Autore Topic: Nuovi Toscanelli "locali"  (Letto 23774 volte)

Offline Nic Salamandra

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #15 il: 20 Febbraio 2013, 15:24:16 »
 :D  modo e mondo di parlare che spero sia tale anche perché provo a tener presente il mondo, e di esprimerlo nel giusto modo ;D... Molto "gaddiano" se volete (mi picco di essere indegno emulo del Gran Lombardo), ma credo che l'italiano, con pochi universalizzabili debordamenti dialettali, non abbia assolutamente bisogno  del plurilinguismo (quer Pasticciaccio...),  IMHO, per saper essere "barocco" nella degna accezione.

Quando ad esempio dico: botta-sapore-ed abbocco, sono meno inthopico per sforzarmi di essere più inthopico. Traducendo genericamente, non hai il senso unico della fattispecie Toscana, quel senso  violento e pure rotondo con cui ti prendono forza (botta) e gusto (sapore); e poi "l'Abbocco" non è semplicemente un retrogusto, è la avan-dolcezza d'Infanzia tradotta in retro-dolcezza adulta, luminosa e nera (mo sì, "poesia" :-[) ;D
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Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #16 il: 20 Febbraio 2013, 15:39:40 »
:D  modo e mondo di parlare che spero sia tale anche perché provo a tener presente il mondo, e di esprimerlo nel giusto modo ;D... Molto "gaddiano" se volete (mi picco di essere indegno emulo del Gran Lombardo), ma credo che l'italiano, con pochi universalizzabili debordamenti dialettali, non abbia assolutamente bisogno  del plurilinguismo (quer Pasticciaccio...),  IMHO, per saper essere "barocco" nella degna accezione.

Quando ad esempio dico: botta-sapore-ed abbocco, sono meno inthopico per sforzarmi di essere più inthopico. Traducendo genericamente, non hai il senso unico della fattispecie Toscana, quel senso  violento e pure rotondo con cui ti prendono forza (botta) e gusto (sapore); e poi "l'Abbocco" non è semplicemente un retrogusto, è la avan-dolcezza d'Infanzia tradotta in retro-dolcezza adulta, luminosa e nera (mo sì, "poesia" :-[) ;D

Sei un grande (scrittore pure). Era proprio quello che intendevo. Per esprimere l'inesprimibile è necessario inventare una nuova lingua che poi diventa ufficiale. Come Dante e come tutti i grandi padri della lingua, tu sei il nostro Vate tabagista, barocco, arcimboldesco, natura mortesco e "brigon". Io sto per tentare di aprire la grande triade (botta-sapore-abbocco) e farollo proprio a partire dalla valtiberina, per me patria del tabacco italiano per eccellenza (Moro) e, spiritulamente, scaturigine animica dell'Italia tutta (poi dirò meglio).

Offline Nic Salamandra

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #17 il: 21 Febbraio 2013, 10:10:13 »
Dallo scorso autunno nelle tabaccherie, è possibile comperare il Toscanello scelto Monorigine realizzato con solo tabacco della Valtiberina. Il gusto è maturo, corposo e ricco, composto con la migliore fascia, sapientemente curata secondo la lunga tradizione umbra, da degustarsi con un buon distillato  o  un  vino  da meditazione. Un’edizione in pezzi limitati, mai fatta prima, ancora disponibile in tabaccheria per poche settimane.
VARIE - inserito il 18/02/2013 alle ore 17.43.00 - 
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
dalla Rete, inserito 3 gg. fa, ancora "poche settimane" per il Tiberino, che in effetti rappresenta il "nocciolo dei noccioli" della questione, per la sua storia, per la sua antichità (ecclesiale), per l'alone "utpostico" che hanno tutte le autentiche Origini....

La Val Tiberina è il cuore inthopico d'Europa, parlando di sigari... una "filiera ecclesiale", passata per rinomanza direttamente a quella "spaziale", con un passaggio intermedio ancora da compiersi, con la filiera Navale, borghese e mercantile, e la cultura del Pressato che si tira dietro.

Ecco, tra Trinciato e Sigaro, come la vedrebbe-se la vedrebbe-Arnaldo, una impostazione "utopistica" del Tiberina-per dire-nè trinciato nè sigaro ma Flake-Plug "navy style"?
Ricordi lo Executive n. one?, che pensi di un n. 2 impostato anche mediante il parere, il sostegno "mediatico" dei fumaturi più competenti e ghiotti?

Pura Utopia? Famone Inthopia!? ::) :o ;D
« Ultima modifica: 21 Febbraio 2013, 10:12:07 da Borpega »
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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #18 il: 21 Febbraio 2013, 10:32:33 »
dei nuovi toscanelli il Valtiberino è quello che mi è piaciuto di +, questo tuo intervento mi ha fatto venire la voglia di provarlo in pipa, grazie  ;)

Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #19 il: 21 Febbraio 2013, 11:30:59 »
...Ecco, tra Trinciato e Sigaro, come la vedrebbe-se la vedrebbe-Arnaldo, una impostazione "utopistica" del Tiberina-per dire-nè trinciato nè sigaro ma Flake-Plug "navy style"?
Ricordi lo Executive n. one?, che pensi di un n. 2 impostato anche mediante il parere, il sostegno "mediatico" dei fumaturi più competenti e ghiotti?

Pura Utopia? Famone Inthopia!? ::) :o ;D

Utopia per utopia, sono anni che fantastico su questo e vedo nella mia immaginazione proprio dei pressati pipici a base di nostrani. Nel passaggio dal sigaro al flake penserei più ad un twist, cioè un rotolo di foglie intere ritorte per ottenere la giusta pressione. Avrò modo di parlare anche delle varianti accostative.

Magara! Come diceva una grande)

Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #20 il: 21 Febbraio 2013, 11:32:30 »
Intervento generale sul 3D (seguiranno specifiche trattazioni dei singoli assaggi)

Al di là dei risultati più o meno felici, questa iniziativa mi piace perché ritengo sia stata fatta (forse non del tutto volontariamente) quella che potrebbe definirsi una “operazione culturale”.
Anche in altri 3D relativi ai sigari della gamma toscani ho letto giudizi vari riguardo il fatto che la resa e a volte il gusto cambiano da confezione a confezione, che a volte tirano a volte no,  che ce lo zeppo o che sa di tappo e viceserva.
Per me questo è il bello (in generale) dei Toscani: sono sigari rustici, popolari, naturali e, come tali, non sempre uguali a se stessi. Il tabacco è un prodotto naturale, un frutto della terra e, quindi è un po’ come il vino del contadino: una volta è buono, altre volte no, un’annata è abbondante ma fesso, un’altra poco ma corposo, ecc., ed è invariabilmente diverso da territorio a territorio. Questo è il bello anche del tabacco, ma siamo abituati invece ai prodotti standardizzati e merceologicamente perfetti delle multinazionali del tabacco. Questo è normale e accettabile, e spesso anche auspicabile. Ciò viene fatto anche per la gamma alta dei Toscani e anche questo è normale. Ma i toscanelli no, loro sono proletari, poveri, contadini, naturali, schietti, diversi l’uno dall’altro, diversi di anno in anno, diversi da paese a paese, questo è il bello! Questo è ciò che voglio, soprattutto se spendo poco.
Per via della detta necessità di avere un risultato prevedibile e abbastanza uniforme nel tempo - oltre che funzionale - anche questi sigari (come del resto i vini di pregio) sono ottenuti miscelando tabacchi provenienti da diversi territori e, all’interno di uno stesso territorio, ma dovrei dire di uno stesso raccolto e addirittura di una stessa pianta, utilizzando foglie diverse, selezionate secondo molteplici caratteristiche secondo la funzione che devono svolgere (fascia, ripieno, acceleranti della combustione, ecc.).
E ciononostante il risultato continua a essere sensibilmente diverso. Ancora bello.
Ed ecco in cosa consiste per me questa didattica “operazione culturale”. Come i monovitigni o i cru, poter assaporare i diversi tipi secondo la provenienza ci consente di imparare a conoscere le diversità, le specificità, il carattere e la personalità di ciascun tipo, e di come queste caratteristiche entrino in gioco nei sigari classici, quelli miscelati per intenderci.
Per ciascuno di noi i Toscani hanno un gusto, un aroma e una tattilità variabile e sfaccettata, ma che ci attrae per qualche particolare caratteristica (risuona, cioè, in armonia con le nostre simpatie), ed è proprio quella qualità particolare che possiamo andare a trovare in questi sigari speciali.
Ma soprattutto, ci offrono l’opportunità di entrare in contatto con quegli elementi del territorio specifico che sono in grado di risuonare all’interno del frutto (odio la parola “prodotto”) di quella terra.
Ecco in cosa consiste l’aspetto “culturale” di questa operazione. In fondo, quando gustiamo un vino, un formaggio, un salume, ma anche un ortaggio, il pane, il latte e altro tipici di una zona, non facciamo altro che assaporare quella terra, quell’aria, quel calore e lo facciamo per sete di conoscenza, per avere una percezione dall’interno, direi quasi “eterica” di quella “natura naturata” di cui ci compenetriamo per essere essa almeno per quel fugace momento.

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #21 il: 21 Febbraio 2013, 12:03:43 »
su alcuni punti non sono d'accordo, ma riprendremo la cosa appena avrò un po' di tempo.

Offline Nic Salamandra

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #22 il: 21 Febbraio 2013, 12:32:51 »
I sigari che non tirano sono maledizioni e le zeppe le ha nel k. quello che ci si imbatte. Concordo sul Rustico, basta non sia a qualcuno servito da paravento per la trascuratezza becera e colpevole, che non ha mancato di frodare anche le "paghette" dei maniaci ventenni seza stipendio come il sottoscritto... poveri incoscienti destinati a non apprezzare come potevano il katafottimento in miscela come ripiego. Le precisazioni di Rik. non si riferivano credo anche alla mia tirata sui "toskanelli d'antan", che ho lodato per altri versi... meglio comunque aver precisato.

Per fortuna con Rik ci divide qualche sfumatura (non divergenza, purtroppo, ci divertiremmo e forse vi divertireste di più), tipo, per me i motti: "il tabacco ha da sapere di tabacco",  e "il tabacco sa sempre di tabacco" sono assolutamente compatibili. Per me, la tipicità da salvare è quella del dispositivo da fumo completo-certo caratteristico dunque nel caso genuino- e soddisfaciente in sè... La tipicità come fondamentalismo locale viene dopo; o potrebbe venire insieme solo mediante esperienze ben più estreme e dirette, di quelle che comunque mettono in ballo coltivazioni massive, commercio esteso et.cetera.

Con ciò, condivido molto l'operazione "culturale", di più, Inthopistica... infatti, ciò viene in controtendenza speculare a tutto quanto, che fa carne di porco di tutto quanto, ivi spesso proprio delle piantagioni, quando non vengono direttamente rase ::)... sempre molta attenzione, però, ai "giuochini di facciata"... cosa che non sarebbero toscanelli neri o marroni tutti distinti, diversi,  ma tutti stupendi in tiraggio, botta, sapore e abbokko ;D
« Ultima modifica: 21 Febbraio 2013, 12:50:36 da Borpega »
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Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #23 il: 21 Febbraio 2013, 13:41:10 »
...Per fortuna con Rik ci divide qualche sfumatura (non divergenza, purtroppo, ci divertiremmo e forse vi divertireste di più)...

Diversi ma uguali, uguali ma diversi. Io vado un po' più sullo spiccio e spicco il volo sia per sciamaniche svisate, sia perché mi spippo pure gli zeppi e quelli che non tirano...

rais

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #24 il: 21 Febbraio 2013, 15:26:48 »
il toscano è toscano e basta, le maierie non sono toscani e attualmente lor signori si stanno inventanto di tutto per far quattrini ma siccome son squattrinato continuo a fumarmi gli EV e l'antico che come ha ben detto il nonno di Onofrio sono come i cioccolattini non sai mai quello che ti capita.

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #25 il: 21 Febbraio 2013, 18:44:19 »
Intervento generale sul 3D (seguiranno specifiche trattazioni dei singoli assaggi)

Al di là dei risultati più o meno felici, questa iniziativa mi piace perché ritengo sia stata fatta (forse non del tutto volontariamente) quella che potrebbe definirsi una “operazione culturale”.


sono d'accordo


Anche in altri 3D relativi ai sigari della gamma toscani ho letto giudizi vari riguardo il fatto che la resa e a volte il gusto cambiano da confezione a confezione, che a volte tirano a volte no,  che ce lo zeppo o che sa di tappo e viceserva.
Per me questo è il bello (in generale) dei Toscani: sono sigari rustici, popolari, naturali e, come tali, non sempre uguali a se stessi. Il tabacco è un prodotto naturale, un frutto della terra e, quindi è un po’ come il vino del contadino: una volta è buono, altre volte no, un’annata è abbondante ma fesso, un’altra poco ma corposo, ecc., ed è invariabilmente diverso da territorio a territorio. Questo è il bello anche del tabacco, ma siamo abituati invece ai prodotti standardizzati e merceologicamente perfetti delle multinazionali del tabacco. Questo è normale e accettabile, e spesso anche auspicabile. Ciò viene fatto anche per la gamma alta dei Toscani e anche questo è normale. Ma i toscanelli no, loro sono proletari, poveri, contadini, naturali, schietti, diversi l’uno dall’altro, diversi di anno in anno, diversi da paese a paese, questo è il bello! Questo è ciò che voglio, soprattutto se spendo poco.


qui non sono d'accordo.
abbiamo esempi di produzione di sigari fatti con kentucky, vedi amazon e de medici (anche se per i de medici qualche dubbio sussiste) che hanno una qualità costante e un aspetto altrettanto costante.
al di la degli aspetti poetico/romantici, peraltro molto belli, citati da arnaldo (e qui lo stesso arnaldo vorrà scusarmi) concordo sul fatto che il tabacco è un prodotto naturale della terra, ma nell'ambito di questo concetto c'è una parola che si chiama "SCELTA" o anche "SELEZIONE" e che pare non sia molto familiare ai nostri cari amici della MST, tanto da presentare anche nella stessa confezione sigari totalmente dissimili fra di loro.






Per via della detta necessità di avere un risultato prevedibile e abbastanza uniforme nel tempo - oltre che funzionale - anche questi sigari (come del resto i vini di pregio) sono ottenuti miscelando tabacchi provenienti da diversi territori e, all’interno di uno stesso territorio, ma dovrei dire di uno stesso raccolto e addirittura di una stessa pianta, utilizzando foglie diverse, selezionate secondo molteplici caratteristiche secondo la funzione che devono svolgere (fascia, ripieno, acceleranti della combustione, ecc.).


le ultime tre parole pare siano un'eresia. come detto in altro post mi sto attrezzando per un'analisi.


E ciononostante il risultato continua a essere sensibilmente diverso. Ancora bello.


per me non è bello, invece, dover comprare una scatola di toscani di rango con il patema d'animo di trovarci dentro un buon sigaro o un'emerita ciofeca



Ed ecco in cosa consiste per me questa didattica “operazione culturale”. Come i monovitigni o i cru, poter assaporare i diversi tipi secondo la provenienza ci consente di imparare a conoscere le diversità, le specificità, il carattere e la personalità di ciascun tipo, e di come queste caratteristiche entrino in gioco nei sigari classici, quelli miscelati per intenderci.
Per ciascuno di noi i Toscani hanno un gusto, un aroma e una tattilità variabile e sfaccettata, ma che ci attrae per qualche particolare caratteristica (risuona, cioè, in armonia con le nostre simpatie), ed è proprio quella qualità particolare che possiamo andare a trovare in questi sigari speciali.
Ma soprattutto, ci offrono l’opportunità di entrare in contatto con quegli elementi del territorio specifico che sono in grado di risuonare all’interno del frutto (odio la parola “prodotto”) di quella terra.
Ecco in cosa consiste l’aspetto “culturale” di questa operazione. In fondo, quando gustiamo un vino, un formaggio, un salume, ma anche un ortaggio, il pane, il latte e altro tipici di una zona, non facciamo altro che assaporare quella terra, quell’aria, quel calore e lo facciamo per sete di conoscenza, per avere una percezione dall’interno, direi quasi “eterica” di quella “natura naturata” di cui ci compenetriamo per essere essa almeno per quel fugace momento.

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #26 il: 22 Febbraio 2013, 09:05:27 »
Grazie per la replica. Rispettando la tua posizione i migliori sarebbero, da questo punto di vista, gli Amazon. Io non li ho mai assaggiati e neanche trovati, ma alcuni aspetti di essi mi attraggono molto, in specie certi formati inediti per la tipologia. Si vede che sono fatti con una competenza in fatto di sigari del tutto particolari. Si perdono però alcune peculiarità dei Toscani (quelli spirituali per esempio) che mi hanno sempre attirato: il localismo, il "pauperismo minimalista" (come lo chiamo io) e il proletarismo (per i prezzi abbordabili). Io lego l'immagine dei sigari costosi (che certo non disprezzo se però me li regalano) ad una temperie troppo borghese per me, e gli altri all'immagine di una vita essenziale e popolare. Che vi devo dire: ricco fuori, povero dentro...

"Beati i poveri in spirito..."

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #27 il: 22 Febbraio 2013, 09:18:54 »
grazie a te carissimo arnaldo.
si secondo il mio parere i migliori sono di gran lunga gli amazon che eccelgono in virtù dell'"amore" che quelli della diplomatico cigar dedicano alla preparazione dei loro prodotti, ben lontano dalle sole logiche di profitto.
In quanto ai prezzi e considerando quello che ti danno non li definirei "cari".
si va da € 5,50 per una scatola da 5 ammezzati di de amicis (che potrebbero essere in linea con i territoriali o con lo speciale o scelto), ai 6,00 € per un bitroncoconico manfredi (che costa molto meno di un millenium ma è un'eccellenza) ai 9,00 € di un nerone in formato mezzo moro altra eccellenza (il moro in formato intero ne costa 40).
tasto dolente anzi dolentissimo è la distribuzione.
Sul loro sito ufficiale risultano 28 punti vendita in italia, ma alcuni di loro da tempo non trattano più gli amazon.

Offline Nic Salamandra

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #28 il: 22 Febbraio 2013, 09:28:32 »
Devo dire porca pupazza di concordare di  più con Toscano  ;D; ritengo poi poco idoneo l'accostamento a salumi o formaggi (sarebbero salumi e formaggi d'allevamento, in batteria, e non certo “bio”); molto idoneo invece quello "culinario" che i "fondamentalisti" evitano: secondo cui un tabacco cucinato equivarrebbe piuttosto ad un Gulash di Bufala, e nessuno si sognerebbe mai di dire che non sa di bufala, o riderebbe se per saperlo proponesse di mangiare l’animale al di fuori della elaborazione gastronomica (posto che una costata alla brace ha pari dignità di un Gulash, e Inthopia è salvaguardare in talento e genuinità entrambi i modi).

Per questo il tabacco sa sempre di tabacco e Inthopia ha molto da chiedere proprio agli Aromatici, per la bontà degli ingredienti e la trasparenza nelle elaborazioni; per la de-nicotinizzazione per tostatura e la possibilità di far penetrare la libido DELLA PIPA oltre la soglia di anni e malanni.

La esperienza da "spinello cognitivo" è un po' troppo arzigogolata; del resto, l'operazione della MST temo si possa vedere più nell'ottica "postmodernismo-naturismo postremo, di facciata", che ha già prodotto la polarizzazione "materialismo-para spiritualismo”, molto fortunata proprio dagli albori della post-modernità, con radici affondate tra gli squilibri dell’ultima modernità ideologica, degli anni 70.

Qui non è in gioco l’ottimo  “visus” culturale di Rik, ma una lettura di fenomeni che risulta ancora molto equivoca. Meno equivoca sarebbe una conversione biologica delle piantagioni, per prodotti d’alta soddisfazione, miscelati o meno che siano. Idonei pure taluni ribaltamenti, come quello di “navalizzare” culture inthopiche ecclesiali e rurali come quelle tedesche e Italiane, prendendo ad esempio le prime perché de-monopolizzate e adottanti di fatto dinamiche produttive americane per elaborazioni all’inglese, laddove le une  non ci sono concesse e le seconde sono finite, salvo singole sopravvivenze. Inthopia sarebbe anche farla finita col vedere i tedeschi come “danesi ritardati”, e chiedersi invece cosa e perché riuscisse a deliziare J.S. Bach 80 anni prima che SG aprisse i battenti… al tempo che le piantagioni ecclesiali germaniche cominciavano a “inseminare” tutti i divini “dark air” di Continente.

Ecco, conversione biologica e navalizzazione e modernizzazione autoctone. Altro che Toskanelli Locali… che cmnq salutiamo con piacere, e per poco, che ce li tolgono pure, dikunt, tra qualche settimana.
 :-\ ;)
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Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Nuovi Toscanelli "locali"
« Risposta #29 il: 22 Febbraio 2013, 09:34:26 »
Ah, come è effimero il mondo del fumo ...

(Mo' mme vado a ccerca' indove se trovano 'sti amazzon)