Occorre una riflessione retrospettiva, sul senso metafisico e criticistico dell'incondizionato; la ragione pone l'assoluto imparagonabile e incodizionato, anteponendosi dunque all'esperienza.
Bando alle ciance, ri-editando un genio antesignano del meteorismo canoro:
[sull'aria di
http://youtu.be/uVcT9pjM0Cw]
[Una Pipa Promessa]
siamo esercizi di oggi, pensiamo sempre a incassare
guardiamo poco lontano, troppo poco lontano
la pipa non è la nostra passione, vendere a tanta gente
blandire il cliente, senza capire niente
finchè un giorno finirà
finche qualcuno venderà
una pipa promessa
In un esercizio diverso
dove condividere e capire
Non è preoccupante la bonfiglioli, all'inno del si-lavora-e-si-fatica-per-il-duce-e-per-la-fica, è preccupante il contesto in cui è emersa, che ricorda molto qualcosa d'impanato e, probabilmente, non ancora fritto.
In realtà il negozio auspicato dal refrain -in italia- c'è, ma credo che sia l'unico e probabilmente irripetibile caso.
Eqqì inutile è farne il nome