Autore Topic: La fascinazione della marca  (Letto 32408 volte)

Offline ismaele

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La fascinazione della marca
« Risposta #30 il: 17 Novembre 2007, 11:33:09 »
Cristiano, che ne dici di questa Savinelli? Ha fascino abbastanza?

http://picasaweb.google.com/caloverre/SAVINELLISTRAIGHTGRAIN/photo#5132689420666115634

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« Risposta #31 il: 18 Novembre 2007, 01:00:39 »
Citazione da: "Cristiano"

Resta però che quando prendo una Savinelli non ho quella "soddisfazione" quella emozione che provo quando mi accingo a fumare una Dunhill, una CAstello o una Charatan. Anche se spesso fumo meglio nella Punto Oro che nella Shell.
...
Secondo Rhodesian dipende anche dal fatto che Savinelli, al contrario di Dunhill e Castello, ha in catalogo pipe entry level di basso prezzo.
...



E' un po' come quando la Fiat, dopo le varie 500, 600, 850, ecc. produsse la 130, che era un'ottima berlina che stava tranquillamente al pari delle blasonate Mercedes e Bmw. Fu un "fiasco" commerciale proprio perchè, a detta degli analisti, l'immagine troppo popolare della Fiat mal si adattava ad un'auto lussuosa di gamma alta.

In sintesi è l'annosa questione se è meglio il minimo del massimo od il massimo del minimo...

In fondo, se devo investire 200 euro, preferisco farlo nel minimo del massimo (Old Antiquary, Tanshell, ecc.) o nel massimo del minimo (Giubileo Oro, Autograph, ecc.)?

Per quanto mi riguarda, credo che Savinelli esprima il meglio di se, come rapporto qualità/prezzo/immagine proprio con la punto oro che, come direbbe un mio amico: "fa fine, non impegna e ... sta bene col blu..."

Detto questo, credo che in ogni fumatore ci sia quella componente un po' snob, un po' narcisista e di autocompiacimento, per cui quando fumiamo una pipa blasonata, che ci è anche costata un bel o' di soldini, ci sentiamo già parzialmente appagati per il solo fatto di possederla e poterla fumare.

Nello specifico di Savinelli, in sostanza, penso che pesi molto il fatto che attorno a questo marchio non si è mai creato quell'alone di leggenda, il mito che invece contraddistingue le varie Castello, Charatan o Dunhill.

In fondo, però, penso anche che se tutte le nostre scelte fossero razionali, vedremmo in giro solo billiard, di produzione industriale, probabilmente sabbiate, di dimensioni non superiori ad un gruppo 3 (scala Dunhill). Per fortuna non è così...
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline ismaele

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« Risposta #32 il: 19 Novembre 2007, 14:17:53 »
Non sono mai stato deluso da una Savinelli

Offline Cristiano

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« Risposta #33 il: 19 Novembre 2007, 16:50:38 »
Citazione da: "ismaele"
Non sono mai stato deluso da una Savinelli
non è questo il punto. Anch'io non sono mai stato deluso da una Savinelli, ma neppure da una Ceppo o da una Stanwell.... Il mito, dice bene Vittorio, è mito
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Offline ismaele

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« Risposta #34 il: 19 Novembre 2007, 17:33:34 »
D'accordo, il mito ha pur sempre quel "qualcosa" in più che agli altri manca. Io però sono poco disposto a pagare cifre da capogiro per un mito. Tanto più che se dunhill può essere (può?) la Ferrari delle pipe, Savinelli non è affatto la Fiat - tanto per rimanere nell'ambito della metafora automobilistica. Direi una Lancia, ovviamente dei tempi d'oro!
Del resto la fama, la considerazione, il rispetto di cui gode Savinelli all'estero è enorme. Se mito non è poco ci manca... :wink:

Offline Cristiano

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« Risposta #35 il: 19 Novembre 2007, 17:56:24 »
Non ha quella allure che ha invece la Castello. Che poi le Savinelli possano avere elementi qualitativi di assoluta eccellenza è fuori di dubbio.
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« Risposta #36 il: 19 Novembre 2007, 21:19:31 »
Citazione da: "ismaele"
D'accordo, il mito ha pur sempre quel "qualcosa" in più che agli altri manca. Io però sono poco disposto a pagare cifre da capogiro per un mito. Tanto più che se dunhill può essere (può?) la Ferrari delle pipe, Savinelli non è affatto la Fiat - tanto per rimanere nell'ambito della metafora automobilistica. Direi una Lancia, ovviamente dei tempi d'oro!
Del resto la fama, la considerazione, il rispetto di cui gode Savinelli all'estero è enorme. Se mito non è poco ci manca... :wink:


Non intendevo urtare la tua sensibilità verso questo ottimo marchio italico, ma qui stiamo parlando di qualche cosa che va al di là della qualità intrinseca dell'oggetto.

Io fumo tranquillamente e con molto piacere Savinelli (a parte una Oscar, fumo con regolarità le altre sei Savinelli che possiedo) e, volendo esprimere un giudizio sintetico, trovo che nessuna di loro arrossisca o abbassi gli occhi di fronte ad una Dunhill o ad una Castello. Ma questo riguarda solo le prestazioni "pure".

Anche io, come te, sostengo che non sono più (un tempo spendevo davvero troppo) disposto a spendere centinaia di euro per l'oggetto pipa, soprattutto dopo avere constatato che con molto meno fumo benissimo lo stesso. Ma anche qui siamo nel campo del razionale.

Questo topic parla di una cosa che va al di la, che riguarda il gusto del possesso, il piacere di avere qualche cosa di "esclusivo".

Anche se con i dovuti distinguo, è lo stesso motivo per cui si vende l'abbigliamento firmato, che non necessariamente è di migliore qualità rispetto ad una buona produzione industriale. Non dico che sia giusto, ma è umano.

Per quanto mi riguarda, Savinelli è rapportabile ad una produzione industriale molto buona, al pari di Stanwell o, per chi le apprezza, di Peterson, ma resto convinto che marchi storici quali Dunhill o Charatan abbiano un altro fascino.

Al di la della qualità reale o presunta, Castello ha saputo creare un alone particolare intorno a se con distribuzioni centellinate (una volta si diceva che Castello era famoso per le pipe "che non aveva"), innovazione assolute (il bocchino in metacrilato), ecc.

Savinelli è da sempre, a torto o a ragione, associato al concetto di una buona o ottima produzione industriale, ma niente di più: niente leggende o miti. Difficile trovare collezionisti di Savinelli, come invece ce ne sono per Dunhill o Charatan.

Non dimentichiamoci che, purtroppo, una cosa che costa tanto è esclusiva e, giusto o sbagliato che sia, quando questa esclusività è associata ad una buona o ottima qualità, diventa ambita, desiderata. Questo contribuisce ad aumentarne il mito e la "fascinazione" del marchio.
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Offline Cristiano

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« Risposta #37 il: 20 Novembre 2007, 11:25:59 »
Concordo perfettamente con Vittorio
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Offline Piero

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« Risposta #38 il: 20 Novembre 2007, 12:44:01 »
e se la Dunhill improvvisamente mettesse in commercio una pipa a 30 euro e ne distribuisse a piene mani in tutte le italiche tabaccherie?

Che fine farebbe la fascinazione del marchio?

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« Risposta #39 il: 20 Novembre 2007, 12:54:18 »
Farebbe in poco tempo la stessa fine di quei marchi,che fanno passare tutti i giorni stock di pipe nuove su Ebay,a prezzi molto più bassi di quelli ufficiali.
Suerte!

Offline Cristiano

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« Risposta #40 il: 20 Novembre 2007, 15:40:03 »
No, ci sarebbe lo stesso effetto che abbiamo avuto per altre marche: vecchie e nuove Charatan, vecchie e nuove Caminetto, Barling pre e post transition, Ceppo era Imperatori, da cesto, nuova gestione Rossi...
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Offline mificrozet

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« Risposta #41 il: 20 Novembre 2007, 15:50:36 »
Esiste già. Un vero collezionista NON compra Dunhill posteriori al 1975. Un motivo ci sarà ?

 8)
Inglesi ... gente che correva nuda dietro una marmotta quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare !

Offline Cristiano

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« Risposta #42 il: 20 Novembre 2007, 17:28:53 »
Io ne ho di prima e di dopo... e mi son trovato ugualmente bene
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« Risposta #43 il: 20 Novembre 2007, 20:23:07 »
Carissimo Rhodesian, non sono affatto offeso, ci mancherebbe! E di che dovrei offendermi poi? Le tue osservazioni sono acute e condivisibili, resta per me che non sono disposto (e non ne avrei la possibilità) a spendere centinaia di euro per una pipa, seppur di gran nome e indubitabilmente ottima e fascinosa e bellisima, a meno che non mi capiti a tiro qualche colpaccio - come mi è capitato talvolta.
Riconosco a dunhill ciò che è di dunhill, ma credo ci sia stata pure molta esagerazione e un po' di spocchia nel creazione del mito di mr Alfred...
Per quanto gratificante sia possedere bei pezzi ed esemplari prestigiosi penso che Savinelli rappresenti il perfetto punto di incontro tra qualità, estetica e prezzo: ma ovviamente è un'opinione e come tale...opinabile  :lol:

PS: sia chiaro: le dunhill sono gran belle e buone pipe!

Offline RHODESIAN

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« Risposta #44 il: 20 Novembre 2007, 22:00:28 »
Citazione da: "Piero"
e se la Dunhill improvvisamente mettesse in commercio una pipa a 30 euro e ne distribuisse a piene mani in tutte le italiche tabaccherie?

Che fine farebbe la fascinazione del marchio?


Premettendo che lo ritengo pressocchè impossibile, credo equivarrebbe a dichiarare palesemente che tutte le argomentazioni tecniche (stagionatura della radica, procedimento con oil cure, decine e decine di passaggi di lavorazione e severissima selezione di controllo qualità) pesupposti fondamentali del mito, sono solo ed esclusivamente chiacchiere.

Con i costi della materia prima attuali, i processi di lavorazione dichiarati e supposti di una Dunhill, 30 euro equivarrebbero ad una vendita al di sotto del costo industriale del prodotto, ergo: o fino ad ora ci sono state raccontate grandi balle, o ci sarebbe in atto un cambiamento totale a livello produttivo, cioè non sarebbero più Dunhill.
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