Autore Topic: Un decoroso tabacco: Allegro  (Letto 23510 volte)

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #30 il: 09 Agosto 2016, 13:18:48 »
Citazione
Tu rhodesian sei un appassionato pieno di curiosità ed equilibrio

Troppo buono: parenti ed amici non la pensano allo stesso modo :D

Se capisco bene, e sintetizzando, il concetto è: comunque la mettiamo il tabacco da pipa richiede lavorazioni e "concia" che comportano necessariamente l'aggiunta e l'uso di sostanze diverse.
Fin qui lo comprendo, capisco e non ci trovo niente di particolarmente strano, a patto che queste sostanze siano le più innoque possibili.

Citazione
...che oltretutto, essendo più protetti da una notevole fibra e dall'uso di torstare (french dark cigar life) sono tra i Tradizionali, subito dopo i Britannici pressati, quelli che meglio si adattano alla pipa moderna

puoi specificare meglio cosa intendi dire con "meglio si adattano alla pipa moderna"?

Citazione
e in fondo alla piramide ci sono, quasi inesistenti, quasi delle supposizioni, i narurali chiari ecclesiali trinciati, che quasi solo i tedeschi hanno trattato, in vesione autoctona, pagandone serie conseguenze in fatto di neoplasie etniche

Landtabak??

Spesso mi chiedo, e forse tu ed altri potreste avere una risposta, perchè i più importanti produttori di tabacchi per pipa ormai sono in Germania: Kholhase & Kopp, per esempio. E ancora, quando producono miscele di tradizione britannica (Robert McConnel, Rattray's, ecc.) lo fanno secondo i parametri (teorici) "Inglesi" o secondo quelli Tedeschi (noti aromatizzatori artificiosi ed artificiali)?

Ed i Danesi, come si collocano nelle tue considerazioni? Ora che la proprietà di Mac Baren ha fatto una joint venture, o acquisito, Amphora, come funzionerà?

Mi puoi, tu e chi altro ne può avere la capacità, far comprendere come capire quando un tabacco è buono anche come qualità e non solo come gusto o come prestazioni in fumata? Quali sono i parametri per poterlo valutare personalmente? Ad esempio, a me piacciono molto alcuni Robert McConnell ed alcuni Rattray's; come faccio a capire se sono anche "qualitativamente" buoni?

Altra cosa, solo per fare un altro esempio: ufficialmente Samuel Gawith produce usando ancora la pietra lavica per stendere e lavorare il tabacco, però i suoi prodotti sono sul sito della Kholhase & Kopp, come se fosse lei a produrli, e questo vale anche per Dunhill!

Boh... davvero capisco ben poco di tutto questo. Ho provato a scrivere alla K & K per avere informazioni sugli additivi usati e su cosa realmente producono o invece commercializzano, ma non ho ancora avuto risposta (che difficilmente credo arriverà)...

Nel frattempo, buone fumate...
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Offline Nic Salamandra

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #31 il: 09 Agosto 2016, 13:50:08 »
Non so ci vuole un trattato ::), vado dove ricordo.

Più adatto vuol dire che bucia con sifficiente tolleranza e resistenza nei 2-4 grammi d'una radica, in "missioni" che vanno dal relax borghese (open or in door), alla degustazione cognitiva. I Flake sono eterni e i Francesi, fibrosi e tostati, permettono questo abbastanza bene. Nella filiera rurale non-francese, o non esite uno spartiacque con la sigaretta, o le pipe erano diversamente formate, come i grandi gessi.

Sui tedeschi, già detto: la complessità del fenomeno, la trasparenza sui contenuti, l'aver fatto molti prodotti moderni con Latakia, facilitano a vedere la caricatura che ognuno vuole vedere in partenza; per cui alcuni esemplari paiono come ripetute conferme di quello che si vuole vedere. Io ho visto le EM Torben Dansk ed è ciò di quanto più "naturale"abbia mai fumato nello specifico, paraticamente puri per miscela con orientali strepitosi, ad esempio (e di fatto loro erano i più attivi nell'acquistarli). Da questo, la mia "alterazione" anche da onnivoro, mi fa vedere conferme su conferme del buono: in qualche flake, nelle stesse moderne da non scambiarfe con le classiche, negli "aromatici" in taglio enorme, freddi e succosissimi... e senza Burley stracotto globalizzato.

La Mac baren non usa la chimica (più adatta proprio nei salti di filiera, dalla breve alla luga) ma usa gli alimenti e il calore medio per modulare un "regular taste", la cosa più celeberrima, che non ha niente della naturalezza "ecclesiale" ma che come dispositivo da fumo è formidabile, gradevole senza mediocrità-IMHO- e presumibilmente sano. Dunque ha dei Tradizionali un po' più pop e "devitalizzati" dei cugini britannici; la straordinaria invenzione della Scottish; i modelli "all'americana" fatti sempre con lo stesso onesto pane di tutto il resto.... Benemeriti.... Boh, poi se mi accorgo di altro... ciao :D
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Offline Chauncey Gardiner

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #32 il: 09 Agosto 2016, 15:33:46 »
il tabacco buono è quello che piace, ma la qualità, sta nella materia prima.
generalmente reputo un tabacco qualitativamente valido, se e solo se non mi fa bruciare la lingua nel primo minuto di fumata.
inutile sottolineare che tutti i tedeschi, per me, non sono qualitativamente validi oltre che devastanti a livello gustativo-olfattivo ;D mentre l'amphora rouge, per citarne uno vomitevolmente dolce,  è un pessimo-prodotto-qualitativamente-valido, in quanto non mi crea alcun problema alle mucose.
come ja postato altrove viele-jahre-zuvor: se i crucchi usano tabacchi di prima qualità, allora sono completamente pazzi a rovinarli con le zozzerie che ben sappiamo, ma la malignità porta a rivalutare completamente i perchè, e, ri-allora, le zozzerie che ben sappiamo servono solo per linearizzare il gusto-di-merda nel tempo a fronte di nuovi e imprevedibili approvigionamenti fra uno stinco al forno e uno strudel salato.
i crucchi sono maestri nel fregare maldestramente il prossimo, non ci scordiamo -per esempio- del recente dieselgate ;D

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Offline Cristiano

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #33 il: 09 Agosto 2016, 21:47:58 »
Ho fatto un misturone di una ventina di grammi.
Metà Allegro Delicato, un quarto di Comune, un quarto di Longfiller di Brissago (quelli con la paglietta). Equilibrio buono e Kentucky che si sente. Confermo la mia impressione, buono in purezza, eccellente per mix con sigari. Ho lasciato al mare un paio di Originali. Proverò con sigari più corposi rispetto al leggero elvetico.

Ho provato il tuo "misturone" e personalmente l'ho trovato molto gradevole da fumare: brucia con facilità, ma senza scaldare; non crea condensa, ha corpo e un sapore relativamente dolce, e piuttosto "genuino" e "schietto" e non ho rilevato azioni su lingua e palato. Senza nulla togliere ai blasonati tabacchi da 25 euro per 50 g! Naturalmente questo dal mio punto di vista di NON esperto di tabacchi e miscele...
troppo buono. Domanda. I numeri accanto ai singoli additivi sono percentuali o pesi?
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Offline RHODESIAN

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #34 il: 10 Agosto 2016, 09:30:05 »
Domanda. I numeri accanto ai singoli additivi sono percentuali o pesi?

Sono espressi in mg per 1000 mg, quindi rapportabili facilmente ad una percentuale sul peso: TOTALE ADDITIVI 247,44 mg = 24,744% del peso su 1000 mg. Tieni presente che di questi circa 143 mg, o il 14,3% è Acqua.

Comunque, colgo l'occasione per fornire un'indicazione a chi ancora non lo sa: sul sito dei monopoli di stato, alla voce produttori https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/monopoli/tabacchi/tabacchi_lav/produttori cliccando sui produttori in ordine alfabetico, escono tutte le miscele da ciscuno prodotte con tanto di additivi e quantità relative. L'ho scoperto ieri sera dopo aver letto le rispote di Nic Salamandra e di Saronni, che mi hanno stimolato ad approfondire ed a cercare un po' più attentamente le informazioni. Peccato se lo avessi saputo prima, Mi sarei posto un po' meno problemi...

Invito chi non lo avesse ancora fatto a dare un'occhiata, perchè potrebbe avere delle sorprese, in tutti i sensi... Ad esempio si può scoprire che tabacchi ritenuti super aromatici sono molto meno additivati di altri ritenuti "naturali", così come osservando le percentuali, o quantità di zucchero presenti in alcune miscele, c'è da capire perchè qualcuno chiama gli amanti degli aromaci "ciuccia zucchero".
La cosa che mi ha colpito in particolare è che a fronte di certi Borkum Riff con oltre il 37% di additivi, ci sono tabacchi ritenuti "super" aromatici che appena superano il 10%...

Resta il fatto che molti, per non dire la maggioranza, nascondono le "magagne" sotto la voce "Aroma". C'è però da dire che nella maggior parte dei casi si parla di percentuali davvero ridotte (1 - 2% rispetto al peso totale).

La parte del leone, nella maggior parte dei casi la fanno lo zucchero invertito, la glicerina o glicole propilenico ed il sodio benzoato: questo sia che si parti di naturalissimi senza aromi aggiunti, sia che si tratti di super aromatizzati.

« Ultima modifica: 10 Agosto 2016, 11:34:46 da RHODESIAN »
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Offline Nic Salamandra

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #35 il: 10 Agosto 2016, 09:31:55 »
ahahah apprezzo il folklore dei "razzismi" inthopici perchè alla fine esorcizzano anziché incrementare i razzismi veri. Già l'asse pueblo-alllegro è talmente capitale in stimoli culturali e risultati, che quasi da solo basterebbe a suggerire le visuali più sfumate e complesse, sul fenomeno germanico, ma capisco che non possono essere questi i luoghi....

Tornando all'ottimo Rhodesian, ho parlato di diagrammi cartesiani così per dire: sono sempre stato contrario ai bugiardini e solo le classificazioni mi hanno sempre intrigato. Ci sono dei criteri spontanei di ragionevolezza, dati da rilevazioni sensate operate da due o più fumatori sensati, che possono approdare a sintesi verosimili, ad uso di chi tratta questi posti anche per orientarsi su cose non da poco, come la propria consolazione fumatoria, per molti la sola nella vita. Questo non vuol dire che intenti sensati di gente navigata debbano arrivare sempre alle stesse conclusioni: ma un conto sono pareri anche difformi che si integrano; un contro le tirate di sciacquone  che azzerano prodotti e cognizioni altrui nello stesso wc. Chi sta nella Rete sa ed accetta che a ogni cosa sensata rispondono dieci sciacquoni. Che una volta su cento si faccia notare con gentilezza che la condizione è questa, traendone alcune conclusioni, non dovrebbe costituire un caso.

Questa storia degli additivi, che torna sempre identica nei suoi termini post neofitari, è sacrosanta ma bene sarebbe evolvesse i suoi termini: nel Tabacco da Pipa, che sceglie una fornace e non una miccia tubolare in lenta autocombustione, non bisogna confondere tra additivi e ingredienti indispensabili. Il pomodoro e il basilico non sono additivi dei rigatoni al sugo; per mangiare rigatoni  “al naturale” devi almeno bollirli. Crudi dalla busta non sono semplicemente commestibili. Altra cosa sono le elaborazioni ulteriori per i tabacchi viepiù elaborati e gastronomizzati (Navali antichi e moderni, dai proto flake al Black Ambrosia).

Ottima invece la sorveglianza sulla purezza sanitaria e la compatibile “genuinità” delle formule.

Prendendo proprio il caso della liquirizia, essa non sa mai di sé stessa se non nel carboncino e nello stecchetto a crudo. Il gelato alla liquirizia (il mio sogno quando lo leccavano Qui Quo Qua, e immensa delusione quando li hanno fatti per davvero) non sa di liquirizia; e nemmeno le rondelle che la possiedono in alta percentuale. Nemmeno i tabacchi moderni, che ne hanno spesso moltissima, ne sanno; e non è nemmeno concepibile un tabacco appositamente dedicato, che ne sappia. E invece ne saprebbe un tabacco “rustico e pressato” come l’ Old Ironside. Bene: risultare come additivo potenziante d’un proprio additivo, è il massimo del trionfo, altro che scacco.

Con ciò, auguri ai Lorenzo (penso al ns. Lollo….) e buon Ferragosto davvero
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Offline RHODESIAN

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #36 il: 10 Agosto 2016, 15:10:00 »
... non bisogna confondere tra additivi e ingredienti indispensabili. Il pomodoro e il basilico non sono additivi dei rigatoni al sugo; per mangiare rigatoni  “al naturale” devi almeno bollirli. Crudi dalla busta non sono semplicemente commestibili. Altra cosa sono le elaborazioni ulteriori per i tabacchi viepiù elaborati e gastronomizzati (Navali antichi e moderni, dai proto flake al Black Ambrosia).

Concordo. tanto più che in un altro 3d avevo già scritto che non ho nulla contro le miscele che contengono "ingredienti" naturali diversi dal tabacco (vedi vanigila, cacao, ecc.): è puramente una questione di gusto personale! Io non apprezzo particolarmente queste "intromissioni", a meno che non siano limitate nelle quantità, ma non ho nulla contro a chi apprezza i tabacchi aromatici od aromatizzati.
Per me il problema sta semplicemente nel fatto che siano utilizzati ingredienti naturali, il cacao per esempio, e non "l'aroma sintetico di cacao" prodotto a partitre da chissà quale idrocarburo...

Citazione da: saronni
il tabacco buono è quello che piace, ma la qualità, sta nella materia prima.
generalmente reputo un tabacco qualitativamente valido, se e solo se non mi fa bruciare la lingua nel primo minuto di fumata.

Seguendo questo criterio, che non dico sia sbagliato, sono molti i tabacchi che dovrei ritenere buoni, anche provenienti da diverse produzioni e paesi.

Citazione da: saronni
inutile sottolineare che tutti i tedeschi, per me, non sono qualitativamente validi oltre che devastanti a livello gustativo-olfattivo ;D mentre l'amphora rouge, per citarne uno vomitevolmente dolce,  è un pessimo-prodotto-qualitativamente-valido, in quanto non mi crea alcun problema alle mucose.

Premettendo che non voglio in alcun modo alimentare od innescare alcuna polemica (che però mi sembra già in essere), vorrei un chiarimento: non capisco se ti riferisci in toto alla produzione tedesca o ai tabacchi di "tipo" tedesco. Io apprezzo alcuni tabacchi rattray's ed alcuni Robert McConnell, ufficialmente non particolarmente additivati, o non più di tanti altri definiti "naturali", che non sono aggressivi per le mie mucose. Mi chiedo quindi se la tua valutazione è la stessa anche quando Kholhase & Kopp produce miscele di terzi con formulazioni "britanniche", ed ufficialmente relativamente poco additivate, o se vale solo per altri tipi di produzioni più "dolci".

Capisco che ci sono diversi criteri di valutazione sulla qualità dei tabacchi prodotti in Germania, ma tenderei a non escludere quanto sostenuto da Saronni sul fatto che un pesante casing o flavouring serva a coprire difetti e mancanze di tabacchi di cattiva qualità. Solo che questo vale per tutti, dai tedeschi agli olandesi, passando per gli scandinavi.

Più in generale, sempre da non esperto, rifacendomi ad altri settori che conosco meglio, penso che certi criteri qualitativi possano essere ad appannaggio solo di piccoli produttori "artigiani" che coltivano in proprio il tabacco o lo scelgono attentamente da fornitori accuratamente selezionati. Per quanto riguarda una produzione di massa, o comunque più industrializzata, temo che non ci sarebbe da stupirsi se il tabacco fosse trattato in origine con pesticidi ed agenti chimici di sorta, per non parlare di sementi OGM. Lo fanno con la coltivazione delle droghe e degli alimenti, perché non dovrebbero farlo col tabacco...

Però anche qui mi piacerebbe sapere se c'è un criterio per capire quando un tabacco è di buona qualità di base oppure no.

[quote
Citazione da: Nic Salamandra
...sono sempre stato contrario ai bugiardini...

Capisco. In effetti basta la presenza della parolina magica "Aroma", sotto la quale si può nascondere di tutto per rendere il "bugiardino" ingannevole e davvero poco "trasparente". Inoltre è ovviamente impossibile determinare da queste informazioni la qualità di base.
E' pur vero, però, che è anche l'unico criterio di massima che permette di paragonare diversi tabacchi di vari produttori e fare una iniziale selezione. Ad esempio, se già prima non l'avrei comprato, ora sono sicuro che non comprerei un Borkum Riff, che dichiara ben oltre il 37% di additivi, mentre un Dunhill Early Morning, col suo quasi 3% di additivi può essere un'ottima scelta alternativa per miscele con Latakia, anche rispetto alla moltitudine di prodotti di "tipo" inglese. Naturalmente è rincuorante sapere che molte miscele prodotte, acqua a parte, sono  nettamente inferiori al 10% di additivi e che la maggior parte dei prodotti, sotto la voce "aroma" nasconde al massimo un 1 o 2% del totale. Questo, ovviamente, indipendentemente dalla qualità di base del tabacco.

A proposito di Dunhill, è singolare che la B.A.T dichiari solo la composizione di Early Morning e del 965, senza che sia dato di sapere tutte le altre miscele importate in Italia che composizione hanno e chi le produce.




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Offline Nic Salamandra

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #37 il: 10 Agosto 2016, 16:56:17 »
Carissimo Rho, non è questione di intendersene o meno... diciamo che i tuoi "normalmente s'intende" e soprattutto l'elenco olandesi scandinavi tedeschi sono obiettivamente problematici.

I tedeschi non hanno NULLA in comune con scandinavi e olandesi: la loro storia è di filiera autoctona su base tropicale (come la francese), quella di olandesi e scandinavi, completamente opposti pure tra loro, entrambi opposti rispetto i tedeschi.

Altra storia è l'industria o meno: quella tedesca a suo tempo importata dalla MAGA è una confederazione di botteghe assolutamente artigiane, fino all'inverosimile. Qui non affronto minimamente il problema della gradibilità o meno, anche se ritengo difficile che se sia fumato abbastanza di quella risposta sterminata, e soprattutto senza prevenzioni (i più dicono TIM 1000 EM Tedesca, tedeschi uguali olandesi e scandinavi, etc..... in relatà è una Modern e altro nordeuropei non c'entrano una cippa... insomma, onestamente le argomentazioni-false-normalmente sono queste).

Comunque non c'è una Industria nel pieno punto di vista: ci sono Multimazionali che si appoggiano dove ancora esistono botteghe (dunque nell'europa centro nordorientale); ci sono botteghe confederate; c'è una enorme piramide industriale autonoma, per grandezza ma artigianalissima di sostanza, che é la Mac Baren, che usa alimenti, forni, tabacchi di propri terreni, di cui alcuni BIO (coi quali si muovono nel rollo). Questo polo di aggregazione artigianale industriale, sta ricevendo deleghe per molti modelli peché sono rimasti i soli a poter operare così, per quantità e tipi molteplici.

Poi ci sono le Botteghe ultra storiche che resistono in Gran Bretagna (Dio le salvi,  ma molto altro merita ancora rispetto a loro).

Questa è la situazione, prescindendo da quello mi piace, quell'altro no. Però, se etichette storiche diventano "bolse" la colpa non è delle manifatture e della loro nazionalità, ma quanto concedono le Major per appoggiarsi lì (ad esempio, l'Escudo danese della Petersen era una bomba). ;)
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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #38 il: 10 Agosto 2016, 18:27:32 »

I tedeschi non hanno NULLA in comune con scandinavi e olandesi: la loro storia è di filiera autoctona su base tropicale (come la francese), quella di olandesi e scandinavi, completamente opposti pure tra loro, entrambi opposti rispetto i tedeschi.

Altra storia è l'industria o meno: quella tedesca a suo tempo importata dalla MAGA è una confederazione di botteghe assolutamente artigiane, fino all'inverosimile...

Ti ringrazio per la risposta, che mi rende decisamente più chiara la situazione. Quindi, più nello specifico, la produzione di Kholhase & Kopp è, secondo il tuo parere, di qualità e degna di nota?

Citazione da: Nic Salamandra
Comunque non c'è una Industria nel pieno punto di vista: ci sono Multimazionali che si appoggiano dove ancora esistono botteghe (dunque nell'europa centro nordorientale); ci sono botteghe confederate;

Il discorso mi quadra anche a logica: penso che se qualcuno smette, per qualche ragione, di fare produrre un tabacco dove fino a quel momento è stato fatto "bene", per farlo produrre altrove, comunque non intenda affidarne la produzione a qualcuno che ne riduca la qualità (anche se l'esperienza ci insegna che con la stessa farina, la stessa acqua e lo stesso fornaio, il pane prodotto in due luoghi diversi non ha lo stessa identica consistenza e nemmeno identico sapore...

Citazione da: Nic Salamandra
...c'è una enorme piramide industriale autonoma, per grandezza ma artigianalissima di sostanza, che é la Mac Baren, che usa alimenti, forni, tabacchi di propri terreni, di cui alcuni BIO (coi quali si muovono nel rollo)...

Mi pare di capire che tu reputi la produzione Mac Baren di qualità (sempre indipendentemente dai gusti). Ne ho fumato saltuariamente qualcuno, ritenendoli parte della famiglia degli aromatizzati. Mi stupisce però che altri fumatori sembrano esattamente dell'opinione opposta, ritenendoli prodotti molto "chimici" e di bassa qualità. Trovo le tue argomentazione piuttosto convincenti e mi sembra che tu parli a "ragion veduta", ma ti faccio solo notare che Mac Baren è tra le produzioni che, acqua compresa, hanno tra le più alte percentuali di additivi (e non parlo di alimenti...) rispetto, per esempio alle produzioni "inglesi" di Kholhase & Kopp, di Dunhill e vari altri. Fermo restando il fatto che mi sembra che in Italia vengano importati i Mac Baren più "economici" in generale.

Citazione da: Nic Salamandra
Poi ci sono le Botteghe ultra storiche che resistono in Gran Bretagna (Dio le salvi,  ma molto altro merita ancora rispetto a loro).

Puoi fare qualche nome di qualcuno acquistabile in Italia? Samuel Gawith o Gawith e Hoggart fanno parte di queste, per esempio?


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Offline Chauncey Gardiner

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #39 il: 10 Agosto 2016, 18:32:10 »

Premettendo che non voglio in alcun modo alimentare od innescare alcuna polemica (che però mi sembra già in essere), vorrei un chiarimento: non capisco se ti riferisci in toto alla produzione tedesca o ai tabacchi di "tipo" tedesco. Io apprezzo alcuni tabacchi rattray's ed alcuni Robert McConnell, ufficialmente non particolarmente additivati, o non più di tanti altri definiti "naturali", che non sono aggressivi per le mie mucose. Mi chiedo quindi se la tua valutazione è la stessa anche quando Kholhase & Kopp produce miscele di terzi con formulazioni "britanniche", ed ufficialmente relativamente poco additivate, o se vale solo per altri tipi di produzioni più "dolci".
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A proposito di Dunhill, è singolare che la B.A.T dichiari solo la composizione di Early Morning e del 965, senza che sia dato di sapere tutte le altre miscele importate in Italia che composizione hanno e chi le produce.

non conosco i mc connel, ma l'impronta di k&k è presente sia nei rattray's che negli altri ex-britannici come i lewis e jj fox della cui originalità è rimasto solo il nome, essendo assimilabili anch'essi a prodotti tedeschi.
certamente un red rapparee attuale è sicuramente più gradevole di una timm qualcosa, ma i problemi alle mucose, nel mio personalissimo caso, rimangono.

la bat dovrebbe importare, credo via monopolio, solo early e 965; gli altri sono trattati dal lubischi e, forse, è per questo che non trovi le composizioni.

i dunhill scatolati dovrebbero essere prodotti dalla skandivian tabacco kompani ex-orlik, mentre quelli bulk in vendita negli usa, stando a quanto mi è stato riferito in loco, sono prodotti localmente su licenza dalla sutliff: la differenza fra prodotti omonimi è radicale, cosa peraltro confermata da tutti quelli che hanno avuto modo di assaggiarli.
ho avuto modo di fumare anche la 965 bulk cinese e, ancora una volta, si tratta di un prodotto completamente differente da quelli appena citati, ammesso che il bustone da 8oz, apparentemente originale, fosse... realmente originale :)
lo scatolato, per concludere, sembrerebbe essere lo stesso in tutto il mondo: mi è capitato di prenderlo personalmente sia inghilterra che in usa, inoltre ho ricevuto delle lattine provenienti da diversi duty free sparsi un po' ovunque (nightcap, early e 965) e, in tutta onestà, l'unica cosa differente ad emergere dalle comparazioni era solo la lingua degli epitaffi ove presenti.






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Offline RHODESIAN

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #40 il: 10 Agosto 2016, 19:21:01 »
...
la bat dovrebbe importare, credo via monopolio, solo early e 965; gli altri sono trattati dal lubischi e, forse, è per questo che non trovi le composizioni.
...

In realtà quanto importato dalla Cigars&Tobacco Italy (Lubiski) apparentemente si limita ai vari McConnell, Rattray's, Kapp & Peterson, ecc.. Di Dunhill non ne viene dichiarata l'importazione...

Nell'elenco della Skandinavian, spulciando in quelli di tutti gli anni presenti, fino al 2010, non viene fatta parola dei Dunhill...

Mistero?

Credo però che quello che dici possa avere un reale fondamento di verità in quanto tutti i Dunhill sono presenti nel sito della Kholhase & Kopp, della quale Lubiski importa molti prodotti...

Mah...

Comunque, se tanto mi da tanto, proverò senz'altro alcuni Dunhill che non ho ancora fumato. Non sono un grandissimo amante delle EM, non tanto per me, ma per chi mi sta intorno, e penso che Elizabethan e Royal yacht possano essere interessanti... Suggerimenti?...
« Ultima modifica: 10 Agosto 2016, 19:25:13 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #41 il: 10 Agosto 2016, 19:39:19 »
Solo l'Elisabetta il resto lascialo negli scaffali, ma attento se secca.

Offline Chauncey Gardiner

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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #42 il: 10 Agosto 2016, 19:48:19 »
per aumentare quel carisma-e-sintomatico-mistero, sul sito di k&k, le lattine di early morning e nightcap riportano la scritta 'manufactured in the uk under...'



la cosa buffa sta nel fatto che le lattine inglesi che ho preso in questi anni riportavano 'made in the eu'
non ho più trovato lattine made in uk dalla fine dell'epoca delle smaltate, si parla ormai di oltre 10 anni fa.

negli anni ho sentito diverse teorie apparentemente infondate, come quella dell'assunzione del controllo produttivo da parte di k&k, che avrebbe fatto realizzare alcune partite di dunhill negli stabilimenti gawith.

la verità?
boh, a giudicare dal gusto immutato negli ultimi anni, penso che le lattine siano ancora prodotte dalla scandinavian tobacco e distribuite, sulla base di qualche accordo, da k&k.

riguardo ai suggerimenti,

elizabethan è valida, in sostanza sono le componenti di base del navy rolls, processate in modo differente.
royal yacht è parecchio nicotinoso, meno che in passato, ma la botta arriva sempre.
la migliore del momento, a mio avviso, è la bb1938 e anche l'apertif, ma dovendo fumarli con costanza, si ricade sempre nell'early morning e 965, con qualche puntatina sulla standard e london.
gli unici veramente deludenti rispetto al passato-che-ricordo sono il flake (il light flake di una volta) e soprattutto il ready rubbed, che ha perso totalmente quel gusto nocciolato che lo contraddistingueva.


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Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #43 il: 11 Agosto 2016, 13:45:57 »
Solo l'Elisabetta il resto lascialo negli scaffali, ma attento se secca.

Grazie del consiglio. Vuol dire che ha una tendenza a seccare facilmente?

Citazione da: saronni
elizabethan è valida, in sostanza sono le componenti di base del navy rolls, processate in modo differente.
royal yacht è parecchio nicotinoso, meno che in passato, ma la botta arriva sempre.
la migliore del momento, a mio avviso, è la bb1938 e anche l'apertif, ma dovendo fumarli con costanza, si ricade sempre nell'early morning e 965, con qualche puntatina sulla standard e london.

Ti ringrazio. La bb1938 non mi sembra che si trovi in Italia. A parte il Royal Yacht, gli altri sono più o meno tutti "latakiosi" e io potrei fumarli senza problemi solo saltuariamente "in solitudine". Quindi evito di acquistarli per non rischiare di vederli seccare inesorabilmente senza averli consumati... :-[
Ecco perchè "ripiego" sulle miscele virginia "based" o sui virginia-perique,ovviamente oltre al fatto che mi piacciono.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

rais

  • Visitatore
Re:Un decoroso tabacco: Allegro
« Risposta #44 il: 11 Agosto 2016, 16:58:36 »
Se lo lasci nella tin d'origine tende a seccare facilmente, ti consiglio di travasarlo in un bel bormioli 4 stagioni, lo scorso inverno ne ho consumato un stecca da 10 tin.
Confermo quanto descritto da saronni si avvicina molto al DLNR, ma senza perique.
« Ultima modifica: 11 Agosto 2016, 17:00:34 da caporaiss »