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Design pipario

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Bartleby:
Faccio una considerazione a margine.
Secondo me, in linea di massima, i nuovi pipemaker che frequentano FB & simili (come Azzinari, Volpe, e altri) sono molto misurati nell'esplorare nuove forme e, rispetto ai loro colleghi più naif degli anni 90, più frequentemente si richiamano a linee classiche o quanto meno già conosciute (anche quando sconfinano nel freehand storicizzato).
Forse, e dico forse, questo è anche il frutto di 10 anni di discussioni sui forum che hanno portato ad una certa timidezza complessiva nell'osare.
Questa tendenza, da un lato, me li rende simpatici perché nel classico e nel già visto io come fruitore ho più mezzi e più esperienza accumulata e quindi sono più incline a dargli un plauso oserei dire.. quasi a prescindere; per simpatia.
Dall'altro lato, tuttavia, non posso non osservare un eccessivo, per quanto ottimo, manierismo combinato però ad una scarsezza di visioni "nuove".
Per rimanere in Italia i design primogeniti di un Becker, di un Tombari, di un Sordini, di un Safferling (solo i primi che mi vengono in mente) rimangono LA cifra stilistica che reputo necessaria per distinguere un vero artigiano da un capacissimo falegname. Per me, senza offendere nessuno per carità, c'è - ancora oggi - un po' di differenza.

NCH:
Purtroppo i bocchini di Safferling sono spesso improponibili, ne ho maneggiati alcuni nei quali entravano a fatica persino i vecchi scovoli  col filo armonico fatti a Torino, che ora si trovano solo col marchio Castello.
Fino a quando?
La fabbrica ha chiuso.
Infatti, per questo motivo, pur piacendomi le forme, non posseggo nessuna Safferling.

Bartleby:
Considerazione più che legittima la tua NCH.
La pipa è uno strumento da fumo e quindi questo tipo di problemi meccanici non dovrebbero esistere. Io se vuoi ti parlo male delle Don Carlos per tre giorni di fila...  ;D ;D ;D
Eppure la pipa è anche oggetto di design che nasce da un'idea (mettiamola così per semplicità) ed in questo senso le pipe che sconfinano nell'anonimato, nella replica, secondo me rimangono "acerbe", prive di stile, per quanto ben realizzate.
Persino in una industrialissima Peterson 107 rispetto ad una Savinelli 101, confrontandole, c'è - si vede e si palpa - un carattere diverso, riconoscibile, tangibile.
Poi sarà tutta una questione di sensibilità personale, ci mancherebbe.

NCH:
http://accademiafumolento.forumfree.it/?t=69941376

Claudio Villa AldoBrandini CVAB:

--- Citazione da: Ramon - 13 Ottobre 2017, 13:57:08 ---Faccio una considerazione a margine.
Secondo me, in linea di massima, i nuovi pipemaker che frequentano FB & simili (come Azzinari, Volpe, e altri) sono molto misurati nell'esplorare nuove forme e, rispetto ai loro colleghi più naif degli anni 90, più frequentemente si richiamano a linee classiche o quanto meno già conosciute (anche quando sconfinano nel freehand storicizzato).
Forse, e dico forse, questo è anche il frutto di 10 anni di discussioni sui forum che hanno portato ad una certa timidezza complessiva nell'osare.
Questa tendenza, da un lato, me li rende simpatici perché nel classico e nel già visto io come fruitore ho più mezzi e più esperienza accumulata e quindi sono più incline a dargli un plauso oserei dire.. quasi a prescindere; per simpatia.
Dall'altro lato, tuttavia, non posso non osservare un eccessivo, per quanto ottimo, manierismo combinato però ad una scarsezza di visioni "nuove".
Per rimanere in Italia i design primogeniti di un Becker, di un Tombari, di un Sordini, di un Safferling (solo i primi che mi vengono in mente) rimangono LA cifra stilistica che reputo necessaria per distinguere un vero artigiano da un capacissimo falegname. Per me, senza offendere nessuno per carità, c'è - ancora oggi - un po' di differenza.

--- Termina citazione ---

In Italia, negli anni 70 quello che dici era ancor più evidente che negli anni 90 (sono ricorsi storici?), un'oligarchia inthopica (ciao Nic!), nella quale il vertice coincideva con la base, fortemente autoreferenziale, ma al tempo stesso provvista di grande ironia, assegnava premi a "design" pipici a dir poco discutibili.
Internet ha contribuito alla diffusione planetaria di immagini che un tempo sarebbero state viste solo da pochi appassionati della pipa (non dalla stragrande maggioranza dei fumatori) su riviste specializzate o pubblicazioni con scarsa diffussione. In questo ci sono aspetti positivi e negativi. Tra gli aspetti positivi c'è che un numero sempre crescente di individui si cimenta nella costruzione di pipe e così abbiamo recentemente assistito alla nascita di nuovi bravi pipari. Tra questi, per ragioni che non so spiegare, sono molto pochi quelli che destano un mio interesse; di questo mi scuso e me ne dolgo.
 :-* 

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