Ho ricevuto ieri la bella pipa che Luigi Crugnola (Gigi Pipe) ha realizzato per Flp. Forma originale (mi permettete? a ... disco volante), costruzione ineccepibile. Quello che è più interessante, però, è il criterio "filologico" che Giuseppe Cerbino, Gerti, ha seguito in questi anni per le pipe di Flp.
L'amico Giuseppe si è concentrato sul più storico ed antico dei distretti pipari italiani, ovvero quello varesotto-gaviratese (da lì la prima fabbrica italiana, la Rossi, e lì operò il grande diffusore della pipa in Italia, Alberto Paronelli. In una manciata di kilometri troviamo aziende antiche e mitiche, Savinelli, Brebbia, i vari Rovera, Molina e tanti altri). Così, in successione, Flp ha proposto tre pipe di tre marchi insigni, Armellini, Santambrogio e ora, appunto, Gigi.
Il distretto propone pipe senza tanti fronzoli, essenziali, improntate alla funzionalità, perchè una pipa, prima di tutto, deve fumare e fumare bene. Magari non troviamo quella artigianalità e quell'estro che improntano la produzione canturina e, seppur in modo diverso, quella marchigiana.
Ma questo non è un difetto, semmai è un portato storico che va rispettato e compreso (ma è più facile, si sa, sparare sentenze piuttosto che tentare un approccio serio). A questo punto non resta che da chiedersi quali saranno le mosse e le proposte di Giuseppe e di Flp per le prossime pipe dell'anno. Intanti complimenti, meritatissimi.
