Autore Topic: Quelli che non "pizzicano"  (Letto 14112 volte)

Offline Nic Salamandra

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #30 il: 16 Novembre 2016, 10:09:31 »
Boh non ho problemi a ritenere che puoesse che un tabacco non piaciuto a Stefanino crei dei problemi anche a me.... circa le cose generiche, abbiamo esperienze totalmente diverse, ed è un bene; o simili su generalità diverse (per me il Red Rapparee vicino al Gordon Pym, tra mille esempi)... evito paragoni per noto rispetto per quello che piace agli altri, per cui mi taccio, mai e poi mai vorrei passare pel fighetto prezioso che parla sempre della cacca nelle pipe altrui... Spero che ciò non diventi mai da me, neppure per sbaglio o trascinamento foriko ;D ;)
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rais

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #31 il: 16 Novembre 2016, 16:40:55 »
Ma il Red non pizzica o almeno non pizzicava e lo ritengo a differenza di molti professori che consigliano Amphora OB, Italia e cazzate varie un ottimo tabacco per il neofita

Offline Nic Salamandra

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #32 il: 16 Novembre 2016, 16:59:18 »
Si Capo, hai raigione, l'ho consigliato molto anch'io, ero uscito dal seminato nel senso di anatemi raziali categatoriali e in effetti certi affiancamenti, in questo caso tra EM Mild (Cavedish Mild  la Red,  Square kut con Maryland il Gordon), devastanti a abissali a favore del secondo (ma simili tra Mallory e BBBB ad esempio), m'hanno indotto un senso di universale e agghiacciante decadenza negli epigoni d'un certo passato, e un vitalismo spiazzante e spaventoso nei "nuovi".... Però, la difesa dei secondi non mi ha mai portato a disprezzare pubblicamente i primi, solo veramente allo stremo...

Circa i pizzichini, essendo un miracolo manifatturiero che non ci siano (perché la normalità di un semplice sfasamento merceologico, per non parlare della natura bruciata e portata in bocca, creano almeno quell'inconveniente), discorrevo sulla agevolezza di certe conclusioni: perché cercare qalcosa (la chimica) quando non necessariamente pizzica, mentre la normalità pizzica per fattori ovvi ed elementari? Poi, tuttopuoesse, pure che truccano l'Allegro perché sono biondi e hanno qualche kilometro di costa baltica. Questo si legge dappertutto, nelle salse imparentate. In un forum che è il primo senza bisogno di dirselo da soli, forse è lecito far sorgere qualche sospetto alternativo sulla differenza tecnologica d'un trinciato naturale di dark toasted cigar leaf, o di tabacchi chiari untoasted..... così oltre a tornare IT qui, collecghiamo anche i 3d ;-)
« Ultima modifica: 16 Novembre 2016, 17:05:15 da Nic Salamandra »
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Offline Nic Salamandra

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #33 il: 16 Novembre 2016, 17:20:17 »
Ah una chiosa sul "dopo un po si capisce" e molti casi di miscele che si rivelano cattive (poi puoesse lo siano) fumandole....provate a darvi col medio una debole schicchera sulla nocchia di quell' altro...debole, neanche la sentite
 Dopo venti volte, vedi che livido....no e il medio che picchia a rivelarsi piano piano velenoso ::) ;)
« Ultima modifica: 16 Novembre 2016, 17:22:57 da Nic Salamandra »
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Offline RHODESIAN

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #34 il: 17 Novembre 2016, 11:00:07 »
Mah... Ora sono davvero un po' perplesso...

Ho letto le varie ed interessanti opinioni, argomentazioni e spiegazioni che mi hanno fatto riflettere, oltre ad avermi senza dubbio arricchito. È anche molto interessante osservare i diversi punti di vista e le varie prospettive differenti. Però non riesco a "tirare le somme"...

Provo a fare alcune considerazioni un po' in ordine sparso
1) miscele diverse conacchi base ed additivi dichiarati simili danno risultati piuttosto diversi in termini di tollerabilità,  o aggressività,  a seconda del punto di vista.  Ciò farebbe supporre che, come dice Chauncey che i tabacchi sarebbero additivati a monte della produzione della miscela con chimica "avversa". Ma, dico, essendo parte integrante della produzione ed anche del peso del tabacco, questi "prodotti" non dovrebbero essere nominati tra i componenti additivi della miscela? Si esclude aprioristicamente che i sistemi produttivi a monte non c'entrino nulla con la concia successiva. Mah... credo che chi, come me, coltiva molte delle verdure che mangia, sappia benissimo che differenza di sapore c'è tra unortaggio coltivato secondo regole naturali ed uno cresciuto a base di promotori,  medicine varie, ecc. E se il sapore è diverso, vuol dire che la composizione chimica non è proprio la stessa.

2) Forse si può fare una valutazione sulla provenienza/appartenenza ad aree geografiche caratterizzate vox populi da nefandezze produttive varie. È però vero, almeno per me, che tutti i tabacchi da me fumati di Kholhase & Kopp, anche quelli più "conditi" come il Glenn Piper McConnell, forse non mi sono piaciuti, ma di sicuro non mi hanno mai dato alcun problema. Certo, quando ci sono miscele che hanno il 60% di tabacco e ben il 40% di additivi, qulche sospetto a me viene, e questo indipendentemente dalla provenienza...

3) Il taglio ha la sua importanza, quidi deduco che la scelta di flakes o ready rubbed dovrebbe di per se ridurre i rischi. Ok, ma il problema più grosso l'ho proprio avuto con il P.L. 7 troppo secco...

4) Qualche nome "porto sicuro", ferrma restando la soggettività, l'ho acquisito e ringrazio. Mi piacerebbe però comprendere meglio una logica,  un criterio di classificazione che consenta di scegliere a ragion veduta. E da questo, francamente, mi sento ancora molto distante

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Offline Chauncey Gardiner

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #35 il: 17 Novembre 2016, 12:32:11 »
Ciò farebbe supporre che, come dice Chauncey che i tabacchi sarebbero additivati a monte della produzione della miscela con chimica "avversa". Ma, dico, essendo parte integrante della produzione ed anche del peso del tabacco, questi "prodotti" non dovrebbero essere nominati tra i componenti additivi della miscela? Si esclude aprioristicamente che i sistemi produttivi a monte non c'entrino nulla con la concia

se te vai in una di quelle pizzerie andanti kon bryo, dove nel menù è ivy-presente riportato il trafiletto riportante the ingredients, pizza per pizza, e la pizzeria andante kon bryo è veramente andante con bryo, dove fanno er foko con la legna di recupero, tipo assi verniciate a smarto ar pionbo dell'anni 80, travi ex-edili impestate di poliuretano e via dicendo, tu mangerai una pizza fondamentalmente accettabile, ma profondamente inquinata.
lo zozzone de dragona, culturalmente neutro, cosa fa? si gratta la schiena con il mestolo con cui gira er sugo, poi se pulisce l'unghie nere cor cortello che usa pe affettà dalla cipolla ar pane, se gratta er pube prima de salà la pajata dove nun è detto de nun trovacce quarche pelo der cazzo.
ce ne so d'esenpi, ce ne sarebbero... :D

tuttavia, per la legge che non legge le prevedibili letture, ciò che integra la trasformazione da a in b, non fa parte degli ingredienti.
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Offline Nic Salamandra

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #36 il: 17 Novembre 2016, 12:39:12 »
Rho, anche io sono davvero confuso da questa mescolanza di problemi di additivi e pizzicori…

Proverò con Blasco: un equilibrio sopra la follia. Tale è la confezione manifatturiera d’un melange che non sia sigaro catafottuto più o meno sano, a tabacco da sigaro tostato, ed entro certi limiti forse il Burley, sempre tostato.

Ergo, l’elaborazione manifatturiera serve anche ad evitare i bruciori.

Elaborazione Manifatturiere vuol dire additivi? Anche. Sono ammessi fino a un terzo della massa complessiva, ivi compresa una particola di acclaratamente nocivi, ma che non possono pizzicare perché insignificanti come massa.

Il Bruciore è indice di additivi ulteriori per contraffare cosa? Puoesse ma la Critica aborrisce il principio di Autorità (le fauci scienti di quello o di quell’altro) ed è ora che i Principi della Modernità cominciamo a custodirli come e più non è stato fatto a suo tempo per l’Antichità, visto che il Sonno della Ragione produce ormai non solo Ministri (come diceva Abrasino) ma anche Presidenti USA. Inoltre, lo sfasamento del tampone manifatturiero giustifica da solo tutto. La puntina sbiella dai solchi del disco, il cervello appena sente l’insulto manda il messaggio che stai assumendo una cosa schifosa e non distingui più nulla, la Pipa è fatta magari bene ma non fuma (come allegoria d’un tabacco onesto ma mal riuscito)…. Chiaro il concetto? Il problema è che sui tabacchi le vulgate dicono che sono buoni quando sono difficili. A cagare, oltre un certo limite sono un cesso esattamente come una Pipa magari bellissima ma che non fuma. Non sono tabacchi riusciti, merceologicamente. Tutto il resto Puoesse. Solo questo corre, e parrebbe proprio quadrare.

I Bugiardini sono un altro capitolo, ma ripeto: dove è il Bugiardone dei vincoli legali, delle delimitazioni, dei contesti in cui quelle scritte hanno un significato chiaro ed univoco in ogni caso? Io di univoco prendo il 15% di non-tabacco del St. Claude (appartenente alla categoria più idonea a mantenersi in purezza) perché STA SCRITTO NELLA CONFEZIONE. Ecco allora che la ratio si appende a questa cosa sicura e mette insieme questa e altre cose col ragionamento e la comparazione. Senza il Bugiardone Terzo (principio di terzietà giuridica che conosce bene persino il Komminthern), la Critica si fotte tutti i bugiardini del mondo.

Ma leggo di problemi in altri 3d, tira una brutta aria, vi lascio stabilizzare. Con affetto. Nic
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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #37 il: 17 Novembre 2016, 13:09:49 »
PS, poi chiaro che c è un sistema di pesi e contrappesi, per cui la digestione manifatturiera ha il suo limite nella identità della cosa che digerisce, che non va estinta. Un Bright che non gratta parrebbe sulla via dell addomesticamento eccessivo  ::)
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Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #38 il: 17 Novembre 2016, 14:02:21 »
Mah, a me sembra tutto molto semplice; provo una sintesi estrema: se hai un tabacco buono non hai bisogno di "pasticciare".
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #39 il: 17 Novembre 2016, 14:44:06 »
Molto d'accordo, ma le sintesi estreme somigliano inevitabilmente a degli slogan, come sai. Certo, ciò che superasse il punto critico tra il porre in essere nel cosumo umano e la negazione di certe caratteristiche, possiamo a piacere chiamarlo pasticciamento. Prima di quel punto critico, è una espressione retorica che genera solo confusione, rispetto a come starebbero le cose. Poi c'è il pastiche come tipicità d'un composto allotrio, e questo pure, ci piaccia o meno, fa parte, e da sempre, della Cosa.

Quello che mi ha fatto sempre impazzire dei Dunhill è la manifatturizzazione, altro che altro: un punto divino tra secolarità navale e Major in fase elargitiva, anche nella emotività della grafica. Dei maghi della Manifattura, come attestano clamorosamente le invenzioni "spurie" della 965, della 73 etc. Poi le cose girano, l'emozione si riempie di chiodi, sontuosità permangono tra altre vie. Sono le Major, ci hanno donato l'infanzia Occidentale in tutti i sensi. E hanno estirpato e colonizzato intere economie anche inthopiche anche nel cuore dell'Eurpoa. Se vuoi la mia su quel tabacco, era ignorante rispetto a tutto ciò... anche di quella ignoranza che non aiuta a far bene le cose navali senza aver nulla di Navale e di Major sulle spalle.... ::) ;)
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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #40 il: 18 Novembre 2016, 10:53:28 »
Caro Nic è sempre davvero molto interessante leggere il tuo particolare punto di vista sugli argomenti "pipici"...
Alla fine, però, leggendo anche Chuncey e gli altri, in mancanza di indicazioni precise su nomi, a parte quelle già date, non resta che l'esperienza personale diretta,, che supera qualsiasi altro discorso sulle logiche o illogiche produttive...
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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #41 il: 18 Novembre 2016, 11:59:37 »
Certo, Rho: questa è un’ isola, ma le esperienze personali che diventano sentenze (imho del tutto illogiche, come quella che un tabacco è “pulito” quando non irrita mentre magari è chiaro e  prende fuoco a pochi centimetri dalla ns. bocca), hanno in sé occultato un ragionamento cui-se consentito-può affiancarsene un altro…. Magari sbagliato ma almeno l’esperienza diretta degli utenti dei forum coglie  ogni tanto qualcosa di diverso, ed esposto per logica-magari inesatta- interna e non auto ceritificazione di rango. Questa è un’isola, ripeto, dunque nulla di personale…. Un’isola fortunatamente dentro un arcipelago di libere e incrociate utenze. A ognuno la sua parte, la mia è di quelli che non intendono convincere o soperchiare nessuno, o alludere surrettiziamente a gerarchie inthopiche, sulla base di cosa si fuma o di come si intendono queste cose.

Grazie davvero per i tuoi sempre preziosi stimoli…..
 :D
« Ultima modifica: 18 Novembre 2016, 12:05:22 da Nic Salamandra »
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rais

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #42 il: 18 Novembre 2016, 12:33:27 »
Borpa i professori stanno altrove  :-*

Offline Chauncey Gardiner

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #43 il: 18 Novembre 2016, 13:27:20 »
volevo evitare, ma credo valga la pena approfondire.
allora, qualche anno fa, ho fatto crescere in giardino diverse piantine di  virginia bright. le foglie sono venute su bene durante l'estate, annaffiatura e un po' di sporadico nitrato di calcio, per tenerle in forma.
prima cosa, parassiti zero, neppure le cavolaie che ogni tanto fanno comparsa sulle altre piante.
poi, analiticamente ho iniziato a interpretare i modi possibili di essiccatura, fermentazione e conservazione.
partendo dal seccare le foglie in forno, fino a lasciarle sotto il sole; dall'affumicarle, a macerarle con altre sostanze, quali rum, miele, zucchero di canna, essenze varie.
il primo aspetto comune a tutti i metodi di essiccazione sta nel riscontro, prevedibile, che il virginia puro è aggressivo, molto aggressivo con le mucose, sostanzialmente infumabile, ma non cuoce la bocca.
il secondo punto sta nell'aver trovato conferma che la post lavorazione, tipo bollitura o ricottura/fermentazione, con essenze e/o sostanze zuccherine, da come risultato  un tabacco più morbido, ma molto più pizzichino all'aumentare degli zuccheri.
il lavaggio delle foglie, mediante leggera bollitura e pressatura finale con adeguato riposo, è stato finora il compromesso migliore.
chiaramente il risultato casalingo,  si pone ad anni luce dalle produzioni industriali, nel bene e nel male, ma è servito una tantum per trovare le conferme e le smentite a tutte le ipotesi avanzate nel corso del tempo.
in realtà, l'esperimento non è ancora finito perchè ho ancora qualche foglia in soffitta, che probabilmente elaborerò durante l'inverno.

*nota merdiana*

ho appena preso una delle foglie quiescenti che, a dispetto di quanto immaginassi, ha mantenuto l'aroma erbaceo tipico del virginia maturo.
sbriciolata e caricata nella pipa risulta comunque infumabile, al pari di quelle provate in passato, ma il fumo, ripeto, gratta la gola e non cuoce la lingua :)
« Ultima modifica: 18 Novembre 2016, 14:55:39 da Chauncey Gardiner »
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Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Quelli che non "pizzicano"
« Risposta #44 il: 18 Novembre 2016, 14:07:53 »
Caro Nic è sempre davvero molto interessante leggere il tuo particolare punto di vista sugli argomenti "pipici"...
Alla fine, però, leggendo anche Chuncey e gli altri, in mancanza di indicazioni precise su nomi, a parte quelle già date, non resta che l'esperienza personale diretta,, che supera qualsiasi altro discorso sulle logiche o illogiche produttive...

Ecco, direi che questo è buono e giusto.
Poi, tutto potrebbe essere rispettabile ma non tutto è condivisibile*.

Nik, continui a tirare in ballo "il calore" che, mi sembra ma potrei sbagliarmi, è aspetto non attinente con quanto stiamo discutendo.

Pace e bene a Tutti.


*Una delle mistificazioni peggiori dei nostri tempi è sostenere che siamo tutti uguali.
Non siamo tutti uguali.
Tutti potrebbero essere rispettabili ma non tutti sono credibili.
Ognuno è libero di scegliere il proprio ambito di riferimento (fino al limite estremo della mera autoreferenzialità).
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