Autore Topic: un onesto naturale: skandinavik regular  (Letto 15261 volte)

Offline Cristiano

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un onesto naturale: skandinavik regular
« il: 02 Dicembre 2004, 22:40:20 »
Ne acquistai una busta ai primi di ottobre per cimentarmi nel lento fumo e ne sono rimasto piacevolmente colpito.
Innanzitutto sulla busta si dichiara NON AROMATIC, e, trattandosi di skandinavik è già un bel segno.
All'apertura, colpisce il sentore di una buona varietà di Virginia. Taglio buono per la combustione, che risulta lenta e regolare.
Gusto pieno anche se, da un naturale, ci si aspetterebbe magari qualcosa in più. Retrogusto acidulo che a me, notoriamente, piace tanto.
Insomma un tabacco onesto, fabbricato dalla danese Orlik, una alternativa più morbida e leggera alla triade Forte-Comune-Italia, con cui, evidentemente, non condivide la presenza di kentucky.
Prezzo basso. Da provare.
Non dolciastro come l'omonimo Amphora.
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« Risposta #1 il: 03 Dicembre 2004, 09:15:53 »
Raffinatissimo Segretario ... ne parlammo ampiamente in questo thread aperto dal buon Freddy ... :wink:
il pessimo Slow

Offline Cristiano

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« Risposta #2 il: 03 Dicembre 2004, 12:45:36 »
porca troia

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« Risposta #3 il: 03 Dicembre 2004, 22:15:53 »
Citazione da: "Cristiano"
porca troia

raffinatezza e cortesia



Per caso ti punge vaghezza di desiderare il Vanilla?   :lol:  :lol:
Saluti

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« Risposta #4 il: 04 Dicembre 2004, 19:32:33 »
Dottor Kar unisci questo 3d al precedente?
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« Risposta #5 il: 27 Gennaio 2005, 23:55:22 »
sto diventando un "regularista".

E' il mio tabacco della mattina. Lo assaporo ottimamente nella mia Stanwell o anche nelle schiume.
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« Risposta #6 il: 13 Maggio 2005, 16:37:11 »
Citazione da: "Cristiano"
sto diventando un "regularista".

E' il mio tabacco della mattina. Lo assaporo ottimamente nella mia Stanwell o anche nelle schiume.


ottimo abbinamento stanwell e schiume
konkordo
fumate skandinavike :wink:
O Mensch! Gib Acht!

Offline Cristiano

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« Risposta #7 il: 20 Maggio 2006, 17:28:19 »
ho ripreso del Regular e ne sono rimasto assai deluso, perchè non presenta più le caratteristiche di sapore e fumabilità che me lo avevano fatto apprezzare.

Ora è un pappone insipido e umido all'estremo, infumabile e del tutto anonimo.

Speriamo sia stata una busta sfortunata.

D'altro canto si è potuta, per converso, apprezzare un grande miglioramento nel Balkan Sobranie, che lo riporta al vertice della categoria.

In questo caso Poggio e Buca non fa pari, ma leggero avvallamento.
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« Risposta #8 il: 27 Ottobre 2006, 16:04:22 »
Citazione da: "Cristiano"
ho ripreso del Regular e ne sono rimasto assai deluso, perchè non presenta più le caratteristiche di sapore e fumabilità che me lo avevano fatto apprezzare. Ora è un pappone insipido e umido all'estremo, infumabile e del tutto anonimo.


Ne ho presa una busta ieri e, riservandomi di cambiare opinione, dissento.  :lol: A me è sembrato il solito Regular, forse un filino più "pappone", ma niente di infumabile. E' un ottimo tuttogiorno, assai preferibile per me all'Italia Classico o al Forte, troppo vigorosi.
Saluti

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« Risposta #9 il: 27 Ottobre 2006, 18:02:10 »
in effetti, altre buste acquistate successivamente avevano i buoni standard usuali, sarà stato un caso sfortunato
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« Risposta #10 il: 27 Ottobre 2006, 21:41:33 »
Non metto in dubbio gusto fumabilità e quant'altro attenga all'organolettica ed alla fumata, ma da quando un tabacco come lo Skandinavik è considerabile un "naturale" :?:  8O
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Cristiano

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« Risposta #11 il: 28 Ottobre 2006, 11:58:51 »
si sta parlando del Regular, virginia e poco più, non aromatizzato. di skandinavik ce ne sono tanti e quasi tutti dolciurie. questo non è male.
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« Risposta #12 il: 28 Ottobre 2006, 22:23:38 »
Citazione da: "Cristiano"
si sta parlando del Regular, virginia e poco più, non aromatizzato. di skandinavik ce ne sono tanti e quasi tutti dolciurie. questo non è male.


Ok. Io ho un diverso concetto di naturale: per  naturale intendo i tabacchi, una volta prodotti dalla Seita francese, come il caporal, il gris, ecc. che hanno percentuali di tabacco oscillanti tra il 93 ed il 96% circa.
Posso intendere come naturali i tabacchi Dunhill attualmente prodotti che, preservanti ed antimuffa a parte, sono composti da solo tabacco; accetto ovviamente anche i tabacchi aromatizzati ma solo ed esclusivamente con aromatizzanti naturali (miele, cacao, liquirizia, vaniglia, ecc.), non con i sostituti chimici di questi.
Non mi risulta che la produzione danese ed olandese in genere, per non parlare di quella tedesca, abbiano nei tabacchi di medio e basso prezzo questo tipo di produzione.
Trovo quindi un po' fuorviante, soprattutto nei confronti dei neopipatori, chiamare naturali tabacchi che, anche se meno aromatizzati di tanti altri, non meritano di fatto a questo definizione.

Mi scuso se mi dilungo sull'argomento, ma per me è molto importante e credo che tutti i fumatori dovrebbero pretendere di fumare solo tabacco e non delle potenziali bombe chimiche, le cui conseguenze sull'organismo non sono affatto note.

Per dare una dimensione reale dell'argomento cito semplicemente il n. 150 (centocinquanta) che è all'incirca il numero di additivi più o meno chimici consentiti nella produzione di trinciati per pipa da varie aziende.

Mi piacerebbe molto leggere il parere dei vari partecipanti al forum e, per dare un indicazione in più, di seguito indico due indirizzi segnalati su DOWN dall'ottimo TheGateOfFate in tema di additivi nei trinciati per pipa:

http://www.ash.org.uk/html/regulation/html/ukadditives.html

http://www.gallaher-group.com/products/iframer.asp?iframe=table1&product_type=PIPE

Naturalmente queste sono considerazioni mie, pertanto decisamente soggettive, forse errate, ma credo sia di interesse comune "pretendere" di potersi scegliere il proprio "veleno" senza che ad esso ne siano associati altri, spesso peggiori e più dannosi, all'insaputa di noi "ignari" fumatori.

Buone fumate a tutti

P.S.: spero che The Gate non me ne voglia se ho "saccheggiato" parte dell'ottimo lavoro da lui svolto al servizio dei frequentatori di DOWN
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« Risposta #13 il: 28 Ottobre 2006, 23:21:37 »
Citazione da: "RHODESIAN"

Ok. Io ho un diverso concetto di naturale: per  naturale intendo i tabacchi, una volta prodotti dalla Seita francese, come il caporal, il gris, ecc. che hanno percentuali di tabacco oscillanti tra il 93 ed il 96% circa.


nel tempo le percentuali tabacco/agenti sui "francesi" sono evidentemente mutate ... a titolo di esempio, sui due trinciati transalpini che mi sto trastullando or ora tra le mani, il gris (scaferlati caporal) riporta tabacco all'89,50% (additivi 10,50%), il bergerac fa meglio ma si ferma sempre al 92% di tabacco. Vado a memoria, ma pure gli altri sono su questi parametri. ciò detto, sono solito pure io a definirli "naturali", in quanto privi di "aromatizzazione" decisamente percepibile. ma naturali non sono. d'altro canto un tabacco naturale al 100% risulterebbe alquanto ostico da fumare. io ho provato con kentucky nostrano (peraltro non fermentato): buono, validissimo nel taglio con altre miscele (dà corpo), ma non è un tabacco da pipa nell'accezione che noi generalmente gli diamo. imho.
s.
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« Risposta #14 il: 29 Ottobre 2006, 00:04:12 »
Citazione da: "Slow"

nel tempo le percentuali tabacco/agenti sui "francesi" sono evidentemente mutate ... a titolo di esempio, sui due trinciati transalpini che mi sto trastullando or ora tra le mani, il gris (scaferlati caporal) riporta tabacco all'89,50% (additivi 10,50%), il bergerac fa meglio ma si ferma sempre al 92% di tabacco.


A mia conoscenza un trinciato con il 92% di tabacco può essere considerato un naturale, tenuto conto che preservanti, antimuffa, o anche solo un po' di acqua salata aggiunta, comportano inevitabilmene una riduzione della pecentuale di tabacco puro. Inoltre, se pensiamo che la Seita, che è obbligata ad indicare la quantità di tabacco, dichiara l'89,5%, quanto tabacco è realmente utilizzato in una miscela da tutti quei produttori esonerati dall'obbligo di dichiarare le varie percentuali?

Citazione da: "Slow"

d'altro canto un tabacco naturale al 100% risulterebbe alquanto ostico da fumare.


Per le motivazioni suddette, un tabacco puro al 100% è praticamente impossibile da fumare perchè non "conservabile", nemmeno nelle latte a "tenuta".

Il punto per me è che, oltre ai vari eventuali estratti di bacche, frutta e piante varie, utilizzabili per l'aromatizzazione, che incidono anche sulla percentuale effettiva del tabacco, ma non disturbano, esistono molte o troppe sostanze chimiche spesso impiegate nella concia come umettanti, o igroscopici ed "ammorbidenti" come la glicerina o glicole dietilene, per non parlare del sorbitolo, saccarina ed altri tipi di zucchero, ecc., solo per citarne alcuni. E' qui che il discorso diventa pesante, sia in percentuale sul totale della miscela, che sotto l'aspetto della purezza del tabacco in termini teorici e, perchè no, etici.
Quando fumiamo con la pipa, assorbiamo nicotina attraverso le mucose della bocca ed è abbastanza provato che il danno subito dai fumatori di pipa è minimo rispetto ai fumatori di sigarette ed inferiore anche ai fumatori di sigari.
Purtroppo questa relativa bassa nocività della pipa può essere vanificata dall'utilizzo di additivi ed aromatizzanti sintetici che potrebbero portare notevoli danni, oltretutto all'insaputa della maggior parte dei fumatori che credono di assaporare solo tabacco, magari arricchito nel gusto e nell'aroma con un po' di melassa, cacao o vaniglia.
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« Risposta #15 il: 29 Ottobre 2006, 00:09:21 »
E' una discussione che è già stata affrontata e che sfocia spesso nella filosofia,o può essere ricondotta a "Tabacco all'aroma di tabacco" o come giustamente definito da slow ,con aromi scarsamente percepibili.
Gli aspetti sono più ampi e ormai al difuori di una esatta collocazione precisa e immutabile,esempio : gli "orientali",ovvero termine che abbraccia una moltitudine di tabacchi con aspetti, qualità organolettiche, trattamenti e luoghi di produzione anche lontani fra loro.
Cito il sito della Fit:
http://www.tabaccai.it/articolo.do?documentID=444
E quindi domanda: sono orientali anche se scritti in etichetta quelli prodotti in Guatemala? o in Cina?
 8)
Suerte!

Offline Cristiano

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« Risposta #16 il: 29 Ottobre 2006, 11:06:39 »
Per quanto a mia conoscenza il Regular non è assolutamente aromatizzato, quindi non ritengo di aver fuorviato alcuno.

Circa le classificazioni, tutti sappiamo quanto siano comode ma, allo stesso tempo, spesso imprecise.

Attenzione, poi, che, come più volte è stato fatto notare da Fabio Ferrara, anche prodotti che non esiteremmo a definire "naturalissimi" (gli Scaferlati, i Landtabak), in realtà sono comunque oggetto di addizioni.

Ritengo, dunque, di avere a buon diritto inserito il Regular nel novero dei naturali, anche se, ovviamente, con le forzature che ogni astratta classificazione impone.

Piuttosto, mi pare contraddittorio dire naturale un tabacco ancorchè aromatizzato con ingredienti realmente naturali (vero cacao, vera fragola ecc.)

Il criterio buono, nella sua efficacissima semplicità, è quello di Bozzini, riproposto da Slow: tabacco che sa di tabacco.

E tale è il Regular (e con lui il Caporal, il Landtabak il Semois, Il Forte, il Comune...)
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« Risposta #17 il: 29 Ottobre 2006, 19:16:10 »
Finalmente in questi giorni mi sono deciso ad aprire la scatola-pacchetto dello Scaferlati, e devo dire che lo trovo davvero piacevolissimo.
Da quando l'ho aperto fumo sempre lui e mi invoglia pure a fare più fumate del solito!!

Davvero buono.
"Io vo' gustar quanto più posso dell'opra divina!"
Tosca-2° atto-Puccini

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« Risposta #18 il: 29 Ottobre 2006, 22:03:58 »
Citazione da: "Cristiano"
Per quanto a mia conoscenza il Regular non è assolutamente aromatizzato, quindi non ritengo di aver fuorviato alcuno.


Caro Cristiano, premetto che non è mia intenzione innescare una polemica senza fine, anche perchè mi rendo conto di avere un concetto molto diverso su ciò che è o dovrebbe essere un tabacco naturale, credo opportuno precisare alcuni concetti che forse ho espresso male

Citazione da: "Cristiano"

Attenzione, poi, che, come più volte è stato fatto notare da Fabio Ferrara, anche prodotti che non esiteremmo a definire "naturalissimi" (gli Scaferlati, i Landtabak), in realtà sono comunque oggetto di addizioni


Come si può ben vedere dal mio intervento precedente ho di proposito citato i tabacchi prodotti dalla Seita

Citazione da: "RHODESIAN"

per naturale intendo i tabacchi, una volta prodotti dalla Seita francese, come il caporal, il gris, ecc. che hanno percentuali di tabacco oscillanti tra il 93 ed il 96% circa.


Al riguardo specifico che a suo tempo la Seita produceva anche l'aromatico Amsterdamer che aveva l'83% circa di tabacco.
Questa citazione è per dimostrare che anche tabacchi famosi per essere naturali hanno degli additivi, ma 'cè additivo ed additivo: un conto è utilizzare il 93% di tabacco ed il rimanente in antimuffa, preservanti e, magari, acqua salata e qualche estratto di frutta o un po' di lingua di cervo (che ovviamente è un vegetale), ben diverso è quando si utilizzano additivi di ben altra natura.
Questo anche perchè non mi risulta che sia possibile produrre, senza utilizzare sostanze preservanti e conservanti, un tabacco che deve garantire un periodo di conservazione di mesi o anni, senza compromettere le caratteristiche organolettiche o essere aggredito da muffe, funghi e quant'altro. E' quindi praticamente impossibile trovare in commercio tabacchi al 100% naturali (90-92% è già buono).
Teniamo però presente che, a quanto da me letto a suo tempo, ci sono alcuni tabacchi americani e tedeschi che hanno percentuali di tabacco di poco superiori al 50% sul totale.

Citazione da: "Cristiano"

Ritengo, dunque, di avere a buon diritto inserito il Regular nel novero dei naturali, anche se, ovviamente, con le forzature che ogni astratta classificazione impone.


Per quanto mi riguarda, per il tipo di produzione, questo tabacco, come l'Amphora Regular (adesso chiamato Original) appartiene alla categoria dei tabacchi aromatizzati, poco, o blandamente, ma comunque aromatizzati

Citazione da: "Cristiano"

Piuttosto, mi pare contraddittorio dire naturale un tabacco ancorchè aromatizzato con ingredienti realmente naturali (vero cacao, vera fragola ecc.)


Non vedo alcuna contraddizione: posto che tutti i componenti siano naturali credo di poter tranquillamente parlare di "tabacco naturale aromatizzato" o di "tabacco aromatizzato naturalmente"

Citazione da: "Cristiano"

Il criterio buono, nella sua efficacissima semplicità, è quello di Bozzini, riproposto da Slow: tabacco che sa di tabacco.


Non vorrei che il riferimento sia dovuto al fatto che Bozzini ha elencato, tra le sostanze aromatizzanti utilizzate dai produttori, anche l'estratto di tabacco che viene utilizzato per migliorare tabacchi di scarsa qualità.

Il punto è che la stragrande maggioranza dei tabacchi è prodotta con additivi chimici o naturali. Io,  senza volere eccedere in polemiche o cercare scontri frontali inutili,  preferisco fumare quelli prodotti con additivi naturali, nei limiti del possibile,  e mi piacerebbe sapere che nessun fumatore accetti supinamente di fumare piccole bombe chimiche ma, al contrario, le scarti in favore di prodotti più naturali mandando un chiaro messaggio ai produttori di trinciati per pipa.

Ad oggi mi risulta che aziende come Kohllhase & Kopp che producono i vari Brand come Rattray's e Robert Mc Connell rispettando abbastanza le ricette originali  che sono prive di additivi chimici rilevanti.
I tabacchi Dunhill sono ancora prodotti con la sola aggiunta di acqua, preservanti e conservanti (sarà per questo che piacciono di meno?...).
Detto questo è chiaro che la perfezione non esiste e che ognuno è libero di acquistare e fumare ciò che vuole

Sia chiaro che quanto ho fino ad ora espresso non vuole essere legge o verità assoluta; esprimo semplicemente il mio punto di vista e le mie preferenze senza voler giudicare quelle altrui o gusti diversi dai miei.
Solo credo sia più giusto attribuire ai tabacchi le qualità che effettivamente meritano, consapevole ma non rassegnato al fatto di essere alla mercè di produttori che non intendo favorire attribuendo ai loro prodotti caratteristiche che non gli riconosco come reali.

Tutto questo, con il massimo rispetto anche per le tue opinioni
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Offline Cristiano

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« Risposta #19 il: 30 Ottobre 2006, 10:41:02 »
Ovviamente la discussione è fatta serenamente, ci mancherebbe, quindi nessun problema.

Le questioni che Tu poni sono serie e importanti, ma io credo che il problema sia sempre quello di adoperare classificazioni il meno astratte possibile.

In ogni caso, lo Skandinavik Regular è assai diverso dall'Amphora Original. Anche al solo sapore lo si avverte. Lo Skandinavik è acidulo, sa d'erba, di tabacco, non ha alcun sentore dolce, a differenza dell'Olandese.

Sono due prodotti diversi, anche se l'Amphora Original è il meno conciato della casa Olandese (escludendo il Cesare Borgia che, fra l'altro, non so neppure se esista sempre.
L'Amphora è un Cavendish, lo Skandinavik no.
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« Risposta #20 il: 06 Settembre 2007, 12:20:19 »
Ci sono ricascato....

Lo sto fumando in due schiume: è la morte sua
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« Risposta #21 il: 12 Settembre 2007, 00:27:21 »
Citazione da: "Cristiano"
Ci sono ricascato....

Lo sto fumando in due schiume: è la morte sua


L'assassino torna sempre sul luogo del delitto...

P.S.: anche io, non trovando altro, durante le ferie ne ho fumato un po': si lascia fumare senza pretese. Ma il Black & Gold è un'altra cosa...
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« Risposta #22 il: 12 Settembre 2007, 07:23:54 »
Il Black & Gold è " 'nnù bbbiggiù"!
Bernardo
Amplius invenies in sylvis quam in scriptis