Autore Topic: Il fumatore di pipa  (Letto 205545 volte)

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #165 il: 29 Gennaio 2013, 12:41:21 »
Robert Falcon Scott
(Plymouth, 6 giugno 1868 – Barriera di Ross, 29 marzo 1912)

....... è stato un marinaio ed esploratore britannico.

 
Divenne famoso per la "competizione" con Roald Amundsen sul raggiungimento del Polo Sud. Amundsen raggiunse il Polo poche settimane prima di Scott che, sfortunatamente, nella marcia di rientro al campo base perse la vita insieme ai membri della sua spedizione.

Scott era il terzo dei sei figli di John e Hannah Scott. Il padre era proprietario di una fabbrica di birra ma la carriera in marina era un'antica tradizione di famiglia. Così nel 1881, dopo aver terminato gli studi, Scott, su consiglio del padre, si arruolò nella Royal Navy.
Cominciò la sua carriera come cadetto sulla nave scuola HMS Britannia, rimase per quattro anni sulla Boadicea e successivamente frequentò il Royal Naval College presso il quale superò gli esami per diventare tenente. Nel 1889 venne nuovamente promosso. Ma Scott sognava un'attività più avventurosa di quella dell'ufficiale di marina in tempo di pace. Con l'avanzare del tempo si rese conto che da parte della famiglia di origine mancavano sia i mezzi economici sia le relazioni per accelerare la sua carriera in marina in modo adeguato alle sue ambizioni.

L'incontro con Clements Markham : 
La svolta nella carriera di Scott è dovuta in gran parte all'incontro con Clements Markham, anch'egli con un passato da esploratore e divenuto in seguito presidente della Royal Geographical Society. Il primo incontro con Markham avvenne quando Scott aveva appena 18 anni. Negli anni seguenti si rincontrarono numerose volte e, quando Scott si candidò per la guida della spedizione alla ricerca del Polo Sud, Markham ne appoggiò la candidatura. Secondo Markham l'esperienza di Scott nella marina militare era sufficiente per la conduzione della spedizione: fu così che sebbene gli scienziati della Royal Society avrebbero preferito uno scienziato, Markham riuscì ad imporre la sua decisione. A Scott venne quindi affidato il comando della "National Antarctic Expedition" benché - così ammise in seguito - ai tempi non avesse "una particolare predilezione per l'esplorazione polare". Ma comunque egli la considerava un mezzo per soddisfare le sue ambizioni.

L'inizio della spedizione:
Dopo la sua nomina, a Scott rimase un anno di tempo per preparare la spedizione. Fece parte dei preparativi anche una visita a Fridtjof Nansen, l'esploratore norvegese. Nansen consigliò a Scott l'utilizzo dei cani da slitta, un consiglio che Scott seguì, trascurando però il fatto che il loro efficace utilizzo richiedesse anche persone con capacità di conduzione di mute.
 
Una mongolfiera all'Antartide :
All'inizio di agosto del 1901 la Discovery salpò da Londra con a bordo 48 persone (di cui 39 erano membri della Royal Navy). Il 3 gennaio 1902 la nave attraversò il Circolo Polare Antartico, passò il mare di Ross e raggiunse la barriera di Ross.
 
Il 22 gennaio 1902 Scott e Edward Wilson sbarcarono a Capo Crozier e scalarono il monte Terror. Da qui avvistarono una distesa pianeggiante di ghiaccio che si estendeva fino all'orizzonte: quella vista alimentò il desiderio di Scott di provare a raggiungere il Polo Sud. La stagione era però già troppo avanzata per poter preparare l'impresa, per cui Scott decise di trascorrere l'inverno antartico a bordo della Discovery e di costruire una capanna di legno come magazzino e riparo d'emergenza nel caso la nave venisse schiacciata dalla banchisa. La località è nota ancora oggi come Hut Point.
 
Scott fu anche il primo ad utilizzare una mongolfiera nell'Antartico: a bordo si trovavano Scott e Ernest Shackleton. Il velivolo subì però dei danni durante il suo primo utilizzo e non poté essere impiegata nel prosieguo della spedizione.

Il tentativo di raggiungere il Polo Sud:
Il 1 novembre 1902 Scott, accompagnato da Edward Wilson e da Shackleton, lasciò Hut Point per dirigersi a sud con le slitte trainate dai pony. Scott, nell'erronea convinzione che il terreno sarebbe stato pianeggiante e agevole da percorrere, aveva previsto dei quantitativi di razioni alimentari molto ridotti. La spedizione incontrò all'inizio bufere con caduta di neve fresca che resero difficile il cammino, al punto che i tre erano costretti a trasportare metà del loro carico per mezzo miglio e poi tornare indietro per recuperare l'altra metà. I tre commisero inoltre alcuni errori tecnici: uno di questi fu quello di portare non delle mute di cani da slitta ma dei pony, che morirono dopo poche miglia, lasciandoli a piedi. Nessuno dei tre aveva esperienza di sopravvivenza in ambienti estremi come quello antartico: si pensi che Shackleton non aveva mai montato una tenda né dormito in un sacco a pelo.
 Quando i tre erano già sfiniti dalla cecità da neve, dalle scarse razioni, dal clima avverso e, nel caso di Shackleton, dallo scorbuto, avvistarono le catene montuose antartiche che eliminarono le speranze di poter raggiungere il Polo. Nonostante ciò Scott decise di proseguire e solo intorno all'82º parallelo si arrese all'evidenza dell'impossibilità di proseguire. Dai suoi diari si evince che Scott attribuì l'intera colpa del fallimento ai pony e non agli errori tecnici nella preparazione. Scott, Wilson e Shackleton raggiunsero il punto più meridionale il 31 dicembre 1902, a 480 miglia dal Polo.
I rapporti fra Scott e Shackleton :
Numerose biografie accennano ad un'intensa animosità fra Scott e Shackleton. Ranulph Fiennes nella sua biografia di Scott afferma che in realtà vi fossero poche prove della loro rivalità e definisce amichevoli i rapporti fra i due. È opinione di Fiennes che il reale motivo per il precoce allontanamento e rientro in patria di Shackleton fosse davvero lo stato di salute di quest'ultimo e non dovesse essere ricercato in eventuali sentimenti di invidia e di rivalità da parte di Scott

La spedizione Terra Nova (1910 - 1912) :
Secondo Scott, il raggiungimento del Polo da parte di un britannico non era importante solo per questioni di prestigio nazionale. Scott lo considerava anche un'opportunità di arricchimento personale e di miglioramento della qualità di vita per la sua famiglia.
Dopo il matrimonio con la scultrice Kathleen Bruce il 2 settembre 1908 e la nascita del loro unico figlio nell'anno 1909, Scott, partì per la sua seconda spedizione nell'Antartico. Il 1 giugno 1910 la nave Terra Nova salpò da Londra alla volta dell'Antartide, che distava circa 14.000km in linea d'aria.
Il fallimento della spedizione :
A Scott fu subito chiaro che il raggiungimento del Polo Sud sarebbe stato una sorta di gara con il norvegese Roald Amundsen.
Entrambe le spedizioni partirono nell'ottobre 1911 dai rispettivi campi base. Ma mentre Amundsen e i suoi quattro compagni erano in viaggio con sci e cani da slitta, Scott e i suoi utilizzarono pony della Manciuria e motoslitte che si rivelarono ben presto difettose, nonché cani da slitta che anche stavolta nessuno sapeva condurre.
La spedizione composta da Scott, Edward Wilson, Edgar Evans, Lawrence Oates e dal tenente Henry Bowers, raggiunse il Polo Sud tra il 17 e il 18 di gennaio del 1912. Ma qui la delusione fu enorme, quando i cinque si resero conto che Amundsen li aveva preceduti di diverse settimane: sul ghiaccio svettava ancora la bandiera norvegese, lasciata da Amundsen già il 14 dicembre 1911.
La migliore organizzazione della spedizione di Amundsen fu evidente anche (e soprattutto) nel durissimo viaggio di ritorno. Se infatti il norvegese era riuscito a percorrere tra le 15 e le 20 miglia al giorno (pur avendo previsto di percorrerne 30 al giorno), Scott raggiunse una prestazione massima di 13 miglia al giorno.
Mentre Amundsen riuscì a rientrare al campo base senza difficoltà, per Scott e i suoi il rientro divenne ben presto una lotta disperata. In gran parte contribuirono anche le pessime condizioni meteorologiche con temperature talmente rigide che, dall'introduzione delle moderne stazioni meteo negli anni sessanta, furono nuovamente registrate una sola volta.
Il primo che perse la vita nel corso della marcia di rientro fu Evans che si era infortunato in seguito ad una caduta ed ebbe un crollo fisico e psicologico. Poco dopo peggiorarono le condizioni di Lawrence Oates tanto da ostacolare la marcia degli altri membri della spedizione. Quando Oates si rese conto di avere poche possibilità di sopravvivenza (aveva perso un piede per il congelamento), ma soprattutto di rappresentare un fattore di rischio per i rimanenti membri della spedizione, abbandonò volontariamente la tenda durante una tempesta di neve, pronunciando le storiche parole: "Sto uscendo, può darsi che rimanga via un po' di tempo". Il suo corpo non fui mai ritrovato, tranne la sua borsa da viaggio.
Il gesto di Oates fu inutile. I cadaveri dei tre rimanenti membri della spedizione furono trovati, intatti e dentro la tenda, sei mesi dopo, a sole 11 miglia da un grande deposito di viveri allestito appositamente per la loro spedizione. Rimasero una macchina fotografica e i loro diari nei quali descrissero nel dettaglio le sofferenze patite. È celebre la frase di Scott:
« Fossimo sopravvissuti, avrei avuto una storia da raccontarvi sull'ardimento, la resistenza ed il coraggio dei miei compagni che avrebbe commosso il cuore di ogni britannico. »
Il diario di Scott termina con la frase: "For God's sake look after our people. R. Scott" significato "Per l'amore di Dio,abbiate cura delle nostre famiglie".
I corpi degli esploratori furono sepolti nel punto dove furono trovati dalla spedizione inglese mandata alla loro ricerca: dopo averla calata su di essi, la stessa tenda fu coperta di ghiaccio e sul tumulo venne posta una croce.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #166 il: 29 Gennaio 2013, 12:51:48 »
Roald Engelbregt Gravning Amundsen
 (Borge, 16 luglio 1872 – Mar Glaciale Artico, 18 agosto 1928)

..... è stato un esploratore norvegese delle regioni polari. Condusse la prima spedizione capace di raggiungere il Polo Sud nel 1911–1912.


Nel 1897 partecipa come secondo ufficiale sulla Belgica,alla spedizione di De Gerlache nell' Antartico.Dopo il 1903,acquistato un cutter di 22 m,la Gjoa,raggiunge lo stretto di Lancaster e la Terra di Guglielmo IV e studia in particolar modo il polo magnetico,di cui conferma lo spostamento.Amundsen diede prova del suo valore guidando la spedizione che nel 1905-1906 a bordo della nave Gjöa compì la prima traversata del Passaggio a Nordovest dalla baia di Baffin allo stretto di Bering. La missione ottenne anche un altro importante risultato scientifico riuscendo a determinare la posizione del polo magnetico boreale.
La Conquista del Polo Sud :
Amundsen, insieme a Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, e Oscar Wisting, arrivò al polo sud il 14 dicembre 1911, 35 giorni prima della spedizione guidata da Robert Falcon Scott,e pianta la bandiera norvegese al Polo Sud,precedendo di un mese l'inglese R.F. Scott.. Dal momento che nessuna delle due spedizioni aveva portato con sé il troppo ingombrante telegrafo senza fili, l'unica apparecchiatura che avrebbe consentito loro di comunicare direttamente dal Polo, il successo della spedizione di Amundsen fu reso noto solo il 7 marzo 1912. Amundsen raccontò il suo viaggio nel libro The South Pole: An Account of the Norwegian Antarctic Expedition in the Fram, 1910-1912
L'esplorazione del Polo Nord:
Amundsen tentò di raggiungere anche il Polo Nord. Provò prima con gli idrovolanti ma fallì.
 L'impresa invece ebbe successo il 12 maggio 1926, alle ore 1:30, quando Amundsen riuscì a sorvolare il Polo Artico con un dirigibile acquistato in Italia insieme al finanziatore americano Lincoln Ellsworth e all'italiano Umberto Nobile. I tre (oltre a cinque meccanici italiani e otto marinai norvegesi) volarono sul dirigibile Norge costruito e guidato dallo stesso Umberto Nobile. Dal dirigibile furono lanciate sul Polo le bandiere italiana, norvegese e statunitense.

La Morte :
Morì nel 1928 in un incidente aereo avvenuto sopra i cieli del Mare Glaciale Artico. Informato dell'incidente del dirigibile Italia, andò generosamente in soccorso dell'esploratore italiano Umberto Nobile e del suo equipaggio, nonostante avesse avuto con lui forti discussioni riguardo ai meriti della precedente avventura aeronautica con il dirigibile N1-Norge ("Norvegia"), ma l'idrovolante francese Latham 47 su cui salì, scomparve in mare senza mai essere ritrovato, nonostante varie ricerche.

Nella Culura :
Lo scrittore Roald Dahl, anch'egli di origini norvegesi, ricevette il proprio nome di battesimo proprio in omaggio all'esploratore.
Amundsen fu impersonato dall'attore Sean Connery nel film La tenda rossa.
In uno degli album del compositore minimalista italiano Stefano Ianne (Elephant - 2008) è presente un'opera sinfonica dal titolo "Amundsen" dedicata al celebre esploratore, eseguita da 50 elementi orchestrali de I Pomeriggi Musicali di Milano e diretta dal maestro Valter Sivilotti.
Le vicende dell'esploratore e la sua competizione con Robert Falcon Scott per la conquista del polo sud hanno ispirato la canzone "La regale sopravvivenza di Roald Amundsen e l'elegante morte bianca di R.F.Scott", scritta e interpretata dal cantautore Giuseppe Cutrò.

Onorifecenze :
Il nome di Amundsen è stato conferito ad un tratto del Mare Antartico, compreso tra l'isola di Thurston e Capo Dart, ad un ghiacciaio, ad una stazione polare, ad un cratere lunare e all'asteroide 1065 Amundsenia.
Una nuova struttura scientifica italiana, la Amundsen-Nobile Climate Change Tower installata a Ny-Ålesund, porta il suo nome, affiancato a quello di Umberto Nobile.

da wikipedia

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Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #167 il: 29 Gennaio 2013, 12:54:33 »
Tom Crean ....Irlandese e grande esploratore

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« Ultima modifica: 29 Gennaio 2013, 16:45:24 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #168 il: 29 Gennaio 2013, 13:03:08 »
LA TRADUZIONE NON E' DELLE MIGLIORI....SORRY

Tom Crean :
(Annascaul, 20 luglio 1877 – Cork, 27 luglio 1938)

  .........è stato un esploratore e militare irlandese.
 

Nato nella città di Annascaul nella contea di Kerry nell'Irlanda del sud, e secondo ufficiale dell'imbarcazione Endurance, nella spedizione di Ernest Shackleton al polo sud.

Nell'agosto del 1914 il famoso esploratore Sir Ernest Shackleton e un equipaggio di 27 persone salpò per l'Antartide. Lo scopo dell'Imperiale Spedizione Transantartica era di attraversare via terra il Continente Antartico da ovest a est. A sole 80 miglia dalla destinazione la nave, l'Endurance, rimase intrappolata nei ghiacci del mare di Weddell. I partecipanti alla spedizione rimasero bloccati per 21 mesi durante i quali diedero prova di grande coraggio e incredibile resistenza e alla fine riuscirono a salvarsi tutti dopo un'incredibile odissea.

Muore il 27 luglio 1938 all'età di 61 anni.

di lui wikipedia dice :
Tom Crean, soprannominato il "gigante irlandese"
(20 luglio 1877 - 27 luglio 1938)
.... è stato un marinaio irlandese e da esploratore antartico Contea di Kerry. E 'stato membro di tre dei quattro grandi spedizioni britanniche in Antartide durante l'età eroica della esplorazione antartica, tra cui quella di Robert Falcon Scott 1911-1913 Terra Nova Expedition, che ha visto la gara per raggiungere il Polo Sud ha, persa vinta da Roald Amundsen e, si è conclusa nel morte di Scott e il suo partito polare. Durante questa spedizione Crean fece 35 miglia terrestri (56 km) a piedi in solitaria attraverso l'Ross Ice Shelf per salvare la vita di Edward Evans,
lo ha portato in salvo e, per questo, prese la Medaglia Albert.
 
Crean lasciò la fattoria di famiglia vicino Annascaul per arruolarsi nella Royal Navy britannica, all'età di 15 anni.
Nel 1901, mentre prestava servizio sulla HMS Ringarooma in Nuova Zelanda, si è offerto volontario per unirsi Scott 1901-1904 British National Antarctic Expedition su Discovery, iniziando così la sua carriera di esplorare. Dopo il suo ritorno dlla Terra Nova, inizio la terza e ultima spediazione, l' antartica, poi è stata la Trans-Antarctic Expedition imperiale Endurance guidata da Ernest Shackleton, in cui ha ricoperto la carica di secondo. Dopo Endurance divenne assediato nella banchisa e affondò, lui fu il partecipante di una serie drammatici eventi, tra mesi trascorsi alla deriva sul ghiaccio, un viaggio nelle imbarcazioni del salvataggio a Elephant Island, e un viaggio su una barca aperta di 800 miglia nautiche (1.500 km) da Elephant Island a South Georgia. Giunti Georgia del Sud, Crean è stato uno del gruppo dei tre che  giunse alla terra che attraversa l'isola, senza mappe o attrezzature alpinismo corrette, per ottenere gli aiuti.
 
Crean Il contributo di queste spedizioni suggellò la sua reputazione come un viaggiatore duro, e affidabile, reputazione di uomo dei poli, e gli valse un totale di tre medaglie polari. Dopo la spedizione Endurance è tornato alla Marina, e quando la sua carriera navale conclusa nel 1920 è tornato a Contea di Kerry. Nella sua città natale, Annascaul, Crean e sua moglie Ellen aperto una casa pubblica denominato "Polo Sud Inn". Ha vissuto lì in silenzio e con discrezione fino alla sua morte nel 1938


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« Ultima modifica: 29 Gennaio 2013, 16:46:15 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #169 il: 30 Gennaio 2013, 16:11:09 »
JEAN GABIN

Ieri notte rivedevo un vecchio film, del 1958 tratto da un romanzo di Simenon, ( Maigret ), protagonista Jan Gabin così, ho pensato di
inserire oggi la biografia di Jan Gabin....nel film fumava la pipa, una pipa molto bella.
Film molto bello, Jena Gabin davvero molto bravo ...

Jean Gabin:.....AMAVA FUMARE LA PIPA E NEI SUOI FILM, EBBE MODO DI FARLO SPESSO
nome d'arte di Jean-Alexis Gabin Moncorgé
(Parigi, 17 maggio 1904 – Neuilly-sur-Seine, 15 novembre 1976)

....., è stato un attore francese, fra i più rappresentativi della storia del cinema francese.

Biografia :
Gabin è stato l'interprete ideale dei film della scuola realista, portando sugli schermi la fisionomia romantico-populista dell'uomo semplice e rude, oppresso da un destino ineluttabile. Una personificazione dell'antica tragedia umana, dolorosamente vissuta attraverso le fasi successive dell'immediata brutale violenza, della cupa disperazione e, infine, della rassegnazione liberatrice.
Gabin è riuscito a esprimere questa gamma di sentimenti con vigore e naturalezza, rivelando convincenti doti drammatiche, grazie anche alla sapiente guida di registi quali Julien Duvivier, Jean Renoir, Marcel Carné e Jacques Becker.
Proveniente dal teatro di rivista e dall'operetta (si era formato alle Folies Bergère, al Moulin Rouge, al Vaudeville, alle Buffes-Parisiennes), esordì nel 1930 col film Chacun sa chance. Ma il "vero" Gabin nacque negli anni 1934-1939 con una serie di fortunatissime interpretazioni: La bandera, Il bandito della Casbah, Verso la vita, La grande illusione, L'angelo del male, Il porto delle nebbie, Alba tragica.
In molti di questi film ebbe accanto la delicata Michèle Morgan, con la quale formò una romantica e indimenticabile coppia cinematografica.
Durante gli anni '40, in pieno periodo bellico, Gabin ebbe un'importante relazione sentimentale con Marlene Dietrich, un amore che però non sopravvisse alla fine della guerra.
Dopo una breve e negativa esperienza Hollywoodiana nel periodo bellico, Gabin passò a ruoli di più varia e matura caratterizzazione psicologica, secondo nuove dimensioni umane e sociali, complice anche l'aspetto fisico precocemente incanutito: La vergine scaltra (1950), La notte è il mio regno (1951), La traversata di Parigi (1956); Il clan dei Siciliani, (1969). In tutti comunque, come nel ruolo indimenticabile del commissario Maigret creato da Georges Simenon, si ritrova il razionale virtuosismo del personaggio Gabin che, come ha scritto Jacques Prévert in una lirica:
 
« è sempre lo stesso / è sempre uguale, sempre Gabin / sempre qualcuno »
 
Gabin ha ottenuto due volte il premio quale miglior attore alla Mostra cinematografica di Venezia, nel 1951 per La notte è il mio regno, e nel 1954 per Grisbì (Touchez pas au grisbi).

da wikipedia

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Jean Gabin :
Nome: Jean-Alexis Moncorgé
Data nascita: 17 Maggio 1904 (Toro), Parigi (Francia)
Data morte: 15 Novembre 1976 (72 anni), Neully-sur-Seine (Francia)

Attore francese. Nasce a Parigi il 17 maggio del 1904 e cresce a Mériel, un paesino a pochi chilometri dalla capitale francese. I genitori sono attori di cabaret che lo introducono ben presto al mondo del palcoscenico.
Grazie al padre, artista di primo piano dei caffè concerto parigini, entra nel 1924 nel «tempio» delle Folies-Bergère come figurante.
A soli 19 anni esordisce in una produzione delle Folies Bergères, continuando poi la sua gavetta nel teatro di varietà, genere fiorente nella Francia di inizio XX Secolo.Imitando lo stile, allora in voga, di Maurice Chevalier diventa così famoso da esibirsi nel celebre Moulin Rouge.
Apprende poi le basi del mestiere nelle compagnie di giro e sulle assi dei cabaret e music-hall e dal 1930 ottiene diverse parti come coprimario sui set, soprattutto in commedie brillanti e musicali. Notato da alcuni impresari cinematografici, grazie alla sua già evidente presenza scenica, comincia a recitare nel cinema muto a partire dal 1928. Pochi anni dopo, con la transizione al cinema sonoro, le case di produzione francesi cercano nuovi attori che sappiano anche cantare e recitare bene i dialoghi, Gabin è l’uomo giusto al momento giusto e viene scritturato dall’importante Pathé Film nel 1930. Dopo un periodo di gavetta nel quale ricopre ruoli secondari, ma con registi celebri come Jacques Tourneur, Anatole Litvak o Wilhelm Pabst, il suo fascino al tempo stesso duro e sensibile viene scoperto da Julien Duvivier che lo rende protagonista di “Il giglio insanguinato” (1934).
Nel 1934 incontra J. Duvivier, regista che assieme a J. Renoir e M. Carné si accingeva a codificare drammaturgicamente gli elementi peculiari del clima e del sentimento della Francia «frontista» di quegli anni nella corrente cinematografica del «realismo poetico», di cui G. con i suoi memorabili personaggi diviene l’attore-feticcio. Il sodalizio con Duvivier comincia da Il giglio insanguinato (1934), opera ancora di taglio romantico ma già marcata dalla capacità del protagonista di recitare «per sottrazione», conferendo cioè profondità e intensità al carattere da interpretare con minimi accenni gestuali e il semplice magnetismo dello sguardo («alla Gabin» appunto), che diviene celebre poiché i suoi occhi celesti, grazie alle luci di scena e alla pasta morbida della pellicola in b/n, divengono quasi trasparenti e carichi di intenzioni. Ecco così prendere vita il legionario dannato di La bandera (1935) e soprattutto Pépé le Moko di Il bandito della Casbah (1937), fuorilegge che si immola per amore. Tocca poi a Renoir plasmare ulteriormente l’arte di G. nel celebre La grande illusione (1937) e a Carné in Il porto delle nebbie (1938) e Alba tragica (1939), facendogli interpretare eroi tristi e malinconicamente rassegnati, atti a incarnare le emozioni e le paure di una orgogliosa nazione che si stava avviando alla imminente occupazione nazista.
Jean Renoir lo consacra definitivamente rendendolo protagonista del dramma pacifista “La grande illusione”, forse il suo capolavoro, nel quale recita accanto a uno straordinario Erich Von Stroheim, nel ruolo di un ufficiale francese prigioniero in un campo tedesco durante la Prima Guerra Mondiale. Gli anni Quaranta sono un periodo difficilissimo per Jean Gabin. Il suo paese viene invaso dai nazisti e rimane per lungo tempo diviso fra una zona occupata da truppe tedesche e un’altra sottoposta al regime-fantoccio del Maresciallo Pétain. Il numero e la qualità dei film che può interpretare diminuisce drammaticamente, mentre è in corso anche una tormentata storia d’amore con Marlene Dietrich. Nel 1943 si arruola nelle truppe della Francia Libera del Generale De Gaulle e combatte in marina agli ordini dell’ammiraglio Gélinet. Alla fine del conflitto, a 41 anni, viene decorato con la croce di guerra e la sua popolarità sembra non conoscere limiti. Nonostante, o forse proprio a causa, del suo fascino maturo, delle rughe e dei capelli bianchi, il successo ritorna quasi immediatamente. “La vergine scaltra” (1950) di Marcel Carné, tratta dal romanzo di George Simenon, è un incredibile successo di cassetta, a cui fa seguito il noir “Grisbi” (1954) di Jacques Becker, che descrive le vicissitudini di alcuni criminali che preparano il colpo della loro vita.Gabin dimostra di sapersi districare bene anche nei ruoli da commedia, sfruttando il suo intenso senso dell’umorismo, per esempio in “La traversata di Parigi” (1956) di Claude Autant-Lara.Nel 1960, ormai considerato una colonna del cinema francese, riceve anche la prestigiosa Legion d’Onore. A fine carriera Gabin, oltre ad interpretare più volte il celebre commissario Maigret, affianca i giovani Alain Delon, Jean-Paul Belmondo e Gerard Depardieu in una serie di film.
Il cinema transalpino post-bellico e degli anni ’50 lo trova intento a ritarare i suoi personaggi su registri meno mitizzanti e più consoni a una nuova stagione anche anagraficamente segnata dalla maturità. Le occasioni in tal senso non tardano a presentarsi: da Grisbi (1954) di J. Becker, storia dell’ultimo fatale colpo di un rapinatore invecchiato, fino alla miniserie dedicata al pacato e sensibile funzionario di polizia creato da G. Simenon, inaugurata con Il commissario Maigret (1957) di G. Delannoy. Nella galleria dei suoi personaggi memorabili è soprattutto da ricordare, il Jean Valjean di I miserabili (1957) di J.-P. Le Chanois, da V. Hugo. Nei ruoli successivi passa con consumata maestria da toni più leggeri e satirici (Le grandi famiglie, 1958, di D. de La Patellière) a maschere di drammatica autorevolezza come in L’affare Dominici (1973) di C. Bernard-Aubert. La sua ultima interpretazione, il grottesco La gang dell’Anno Santo di J. Girault, è del 1976. Muore poco dopo, pianto da tutta la Francia come un eroe nazionale.

Tratto da MyMovies

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« Ultima modifica: 15 Febbraio 2013, 12:26:14 da StefanoG »

toscano f.e.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #170 il: 30 Gennaio 2013, 16:17:46 »
Tom Crean ....Irlandese e grande esploratore

in aggiunta foto


questa è molto bella.
rudezza e tenerezza insieme

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #171 il: 30 Gennaio 2013, 16:25:35 »
hai ragione, è bellissima....
questa foto a me ricorda molto l'immagine di mio nonno.
E' un immagine di altri tempi, in cui rudezza umana e durezza della vita erano un tratto saliente delle persone semplici, umane e forti, a contatto
con lavori duri e difficili, dal punto di vista fisico, non si spaventavano e accettavano la sfida che era parte della vita stessa. Persone che non si guardavno dello sporco, delle vesti, delle superficialità frivole della vita e che, in se, erano ricchi di semplice dignità umana.
Si, è una gran bella foto.

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #172 il: 31 Gennaio 2013, 10:32:14 »
Julien Duvivier :
(Lilla, 8 ottobre 1896 – Parigi, 30 ottobre 1967)

......... è stato un regista francese.

Dal 1915 incomincia la sua carriera nel muto per continuarla poi anche con l'avvento del sonoro. Si afferma presso il grande pubblico con film come Pel di carota (1932, riedizione del 1925), La bella brigata e Il Golem (1936), Carnet di ballo (1937), I prigionieri del sogno ed Il carro fantasma (1939).
 
Il suo film di maggior successo fu Il bandito della Casbah (1937) in cui ebbe come interprete Jean Gabin, da lui già diretto in La bandiera (1935) e La bella brigata (1936).
 
Tra i film successivi di Duvivier si ricordano in particolare, per il loro successo commerciale, Don Camillo (1952) ed Il ritorno di Don Camillo (1953) con Gino Cervi e Fernandel, dai racconti di Giovannino Guareschi.

da wikipedia

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Julien Duvivier
 Data nascita: 3 Ottobre 1896 (Bilancia), Lilla (Francia)
Data morte: 30 Ottobre 1967 (71 anni), Parigi (Franci

Fattosi un solido mestiere con una serie di film muti d'ispirazione religiosa, s'impose negli anni Trenta come uno dei maggiori autori del cinema francese. Collegandosi a quella corrente di pessimismo che venava la cultura del paese in quegli anni, ne seppe trarre gli elementi più melodrammatici e in alcuni casi (Pel di Carota, 1932, La bella brigata, 1936, Il bandito della Casbah, 1937), i suoi film raggiunsero risultati artistici rimarchevoli. La sua opera più nota, Il bandito della Casbah, lo fece paragonare a Carné e a Renoir. Anche le sue opere artisticamente meno riuscite testimoniano di un eccezionale mestiere che si spiega soprattutto nella creazione di atmosfere e nella direzione degli attori, tutti i migliori della generazione francese tra le due guerre. Altri film: David Golder, 1930; Il giglio insanguinato, 1933; Golgota, 1934; La bandera, 1935; Golem, 1935; L'uomo del giorno, 1936; Carnet di ballo, 1937; I prigionieri del sogno, 1939; Il carro fantasma, 1939. Nel dopoguerra si limitò a dirigere produzioni commerciali caratterizzate da noti attori che diresse con l'abituale maestria, da Vivien Leigh a Jean Gabin, da Gérard Philipe a Brigitte Bardot. Un successo eccezionale ottennero Don Camillo e Il ritorno di Don Camillo dai libri di Giovannino Guareschi, girati in Italia con Gino Cervi e Fernandel nel 1951-52.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #173 il: 31 Gennaio 2013, 10:41:55 »
UN ALTRO INNAMORATO DELLA PIPA

Albert Préjean :
 (Parigi, 27 ottobre 1894 – Parigi, 1 novembre 1979)

     ........è stato un attore francese.

Attore francese. Dopo un passato avventuroso da pilota, acrobata e cantante, approda al cinema dove, con le sue interpretazioni dei film di R. Clair (Paris qui dort, 1923; Le fantôme du Moulin-Rouge, 1924; Un cappello di paglia di Firenze, 1927; Sotto i tetti di Parigi, 1930), diventa uno degli attori più celebri del cinema francese a cavallo tra il muto e il sonoro, identificato con il personaggio del giovane parigino, cinico ma sentimentale. Se il suo successo negli anni ’30 lo porta a collaborare con G.W. Pabst (L’opera da tre soldi, 1931), R. Siodmak (La crise est finie, La crisi è finita, 1934; Il capitano Mollenard, 1938), M. Carné (Jenny, regina della notte, 1936), J. Becker (L’Or du Cristobal, L’oro del Cristobal, 1940), dopo la seconda guerra mondiale viene messo in ombra da J. Gabin ed è relegato a ruoli di caratterista in film commerciali. Si dedica al teatro e alla televisione.
Albert Préjean, durante la prima guerra mondiale fece parte della cosiddetta Squadriglia delle Cicogne, gruppo di aviatori guidato da Georges Guynemer, meritandosi la decorazione con la Croce di guerra e la Legion d'onore.
Fece il suo debutto nel cinema girando cinque film sotto la regia di Henri Diamant-Berger tra il 1921 e il 1923. Il suo ruolo era quello del giovane di estrazione popolare, semplice, forte e generoso, in contrasto con quelli interpretati da attori come Jean Murat o Pierre Richard-Willm, che invece incarnavano ragazzi provenienti da un ceto sociale elevato.
Nel 1930 fu protagonista di Sotto i tetti di Parigi di René Clair, in cui cantava anche la canzone che dà il titolo al film.
Dopo la seconda guerra mondiale Préjean fu uno degli artisti che finirono sotto accusa per aver continuato a lavorare anche durante l'occupazione nazista e, per questo la sua carriera, pur proseguendo fino agli anni sessanta, non fu più brillante come un tempo.
Le sue memorie sono state raccolte dal figlio Patrick Préjean, anch'egli attore, in un libro pubblicato nel 1979.

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« Ultima modifica: 31 Gennaio 2013, 15:20:55 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #174 il: 31 Gennaio 2013, 12:22:52 »
Grazie Stefano per queste "perle"
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #175 il: 31 Gennaio 2013, 12:30:12 »
JEAN GIONO.................AMAVA ANCHE LUI FUMARE LA PIPA


Jean Giono (Manosque, 30 marzo 1895 – Manosque, 9 ottobre 1970 )
  .......... è stato uno scrittore francese.
 
Nato a Manosque, in Provenza nel 1895 da una famiglia di origine piemontese, il padre era calzolaio e la madre stiratrice. La sua opera, che comprende una trentina di romanzi, trae ispirazione dalla Grecia antica e dipinge le condizioni dell'uomo nel mondo, tratta le questioni morali e metafisiche e ha una portata universale. Jean Giono è lontano dall'essere l'autore regionalista che si potrebbe credere.
Autodidatta, diventa amico di Lucien Jacques, di André Gide e di Jean Guéhenno.
Jean nato il 30 marzo 1895 a Monosque da padre come d'etto , d’origine italiana, era calzolaio e sua madre stiratrice e questo è importante poichè la sua formazione fu del tutto personale priva di interventi paterni e, materni. Leggerà da solo la Bibbia e Omero, tra l’officina del padre e l’atellier della madre.
Per venire incontro alle difficoltà finanziarie dei genitori, è costretto a lasciare il collegio e a diventare impiegato di banca, fino alla guerra del 1914. Nel 1919, passata la guerra, che l’ha enormemente segnato (Le grand troupeau, 1931), riprende il suo lavoro e, nel 1920, sposa un’amica d’infanzia, Elise, da cui avrà due figle, Aline e Sylvie. La sua cultura, immensa, è quella di un autodidatta con una curiosità universale. Nel 1930, dopo il successo di Collines e di Un de Baumugnes, abbandonerà la banca per dedicarsi completamente alla letteratura.
Giono lascerà Monosque soltanto per dei brevi soggiorni a Parigi e per dei brevi viaggi all’estero, tra cui quello che gli ha permesso di scrivere il suo Viaggio in Italia, nel 1953. Nello stesso anno ottiene il Premio Ranieri di Monaco, per l’insieme della sua opera. Nel 1954 entra a far parte dell’Accademia Goncourt e del Consiglio Letterario di Monaco, nel 1963.
La sua opera comprende una trentina di romanzi, tra i quali Le chant du monde, Que ma joie demeure, Un roi sans divertissement, L’ussaro sul tetto, Le moulin de Pologne, saggi, dialoghi, poesie e commedie teatrali.
Giono è l’autore che ha descritto la natura, in una lingua sana e naturale e in una scrittura spoglia.
E’ morto a Monosque nel 1970.

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« Ultima modifica: 31 Gennaio 2013, 15:18:23 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #176 il: 31 Gennaio 2013, 12:30:45 »
Ma di niente Cristiano, è un piacere  :)

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #177 il: 31 Gennaio 2013, 12:51:59 »
GEORGE BRASSENS..............AMAVA FUMARE LA PIPA


Georges Brassens: (Sète, 22 ottobre 1921 – Saint-Gély-du-Fesc, 29 ottobre 1981)

   ........ è stato un cantautore, poeta, scrittore e attore francese.


L'infanzia e la giovinezza Georges Brassens, nacque a Sète, piccolo porto mediterraneo nella regione della Linguadoca-Rossiglione, il 22 ottobre 1921; crebbe in un ambiente familiare umile ma sereno: il padre, Jean-Louis Brassens, era un muratore francese; la madre, Elvira Dagrosa, era una casalinga italiana originaria di Marsico Nuovo, in Basilicata, vedova di guerra e già madre di una bambina. I suoi nonni materni si chiamavano Michele Dagrosa e Maria Dolce.
Il piccolo Brassens respirò musica sin dall'infanzia: la madre amava in ugual modo la musica lirica e la canzone popolare, soprattutto le melodie accompagnate con il mandolino. Fu proprio su questo strumento che il piccolo Georges apprese le basi che gli permisero, in seguito, l'apprendimento della chitarra; possedeva un buon orecchio musicale e si dimostrò sempre più interessato alla musica che alla scuola e agli studi; a quattordici anni cominciò a scrivere le sue prime canzoni.
Al liceo, Georges Brassens fece un incontro che si rivelò determinante per il suo avvenire: il suo professore di lettere, Alphonse Bonnafé, una personalità fortemente anticonformista, riuscì a catturare il suo interesse e, grazie a lui, il giovane Brassens conobbe la poesia francese; cominciò ad impegnarsi seriamente nella scrittura di poesie e testi di canzoni. In terza liceo, disgraziatamente, venne sospeso dalla scuola: in seguito ad alcuni piccoli furti compiuti dagli alunni della scuola nelle case degli allievi più benestanti, un compagno fece il suo nome (la canzone Les quatre bacheliers allude appunto a questo episodio); il padre lo prese allora a lavorare con sé, nell'impresa edile di famiglia. La passione per la musica, però, non si interruppe, al contrario; Georges si appassionò particolarmente ad un grande interprete del momento, Charles Trenet, del quale cercava di imitare lo stile.
Nel 1940, a diciott'anni, Brassens decise di stabilirsi a Parigi, presso una zia; nella capitale, oltre a lavorare come operaio alla Renault, cominciò a frequentare le biblioteche e a studiare i testi fondamentali della poesia francese, da Villon a Hugo, da Apollinaire a Verlaine. Con lo scoppio della guerra, la fabbrica di automobili presso cui Brassens lavorava venne bombardata, e i tedeschi entrarono a Parigi; fu allora costretto a rientrare a Sète, dalla sua famiglia.
Soltanto in seguito all'Armistizio, Brassens poté far ritorno a Parigi; questa volta, non provò nemmeno a cercare un lavoro: aveva deciso di consacrarsi interamente alla musica e alla poesia. Fu così che, nel 1942, pubblicò a proprie spese le sue prime raccolte poetiche A la venvole e De coups d'épée dans l'eau, che rivelavano già la sua vena satirica e anticonformista. Nel 1943, in seguito ad un decreto di lavoro obbligatorio (STO) imposto dai tedeschi al governo francese, Brassens si trovò costretto a lavorare presso la Bmw, nel campo di lavoro di Basdorf, vicino a Berlino; fu qui che conobbe Pierre Onteniente (soprannominato da Brassens Gibraltar), prigioniero come lui, il quale diverrà uno dei suoi migliori amici e il suo uomo di fiducia.
In questo periodo, Brassens fu costretto ad interrompere i suoi studi, ma non smise di scrivere canzoni; a questo periodo risale, per esempio, il testo di Pauvre Martin. Nel 1944, approfittando di una licenza di quindici giorni, Brassens fece ritorno a Parigi, dove si nascose presso i coniugi Jeanne e Marcel Planche, figure fondamentali per la vita e l'opera del cantautore; fu a loro, la sua nuova famiglia, che Brassens dedicò canzoni quali Jeanne, La cane de Jeanne e Chanson pour l'Auvergnat.
Inizialmente, avrebbe dovuto restare a casa Planche finché la guerra non fosse finita e lui non fosse stato libero; in realtà, vi restò più di vent'anni, fino al 1966, conducendo un'esistenza serena, malgrado le ristrettezze. Fu proprio nella casa al numero 9 dell'Impasse Florimont (nel XIV arrondissement), tra gatti e animali di ogni specie, che Brassens compose la maggior parte delle sue canzoni. Componeva cominciando dalla scrittura dei testi, adattando poi la melodia al pianoforte, senza avere nessuna conoscenza in materia di solfeggio e di armonia.
A partire dal 1946 cominciò la sua collaborazione al Libertaire, rivista anarchica; simpatizzante degli ideali anarchici, per tutta la vita Brassens esprimerà, con l'irriverenza delle sue canzoni, la sua volontà di lottare contro l'ipocrisia della società e le convenzioni sociali; nei suoi testi, prende posizione in favore degli emarginati, degli ultimi e contro ogni tipo d'autorità costituita. In particolare lungo tutto l'opera di Brassens ritroviamo una viva opposizione contro le figure del giudice e del poliziotto, nel celebre brano l'Hécatombe, Brassens tifa dalla sua finestra per le "massaie gendarmicide" che si stanno battendo contro degli agenti venuti a sedare una rissa. Nel 1947, Brassens pubblicò il suo primo romanzo, La lune écoute aux portes; nello stesso anno, scrisse alcune tra le sue più grandi canzoni, come Brave Margot, La mauvaise réputation e Le gorille; quest'ultimo brano, nel quale Brassens si oppone con forza alla pena di morte, fu boicottato dalla radio di Stato per molti anni.
In questo periodo, Brassens conobbe Joha Heiman (che lui chiamava Püppchen, 'bambola'), la donna d'origine estone che sarebbe diventata la compagna di una vita; i due non vissero mai assieme e non ebbero figli, ciononostante restarono uniti fino all'ultimo giorno di vita del cantautore. Fu a lei che dedicò La non-demande en mariage (la 'non domanda di matrimonio).Gli anni Cinquanta videro Brassens impegnato in una lunga ed ostinata gavetta nei cabaret parigini; Jacques Grello, un celebre chansonnier, lo sentì cantare ed, entusiasta, lo invitò ad esibirsi nel suo cabaret, il Caveau de la République, e in altri locali in voga, come il Lapin agile a Montmartre e la Villa d’Este; il pubblico, però, non condivideva il giudizio di Grello, e i primi concerti furono dei veri e propri fiaschi.
All'inizio del 1952, alcuni amici convinsero Brassens a sottomettersi ad un provino nel celeberrimo cabaret di Montmartre, Chez Patachou; la proprietaria, la stessa Patachou, rimase estasiata e volle cantare i suoi brani nel proprio locale, facendolo così conoscere al grande pubblico; fu sempre lei a convincere Brassens, che si vedeva soltanto nei panni del compositore, ad interpretare lui stesso le sue canzoni. Fu l'inizio del successo.Brassens cominciò ad esibirsi in numerosi locali parigini e a raccogliere un certo successo presso il pubblico e i critici, malgrado alcuni suoi testi suscitino scalpore e scandalo. La consacrazione arrivò quando Patachou presentò a Brassens Jacques Canetti, direttore artistico della casa discografica Polydor e proprietario del cabaret Les Trois Baudets; grazie all'impegno di Canetti, Brassens poté, dopo una tournée estiva, registrare il suo primo album, La mauvaise réputation, che ottenne un grande successo.
Nel 1953, il 16 ottobre Brassens debuttò al prestigioso music-hall parigino dell'Olympia; proponeva, oltre ai suoi testi, brani ripresi da poeti celebri come François Villon (Ballade des dames du temps jadis), Victor Hugo (Gastibelza), Paul Fort (Le petit cheval); il 1953 fu anche l'anno di pubblicazione del romanzo La tour des miracles. Nel 1954, oltre a ricevere il Gran Premio del Disco dell'Accademia Charles Cros, pubblica il suo secondo album, Les amoureux des bancs publics, a cui fece seguito, l'anno seguente, Chanson pour l'Auvergnat.
Negli anni successivi, spinto da Jacques Canetti, fu più volte in tournée in Europa e in Africa del Nord; si dedicò a recital e, anche se per una volta soltanto, al cinema: nel 1956, interpretò un ruolo quasi autobiografico nel film Porte des Lilas di René Clair. Con i primi guadagni ottenuti, Brassens comprò la casa dell'Impasse Florimont, dove viveva con Jeanne e Marcel. Nel 1957, assieme a Pierre Onteniente, Brassens creò le Editions Musicales 57 e pubblicò Je me suis fait tout petit, mentre continuava a dividersi tra l'Olympia, l'Alhambra e Bobino.
Sin dalla fine della guerra, Brassens aveva sofferto di coliche nefritiche e di calcoli renali che gli impedirono, talvolta, di portare a termine i suoi spettacoli; pur rallentato dalle sue condizioni di salute, Brassens non mancò mai all'appuntamento e continuò a pubblicare dischi a cadenza regolare: del 1958 è Le Pornographe, mentre Le Mécréant e Les trompettes de la renommée uscirono rispettivamente nel 1960 e nel 1961. Nel 1964, Brassens fece nuovamente capolino al cinema: la sua canzone Les copains d'abord (pubblicata lo stesso anno nell'album omonimo) rientra nella colonna sonora del film Les Copains di Yves Robert.
Nel 1966, oltre a lasciare definitivamente l'abitazione condivisa con Jeanne e Marcel per stabilirsi poco lontano, nel XV arrondissement, Brassens pubblicò l'album Supplique pour être enterré à la plage de Sète; la canzone che dà il titolo al disco diverrà il suo testamento messo in musica. Nel 1967 ricevette il Premio di poesia dell'Académie française. L'anno seguente, all'epoca degli avvenimenti politico-sociali del '68, Brassens si trovava in un letto d'ospedale, dopo un'operazione di asportazione di calcoli; ciononostante, appoggiò, anche se non direttamente, la causa dei rivoluzionari. Poco prima della sua morte, qualcuno gli chiese che cosa facesse durante le giornate del maggio '68, perché non si fosse schierato pubblicamente; la sua risposta ('Soffrivo di coliche nefritiche') venne interpretata come un'irriverenza tra le tante, ma rispecchiava la realtà; Brassens, senza che nessuno lo sapesse, affrontava la sua malattia in silenzio. Nello stesso anno, il 24 ottobre, Jeanne morì, all'età di settantasette anni. Nel gennaio del 1969, su iniziativa della rivista Rock et Folk e della radio RTL, Brassens partecipò ad un'intervista che divenne un evento storico, in compagnia di Léo Ferré e Jacques Brel, altri due pilastri della canzone d'autore francese; nello stesso anno, oltre a continuare le esibizioni a Bobino, Brassens pubblicò La Religieuse, il suo decimo disco. Negli ultimi anni, i problemi di salute l'avevano fatto invecchiare prematuramente: dopo aver acquistato una casa a Lézardrieux, in Bretagna (regione che amava al punto da studiare la lingua bretone), nel 1973 disse addio alle scene, con un'ultima tournée in Francia e in Belgio e pubblicando il suo penultimo disco, Fernande.
Due anni dopo, nel 1975, Brassens ricevette il Gran premio della città di Parigi; nel 1977, in seguito all'uscita del suo ultimo lavoro, Don Juan, salì un'ultima volta sul palco di Bobino; fu il suo ultimo concerto. Nel 1979 Brassens accettò la proposta del musicista Moustache, suo vecchio amico, di partecipare alla registrazione di un album in cui i suoi titoli più celebri venivano ripresi in versione jazz. Alla fine dell'anno ricevette il Gran Premio del disco dalle mani del sindaco di Parigi, Jacques Chirac.
Affetto da un cancro, nel novembre del 1980, Brassens si sottopose all'ennesima operazione. Dopo aver passato l'estate nella sua casa in Bretagna, trovò ricovero presso il suo amico e medico Maurice Bousquet, a Saint-Gély-du-Fesc, vicino a Montpellier. È lì che, alle 23.15 del 29 ottobre 1981, Georges Brassens si spense all'età di sessant'anni.
Fu inumato a Sète, nel cimitero du Py, soprannominato il cimitero dei poveri, per distinguerlo dal Cimitero marino, in cui giace il poeta Paul Valéry, che sovrasta il paese. In questo modo, la sua volontà, espressa nella canzone-testamento Supplique pour être enterré à la plage de Sète, di essere sepolto nella spiaggia del suo villaggio natale, fu quasi rispettata.

tratto da wikipedia

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« Risposta #178 il: 31 Gennaio 2013, 15:16:43 »
DOMINIQUE STRAUSS-KAHN...................AMA FUMARE LA PIPA.....

Dominique Gaston André Strauss-Kahn (Neuilly-sur-Seine, 25 aprile 1949)

........ è un economista e politico francese.
Membro del Partito Socialista, è stato più volte ministro in dicasteri economici nei governi a guida socialista. Economista, è professore di macro-economia a Sciences Po (Institut d'Etudes Politiques di Parigi)
 

Dal 1º novembre 2007 al 18 maggio 2011 è stato direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Il 14 maggio 2011 viene arrestato a New York con l'accusa di tentata violenza sessuale ai danni di una cameriera di un albergo presso cui alloggiava a New York] e quattro giorni dopo rassegna le sue dimissioni dalla carica di Direttore del FMI.
Le accuse si sono però poi rivelate insussistenti e la procura ne ha chiesto l'archiviazione il 23 agosto 2011.
Sulla stampa francese il suo nome viene spesso abbreviato in "DSK".
Dalla vicenda ne uscì pressochè pulito, ma la sua immagine e il suo ruolo subì pesanti contraccolpi.

Biografia :
Il padre, Gilbert Strauss-Kahn (1918-1992), era figlio di un ebreo ashkenazita alsaziano e di una donna francese, originaria della Lorena e di religione cattolica; la madre, Jacqueline Fellus (1919-2006), era figlia di una coppia di ebrei sefarditi tunisini.
Nato in un quartiere residenziale alle porte di Parigi, Dominique ha vissuto in Marocco, ad Agadir, per poi trasferirsi a Montecarlo in seguito al terremoto del 1960 ed ha studiato all'HEC Paris e all'Institut d'études politiques (Sciences Po) di Parigi. Non superò il concorso di ammissione all'École nationale d'administration (Ena) ma conseguì la laurea magistrale in diritto pubblico e il dottorato in scienze economiche - materia che ha insegnato a Nancy e a Nanterre - ed è oggi professore ordinario di macro-economia a Sciences Po, a Parigi. Nel 1993 ha fondato lo studio legale DSK Consultants per esercitare la professione di avvocato.
Nel 1995 ha sposato in sinagoga la sua terza moglie: la giornalista televisiva Anne-Élise Schwartz, meglio conosciuta come Anne Sinclair.
Il suo percorso politico è strettamente legato a quello di Lionel Jospin, divenuto segretario del Partito socialista francese (PS), in seguito all'elezione di François Mitterrand alla presidenza della Repubblica.
Nel 1986 fu eletto per la prima volta deputato, nell'Alta Savoia. Rieletto nel 1988 in un collegio uninominale della Val-d'Oise, nell' hinterland parigino, fu in seguito nominato presidente della Commissione Finanze dell' Assemblée Nationale.
Nel 1991 entrò come ministro dell'Industria e del Commercio estero nel governo di Édith Cresson, funzione che mantenne nel governo di Pierre Bérégovoy fino alle elezioni politiche del 1993, vinte da una coalizione di centro-destra. In seguito alla sconfitta elettorale, fu nominato presidente del gruppo di esperti del PS, creato da Claude Allègre e rilanciato da Michel Rocard.
Nel 1994 partecipò al Cercle de l'Industrie, un circolo in difesa dell'industria francese a Bruxelles, insieme all'imprenditore Vincent Bolloré e Louis Schweitzer, amministratore delegato del gruppo Renault.
Eletto sindaco di Sarcelles per la prima volta nel 1995, ha in seguito rinunciato alla carica dopo la nomina a ministro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria nel governo di Lionel Jospin, nel 1997.
Nel 1997, Lionel Jospin, nuovo Primo ministro francese, lo nominò ministro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria. Dominique Strauss-Kahn divenne così uno dei personaggi di punta del governo. I buoni risultati dell'economia francese, la forte crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato contribuirono a consolidare la popolarità del ministro nel partito e nell'opinione pubblica.
Capolista alle elezioni regionali del 1998 nell'Île-de-France, portò i socialisti alla vittoria, rinunciando però alla presidenza della Regione a favore di Jean-Paul Huchon per rimanere ministro.
Le principali iniziative del suo mandato ministeriale furono l'abbassamento dell'IVA al 5,5% nel settore edile per rilanciare l'attività del settore e disincentivare l'evasione fiscale. Attraverso una politica di rigore economico e di privatizzazioni riuscì a fare rientrare il deficit pubblico sotto la soglia del 3%, imposta dai parametri di Maastricht, garantendo alla Francia l'ingresso nella zona dell'euro. Malgrado la sua opposizione, non riuscì a impedire la riduzione del tempo di lavoro a 35 ore settimanali, misura fortemente voluta dal ministro delle Politiche sociali Martine Aubry.
Indagato in diversi processi legati alla sua attività di avvocato nei primi anni novanta, Dominique Strauss-Kahn rassegnò le proprie dimissioni da ministro nel novembre 1999. Il primo ministro Lionel Jospin era talmente certo della sua estraneità, da sostituirlo in un primo momento con il segretario di stato Christian Sautter e quindi manifestando l'intenzione di reintegrarlo quanto prima alla guida dell'economia. Alcuni esponenti del suo stesso partito gli riservarono un sostegno tiepido e qualcuno, come Ségolène Royal, usò addirittura parole aspre nei suoi riguardi, ma lui preferì non tenerne conto. Nel 2001 venne interamente scagionato da ogni accusa e fu rieletto deputato poco dopo in un'elezione suppletiva.

Ambizioni Presidenziali :
Dopo la vittoria di Jacques Chirac alle elezioni presidenziali del 2002, Dominique Strauss-Kahn venne rieletto deputato nel collegio uninominale di Sarcelles alle elezioni politiche immediatamente successive.
Tuttavia, il Partito socialista, stroncato dal sorpasso da parte di Jean-Marie Le Pen al primo turno delle presidenziali, perse le elezioni politiche a favore della destra.
Insieme a Michel Rocard fondò il club di riflessione À gauche en Europe (A sinistra in Europa) e presiedette la corrente del partito socialista Socialisme et Démocratie (Socialismo e democrazia), d'ispirazione riformatrice.
Dopo avere sostenuto la mozione maggioritaria presentata dal segretario François Hollande al congresso del Partito socialista di Le Mans, annunciò nel maggio 2006 la sua intenzione di partecipare alle primarie organizzate dal partito per designare il candidato ufficiale alle elezioni presidenziali del 2007. Gli altri concorrenti erano l'ex primo ministro Laurent Fabius e la presidente della regione Poitou-Charentes Ségolène Royal. Nel novembre 2006 gli iscritti al partito socialista votarono il loro candidato e Strauss-Kahn ottenne il 20% dei voti, appena davanti a Fabius, in una elezione nettamente favorevole a Royal, vincitrice fin dal primo turno con il 60% dei voti.

Direttore generale del Fondo Monetario Internazionale :
Nel luglio 2007 Dominique Strauss-Kahn venne candidato ufficialmente alla direzione generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) dal presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. La sua designazione fu appoggiata, oltre che da Sarkozy, da Jean-Claude Juncker e da Romano Prodi. Con questo sostegno europeo e col consenso degli Stati Uniti, vinse su quella dell'unico antagonista, l'ex premier ceco Josef Tosovsky, sostenuta dal presidente russo Putin; il 28 settembre 2007 Strauss-Kahn fu nominato alla testa dell'FMI, entrando così nell'esclusivo club dei francesi che dirigono istituzioni economiche internazionali. Gli altri sono Jean-Claude Trichet (BCE), Pascal Lamy (OMC) e Jean Lemierre (BERS).
Strauss-Kahn ebbe a dichiarare che se fosse stato eletto al vertice del FMI sarebbe rimasto in carica per tutta la durata del suo mandato senza fonte (dal 1º novembre 2007 al 1º novembre 2012), escludendo implicitamente di essere intenzionato a presentarsi alle elezioni presidenziali francesi del maggio 2012.

Il primo scandalo a sfondo sessuale: l' affaire Piroska Nagy
Il 18 ottobre 2008 il Wall Street Journal rivelò che un'inchiesta interna era stata aperta per accertare se DSK avesse dato prova di favoritismi all'interno dell'organizzazione a favore della sua amante Piroska Nagy, da lungo tempo responsabile del dipartimento FMI che si occupa dei problemi finanziari dell'Africa. Quest'ultima lo accusò di abuso della sua posizione. Dominique Strauss-Kahn presentò pubblicamente le sue scuse alla moglie Anne Sinclair, così come al personale del Fondo monetario internazionale per aver commesso un erreur de jugement (errore di valutazione) nell'aver avuto una relazione con una sua subordinata ed il 25 ottobre fu discolpato dalla commissione d'inchiesta del Fondo, ove però il decano del Consiglio di Amministrazione del Fondo sottolineò che egli aveva commesso atti «regrettables et reflétant une grave erreur de jugement (incresciosi e rivelatori di un grave errore di valutazione)» (Il 6 maggio 2011, a seguito dell' affaire Piroska Nagy, la molestia [a fini sessuali, n.d.r. ] è divenuta motivo di licenziamento nel Fondo Monetario Internazionale.

Il secondo scandalo a sfondo sessuale: l'arresto negli USA
Il 14 maggio 2011 Dominique Strauss-Kahn è stato arrestato a New York con l'accusa di tentata violenza sessuale ai danni della cameriera di un hotel di Times Square ove DSK era alloggiato. La notizia ha destato molto scalpore in Francia in quanto Strauss-Kahn era ritenuto uno dei possibili candidati "di prestigio" del Partito Socialista Francese alle elezioni presidenziali del 2012. Quattro giorni dopo l'arresto, ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di direttore del FMI: a sostituirlo, l'ex ministro dell'economia francese Christine Lagarde. Dopo 6 giorni di detenzione nel carcere di massima sicurezza di Rikers Island, previo pagamento di una cauzione di 6 milioni di dollari, all'economista sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Il 1º luglio il New York Times ha annunciato una svolta nell'indagine. Gli investigatori avrebbero difatti rilevato pesanti incongruenze nel racconto dell'accusatrice, nonché eventi specifici che hanno minato seriamente la sua credibilità.
Secondo il procuratore, la donna avrebbe deliberatamente mentito davanti al Gran Giurì: dalla ricostruzione è emerso infatti che la cameriera, dopo la presunta violenza e prima di riferire l'accaduto ai suoi superiori, avrebbe rassettato un'altra stanza. Per questo, a Strauss-Kahn sono stati revocati i domiciliari e la cauzione milionaria restituita. Il 23 agosto 2011, la procura di New York ha definitivamente archiviato le accuse nei suoi confronti. Tuttavia l'accusatrice ha intentato, per questo episodio, una causa civile contro l'ex direttore del FMI.
 
A fine 2012 Dominique Strauss Kahn ha chiuso anche la vertenza civile con la cameriera dell'hotel che lo aveva accusato, versandole un indennizzo concordato davanti al giudice a New York.

Vita familiare:
Dopo aver incontrato Hélène Dumas nel 1963 (nel corso di un pic-nic sulla spiaggia di Mentone con alcuni allievi del liceo Alberto I, nel Principato di Monaco), la sposò nel 1967 e la coppia ebbe tre figli (Vanessa, Marine e Laurin).
DSK divorziò da Hélène Dumas e si risposò nel 1986 con Brigitte Guillemette, presidente e direttore generale del gruppo Corolle PR, controllata dal gruppo Mattel, dalla quale ebbe, nel 1985, una figlia: Camille.
Nel 1989 divorziò dalla seconda moglie e sposò in terze nozze, il 26 novembre 1991 Anne Sinclair, allora giornalista della rete televisiva TF1 e presentatrice della trasmissione politica domenicale Sept sur sept (Sette su sette), ella stessa divorziata dal giornalista Ivan Levaï. In quell'occasione gli fu testimone di nozze, insieme a suo padre, Lionel Jospin.
La coppia tuttavia si è ufficialmente separata nell'estate del 2012.

Pensiero Politico :
Per Dominique Strauss-Kahn la globalizzazione è un'opportunità che deve sapere essere colta nel modo giusto perché tutti i francesi possano approfittare dei suoi vantaggi.
Le nuovi condizioni economiche e sociali implicano un rinnovamento dei principi socialisti rispetto al passato che devono appoggiarsi su tre punti fondamentali: la ridistribuzione della ricchezza, la regolazione dell'economia e la lotta alle ineguaglianze alla nascita.
Le istituzioni europee rappresentano per Dominique Strauss-Kahn una grande opportunità per garantire il futuro ed i diritti dei cittadini francesi, quindi europei. È favorevole ad un rafforzamento delle istituzioni europee e allo sviluppo dell'integrazione economica e la cooperazione politica tra l'Europa e i paesi dell'area del Mediterraneo per risolvere i problemi di immigrazione e sicurezza. In ambito economico auspica una riforma del Patto di stabilità e di crescita e dello statuto della Banca centrale europea per permettere la coordinazione delle politiche fiscali e monetarie (policy mix) e un aumento considerevole delle risorse a disposizione della Commissione.
Nel 2005 ha preso posizione favorevole al progetto di Costituzione europea, bocciato da parte del 54% dei cittadini francesi.
Dominique Strauss-Kahn è favorevole ad una riforma radicale del sistema universitario che permetta un aumento significativo dei mezzi a disposizione degli atenei. La percentuale di francesi che ottengono la laurea è del 30% contro l'80% della Corea del Sud e della Svezia ed il 50% degli Stati Uniti. Il sistema dovrebbe essere rinnovato attraverso la concessione di una maggiore autonomia dei singoli atenei che incentivi la concorrenza e la sinergia con il settore delle imprese. L'uguaglianza ed il merito personale devono ritornare al centro del sistema che comunque deve restare pubblico.

Aneddoti :
Jacques Chirac non ha mai fatto mistero di provare della simpatia umana per "DSK". Durante la coabitazione con il governo Jospin, nel corso di un viaggio di stato, l'allora Presidente della Repubblica si è accorto che il ministro dell'economia, rimasto in maniche di camicia, incominciava ad avere freddo. Così Chirac si è tolto immediatamente la giacca e gliel'ha messa sulle spalle.
Al primo turno delle elezioni presidenziali del 2002, esattamente cinque minuti dopo che erano stati resi noti i risultati che vedevano Lionel Jospin escluso dal ballottaggio, "DSK", fissando l'obiettivo della telecamera, non esitò ad affermare che al ballottaggio avrebbe votato per Jacques Chirac. François Fillon, che partecipava alla trasmissione, ha replicato rendendo omaggio a Strauss-Kahn.
Sempre nel corso di un dibattito televisivo, all'indomani delle elezioni legislative del 2002, Strauss-Kahn ha esordito felicitandosi con l'esponente del Raggruppamento per la Repubblica (RPR) Alain Juppé per i brillanti risultati elettorali conseguiti dal suo partito. In collegamento diretto da Bordeaux Juppé, di solito molto caustico con gli avversari politici, ha ringraziato "DSK" con le parole: «Lei è un bon joueur, ed è un'ottima cosa».


Da Wikipedia

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #179 il: 31 Gennaio 2013, 15:41:51 »
che DSK qualche attinenza con le pipe dovesse averla era immaginabile...
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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