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Post - StefanoG

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Off topic / Re:R.I.P. ENZO FORESTI
« il: 27 Ottobre 2021, 16:30:58 »
R.I.P

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Naturali & Altre Tipologie / Re:macbaren hh
« il: 18 Ottobre 2021, 16:05:47 »
La scelta di porre sul mercato il St. Bruno flake ad un prezzo molto concorrenziale è stata una ottima scelta, è un prodotto che ha trovato un proprio spazio e la fervida buona accoglienza dei consumatori, credo che , rispetto ad altri prodotti della medesima fascia di mercato, venga comunque venduto un po meno poichè è in se un prodotto che esce dalla tradizione del gusto dell'utente medio italiano, il quale non è abituato a prodotti dal gusto floreale saponato.
Se avessero osato tanto anche con tutta la linea HH. , Mac Baren, avrebbe potuto vendere in italia molto di più di quanto già non faccia, soprattutto se avesse imbustato i prodotti invece che inserirli in tin, sono scelte di mercato, credo che MacBaren abbia voluto salire di livello di marketing per accedere ad altro tipo di mercato e, consumatore. 


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Naturali & Altre Tipologie / Re:macbaren hh
« il: 12 Ottobre 2021, 19:19:17 »
Bah...io 24.50 Euro non li spendo per questi prodotti !
Tra l'altro, qualcosa appare anche interessante ma, altro molto meno, per esempio il Pure Virginia , sinceramente non vale quello che costa ma proprio no.
Almeno mia mera opinione.
Altre miscele appaiono interessanti, ...ma il costo mi pare sempre eccessivo per quello che sono, le miscele SG e G&H restano comunque un gradino o due sopra, resto della idea che sarebbero stati interessanti , molto interessanti, in un range di prezzo tra 10,00 e 15,00 Euro, credo fosse quella la loro adatta collocazione, avrebbero certamente fanno furore e spopolato....se poi li avessero venduti in busta, beh a costo inferiore , sui 10 euro, ne avrebbero venduti a nastro.
Scelte commerciali, il problema è che noi in italia siamo oramai un mercato che non fa calcolo quindi, i nostri gusti e le nostre esigenze non verranno mai minimamente accolti.

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Io Cristiano uso abitualmente PL7, come tutto giorno, ne fumo a valigiate, per non annoiarmi lo alternato con altri tabacchi da tutto giorno che reputo altrettanto validi e di buon prezzo come il MacBaren Navy Falke, non disdegno come tutto giorno il MacBaren Golden Blend, anche il Virginia giallo di Amphora o, tal volta, lo storico Amphora Orginalgià Regular, spesso il PL7 o l'Amphora Regular oppure il Golden tendo ad allungarli per variare gusto ed aroma , inserisco in questi kentucky a volte inserisco latakia oppure li mischio tra loro, mi accontento e mi basta, non chiedo di più ad un tutto giorno.
Il MacBaren Scottisch Mixture lo fumavo anni fa, quando sul mercato si trovavano per lo più buste piuttosto secche, se non si stava attenti a come si fumava ci si lessava la lingua, però mi piaceva come miscela mattutina, essendo di forza molto blanda la mattina era perfetto, essendo scarico di corpo e gusto la mattina riuscivo a gustarlo al meglio poichè la bocca ancora non eccessivamente rodata dalle fumate coglieva bene le sfumature che altrimenti avrei perso, lo trovavo in buste piuttosto secche ed essendo piuttosto secco tendeva a perdere l'eccesso aromatico e alcolico che, invece, noto oggi ben presente.
Riprovato qualche mese fa, ho constatato che le buste oggi tendono ad avere la giusta umidità e, forse, un pelo anche eccessiva, in fumata il sentore alcolico e di miele mille fiori mi pare ben presente e, forse eccessivo, almeno per i miei gusti, sinceramente io lo preferivo prima, quando certi sentori sembravano essere era quasi scemati, non c'è problema, per ovviare lascio un po la busta aperta e attendo il momento giusto per fumarlo, quando ha perso parte di eccesso aromatico spinto.
Che dire, il prodotto è ben fatto MacBaren sa quello che fa, produce cose che sembrano costruite con poco e nulla, in realtà sanno quello che fanno e dietro ai loro prodotti c'è molta esperienza e capacità non chè lavoro, questo prodotto è interessante se non altro per la natura amarostica, il Virginia si sente, il burley anche, il cavendish non è male affatto, ovvio che poi deve piacere la tipologia e il gusto alcolico mielato floreale fruttato e nocciolato, a me tale sapore non fa impazzire, soprattutto quando è eccessivo, per questo cerco di lasciare che perda nel tempo l'eccesso di certi sentori, comunque resta un tabacco che fumo di rado. Ma, non è per questo che tendo a fumarne poco e di rado, lo evito semplicemente perchè, a mio avviso, è di forza troppo vuota, di corpo poco spinto che non sazia, tagliarlo per irrobustirlo temo che lo snaturi troppo ed essendo leggero venga completamente coperto da altri tabacchi.
Sarebbe stato per me, interessante, se avesse avuto più forza e corpo, un prodotto più di corpo medio che di corpo leggero.
Certo il costo di questa miscela lo rende sempre interessante.

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Generale / Re:La migliore marca per qualità/prezzo
« il: 12 Ottobre 2021, 18:47:06 »
Confermo ! Cristiano ha ragione, ci sono marchi che hanno imparato ad usare il web per vendere. Molti sfruttano you tube, twitter, faccialibro ecc, oggi il Web è un ottima vetrina per pubblicizzarsi e, commercializzare. Non è cosa per tutti, ma tutti hanno almeno una pagina web, almeno una pagina su faccialibro, poi qualcuno sfrutta al massimo la cosa altri molto meno o, per nulla, per esempio è il caso di Moretti Pipe che, da sempre, è piuttosto restio a certe cose, mentre Angelo Fassi, tanto per fare un nome, franzPipe(roberto franzini) per farne un altro, Brentegani per farne altro, mi viene in mente Marmont pipe, molto presente è Giovanozzi con il suo sito Pipeonline, mi pare usino tutti abbastanza faccia libro e il web, ovviamente ve ne sono tanti altri, probabilmente la Mastro resta però il marchio che osa di più in merito.

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I grandi sigari italiani / Re:antico toscano
« il: 27 Settembre 2021, 16:39:05 »
Confermo, il giallo è il mio pane quotidiano, unitamente al Park Lane7,
e al MacBaren Navy Flake, dalle mie parti riesco a trovare facilmente
tutti e tre, anche il Park Lane7 ho l'impressione sia migliorato, ho
notato che nelle ultime due buste il gusto, che spesso prima virava
sui connotati che ricordavano l'amaro del tannino, ora è assente, la
miscela è più rotonda e leggermente più terrosa, entrambi sono due
ottimi tabacchi, almeno in relazione a quello che costano, come
tutto giorno li alterno con vivo piacere , ogni tanto uso anche spipazzare
del MacBaren Navy falke che, riesco a reperire senza problemi,
per fumate tutto giorno credo che tutto ciò, sia di buon andazzo...

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:49:23 »
Jean-Pierre Chabrol

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Jean-Pierre Chabrol (Chamborigaud, 11 giugno 1925 – Génolhac, 1º dicembre 2001) è stato uno scrittore francese.

Biografia
Jean-Pierre Chabrol, figlio di maestri elementari, studia ad Alès e nel 1944 prende parte alla Resistenza. Arruolatosi poi nell'Esercito francese di liberazione, nel 1945 è a Berlino.

Nel 1946, a Parigi, è tra i redattori del quotidiano comunista L'Humanité e conosce Louis Aragon che l'incoraggia a scrivere il suo primo romanzo, La dernière cartouche, pubblicato nel 1953, il cui protagonista è un partigiano e successivamente un militare impegnato in Indocina. Nel 1955 esce Le bout-galeux, insignito del Prix Eugène-Dabit du roman populiste.


La casa di Pont-de-Rastel
Lasciato il Partito comunista a seguito dei fatti d'Ungheria, continua la sua attività di romanziere: del 1957 è Fleur d'épine, del 1958 Un homme de trop, da cui nel 1967 Costa-Gavras trae il film Il 13º uomo, nel 1959 Les innocents de mars, sugli ultimi giorni della Germania nazista, nel 1961 Les fous de Dieu, sui camisards, i contadini protestanti delle Cevenne, romanzo trasposto in televisione nel 1963.

Il romanzo Les rebelles, del 1965, inizia una trilogia proseguita nel 1966 con La gueuse e conclusa nel 1968 con L'embellie. Chabrol affronta temi storici con Le canon fraternité, del 1970, sulla Comune di Parigi, e con Le bouc du désert, del 1975, sulle guerre di religione, oltre a temi sociali di attualità come la rivolta dei viticoltori francesi nel 1975, cui dedica nel 1978 Caminarèm.

Le Bonheur du Manchot ottiene nel 1995 il Prix du Sud, mentre La banquise, del 1998, sulla guerra e la Resistenza, e Colères en Cévennes, del 2000, sono i suoi ultimi romanzi. Chabrol muore nel 2001 nella sua casa di campagna a Pont-de-Rastel, prossima al paese natale di Chamborigaud.


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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:39:14 »
Christian Kracht
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Christian Kracht (Saanen, 29 dicembre 1966) è uno scrittore e giornalista svizzero.

Biografia
Christian Kracht è nato in Svizzera, nell'Oberland bernese. Cresciuto tra Svizzera, Stati Uniti, Canada e Francia del Sud, ha frequentato college internazionali, tra i quali la John F. Kennedy International School di Saanen, la Lakefield College School di Lakefield, Ontario in Canada e il Sarah Lawrence College di Bronxville, New York.

Dopo gli studi ha collaborato, dapprima come tirocinante e quindi come redattore, con la rivista Tempo.

Alla metà degli anni Novanta si è trasferito a Nuova Delhi, succedendo a Tiziano Terzani come corrispondente dall'India per lo Spiegel. In seguito ha vissuto diversi anni presso la ex ambasciata jugoslava a Bangkok, compiendo numerosi viaggi nei paesi asiatici. I suoi reportage sono stati pubblicati dapprima sulla Welt am Sonntag e poi riuniti in un volume del titolo Der gelbe Bleistift (La matita gialla), pubblicato nel 2000 da Kiepenheuer & Witsch.[1]

Dall'autunno 2004 all'ottobre 2007 Kracht ha pubblicato, prima da Katmandu e poi, in seguito ai disordini politici in Nepal, da San Francisco, otto numeri della rivista Der Freund (L'amico) insieme allo scrittore Eckhart Nickel. Per la sua veste tipografica e i suoi contenuti, la pubblicazione ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali, nel marzo 2006, il «Chiodo di bronzo» dell'Art Directors Club tedesco (ADC) nella categoria «progettazione editoriale» e il LeadAward d'oro nella categoria «Copertina dell'anno».

Da metà novembre 2006 a fine ottobre 2007 Kracht è stato commentatore stabile della Frankfurter Allgemeine Zeitung con una rubrica quindicinale intitolata «Lettera da…» oppure «Dialogo con… ». Nello stesso periodo Kracht e l'uomo d'affari americano David Woodard hanno pubblicato sulla FAZ un reportage sulla residenza di Aleister Crowley a Cefalù.[2][3]

Alla fine di febbraio 2007 ha pubblicato, in collaborazione con Ingo Niermann e a seguito della scalata del Kilimangiaro, l'opera Metan (Metano), nella quale si immagina il nostro pianeta abitato e governato da una forma di civiltà invisibile.

Christian Kracht vive tra Los Angeles e l'Africa con la moglie, la regista Frauke Finsterwalder. I suoi libri sono stati tradotti in più di 30 lingue.

Romanzi
Nel 1995 Kracht ha pubblicato il suo primo romanzo, Faserland, in cui affronta i temi del consumismo contemporaneo, il declino della società del benessere sorta nel dopoguerra e la crisi delle identità individuali e nazionali.

Il suo secondo romanzo, 1979, pubblicato nel settembre 2001, ha ottenuto ampi riconoscimenti internazionali. L'opera descrive la fragilità del sistema dei valori dell'alta borghesia occidentale, la sua decadenza e la sua impotenza nei confronti dei modelli totalitari orientali. La sua pubblicazione immediatamente a ridosso agli attentati dell'11 settembre ne ha aumentato la risonanza globale.

Ich werde hier sein im Sonnenschein und im Schatten (Io sarò qui nel sole e nell'ombra) è il titolo del romanzo successivo, pubblicato nel settembre 2008. L'opera racconta di una «Repubblica sovietica svizzera» (RSS) in costante stato di guerra con gran parte del resto d'Europa. Si presenta come una distopia, ovvero una storia della fine della civiltà.

Il più recente romanzo di Christian Kracht è Imperium (febbraio 2012), un'opera che racconta la storia di August Engelhardt. Agli inizi del XX secolo, Engelhardt raggiunse l'allora colonia tedesca della Nuova Guinea per acquistare e coltivare una piantagione. Convinto vegetariano, voleva fondare una comunità di coccovori, di mangiatori di cocco. Basandosi su questa figura storica, Kracht crea una ballata dei Mari del sud, una fantasia nostalgica e, insieme, la biografia di un personaggio eccentrico che riassume esemplarmente il naufragio del romanticismo tedesco. Il lettore è condotto in una spirale di follia che anticipa le tragedie del secolo scorso. Alla fine infatti l'eroe, che voleva fondare una nuova religione e creare un proprio impero, soccomberà: da salvatore del mondo si trasformerà in antisemita, da vegetariano diventerà cannibale, da asceta un relitto umano.

Pubblicazioni
Romanzi
Faserland, 1995
1979, 2001 Rizzoli, 2003
Ich werde hier sein im Sonnenschein und im Schatten, 2008
Imperium Kiepenheuer & Witsch, Colonia 2012, ISBN 978-3-462-04131-6. Neri Pozza, febbraio 2013.
Die Toten Kiepenheuer & Witsch, Colonia 2016
Altre opere
Ferien für immer (Taccuini di viaggio – insieme a Eckhart Nickel), 1998
Mesopotamia. Ein Avant-Pop-Reader (come curatore, antologia), 1999
Tristesse Royale (insieme a Joachim Bessing, Eckhart Nickel, Alexander von Schönburg e Benjamin von Stuckrad-Barre), 1999
Der gelbe Bleistift (Taccuini di viaggio), 2000
Die totale Erinnerung. Kim Jong Ils Nordkorea (volume illustrato – insieme a Eva Munz und Lukas Nikol), 2006
New Wave. Ein Kompendium 1999-2006, 2006
Metan (insieme a Ingo Niermann), 2007
Gebrauchsanweisung für Kathmandu und Nepal (Taccuini di viaggio - insieme a Eckhart Nickel), 2009, Piper-Verlag, ISBN 3-492-27564-8
Five Years: Briefwechsel 2004-2009. Band 1: 2004-2007 - insieme a David Woodard, 2011, Wehrhahn-Verlag, ISBN 978-3-86525-235-7
Le opere di Kracht sono state tradotte in danese, inglese, francese, russo, italiano, polacco, coreano, olandese, estone, lituano, lettone, spagnolo, giapponese, arabo, ebraico, croato, svedese, ceco, norvegese, ucraina, turco, ungherese e bulgaro.

Riconoscimenti
1993: Axel-Springer-Preis für junge Journalisten – Premio Axel-Springer per giovani giornalisti
2009: Phantastik-Preis der Stadt Wetzlar – Premio Phantastik della città di Wetzlar
2012: Literaturpreis des Kantons Bern – premio letterario del cantone di Berna
2012: Wilhelm-Raabe-Literaturpreis per il suo romanzo Imperium
2016: Premio Hermann Hesse per il suo romanzo Die Toten (I Morti)
2016: Premio della letteratura svizzera per il suo romanzo Die Toten (I Morti)

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:32:45 »
VICTOR LEVY BEAULIEU
From Wikipedia, the free encyclopedia

Victor-Lévy Beaulieu (born September 2, 1945 in Saint-Paul-de-la-Croix, Quebec) is a French Canadian writer, playwright and editor.

Born in Saint-Paul-de-la-Croix, in the area of Bas-Saint-Laurent, Victor-Lévy Beaulieu began primary school at Trois-Pistoles, moving later to Montréal-Nord.

He began his public writing career at the Montreal weekly Perspectives, where he served as chronicler for a decade (1966–1976). In 1967, he became a copy writer at La Presse, Petit Journal, Digest Éclair, and finally at Maintenant in 1970.

In 1967 he won the Larousse-Hachette Prize thanks to an eighteen-page essay devoted to Victor Hugo. In 1968, he spent a year in Paris, and on his return became a scriptwriter at the Montreal radio station CKLM while resuming his position of chronicler. Also in 1968, he published his first novel Mémoires d'outre-tonneau. This would be the first of a long run: Race de monde (1969) — La nuite de Malcomm Hudd (1969) — Jos Connaissant (1970) — Les Grands Pères (1971) — Un rêve québécois (1972) — Oh Miami Miami Miami (1973) — Don Quichotte de la démanche (1974).

Beaulieu served as a teacher of literature at the National Theatre School of Canada from 1972 to 1978, and also wrote for the Radio-Canada broadcasts "Documents", "Petit théâtre", "Roman", "La Feuillaison".

His recent book, James Joyce, l'Irlande et le Québec, has been praised by critics.

In 2008 he threatened to burn copies of his entire body of work as a protest against the growth of bilingualism in Quebec and various statements by PQ leader Pauline Marois in support of English classes for francophone schoolchildren.[1]

The writer created a stir after describing Canadian Governor-General Michaëlle Jean as a "negro queen" in L'Aut'Journal magazine. Beaulieu said Ms. Jean was appointed to the post because she was "black, young, pretty, ambitious, and because of her husband, certainly a nationalist as well." In an interview with La Presse, the author defended his text, saying he had not intended to be racist. However, his eight references to the "reine negre" caught the attention of Bloc Québécois Leader Gilles Duceppe and Bloc MP Vivian Barbot. Ms. Barbot told La Presse she found the text insulting and discriminatory, as well as a personal attack on Ms. Jean's character.

Mr. Beaulieu wrote of the "small, black queen of Radio-Canada" and her visit to France, where she spoke about Canadian federalism, but also saluted France for its abolition of slavery in 1847. Mr. Beaulieu noted Ms. Jean, a native of Haiti, came from a country that long suffered the effects of slavery.

He also attacked writer Mordecai Richler for the unsympathetic portrayal of French Canadians in his nove

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:27:49 »
Vivian Stanshall
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Vivian "Viv" Stanshall, nato Victor Anthony Stanshall (Oxford, 21 marzo 1943 – Londra, 5 marzo 1995), è stato un cantante, pittore e poeta inglese. È famoso per essere stato membro della Bonzo Dog Doo-Dah Band e dei Grimms e per la sua surreale esplorazione della borghesia britannica in Sir Henry at Rawlinson End, nonché per la celebre parte del "maestro di cerimonie" che annuncia gli strumenti in Tubular Bells di Mike Oldfield.

Stanshall è morto nel 1995 carbonizzato dopo un incendio nel suo appartamento di Londra. Sebbene Stanshall spesso fumasse e bevesse a letto e desse anche fuoco alla sua lunga barba, preoccupando sua moglie e gli amici, il medico legale scoprì che l'incendio era stato causato da un impianto elettrico difettoso situato vicino al letto.

Discografia
Con la Bonzo Dog Doo-Dah Band
1967: Gorilla
1968: The Doughnut in Granny's Greenhouse
1969: Tadpoles
1969: Keynsham
1972: Let's Make Up and Be Friendly
Con i Grimms
1973: Grimms
1973: Rockin' Duck
1976: Sleepers
Solista
1974: Men Opening Umbrellas Ahead
1978: Sir Henry at Rawlinson End
1981: Teddy Boys Don't Knit
1984: Sir Henry at Ndidi's Kraal


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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:22:11 »
Serge Gainsbourg

Da Wikipedia

Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris), pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese di origini ucraine.
Ebbe successo internazionale a partire dalla seconda metà degli anni sessanta specialmente grazie alla canzone Je t'aime... moi non plus, cantata in coppia con Jane Birkin.
Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris)[9], pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese[10] di origini ucraine.

Biografia
Origini e primo matrimonio
Figlio di immigrati ebrei ucraini, suo padre, Joseph Ginsburg, nato a Costantinopoli[12] il 27 marzo 1896 e morto il 22 aprile 1971 a Houlgate, entrò nel Conservatorio di Pietrogrado, poi in quello di Mosca per studiare musica: Joseph scelse il pianoforte. Poi, in Crimea, incontrò Brucha Goda Besman (1894-1985), soprannominata Olia o Olga, un mezzosoprano che divenne sua moglie il 18 giugno 1918. Nel 1919, Joseph e Olga lasciarono Odessa, si esiliarono in Georgia, poi a Istanbul prima di sbarcare il 25 marzo 1921 a Marsiglia e trasferirsi a Parigi, dove ritrovarono il fratello di Olga che lavorava per la banca Louis-Dreyfus. Joseph lavorò come pianista di bar e di cabaret, e Olga come cantante al conservatorio russo. Vivevano in Rue de la Chine nel 20º arrondissement di Parigi. Nel 1922 nacque il loro primo figlio, Marcel, che morì a sedici mesi per una polmonite, poi una figlia, Jacqueline, nel 1926, infine i gemelli, Liliane e Lucien, nati nel 1928 alla maternità dell'Hôtel-Dieu di Parigi nell'Île de la Cité.

La famiglia Ginsburg ottenne la nazionalità francese il 9 giugno 1932[senza fonte] e continuò a vivere a Parigi, dove venne presto identificata durante il periodo dell'occupazione da parte dei nazisti e fu quindi costretta a fuggire nelle campagne fino al 1944. In quegli anni, Lucien fu costretto ad appuntare una stella gialla sulla sua uniforme di studente e iniziò a suonare, da autodidatta, il pianoforte.[11]. Venne quindi iscritto dal padre a un istituto d'arte per studiare pittura. Lì incontrò la modella russa Elizabeth Levitsky, segretaria di Georges Hugnet, amico di Salvador Dalí. La frequentazione con la donna, e anche con l'artista surrealista, diventarono habitat ideale per Lucien. Nel 1951, infatti, si sposò con Elizabeth, da cui divorziò nel 1957.
Dalla vita da chansonnier al rapporto con Brigitte Bardot (anni 1957–1968)
In omaggio alle proprie origini russe, Lucien adottò il nome d'arte Serge e tramutò il proprio cognome scegliendo Gainsbourg, in omaggio al pittore inglese Thomas Gainsborough.[11]- Pronto a dare una svolta alla propria carriera, iniziò a interpretare da sé le proprie canzoni, fino ad allora nobilitate dall'icona Juliette Gréco, e venne ingaggiato al nightclub Milord L'Arsouille, anche grazie all'amica Michèle Arnaud, giovane intellettuale e filosofa. La figura di chansonnier, ispirata dall'amore per le donne, sarà quella che lo contraddistinguerà per il resto della vita.

Nel 1962 venne pubblicato N° 4, quarto album in studio per Serge in cui iniziò ad approcciarsi anche all'inglese (Intoxicated Man). Il brano Vilaines filles et Mauvis Garçons verrà infatti registrato anche come EP in Inghilterra con Harry Robinson, futuro collaboratore di Nick Drake e Sandy Denny. Nel 1963 Serge fu chiamato per realizzare la colonna sonora del film Strip-Tease del suo amico Jacques Pointrenaud, a cui partecipò un'ancora sconosciuta Christa Paffgen (Nico).

Nel 1964 Serge sposò Béatrice Pancrazzi, una donna aristocratica dall'indole possessiva, che limitò anche il rapporto di Gainsbourg con Juliette Gréco e persino col vecchio pianoforte del padre. Questa parentesi di quiete domestica venne utilizzata per registrare in soli due giorni l'album Gainsbourg Confidentiel insieme al chitarrista Michel Gaudry e al contrabbassista Elek Bacsik. Il quinto album in studio fu per Serge un gioiello jazz, elettrificato dalle chitarre, che venne salutato dalla critica come uno dei suoi migliori lavori.[11] Nel 1964 fu la volta di Gainsbourg Percussions che, come dice il titolo stesso, si avvalse di percussioni (cinque per la precisione) e di un coro di dodici fanciulle francesi oltre che, come sempre, del pianista e arrangiatore Goraguer. In questo disco quindi venne sperimentata la musica afro, reinterpretando anche Kiyakiya (che diventò Joanna), Akiwowo (New York - USA) e Gin-go-lo-ba (Marabout) di Babatunde Olatunji. Gainsbourg Percussions segnò anche il debutto di France Gall. Le recensioni del disco non furono confortanti, ma questo a Serge non importava, essendo un artista che rinunciava al raggiungimento del successo a tutti i costi, in favore di una libertà espressiva che lo soddisfacesse personalmente a 360 gradi.

Nel 1964 nacque la sua prima figlia, Natascha. In questo periodo Serge iniziò a comporre canzoni pop, orientandosi verso lo yéyé, per popstar giovani e ingenue come France Gall (che vinse con Poupée de Cire, Poupée de Son l'Eurofestival 1965). Nel 1965, inoltre, Michèle Arnaud, vecchia amica di Gainsbourg diventata produttrice televisiva, tornò sulla scena discografica con un album contenente Les Papillons Noirs, scritta proprio da Serge. E fu proprio Michèle che presentò a Serge il regista Pierre Koralnik, con cui girò il telefilm Anna. Ne venne fuori anche un album, appunto Anna, realizzato con Michel Colombier e a cui partecipò (come nel telefilm) la danese Anna Karina. Durante la messa in onda del telefilm (1967), Serge si era già trasferito in un appartamento presso la Cité Internationale Des Arts e Lettres, dove realizzò diversi EP e prese parte a numerose pellicole.

In questi anni ritornò a frequentare Béatrice, ma l'evento che più di altri lascerà un segno nella vita e nella produzione di Serge è l'incontro con Brigitte Bardot, avvenuto durante il Sacha Show, programma televisivo condotto da Sacha Distel. I due attori e cantanti reinterpretarono assieme il classico di Burt Bacharach Raindrops Keep Fallin' on My Head. Nacque un'immediata e incontenibile passione che li portò a porre fine ai conti in sospeso coi relativi partner, ossia Beatrice da una parte e Gunther Sachs dall'altra. I due diventarono inseparabili e Serge scrisse per Brigitte diverse canzoni, tra cui una prima versione di Je t'aime... moi non plus, registrata in una notte del 1967 a Parigi con l'arrangiamento di Michel Colombier. La coppia, durante le registrazioni, interpretò un cortometraggio in cui si lasciò andare a un vero e proprio petting. L'album che ne scaturì è Bonnie and Clyde (1968), ispirato dalla coppia di rapinatori Bonnie e Clyde. Il disco contiene tracce già edite (cantate precedentemente da Anna Karina o dalla Gréco), revisioni di classici jazz (come Everybody Loves My Baby, scritta da Spencer Williams) e inediti, come la canzone che dà il titolo all'album.

Nello stesso 1968 venne pubblicato Initials B.B., che sancì la fine del rapporto tra Serge e Brigitte, che nel frattempo diede un'altra chance al marito Sachs.[11] Disperato da quanto accaduto, Serge portò a termine l'album da solo. Il disco contiene nuove rivisitazioni e altri inediti, come la title track, Shu Ba Du Ba Loo Ba e Ford Mustang.

Jane Birkin e i concept album (1969–1977)
Dopo la fine del rapporto con Brigitte Bardot, il quarantenne Serge si dedicò alla realizzazione di colonne sonore per il cinema. Nel 1969 proprio il cinema diventò, grazie al regista Pierre Grimblat e in particolare al film Slogan, anello di congiunzione che lo legò all'inglese Jane Birkin. Nel film Serge fu attore e autore della colonna sonora, mentre Jane (già conosciuta per Blow-Up) fu protagonista femminile, sostituendo all'ultimo momento Marisa Berenson. Tra i due iniziò una relazione che portò Serge a lasciare la moglie incinta, ben consapevole che quella avrebbe potuto essere l'ennesima effimera conquista.[11] A dire il vero, l'inizio di questo legame fu disastroso, in quanto Jane era ancora un'innocente ventenne e non conosceva il francese, mentre Serge era uno snob che arrivava spesso a denigrare sul set la giovane inglese. Successivamente però, i due dimenticarono i primi approcci e iniziarono un sodalizio artistico e sentimentale.

Serge propose a Jane di reinterpretare Je t'aime... moi non plus, e lei accettò superando gli ostacoli, dovuti innanzitutto al fatto che quella canzone era legata a Brigitte Bardot e in secondo luogo alla lingua. La nuova versione del brano aprì l'album Jane Birkin - Serge Gainsbourg inciso a Londra nel 1969. Lo scandalo di B.B. lasciò spazio, nella nuova versione, ad un pudore malizioso e perverso, sensuale e fragile[senza fonte]. Il singolo, pubblicato nel febbraio del 1969 su etichetta Philips, divenne immediatamente oggetto di scandalo. Giunto in Italia, nell'estate successiva, fu dapprima censurato dalla Rai, che ne proibì la diffusione e vietò categoricamente a Lelio Luttazzi di pronunciarne il titolo nella trasmissione radiofonica Hit Parade, nonostante il disco si trovasse allora ai primi posti della classifica. In seguito il Vaticano, attraverso L'Osservatore Romano appoggiò la decisione della RAI e Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano, che nel Regno Unito fu bandito dalla BBC, mentre il disco venne ritirato, anche grazie alla regina Giuliana dei Paesi Bassi, che possedeva parte della Philips.[13] Le altre dieci canzoni che compongono il disco fecero semplicemente da contorno: in esse c'era molto spazio per Jane, oltre che per "chanteuse" folk (Le canari est sur le bancon), si può trovare un irriverente charleston (18-39), un brano la cui musica è il Preludio No. 4 in Mi minore, Op. 28 di Chopin (Jane B.) e una delicata L'anamour, composta originariamente per Françoise Hardy.

Nel 1970 la coppia si concesse un viaggio intorno al mondo, con una tappa in India che pose le basi per un'esperienza di musica psichedelica. Al ritorno, infatti, nel 1971, arrivò l'opera di consacrazione per il duo, ossia Histoire de Melody Nelson. Il progetto del concept album nacque dall'acquisto nell'Est Europa di una Rolls-Royce del 1910, alla cui guida Serge si imbatte una quindicenne Melody Nelson (trasfigurazione di Jane).[11] Nel frattempo Jane rimase incinta e, cinque mesi dopo la pubblicazione di Histoire de Melody Nelson, nacque Charlotte Gainsbourg.

Nel 1973 Serge, all'età di 45 anni, mai appagato dalla sua passione per le gitanes, venne colto da un attacco cardiaco. Tuttavia non smise di fumare, anzi la sua convalescenza si trasformò in un recupero del vizio. Successivamente si spostò in Inghilterra e ingaggiò il tastierista Alan Hawkshaw per gli arrangiamenti del suo nuovo album, mettendo quindi fine alla collaborazione con Jean-Claude Vannier, che aveva curato il disco precedente. Vu de l'extérieur fu pubblicato nello stesso anno (1973) ed è un concept album incentrato sull'ano, tema che farà discutere e suscitare imbarazzi. L'album spiazzò pubblico e critica e rimane incompreso. Al contempo Serge divenne sempre più l'ombra di Jane, impegnata da parte sua in film piuttosto leggeri.

Il successivo lavoro fu Rock Around the Bunker, scritto sul traghetto Calais-Dover e consegnato ad Hackshaw in forma scarna, prima di essere completato e arrangiato.[11] Questo lavoro si caratterizza per un rock blues, in controcorrente sia nello stile di quei tempi, che rispetto alla psichedelia fornita dall'Historie. Nelle tematiche il disco affrontò il tema della Germania nazista in chiave grottesca e di humour nero.

Tra il 1975 e il 1976 Serge tentò di esorcizzare il mancato successo e l'indifferenza del pubblico inglese nei confronti degli ultimi due album puntando sulla sua immagine mediatica. Si cimentò quindi con la pubblicità, per cui compose temi musicali e di cui divenne protagonista con Jane: per molto tempo restò fissato nell'immaginario collettivo per lo spot del detersivo Woolite. Fu comunque capace di muoversi con disinvoltura da questi progetti a quelli musicali: nel 1976 realizzò infatti L'Homme à tête de chou (il titolo è preso dall'opera di Claude Lalanne), un altro concept album, questa volta cupo e opprimente, che si incentra su una storia di amore e morte di cui sono protagonisti l'esuberante Marilou e l'uomo a testa di cavolo.[11] Il disco, visionario e morboso, può essere definito un'immagine al negativo di Histoire de Melody Nelson.

Il legame tra Gainsbourg e Jane Birkin, nel frattempo, diventò sempre più problematico. Dopo aver tentato il suicidio gettandosi nella Senna, una Jane ormai donna matura e da tempo madre, decise di lasciare Serge per il regista Jacques Doillon, da cui avrà una figlia.

Nel 1980 Serge ritornò a essere un uomo solo e disperato, più che mai dedito all'alcol. Per quanto riguarda la sua attività artistica, il nome Serge Gainsbourg lasciò il posto a quello di Gainsbarre. Il suo alter ego pittore Evguénie Sokolov sconvolse come protagonista di Gasogramma, romanzo sull'arte del segno inciso da una mano attraverso le vibrazioni del peto. Il discorso continuò su Mauvaises nouvelles des étoiles, album del 1981 che trasse il titolo da un'opera di Paul Klee e che venne realizzato con gli stessi musicisti di Aux armes et cætera. Sempre nel 1981 scrisse per Catherine Deneuve l'album Souviens-toi de M'Oublie e per Isabelle Adjani Pull Marine. Dalla relazione con la modella Caroline von Paulus, in arte Bambou, nacque il suo quarto figlio, Lucien, detto Lulu.

Nonostante la dipendenza dall'alcool, l'imminente cecità e i sintomi di una cirrosi, Serge continuò a lavorare con colonne sonore e altro. In televisione, nel marzo 1984, fu protagonista di un altro scandalo: bruciò una banconota da 500 franchi per ribellarsi al sistema fiscale troppo pressante.[11] In un'altra ospitata televisiva dichiarò a Whitney Houston, ospite con lui del programma, l'intenzione di voler portarla a letto alla fine della trasmissione.

Nello stesso periodo uscì il suo album Love on the Beat che venne registrato nel New Jersey con il chitarrista Billy Rush e altri musicisti (Larry Fast, Stan Harrison, Steve e Gorge Simms). Il risultato fu un disco synth pop la cui copertina ritrae Serge truccato da donna (il tema dell'omosessualità ricorre anche in Kiss Me Hardy). Altro discorso vale per Lemon Incest in cui l'adolescente Charlotte Gainsbourg e suo padre si dichiarano amanti su una base di Chopin, con tanto di videoclip.

La Morte
L'ultimo capitolo in studio della produzione di Gainsbourg è You're Under Arrest (1987), dedicato alla polizia. Negli ultimi quattro anni della sua vita, quasi cieco e al limiti dell'alienazione, Serge si consacrò definitivamente al suo vizio e iniziò a ricorrere abitualmente all'ospedale. Il suo ultimogenito Lucien, detto Lulu, cresceva con Bambou. La notte del 2 marzo 1991, nella sua casa di Rue De Verneuil, Serge, poco più che sessantenne, morì a causa di un attacco cardiaco.[15] Venne sepolto pochi giorni dopo al cimitero di Montparnasse.

Gainsbourg e il cinema
Il percorso cinematografico di Gainsbourg iniziò parallelamente a quello musicale: nel corso della sua carriera realizzò oltre 40 colonne sonore, interpretò e diresse decine di film. Tra il 1959 e il 1969 lavorò con registi come Jacques Doniol-Valcroze, Hervé Bromberger, Claude Chabrol, Jean Luc Godard, Jacques Rouffio, Jean Aurel, Jean Gabin, William Klein, Pierre Grimblat e altri.

Nei primi anni settanta realizzò colonne sonore per Pierre Koralnik e Claude Berri. Nel 1976 uscì l'opera prima da regista di Gainsbourg, intitolata Je t'aime moi non plus, che prese il nome dalla leggendaria canzone del 1969. La trama ruota intorno a un ménage à trois tra un camionista gay (interpretato da Joe Dallessandro), il suo compagno e una giovane donna androgina (interpretata dalla sua allora compagna Jane Birkin). Negli anni seguenti compose musiche per i film di Joe D'Amato e Patrice Leconte. Nel 1980 lavorò come attore in Je vous aime di Claude Berri. L'anno seguente girò il cortometraggio Le Physique et le Figuré, mentre nel 1983 uscì Equator - L'amante sconosciuta (Équateur), terzo lavoro alla regia e secondo lungometraggio. Ricevette diverse nomination al premio César per la migliore musica da film, che vinse solo nel 1996 per Élisa. Nel 1986 realizzò con la figlia il semi-autobiografico Charlotte for Ever.

L'ultimo film diretto e musicato da Serge è Stan the Flasher (1990), a cui partecipò come attore Claude Berri.


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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 18:03:57 »
PATTI SMITH

Patti Smith, all'anagrafe Patricia Lee Smith (Chicago, 30 dicembre 1946), è una cantautrice, poetessa e artista statunitense. Figura atipica e rivoluzionaria nel rock degli anni settanta, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della New wave.[2][5][6] Il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza delle parole delle sue canzoni le hanno fatto guadagnare il soprannome di ''sacerdotessa maudite del rock".[7]

La rivista Rolling Stone la inserisce al quarantasettesimo posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti[8] e all'ottantatreesimo nella lista dei più grandi cantanti.

Biografia
A ventotto anni entra nel mondo della musica, dapprima con timide letture di poesia e suoni (con il chitarrista Lenny Kaye), poi con singoli di etichette indipendenti, infine con un album prodotto da John Cale, Horses, del 1975, che fa letteralmente epoca per la voce passionale e inebriata, la visionaria qualità poetica (per certi versi accostabile a Bob Dylan e Jim Morrison) e per la sferza della musica, un nudo rock elettrico che qualcuno ha definito punk, anche se quel termine avrebbe poi assunto una diversa sfumatura con l'avvento dei Sex Pistols e delle band britanniche.[9]

Escono poi Radio Ethiopia (1976), Easter (1978) e Wave (1979): Patti diviene esponente di punta di un rock intelligente e nuovo, ammaliando i critici, ma visitando anche le classifiche (Because the Night, scritta con Bruce Springsteen) e riuscendo a mantenere credibilità nei passaggi più spericolati, come quando nelle note al quarto album, Wave, inserisce una foto di Papa Luciani e la scritta "la musica è riconciliazione con Dio"[10].

Nel 1979, dopo un trionfale tour italiano a settembre, con date a Bologna e Firenze il 9 e 10 rispettivamente, entrambe davanti a circa 70.000 spettatori, Patti Smith annuncia a sorpresa il suo ritiro dalle scene e sposa il chitarrista degli MC5 Fred 'Sonic' Smith, a cui ha dedicato il brano Frederick, e dal quale ha due figli: Jackson (1981) e Jessica (1987). Nel 1988 pubblica un disco gradevole ma sospeso a mezz'aria: Dream of Life. L'album contiene People Have The Power, una delle sue maggiori hit, che diverrà un vero e proprio inno alla libertà e alla democrazia.

Negli anni novanta il paesaggio cambia drasticamente. Patti perde il fidato pianista Richard Sohl e Robert Mapplethorpe (quest'ultimo già nel 1989), compagno della bohème giovanile, il fratello Tod e soprattutto il marito Fred, morto per un attacco di cuore. Torna allora a fare musica e completa l'album che con Fred Smith da tempo progettava. Lo chiude nel 1996, con il nome di Gone Again. Nel 1996 esegue la parte femminile del brano dei R.E.M. E-Bow the Letter, dedicato a River Phoenix scomparso nel 1993.

Negli anni successivi continua con una produzione regolare e frequenti incursioni sui palcoscenici di tutto il mondo. Le sue canzoni continuano a mirare ai dolori e alle follie del mondo: l'invasione cinese del Tibet, la morte di Ginsberg e Burroughs, il Vietnam, Madre Teresa e il mito di Ho Chi Minh, a cui Patti dedica il suo album del 2000, Gung Ho. Il disco inedito seguente è Trampin' (2004), con una piccola apparizione della figlia Jessica. Tra i brani contenuti anche Radio Baghdad, improvvisato in studio con Oliver Ray, in cui immagina una mamma irachena che canta una ninna nanna al figlio una notte, mentre cadono le bombe.

Nel 2005, in occasione del trentesimo anniversario del suo primo album Horses, pubblica una versione nuova dell'album che comprende due cd: il primo è lo stesso di trent'anni fa rimasterizzato e il secondo è l'intero album suonato dal vivo alla Royal Festival Hall di Londra con una band rivista: oltre ai "soliti" Lenny Kaye, Jay Dee Daugherty e Tom Verlaine, Tony Shanahan prende il posto dello scomparso Richard Sohl al pianoforte e va sottolineata la presenza di Flea al basso.

Nel 2006 suona a Torino con un concerto gratuito in Piazza Castello durante le Olimpiadi invernali di quell'anno . Nel 2007 entra a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2008 duetta con Irene Grandi e Francesco Renga nel brano Birima per sostenere il progetto umanitario del microcredito in Africa.

Nel 2009, dopo un incontro al raduno nazionale di Emergency di Firenze organizzato da Maso Notarianni, intraprende una collaborazione con il gruppo aretino Casa del vento. La collaborazione inizia con la registrazione di due brani e prosegue con alcuni concerti. Nel 2011 torna a cantare insieme al gruppo musicale R.E.M. nella canzone Blue, presente nell'album Collapse into Now. Nello stesso anno compare in un cameo nell'episodio Icarus (stagione 10, episodio 7) del telefilm Law & Orderː Criminal Intent.

Nel 2012 in occasione del festival di Sanremo duetta come ospite straniero con il gruppo Marlene Kuntz cantando Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi e il suo più famoso successo Because the Night, il quale le fa guadagnare una standing ovation. Il 5 giugno 2012 viene pubblicato in Italia il nuovo album di inediti: Banga. Il 25 aprile 2013 è ospite nel talent show The Voice of Italy nel quale duetta insieme a Noemi, Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante e Piero Pelù uno dei suoi più grandi successi Because the night.

Il 3 maggio 2017, le viene conferita la laurea magistrale ad honorem in "Lettere classiche e moderne" presso l'Università degli studi di Parma.

Il 28 novembre 2019, le viene conferita la laurea magistrale ad honorem in "Lingue e letterature europee e americane" presso l'Università degli studi di Padova.

Discografia
Album in studio
1975 - Horses
1976 - Radio Ethiopia
1978 - Easter
1979 - Wave
1988 - Dream of Life
1996 - Gone Again
1997 - Peace and Noise
2000 - Gung Ho
2004 - Trampin'
2007 - Twelve
2012 - Banga
EP
1977 - Hey Joe/Radio Ethiopia
1978 - Set Free
2005 - Horses/Horses
Live
2004 - Live aux Vieilles Charrues
2012 - Live in Germany 1979
Raccolte
1996 - The Patti Smith Masters
2002 - Land (1975-2002)
Opere
Seventh Heaven (1972), pubblicato in Italia con il titolo Poesie, Newton Compton, 1979[11]
A Useless Death (1972)
kodak (1972)
Early morning dream (1972)
Witt (1973)
Ha! Ha! Houdini! (1977)
Gallerie Veith Turske (1977)
Babel (1978), pubblicato in Italia con il titolo Babel, Newton Compton, 1980[11]
Patti Smith Canzoni, a cura di Marina Morbiducci e Massimo Scarafoni, copertina di Emanuele Luzzati, ritratto a Patti Smith di Luigi Granetto, Lato Side 1979
Woolgathering (1992), pubblicato in Italia con il titolo I tessitori di sogni, Bompiani, 2013
Early Work: 1970 - 1979 (1994), pubblicato in Italia con il titolo Il sogno di Rimbaud: poesie e prose 1970-1979, Einaudi, 1996[11]
The Coral Sea (1996), pubblicato in Italia con il titolo Mar dei Coralli, Bompiani, 1996[11]
Patti Smith Complete (1998), pubblicato in Italia con il titolo Complete: canzoni, riflessioni, diari, Sperling & Kupfer, 2000[11]
Wild Leaves (1999)
Strange Messenger (2003)
Auguries of Innocence (2005), pubblicato in Italia con il titolo Presagi d'innocenza, Frassinelli, 2006[11]
Just Kids (2010), pubblicato in Italia con il titolo Just kids, Feltrinelli, 2010[11]
M Train (2015), pubblicato in Italia con il titolo M Train, Bompiani, 2016

DA WIKIPEDIA

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 17:59:59 »
SOPHIE B. HAWKINS

Sophie Ballantine Hawkins (New York, 1º novembre 1964) è una cantautrice e musicista statunitense.

Biografia
Ha debuttato con l'album Tongues and Tails nel 1992, che ha avuto un buon successo permettendo all'artista di ottenere la candidatura al Grammy Award al miglior artista esordiente nel 1993. Il singolo che l'ha consacrata è Damn I Wish I Was Your Lover. Il suo secondo album è uscito nel 1994, prodotto da Stephen Lipson. Nel 1999 è uscito Timbre, terzo disco per la Columbia Records. Successivamente l'artista ha fondato una sua etichetta discografica, la Trumpet Swan Productions, che ha ristampato Timbre. Nel 2004 è uscito Wilderness.

Vita privata
Si dichiara pansessuale ed ha una relazione con la regista e sceneggiatrice Gigi Gaston.

Discografia
Album studio
Tongues and Tails (1992)
Whaler (1994)
Timbre (1999)
Wilderness (2004)
The Crossing (2012)
Raccolte
The Best of Sophie B. Hawkins (2002)
Essential Sophie B. Hawskins (2003)
Damn I Wish I Was Your Lover (2003)
Live
Live: Bad Kitty Board Mix (2006)

Da Wikipedia

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 17:48:45 »
DONALD SIMON KLOPFER

Da Wikipedia

Donald Simon Klopfer (23 gennaio 1902-30 maggio 1986)
era un americano editore, uno dei fondatori della casa editrice americana Casa casuale, insieme a Bennett Cerf. Klopfer era il tranquillo uomo d'affari interno per la personalità abbastanza visibile e socievole di Cerf "Mr. Outside".

Donald Simon Klopfer è nato il 23 gennaio 1902 a New York City a Ebraica genitori, Simon Klopfer e Stella Klopfer Jacobson (nata Danzinger). È entrato Columbia College ma trasferito a Williams College. Entrò nella classe del 1922 ma non si diplomò Williams College o.

Carriera
Da giovane, Klopfer ha lavorato come tesoriere dal 1921 al 1925 per il suo patrigno che era un tagliatore di diamanti presso la United Diamond Works, Inc.[citazione necessaria] nel Newark, New Jersey.[1] Nel 1925, suo amico Bennett Cerf ha presentato con lui l'opportunità di acquistare per $ 200.000 il classico impronta, Biblioteca moderna, a partire dal Boni e Liveright. Klopfer e Cerf hanno formato una partnership, hanno completato l'acquisto e sono entrati in affari come 50/50 partner.[1] Aumentarono la popolarità della serie e nel 1927 iniziarono a pubblicare libri di commercio generico che selezionarono "a caso". Iniziò così la loro attività editoriale, che col tempo diedero il nome Casa casuale. Ha usato come logo una casetta disegnata dall'amico di Cerf e collega alunno della Columbia Rockwell Kent.[7] Il talento di Cerf nel costruire e mantenere relazioni ha portato contratti con scrittori come William Faulkner, John O'Hara, Eugene O'Neill, James Michener, Truman Capote, Theodor Seuss Geisel, e altri. Klopfer gestiva l'attività e la produzione di libri.[1] Dal 1942 al 1945, Klopfer servì come USAAF maggiore nel teatro europeo.[citazione necessaria]

Cerf si ritirò nel 1970, con Klopfer che gli succedette come presidente; si è ritirato nel 1975.[1]

Vita personale e morte
La prima moglie di Klopfer, Florence Selwyn, morì nel 1971, e un decennio dopo Klopfer sposò il noto scrittore e attivista politico democratico Katie Louchheim il 19 luglio 1981.
Cerf e Klopfer erano entrambi importanti Ebraica uomini d'affari. Nel 1967, Klopfer si dimise dal Consiglio americano per il giudaismo dopo che il Consiglio ha rilasciato una dichiarazione che Klopfer e altri leader ebrei hanno trovato ripugnante.
Era un membro del Harmonie Club.

Klopfer è morto a Ospedale Lenox Hill a New York, New York, il 30 maggio 1986, all'età di 84 anni. Klopfer lasciò la sua seconda moglie, un figliastro, C.A. "Tony" Wimpfheimer (con la sua prima moglie) e una figlia, Lois Klopfer Levy.

Premi
Prima della sua morte, Klopfer ha ricevuto una laurea honoris causa da Williams College, nonostante non abbia mai conseguito i requisiti di laurea.

Lavori
Nel 2012, Casa casuale ha pubblicato un libro di raccolte seconda guerra mondiale lettere intitolate Caro Donald, Caro Bennett: La corrispondenza in tempo di guerra di Donald Klopfer e Bennett Cerf.

Caro Donald, Caro Bennett: la corrispondenza in tempo di guerra di Donald Klopfer e Bennett Cerf (New York: Random House, 2002). ISBN 0-375-50768-X

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 22 Luglio 2021, 17:43:44 »
BURL IVES

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Burl Ives nel film La gatta sul tetto che scotta (1958)
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore non protagonista 1959
Burl Icle Ivanhoe Ives (Hunt City, 14 giugno 1909 – Anacortes, 14 aprile 1995) è stato un cantautore e attore statunitense.

Biografia
Nacque nello stato dell'Illinois da una famiglia di contadini di origine irlandese, in cui la musica era parte della vita quotidiana. Dalla nonna Katie White, Burl imparò molte ballate della tradizione popolare irlandese e britannica. All'età di quattro anni si esibì per la prima volta in pubblico durante uno spettacolo per reduci dalla prima guerra mondiale, cantando Barbara Allen. Durante le scuole medie imparò a suonare il banjo seguendo la tradizione del folk americano. Dopo il tentativo, fallito, di diventare un giocatore di football, viaggiò attraverso vari stati, vivendo di lavori precari, sino al 1938, anno in cui si trovava a New York. Cantando con Woody Guthrie, Lee Hays, Millard Lampell e Pete Seeger, qui venne ingaggiato per varie apparizioni in teatro e fu successivamente messo sotto contratto dalla CBS per presentare Wayfaring Strangers, un programma radiofonico di canzoni tradizionali.

Dopo aver prestato servizio militare per diciotto mesi, debuttò nel cinema interpretando la parte del cow boy cantante Smoky nel film Il vendicatore silenzioso (1946). Nel 1950, la sua versione della ballata popolare Lavender Blue, proposta nel film Tanto caro al mio cuore fu candidata all'Oscar alla migliore canzone.

La sua carriera cinematografica subì una battuta d'arresto durante il Maccartismo, quando Ives fu accusato di appartenere al Partito Comunista. L'attore dovette difendersi dal fatto di aver frequentato artisti quali Pete Seeger e Woody Guthrie, ma accettò di collaborare con la Commissione per le attività antiamericane e poté riprendere il lavoro.

Nel 1954 ritornò sui palcoscenici di Broadway per interpretare il capitano Andy in una delle riedizioni della commedia musicale Show Boat di Jerome Kern, e nel 1955 per interpretare Big Daddy nel lavoro di Tennessee Williams La gatta sul tetto che scotta. Nel 1958 portò lo stesso ruolo nell'omonima versione cinematografica diretta da Richard Brooks.

Nel 1959 vinse il premio Oscar al miglior attore non protagonista per l'interpretazione del capo Ranch Rufus Hannassey in Il grande paese di William Wyler.

Dal 1960, Ives iniziò ad incidere dischi per la Decca arrivando a pubblicare oltre 30 album; successivamente passò alla Columbia con la quale registrò altri 10 album. Fino al suo ritiro ha inciso inoltre per la United Artists e per la MCA Records. Per l'Enciclopedia Britannica, Ives registrò sei raccolte di canzoni per una serie dedicata alla storia della musica popolare.

Oltre alla radio e al cinema, Ives si esibì anche in televisione, nel programma natalizio Rudolph with the Red Nose. Le repliche annuali di questo programma lo hanno legato, nella memoria collettiva, alle festività natalizie. In seguito Ives interpretò la parte del protagonista nella serie The Bold Ones: The Lawyers e una parte nella miniserie Radici (1977).

Nel 1989 si ritirò dalle scene, pur continuando ad esibirsi in spettacoli benefici; morì a 85 anni, nel 1995, per un cancro della bocca.

Massone, raggiunse il 33º ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato.

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