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Post - RHODESIAN

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A me l'orlo del fornello annerito non piace molto.
Ho risolto il problema con gli accendini Clipper, ricaricabili, con il "beccuccio" lungo: funzionano benissimo, costano solo 2 euro, non ci si scottano le dita e, con un minimo di attenzione, non si annerisce il bordo superiore del fornello...

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Generale / Re:Kultura pipica
« il: 26 Gennaio 2018, 13:23:35 »
La kultura io me la son fatta sulla mia lingua e sul mia palato, semplicemente fumando. La pipa secondo il mio punto vista è un attrezzo da fumo e come disse un MAESTRO "la pipa va fumata" ho letto poco, e non mi sono interessato molto alle vicissitudini dei marchi (vedi Charatan, Rossi, Dunhill, ecc. ecc.) essere un kultore della pipa per me significa creare il miglior connubio fra tabacco e radica, il resto è noia, ma tanta noia.

Sostanzialmente sono un fumatore non un lettore.

Beh... che in ultima analisi la conoscenza la da prima di tutto la pratica è indiscutibile. Ma credo faccia parte anche un po' dell'animo più o meno "collezionista" di ogni fumatore quello di essere curioso della storia, tecnica e, spesso, miti e leggende proprie del mondo dei pipemakers e dei produttori di tabacco...
Io inizialmente ho letto molto e sono convinto che questo, oltre a soddisfare la mia curiosità, mi ha aiutato a confrontarmi con chi ne sapeva decisamente più di me e con le esperienze altrui.
Cosa che avviene anche adesso leggendo i post dei partecipanti al nostro forum...

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Generale / Re:Cosa state fumando?
« il: 25 Gennaio 2018, 17:50:07 »
Giallo + Early Morning in Ashton

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Scusatemi ma poniamo che tutti i tabacchi costassero 8,50 Euro, cosa fumeremmo? Parleremmo ancora del Giallo?

Anche se la seconda domanda mi sembra un po' retorica e con risposta data per scontata, mi sembra che sia il modo corretto di porre la questione.

Io ti rispondo che, per dirla alla Nic, nel "mischio" il Giallo è davvero ottimo. Quindi si, lo comprerei comunque.

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Rhodesian scrive :
"sarebbe molto meglio valutare una miscela per quello che è, indipendentemente dal prezzo ..."

Concordo decisamente su questa citazione. Faccio qui una piccola annotazione, "valutare" significa
"giudicare" ? o piuttosto la valutazione non deve arrivare ad un mero finale giudizio e fermarsi
ad esprimere valori tecnici ? io sarei per sostenere quest'ultima.

Rhodesian scrive :
"solo poi stabilre se vale il denaro richiesto oppure no..."

concordo meno con questa affermazione. Non concordo poichè, il valore di una miscela è
data da svariati motivi, alcuni dei quali hanno poco che fare con la qualità e, con la sua natura
stessa, entrano in gioco molte variabili che poco contano con il prodotto, piuttosto contano
con i modelli commerciali, quindi non ha senso secondo me stabile se un tabacco abbia
o meno un costo congruo in quella fascia di prodotto.

Penso Stefano che tu convenga con me sul fatto che ogni merce sul mercato ha un valore. È innegabile quindi che, ovviamente soggettivamente ed arbitrariamente, ognuno di noi stabilisca tra se e sé se quel valore è a suo parere corrispondente ed equo rispetto alla qualità della merce. Naturalmente non mi riferisco a valori congrui o adeguati in assoluto, ma, come detto arbitrari e soggettivi. In poche parole, tanto per rimanere sull'esempio dei Samuel gawith, stabilito che quei tabacchi soddisfano o meno determinati parametri tecnici e legati alla fumabilità, alla qualità intrinseca  ed alla piacevolezza, è inevitabile che ognuno di noi decida se si è disposti per quella qualità e quelle caratteristiche a spendere quei dati i soldi. In questo senso l'argomentazione di Enrico, €22 sono troppi, ma 14 vanno bene, è, secondo il mio modesto parere, del tutto accettabile, non per quello che è nella realtà, ma in quanto soggettiva e quindi insindacabile. In sostanza ha stabilito che, soggettivamente, il valore reale per lui accettabile di quel prodotto è €14, cioè 70 per il buon....

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Rho..........Signore non solo della Pipa.......

 ??? ::) ;)

Carissimo, ho apprezzato molto contenuto stile e soprattutto esistenza d' una tua risposta,che  io non l'avrei neanche prodotta.

Il discorso dei placebi (sembra buono perché economico, sembrerebbe ottimo-cosa assai più plausibile-se in tin e con altra etichetta) è comunque stimolante, dato che quelli a prescindere dalla realtà della cosa fanno parte d'una mentalità comune nel nostro mondo, e non solo. Per una certa visione evoluzionista fortunatamente datata (e smentita) un "negro" non avrebbe mai potuto laurearsi in fisica delle particelle. Così come l'Amphora Giallo non deve esistere se non come stampella minorata e per qualità di fumo e fumatori sott-evoluti, o che debbano ammettere di fare grigi conti dell'oste.. I "vertici" auto referenziarti sono come accoccolati in una cima dove quello che sta sopra riassume e supera quanto sta sotto.  FVF in Castello non è una forma di-ottima-esperienza tra milioni d'un mondo vastissimo, ma una specie di compendio per eletti. Io ho concesso troppo con la storia dei ranghi: in realtà, il "Re è Vestito" del CVAB, sostenente l'eccellenza assoluta per lo meno inter pares del Giallo, è tesi che meriterebbe molto di meno di essere sottovalutata.

Perfettamente d'accordo!

Persino il tassello "vuoto" nel corpo che tu denunci, tanto è ottimo e merceologicamente spaziale quanto sta intorno a quel buco, sembra una dimora messa liì per aggiungerci una perla nera o cmnq una chicca, con le straordinarie meccaniche di fumo immutate al 100%. Circa questa esperienza "vuota" in particolare, personalmente l'ho avvertita anche in altri natural Virginia, ed in parte (dico in parte) è attribuibile al passaggio da fumate con Orientali, o dark air cured, insomma, da EM, francesi, persino "aromatici". In ogni modo in questo caso (però non so se parliamo della stessa esatta esperienza) mi vien da dire: riempiamola, assaporando anche quella o aggiungendo un cucchiaino di altro

Effettivamente descrivere una sensazione più che altro tattile, come lo è il "corpo" di un tabacco, mi pone qualche problema nella scelta dell'aggettivo più appropriato... penso che "vuoto" possa rendere l'idea...

Non avevo mai pensato, e credo tu abbia ragione, che quella sensazione possa essere accentuata dalla provenienza da E. M. O tabacchi diversi cone francesi o aromatici: è dsatramente la mia situazione...

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Spero di averti chiarito come la penso effettivamente...
Sì, ma mi accorgo forse di essere stato frainteso. Anzitutto non prenderla sul personale perché non mi riferivo necessariamente a te ;) Il mio era un tu retorico, intendendo tutti noi. Nel senso che quando valutiamo un prodotto, in genere teniamo conto - consapevolmente o meno - della sua fascia di prezzo, e se non la conosciamo gliela diamo noi. E in base a quella ci facciamo  un'opinione. Se poi tu sei totalmente estraneo a qualsiasi condizionamento psicologico, meglio così per te, ma il discorso generale  - secondo me - rimane.

Beh, io contesto proprio questa "massificazione", in quanto dipende davvero da una persona all'altra. Per quello che tu dici esiste anche il procedimento inverso: "è caro (o costoso) quindi è buono"... Ti assicuro, detto da commerciante..., che questo ragionamento è molto più diffuso dell'altro, soprattutto nell'ambito dei generi voluttuari!...

Certo che noi diamo un valore economico ad un prodotto, ma nel caso delle miscele questo non è possibile perché il prezzo è noto, quindi nell'ottica di una massificazione del pensiero, è più facile pensare che al valore commerciale corrisponda un livello qualitativo proporzionale. Visto che nel caso delle miscele, per le dinamiche dei prezzi già dette, questo è impossibile, sarebbe molto meglio valutare una miscela per quello che è, indipendentemente dal prezzo e, solo poi stabilre se vale il denaro richiesto oppure no...

Torno a ripetere che un conto è dire che un prodotto ha un ottimo rapporto qualità prezzo, o che per quello che costa ha una qualità accettabile, un conto è considerare il prezzo come parametro per la valutazione della qualità.

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Rho..........Signore non solo della Pipa.......

 ??? ::) ;)

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Generale / Re:Amarcord, le mie prime pipe
« il: 23 Gennaio 2018, 23:03:57 »
...
in Valle per attrezzarsi bene purtroppo occorre
ancor'oggi ricorre ad Aosta, unico capoluogo di Provincia, ...

Il tabaccaio riparatore di accendini di cui ho parlato io è il mitico Chez Delio - Pipes et Briquets - in Corso Battaglione Aosta.
Inizialmente vendeva solo Butz Choquin, e quanto fornito da Aldo Pellissone (BBB, GBD, ecc.), oltre a Stanwell e Savinelli. Poi ha arricchito la sua proposta con Ascorti, quindi Dunhill, per continuare con Posella ed Amorelli.
Grande personaggio Delio...

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Ad esempio, l'Amphora Virginia è buono indipendentemente dal fatto che costi meno di 10 euro.
È qui che non sono d'accordo. Lo dici perché sai che costa poco; anche solo a livello di subconscio te ne lasci influenzare.
...


Scusa Enrico Ma questo lo dici tu, Forse perché tu ragioni così. Ti faccio notare che non sei nella mia testa, nei miei pensieri o nel mio inconscio, che non puoi conoscere.
Io non ragiono in questo modo. Solo per farti un esempio, anche se oggi non bevo più nessun tipo di alcolico, quando mi piaceva bere whisky, se me lo potevo permettere bevevo cardhu invecchiato o lagaulin o laphroaig. Se non potevo permettermelo, semplicemente non lo bevevo, ma non mi sognavo assolutamente di bere un j & b e dire che era buono come gli altri solo perché costava meno della metà.
Se io ragionassi come tu pensi, comprerei solo ed esclusivamente forte e comune, che invece ho fortunatamente dimenticato dopo averli provati e faticosamente finiti.
Ciò non toglie che spesso debba scendere a compromessi tra prezzo e qualità, ma non per questo non sono consapevole che sto acquistando un prodotto di una qualità inferiore a favore di un prezzo a me più congeniale.
Spero di averti chiarito come la penso effettivamente...

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Ho capito Rho, ma non è possibile giudicare nessun prodotto di consumo avulso dal suo prezzo di vendita, nemmeno i tabacchi. Il discorso che fai è chiaro, ma gira e rigira, poi, quel tabacco devi decidere se comprarlo o no, e qui il prezzo diventa fondamentale nella scelta.
Se l'Amphora giallo fosse costato 35 euro a busta, staremmo qui a parlarne?

Certo Enrico. È chiaro che in ultima analisi il prezzo è parte importante nella scelta.
Forse ti è sfuggito, ma nel mio ultimo intervento lo dico in modo molto chiaro.
Quello che secondo me è sbagliato è che il prezzo diventi determinante nella valutazione della bontà di un prodotto.
I S. G. all'estero costano più o meno come il Capstan punto in questo caso noi staremo semplicemente a disquisire su quale dei due è migliore.

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non approfondiamo l'argomento degli accordi con il venditore...

Naturalmente parliamo in linea teorica, nella consapevolezza che è vietato dalla legge una sostituzione, una volta che il prodotto è uscito dal negozio

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Secondo me il problema principale è che il prezzo è fuorviante nell'analisi...
Per me invece il prezzo è tutto, nell'analisi. Una tin di S.G. a 22€ non la comprerei mai. I bulk mi consentono di farlo.

Ok. Io posso dire che a quel dato prezzo non sono disposto a comprare un tabacco: vedi gli ultimi arrivi per i quali non sono disposto, nemmeno se fossero straordinari, a spendere 38 euro per 50 grammi...
Quello che intendevo dire, e pensavo fosse evidente, è che l'analisi della qualità di un tabacco dovrebbe essere distinta e indipendente dal prezzo.
Posso dire che sono disposto ad acquistare un tabacco al prezzo di 14 euro per 50 g. (cioè quello che risulta esere il costo del S.G. in bulk), ma questo non lo rende migliore di quanto sarebbe nella tin da 50 g.
Se scorporiamo il valore di mercato dalla discussione e parliamo solo della qualità e della fumabilità, possiamo parlare  di miscele e compararle in modo più obiettivo.
Ad esempio, l'Amphora Virginia è buono indipendentemente dal fatto che costi meno di 10 euro. Che poi il suo prezzo ne aiuti la diffusione e ne consenta l'acquisto ad un più vasto numero di consumatori, è un altro discorso.
In poche parole, io lo acquisto per le miscele casalinghe, perchè da solo mi sembra un po "vuoto" mentre miscelato è ottimo, indipendentemente dal fatto che abbai un prezzo conveniente. Se non mi piacesse non lo acquisterei nemmeno se costasse 5 euro...
Allo stesso modo, pur avendo la possibilità di arrivare a pagare un S. G. 14 euro per 50 g., lo acquisto raramente perchè, anche se buone, non trovo niente di straordinario in quelle miscele, che per altro hanno per me dei difetti nella fumabilità affatto trascurabili...
Una svolta valutati pregi e difetti di una data miscela, indipendentemente dal prezzo, è normale che si cerchi di acquistarla alle migliori condizioni.
Personalmente, e sottolineo personalmente, non mi va l'idea di fare la "scorta" bormiolizzata visto che comunque amo anche cambiare. Poi c'è l'aspetto dell'eventuale confezione ammuffita, che è sempre un rischio da non sottovalutare, superabile previa accordo con il venditore. Tutto qui.
Per quanto mi riguarda ognuno è libero di acquistare ciò che vuole e nelle quantità che ritiene opportune, ma mi sembra che siamo qui per parlare e confrontarci liberamente e senza problemi...



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I tabacchi, alla fonte, sono simili al greggio.........non costano una mazza....in rapporto ai prezzi finali.

Anche il costo delle miscele finite non sarebbe alto senza il 70 e più  per cento di tasse...

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Come parere (PARERE) personale e tornare nello stretto thopic, anche conferendo a un Best un rango elevato suo, NON considero Capstan e Giallo "inferiori" non solo perché diversi (e non la sottospecie di qualcosa che costerebbe di più, come vuole una assurda veduta) ma anche perché capaci di cambi marcia in alto laddove gli altri sarebbero meno funzionali nei cambi di marcia in basso.

Insomma, in asssenza d'un Virginia di rango e più gradito, Capstan e Giallo possono essere tarati per una fumata cmnq calma e lussuosa, non di sostituzione (ricadrei nell'errore fatto notare), ma di compensazione all'occorrenza. Difficilmente vedrei il contrario, volendo sotto-tarare fumate di Best e FVF per bisogne ordinarie...
...

Infatti. Secondo me il problema principale è che il prezzo è fuorviante nell'analisi...
Se i Flakes S. G. in Italia costassero come un Capstan, non ci porremmo il problema, ma disquisiremmo esclusivamente sulla bontà e fumabilità di uno o dell'altro.
Il fatto che il listino ponga Samuel Gawith nella gamma alta del mercato, come per altri tabacchi (vedi Peterson, per esempio...) sposta la discussione su un piano diverso da quello di una corretta disquisizione.
Purtoppo per le miscele in Italia, il prezzo non è dato (sempre) dalla qualità, ma è deciso dagli importatori e dalle regole di un monopolio che ci penalizzano in tutti i sensi.
Basta vedere la differenza di prezzo tra un Dunhill Early Morning e gli altri della stessa marca, prodotti e distribuiti da diversi canali, ma appartenenti alla stessa fascia di qualità...

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