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Invecchiamento del tabacco

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Cristiano:
Taluni blog tra i più quotati (13 pipe e il connesso diario di un pigro) sostengono che i grandi Virginia, lasciati invecchiare per circa un decennio, ben chiusi e protetti, sviluppino zuccheri e quindi, un po' come i vini, migliorino. Ora, è possibile che, sotto vuoto, un tabacco possa variare struttura? Voi avete mai provato? Io no perchè quando vedo una latta la apro. Ho solo qualche barattolo di gloriose Em che non ci sono più e che non ho coraggio di violare (Four Square e Dunhill 73).

Nic Salamandra:
Sto con te come costumi, ma comprando sempre tutto posso garantirti che ai flake tradizionali europei di grande Major (i celeberrimi) l'invecchiamento secca e rovina. La 73 come prototipo delle Full Cavendish EM terrei la scatola provando subito se vale la pena fumarla. Se non c'era Cavendish avrei suggerito umidificazione. Tenerla piena come fetticcio può avere anche un mercato, o anche un gusto per te stesso ma non ne partecipo. La cosa mi ricorda quando nonostante le conferme gutab sul Cavendish almeno in London e Nightcap, a inizio millennio qualcuno le immagazzinava in cambusa perché c'era "l'Invasione degli Unni"... nocomment.

Sento questa cosa dei vintage su certi Virginia americani ma non mi pronuncio per saperne poco. A parer mio, delle due l'una: o hanno un metotodo industriale specifico per marurarle nella TIN, o la maturano e vendono come vintage in seguito. I parametri enologici sono molto affascinanti ma non vorrei vi fosse un po' di fuffa. il nuovo Associato dei selfy forse è più edotto sull'argomento. :)

p.s.: naturalmente il tutto una volta constatata l'assenza di eventuale muffa

toscano f.e.:
argomento moltooooooo interessante dove sono abbastanza preparato perchè alcune cose convergono in una parte della mia attività lavorativa.
come sempre, si dicono tante cose ma senza mai dare una spiegazione scientifica.
qualsiasi cosa a contatto con l'aria (ossigeno) muta e in peggio perchè si ossida.
se il tabacco migliora non mi è dato saperlo ma non credo proprio, una volta su CDT chiesi a Napoletano un suo parere ma senza risposta comprensibile.
si è vero che i grandi vini migliorano ma sono in un contenitore stagno dove c'è una piccolissima presenza di aria (ossigeno), il pelo, e spessissimo quel pelo è in azoto (gas inerte).
il sottovuoto, per quanto spinto possa essere, livello industriale e non casalingo, è sempre legato al materiale che lo racchiude, la latta va bene, il film impermeabile meno perchè, per quanto costoso possa essere, è sempre un pelo permeabile.

samael:
ho di recente aperto un st. Bruno di più di 10 anni fa (in busta, preso in Francia o Spagna intorno al 2006) e - una volta dolcemente lasciato riumidificare - lo sto fumando con lieve disgusto, tanto quanto lo ricordavo buono ai tempi. Poi certo, non si tratta di grande virginia e vabè. D'altronde avevo del Full Virginia in un bormioli lasciato altrettanto (o poco meno) e rifumato di recente mi pare buono, ma buono com'era allora (e non come quello più recente che mi pare di molto peggiore).
A occhio direi, con Nic, che si tratta di fuffologia lanacaprinesca, ma non mi considero un sommelier tabagico, quindi sbaglierò di certo

toscano f.e.:
Ho letto l"intervento del fotto Paoloo dopo aver scritto il mio.
Pur non avendo basi ha centrato la problematics.
Ora aspettiamo i kapiscitori con i loro bormioli

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