Autore Topic: Pol(IT)ikhon  (Letto 39051 volte)

Offline Nic Salamandra

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #30 il: 15 Febbraio 2017, 15:27:51 »
Non vorrei aver detto l'ultima... penultima...terz quart etc....ultima parola, ma questo trehad, che doveva essere una enclave petolalica di Feisbuc, un "irresistibile" revival di demenziali pipomachie foriche degli anni piccoli del Millennnio, mi sta parendo un luogo felice... Sarà che c'è bisogno di Politica, con e senza IT, posizioni chiare e vedute ampie, come auspica il Pontefice, per lo meno sulle minchiate e poi non si sa mai? Un Volto Nuovo della Rete pare ridere ai tristi curvi smartphonati che si ingroppano da soli innestando la retromarcia invece della prima per accendere ed accedere al BIP?

Ma provvedete d'annavene tutti a ffank.!!!! ;D ;D

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #31 il: 15 Febbraio 2017, 17:56:22 »
Miei buoni, per quanto non competenti par mio, amici. Vedo che non vi si può lasciare soli e subito vi accartocciate in un'accademia che non vi compete, essendessa mio dominio esclusivo.
Parlate, alla fine, di cose che nemmanco conoscete.
Io sono superiore e scintillante, tuttavia, leggendo qua e là, ho potuto delineare le caratteristiche d'essenza del capiscitore di pipe e tabacchi.
Dunque, il "capisci" nell'ordine:
a) Si interessa della metafisica del bocchino delle pipe un tempo forgiate dalla fabbrichetta del mio amico Dino Dunhill.
b) Si commuove alla contemplazione delle square panel, unica forma che il "capisci" ammette.
c) fuma tabacchi ignifughi, con ausilio di ossidrica, del mio vecchio amico Samuele di Kendal.


Voi fate così? No, evidentemente no. Dunque tacetevi e lasciate fare a me.
Perchè io non capisco, io SO.
In conclusione se dovete andare al mare, fatelo a Southend-On-Sea Essex.

Caro Professore, Lei è capitato in un trehad d'impallinaggio, ma siccome è tanto vecchio da essersi dimenticato la Morte dei suoi più cari amici, Le dirò solamente che Lei è tutt'altro che Unico. E' il Suo "pensiero" ad esserlo, ma non è per niente un complimento. Però l'ha sintetizzato bene, ammesso sia sintetizzabile il Vuoto....

Ma non manchi di tornare presto :-* ;D, prima o poi Le presentiamo il Kommissario
Caro Nic, il prof non è vecchio. Egli c'è dall'albore dei tempi e sempre ci sarà. Tranquillo: mi conosce.
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #32 il: 16 Febbraio 2017, 10:42:00 »
C'è chi ignora il senso etimologico della parola politica, pur provenendo da una terra che ha nelle sue radici la profondità della parola democrazia e continua a straparlare dando fiato alla bocca, prendendosela anche con chi non risponde alle sue contumelie. Sono elementi perniciosi costoro, solamente si enfiano di saperi dati da un'esperienza (ricordate la favola della rana ed il bue?), a detta loro decennale, ignorando quanto quest'ultima sia inane di fronte all'estrema pochezza interiore ed esteriore.
Il Professore cosa ne dice di ciò?

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #33 il: 16 Febbraio 2017, 11:27:41 »
Questo genere di questioni sulla essenza personale di questo e quell altro sono OT.fumo aria e capisco chi apprezza l Italia, non per questo andrò oltre confutazioni it. Sono stato particolarmente attento ad essere chiaro. Se pensi che qualcuno non ti rispetta, non dovresti per questo mancare di rispetto a terzi. Circa antagonismi in questione, chiedi tu al Professore se c è un altro luogo fuori da questo 3d per i tuoi sfoghi, ma onestamente direi di no. Sviscera casi bellici it o ti prego di rinunciare :)h
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #34 il: 16 Febbraio 2017, 14:57:43 »
Scusate, sopra citate pipe di marche note e, di illustri artigiani, pipe che notoriamente hanno un costo d'acquisto importante, un notevole valore economico, e quindi sinceramente dico, tali pipe regalano un gusto ed un aroma impareggiabile ? che nessun altra pipa dal costo decisamente minore riuscirebbe a donare ? ciò, solo per capire se,
tali pipe sono solo splenditi oggetti, ben realizzati, o se siano anche pipe che regalano una fumata dal gusto impareggiabile. A mio mero avviso, molte di queste pipe così ben realizzate, bellissime, regalano piacevolissime fumate, forse dai sapori unici ma, altrettanto spesso è vero il contrario, regalano fumate dal gusto mediocre o, dal gusto identico a pipe magari meno affascinati per forma e fattura, dal costo assai mediocre ma che, fumano bene e donano buon gusto, in somma, dovremmo forse imparare a distinguere quando si parla di pipa dividendo l'oggetto che riguarda, per valore economico, la sua somma di qualità esteticha da collezione e, l'oggetto mero al suo scopo che, deve solo ubbidire a regole tecniche e, donare un buon gusto in fumata, ho l'impressione che spesso si preferisca fumare in pipe status symbol che, in buone pipe.

Caro Stefano, la questione, secondo me,  richiede riflessioni molto più profonde ed una risposta più articolata di quanto possa sembrare a prima vista.
Ci sono infatti più aspetti da considerare: il mero rapporto qualità / prezzo, l'incidenza della cura dei particolari sulla qualità della fumata e, non ultimo,  quanto il gusto del possesso e dell'uso di un oggetto "prezioso" influenzi il giudizio del fumatore sull'effettiva qualità della fumata; e ancora, è meglio il minimo del massimo o il massimo del minimo?
In ultima analisi, porrei la questione da un punto di vista leggermente diverso, cioè: una pipa che costa 3 o 4 volte il prezzo di un'altra consente, o deve consentire, fumate 3 o 4 volte migliori?
Se analizziamo le cose da un punto di vista prettamente   "ragionieristico", la mia personale esperienza mi porta a dire che ho pipe da poche decine di euro che regalano ottime fumate, che poco o nulla hanno da invidiare a blasonate e ben più costose pipe (Jeantet, Ropp, Chacom, Masta, per fare alcuni personali esempi concreti).
Tutto qui? No, perché in ogni fumatore di pipa si nasconde un collezionista che ambisce all'oggetto pregiato. E siccome noi l'oggetto non lo vogliamo solo possedere ma anche usare, deve necessariamente essere "ottimo" per giustificare la spesa e placare la coscienza...
Secondo me, questa commistione tra senso estetico e qualità tecnica, desiderio di possesso e piacere nell'utilizzo, fanno si che i nostri oggetti del desiderio non siano valutabili con facilità sotto un profilo prettamente "pratico" tipo costa tanto = vale tanto.
In termini assoluti, penso di poter dire, per quanto riguarda la mia personale esperienza, che nessuna pipa di un certo valore è davvero proporzionata a quel prezzo in termini di qualità di fumata, rispetto a pipe ben più economiche.
Però poi ci sono sfumature, raffinatezze, che magari solo pochi sanno cogliere, che fanno si che un oggetto di alto costo sia effettivamente migliore di uno economico.
Facendo un esempio a me più facile, tra una buona chitarra di produzione industriale, diciamo del valore di 7/800 euro ed una di produzione artigianale da 3.500/4.000 euro c'è cinque volte la differenza di valore reale? NO! Nel senso che le differenze, che sono comunque molte, all'orecchio di una moltitudine di ascoltatori, sono spesso impercettibili; spesso lo sono anche per molti musicisti stessi che le suonano. Però anche piccole diversità nelle finiture, e nella lavorazione, possono per alcuni giustificare una differenza di prezzo anche maggiore.
Questo non vuole dire che bisogna essere fumatori di pipa fenomeni per cogliere certe differenze, ma semplicemente che nell'uso pratico, lavorando, passeggiando, o giudando, certe differenze qualitative "si perdono". Basta caricare una pipa un po' peggio di un altra, che già ci siamo giocati la differenza qualitativa tra le due pipe. Almeno per quella che è la mia piccola esperienza.
Poi è chiaro che ci sono delle differenze spesso notevoli, ma questo vale in ogni produzione.
Ad esempio, come ho già più volte scritto, la mia esperienza con le Savinelli di serie più economiche (Oscar, bionda, Straight Grain) sono state nettamente deludenti e, per me, Savinelli esiste dalla Punto Oro in su...
Però mi chiedo: ai prezzi di oggi, acquisterei una Punto Oro quando con la stessa cifra posso avere una signora Amorelli (solo per citare un marchio che ritengo ottimo...)? Penso di no. Perchè qui davvero entra in gioco il rapporto qualità / prezzo / estetica, ecc.
Ecco perchè prima ho parlato del minimo del massimo o del massimo del minimo: ho una sabbiata Amorelli, cioè il minimo della sua produzione, chè è davvero eccellente.
Questo mi fa pensare che acquistando delle pipe della stessa marca, magari lisce e fiammate, a prezzo triplo o quadruplo, non potrei ottenere una fumata migliore; magari un po', ma non tanto da giustificare la differenza di prezzo ai fini pratici (esattamente l'opposto di Savinelli per le quali, secondo me, le differenze tra una serie più economica ed una top di gamma sono davvero notevoli).
Per concludere, però, posso dire che certi marchi non mi hanno deluso (Castello, Asthon, Radice, ecc.) per cui la mia risposta è che quelle pipe sono davvero ottime (e non mi sognerei mai di rapportarle ad una reject, per la quale penso che la fortuna giochi il ruolo preponderante nel risultato; con me non è stato così).
Certo non mi sognerei mai di dire che in Castello fumo 8 volte meglio che in Jeantet.
Solo che da Castello "pretendo" che sia ottima, mentre da Jeantet resto piacevolmente sorpreso ogni volta che la uso...
Al contrario, certe pipe, anche discrete o diciamo "buone", sono e restano di qualità abbastanza proporzionata al prezzo (nel mio caso Stanwell, per esempio).
Non so che dire delle "super pipe", perchè non ne ho. Ma penso comunque che le considerazioni possano essere valide anche per loro.
Però, torno a ripetere, per me l'aspetto collezionistico del fumatore di pipa gioca un ruolo determinante nella sua capacità di esprimere giudizi davvero obiettivi.
Poi, in ultima analisi, c'è anche l'abitudine ad un livello qualitativo.
Se sono abituato a guidare una Dacia (con tutto il rispetto per chi lo fa), salendo su una Renault penso di fare un salto qualitativo e di aver raggiunto un buon livello. Se però dalle Renault passo ad una BMW ecco che faccio un altro salto qualitativo... Se poi mi abituo alla qualità BMW, posso non rilevare differenze sostanziali passando ad un'Audi o ad una Lexus, ma se torno a guidare una Renault rischio di non accettare più un livello qualitativo che a suo tempo mi era sembrato buono...

Naturalmente queste sono solo alcune mie considerazioni ed auspico che l'argomento possa essere approfondito e non liquidato in modo semplicistico



« Ultima modifica: 16 Febbraio 2017, 19:28:38 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

rais

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #35 il: 16 Febbraio 2017, 19:53:36 »
Indubbiamente il fattore estetico sul prezzo incide molto, per chi vuole solo fumare si accontenti per esempio di 1 o 2 asterischi  Amorelli e già vai di super lusso, ma se vuoi una marcia in più e parlo sempre di fumare se provi una Penna di San Michele resterai scioccato, lo so costa 180 euro ma li vale tutti, chissà cosa avrebbe detto Eppe fumandola con i suoi toscani.

Poi ci sono le fuori serie, sempre prendendo come esempio Amorelli, se passo da 3 a 4 asterischi la differenza è quasi minima la radica però comincia a diventare uno spettacolo, minima o quasi inesistente la differenza da 4 a 5 asterischi e li son ben 60 euro di differenza, occhio anche a saper scegliere la radica, con un buon fiuto e con l'esperienza s'impara a riconoscere un legno giovane da uno stagionato 30 e passa anni, e la differenza in fumata è tantissima e anche come resa della pipa.

Poi c'è il super lusso, per esempio sempre su Amorelli se prendi una Penna di San Michele con il bocchino busby dove il prezzo aumenta di ben 90/100 euro, oltre al fattore estetico la fumata cambia in quando il fumo attraversa solo radica, stesso discorso per il bocchino in corno (dandy) dove il sapore diventa ancora più particolare.

Ho preso come esempio Amorelli per far capire che se a volte il prezzo sale c'è anche l'aspetto positivo della fumata, ma spesso e vedi per esempio le vecchia Mastro dove ad una bella fiammata punzonata 3A 0 3B si aggiungeva una vera d'argento o doppio spigot il prezzo saliva tantissimo ma la fumata era uguale ad una punzonata 2D.

Ho fatto solo alcuni esempi su due marchi ma ogni marchio ha un suo particolare che distingue la resa della fumata e il prezzo e ci sarebbe tanto da scrivere, naturalmente esperienza personale.
« Ultima modifica: 16 Febbraio 2017, 20:44:44 da caporaiss »

Offline Cristiano

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #36 il: 16 Febbraio 2017, 20:43:54 »
Discussione straordinaria. Vittorio concordo con tutto.
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Offline samael

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #37 il: 17 Febbraio 2017, 01:46:59 »
Quando leggo considerazioni di così solido buon senso (ma non banali), da parte di tutti, mi riappacifico col forum

Offline Nic Salamandra

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #38 il: 17 Febbraio 2017, 11:52:44 »
Gauit Danuill  e la Fine del Fumo rappresentativo part ONE

Io direi che l’esternazione secca e possente relativa ai Gauit (mi stanno sulle palle) del Kommissario, apre finalmente una Nuova Era, non foss’altro per l’acquisizione definitiva della problematica Gawith no Gawith a contraltare tabagico della pipica Dunhill no Dunhill. Facciamoci a capire, la prima cosa si fuma (stavo per dire si mangia), mentre con la seconda ci si fuma, ed è-la prima- la resistenza pregevole d’una storia che tutti indistintamente apprezziamo o per lo meno rispettiamo. Nel 2001, l’anno della email che fu l’avo di questo trehad, entrai in una mailing inthopica e la prima cosa che lessi erano le recensioni del più grande inthopic (ma anche offthopic se la cava egregiamente) writer che abbia mai conosciuto, tale Riccardino non ricordo cosa, che recensiva miriadi di Gawith pervenutigli direttamente da Kendal, che allora nessuno o pochissimi conoscevano. Incontrato il Recensore, ebbi in dono una meravigliosa cornucopia di bustine arcane, che furono la mia totale felicità. Entrato nei forums, perorai come un ossesso l’entrata dei Gauit nel mercato italiano, benché anche invaso ed inebriato dall’onda teutonica, sulla quale non faccio sconti ai detrattori sommari anche perché per testarla TUTTA-e se chi non l’ha fatto stesse cauto sarebbe altra cosa Nuova e Giusta- ho speso ben più d’un intero stipendio.

Ora, cosa è successo nel frattempo che mi ha fatto stare sulle palle anche a me i Gauit? Innanzitutto perché qui, nel mercato Italiano, non sono altro che un ottimo-e manco sempre- liquore in due tre gradualità  simili, che si porta dietro in quelle borchie rettangolari da tutti esposte nei muri e nelle librerie come Padre Pio, una marea di comprimari spesso abbastanza poco significativi allo stesso prezzo, perché il nome basta alla Rappresentazione, e dunque si sta già con tutte le zampe in una dimensione di gadget griffati.

Ora, questa economia, che contrasta decisamente quella degli importatori alternativi (compresa la ITA che a fatica manda dei flake funzionantissimi -la FUNZIONE è molto importane in queste cose- a prezzi compatibilmente “popolari”, cui dare addosso ha un preciso, ancorché involontario, segno politico) si appoggia su una ideologia e una psicologia precise: l’ideologia è che tutta la nostra materia di fattispecie abbia senso nel suo presunto Apice, per cui il resto o è un sentiero passeggero per approdarvi, o un mondo di squallore e mezze misure, cui riferirsi tra sbuffetti e puzzette alla fine dei propri post (esattamente come il Professore!). Ciò è terribilmente sbagliato, oltre che latore di ignoranza e discriminazioni sociali. Il FUMO infatti è rapportabile all’enologia, ma non completamente; alla gastronomia, ma non completamente; persino alla fisiologia-il vizio-e all’erotismo-in senso lato-ma non completamente; al puro relax fancazzista, ma non completamente…. E un tabacco è senz’altro BUONO (sano, poi, richiama altro genere di critica) quando assolve alla SODDISFAZIONE d’ogni categoria di gusto e di fumatore. Tra le categorie è certo ammirevole quella di chi sorbisce il liquorino speciale nel bicchierino griffato dalla mattina alla sera, basta che non scassi i maroni e capisca che non esistono piramidi della fava,  tranquillo che  poi non mancheranno  relazioni su distinzioni e ranghi, a puro scopo cognitivo e ancora una volta di orientamento e PIACERE.

La psicologia che appoggia quella economia è altrettanto semplice: il distintivo del fino capiscitore si acquisisce con poco, basta seguire la prescirizione d’un bugiardino e armarsi di delegittimazioni arroganti. L’economia che a ciò si appoggia adotta un criterio algoritmico (meno siete più pagate e sempre agli stessi, ne so qualcosa ché ho un libro venduto in Rete a 620 dollari USA) che unito a quello delle accise è devastante; anche ovviamente in chiave di discriminazioni e sperequazioni sociali. Praticamente, pura dis-thopia.
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #39 il: 17 Febbraio 2017, 13:51:42 »
Concordo pienamente con Nic.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #40 il: 17 Febbraio 2017, 17:39:59 »
Paolo non vorrei deluderti ma io non ho detto che i Gawith non mi piacciono. Sono, anzi, un regolare fruitore di St James Flake e di Golden Glow. Un tempo con il buon Karibil si passavano i sabato sera in compagnia di distillati e di quel tabacco a treccia di cui non ricordo il nome (Brown n°4). Ricordo una volta all'Abetone, con il suddetto Karibil e il Glifo, lo fumammo tenendo un tizzoncino di brace del camino nel fornello... Solo che, con tante decantazione, mi sono venuti in uggia. Ad ogni modo preferisco di gran lunga quelli dei cugini Hoggart, in primis il Dark Flake. Il FVF... mah... quello che fumo io sa di poco, magari quello dei famosi amici di cui qui si favoleggia sarà migliore. resta il fatto che tra i Virginia di Mc Clelland e quelli di Kendal c'è un abisso. Ma i Mc Clelland qui non ci sono e tocca contentarsi di quello che passa il convento lubinskiano.
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #41 il: 17 Febbraio 2017, 17:50:31 »
Non mi deludi per niente, citazione letterale, discorso che marcia bene o male a prescindere, uso congruo delimitato alle mie personalissime bisogna, anche da parte mia...anzi! L uso simbolico e la qualità certa ma purtroppo come altre cose non assoluta, sono discrimini condivisi anche se ciò non  è necessario alla disanima.  ;)
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #42 il: 17 Febbraio 2017, 18:29:49 »
Indubbiamente il fattore estetico sul prezzo incide molto, per chi vuole solo fumare si accontenti per esempio di 1 o 2 asterischi  Amorelli e già vai di super lusso, ma se vuoi una marcia in più e parlo sempre di fumare se provi una Penna di San Michele resterai scioccato, lo so costa 180 euro ma li vale tutti, chissà cosa avrebbe detto Eppe fumandola con i suoi toscani.

Capo, mi sapresti dire quali caratteristiche tecniche rendono la Penna di San Michele superiore alle altre?
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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #43 il: 17 Febbraio 2017, 19:42:52 »
Paolo non vorrei deluderti ma io non ho detto che i Gawith non mi piacciono. Sono, anzi, un regolare fruitore di St James Flake e di Golden Glow. Un tempo con il buon Karibil si passavano i sabato sera in compagnia di distillati e di quel tabacco a treccia di cui non ricordo il nome (Brown n°4). Ricordo una volta all'Abetone, con il suddetto Karibil e il Glifo, lo fumammo tenendo un tizzoncino di brace del camino nel fornello... Solo che, con tante decantazione, mi sono venuti in uggia. Ad ogni modo preferisco di gran lunga quelli dei cugini Hoggart, in primis il Dark Flake. Il FVF... mah... quello che fumo io sa di poco, magari quello dei famosi amici di cui qui si favoleggia sarà migliore. resta il fatto che tra i Virginia di Mc Clelland e quelli di Kendal c'è un abisso. Ma i Mc Clelland qui non ci sono e tocca contentarsi di quello che passa il convento lubinskiano.

Il FVF che fumi tu, attualmente è lo stesso di quello degli amici, solo che per gli amici è il numero uno tu giustamente hai notato che è quel che è, altra cosa il FVF, il Black Mallory, il 7 Reserve per fare alcuni nomi da quando fecero la prima comparsa negli scaffali, dico pure in franchezza che erano altri tabacchi rispetto a quelli di ora, per me si salva solo il Best Brown.

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Re:Pol(IT)ikhon
« Risposta #44 il: 17 Febbraio 2017, 19:52:25 »
Indubbiamente il fattore estetico sul prezzo incide molto, per chi vuole solo fumare si accontenti per esempio di 1 o 2 asterischi  Amorelli e già vai di super lusso, ma se vuoi una marcia in più e parlo sempre di fumare se provi una Penna di San Michele resterai scioccato, lo so costa 180 euro ma li vale tutti, chissà cosa avrebbe detto Eppe fumandola con i suoi toscani.

Capo, mi sapresti dire quali caratteristiche tecniche rendono la Penna di San Michele superiore alle altre?

Innanzitutto parliamo di texurizzata, una radica fragile non resisterebbe mai e poi mai quel tipo di lavorazione al laser, vista fra l'altro di presenza, posterò in seguito foto, se le trovo; praticamente la testa prende a fuoco si vede proprio il pezzo di radica bruciare, dopo detta lavorazione c'è un passaggio di circa 10 tipi di spazzole diverse si inizia con quelle di acciaio per finire a quelle leggerissime di cotone.

Rendono alla grande con i naturali e i virginia, non so il perchè, è lo stesso motivo per cui Eppe prediligeva le sabbiate e le rusticate con i suoi toscani, e se gli chiedevi il perchè non sapeva risponderti, la fumata è ultra dolce fin dai primi puff e dopo circa una decina di fumate diventa uno spettacolo, smorza l'acredine dei tabacchi forti, tipo il toscano in pipa, o gli stesso mediterranei, immagginati cosa possa essere con decorosoc virginia Non me la sento di rovinarla però con le odierne latakiose anche perchè ritengo non consone a questo tipo di tabacco ormai in decadimento.

Vedi, oggi ad avere radica di una volta sono in pochissimi, quindi o sai dove dirigerti oppure tieni strette le pipe acquistate tanti anni fa.
« Ultima modifica: 17 Febbraio 2017, 20:21:24 da caporaiss »