Autore Topic: Avvistamenti  (Letto 93089 volte)

Offline enrikon

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Re:Avvistamenti
« Risposta #240 il: 30 Novembre 2019, 09:25:18 »
sono dei dipendenti-avvelenati in piccolo.
Vero. Ad esempio, io a quel bicchiere di vino (ma anche due) a pasto non riuscirei a rinunciare. Al fumo sì.

Offline birdeye

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Re:Avvistamenti
« Risposta #241 il: 30 Novembre 2019, 12:40:58 »
einfatti d'accordo su quest'ultima...si suggeriva solo un integrazione sul costume di consumo nostro ad analisi già fatte…

(...)
Sì, a patto che l'analisi supplementare alla fine non stabilisca che il "capiscitorio-di-nicchia" debba pagare il suo censurabile costume a non privilegiare i rudi e ruspanti trinciati nazionali rispetto ai "raffinati" blend albionici.

(...)

Ok, tutti quelli che godono con l'amata dividendo una bottiglia il Sabato sera, o consumano mezzo-uno bicchiere a pasto di vino sano, con sommo piacere o semplice rilassante senso di completezza, sono dei dipendenti-avvelenati in piccolo...anzi virgolettando piccolo…con l'augurio a loro che gli sia valsa la "pena" ???

non vedendo stimolo dialettiko, saluto konkordando  ;D
Al di là di tutto credo che Ramon abbia efficacemente riassunto la posizione "integralista" di certa medicina ipersalutista, che non tollera deviazioni o deroghe rispetto a dei parametri normanti che essa stessa stabilisce. Non credo che il buon Ramon ne sia anche sostenitore.  ;)
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2019, 19:43:18 da birdeye »
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Offline Nic Salamandra

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Re:Avvistamenti
« Risposta #242 il: 30 Novembre 2019, 14:34:54 »
Su Ramon si sospetta ma siccome la cosa è ben nascosta uso molecola sacra pei cristiani etc...devo andare dritto per quello che leggo...poi l uso moderato di vino rosso è di fatto discusso dai nutrizionisti... dunque che argomento ironico o che sia è???...il resto merita più agevoli tastiere mi tengo l appunto...
siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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uest
« Risposta #243 il: 02 Dicembre 2019, 19:41:02 »
Al netto di un'analisi, condivisibile da un punto di vista estetico, si pone comunque il già evidenziato sviluppo di una ambiguità relativa alla sacralità, sulla quale per scelta consapevole preferisco non addentrarmi; solamente per mere ragioni che attengono alla sfera sia personale sia delle interelazioni. Sostenibile, quindi, sarebbe la seconda tesi che propone un uso moderato e consapevole secondo  la capacità dell’uomo di vivere in maniera dignitosa senza però distruggere quello che ci circonda, ciò vale a dire i sistemi naturali che ci danno le risorse per poter continuare a vivere. Affinché ciò accada occorre che l’uomo intervenga in natura proponedo estrema attenzione alla capacità di carico e sopportazione di condizioni e sistemi naturali. Questo progresso socio/cultural/tecnologico  nel quale siamo immersi ed al quale ci affediamo più o meno consapevolmente, deve mirare all’efficienza e non all’aumento di possibilità, trovando risorse che, essendo prelevate in maniera giusta, non potranno superare la capacità di assimilazione di tutti i sistemi sociali ad essi interconnessi.
Questo, ovviamente, vale anche per i bisogni secondari, pipa, tabacco, toscani ecc...

Fumate sereni in armonia totale  :-*
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Bartleby

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Re:Avvistamenti
« Risposta #244 il: 03 Dicembre 2019, 01:48:43 »
Più che all’ipersalutismo da rivista patinata e/o scientifica sull’argomento “dipendenze” mi riconosco nella posizione di Jack London nel suo “Ricordi di un bevitore. L’incontro fatale con John Barleycorn" ed era il 1913. Ora so già che si salterà alla facile considerazione che quel diario è stato usato dai sostenitori del proibizionismo in America ma, in realtà, quel libro non fa altro che raccontare la difficoltà - tutta individuale, conscia ed inconscia - di approcciarsi al problema/argomento quando, intorno a te, tutto il contesto ambientale ti porta a consumare e quindi nel tempo a dipendere da una determinata sostanza tossica e deviante ma socialmente accettata. Anzi: sponsorizzata. Perché, e qui sta il punto, è considerato più normale il comportamento (esatto, “comportamento”, non più “vizio” che rimanda a valutazioni morali) di bere che il suo contrario: la sobrietà. Sbaglio? In Friuli è così. In Russia non ne parliamo proprio.
Ora, paradossalmente, i terapeuti delle dipendenze (citavo il SERT non a caso), dopo aver perso decenni a moraleggiare solamente contro l’abuso, dopo averne persi altrettanti tentando di curare le dipendenze farmalogicamente, si sono resi conto che aveva ragione London, il problema è ambientale. Loro usano il termine “ecologico” in questo senso. Ed allora finisce che, su questo, io sia d’accordo con loro.
Le attuali conclusioni dei terapeuti specializzati nelle dipendenze “sociali” quali l’uso dell’alcol puntano per primo il dito proprio contro la classe medica - anziché sostenerla o spalleggiarla. Perché? Perché se il tuo medico curante consuma un bicchiere di vino a pasto ti dirà che 1 bicchiere va bene. Se ne beve due, allora due vanno bene. In caso di dipendenze sociali i medici sono i peggiori “pazienti” che si possano incontrare è proprio perché medici. Paradossale no? In definitiva persiste ancora, nella nostra cultura, a tutti i livelli, la convinzione che l’uso dell’alcol possa e debba essere “educato”. Guardate che lo fanno anche con il “comportamento” del gioco (“gioca responsabilmente”). Personalmente non sono d’accordo, è una bellissima illusione anzi superstizione che ha sempre avuto pesanti ricadute nella società e nella vita degli individui. Insomma, per onestà intellettuale verso me stesso prima di tutto, la penso come London. Non per moralismo e senza salutismo di maniera.

EDIT: E ricordiamoci da dove siamo partiti prima che scrivessi i miei spiegoni non dovuti... ;D Siamo partiti da Birdeye che si chiedeva (immagino retoricamente) come mai sul fumo rompono tanto le balle e sull'alcol no. Vedi sopra. Il fumo è stato bandito socialmente ed è stato "facile" dargli contro perché era una dipendenza sociale tutto sommato ancora giovane e incerta nella nostra cultura. L'alcol no. E' troppo atavico il suo radicamento nella nostra tradizione/religione. E vivendo a stretto contatto con altre culture chiaramente te ne rendi conto un pochino meglio. Da noi c’è alcol ovunque e con qualunque scusa-pretesto: per festeggiare una nascita e per salutare un defunto, per fare appetito ma anche per digerire meglio, perché fa buon sangue, perché esalta il sapore del cibo, perché un grappino ti scalda se fa freddo, ma una birra ghiacciata ti rinfresca se fa caldo, perché sei allegro, perché sei triste, perché hai vinto ma anche perché hai perso, e via discorrendo. C’è da chiedersi come cavolo facciano a sopravvivere quelli che non bevono... e sono qualche miliardo sul pianeta terra.
« Ultima modifica: 03 Dicembre 2019, 03:01:15 da Ramon »
Preferirei di no.

Offline birdeye

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« Risposta #245 il: 03 Dicembre 2019, 08:46:53 »
La fortuna dell alcool nella cultura occidentale va forse ricercata soprattutto in quella breve e potente massima (noi fumatori lenti non abbiamo niente di simile) arrivata a noi "moderni" sopratutto nella sua formulazione latina, ovvero "in vino veritas", ma che in realtà risale alla Grecia presocratica del poeta Alceo (Ἐν οἴνῳ ἀλήθεια). L'alcool, cioè, è un agente di trasformazione psichica che abbatte i meccanismi di controllo e di difesa con cui sosteniamo le nostre commendevoli maschere sociali, svelando così la "vera natura" delle persone che nell'ubriachezza fanno e dicono cose non più mediate dal calcolo e dalle astuzie strumentali della ragione. Svuota questa bottiglia e ti dirò chi sei. In breve, alcool = psico-pharmakon di facile uso e reperibilità.
Del resto la ricerca di una via di accesso alla dimensione inconscia della psiche è da sempre un'ossessione dell'uomo di tutte le epoche.
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Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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« Risposta #246 il: 03 Dicembre 2019, 09:04:10 »
birdeye
Del resto la ricerca di una via di accesso alla dimensione inconscia della psiche è da sempre un'ossessione dell'uomo di tutte le epoche.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

La fica. :-*
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Offline Bartleby

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« Risposta #247 il: 03 Dicembre 2019, 10:13:29 »
La fortuna dell alcool nella cultura occidentale va forse ricercata soprattutto in quella breve e potente massima (noi fumatori lenti non abbiamo niente di simile) arrivata a noi "moderni" sopratutto nella sua formulazione latina, ovvero "in vino veritas", ma che in realtà risale alla Grecia presocratica del poeta Alceo (Ἐν οἴνῳ ἀλήθεια). L'alcool, cioè, è un agente di trasformazione psichica che abbatte i meccanismi di controllo e di difesa con cui sosteniamo le nostre commendevoli maschere sociali, svelando così la "vera natura" delle persone che nell'ubriachezza fanno e dicono cose non più mediate dal calcolo e dalle astuzie strumentali della ragione. Svuota questa bottiglia e ti dirò chi sei. In breve, alcool = psico-pharmakon di facile uso e reperibilità.

Vero. Ed il fenomeno è significativamente più marcato nei paesi cristiano-ortodossi, vedi appunto Russia ed oriente cristiano. In qualche misura il cattolicesimo ed ancora di più il protestantesimo hanno ridimensionato la cosa ma il legame ancestrale con l'alcol rimane nonostante una sfumata ambiguità perbenista e di maniera. Nell'ortodossia cristiana questi fenomeni sono molto più palesi e netti nel quotidiano. Come ha scritto qualcuno neppure il comunismo come dottrina e la messa al bando "per principio" della religione, in Unione Sovietica, sono riusciti a scalfire minimamente questo legame con l'alcol. Ed è tutto dire sulla sua potenza. Sempre in chiave "ecologica".
« Ultima modifica: 03 Dicembre 2019, 10:32:12 da Ramon »
Preferirei di no.

Offline Cristiano

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« Risposta #248 il: 03 Dicembre 2019, 11:25:29 »
Suggerisco, per quanto irto, Santuario di Faulkner, in tema alcool
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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« Risposta #249 il: 03 Dicembre 2019, 13:44:35 »
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« Risposta #250 il: 04 Dicembre 2019, 10:00:18 »
Se non fosse per il colore pastiglia Valda, o - per restare in tema di miti etilici - assenzio del bocchino, questa Ashton è da paura!
https://www.ebay.it/itm/VERY-MINT-ASHTON-OLD-CHURCH-THICK-SQUAT-BULLDOG-FREEHAND-English-Estate-Pipe/202841077482?hash=item2f3a4536ea:g:ivQAAOSw9J9d5eYA
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« Risposta #251 il: 04 Dicembre 2019, 13:30:26 »
I have a feeling we're not in Kansas anymore.

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« Risposta #252 il: 07 Dicembre 2019, 18:11:49 »
Ce l'ho in libreria, ma ancora intonso...
Intanto:
https://www.smokingpipes.eu/pipes/new/ryan-alden/moreinfo.cfm?product_id=133028
Purtroppo lo stile di Faulkner è piuttosto impervio... stufa alla svelta
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« Risposta #253 il: 08 Dicembre 2019, 20:37:44 »
Ce l'ho in libreria, ma ancora intonso...
Intanto:
https://www.smokingpipes.eu/pipes/new/ryan-alden/moreinfo.cfm?product_id=133028
Purtroppo lo stile di Faulkner è piuttosto impervio... stufa alla svelta
Però era simpatico...
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Re:Avvistamenti
« Risposta #254 il: 08 Dicembre 2019, 22:21:37 »
Sfido chiunque a pronunciare correttamente Yoknapatawpha dopo 3 0 4 Bourbon. ;D
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