Autore Topic: Invecchiamento del tabacco  (Letto 20383 volte)

Offline Nic Salamandra

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #30 il: 23 Marzo 2017, 14:17:46 »
Anch'io sono abbastanza d'accordo con amico altrettanto caro, dai contropigini di Platino. Mi riservo solo una chiosa...
La differenza di zuccheri tra un virginia buono e uno "scadente" non può costituire una differenza fisica tale da giustificare diversi comportamenti a parità di lavorazione. La fermentazione zuccherina degli amidi poi è equivalente tra una pepita e una zucca. Parlando per esclusione di olii essenziali, anche lo scadente dovrebbe migliorare, magari passando da mediocre a discreto etc...

Di contro, non possiamo dire che la qualità dell'Escudo sia pessima perché perde seccando: il problema è una lavorazione per cui è decisa in partenza una prestazione per ns. recettori, alle condizioni interessate. L'Escudo secco non è scadente, magari la musica nel disco resta meravigliosa ma l'alterazione merceologica dei solchi non la trasferisce ai recettori. Partendo a monte dalla stagionatura norcina, si lavora in partenza a una resa della salciccia secca, addirittura migliore di una fresca, a seconda dei gusti o dell'abbinamento con la polenta o con semplice pane.

Sul caso americano dove lo zucchero botanico e quello adottato per manifattura sono entrambi ragguardevoli, si presume una grande scelta qualitativa e una lavorazione ad hoc che la esalta. Botanica e Manifattura, un binomio inscindibile in cui spesso il secondo termine viene interpretato diminutivamente. E' un po' la cultura del sigaro a portare a questo e un po' quella della filiera ecclesiale del ns. Continente :)
« Ultima modifica: 23 Marzo 2017, 14:19:45 da Nic Salamandra »
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #31 il: 23 Marzo 2017, 14:43:48 »
una sola persona può rispondere, Gabriele Zippilli.ù
Gli farò le adeguate domande

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #32 il: 23 Marzo 2017, 15:08:59 »
....parliamo di altre cose... qui ci si addentra in congetture (su alcuni punti, non tutti) non per dire cmnq qualcosa ma per mettere insieme elementi noti ed essere arricchiti magari proprio da una confutazione. Fra agli elementi noti ricordo qualcosa su una risposta proprio di Pease a un neofita-allora-capiscitorio che pensava che anche nel mondo navale natural si fumasse solo tabacco (cosa che in senso stretto non accade neanche nel natural ecclesiale), auto-macerazioni-fermentazioni etc. Non riporto la risposta perché magari i contesti erano diversi. New entries attrezzate possono ancora interloquire magari con l'America, ma poi ognuno la pensa a modo proprio con la riservatezza professionale.

Rimango in ascolto ma oltre la "conclusione" sulle EM da Major, direi che qualcosa di indicativo si sta formulando sulla differenza tra Flake arcaici e da elaborazione concettuale-merceologica da Major (in tal senso la Tetrarchia Classica somiglia più a Patriot, LimericK etc.. che a StJames FVF etc... ;) ). Gli americani che conosco assai poco-ma su cui si può lo stesso ragionare- cosituirebbero un'altra cosa ancora.
« Ultima modifica: 23 Marzo 2017, 15:11:57 da Nic Salamandra »
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #33 il: 23 Marzo 2017, 23:13:29 »
Ho alcune latte di Virginia SG (FVF, Best Brown Golden Glow,1792) messe da parte ormai da più di cinque anni, nelle confezioni ancora chiuse (nel senso che non sono mai state aperte). ho anche una latta di patriot, una credo di Capstan, una di Dark flake (così mi pare di ricordare che si chiama) di G&H, e diverse latte con tabacchi a base Virginia (St James, Limerick) e qualcuno con Latakia, tra cui una latta di Old Ironside.
se riprenderò a fumare, potrebbero fornire qualche risposta, sicuramente parziale, ma pur sempre risposta...

Salvo

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #34 il: 24 Marzo 2017, 08:27:32 »
Il ghiottissmo post di Salvo richiama anche a risposte meno argomentate e più lineari. Distillerei poi un ittissimo dentro l'IT che è quello della (presunta) maturazione in latta dei blasoni inglesissimi, in fatto di EM classiche da Major e Pressati di Virginia.

1) Triarchia SG Pressati solo Vorginia (p): dispositivo "salumificio", con vintage e "stagionatura" (meglio sarebbe dire tenuta accettabile) mediante essiccazione e trasformazione "litica" del prodotto (salciccia di cinghiale).

2) Triarchia Major (Escudo, Three Nuns, Capstan; lasciamo fuori il St.Bruno che ha una storia sua): dispositivo "caseificio" da semi fresco a piccola stagionatura (provole e scamorze di sommo livello). Sorte se "passato di scadenza": fumabile ma con ingestibile delusione se uno si aspetta le prestazioni incoparabili del prodotto fresco. Uso: sbriciolato per recon di lusso nel Trinciato Italia e nel Comune. O v. punto 3

3) EM Calssiche da Major (Balkan, Dunhills, Cotton,s d'epoca etc.): fuffa. Riutilizzo: dipanalemnto umidificazione e rimescolaggio con guanto trasparente usa e getta. Con Cavendish (73), non saprei, non mi ispira. Fumabili, ottimo il vintage anche self made coi trucioli della categoria precedente; eccellente la addizione su Amphoras mirati.

4) Dispositivo Vintage americano Grandi Virginia: impanettaura (come il burro) e trasformazione guidata di prodotto-immagino-perennemente semi umido, che non sviluppa batteri, nè ariobi né anairobi. I suppose (sarei felice di avere una foto di questi prodotti).

Così in sintesi la vedo ed elenco io ;D :)
« Ultima modifica: 24 Marzo 2017, 08:30:54 da Nic Salamandra »
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #35 il: 24 Marzo 2017, 09:10:46 »

4) Dispositivo Vintage americano Grandi Virginia: impanettaura (come il burro) e trasformazione guidata di prodotto-immagino-perennemente semi umido, che non sviluppa batteri, nè ariobi né anairobi. I suppose (sarei felice di avere una foto di questi prodotti).

Se ti càpita di passare da Milano, fammelo sapere, avrai delle sorprese.

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #36 il: 24 Marzo 2017, 10:14:29 »
una sola persona può rispondere, Gabriele Zippilli.ù
Gli farò le adeguate domande

Ecco. Facciamo domande a quelli che sanno di cosa si parla e danno risposte sensate.
Sappiamo, comunque, che non tutta la "storia" è accessibile ed è inutile fare supposizioni ad minkiam.

Nelle scatole, nelle buste, nelle latte il tabacco si conserva per un tempo modesto.

 
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #37 il: 24 Marzo 2017, 10:42:15 »
Di mio le supposizioni le ho fatte solo sul vintage americano. Il resto sono esperienze-anzi, rilevazioni- e ragionamenti, ad minchiam quanto basta per un forum che al suo più identificante standard cognitivo non può fare altrimenti.... Le metafore per parallelismi enogastronomici (carni, formaggi, vini imho eventualmente solo sull'ultima categoria) potrebbero essere congruenti, e almeno per certi aspetti lo sono per evidenza (in riferimento all'idea che si vuole rendere)...

Zipilli può certo illuminare su tutto come moltissimi altri che possono teoricamente essere chiamati in causa per ogni rigo. Di fatto, la sua fattispecie e quella americana in questione, stanno agli antipodi.... sempre entro la grande categoria, certo ;)
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #38 il: 24 Marzo 2017, 10:59:00 »
una sola persona può rispondere, Gabriele Zippilli.ù
Gli farò le adeguate domande

Ecco. Facciamo domande a quelli che sanno di cosa si parla e danno risposte sensate.
Sappiamo, comunque, che non tutta la "storia" è accessibile ed è inutile fare supposizioni ad minkiam.

Nelle scatole, nelle buste, nelle latte il tabacco si conserva per un tempo modesto.
Questa è la mia supposizione, anche se, ripeto, non ho esperienza in merito (ciò che compro lo fumo fresco)
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #39 il: 24 Marzo 2017, 11:04:48 »
ah, nell'attesa che i forum divengano conferenze interattive degli Addetti (cosa magnifica) si ragioni che i livelli attuali senza il loro intervento, sono che un Capstan di Liverpool  era fatto di foglie autosprementi-fermentanti che si addolcivano e gonfiavano per cui bastava fare un blocchetto con un 2% max di non tabacco e usciva il Capsan. Oggi "sappiamo" che se certi preparati odorano e sembrano frutta candita, è semplicemente perché con essa hanno attinenza. Appurato questo, acccompagneremo la metamorfosi dei Forums a conferenze interattive sistematice... ;D
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #40 il: 24 Marzo 2017, 11:08:07 »
Mi spieghi questa cosa del Capstan? Sono curioso come la scimmietta George
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #41 il: 24 Marzo 2017, 11:19:10 »
Di mio le supposizioni le ho fatte solo sul vintage americano. Il resto sono esperienze-anzi, rilevazioni- e ragionamenti, ad minchiam quanto basta per un forum che al suo più identificante standard cognitivo non può fare altrimenti.... Le metafore per parallelismi enogastronomici (carni, formaggi, vini imho eventualmente solo sull'ultima categoria) potrebbero essere congruenti, e almeno per certi aspetti lo sono per evidenza (in riferimento all'idea che si vuole rendere)...

Zipilli può certo illuminare su tutto come moltissimi altri che possono teoricamente essere chiamati in causa per ogni rigo. Di fatto, la sua fattispecie e quella americana in questione, stanno agli antipodi.... sempre entro la grande categoria, certo ;)

Ad minkiam in generale, non mi riferivo a te in particolare.
Le supposizioni non fanno testo, lo schema di cui sopra e le precisazioni che seguono non ammettono repliche. Se vuoi si può discutere sul perchè. Ma questo è riservato solo a chi sa esattamente tutta la storia e la storia cambia da tabacco a tabacco. Nessuno di noi sa tutta la storia.
Poi ci sono i ragazzini o i vecchi che hanno fatto qualche gita scolastica con pranzo al sacco e consapevolmente o inconsapevolmente sono eteroguidati nella diffusione di informazioni incomplete e manipolate spacciate come verità.


Questo mirabile intervento del 22 Gennaio 2014, per chi lo avesse perso, riassume lo stato delle cose.
Grandissima capacità di lettura e di eccezionale attualità.


santi bailor

4  punti + 1

1> la sodomia-teleologica perpehtrata dagli adesso-attivi-di-un-certo-forum-profilo ai danni degli adesso-passivi-di-un-certho-forum-profilo, si basa essenzialmente su una trasmissione-assimilazione-ritrasmissione di non-conoschenza-per-sentito-dire, un upgrade virale  di minchiate che viaggia sull'integrazione e la derivazione aculturale in un processo venereo evidentemente autoassertivo e autoadattante, il cui rush si manifestha nell'analità purulenta-figurativha delle ultime pipe aqquistate o, peggio ancorra, in quelle auto-costruitte, raggiungendo la lucidda perversione,  degna della drammaturgia dannunziana, ogniqualvolta s'inseriscano nella prima categoriah elementi della seconda.

2>twitter-sitipersonali-facebrutt-socialminchiaworks nell'integrare l'ohrmai collaudato forum si stanno sovrapponendo all'irrealtà di questi per-probabilmente sostiturilo completamente tra qualche tempo.

3>Il-girar-per-banchetthi-di-pipemonnezza-masticando-uno-sfilatino-alla-porcketta-mentre-nell'atrio-altri-s'apprestano-lieti-a-gareggiar-o-viceversa, ha ancora il fascino onirico dell'irrazionale; tuttavia la meccanicità del gesto e la blandah ricorrenza degli eventi fassì che il deficit mnesico, per quanto preoccupante, non sia talvolta del tutto irreversibile.

4> L'abbaglio dell'habbista che, figurando lauti guadagni-immehdiati-a-basso-sforzo-intellettuale, si lancia con imperizia e falsha modestia a caccia di babbei sulle piattaforme tecnologiche a guisa di kamikazzo, scatenando vere pearl harbour mediatiche con i loro instabili e fumanti zero,  zero come il valore culturale delle opere proposthe.

5>I distributori/tabaccari-imprenditori che, nel-gettar-l'acqua-al-proprio-culino, non si accorgono-o-fingohno-di-non-accogersi di creare randomicamente mosthri degni, per la loro improponibbilità, dei peggiori episodhi della prima serie di star trek.

http://www.toscopipa.com/index.php?topic=278.msg22759#msg22759

L'invito a "ripartire" è sempre una gran cosa. Considera, però, che molti appassionati di pipe e tabacchi con esperienza sulle spalle sono scomparsi dalla rete da oltre un decennio. I migliori, tra quelli che conosco, non si sono nemmeno avvicinati e non parlo solo dell'Italia. I produttori e i commercianti di pipe, tabacchi e sigari fanno giustamente il loro mestiere e quando leggono, se leggono, forum e similari si fanno ricche risate.


p.s. dimenticavo: alcuni tra i migliori, non a caso, sono stati bannati.
« Ultima modifica: 24 Marzo 2017, 11:42:37 da CVAB »
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #42 il: 24 Marzo 2017, 11:57:51 »
La competenza non è importante rispetto la saggezza della libido. Conosco anche io diversi Ro(IT)vailer Invisibili. Senza cultura OT o per lo meno adiacente (OT-IT) sono diversamente incompetenti, soprattutto quando grassamente  ridono; come lo arguto scritto che citi è “diversamente” interno al mondo che con troppo inutile disprezzo descrive. ;)
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #43 il: 25 Marzo 2017, 08:41:05 »
Citazione da: Nic Salamandra link=topic=1432.msg30235#msg30235 date=14903404

[/quote
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Grazie
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Re:Invecchiamento del tabacco
« Risposta #44 il: 25 Marzo 2017, 11:46:25 »
No, carissimo, competenza e consapevolezza sono  fondamentali per l'appagamnto dei propri sensi e desideri.
Se poi si parla di libido in senso stretto, fai attenzione perchè senza competenza e consapevolezza puoi avere brutte sorprese.
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