Autore Topic: Inventiamo un pressato italiano  (Letto 14335 volte)

Offline Arnaldo da Brugges

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Inventiamo un pressato italiano
« il: 05 Marzo 2013, 15:09:54 »
Questo 3D è una filiazione di almeno altri due (come è normale nella genetica).

Poiché sono anni che ci penso adesso ho l'occasione di buttarlo giù così come l'ho pensato, poi fate voi.

Utilizziamo solo tabacco italiano, Kentucky di varia origine, Bright Italia, Nostrano del Brenta, Orientali Salentini. Coniughiamo la tradizione dei sigari toscani con quella dei trinciati nazionali e otteniamo un formato nuovo e inedito preparando una specie di incrocio tra un sigaro e un twist, allentabile (girandolo in senso contrario alla torcitura) e consumabile sia a schiatto (morso a stacco e impipato) che trinciato più o meno finemente con trincia sigari.

Si potrebbe preparare una classica “treccia” (all’americana) di tabacco ritorto a mano – dopo averlo inumidito con una miscela di grappa e mosto cotto – e messo a fermentare/stagionare sotto il peso di macine di pietra in vecchi mulini (facciamo il “Mulino Nero” invece di quello bianco).

Le diverse gradazioni, dal più chiaro al più scuro, dipenderanno dalla quantità/qualità di Kentucky utilizzato come base, e dall’utilizzo degli altri componenti complementari, secondo le dosi già date:

o   Genova - un navy cut a base di bright italia e kentucky toscano al 30%
o   Venezia - un roll-cake a base di nostrano del brenta e kentucky veneto al 50%
o   Pisa - un broken flake a base di kentucky tosco umbro e bright italia maturo al 30%
o   Amalfi - un twist a base di kentucky lazial campano e orientali pugliesi al 30%

Chevvepare?

Onofrio del Grillo

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #1 il: 05 Marzo 2013, 15:44:24 »
Ottimo.
Si dia inizio.

toscano f.e.

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #2 il: 05 Marzo 2013, 19:41:53 »
mi piace

rais

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #3 il: 05 Marzo 2013, 20:02:32 »
vi seguo

Offline Nic Salamandra

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #4 il: 06 Marzo 2013, 08:35:21 »
OK, ora, bisogna comunicare il ns. "dispositivo" a chi di dovere, TOSK? Ovvio, si presumono-e vanno anticipate all'interlocutore- fasi intermedie, incontri, garanzie di tamtam d'apprezzamento, mettere insieme le migliori tabaccherie che conosciamo, tutto il web inthopico a almeno quasi etc...
Questo spetta a tutti i reggitori o responsabili di circoli etc...

Ottimo anche un manifesto di firmatari prestigiosi inthopici (pippemaker, salottieri etc.).

Bene, all'opera, ma io sono di quelli che facevano spara ragazzo spara mentre mangiavano pane e caciotta, le intraprese agli intraprendenti :o ;D
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rais

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #5 il: 06 Marzo 2013, 09:32:11 »
della serie armiamoci e partite...... e l'excutive number one. Borba come te sembrava, troppo giovani per apprezzarlo a suo tempo non te pare ?

Offline Nic Salamandra

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #6 il: 06 Marzo 2013, 09:45:08 »
Guarda, mi hai anticipato il post sul polpastrello e giro a Riccardo...

Lo Executive, che pure insegna che la ns. Inthopia è "scientifica" non solo perché motivata, ma per il precedente che citi, ha avuto la grande disgrazia di "rivaleggiare" proprio nell'epoca suoresca escudesca di altro 3d... , dunque più di 3 scatole, non ne presi.... però POSSO essere abbastanza certo che il suo modello, come Flake scuro, più del St. Bruno (più vicino a quanto immagineremmo coi nostri fire datk air etc..) fosse il Condor Gallaher, dunque più "maduro-tipo"...

Saltando il number two, come Battiato Sikulo ha fatto con "Flowers", il number 3 gli sarebbe dunque sostanzialmente assai diverso, più St.brunico, per intenderci... :-*
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Offline Cristiano

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #7 il: 06 Marzo 2013, 10:05:03 »
il problema è: chi li comprerebbe questi tabacchi? Io, noi e poi?
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Onofrio del Grillo

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #8 il: 06 Marzo 2013, 10:09:55 »
La quantità che compro io basta a giustificare l'impresa.


il problema è: chi li comprerebbe questi tabacchi? Io, noi e poi?

Tu dici che ce stanno troppi cojoni in giro?

Eh?

Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #9 il: 06 Marzo 2013, 10:29:05 »
Guarda, mi hai anticipato il post sul polpastrello e giro a Riccardo...


Ti ringrazio ma non credo di aver capito molto del vostro scambio interlocutorio, forse parlate di fatti che non conosco.

Per l'aspetto commerciale/realizzativo anch'io sarei una pippa e, dico di più, forse sarebbe addirittura impossibile. Ameno che non si trovi un maifattore che lo prepari magari solo per noi, all'uso inglese antico.

L'alternativa sarebbe farseli da soli in casa (cosa molto attuale nel mondo alternativo eco-bio-nat-veg-macr), ma ci sarebbe il problema di rimediare il tabacco greggio.

Se qualcuno lo rimedia mi metto in cucina...

Offline Nic Salamandra

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #10 il: 06 Marzo 2013, 10:38:32 »
Semplicemente si parlava dello Executive number 1, Pressato scuro MS anni 70 primi 80. Se non l'hai provato (forse ti sei perso poco), fa testo hainoi solo la mia risposta e punto :)
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Onofrio del Grillo

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #11 il: 06 Marzo 2013, 10:56:51 »
Qui radio Londra.

Buona sera.

Il prezzo è caro, ne conveniamo, ma non siamo noi a trarne profitto; e, d'altronde, il numero crescente di chi ci segue  dimostra quanto siano vaste le categorie di italiani che affrontano questo rischio.
Nel Nord e nel Mezzogiorno, nel centro e nelle isole, nelle città e nelle campagne, in montagna o sul mare, non vi è un centro abitato nel quale la nostra proposta non sia ascoltata; furtivamente eppure con intensa attenzione, colla emozione di fare ciò che è proibito e di preservare qualche cosa di caro.
In ogni grande casamento cittadino, a una data ora del giorno o della sera, vi è almeno una pipa il cui fornello sbuffa sommesso come un sussurro: "Datece un pressato italiano!"
È l'ora del riscatto: e il capo-fabbricato non deve sapere, per quanto, forse, sia occupato a fumare anche lui.
Si mandano i bambini a letto; perché non parlino l'indomani a scuola e qualcuno faccia la spia al maestro, e il maestro faccia la spia al fiduciario rionale. Se una visita batte alla porta, la pipa viene spenta di colpo.
Lo stesso avviene nei piccoli centri rurali dove il pipatore, coraggioso e ammirato, è, magari, rimasto uno solo; e tutti sanno chi è; e nessuno lo dice; e tutti attendono da lui notizie: le vere notizie, i ragionamenti inthopici, i veri ragionamenti. Forse è l'albergatore, forse il farmacista, forse il dottore; comunque, una persona fiera di compiere un atto di coraggio e d'intelligenza che lo distingue dal gregge di coloro che non osano.
Questo fenomeno generale e profondo inquieta il regime, perché forse è l'unica forma di protesta possibile contro il regime. Protesta muta, anche se non sorda; spontanea, anche se inorganica; concorde, anche se sgorga da sentimenti diversi e contrastanti; vasta, anche se composta da elementi individuali; e progressivamente sempre più vasta, più concorde, più spontanea.
Non è merito nostro, di noi che lavoriamo giorno e notte per informare il pubblico italiano di quanto avviene nel nostro paese e nel mondo: noi cerchiamo soltanto di avvicinarci alla realtà dei fatti, e di ragionare con sincerità e buon senso.
Ma sappiamo che l'Italia ha sete di verità e di tabacco buono; e non è possibile allontanare dall'acqua le labbra degli assetati.

Buona sera.

Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #12 il: 06 Marzo 2013, 11:41:16 »
Fondiamo il Movimento 5 pippe ...

Offline santi bailor

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #13 il: 06 Marzo 2013, 11:56:20 »
Ma sappiamo che l'Italia ha sete di verità e di tabacco buono

CELLINI PER TUTTI: bianco per il nobile emofiliaco, forte per il volgo!
HMCIM

Offline Nic Salamandra

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Re:Inventiamo un pressato italiano
« Risposta #14 il: 06 Marzo 2013, 12:22:22 »
Al di là del 5 pippe, o si ribalta il rapporto col consumatore (che critica, cernita, propone, dispone, pretende genuinità,  fa valere la Rete, dà una direzione a un momento di relegamento più o meno forzoso a "nikkia") o davvero ci restano solo quelle, inthopike e offthopiche, fortunate solo le seconde, kè almeno ci sarebbe rimasta la nérkia e sangue nutrito per implementarla ::) :o
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