Autore Topic: Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche  (Letto 32105 volte)

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #15 il: 05 Dicembre 2012, 13:56:39 »
Stefano:
"Credo che anche questa nozione di Rais, sia corretta.
Poichè aggiungo io che, in effetti, si può fare tanta strada senza alcuna evoluzione, zero esperienze, nessuna consapevolezza, nessuna evoluzione in qualsiasi direzione si guardi, come se camminassimo stando sul nostro posto come se, le nostre gambe girassero a vuoto. C'è gente che passa una vita a camminare e, nel fare mille e più chilometri ma, se ben si guardasse si noterebbero persone che, sembra che non si siano mai mosse, non hanno imparato nulla di rilevante, nessuna evoluzione rilevante, degna di nota ecc ecc."

e anche sul resto ok...


Borpega:
certo certo, ma lo "facciamo" sto tabacco o no?

Rais:
quando vieni a Roma?


Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #16 il: 05 Dicembre 2012, 14:00:22 »
Borpega

Additivi ??? ??? ???.
Forse dovremmo chiarire cosa sono, cosa indica la legge, le differenze tra Stati, il gastronomico, il chimico, ecc.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #17 il: 05 Dicembre 2012, 14:42:36 »
Si era partiti dagli aromatici o sbaglio ? Si è parlato di EM e Ashton, le definisco ormai solo latakiose per buona pace di tutti.

@ Giala: spero presto.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #18 il: 05 Dicembre 2012, 15:13:07 »
Stefanino, non sono per le banche dati ma per le informazioni suffcienti per le buone argomentazioni (sono un pasoliniano.... ;))... cmnq, nel 2000 in Inghilterra era ammesso un 0,5% di sostanze molto nocive e un 15% di altre,  per sigari e sigarette (quanto denuncia ad esempio un Saint Claude, presentando quell'aspetto solo molto "specialisticamente" allettante"; ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa).... che la gastronomizzazione precedeva-prima-e mutua-dopo la chimica (tutta o in parte), è un dato di fatto.

Per il resto, so che vuoi l'Inthopia pure qui,  per quello che ti e ci sta a cuore... ma anche qui ho "spizzato" abbastanza, non ti pare? Inthopia come categorie nuove e adeguate, come accrescimento e non affondamento della cognizione nell'accumulo da new technology, come ripensamento in chiave almeno salutista delle miscele moderne, come nuove frontiere e nuovo dominio inthopico dopo il crollo delll' Impero, con noialtri (in quanto italici) protagonisti... non ti basta per pazientare ancora un pokino? :-*
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2012, 16:46:10 da Borpega »
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Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #19 il: 05 Dicembre 2012, 15:15:59 »
Apprendista all'Ascensione Fatua????? :-X, Rivoglio l' Attendente agli Skovolini Assorbenti!!! Subito e per sempre!!!!!  ;D 8)
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #20 il: 05 Dicembre 2012, 15:40:38 »
Sarebbe interessante sapere con più o meno precisione, cosa dice la legge in quanto a presenza di sostanze nocive e addittivi vari
nei tabacchi da pipa e poi, sapere se le ditte produttrici rispettano tale normative. Poi sarebbe interessante sapere quali additivi e percentuali vi siano nelle miscele ecc. e, quanta nicotina.
Spero che, prima o poi, esca una normativa di legge che preveda l'obbligo di scrivere sulle latte quanta nicotina contiene una miscela
e quali additivi....perchè così, si naviga al buio.
Se non ho capito male, dal 2000 nei tabacchi da pipa sono permesse lo 0,5 per cento di sostanze molto nocive.
Cosa si intende con esse ? Nicotina e condensato...?...e poi..?
E il 30 per cento di altro che non rientri nelle sostanze molto nocive. Ovvero ? zuccheri vari ? acqua ? e poi ....cosa ?
Queste sostanze con la conbustione quanto diventano nocive ?...ovvero, possono divenire molto nocive ?

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #21 il: 05 Dicembre 2012, 15:51:29 »
ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa)....  Stefano dai :)... 1,5% e 30%... quello che inturgida benbene, come anche fa la liquirizia (vera, invitano a controllare) d'una Larsen  Verde, e se non c'è liquirizia hai altro....

Non credo che in quel 1,5% (triplo dello 0,5 mmesso per sigari e sigarette, MAI inalare, dunque) sia compresa la nicotina, che già c'è....

Per il resto condivido, la incomprensibile fottutissima Utopia in Thopic (o Inthopia)  serve anche per queste cose, ma sempre in equilibro tra consapevole filiera cognitiva e sacrosanto libero piacere e VIZIO.... insomma un fottutissimo flavoured toasted Burley, torrefatto, deconitizzato e gastronomizzato, farà vomitare molti ma... esplorate fino in fondo le risorse gustative in stile "american taste", ad esempio? Poi, dopo un malanno, e la Pipa e Pipa, sempre miscela Ramazzotti "Trinciato Forte e Toscani sbriciolati"?.... la terza età s'accosta alla Rete, non a caso Giala vi alligna già da almeno un lustro :o ;)
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #22 il: 05 Dicembre 2012, 16:32:00 »
...ok capito, 1,5 e 30 per cento per pipa.
Ma a parte, mi pare di capire, è il discorso nicotina che non rientra nei parametri sopracitati.

Ho conosciuto dal mio tabaccaio un anziano, sopra gli ottanta anni che, era passato a prendersi dell' italia e, del Comune.
Sosteneva che questi erano molto buoni...tutto il resto in commercio di facile reperibilità, lo trovava troppo pasticciato, non tabacco. Il vantaggio poi, del basso costo.
Alla faccia per carriera da pippatore ;D

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #23 il: 05 Dicembre 2012, 16:53:36 »
sempre miscela Ramazzotti "Trinciato Forte e Toscani sbriciolati"?.... la terza età s'accosta alla Rete, non a caso Giala vi alligna già da almeno un lustro :o ;)

Ma quello è il vero fumare, sentire solo ed esclusivamente il sapore del tabacco, almenochè i Peretti non si decidono ad aprire una taverna da queste parti, oppure hai l'amico contadino che ti fa il KY come il vino fatto in casa.

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #24 il: 05 Dicembre 2012, 17:46:21 »
si, la penso come te caro Rai.
In fatti per esempio, marco Biagini di Moretti Pipe, fuma solo Semoise Belga. Voglio dire, spesso al fine il fumatore esperto di Pipa,
finisce dopo tanti anni proprio per fumare solo tabacco semplicissimo in fattura, ovvero molto naturale. Naturale rispetto ad altri, decisamente più arteffatti ecc....
...Io, non sono ancora arrivato a tale livello. Ogni tanto mi piace fumare solo qualcosa di simile, molto naturale nel gusto ed aroma,
come Comune, sigaro garibaldi sbriciolato, full virginia flake, best brown ecc...Semoise se lo trovassi, che fumo assai di rado grazie a singole fumate per concessione di qualche amico generoso, come pure per il Land tabak.
Però, ora come ora, non riesco a restare su una sola categoria, dopo un po devo cambiare, in inverno torno a fumare Em.
Comunque hai ragione...quello è il vero fumare.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #25 il: 05 Dicembre 2012, 18:25:54 »
Lo capirai da solo quando arriva il tuo momento per certe cose, anch'io con il troppo freddo come in questo periodo, mi faccio ancora qualche carica di latakiosa.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #26 il: 06 Dicembre 2012, 08:30:02 »
Parlate di cose fuori da qualsisi mia rilevazione media (aumenta con gli anni la duttilità, l'apprezzamento della mitezza full time, lo sfizio prezioso per l'attività fine a sè stessa) ma non certo fuori dal mondo, anche se i vostri modelli, certo plausibili, stanno tra il carisma del Vecchio della Campagna (che per lo più da mezzo secolo almeno ha cornificato la terracotta con le Alfa), e la vostra idea personale d'ascensione pipatoria, che segue i modelli da me in questo 3d un po', diciamo, "integrati di varianti".

Io ho succhiato Borkum Riff Original dalla Pipa di un ottantenne ex infartuato, ed era ambrosia... e di certo lo era per lui, che per più di mezzo secolo aveva fumato tutto. Ma nel mio caso, possono aver agito fascinazioni complementari a quelle dell'ottimo Rais.

Circa altri tipi di rappresentazione, sarò più crudo.... per un cardiopatico che volesse "cadere" per darsi una cosolazione, catafottersi cimette o Borkum Riff Original,  fa senza meno la differenza tra una crisi tachicardica, e no.... e non credo serva aggiungere altro.

Appena posso, si mena di classifikha ::) ;D :-*
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:35:05 da Borpega »
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #27 il: 06 Dicembre 2012, 08:42:08 »
Borpega arrivi all'estremismo, no la pipa fumata è piacere e fin che c'è la possibilità e vita terrena lo concede bisogna fumare il meglio, o almeno si cerca di farlo, perchè abbattersi e adagiarsi su quello che offre il convento, se si ha la possibilità dopo che in quei magnifici anni 80 ci hanno fatto leccare il bocchino da squisite prelibatezze come fai a rassegnarti e sapere che in giro ancora qualcosa c'è.
A dover di cronaca purtroppo non riesco a farmi piacere i panettoni e le caramelle che ci stanno in giro, e di buono senza dubbio ce ne stanno, ma il citato Amsterdamer della Seita era quello che fu, a cosa posso sostituirlo se non c'è una valida alternativa, puah meglio smettere di fumare.

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #28 il: 06 Dicembre 2012, 10:40:49 »
Apprendista all'Ascensione Fatua????? :-X, Rivoglio l' Attendente agli Skovolini Assorbenti!!! Subito e per sempre!!!!!  ;D 8)

Non ti affezionare troppo ai ruoli.

OK Borpega aspetterò paziente!

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #29 il: 06 Dicembre 2012, 10:52:50 »
Terze Considerazioni: la Classifica
++++++++++++++++++++++++



1a puntata:-Le miscele “Naural taste” e Traditional Flakes,ovvero i tabacchi che escludiamo.

 Le EM e i cosidetti Trinciati Naturali, costituiscono l’autentica forte base del "lato a" della classificazione bipolare neofitaria, e non senza ragione. A vederli bene, però, a parte il celeberrimo “Natural Taste”, non hanno quasi niente altro in comune. Le EM sono l’esempio unico di gusto decisamente naturale all’interno delle cultura “navale” (angloalmericana e baltica); mentre i Trinciati Naturali sono l’espressione d’un consumo rurale, a filiera breve, del Centro e Sud d’Europa. Le EM sono dunque miscele semicomplesse, coloniali, da scatola per commercio allargato, semi moderne, a base di VOL. I Trinciati Naturali sono a filiera breve, autoctona, conservati mediante sottrazione d’acqua, adatti all’imbustamento  anche nella filiera allargata (con congrua additivazione), fondati su due filoni principali di tabacco scuro, uno Italiano (Italian Kentucky, fire cured) e uno tedesco (Havanna Forcheimer, dark air cured), che è il genitore di tutto il tabacco trinciato scuro centro europeo. In proporzioni variabili, possono partecipare  anche Virginia, ibridi del Burley e di altri tropicali ed orientali (nel caso Italiano, come autoctoni; nel caso Olandese, importati). A proposito dei trinciati olandesi, molto complessi e commercialmente “navali e borghesi” anche se con caratteristiche “continentali”, tradiscono fin dalle origini la filiera breve per essere i loro autori degli specialisti nel commercio globale, soprattutto di sigari Tropicali. Complessità, tropicalità, e generi importati, oltre il cleberrimo taglio lungo e sottile, sono le principali caratteristiche degli olandesi naturali; oltre una spiccata penetrante room note in certe varianti, che ci farà collocare queste ultime nella classificazione richiamata nel thopic. Inseriamo i Traditional Flakes  tra questi “esclusi”, semplicemente  per attenerci alla logica del “cosidetto”; limitandoci nondimeno a citarli.
(segue….)
 8)
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:35:44 da Borpega »
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