Autore Topic: Kalabash Es(s)oterica  (Letto 15577 volte)

Onofrio del Grillo

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #30 il: 04 Marzo 2013, 11:28:04 »
Vecchi titoli grande attualità


Quando la realtà supera la fantasia...

(Reponline oggi ore 11.20)
« Ultima modifica: 04 Marzo 2013, 11:30:57 da Onofrio del Grillo »

Offline Nic Salamandra

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #31 il: 04 Marzo 2013, 12:09:11 »
Kuale antikuo fondatore di kuesto thopik pongo ALLERTH!, no polithikal Oth (anche perchè da vekkio barrikadero-soprattutto vekkio ;D-tutto è polythika, tanto più forte quando ekumenika... tra persone ke inthelligono 8))...

Massì, tutti via dal Parlmento, anke la massaja feisbukiana di Pordenone eletta al Senato, e che maco sa se sogna; poi, alle soglie del disastro sociale, tutti in piazza il 23 pei soliti e unici protagtonisti che contano :-X

EMMO' BASTA! (agli offthopik polytici, eh! :D)
siamo inthopici fino in fondo

Onofrio del Grillo

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #32 il: 04 Marzo 2013, 12:32:22 »
                                                       Società Civile
                                                      ++++++++++

Esiste già una Società Civile che sia migliore dello Stato? Qualcuno-sconosciuto e non seguito da "noi" pessimisti individualisti- ha davvero in questi anni pensato seriamente di formarla e informarla, riuscendo nell'impresa fino a un punto di maturazione idoneo a pervadere lo Stato, a puntare a una identificazione con Esso, a creare Soggetti contro il moto inarrestabile a oggettificarli e mercificali?

Così fosse stato, chi è restato fuori dalla mercificazione cannibalesca, ma anche da una formulazione pratica di efficaci antidoti, avrebbe vissuto fuori dall'onda "vera", si sarebbe avvoltolato in una propria forma di edonismo, magari più colta ed elegante, ma non meno grave di qualunque altra, vittima-complice della debacle civiltaria che ha trasformato la Patria di Dante San Francesco e Garibaldi in una colonia-immondezzaio di più attrezzato estremo e giovane Occidente.

Ora, il Parlamento è improvvisamente pieno di quelli che hanno lavorato "sodo", la Società Civile, un Davide diventato un Golia grande, grosso, e persino intelligente.

Io, non ho mai parlato o interagito con nessuno di loro, ero come molti di Voi interessato di più alla Civiltà Sociale, ovvero ai fattori di formazione e conoscenza che fondano ed edificano una comunità di sodali, anziché una marea di attivisti loggati. La speranza, forse un po' narcisa ed auto-assolutoria, è che qualcosa di quanto abbiamo colpevolmente idelizzato nella solitudine, sia passato anche per le loro tastiere, rendendo così meno grave il nostro disinteresse.

Accendiamo la Pipa continuando a essere quello che siamo: un po' migliori, se ci riusciamo; più loquaci connessi e connettivi, se il tempo per farlo con minore sfiducia, fosse davvero arrivato. ::)

OK Borpa mi arrendo...

no politica! non è politically correct!

Offline Nic Salamandra

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #33 il: 14 Marzo 2013, 11:37:26 »
La Montagna e l’Uovo
+++++++++++++++++

Una montagna di Storia e di Fango ha ieri partorito un ovetto. Lo Spirito vi è come uscito, pulcino millenario, a cinguettare di Vescovo e di Popolo, a raccomandare la buona serata e poi nottata. Nelle parole di Popolo e Dio e di Popolo di Dio è suonato per la prima volta un fragore di tuono, trasversale a tutte le orecchie e a tutti i cuori, che ha commosso chiunque, anche un mio amico ateo, che ha dovuto confessare la cosa dicendosi per la prima volta “diversamente credente”.

A parte i soliti e fortunati “comunemente credenti”, l’accostamento di Popolo a Dio è fino a iersera suonato come partigiano, parrocchiano, o comunque opzionale, una forzatura,  sia pure negli aspetti universalmente ritenuti più nobili. Ora-ma da un po’ nel profondo lo sapevamo-sappiamo tutti che non esiste popolo, senza Dio, per il disfacimento totale di qualsiasi altra realtà che possa  costituire un “popolo” come Comunità legata da una lingua, una tradizione, un territorio…. A parte retroguardie fondamentaliste e sostanzialmente razziste, che insieme a fallite avanguardie,  hanno contribuito a questa dissoluzione, pur a parole volendola combattere.

Da qui li sbalzi da localismo (vescovo- diocesi) a universalismo (vescovi vari- diocesi mondiali); da “buonasera” a ben e più consueto Altro. Il popolo, insomma, si accentra de-centrandosi, perché deve restare concreto, pre-virtuale; ma nello Spirito e la Grazia che soli possono unificarlo.

In America Latina (prendete anche film spettacolari come Mission) è difficile il trasformismo gattopardesco del Vecchio Continente: inevitabile stare coi carnefici o con le vittime, col Potere o la Rivoluizione. Papa Francesco pare invece aver tenuto uno strano equilibrio, che tutti ci auguriamo più del savio che dell’opportunista. Ora, l’America Latina è qui, inevitabile prendere una parte senza perdere una equidistanza anche solo apparente, che forse è giusto venga definitivamente smarrita. Prendere la parte di tutti i poveri del Mondo, contro i pochi prepotenti che li affamano. Mediante una Grazia, che Sola può ri-convertire in popoli i loggatissimi agglomerati odierni.

Orate atkue Pipate(*), fratres

(*) proprio qui, si intenda inthopicamente ma non “alla toscana”… suonerebbe bestemmievolhe
 ;D
« Ultima modifica: 14 Marzo 2013, 11:52:33 da Borpega »
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Offline Arnaldo da Brugges

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #34 il: 14 Marzo 2013, 12:30:28 »
Nell'era dei social network io clicco "mi piace" ...

Nel campo della comunicazione assoluta basta un nome "Francesco", icona sacra anche per gli atei.

Antroposoficamente parlando, la corrente evolutiva umana postatlandidea percorre una strada già tracciata: da oriente ad occidente, e dalla corrente nord occidentale non si poteva che andare verso quella sud occidentale (non c'era rimasto altro disponibile).

Come predissi in uno dei miei deliri, la cultura spirituale Inca sarà il modello archetipo di quella del prossimo periodo postatlandideo (il quinto, cominciato ora, alla fine del 2012 secondo gli andini, ancora di là da venire secondo Steiner), corrispondente al V livello di coscienza. Speriamo che questo Papa sia del quinto livello, atteso che Cristo era del settiimo e ultimo...


Onofrio del Grillo

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #35 il: 14 Marzo 2013, 14:52:06 »
Vedi firma  ;D

Offline StefanoG

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #36 il: 14 Marzo 2013, 16:48:42 »
Allego per Vostra conoscenza una delle tante pagine che, si possono trovare su internet e che, riguardano due celebri libri scritti da un giornalista Argentino e che, stanno
ponendo a qualcuno la questione " il rapporto con le dittature " .
Ciò non vuole assolutamente esprimere alcun giudizio ma, solo fornire una pagina di informazione, ad ogni persona spetterà, se lo vorrà in seguito, debite approfondite
 informazioni desausitve.

tratti da www.today.it
http://noionestiitaliani.blogspot.com/
it.peacereporter.net
e dal libro L'isola del silenzio - Il volo di Horacio Verbitsky - giornalista
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Bergoglio e il dittator Videla

L 'ISOLA DEL SILENZIO. IL RUOLO DELLA CHIESA NELLA DITTATURA ARGENTINA

Trent' anni dopo il colpo di stato del 1976, è stato pubblicato in Italia questo libro di Horacio Verbitsky, uno dei giornalisti argentini più noti grazie al successo del precedente libro “Il volo.” L'isola del silenzio è frutto di un' indagine lunga 15 anni, ricca di testimonianze dei familiari dei desaparecidos, dei prigionieri sopravvissuti, e anche dei militari e dei religiosi coinvolti nella dittatura.
Le testimonianze provengono sia da interviste realizzate dall'autore che, dai verbali dei processi giudiziari svoltisi dopo la caduta del governo militare, tutto è verificabile. L' elenco delle note bibliografiche contiene oltre 300 riferimenti. Il titolo originale in spagnolo, El Silencio, si riferisce sia al nome dell'isola che, alla condotta vituperabile della Chiesa cattolica che, pur pienamente consapevole delle violazioni dei diritti umani, non fece sentire la minima voce di allarme.

L'isola El Silencio era di proprietà della Chiesa, un luogo di ricreazione frequentato dai propri membri, dai seminaristi fino ai cardinali Antonio Caggiano e Juan Carlos Aramburu. Nel settembre del 1979, quando la pressione internazionale arrivò a un punto tale che l'ispezione da parte della Commissione Interamericana per i Diritti Umani non poté più essere rimandata, tutti i prigionieri furono trasferiti dalla Scuola di Meccanica della Marina (ESMA) su quest'isola di propietà religiosa, dove rimasero al riparo da occhi indiscreti, e dove proseguirono a compiere atti di barbarie.

La Chiesa certamente non si limitò a fornire questo nascondiglio e ebbe un ruolo attivo su due fronti: da una parte raccoglieva le richieste dei disperati familiari delle persone scomparse, impegnati nella ricerca di notizie dei propri cari. Dall'altra, forniva conforto ai militari offrendo loro supporto logistico e, morale, per giustificare le atrocità commesse sui prigionieri. Coloro che hanno letto Il volo ricorderanno la testimonianza del ex-capitano Adolfo Scilingo, che dopo aver gettato dall'aereo persone vive nell'oceano venne rassicurato dal cappellano Zanchetta che quella era una "morte cristiana" che aveva la benedizione delle gerarchie ecclesiastiche, era necessario per
la chiesa e il paese.

Dalle numerose testimonianze, risulta evidente che la Chiesa era perfettamente al corrente di tutte le attività clandestine, torture comprese. Tra i personaggi che hanno collaborato con la dittatura militare sono menzionati: il cardinale Pio Laghi (all'epoca nunzio apostolico, noto per le sue partite a tennis con Emilio Massera – gerarca ), i cardinali Caggiano, Aramburu e Primatesta, l'arcivescovo Tortolo e i suoi vicari Emilio Graselli e Victorio Bonamín, e l'allora sacerdote Jorge Bergoglio (oggi cardinale). Il libro riporta anche le testimonianze di Bergoglio e Graselli, esponendo la loro versione dei fatti nelle interviste realizzate da Verbitsky.

Due interi capitoli sono dedicati al "programma di rieducazione" dei prigionieri, grazie al quale potevano avere una possibilità di sopravvivere. La rieducazione aveva un doppio scopo: sottoporre le persone ostili al regime a un lavaggio del cervello per “convertirle” in collaboratori, e allo stesso tempo ottenere informazioni sull'identità dei compagni da arrestare. Ma non tutti erano candidati al “recupero”. I prigionieri erano divisi in tre gruppi: gli irriducibili, i deboli e i recuperabili. Quelli che rientravano in quest'ultimo gruppo dovevano avere un minimo di competenze tecniche, ad esempio un tipografo era un ottimo candidato perché necessario per falsificare passaporti ed altri documenti. In questo modo si reclutavano schiavi utili allo scopo di favorire l'ascesa politica dell'ammiraglio Emilio Massera.


Non devono sorprenderci i legami tra la Chiesa ed il potere, è una tradizione lunga quasi due millenni. Ciò che è notevole nel caso argentino è in primo luogo che la Chiesa appoggiava i militari a tal punto che non si capisce se la Chiesa fosse al servizio delle Forze Armate, o viceversa. Molto eloquente l'omelia di Bonamín, citata a pagina 24:
 "Quando c'è spargimento di sangue, c'è redenzione: Dio sta redimendo la nazione argentina per mezzo dell'esercito argentino".
In secondo luogo, tutti i principi morali furono messi da parte: il fine giustificava ogni mezzo, permettendo il ritorno agli ormai dimenticati metodi della Santa Inquisizione in pieno XX secolo.

Ma ciò che più colpisce dei fatti documentati da Verbitsky è che la Chiesa non esitò a tradire i propri membri, come i sacerdoti e i catechisti che seguendo il vangelo di Cristo si dedicavano ad aiutare i poveri, un'attività considerata troppo di sinistra e quindi nociva per la Chiesa.
 
Questa è la storia dei gesuiti Yorio e Jalics, che hanno individuato nel cardinale Bergoglio il responsabile delle loro sofferenze, e ai quali viene dedicato un capitolo che illustra i punti di vista di questi tre protagonisti. Il lettore può trarre le proprie conclusioni.

L'unico neo del libro è che parla di responsabilità a senso unico. Questo scontro aveva da una parte i militanti armati di sinistra (i Montoneros, cioè l'equivalente argentino delle Brigate Rosse) e dall'altra i militari. Le violazioni dei diritti umani sono state commesse da entrambi, non a caso questo conflitto viene conosciuto come "la guerra sporca". Senza dubbio la maggior parte degli eccessi fu da parte delle Forze Armate, ma non esiste alcuna traccia di segnalazione - per non parlare di denunce e di processi penali - a carico dei Montoneros.
L'edizione italiana ha un capitolo in più, che commenta un fatto che Verbitsky non poteva prevedere al momento di mandare in stampa l'edizione originale in spagnolo: che, dopo la morte di Giovanni Paolo II, il principale contendente del cardinale Ratzinger per la sua successione fosse proprio Bergoglio. E non esclude che quest'ultimo possa avere una seconda chance alla guida del Vaticano, visto che Benedetto XVI ha già 82 anni. Solo il tempo potrà confermare o smentire questa previsione.

José Luis Scanferlato

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Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, nonché tra i più votati, un anno fa, nel conclave Vaticano che ha scelto il successore di Giovanni Paolo II, è accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò novemila persone. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi attraverso ricerche serie e attente.
I fatti riferiti da Verbitsky. Nei primi anni Settanta Bergoglio, 36 anni, gesuita, divenne il più giovane Superiore provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina. Entrando a capo della congregazione, ereditò molta influenza e molto potere, dato che in quel periodo l'istituzione religiosa ricopriva un ruolo determinante in tutte le comunità ecclesiastiche di base, attive nelle baraccopoli di Buenos Aires. Tutti i sacerdoti gesuiti che operavano nell’area erano sotto le sue dipendenze. Fu così che nel febbraio del’76, un mese prima del colpo di stato, Bergoglio chiese a due dei gesuiti impegnati nelle comunità di abbandonare il loro lavoro nelle baraccopoli e di andarsene. Erano Orlando Yorio e Francisco Jalics, che si rifiutarono di andarsene. Non se la sentirono di abbandonare tutta quella gente povera che faceva affidamento su di loro.
La svolta. Verbitsky racconta come Bergoglio reagì con due provvedimenti immediati. Innanzitutto li escluse dalla Compagnia di Gesù senza nemmeno informarli, poi fece pressioni all’allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l’autorizzazione a dir messa. Pochi giorni dopo il golpe, furono rapiti. Secondo quanto sostenuto dai due sacerdoti, quella revoca fu il segnale per i militari, il via libera ad agire: la protezione della Chiesa era ormai venuta meno. E la colpa fu proprio di Bergoglio, accusato di aver segnalato i due padri alla dittatura come sovversivi. Con l’accezione“sovversivo”, nell’Argentina di quegli anni, venivano qualificate persone di ogni ordine e grado: dai professori universitari simpatizzanti del peronismo a chi cantava canzoni di protesta, dalle donne che osavano indossare le minigonne a chi viaggiava armato fino ai denti, fino ad arrivare a chi era impegnato nel sociale ed educava la gente umile a prendere coscienza di diritti e libertà. Dopo sei mesi di sevizie nella famigerata Scuola di meccanica della marina (Esma), i due religiosi furono rilasciati, grazie alle pressioni
Botta e risposta. Alle accuse dei padri gesuiti di averli traditi e denunciati, il cardinal Bergoglio si difende spiegando che la richiesta di lasciare la baraccopoli era un modo per metterli in guardia di fronte a un imminente pericolo. Un botta e risposta che è andato avanti per anni e che Verbitsky ha sempre riportato fedelmente, fiutando che la verità fosse nel mezzo. Poi la luce: dagli archivi del ministero degli Esteri sono emersi documenti che confermano la versione dei due sacerdoti, mettendo fine a ogni diatriba. In particolare Verbitsky fa riferimento a un episodio specifico: nel 1979 padre Francisco Jalics si era rifugiato in Germania, da dove chiese il rinnovo del passaporto per evitare di rimetter piede nell’Argentina delle torture. Bergoglio si offrì di fare da intermediario, fingendo di perorare la causa del padre: invece l’istanza fu respinta. Nella nota apposta sulla documentazione dal direttore dell’Ufficio del culto cattolico, allora organismo del ministero degli Esteri, c’è scritto:“Questo prete è un sovversivo. Ha avuto problemi con i suoi superiori ed è stato detenuto nell’Esma”. Poi termina dicendo che la fonte di queste informazioni su Jalics è proprio il Superiore provinciale dei gesuiti padre Bergoglio, che raccomanda che non si dia corso all’istanza.
E non finisce qui. Un altro documento evidenzia ancora più chiaramente il ruolo di Bergoglio:“Nonostante la buona volontà di padre Bergoglio, la Compagnia Argentina non ha fatto pulizia al suo interno. I gesuiti furbi per qualche tempo sono rimasti in disparte, ma adesso con gran sostegno dall’esterno di certi vescovi terzomondisti hanno cominciato una nuova fase”. È il documento classificato Direzione del culto, raccoglitore 9, schedario B2B, Arcivescovado di Buenos Aires, documento 9. Nel libro di Verbitsky sono pubblicati anche i resoconti dell’incontro fra il giornalista argentino e il cardinale, durante i quali quest’ultimo ha cercato di presentare le prove che ridimensionassero il suo ruolo. “Non ebbi mai modo di etichettarli come guerriglieri o comunisti–affermò l’arcivescovo – tra l’altro perché no ho mai creduto che lo fossero”.
Ma… Ad inchiodarlo c’è anche la testimonianza di padre Orlando Yorio, morto nel 2000 in Uruguay e mai ripresosi pienamente dalle torture, dalla terribile esperienza vissuta chiuso nell’Esma. In un’intervista rilasciata a Verbistky nel 1999 racconta il suo arrivo a Roma dopo la partenza dall’Argentina: “Padre Gavigna, segretario generale dei gesuiti, mi aprì gli occhi – raccontò in quell’occasione – Era un colombiano che aveva vissuto in Argentina e mi conosceva bene. Mi riferì che l’ambasciatore argentino presso la Santa Sede lo aveva informato che secondo il governo eravamo stati catturati dalle Forze armate perché i nostri superiori ecclesiastici lo avevano informato che almeno uno di noi era un guerrigliero. Chiesi a Gavigna di mettermelo per iscritto e lo fece”.
Nel libro, inoltre, Verbistky spiega come Bergoglio, durante la dittatura militare, abbia svolto attività politica nella Guardia di ferro, un’organizzazione della destra peronista, che ha lo stesso nome di una formazione rumena sviluppatasi fra gli anni Venti e i Trenta del Novecento, legata al nazionalsocialismo. Secondo il giornalista, l’attuale arcivescovo di Buenos Aires, quando ricoprì il ruolo di Provinciale della Compagnia di Gesù, decise che l’Università gestita dai gesuiti fosse collegata a un’associazione privata controllata dalla Guardia di ferro. Controllo che terminò proprio quando Bergoglio fu trasferito di ruolo. “Io non conosco casi moderni di vescovi che abbiano avuto una partecipazione politica così esplicita come è stata quella di Bergoglio”, incalza Verbitsky. “Lui agisce con il tipico stile di un politico. È in relazione costante con il mondo politico, ha persino incontri costanti con ministri del governo
Oggi. Nonostante non abbia mai ammesso le sue colpe, il presidente dei vescovi argentini ha spinto la Chiesa del paese latinoamericano a pubblicare una sorta di mea culpa in occasione del 30esimo anniversario del colpo di Stato, celebratosi lo scorso marzo. “Ricordare il passato per costruire saggiamente il presente” è il titolo della missiva apostolica, dove viene chiesto agli argentini di volgere lo sguardo al passato per ricordare la rottura della vita democratica, la violazione della dignità umana e il disprezzo per la legge e le istituzioni. “Questo, avvenuto in un contesto di grande fragilità istituzionale – hanno scritto i vescovi argentini – e reso possibile dai dirigenti di quel periodo storico, ebbe gravi conseguenze che segnarono negativamente la vita e la convivenza del nostro popolo. Questi fatti del passato che ci parlano di enormi errori contro la vita e del disprezzo per la legge e le istituzioni sono un’occasione propizia affinché come argentini ci pentiamo una volta di più dai nostri errori per assimilare l’insegnamento della nostra storia nella costruzione del presente”.
Tanti tasselli, quelli raccolti dal giornalista argentino nel suo libro che ci aiutano a vedere un po’ meglio in un mosaico tanto complesso quanto doloroso della storia recente di Santa Romana Chiesa.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Altre notizie girano su internet mi fermo qui è superfluo dare altre informazioni....chi vorrà cercare nuove informazioni e fare comparazioni potrà farlo da se in altre sedi....desideravo solo fornire una più completa informazione se pure, credo faziosa, di parte, e perniciosa.....ma credo sia giusto dare anche la mezza messa e non solo la Messa Santa solenne.

« Ultima modifica: 14 Marzo 2013, 17:01:20 da StefanoG »

Onofrio del Grillo

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #37 il: 14 Marzo 2013, 17:00:49 »
Calimero era fascista?

Offline Nic Salamandra

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #38 il: 14 Marzo 2013, 17:07:45 »
Stefano, grazie... Ovvio che queste cose non mi sono in linea di massima sfuggite, e infatti ne faccio
edulcorato cenno nel mio "edificante" predicozzo, sintetizzando  nel cenno sul passato "neutrale" anche alcune cose di segno assai più benevolo e caritatevole.

Per chi non si è fritto il cervello, in questi ultimi decenni volgari decerebrati e decerebranti, sarà un giochino dare un chiaro segno alla cose dette, alle posizioni prese, etc. Per la Chiesa, appoggiare autentici criminali politici è una cosa che ci riguarda fin l'altro ieri... mentre i loro scandali sessuali fanno sì che sia FINITO il loro millenario pontificare sulle morali private altrui che meno incidono, nel bene e nel male, nel PUBBLICO, quello giusto, che è quanto di cui Francesco si dovrà occupare, assieme ai vizi satanici che detto PUBBLICO stanno demolendo... certo col profilo d'una guida mondiale e non un attivista, ma occupare, sì....
grazie ;)
« Ultima modifica: 14 Marzo 2013, 17:17:41 da Borpega »
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Offline StefanoG

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #39 il: 14 Marzo 2013, 17:37:47 »
Ma di nulla, era solo per contribuire e, lasciare un contraltare, uno spunto per chi volesse proseguire ad informarsi in modo totale, ampio, senza pregiudizi alcuni e, con la conscia consapevolezza che tutto ciò postato va debitamente preso con le pinze e, soppesato, verificato, vagliato ecc.
Piuttosto, grazie a te, per i tuoi perfetti ed interessanti scritti, sempre così attenti e precisi, sottili, fini, dalle tele complesse ed argute, portatrici anche si, di ricco stile linguistico, semantico.

Per il Marchesino : Calimero haimè ...era una vittima ;)
« Ultima modifica: 14 Marzo 2013, 17:39:51 da StefanoG »

Onofrio del Grillo

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #40 il: 14 Marzo 2013, 17:42:43 »
EVVIVA!
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Offline StefanoG

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #41 il: 14 Marzo 2013, 17:52:04 »
AhhhGrilloooo, per essere nero l'era ben nero sto Calimero, ma se l'era nero per essere poi fascista io, non lo so mica.
Per dritta o per storta io, ero conteno anche prima :)
In somma Grillo, come volesse Vossia ;)


....non ci sono manco più i cartoni d' una vortaaa  :(

viva calimero, grisù, capo l'orso napo..o era napo l'orso capo ' mah..., via tin-tin e SuperGulp fumetti in Tv

me mi ricordo ancora quando seduto bonino bonino attendevo di Sabato sera gli unici cartoni che la tv trasmetteva in settimana, e si attendeva tutta la settimana, aaahh l'erano bei tempi.....Supergulp fumetti in tv.
Senza dimenticare Scacciapensieri.....le uniche strisce di fumetti/cartoon per noi bimbi dell'epoca, bei tempi.
« Ultima modifica: 14 Marzo 2013, 17:58:40 da StefanoG »

Offline santi bailor

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #42 il: 14 Marzo 2013, 21:27:35 »
AhhhGrilloooo, per essere nero l'era ben nero sto Calimero, ma se l'era nero per essere poi fascista io, non lo so mica.
Per dritta o per storta io, ero conteno anche prima :)

me mi ricordo ancora quando seduto bonino bonino attendevo di Sabato sera gli unici cartoni che la tv trasmetteva in settimana, e si attendeva tutta la settimana, aaahh l'erano bei tempi.....Supergulp fumetti in tv.

in qc'era anche gabriel pontello al grido porno-extraterrestre di supersex I FIX TCEN TCEN, nonkè magika aka marylinn jess... mi ricordo di discorsi belli tondi e ragionevoli!
HMCIM

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #43 il: 14 Marzo 2013, 21:31:05 »

me mi ricordo ancora quando seduto bonino bonino attendevo di Sabato sera gli unici cartoni che la tv trasmetteva in settimana, e si attendeva tutta la settimana, aaahh l'erano bei tempi.....Supergulp fumetti in tv.
Senza dimenticare Scacciapensieri.....le uniche strisce di fumetti/cartoon per noi bimbi dell'epoca, bei tempi.


AhhhGrilloooo, per essere nero l'era ben nero sto Calimero, ma se l'era nero per essere poi fascista io, non lo so mica.
Per dritta o per storta io, ero conteno anche prima :)

me mi ricordo ancora quando seduto bonino bonino attendevo di Sabato sera gli unici cartoni che la tv trasmetteva in settimana, e si attendeva tutta la settimana, aaahh l'erano bei tempi.....Supergulp fumetti in tv.

in quegli anni, quanto a strisce, c'era anche gabriel pontello al grido-porno-extraterrestre-secrettivo di supersex <<I FIX TCEN TCEN>>, nonkè magika aka marylin jess... mi ricordo di discorsi belli tondi e ragionevoli!
HMCIM

Offline Nic Salamandra

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Re:Kalabash Es(s)oterica
« Risposta #44 il: 15 Marzo 2013, 08:02:11 »
EVVIVA!
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...dikunt, Peronista di Destra......
Allora su gli amerikani, giù latifindista e guerrijeros, Mygnotta di Regime, nomenklatori pontieri... mmm, lassamo perde, le vie dello Spirito sono necessariamente infinite, guardiamo alle meravigliose sorti progressive....ste... :-X
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