Autore Topic: dunhill  (Letto 8874 volte)

Offline birdeye

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Re:dunhill
« Risposta #15 il: 07 Novembre 2019, 12:50:11 »
Be', se Sir. Alfred all'epoca le avesse già "inventate" anche il londinese Karl Marx avrebbe fumato Dunhill. Tanto pagava Engels.  ;D
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Re:dunhill
« Risposta #16 il: 07 Novembre 2019, 15:17:48 »
Be', se Sir. Alfred all'epoca le avesse già "inventate" anche il londinese Karl Marx avrebbe fumato Dunhill. Tanto pagava Engels.  ;D
forte questa
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Offline birdeye

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Re:dunhill
« Risposta #17 il: 08 Novembre 2019, 12:02:51 »
A proposito di Marx, mi sono sempre chiesto perché il valore monetario di una pipa mediamente non dipenda dalla complessità del processo di produzione (tempo, lavorazione e macchinari utilizzati), bensì semplicemente della bellezza estetica e perfezione strutturale della materia prima, ovvero il blocco di radica da cui è forgiata. Fiammato (dritto o traverso, poco importa) = più costoso, quando è molto più complicato produrre una bella sabbiata. Il plusvalore è dato da un elemento aleatorio e fortuito come un eccezionale ciocco di radica senza difetti.
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Offline NCH

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Re:dunhill
« Risposta #18 il: 08 Novembre 2019, 12:34:28 »
Come per i diamanti, si paga la perfezione della materia prima, però ci fu Rainer Barbi che faceva i prezzi in base al tempo impiegato nella realizzazione, infatti alcune sue sabbiate costavano di più delle lisce.
I have a feeling we're not in Kansas anymore.

Offline Bartleby

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Re:dunhill
« Risposta #19 il: 08 Novembre 2019, 14:48:15 »
Delle volte a me sembra sia giusto attribuire alla rarità in Natura un valore superiore.
Anche se Virna Lisi “Barbie” è frutto del caso.  ;D
« Ultima modifica: 08 Novembre 2019, 14:52:37 da Ramon »
Preferirei di no.

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Re:dunhill
« Risposta #20 il: 08 Novembre 2019, 18:39:49 »
Non riesco ad appassionarmi troppo alle vicende che riguardano i prezzi delle cose, cerco di spendere "al meglio" per ciò che mi piace/serve secondo le mie possibilità.
Le dunhill hanno una marcia in più che non è solo data dalla radica ma anche da altro.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline birdeye

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Re:dunhill
« Risposta #21 il: 08 Novembre 2019, 21:12:12 »
Si stava solo un po’ giocando con quel barbuto di Karl. Per esempio, prendiamo la nozione di “valore d’uso” e chiediamoci se è più soddisfacente fumare una billiard DR*** con una fiamma pazzesca o un’omologa Tanshell o Schilling con una bella sabbiatura profonda e rugosa che segue sinuosa le venature del legno. Parlo del livello tattile, di presa sull’oggetto. Non so voi, ma io propendo per la seconda.
A ciò aggiungo che in genere detesto ogni sorta di supposti abbellimenti, come vere o altri inserti di materiali preziosi.
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Offline enrikon

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Re:dunhill
« Risposta #22 il: 08 Novembre 2019, 21:53:27 »
Gli americani - gente pratica - adorano Savinelli e guardano con sospetto Dunhill. Prediligono le rusticate perché costano meno e hanno una lavorazione in più. Tutto l'opposto di noi che stiamo attenti all'estetica, alla fatuità, alla moda, all'apparire.
Naturalmente non dico che mi cambierei con un americano, né ammetterei mai che abbiano ragione loro a pensare così, però questa mentalità mi affascina.

Offline Bartleby

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Re:dunhill
« Risposta #23 il: 08 Novembre 2019, 22:38:27 »
Per esempio, prendiamo la nozione di “valore d’uso” e chiediamoci se è più soddisfacente fumare una billiard DR*** con una fiamma pazzesca o un’omologa Tanshell o Schilling con una bella sabbiatura profonda e rugosa che segue sinuosa le venature del legno.

Nel caso specifico citato da te opterei anche io per la sabbiata, soprattutto Tanshell, e purtroppo Dunhill lo sa e quindi me la vende a prezzo maggiorato rispetto alle altre sue sabbiate.
Ma, se uscissimo dall’universo Dunhill, e prendessimo in considerazione ad esempio Castello, 99 su 100 ti direi che preferirei una Collection a qualsiasi loro sabbiata. Questo forse perché non riesco ad “assolutizzare” la mia preferenza di finissaggio slegandolo da altri parametri intrinseci alla pipa.

Il discorso degli americani e della loro pragmaticita’ mi sembra veramente un po’ troppo stereotipato messo giù così. Di solito qui lo fate solo parlando dei russi...  ;D ;D ;D :D scherzo dai!

Comunque tutto è nato da ste etichette ottocentesche “borghesia” vs “aristocrazia” riferite a Dunhill. A me hanno evocato Karl Marx e quel oramai famoso sondaggio BBC in cui viene premiato come più importante filosofo di tutti i tempi. Ma la riflessione va oltre, ovviamente, ed è interessante interrogarsi sull’attualità del suo pensiero multi-disciplinarmente. Io ho trovato interessante il compendio scritto a più mani “Karl Marx vivo o morto?” Che ho letto lo scorso anno. Fa riflettere.

In estrema sintesi avvallavo ed estendevo il commento borpiano:”Sorgono un po' di problemi... di definizioni” ecc...

« Ultima modifica: 08 Novembre 2019, 23:09:10 da Ramon »
Preferirei di no.

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Re:dunhill
« Risposta #24 il: 08 Novembre 2019, 23:20:42 »
Uno dei motivi che mi trattiene dal comprare Dunhill sabbiate provenienti dal mercato dell’usato è che sono quasi tutte state sottoposte a dei trattamenti di lucidatura selvaggia che hanno smussato e arrotondato gli angoli vivi e la spigolosità (sharpness) tipiche della sabbiatura all’inglese.
Castello, in effetti, sulle sue Old Antiquari ha optato per una sabbiatura “morbida” come caratteristica di serie, per cui - caro amico Ramon - anche se non mancano eccezioni sono d’accordo con te.

Quanto a Marx, credo che oggi sia più vivo che mai, perché - comunque la si pensi - è innegabile che proprio oggi il capitalismo, anche nella sua versione aggiornata 24/7, è fonte di colossali tensioni e contraddizioni, che fanno scricchiolare la struttura delle sua fondamenta.
« Ultima modifica: 08 Novembre 2019, 23:26:48 da birdeye »
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Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:dunhill
« Risposta #25 il: 09 Novembre 2019, 10:47:46 »
Tra le dunhill preferisco le root. Quelle che ho vanno benissimo, le tanshell seguono a breve distanza. Le bruyere non mi hanno mai deluso così come le ruby bark (la preferita di Silvio ;D). Le shell non incontrano i miei gusti (dunhill lo sa e me le propone ad un costo inferiore ;D).
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Re:dunhill
« Risposta #26 il: 09 Novembre 2019, 14:55:20 »
Caro amico Daniele mi trovo d’accordo con te, come accadeva ai bei tempi  ;)

Mah. Sui finissaggi Dunhill non riesco ad essere definitivo, nonostante il quasi centinaio di pezzi rodati fino a qui. Diciamo anche, per onestà intellettuale, che non ho indagato tutti i finissaggi quantitativamente nello stesso modo.
L’impressione generale che ho (parlo di pipe acquistate da nuove, ovviamente) è che io - per resa in fumata - possa tranquillamente evitare le lisce più costose (root, amber root, dr e amberflame). Molto belle esteticamente, particolarmente preziose nella rifinitura, ma io fumandole le trovo più lente a farsi e non sempre si “aprono” come piace a me. Dico anche che queste caratteristiche si esasperano nei modelli con più legno e di gruppo più grande. Nelle piccoline (fino al “3” diciamo orientativamente) mi paiono meno evidenti. Se poi il taglio è cross grain le carte si rimescolano ancora.
In sintesi, in caso di fiamma verticale, ho trovato più soddisfazione presso altri produttori.

Venendo al sabbiato sulle shell ho da dire che le trovo, a parte molto immediate nel farsi e iper-leggere di solito, anche più costanti come gusto/resa in fumata nel corso dei decenni da me provati (anni 80-90-00-10) rispetto, ad esempio, alle cumberland che mi sembrano svariare a seconda dei periodi di produzione.
Sull’invecchiamento (puramente estetico) sono particolarmente affascinato dalle mie dress/black briar e chestnut. Diventano dei veri “cessi” ma con tanto stile! (a me ricordano le Leica a telemetro a cui col tempo affiora l’ottone dorato sotto la calotta nera).
« Ultima modifica: 09 Novembre 2019, 15:01:37 da Ramon »
Preferirei di no.

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Re:dunhill
« Risposta #27 il: 09 Novembre 2019, 15:08:21 »
Questa discussione, grazie a me  ;D, e in parte anche a voi  ;D, sta diventando l'archetipo di tutte le discussioni sulla pipa e più in generale di tutte le discussioni. Tot capita tot sententiae.

"Ho difficoltà a convincere me stesso, figuriamoci gli altri."
 :-*

Fumate sereni, anche col bocchino di ricambio :-*
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Re:dunhill
« Risposta #28 il: 11 Novembre 2019, 10:54:14 »
Gli americani - gente pratica - adorano Savinelli e guardano con sospetto Dunhill. Prediligono le rusticate perché costano meno e hanno una lavorazione in più. Tutto l'opposto di noi che stiamo attenti all'estetica, alla fatuità, alla moda, all'apparire.
Naturalmente non dico che mi cambierei con un americano, né ammetterei mai che abbiano ragione loro a pensare così, però questa mentalità mi affascina.
Adorano Savinelli perchè Savinelli, da anni, ammannisce loro delle pipe buongustofree...
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Re:dunhill
« Risposta #29 il: 11 Novembre 2019, 18:39:05 »
Lei Avv. è cattivello quando ci si mette ;D