Autore Topic: Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche  (Letto 32200 volte)

Offline Nic Salamandra

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Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 01 Dicembre 2012, 10:33:29 »
                                         Prime Considerazioni
                                         +++++++++++++++

Credo che cimentarsi in un thopic di questo genere sia il sogno più torbido e segreto di ogni Inthopic writer, per la natura terribilmente complessa e inesplorata dell'argomento, in assoluto il meno scandagliato ed il più archiviato come "esaurito e poco meritevole".

Sono felicissimo di dedicare tale studio a questo "Ritrovo" e mi tremano un po' polsi. Nelle varie considerazioni "a puntate" inserirò quegli elementi di classificazione che solo alla fine proverò a sintetizzare in una tabella. La discussione può nondimeno inserirsi, e sarebbe un gran bene, tra le varie considerazioni numerate, che risulterebbero così accorpabili proprio grazie ai titoli in cima, per chi desiderasse metterli insieme.

Comincerei proprio rendendo un giusto onore al "senso comune": le distinzioni mediante profumi per i men che principianti, hanno qualcosa di sanamente definitivo, anche se definirei diversamente la natura dell'opzione prioritaria. Ad esempio la definirei  in Cigar Style (per chi opta per i tabacchi "naturali") e Pipe Style (per tutti gli altri). Il Tabacco da Pipa è infatti estremamente elaborato e conciato sia nel suo terminale etnico (Amerindiano, vicino orientale e africano), che originario-moderno (trattamento flake&Cavndish) che tardo moderno (miscele moderne di tipo nordamericano e-per delega imitazione-nordeuropeo). Estremamente "pipe stile" è altresì l'uso rurale nelle comunità a filiera breve e ritardata cultura commerciale e coloniale, che riguarda trinciati assai apprezzati dal filone Cigar Style, ma che nelle loro versioni profumate arcaiche (interessi di room note per ambienti chiusi) sono diventati addirittura l'emblema dell'opzione "ciucciazzucchero", che di per sè ci rientrerebbe assai poco.

Fine di questa prima parte, ritengo che la pregnanza dell'argomento emerga già da queste prime considerazioni ::) :D
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 11:34:01 da samael »
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #1 il: 01 Dicembre 2012, 13:10:43 »
Scusa non capisco il nesso del filone Cigar Style con l'opzione ciucciazucchero, fra i Cigar Stile e mi riferisco ai tabacchi non riscontro zucchero o room note dolciastre, ma floreali si.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #2 il: 01 Dicembre 2012, 13:35:41 »
Benissimo Rais... Intendevo che il tabacco molto elaborato è "pipe style" (per storia cui accenno) e che il "natural style" avvicinava quest'ultima opzione al mondo del sigaro. Se non che, per il mondo rurale "a filiera breve" (altrove dico "ecclesiale" contrapposto a "navale") è molto "pipa style" proprio il tabacco sommamente naturale: però  questa è una storia certo a noi molto vicina, ma ai margini-fin'ora-rispetto lo strapotere "navale" (Angloamericano e baltico).

Questo mondo rurale-continentale ha "inventato" una room note propria, soprattutto a Nord in cui il freddo più facilemte "stipava" nelle bettole, a finestre e porte chiuse. Qui siamo alle versioni profumate dell'Amsterdamer, del Narval (francese) di Clan e Fliyng. Il mondo "ciucciazzucchero" poco c'entra con queste, anche se proprio una di queste (il Clan Aromatic) ne è diventato l'emblema nei luoghi comuni.... Tra questi distingo e questi crinali ho messo un primo germe di classificazioni, che in parte già si potrebbero intravvedere....

In caso d'Emikrania, ho Moment Akt alla Kumatina :-X :P ;)
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #3 il: 01 Dicembre 2012, 14:25:40 »
Quando sarà il momento della Kumatina ti mando MP  ;)

Ma aromatiche o aromatizzate ?
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 14:46:34 da rais »

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #4 il: 01 Dicembre 2012, 16:01:05 »
Arrivi direttamente alla classificazione?
Così facendo ci neghi tutto il gusto della ricerca e dell'identificazione.
Apriamo apposita discussione?

Oppure no? Metto faccina?

Comunque, qui si tratta in principio di minestra. Cioè di acqua calda.
Tutti i giorni la stessa minestra...dai e dai...si è iniziato a metterci qualcosa dentro.
Quindi su una base di tabacco povero, nel senso di tabacco per tutto il giorno per tutti i giorni, si è provato a dare un gusto diverso. Più costoso, da conservare per la domenica e le feste comandate.

Fatto salvo il movente, uguale per tutti, le strade si dividono subito: quella ammerrecana e quella europea.
Quindi poi nord e sud.
Tabacchi diversi. Gastronomie diverse. Additivi diversi. Gusti diversi.

Così si delinea uno scacchiere seguendo i meridiani e i paralleli.

So' stanco, continuate voi (se così vi pare).   
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 16:19:00 da Giala »

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #5 il: 03 Dicembre 2012, 09:43:40 »
Caro Stefanino , tranquillo, le classificazioni sono nessuna o quindici. Non ripeterò la nenia che classificare una variante con un altro genere anziché con la sua base (ad es.: Clan Aromatic col Mac Baren  Black Ambrosia e non col Clan Regular) equivale a trasformare Bruno Vespa in Toscanini se si mette il dopobarba. Queste cose le dicevo 10 anni fa e sono acquisitiissime. Come ad  esempio acquisitissimo che le classificazioni per “eccellenza” non vanno confuse con quelle per tipo, e che dunque non c’è nessunissima ragione di dare una corsia preferenziale al Kob Flake e negarla al Clan Aromatic: e che dovendo proprio scegliere, tra i due il meno dissimile al Black Amborosia è proprio il primo.

Poi, volessi farla questa classificazione (e la farò) bisogna farne prima altre. Ad esempio degli “additivi”. Infatti qui la confusione è macroscopica, si confonde ad esempio quanto di chimico serve ad allungare la filiera d’un trinciato rustico (ad esempio, quel 10% d’una Caporal in cubo, secco, che diventa 15% nel corrispettivo semisecco in ribbon imbustato) con la tecnologia alimentare adattata (sciroppazione, distillazione, essensializzazione) in un Pressato Tradizionale, alla tecnologia alimentare dedicata (stesse cose preparate per l’industria ad hoc, che può riguardare qualsiasi miscela) alla cottura e gastronomizzazione che è in-vece della chimica e non la sua esaltazione (il Tabacco  è l’unica cosa in cui si va in avanti tornando indietro, e le miscele moderne le fanno TUTTI dovendo aggiornare poco o punto i propri macchinarii).

Ormai, i tempi che si pensava che la Mac Baren avesse un retrobottega di pasticcieri stregoni per falsificare il falsificabile, barbari orfani della Legislazione Britannika, sono passati, 10 anni dopo che Jensen è venuto a spiegarci che media cottura e moderata induzione alimentare (dispositivo “regular” semimoderno) “devitalizza” un po’ un preparato comunque sapido, genuino, adatto a fumarci con soddisfazione nella pipa, a chimica di sintesi zero. Strapassati i tempi del Cavendish come carattere inthopico tedesco:  ormai si sa perfettamente  che equivarrebbe a dire che i Bucatini all’Amatriciana sono la pietanza più popolare degli Esquimesi.

Tranquillo,dunque, Stefanino, non ti ripeterò queste acquisitissime cose, e quanto prima avrai la tabellina che “agogni”.
 ;D :-*
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:29:22 da Borpega »
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #6 il: 04 Dicembre 2012, 11:09:57 »
Seconde considerazioni: suggerimenti e spunti d’un simile lavoro
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Affrontare questo argomento comporta il ribaltamento radicale di molti luoghi comuni: abbiamo già infatti visto che la Pipa, rispetto al Sigaro che pure Le collima in una opzione-base (posto che la realtà pullula di opzioni miste, come ad esempio la mia), ha una predisposizione al composto: tra tabacchi, come scontato, ma anche allotrio (tra cose altre), dai più antichi moventi rituali (assunzione e condivisione dello “Spirito del Territorio” attraverso campionatura), alle più disparate  globali  e tradizionali cure e confetturazioni.

I Tabacchi c.d. Aromatici, insomma, no sono né finti (adattati per una somministrazione declassata) e né chimici, nel senso che la chimica non ne caratterizza la natura, che anzi, concettualmente , detta chimica sostituisce ed evita. Inoltre, promettono fin troppo quello che mantengono e anzi spesso offrono molto di più (casi di cavendish black e-o golden americani, pacchiani all’annuso e divini all’assunzione); o, se varianti d’un trinciato rustico, non importa che mantengano, bastando la loro base:  anche se è sciocco e davvero infantile considerare tale la pratica di fumare ad esempio un Clan (soprattutto quando era un ottimo tabacco), giostrando d’avangusti e retrogusti anche annusando la room note… se questa non è Pipa, la sua cultura, i suoi modi, la cinquecento non è FIAT.

Con ciò, nessuno conosce segreti industriali o sta dentro le buste di commercio, dunque, potrebbe darsi benissimo che nel c.d. aromatico x, convivano Satana, Dracula e il Conte Ugolino; mentre per altre fattispecie magari bastano uno o 2 dei tre. Valorizzare-e dunque identificare classificare- gli Aromatici serve per un nuovo “format culturale”,  per  uscire da una acefalia  di luoghi  comuni che rischia di affondare la comunicazione inthopica su vasta scala nell’irrilevanza, proprio in un momento in cui il relegamento a “nicchia” può inaugurare un rapporto totalmente diverso e più attivo, rispetto al passato, con i produttori; sottolineando certo che in questo rapporto deve essere acuto e continuo lo stimolo alla conservazione soprattutto delle specie “a rischio” degli Orientali, del Latakia, del Perique e dei composti d’eccellenza che contengono detti tabacchi.

Seguirà una prima classificazione delle miscele Aromatiche per l’appunto come “cosidette”: cioè tutte le varianti “flavoured” di composti che hanno una base “natural” (escludendo le EM che fanno caso a sé e i pressati tradizionali per pur arbitraria consuetudine) e tutte le miscele moderne, anche se “dolci, torrefatte” sarebbe di loro più esatto dire. Insomma, tante, quasi tutte le specie oppure, letteralmente, nessuna.

Volgeremmo poi alla conclusione agganciando alla ri-trattazione-in altro 3d- di “Inthopia” (utopia inthopica), come luogo in cui, banditi gli apparentamenti per negatività (non inglese, biondo e confinante, dunque simildanese), intravvederemmo assieme il “nuovo impero” dei Paesi che hanno sonnecchiato nella filiera breve medievale, in primis noi (con distinguo proprio Granducali, marinari e Borbonici, ma ancora sotto monopolio) e i Tedeschi (con risveglio recente in produttività “all’americana” e scelta “anglofila”, relativamente ai prodotti di punta), che abbiamo attraversati ed espulsi nella più totale afasia critica.
 :-X :)
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Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #7 il: 04 Dicembre 2012, 12:17:41 »
Per non disperdere il tutto come sempre, sarebbe il caso di preparare un documento che possa servire come riferimento per eventuali proposte.

Ciao miao bau.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #8 il: 04 Dicembre 2012, 14:41:16 »
Servirebbe ?
Il primo imbecille che passa da qui ti direbbe che per fumare la pipa ci vuole un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #9 il: 04 Dicembre 2012, 15:24:30 »
Servirebbe ?
Il primo imbecille che passa da qui ti direbbe che per fumare la pipa ci vuole un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.

Un saggio non un imbecille.

Infatti, quello è un punto di arrivo, certamente non di partenza.
O meglio, si può credere all'inizio che sia così (l'imbecille qualsiasi che si nasconde in agguato in ognuno di noi) ma poi bisogna fare tanta strada per scoprire che si può  fumare BENE ANCHE (il saggio) con un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.
Quello è il vertice del fumo pipario, l'essenza dell'equilibrismo tabagifero, il decimo dan della filosofia fumosa al quale si arriva (forse) dopo un lungo e mai finito rodaggio.

Ma, come diceva Catalano: "E' meglio fumare in una pipa bella, di ottima radica stagionata e tecnicamente perfetta un ottimo tabacco di eccelsa qualità che un pessimo tabacco chimico in una pipaccia brutta e pesante, di radica scadente e forata male con un bocchino scomodo e puzzolente!"

Caro Rais, pensa positivamente!
« Ultima modifica: 04 Dicembre 2012, 15:27:05 da Giala »

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #10 il: 04 Dicembre 2012, 16:00:59 »
Concordo con Giala, quando scrive :
"ma poi bisogna fare tanta strada per scoprire che si può  fumare BENE ANCHE (il saggio) con un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.
Quello è il vertice del fumo pipario, l'essenza dell'equilibrismo tabagifero, il decimo dan della filosofia fumosa al quale si arriva (forse) dopo un lungo e mai finito rodaggio."
Perfetto.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #11 il: 04 Dicembre 2012, 19:38:42 »
Condivido Giala, ma io mi riferivo a chi ancora non sa cosa sia l'oggetto pipa e dice la sua senza capire dove si può arrivare, mi hai frainteso.
E forviante che chi ha fatto tanta strada si può cimentare in qualsiasi avventura, ma appunto durante il cammino ci son sempre novità.

Caro Giala pensa a 360 °  :)
« Ultima modifica: 04 Dicembre 2012, 19:44:23 da rais »

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #12 il: 05 Dicembre 2012, 09:33:21 »
Preambolo terze considerazioni: Mha, io faccio dei saggi all'impronta e li metto nei 3d, per ora, e lo faccio per tutti, il che non vuol dire per chiunque. La Rete inthopica ha delle storture, ma la amo... le nostre midolla stanno dappertutto, e il Dappertutto ha le nostre midolla, bisogna dire. Segare il ramo in cui si è seduti significa fondere miracolosamente due cose normalmente inconciliabili: immoralità e stupidità estreme. E di estremismi ne conosco e frequento, ma non questi. Le mie critiche alla Rete inthopica sono dunque  inevitabilmente affettuose e costruttive: del resto, per dieci pernacchi in superficie, c’è sempre una pepita (metaforica) che mi viene elargita sottotraccia.

E con affetto e costruttività sorrido su un ricordo, qualcuno che disse che l'Ashton 1 non era una EM perché aveva del Burley (legittimo, eh!?). Il neofita che ne chiedeva, credo sia uscito dal 3d ragionando su 2 possibilità: o l'Ashton 1 è un aromatico; o le categorie non sono più 2 ma almeno 3: EM Aromatici e Ashtoniuni. Un altro neofita aveva intuito un apparentamento tra 2 miscele che nessuno citerebbe mai assieme, ma che pure avevano  in comune un tratto e un tabacco singolari, che gli altri non sapevano. Alla sua faccina rossa per lo "sfondone" fattogli presente, giustificato con imbarazzato neofitismo, Borpega il prolisso lo ha incoraggiato e complimentato, spiegando in cosa aveva indovinato, dando però amichevolmente la parte di ragione anche agli altri…. Quasi meglio di Superpippo, non c’è che dire.

Su supponenza e servizi ai neofiti avrei molto, molto da dire. Sul problema base appena sollevato, basterebbe mettere un 3d per i “Sapientoni”, magari fisso,  in cui i presunti tali possono sfogare tutte le problematiche più complicate e sofisticate, con una nota redazionale che spiega il 3d esclusivo non  per ragione di creare una elite, ma per preservare quel genere di utenza dalla critica di boria ed esclusivismo, con detti “sapientoni” invitati cmnq a trattare problemi REALI e nel modo più utile che gli riesce, con ovvia libertà di accesso e di intervento a chiunque. Basta volerlo e poi vale la concimazione imponderabile: piano piano il gap tra informazione doc e democrazia (e demagogia) d’utenza, se non colmato, andrebbe a calare. Poi ci sono problemi basilari di SNODO epocale (vale per tutto e anche per i ns. temi, piccoli piccoli ma qui siamo) e allora un sano buonsenso si dovrebbe adoperare per non sottilizzare troppo sui sottilizzatori.

Circa quella che sembrerebbe la massima caricatura dell’episodio nel secondo capoverso (EM tabacchi senza additivo, Aromatici con additivi, scoperto additivo nel Trinciato Forte, allora è aromatico) è invece il punto da cui vorrei partire con le terze considerazioni vere e proprie. Se infatti il dispositivo EM Aromatici (sto per parlare di classificazione per “così detti”, ricordo, poi ne verranno altre) crea l’enorme  problema di sistemare un lago nei vanetti del portaghiaccio, una certa partaccia di verità, in quello schema,  mi consente almeno di creare una macrocategoria di miscele tradizionali, americane britanniche e baltiche in soluzione unica, a motivo di una “paleo globalizzazione” che le fa somigliare, se non per additivo e profumo, per  una certa “concia” all’antica, per un umidastro  “flake flavour”, per elementi e tagli difformi ricorrenti, per V&B certo… insomma, tornare decisamente  IT e introdurre il prossimo capitolo, è qui tutt’uno.
 :o :P
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #13 il: 05 Dicembre 2012, 10:48:33 »
Ciao ragazzi.
Rais scrive : " Condivido Giala, ma io mi riferivo a chi ancora non sa cosa sia l'oggetto pipa e dice la sua senza capire dove si può arrivare, mi hai frainteso.
E forviante che chi ha fatto tanta strada si può cimentare in qualsiasi avventura, ma appunto durante il cammino ci son sempre novità."

Credo che anche questa nozione di Rais, sia corretta.
Poichè aggiungo io che, in effetti, si può fare tanta strada senza alcuna evoluzione, zero esperienze, nessuna consapevolezza, nessuna evoluzione in qualsiasi direzione si guardi, come se camminassimo stando sul nostro posto come se, le nostre gambe girassero a vuoto. C'è gente che passa una vita a camminare e, nel fare mille e più chilometri ma, se ben si guardasse si noterebbero persone che, sembra che non si siano mai mosse, non hanno imparato nulla di rilevante, nessuna evoluzione rilevante, degna di nota ecc ecc.
Si, in ogni movimento c'è una evoluzione, ma il problema non è in se l'evoluzione naturale che si genera dal movimento, non è
la casualità o meno della nascita di una novità ma, essere in grado di notarla, ascoltarla, accoglierla, comprenderla, diventarne
padroni e consapevoli. In assenza di ciò, la novità è cosa mera...fine a se stessa, non genera un più alle nostre vite ma se mai si richia genri un caos che, non comprendiamo e non sappiamo gestire ne sfruttare.
Ogni Movimento genera energia ma, l'energia che si genera è sempre inferiore alle scorie prodotte.
Ciò potrebbe non essere per forza un male se si fosse consci , consapevoli, se si sapesse usare anche ciò positivamente ecc.
In conclusione, per fare comprendere meglio la mia opinione e, credo l'idea di Rais, noi uomini siano ricercatori, il nostro compito è scavare, ricercare....comprendere, non solo viaggiatori o avventurieri, l'avventura per l'avventura come, il fumare per il fumare in se non dice e non porta a nulla. Come disse il filosofo K Popper l'essere umano è un ricercatore di verità.
Ecco, se guardiamo ciò in ogni direzione dello scibile umano ecc, ciò potrebbe valere e, vale, anche per il tabacco-pipa.

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #14 il: 05 Dicembre 2012, 11:57:44 »
Bene, Stefano, ma un po' di precisione e di approfondimento serve anche per cose terra terra: tipo, la torrefazione toglie nicotina e aggiunge tollerabilità... le miscele moderne, possono servire-tra l'altro-a chi ha avuto problemi di salute e non vuole o riesce proprio a smettere? O sono solo monnezza venefica come specchio per le allodole dei koglionacci.

Poi, abbiamo perso il Blue Note, vero Giulebbe dei Ciuccizzucchero, e ci siamo tenuti i vari quartetti da camera... chi faceva inoltre il Blue Note, ha inondato il mercato di EM diverse e alternative alle poche rimaste, e ha intensificato la ghiottissima fascia intermedia (Enghlish Blend all'altica, sebbene spesso rivisitati), tanto per essere ulteriormente IT... Non è che una certa mancanza di cognizione comincia a entrare troppo nel-o a svuotarci troppo il-piatto della Pappa?

Poi, lo ammetto, le dissertazioni inthopiche sono un meraviglioso format di pensiero tout court, e per di più piacevole :o :P
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Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #15 il: 05 Dicembre 2012, 13:56:39 »
Stefano:
"Credo che anche questa nozione di Rais, sia corretta.
Poichè aggiungo io che, in effetti, si può fare tanta strada senza alcuna evoluzione, zero esperienze, nessuna consapevolezza, nessuna evoluzione in qualsiasi direzione si guardi, come se camminassimo stando sul nostro posto come se, le nostre gambe girassero a vuoto. C'è gente che passa una vita a camminare e, nel fare mille e più chilometri ma, se ben si guardasse si noterebbero persone che, sembra che non si siano mai mosse, non hanno imparato nulla di rilevante, nessuna evoluzione rilevante, degna di nota ecc ecc."

e anche sul resto ok...


Borpega:
certo certo, ma lo "facciamo" sto tabacco o no?

Rais:
quando vieni a Roma?


Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #16 il: 05 Dicembre 2012, 14:00:22 »
Borpega

Additivi ??? ??? ???.
Forse dovremmo chiarire cosa sono, cosa indica la legge, le differenze tra Stati, il gastronomico, il chimico, ecc.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #17 il: 05 Dicembre 2012, 14:42:36 »
Si era partiti dagli aromatici o sbaglio ? Si è parlato di EM e Ashton, le definisco ormai solo latakiose per buona pace di tutti.

@ Giala: spero presto.

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #18 il: 05 Dicembre 2012, 15:13:07 »
Stefanino, non sono per le banche dati ma per le informazioni suffcienti per le buone argomentazioni (sono un pasoliniano.... ;))... cmnq, nel 2000 in Inghilterra era ammesso un 0,5% di sostanze molto nocive e un 15% di altre,  per sigari e sigarette (quanto denuncia ad esempio un Saint Claude, presentando quell'aspetto solo molto "specialisticamente" allettante"; ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa).... che la gastronomizzazione precedeva-prima-e mutua-dopo la chimica (tutta o in parte), è un dato di fatto.

Per il resto, so che vuoi l'Inthopia pure qui,  per quello che ti e ci sta a cuore... ma anche qui ho "spizzato" abbastanza, non ti pare? Inthopia come categorie nuove e adeguate, come accrescimento e non affondamento della cognizione nell'accumulo da new technology, come ripensamento in chiave almeno salutista delle miscele moderne, come nuove frontiere e nuovo dominio inthopico dopo il crollo delll' Impero, con noialtri (in quanto italici) protagonisti... non ti basta per pazientare ancora un pokino? :-*
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2012, 16:46:10 da Borpega »
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #19 il: 05 Dicembre 2012, 15:15:59 »
Apprendista all'Ascensione Fatua????? :-X, Rivoglio l' Attendente agli Skovolini Assorbenti!!! Subito e per sempre!!!!!  ;D 8)
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #20 il: 05 Dicembre 2012, 15:40:38 »
Sarebbe interessante sapere con più o meno precisione, cosa dice la legge in quanto a presenza di sostanze nocive e addittivi vari
nei tabacchi da pipa e poi, sapere se le ditte produttrici rispettano tale normative. Poi sarebbe interessante sapere quali additivi e percentuali vi siano nelle miscele ecc. e, quanta nicotina.
Spero che, prima o poi, esca una normativa di legge che preveda l'obbligo di scrivere sulle latte quanta nicotina contiene una miscela
e quali additivi....perchè così, si naviga al buio.
Se non ho capito male, dal 2000 nei tabacchi da pipa sono permesse lo 0,5 per cento di sostanze molto nocive.
Cosa si intende con esse ? Nicotina e condensato...?...e poi..?
E il 30 per cento di altro che non rientri nelle sostanze molto nocive. Ovvero ? zuccheri vari ? acqua ? e poi ....cosa ?
Queste sostanze con la conbustione quanto diventano nocive ?...ovvero, possono divenire molto nocive ?

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #21 il: 05 Dicembre 2012, 15:51:29 »
ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa)....  Stefano dai :)... 1,5% e 30%... quello che inturgida benbene, come anche fa la liquirizia (vera, invitano a controllare) d'una Larsen  Verde, e se non c'è liquirizia hai altro....

Non credo che in quel 1,5% (triplo dello 0,5 mmesso per sigari e sigarette, MAI inalare, dunque) sia compresa la nicotina, che già c'è....

Per il resto condivido, la incomprensibile fottutissima Utopia in Thopic (o Inthopia)  serve anche per queste cose, ma sempre in equilibro tra consapevole filiera cognitiva e sacrosanto libero piacere e VIZIO.... insomma un fottutissimo flavoured toasted Burley, torrefatto, deconitizzato e gastronomizzato, farà vomitare molti ma... esplorate fino in fondo le risorse gustative in stile "american taste", ad esempio? Poi, dopo un malanno, e la Pipa e Pipa, sempre miscela Ramazzotti "Trinciato Forte e Toscani sbriciolati"?.... la terza età s'accosta alla Rete, non a caso Giala vi alligna già da almeno un lustro :o ;)
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #22 il: 05 Dicembre 2012, 16:32:00 »
...ok capito, 1,5 e 30 per cento per pipa.
Ma a parte, mi pare di capire, è il discorso nicotina che non rientra nei parametri sopracitati.

Ho conosciuto dal mio tabaccaio un anziano, sopra gli ottanta anni che, era passato a prendersi dell' italia e, del Comune.
Sosteneva che questi erano molto buoni...tutto il resto in commercio di facile reperibilità, lo trovava troppo pasticciato, non tabacco. Il vantaggio poi, del basso costo.
Alla faccia per carriera da pippatore ;D

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #23 il: 05 Dicembre 2012, 16:53:36 »
sempre miscela Ramazzotti "Trinciato Forte e Toscani sbriciolati"?.... la terza età s'accosta alla Rete, non a caso Giala vi alligna già da almeno un lustro :o ;)

Ma quello è il vero fumare, sentire solo ed esclusivamente il sapore del tabacco, almenochè i Peretti non si decidono ad aprire una taverna da queste parti, oppure hai l'amico contadino che ti fa il KY come il vino fatto in casa.

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #24 il: 05 Dicembre 2012, 17:46:21 »
si, la penso come te caro Rai.
In fatti per esempio, marco Biagini di Moretti Pipe, fuma solo Semoise Belga. Voglio dire, spesso al fine il fumatore esperto di Pipa,
finisce dopo tanti anni proprio per fumare solo tabacco semplicissimo in fattura, ovvero molto naturale. Naturale rispetto ad altri, decisamente più arteffatti ecc....
...Io, non sono ancora arrivato a tale livello. Ogni tanto mi piace fumare solo qualcosa di simile, molto naturale nel gusto ed aroma,
come Comune, sigaro garibaldi sbriciolato, full virginia flake, best brown ecc...Semoise se lo trovassi, che fumo assai di rado grazie a singole fumate per concessione di qualche amico generoso, come pure per il Land tabak.
Però, ora come ora, non riesco a restare su una sola categoria, dopo un po devo cambiare, in inverno torno a fumare Em.
Comunque hai ragione...quello è il vero fumare.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #25 il: 05 Dicembre 2012, 18:25:54 »
Lo capirai da solo quando arriva il tuo momento per certe cose, anch'io con il troppo freddo come in questo periodo, mi faccio ancora qualche carica di latakiosa.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #26 il: 06 Dicembre 2012, 08:30:02 »
Parlate di cose fuori da qualsisi mia rilevazione media (aumenta con gli anni la duttilità, l'apprezzamento della mitezza full time, lo sfizio prezioso per l'attività fine a sè stessa) ma non certo fuori dal mondo, anche se i vostri modelli, certo plausibili, stanno tra il carisma del Vecchio della Campagna (che per lo più da mezzo secolo almeno ha cornificato la terracotta con le Alfa), e la vostra idea personale d'ascensione pipatoria, che segue i modelli da me in questo 3d un po', diciamo, "integrati di varianti".

Io ho succhiato Borkum Riff Original dalla Pipa di un ottantenne ex infartuato, ed era ambrosia... e di certo lo era per lui, che per più di mezzo secolo aveva fumato tutto. Ma nel mio caso, possono aver agito fascinazioni complementari a quelle dell'ottimo Rais.

Circa altri tipi di rappresentazione, sarò più crudo.... per un cardiopatico che volesse "cadere" per darsi una cosolazione, catafottersi cimette o Borkum Riff Original,  fa senza meno la differenza tra una crisi tachicardica, e no.... e non credo serva aggiungere altro.

Appena posso, si mena di classifikha ::) ;D :-*
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:35:05 da Borpega »
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #27 il: 06 Dicembre 2012, 08:42:08 »
Borpega arrivi all'estremismo, no la pipa fumata è piacere e fin che c'è la possibilità e vita terrena lo concede bisogna fumare il meglio, o almeno si cerca di farlo, perchè abbattersi e adagiarsi su quello che offre il convento, se si ha la possibilità dopo che in quei magnifici anni 80 ci hanno fatto leccare il bocchino da squisite prelibatezze come fai a rassegnarti e sapere che in giro ancora qualcosa c'è.
A dover di cronaca purtroppo non riesco a farmi piacere i panettoni e le caramelle che ci stanno in giro, e di buono senza dubbio ce ne stanno, ma il citato Amsterdamer della Seita era quello che fu, a cosa posso sostituirlo se non c'è una valida alternativa, puah meglio smettere di fumare.

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #28 il: 06 Dicembre 2012, 10:40:49 »
Apprendista all'Ascensione Fatua????? :-X, Rivoglio l' Attendente agli Skovolini Assorbenti!!! Subito e per sempre!!!!!  ;D 8)

Non ti affezionare troppo ai ruoli.

OK Borpega aspetterò paziente!

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #29 il: 06 Dicembre 2012, 10:52:50 »
Terze Considerazioni: la Classifica
++++++++++++++++++++++++



1a puntata:-Le miscele “Naural taste” e Traditional Flakes,ovvero i tabacchi che escludiamo.

 Le EM e i cosidetti Trinciati Naturali, costituiscono l’autentica forte base del "lato a" della classificazione bipolare neofitaria, e non senza ragione. A vederli bene, però, a parte il celeberrimo “Natural Taste”, non hanno quasi niente altro in comune. Le EM sono l’esempio unico di gusto decisamente naturale all’interno delle cultura “navale” (angloalmericana e baltica); mentre i Trinciati Naturali sono l’espressione d’un consumo rurale, a filiera breve, del Centro e Sud d’Europa. Le EM sono dunque miscele semicomplesse, coloniali, da scatola per commercio allargato, semi moderne, a base di VOL. I Trinciati Naturali sono a filiera breve, autoctona, conservati mediante sottrazione d’acqua, adatti all’imbustamento  anche nella filiera allargata (con congrua additivazione), fondati su due filoni principali di tabacco scuro, uno Italiano (Italian Kentucky, fire cured) e uno tedesco (Havanna Forcheimer, dark air cured), che è il genitore di tutto il tabacco trinciato scuro centro europeo. In proporzioni variabili, possono partecipare  anche Virginia, ibridi del Burley e di altri tropicali ed orientali (nel caso Italiano, come autoctoni; nel caso Olandese, importati). A proposito dei trinciati olandesi, molto complessi e commercialmente “navali e borghesi” anche se con caratteristiche “continentali”, tradiscono fin dalle origini la filiera breve per essere i loro autori degli specialisti nel commercio globale, soprattutto di sigari Tropicali. Complessità, tropicalità, e generi importati, oltre il cleberrimo taglio lungo e sottile, sono le principali caratteristiche degli olandesi naturali; oltre una spiccata penetrante room note in certe varianti, che ci farà collocare queste ultime nella classificazione richiamata nel thopic. Inseriamo i Traditional Flakes  tra questi “esclusi”, semplicemente  per attenerci alla logica del “cosidetto”; limitandoci nondimeno a citarli.
(segue….)
 8)
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:35:44 da Borpega »
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #30 il: 06 Dicembre 2012, 11:33:16 »
....non so, sono un po confuso. Mi par di pensare che, o io non ho compreso o, Borpega ha frainteso, magari causa mia incapacità nel sapermi esprimere.
Perchè scrivo ciò. Semplice, perchè quando io scrivo ciò che sopra avete letto, intendo più o, meno dire quello che Borpega scrive e che, qui riporto :
 "Parlate di cose fuori da qualsisi mia rilevazione media (aumenta con gli anni la duttilità, l'apprezzamento della mitezza full time, lo sfizio prezioso per l'attività fine a sè stessa) ma non certo fuori dal mondo, anche se i vostri modelli, certo plausibili, stanno tra il carisma del Vecchio della Campagna (che per lo più da mezzo secolo almeno ha cornificato la terracotta con le Alfa), e la vostra idea personale d'ascenzione pipatoria, che segue i modelli da me in questo 3d un po', diciamo, "integrati di varianti".

Nel mio post precedente intendevo far capire che in fondo quel che io penso e che Rais pensa, non
è mica distante da quel che Borpega esprime, per nulla.
Quando io dico che, arrivare a fumare tabacchi tipo Semoise , Land Tabak , Comune, fvf ecc...dopo anni di carriera e, trovare in essi il senso del tabacco, semplicemente come dovrebbe essere beh...mi riferivo propio a ciò che Borpega menzionava nella sua ultima e che, ho riportato sopra.
La capacità del fumatore navigato di saper cogliere piacere in un tabacco semplice naturale come
un Semoise ma....tutto sommato, anche di un aromatizzato leggero come i tanti oggi in commercio,
è la sua capacità nel trovare e godere delle sfumature che fa la differenza, è l'esperienza, il gusto,
e forse il non aver più tante menate in testa, tanti preconcetti che ci fanno identificare un tabacco o un gusto come miscela tipica eccelsa o meno ecc.
E' vero poi che, noi non siamo fumatori medi. E meno male, perdonate se lo dico, ma per come la vedo io è un bene.
Aumenta con gli anni la duttilità, la capacità di goder nel fumare miscele tra loro diverse, credo sia
così anche nell' ambito alimentare, del cibo, ma soprattutto proprio come dice Borpega, con gli anni
si apprezza la mitezza, le sfumature, pur passando da una miscela all'altra. In questo senso io
considero il fumatore datato e, di largo cabotaggio. Nel post precedente ero questo ciò che desideravo dire, e non credo differisca molto da ciò che esprime Borpega o, Rais.
Ovvero, il fumatore di lungo cabotaggio sa godere del tabacco più semplice al mondo, che ad altri
pare solo paglia o fieno, che pare fumo privo di altro...., egli invece, gode di esso come se fumasse chissà quale altro artefatto aromatico. Non importa poi se tale semplice tabacco si chiami Semoise, Land Tabak, FvF, Comune ecc, esso potrebbe benissimo non aver nome oppure essere, come menziona Borpega, un leggero aromatizzato di fascia, tra l'altro, medio economica commerciale, tipo gli aromatizzati di casa Larsen, o Mac Baren, leggeri di corpo e leggeri di forza, aromatizzati ma, mai troppo, mai decisi.
Tale fumatore è capace di trovare piacevole un Semoise come un Larsen aromatizzato, non si ferma al nome del tabacco, alla tipologia, alla fascia del mercato o, al marchio di produzione, si ferma solo
ad ascoltare quel che sente, e se non sente tabacco ma quel che sente gli piace, va benissimo così.
I fumatori di tabacchi di cui citiamo sono fumatori non medi, sono una netta minoranza come, anche i fumatori di Em sono una minoranza.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #31 il: 06 Dicembre 2012, 11:51:20 »
Guarda Stefano, certo che c'è compatibilità e infatti parlo di visioni complementari, "integrabili" di rilevazioni "medie".... Le mie sono quelle di uno che ha addirittura visto il prorpio iniziatore, che mi ha "insegnato" il Balkan Bianco, finire la carriera pipatoria col Da Vinci (della DAN), e sono casi innumerevoli, ripeto, nelle mie rilevazioni medie.

Poi c'è un discorso "sanitario" che è obiettivo e riguarda l'ipotesi di non snobbare il principio delle Miscele Moderne (in primis, torrefazione con effetto anche denicotinizzante) per le persone che amano la Pipa, hanno avuto un guaio serio, e non vogliono  e-o non sanno rinunciare alla loro pipata.... qui la sottigliezza non è nel topic.

Poi c'è Rais, che a suo dire c'è un "affinamento" che porta ragionevolmente ad apprezzare sempre di più il "natural taste".

Poi tu che au tuo dire c'è un affinamento globale e policentrico.... va benissimo tutto e continuo davvero a non capire di incompatibilità di vedute (che pure sarebbero auspicabili) :)
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #32 il: 06 Dicembre 2012, 12:06:36 »
Borpega scrive :
"anche se i vostri modelli, certo plausibili, stanno tra il carisma del Vecchio della Campagna (che per lo più da mezzo secolo almeno ha cornificato la terracotta con le Alfa), e la vostra idea personale d'ascenzione pipatoria, che segue i modelli da me in questo 3d un po', diciamo, "integrati di varianti". "

Si, ho sempre pensato anche io che, molti di noi fumatori di pipa ci si sia avvicinati alla pipa propio perchè affascinati da una propria
idea del fumare la pipa, una idea preconcetta legata non solo alla pipa e, al tabacco da pipa ma, collegata ad una immagine ideale
emotiva della vita stessa, in termini personali ed ampi. Questa visione catatterizza l'idea del fumare la pipa, che ne segue modelli
tipici come, il vecchio di campagna, oppure il marinaio del nord europa, oppure il Mr. Londinese, il nonno che andavamo a trovare la Domenica a casa, oppure i ricordi di quando eravamo piccini e tutti fumavano ecc...potremmo trovarne di tipici
ed infiniti. Più o, meno tutti, almeno in principio e per lungo tempo, siamo stati e siamo forse ancor infatuati da questo innamoramento che è l'idea che ha in se la pipa, ed il fumare uno specifico tabacco, l'innamoramento è coinvolgente ma può cessare, come può divenir amore...che però è anche, altra cosa.


Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #33 il: 06 Dicembre 2012, 12:27:44 »
Borpega scrive :
Poi c'è un discorso "sanitario" che è obiettivo e riguarda l'ipotesi di non snobbare il principio delle Miscele Moderne (in primis, torrefazione con effetto anche denicotinizzante) per le persone che amano la Pipa, hanno avuto un guaio serio, e non vogliono  e-o non sanno rinunciare alla loro pipata.... qui la sottigliezza non è nel topic.

Si, va bene Borpega, comprendo.
Il discorso sanitario non va mai preso alla leggera, guai a snobbarlo.
Anche io penso che, meno nicotina fumiamo e meglio è in termine di salute, dobbiamo accettare di perdere putroppo il piacere legato
alla forza nicotinica, o scendere a miti compromessi, per guadagnarci in salute.

Resta il fatto che però, da tempo, mi pongo una domanda che è la seguente :
Le nuove miscele moderne, con meno nicotina, leggere, hanno in se una forte alchimia chimica, questa alchimia chimica
non è che poi finisce per essere più dannosa delle tradizionali miscele più strutturate di tabacco e più forti in nicotina ?
Non vorrei che per evitare il male di suicidassimo.
Capisci il senso, ed il paradosso della mia ?
oggi è possibile dire che, le miscele moderne, leggere di nicotina ecc...sono chimicamente meno invadenti, rispettose,
garantiscono più salute ecc... ?

La mia non è una provocazione, è una domanda , poichè non so darmi risposta da me.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #34 il: 06 Dicembre 2012, 12:57:02 »
Stefano, il tema-per niente provocatorio, ma serissimo-è abbondantemente trattato proprio nel thopic in cui stai scrivendo... Per non fare il Paganini, almeno in brevissima sintesi ripeto: NO, gli aromatici moderni spingono al massimo torrefazione e gastronomizzazione, che DO :)VREBBERO eliminare o limitare almeno la chimica...

1) Non posso giurare sui singoli preparati, ma il concetto è sacrosanto

2) Gli stessi processi portati solo a metà nel "Regular Modern Taste" di cui tratterò, per lo meno nei Mac Baren sarebbe (e per me è) a chimica zero.
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #35 il: 06 Dicembre 2012, 13:07:34 »
3) Non parlo di salutismo in generale (se mi conoscessi, ti piegheresti in 2) ma di gestione della passione piparia dopo un problema CARDIACO (e sono cose fottutissimamente comuni e terra terra)...
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #36 il: 06 Dicembre 2012, 13:51:44 »
Sono rassicurato da quel che scrivi. Se come tu dici, le miscele aromatizzate moderne come le varie di casa Mac Baren, i vari original Choise, Mixture, Navy Mixture, ...ecc ecc..ed i vari Larsen, Borkum, Skandinavick, Amphora ecc  sono a basso contenuto nicotinico grazie alla torrefazione, a basso contenuto chimico o, addirittura a nullo contenuto, beh se così fosse c'è solo da plaudire queste nuove miscele ed, incoraggiare ciò.

Certo, vi è un abisso a mio avviso tra le miscele , diciamo così tradizionali o, più legate ad una manifattura classica, tradizionale ecc e, le moderne miscele.
Pian piano i nuovi fumatori di pipa che arriveranno ad alimentare il mondo del fumo della pipa
prenderanno il posto dei vecchi fumatori e, non noteranno il cambio di miscele, la nuova concezione, tutti gli altri dovranno gioco forza riadattarsi a questa logica, consci però che comunque
ancora in giro c'è, per chi lo desiderasse, tanto che resta di tipologia più tradizionale.
A loro la scelta.
Ma trovo che sia sensato, preservare la tipologia più classica come, dare luogo
anche ad una alternativa moderna più salutistica che, cerca di scendere a compromessi con il fumo tradizionale ed inventare, magari, proprio una nuova concezione del fumare.
A questo punto credo, prima di dividere le miscele a seconda della loro tipologia, forse, andrebbero
divise in primo luogo in base ad una categoria moderna o, meno moderna, di nuova generazione
moderna o, di tradizionale manifattura, oppure in base al contenuto nicotinico e chimico, in base alla quantità di additivi, e loro differenziazione.
Ma comprendo che, sarebbe impossibile ciò.

Una domanda. In questo lotto di miscele moderne salutistiche, dobbiamo considerare solo le miscele a carattere aromatizzato, e natural ( aromatizzate in modo naturale ) , regular natural,
o....possiamo comprendere anche altre categorie come le English Mixture tradizionali e le
Modern English Mixture ecc
Anche le miscele fortemente aromatizzate moderne possono rientrare nella categoria salutistica,
come la Davidoff Scottisch Mixture, il Black & Bourbon, il Milonga , il Davinci il Blue note ecc ?

Oppure, queste molto cariche di aromatizzazione, sono pregne anche di alchimie chimiche
 invadenti ?

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #37 il: 06 Dicembre 2012, 14:41:08 »
Stefano, parlerò di tutti nei capitoli numerati. NO: le miscele moderne non sia mai sostituiscano le antiche (!!!!!), anche se le somigliano molto più di quello che si crede ed hanno potenzialità sconosciute qui in Europa (DanCao a parte, ma ci andrò).

Se milioni d'ore di convesazione non affondano certi luoghi comuni, nonostante che la loro formula ribaltata risulterebbe tra le poche cose pacifiche in questa disciplina, Borpega non potrà fare più di tanto che riscrivere qui: 1) i c.d. Aromatici MANTENGONO QUANTO PROMETTONO (se moderni è indubitabile, varianti di basi conta la Base) 2) NON SONO CARATTERIZZATI DALLA CHIMICA (se varianti d'una base, la profumazione è irrilevante rispetto quanto pone in essere la miscela completa nel commercio; se moderni sono torrefatti ultrapastorizzati gastronomizzati).

Qui parto con una classificazione "provocatoria", la cui base "binaria"(che accumula tutti i luoghi comuni) si fonda su: Inglese-Altro-Naturale-Artificiale (e non tradizioni per le quali tutte è vero l'opposto, cioè che il "natural taste" è derivato), per parlare di tutti i tabacchi che "ammucchia" in un pozzo, provando-come vedrete-perfino io a generalizzare al massimo.

Poi, procedure moderne possono essere utili nei sensi che ho detto ma MAI e poi MAI ottiche del "superamento", e viva le miscele antiche!!!! (come anche vuole Inthopia) ::) ;D
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #38 il: 06 Dicembre 2012, 14:57:44 »
ok..   :)
attendo di leggere il seguito, tutto molto interessante.   :)

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #39 il: 06 Dicembre 2012, 17:36:42 »
Ho riletto tutto dall'inizio....ufff che sudata  :-[ ::)

Ho dirò una cavolata, ci si prepari.
Allora alla luce di quanto scritto da Borpega:
.. allora una English Mixture tradizionale VOL, la si può e, si deve classificare come un Natural e, dobbiamo considerare che in essa non ci sia chimica o, eccesso chimico ?
Dico una cavolata se lo penso ?
Ho capito male ?
Borpega delucidami sigh  :-\

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #40 il: 06 Dicembre 2012, 20:16:34 »
Maccaferri facce un plug di kentucky (valtiberina) e burley tostato.

E annamo!

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #41 il: 06 Dicembre 2012, 20:32:03 »
Ho riletto tutto dall'inizio....ufff che sudata  :-[ ::)

Ho dirò una cavolata, ci si prepari.
Allora alla luce di quanto scritto da Borpega:
.. allora una English Mixture tradizionale VOL, la si può e, si deve classificare come un Natural e, dobbiamo considerare che in essa non ci sia chimica o, eccesso chimico ?
Dico una cavolata se lo penso ?
Ho capito male ?
Borpega delucidami sigh  :-\

Sì, OK.
E' una miscela di tabacchi che non hanno ricevuto additivi.

 

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #42 il: 06 Dicembre 2012, 21:37:40 »
Kentucky e burley tostato  ?
Ma kentucky americano immagino, non il nostro...
Interessante miscela.

Ahhh allora in quanto Em adesso ci siamo, capito.

Allora adesso attendo il prossimo capitolo scritto da Borpega.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #43 il: 07 Dicembre 2012, 08:29:12 »
Maccaferri facce un plug di kentucky (valtiberina) e burley tostato.

E annamo!

 :o :o

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #44 il: 07 Dicembre 2012, 08:37:25 »
Stefano, grazie per la fatica... vuoi vedere che lo sforzo è dovuto al fatto che i miei post sono un po' più concentrati dei tuoi, ancorché simili in lunghezza ;) :-*.

Stefani, sbagliate, il St Claude denuncia il massimo dei limiti ammessi per sigari e sigarette, ed ha l'aspetto che ha.... stupendo certo per gli extimatores, ruvido e mummificato per gli atri.

Allora le MIE classificazioni sono al Milano Pipa Club, e a FLP (3d Termini e Categorie).... qui provo a dare ragione a un dispositivo "neofitario" (A non A), che non accetto, ma che è una bella sfida per trovare somiglianze larghe tra le cose.

RESTA che Natural è solo un "taste" (e non è poco), di additivi intuiamo abbastanza, non sappiamo tutto ma non è solo paradossale sostenere che in senso stretto riguardino PROPRIO la filiera lunga del "natural test", rispetto al quale abbiamo gastronomizzazioni prima  (Flake&Cavendish) e dopo (Modern Mixtures) ::) :D
« Ultima modifica: 07 Dicembre 2012, 09:02:42 da Borpega »
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #45 il: 07 Dicembre 2012, 09:19:55 »
ps.: Con ciò non voglio essere paradossale a tutti i costi e dire che il "natural taste" (che me piase) è "finto"... la incontrovertibile presenza di additivi anche in questo (15% della massa nel Saint Claude, grazie ai Francesi che lo scrivono), manco ci illumina su nocività o altro.... la Cumarina del (vecchio) Clan Aromatic mi pare sia un semplice "estratto" e non un prodotto di sintesi... eppure per la sua nocività è stato "bandito" (anticoagulatore, mi pare) e lo reperiamo proprio negli ultradizionali britannici (se non lo hanno sostitito anche loro... ma in Inghilterra, a differenza di quanto si sostiene, la libertà industriale potrebbe eccedere, rispetto altri paesi additati come pasticcioni e pasticcieri)....

Insomma, w gli additivi che ci salvano e ci rendono leggibile il "natural taste"... sperando siano i meno nocivi possibili :)
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #46 il: 07 Dicembre 2012, 09:45:13 »
Il kentucky d'amico mio sconosce quello che hai appena scritto, in che senso ???? Ma che so st'additivi, glicole o cumarina ?

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #47 il: 07 Dicembre 2012, 10:16:40 »
Carissimo, so fumatore di Antichi, basilarmente, mo lo sapete ;)... Certo hanno anche kentuky degli yankees...

Glicole propilenico è un umettante (anche vagamente dolcificante), la Cumarina il profumatore anche "gastronomico" di tradizionalissimi olandesi ma anche inglesi... nei primi-almeno-ora abolito.

Per il resto, nessuno è un topo da laboratorio o da banca dati, ma si ragiona sui dati che si hanno e ne sono stati portati (ad esempio, il 10% d'additivi dello Scaferlati, che diventa 15 del dispositivo semisecco imbustato del Caporal)... 15 che è il limite più alto per sigari e sigarette nella normativa britannica (al 2000), che è raddoppiato per i trinciati per Pipa. Per le oligosostanze più venefiche, avevano 0,5 (sigari e sigarette) e 1,5 (il triplo, per i i trinciati per Pipa).

La base di tutto il resto del discorso parla di culture, tradizioni etc.... rispetto cui il principio vero-falso naturale-artefatto  tale nazione-tutto il resto  è pure messo in discussione.

Prossimo post "old aromatic blends"  :)
« Ultima modifica: 07 Dicembre 2012, 10:19:41 da Borpega »
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« Risposta #48 il: 07 Dicembre 2012, 10:26:38 »
evvvvai borbega, sapevo cosa erano quei veleni  >:( che ben venga la cultura, mi preparo ad entrare in pasticceria  8) ;D

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #49 il: 07 Dicembre 2012, 10:34:48 »
ahahahahah, Rais... ma lo sai che significa la prima generalizzazione che Ti e Vi sottopongo, per tener fede quanto più posso ad A-nonA che è quanto ho sempre contrastato? Ci saranno dal Revelation all'Erinmore giallo, dalla Westmorland al Benson Mellow, dai Tresaures of Ireland al Prince Albert, dal Mullinghar Kenmare alla Scottish Mc Connel... dai dai, siamo a Natale, quasi, comincia a fare l'abitudine a qualche torroncino  :P ;D
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Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #50 il: 07 Dicembre 2012, 11:14:17 »
Partiamo dal basso, cioè dalle radici della pianta.
Poi salendo trovi le foglie. Le raccogli quando è il tempo. Le secchi appese.
Poi le umidifichi, e le fai fermentare.
Poi le risecchi. Poi le puoi cuocere al vapore.
Le tagli e le conservi.
Quando hanno raggiunto la giusta umidità metti nella pipa e fumi.

POSSIAMO PARTIRE DA QUI?


Altrimenti non ci capiamo non perchè oppure dispositivo natural, ma solo di strade che differentemente diverse dal taste.


Considerazioni sparse

Tabacco NATURALE, + cosa?

Il tabacco naturale esiste è fumabile è buono.

E' fortemente nicotinico?
Dipende da tanti fattori, tipo, lavorazione, luogo di coltivazione, etc.
Inoltre,  Beccaccia ha inserito un figura da qualche parte che in modo molto schematico fornisce delle indicazioni.


Il K che fuma Rais ha un alto contenuto di nicotina?
Risposta: SI'?
Il K che fuma Rais è NATURALE al 100% nel senso che non ha MAI NEMMENO VISTO sostanze estranee  al tabacco stesso?
Risposta: SI'?
Potrebbe essere un tutto giorno per un cardiopatico?
Risposta: NO?

Si può abbattere il contenuto di nicotina senza ricorrere a sostanze estranee che possono rimanere nel tabacco ed essere più dannose della nicotina?
Risposta: SI'!


rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #51 il: 07 Dicembre 2012, 11:21:53 »
Prossimo post "old aromatic blends:)

a Borpa io mi riferivo a questo. Ci entro na sta pasticceria ?

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #52 il: 07 Dicembre 2012, 11:24:42 »
Partiamo dal basso, cioè dalle radici della pianta.
Poi salendo trovi le foglie. Le raccogli quando è il tempo. Le secchi appese.
Poi le umidifichi, e le fai fermentare.
Poi le risecchi. Poi le puoi cuocere al vapore.
Le tagli e le conservi.
Quando hanno raggiunto la giusta umidità metti nella pipa e fumi.

POSSIAMO PARTIRE DA QUI?


Altrimenti non ci capiamo non perchè oppure dispositivo natural, ma solo di strade che differentemente diverse dal taste.


Considerazioni sparse

Tabacco NATURALE, + cosa?

Il tabacco naturale esiste è fumabile è buono.

E' fortemente nicotinico?
Dipende da tanti fattori, tipo, lavorazione, luogo di coltivazione, etc.
Inoltre,  Beccaccia ha inserito un figura da qualche parte che in modo molto schematico fornisce delle indicazioni.


Il K che fuma Rais ha un alto contenuto di nicotina?
Risposta: SI'?
Il K che fuma Rais è NATURALE al 100% nel senso che non ha MAI NEMMENO VISTO sostanze estranee  al tabacco stesso?
Risposta: SI'?
Potrebbe essere un tutto giorno per un cardiopatico?
Risposta: NO?

Si può abbattere il contenuto di nicotina senza ricorrere a sostanze estranee che possono rimanere nel tabacco ed essere più dannose della nicotina?
Risposta: SI'!

Son daccordo, borpa era troppo avanti.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #53 il: 07 Dicembre 2012, 12:00:42 »
Riepiloghino: cure agronomiche: sole, aria, aria "dark" (forse la più complicata, scuro anche per fermentazione); aria calda (fuoco indiretto), fuoco.

Cure commerciali comuni (per adattare al ns. palato, per lo meno... il tabakko è SEMPRE culturale)

cure commerciale più flavouring pro room note (poco rilevante la differenza, IMHO)

cure gastronomiche: a "freddo" (flakes) a "caldo" (traditionals Cavendish e "regular modern taste"); a caldissimo (con arrosolamento  torrefazione, tutti i tabacchi, in specie Burley e Modern Cavendish.

La de-nicotizzazione da torrefazione è a chimica zero.

La nicotina è all' origine, dal 2 al 6% c.ca (se ricordo bene), a decrescere: Kentucky-Tropicali scuri e Burley-Virginia-Tropicali chiari-orientali.... siamo in thpic?? Mo riprennemo er filone, però! :'( ;D
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #54 il: 07 Dicembre 2012, 12:11:48 »
Riepiloghino: cure agronomiche: sole, aria, aria "dark" (forse la più complicata, scuro anche per fermentazione); aria calda (fuoco indiretto), fuoco.

Cure commerciali comuni (per adattare al ns. palato, per lo meno... il tabakko è SEMPRE culturale)

cure commerciale più flavouring pro room note (poco rilevante la differenza, IMHO)

cure gastronomiche: a "freddo" (flakes) a "caldo" (traditionals Cavendish e "regular modern taste"); a caldissimo (con arrosolamento  torrefazione, tutti i tabacchi, in specie Burley e Modern Cavendish.

La de-nicotizzazione da torrefazione è a chimica zero.

La nicotina è all' origine, dal 2 al 6% c.ca (se ricordo bene), a decrescere: Kentucky-Tropicali scuri e Burley-Virginia-Tropicali chiari-orientali.... siamo in thpic?? Mo riprennemo er filone, però! :'( ;D


PERFETTISSIMISSIMO! ;D ;D ;D ;D ;D

Andiamo avanti visto che siamo d'accordo sulle basi.

p.s. Macca facce il plug KB!

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #55 il: 07 Dicembre 2012, 12:22:17 »
OCCHEI !! Macca facce sognà !!

Offline Aqualong

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #56 il: 07 Dicembre 2012, 22:14:19 »
........
Glicole propilenico è un umettante (anche vagamente dolcificante), la Cumarina il profumatore anche "gastronomico" di tradizionalissimi olandesi ma anche inglesi... nei primi-almeno-ora abolito.
..........................
Prossimo post "old aromatic blends"  :)
Haimè!! abolito per motivi squisitamente economici,sostituito dalla chimica ben più economica.L'ho sempre apprezzato e continuo ad infilare qualche "fava" di tonka nei mediterranei,comunque quell'aroma lasciato per sempre ,o quasi, il tabacco è entrato con  fanfara e cntrczz nella nouvelle patisserie. 8)
Suerte!

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #57 il: 08 Dicembre 2012, 16:44:54 »
Borpega scusa, mi pare di.capire che tu, causa problemi cardiaci o di salute che io iggnoro, hai bisogno di smettere di fumare oppure di fumare molto meno. Per questo motivo ti sei votato a tabacchi moderni aromatizzati che pare siano piu salutari per l inferiore presenza di nicoti.a e sostanze tossiche. La domanda è : ma fumare moderni aromatizzati ti da la possibilita di tornare a fumare almeno due o tre cariche giornaliere o no  ?  voglio dire, tali tabacchi ti permettono di fumare preservando la tua salute...senza degenerarla trppo?  o forse non potendo/volendo smettere di fumare, non sarebbe meglio fumare solo pochissimo tipo una carica al giorno. ... Anche di tabacchi non per forza moderni aromatizzati    ?

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #58 il: 10 Dicembre 2012, 08:34:39 »
Stefano, è sacrosanto che tu abbia dedotto che il probema sia mio... fortunatamente no, ma è davvero indicativo che risulti "inedito" questo lato della dissertazione, al punto di farne apparire curiose le implicazioni generali: l'Utopia in Thopic prevede che la comprensione delle miscele moderne (non chiofeghe velenifere per coglionacci, ma gastronomizzate, torrefatte e deconitizzate per lo più) sia anche messa al servizio del fumo della terza età, delle cardiopatie lievi, degli aspiranti suicidi che le hanno forti-le cardiopadie-ma non desiderano schiattare proprio mentre fumano, il rapporto non eccelso tra cuore e nicotina essendo risaputo e micidiale, al di là del nicotinocentrismo da chiacchiera.

Ovviamente, in Inthopia queste miscele devono essere fatte nel silenzio, certificate solo dalla realtà e da un rapporto più vitale e cognitivo tra produttore e consumature... nulla deve essere dichiarato-non si può-ma semplicemente proposto e riconosciuto.

Bene sto sforando dalle semplici classificazioni.... fatalmente, la discussione riporta ad elementi di Nuova Inthopia, che pure sarà ripresa direttamente in queste videate :D
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Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #59 il: 10 Dicembre 2012, 13:44:58 »
Terze considerazioni: seguito “ la Classifica”
**********************************

2° puntata: Old (aromatic) Blends-L’unico senso che può esserci nell’accorpamento d’una categoria così macroscopica, può venirci da un giochino: associare ogni singolo tabacco a una grande categoria merceologica, secondo l’esempio che segue: Orientali=EM; Virginia=Pressati Tradizionali; Dark air e fire cured (Tropicali scuri e Kentucky)=Continental melanges; Burley=Aromatici.

La sensazione di sollievo per questa piccola “illuminazione”, sparisce non appena emerge tutta la sua limitatezza. Tutti sappiamo che le cose sono enormemente più complicate, e mescolate. Però, se complichiamo un po’ la formula dell’ultimo tipo, ad esempio con: v-B (L-P-C), abbiamo il binomio base (Virginia Burley) che addirittura supera i secoli e mette in una certa relazione “Aromatici” classici e moderni; e i suoi 3 condimenti (Latakia, Perique, Cavendish). Chiaro anche che non è di nessuna utilità mettere insieme un Revelation e un Original Choice McB; però la sfida è proprio trovarle, queste relazioni, fingendoci una volta avvocati del senso comune. Non fino al punto di non distinguere almeno 3 fasi temporali (classica, moderna, neomoderna), perché va bene la sfida, ma non la sofistica e l’inutilità argomentativa.

Per Old Blends intenderemmo dunque tutte le miscele trinciate tradizionali “navali”, dai classici americani (Revelation, Prince Albert, Sir Walter Raleigh),a quelli Danesi e Irlandesi (Erinmore Giallo, Tesori d’Irlanda… a parte il primo li conosciamo come ri-editati o ammodernati come gli stessi classici MacBaren, che saranno però postposti), a quelli Scozzesi (li conosciamo con Latakia, Mc Connel, Comoy’s, ma si desumono anche origini comuni ai primi due, Scottish Mac Baren docet) agli EB (English Blends) che vanno dal Benson Mellow, alla Westmorland SG, al Mullinghar Kenmare etc. Nelle ultime 2 categorie, troveremmo netti sconfinamenti nelle EM, sia attraverso la contiguità   di modulo scozzese (presenza di Cavendish, complessità misturosa, tagli difformi) che di  quello “americano” attraverso il “dispositivo Revelation in VBPL (l’Irlandese Kenmare Mullinghar o letture addirittura continentali come le EM Wellauer e le ispirate Brebbia).

Oltre la formula di cui sopra “v-B (L-P-C)”, cos’altro hanno in comune: direi una certa umidastra aulente gastronomizzazione, una concia USA o flake-simile che denuncia il parto cesareo dalle pressature, con tagli difformi e sovente misti (rr o addirittura cube).

Omessi per carità di patria i Virginia puri in rr  o i V-KY simili (red Virginia o Scottish Cake), che releghiamo con i Pressati, dobbiamo per forza katafottere nella categoria i melanges  rustici da filiera continentale, nella versione con room note (Amsterdamer, Narval, Fliyng, Clan). Ciò rende tutto quasi abnorme e insostenibile; ma lo scopo di questo lavoro è dare un costrutto alla classificazione “neofitaria”, da una parte; e palesarne la totale inadeguatezza, dall’altra.
 :o ;)
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #60 il: 13 Dicembre 2012, 12:10:58 »
Terze considerazioni, ulteriore seguito Classifica
**************************************

3a  Puntata: Galassia “semimoderna” e “Regular Modern Taste”.

Il passaggio alle soglie della modernità Inthopica (tra la stabilizzazione politica e  commerciale post-bellica e il boom economico) è fondamentale non solo per il nostro Paese. Da noi, infatti, l’arrivo degli sconvolgenti e pure manovrabilissimi dispositivi “regular modern taste”, non segue poi di tanto la loro nascita nel mercato mondiale. Autentici mostri sacri come l’Amphora Regular, la Mac Baren Scottish mixture (nata in patria nel 1958)  e il Park Lane n 7, sconvolgeranno le abitudini fumatorie fino allora in bilico tra retaggio rurale e importazioni “diversamente ostiche” dei tradizionali americani e olandesi. Tolti dal commercio i primi e non ancora capaci di comprendere la veniente gioielleria inglese (ci penserà Bozzini in seguito ad introdurla e giustificarla), gli Italiani e prima di loro prestigiosi Promoter come Ramazzotti, Carminiani, Brera (e altri), cominciano a manovrare a spiegare e cogliere subito al volo l’essenza di questo nuovo inthopico “pane quotidiano”.

Si tratta di miscele universali, fatte di tabacco turgido e abboccato, connotato da una sorta di  “naturalezza civilizzata”, che tiene ed anzi “esige” l’imbustamento, che predilige il taglio grosso da “pane sbriciolato” o addirittura il “flake a secco”.

I risultati sono analoghi (gusto mite non evanescente, fumo fresco, facile caricamento, sviluppi accettabili e tempi di combustione “sereni”), gli usi complementari : diluizione-integrazione delle EM (Amphora reg.), degli aromatici “large cut”, dei Virginia rustici ma per molti onniversatile (Park Lane n 7), medietà totale per fumata in purezza (Mac Baren Scottish).  E un formidabile “quarto”, adatto a tutte queste cose assieme, e purtroppo estinto (l’Hollandia, il preferito da Ramazzotti).

La radice di questa formula, assolutamente neo-navale (Dutch Cavendish)  ma ispirata al “natural taste” della filiera rustica (nel senso anche di smercio “pop”, rigidamente in busta non sottovuoto), è il calore, la pressione  e l’induzione gastronomica, che gli Olandesi mutuano dalla tradizione navale, non strettamente propria, per allungare ulteriormente la propria filiera e “calzare” nella radica moderna complessi melanges originariamente nati per il gesso. Il dispositivo Mac Baren e Park Lane sarebbe per certi versi simile, ma non identico, anticipando la modernità “nuova” attraverso una cottura più spinta e una pressatura solo “merceologica”,a  posteriori (non a caso il Park Lane è un flake “secco”, un dispositivo per crearsi il proprio taglio ed adattarlo self made, senza con ciò precludersi al katafottimento). Miele, Vaniglia e Cacao sono i tre “format” gustativi usati per fare “il trucco” alla natura, con risultati a metà strada fra la cura commerciale e quella gastronomica più spinta dell’era successiva.

Poi, si registrano prodotti in cui è difficile separare la natura nuova dall’ispirazione antichissima, non sostituita da prodotti decisamente innovativi (come l’Amphora Nero, che sarà il tramite per l’ultimo capitolo) ma probabilmente aggiornata dalle nuove tecnologie produttive: prodotti tipo Sweet & Frangrant della Rattray’s, o il Sunset Breeze della Peterson, miscele pesantemente cucinate eppure “chiare” (con Burley abbastanza pallido e BC ancora solo maculante) che potremmo nello stesso tempo descrivere come epigonali (rispetto la categoria precedente) e anticipatrici (rispetto la successiva).

In rampa di lancio per un ramo specifico e fortunatissimo delle venture neo-moderne, è la chiara maculata “burley free”, la primordiale ricetta V-BlackC, con la base chiara di solo Virginia  che trova una sua conciata non (troppo) irritante potabilità attraverso analoghe procedure di de-vitalizzazione. Siamo allo Sweet Dublin, al Sunday Fantasy, al Caledonian 10, diretti genitori degli in-arrivati Blue Note e Da Vinci DanCao.

segue 4a e ultima puntata: Burley Mutante, Modern Cavendish e V-BC bioniche
 ::) :o :)

« Ultima modifica: 13 Dicembre 2012, 12:47:42 da Borpega »
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #61 il: 13 Dicembre 2012, 13:03:16 »
gran bel pezzo, un applauso per Borpega  ;D

A lungo le così dette miscele regular sono state il mio pane quotidiano.
Park Lane 7, Amphora Regular, Mac baren Scottisch Mixture.
Queste tre le ho fumate per anni ed anni ed anni a carrettate.
Ahh se mi piacevano tanto.
Il primo oggi, io lo trovo quasi uguale a quello che fumavo anni ed anni fa...ma oggi
a me pare un po meno dolce, più terroso, più asciutto in fumata, ma comunque simile a quello
di anni fa da me fumato.
Il terzo continuo a trovarlo un buon prodotto...a me piace ancora tanto, forse un tempo
era più carico, più genuino non so...oggi mi piare un po più etereo, ma resta a mio avviso
un buon prodotto, il secondo l'Amphora, da me forse il più fumato dei tre per anni, lo
trovo profondamente mutato rispetto un tempo.
Ma potrei cadere facilmente in errore , forse è solo un fatto meramente personale.
Comunque trovo davvero molto ben fatto il tuo articolo, condivido ogni cosa,
ogni aspetto ecc..e ottimo lavoro , lo condivido ...
un applauso a Borpega e, al suo lavoro  :D

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #62 il: 13 Dicembre 2012, 14:12:34 »
Direi più fumo e meno matematica; non mi tornano i conti, ma prima di pronunciarmi aspetto l'ultima punatata.  :-*
« Ultima modifica: 13 Dicembre 2012, 14:17:46 da rais »

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #63 il: 14 Dicembre 2012, 11:14:41 »
.
« Ultima modifica: 14 Dicembre 2012, 11:17:25 da StefanoG »

rais

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« Risposta #64 il: 19 Dicembre 2012, 15:17:42 »
Borba quanno torni mi piacerebbe sapere a pipi comu semu ?

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #65 il: 14 Gennaio 2013, 12:15:18 »
Ricominciamo a lubrificare le giunture delle falangi.... qualche problema su quanto detto? Qualche punto da chiarire o arricchire?...

Tiriamo avanti, di meglio-che provare a tirare avanti-non si può fare, in tutti i campi e gli aspetti della vita... un abbraccio, buone letture scritture e divertimenti.

borpega ;)
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« Risposta #66 il: 14 Gennaio 2013, 12:19:33 »
Grande deluso del Savinelli Armonia.... Miiiii, sono stato fino all'ultimo combattuto se fare il "post n.80" proprio con il Golf Armonia... bhe, mo mi tocca di trattarne, per una decina di post, tale Sincronicità meriata di essere assecondata :D
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Offline StefanoG

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« Risposta #67 il: 14 Gennaio 2013, 15:08:46 »
assecondiamo assecondiamo  ;)

rais

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« Risposta #68 il: 14 Gennaio 2013, 15:31:22 »
Borba quanno torni mi piacerebbe sapere a pipi comu semu ?

Giala

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« Risposta #69 il: 14 Gennaio 2013, 15:42:02 »
Borba quanno torni mi piacerebbe sapere a pipi comu semu ?

Non ti aspettare molto, Borpa non è un feticista.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #70 il: 14 Gennaio 2013, 15:46:14 »
Quindi ha pensato più alla santa barbara che alle armi

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #71 il: 15 Gennaio 2013, 10:54:23 »
Apprezzo il sondaggio, ma non sono in grado di parteciparvi... Mi sono sfondato di Ropp, Parker e Bartoli (per via della manifattura a Massa Marittima, frequentata direttamente). Ho fumato benissimo in molte Brebbia, ma ho provato anche Dunhill, Caminetto, Pesaresi anche dedicate e tante altre. Mai Castello, devo dire... Una lacuna che quella di Venezia al confronto è una inezia :-X. Ah, schiume e pannocchie. Ottime le Calabash ma non vanno spremute (per via della condensa nella zucca)... fino allo splendido Corbezzolo di Enzo. Ah, terre cotte e crude... a continuare raddoppio o triplico le righe già usate, ma diamo un senso al fermarci qui. ;)
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:09:54 da Borpega »
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« Risposta #72 il: 18 Gennaio 2013, 12:30:35 »
Siamo inthopici fino in fondo.... (preambolo punto finale).

Io diho (dico io), se fate la radiografia ai dati riportati da Bekkaccia nel 3d sul Golf Armonia, non sfuggirà che il rapporto tra il Forte e il Golf è un po’ quello tra un carpaccio di manzo e uno spezzatino. Tenuto conto che come tipologie merceologiche hanno in mezzo uno scalino mancante (miscela “natural” moderna), quanto fa la vera differenza tra i due la farebbe anche con detto intermedio (presumibilmente, anche una EM); mentre quanto caratterizza l’ “aromatico” in sé, è meno attinente alla chimica e più alla gastronomia… (zuccheri, alimenti, aromi).

Insomma, pur non essendo mai sufficienti buon senso e prove provate, occorre qui sottolineare per l’ennesima volta che non è la chimica a caratterizzare gli “aromatici”,  né culturalmente e né industrialmente, che questa è una balla macroscopica, riguardando la chimica più la conservazione (uno 0,1 in più nel Forte) e la tenuta  merceologicamente “funzionale” del prodotto (fibrosità, estetica a crudo,  combustibilità etc).

Il problema della cucina inthopica, non è la sua inadeguatezza alla cosa (anzi, in Pipa è il “natural taste” l’eccezione); né una sua-ulteriore- innaturalezza industriale (lo abbiamo visto), quanto piuttosto la scarsa prestazione  per motivi di costo e mercato. In buona sostanza, un aromatico moderno è qualitativamente allineabile a una EM, a un Pressato etc., solo spostandoci di Continente (America) o in un’altra era (Amphora Nero d’antan, ma non da dopo il 1985).

Al di là del fatto che per Inthopia avere la bufala grigliata o in gulash in salsa agrodolce è fine unico (tradotto, aridatece il Three Nuns e l’Amphora Nero pre 1985, senza idiote “rivalità” tra i generi), questo raffronto con la gastronomia ci potrebbe a un’altra suggestione nel rapporto “cigar e pipe style”): il Sigaro, in buona sostanza, avrebbe attinenze parallele con l’enologia (mono-bi vitigno come regola, scarsi elementi allotri, incartonamento); la Pipa con la gastronomia (monovitigno come eccezione, elementi e composti allotri quasi come regola, confetturazioni etc.). E anche le forme (cannula da una parte, cucchiara dall’altra) potrebbero a loro volta alludere a somministrazioni potatorie (sigaro) e solide (pipa).

Siamo inthopici fino in fondo: pensiamo a un Chardonnay pugliese quando sorseggiamo un Partagas; e a uno spaghetto (Burley) con pomodoro (virginia) e basilico (Latakia e-o Perique e-o Cavendsh condente) quando fumiamo la Pipa. Posto che, ovviamente, assunzioni liquide e solide hanno i loro punti di contatto; come certo anche i diversi stili e strumenti di fumo.
 :D
« Ultima modifica: 18 Gennaio 2013, 13:03:12 da Borpega »
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #73 il: 18 Gennaio 2013, 16:26:02 »
sempre per restare offtopici, vediamo un po' anche i sigari:

lista ingredienti sigaro antico toscano (simile anche per gli altri toscani) (MST2011):

 ACQUA   1105,0   Diluente, Solvente
METIL CELLULOSA   40,0   Adesivo
-------------------------------------------------

lista ingredienti toscanello aroma caffè (MST2011):

ACQUA   794,2   Diluente, Solvente
GLICOLE PROPILENICO   701,5   Umettante, Solvente
ALCOL ETILICO   186,8   Diluente, Solvente
VANILLINA   121,6   Aromatizzante
ESTRATTO DI LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza spp.)   100,0   Sapore, Aromatizzante
METILCICLOPENTENOLONE   80,0   Aromatizzante
ACETOINA   44,6   Aromatizzante
CITRATO DI POTASSIO   39,2   Agente modificatore della combustione
ACETATO DI ANISILE   36,8   Aromatizzante
REACTION FLAVOR COMPONENTS   36,8   Sostanze che agevolano la lavorazione
VERATRALDEIDE   36,8   Aromatizzante
PIPERONALIO   36,8   Aromatizzante
ESTRATTO DI TRIGONELLA (Trigonella foenum l.)   36,8   Aromatizzante
ESTRATTO DI CAFFE' (Coffea spp.)   36,8   Aromatizzante
ACETATO DI POTASSIO   35,3   Agente modificatore della combustione
CARBOSSIMETIL CELLULOSA   20,0   Adesivo
PROPIL-p-IDROSSIBENZOATO DI SODIO   5,0   Conservante
TARTRATO DI POTASSIO   3,9   Agente modificatore della combustione
ACIDO SILICILICO   1,6   Sostanze che agevolano la lavorazione
AROMI   67   Aromatizzante
--------------------------------------------------
sangria?!? ;D
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Offline santi bailor

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #74 il: 18 Gennaio 2013, 21:16:13 »
un pochino d'eccipenti, diamine!
soprattutto per loro che anelano-al , consensualmente.
HMCIM

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #75 il: 21 Gennaio 2013, 09:46:14 »
un sigaro aromatizzato è un alieno; un tabacco da pipa assolutamente naturale, altrettanto. La chimica non può caratterizzare-ci sia o non ci sia-la versione aromatic d' un naturale, perché a caratterizzarlo è la base... Insomma, il Clan aromatic non sta al Regular come un toscanello al caffè a un Toscano. Circa le miscele moderne, la loro deformazione pirica e le induzioni alimentari annesse, non possono avere nulla a che vedere con un tabacco "a crudo", partito da selezione bassa e merceologicamente deformato per una (s)vendita da "sfusi ammucchiati". Con ciò, esistono pre-trattamenti (fin dal Campo) e obblighi tradizionali d'etichetta, che potrebbero sottacere alcuni aspetti anche dei Toscani più puri... spero di no, me ne frego abbastanza, e continuo a preferire questi ultimi. Poi, ad esempio, tra Pedroni base e Anisette, lo scarto sembrerebbe monore... Lavoro per Bekkaccia... L'associazione di Fire Cured con certi aromi è molto interessante, essendo scomparsi o quasi i flake antichi che avevano questo principio... Inoltre, si può desiderare un sigaro aromatizzato per motivi di sfizio, mitezza, appetito brutale, roba che nessuno di noi cmnq pervertiti dal vizio, vizio di bruciatori d'erbaccia velenosa, può guardare dall'alto.... Poi c'è Inthopia, in cui finalmente di tutte le specie e fattispecie sia fatta solo la formula migliore, in qualità e naturalezza... e questo, statene certi, è possibile per TUTTE le categorie di miscele ::) :D
« Ultima modifica: 21 Gennaio 2013, 09:58:12 da Borpega »
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Offline bekkaccia

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #76 il: 21 Gennaio 2013, 10:11:25 »
... Lavoro per Bekkaccia...

pedroni classico:
ACQUA   517,5   Diluente, Solvente
ALCOL ETILICO   32,5   Diluente, Solvente
MAGNESIO FORMIATO   20,0   Agente modificatore della combustione
CARBOSSIMETIL CELLULOSA   20,0   Adesivo

pedroni anisette:
ACQUA    517,5      Diluente, Solvente
TRANS ANETOLO    171,8      Aromatizzante
ISOPROPANOLO    150,0      Aromatizzante
ALCOL ETILICO    32,5      Diluente, Solvente
LIMONENE    21,1      Aromatizzante
MAGNESIO FORMIATO    20,0      Agente modificatore della combustione
CARBOSSIMETIL CELLULOSA    20,0      Adesivo
AROMI   7   Aromatizzante

ahò, sei riuscito a farmi lavorare
impresa non da poco!
 ;D
nessuno siam perfetti, ciascuno avete i suoi difetti (A.Mingardi/bekkaccia)

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #77 il: 21 Gennaio 2013, 10:29:19 »
Vero quanto diceva Eva V. tabaccaia, il Pedroni è meglio,  la storia del trans anetolo richiama l'ANICE, e un principio di imbevimento per contatto.

Il Pedroni in sè, è un po' più adattato rispetto al Toscano nostrale, rispetto cui è soprattutto più "dimesso" in tutti i sensi... Ma la versione aromatizzata, è aurea (cumarinosimile) è migliore di tante altre. Bene, cominciamo a poter distinguere anche tra sigari aromatizzati; e presto qualcuno si dovrà ben occupare di quegli UFO (aromatizzati su un fatto a mano, benché ai Caraibi) che sono i De Medici.

Con tutto che siamo abbastanza OT (il mondo della Pipa e del Sigaro sono "complementari opposti"), e altra cosa sia parlare del tema in oggetto in un campo e nell'altro, abbiamo trovato dei gangli di contatto, e soprattutto spunti di notevole interesse e anche utilità :D :-*
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Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #78 il: 07 Febbraio 2013, 15:42:45 »
UP!

... Così vediamo se ad Arnaldo (o altri) viene voglia di mettere la sua, e magari mi punge fantasia di concludere con la 4a parte, e quindi con tutto il saggio (vedi titolature e numerazioni) interpolato tra i vari interventi ;)
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #79 il: 07 Febbraio 2013, 15:52:27 »
Non le amo. Non capisco ma mi adeguo.
Ho visto e annussato (non analizzato) flaconi e flaconcini.
Dico la mia banalità: se sono naturali, OK. Non pizzicano la lingua (banale vero?).
Si possono fare anche in casa (provare per credere).

Deppiù ninsò (forse).

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #80 il: 07 Febbraio 2013, 16:02:00 »
Mha, ricordo a Stefano, e l'occasione è buona per ribadirlo, che nel titolo c'è l'acronimo chiave "c.d."; dunque è una classificazione di tutti gli esclusi da un filone che interessa di più distinguere (EM, Flakes traditional, Trinciati rurali unflavoured), fino alla conseguenza di evidenziarne-della classificazione- l'impraticabilità logica;  ma anche di raccoglierne "la sfida", per  trovare cmnq dei nessi fin dove è possibile, e fra questi distinguere :)
« Ultima modifica: 07 Febbraio 2013, 16:03:32 da Borpega »
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Onofrio del Grillo

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #81 il: 07 Febbraio 2013, 16:14:45 »
Me so perso.

Offline slipknor

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #82 il: 28 Marzo 2014, 12:20:19 »
Ho letto e riletto tutto, ma alla fine manca la 4a puntata mi pare!
Salamandra, se ti punge vaghezza puoi anche continuare, il discorso è bello quanto complesso e sarebbe un peccato lasciarlo tronco.
Alla fine si potrebbe fare un'analisi/classificazione anche sui grandi esclusi racchiudendo il tutto in una tassonomia paralinneana (no forse è troppo) o comunque una classificazione di tutte quelle che alla fine della fiera sono le tipologie archetipe delle miscele, anche basandosi sulla (vecchia?) tua classificazione di categorie, postata in altri lidi, che dovrò tornare a rileggere

P.S. Bello anche il discorso delle fastpipe, ma devo riprenderlo in secondo momento e metabolizzarlo, mi sfuggono ancora delle cose.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #83 il: 28 Marzo 2014, 20:43:00 »
essi. la quarta puntata è solo clan, se non ci fossero i forum tutti ancora fumeremmo clan.
Io ho fumato sempre clan, il clan è la pipa. EVVIVA il clan !!
Il clan è aromatico ed è buonissimo, tutti gli altri tabacchi non so buoni solo il clan fa profumo e piace a chi ci sta intorno.

Il pensiero di cui sopra e puramente soggettivo e non vuol condizionare nessun utente che legge, trattasi solo di parere personale contestabilissimo ma non è questa la sede per cui onde evitare inutili diatribe contattatemi in MP, io ho sempre MP grazie al clan e a IMMHOMIMMO (secondo me).