Autore Topic: Fornelli da flake? Esperimento  (Letto 12261 volte)

Offline PeppeNappa

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #30 il: 16 Marzo 2017, 21:09:04 »
Cristiano, concordo sostanzialmente con quanto hai scritto, nutro solo qualche riserva sui fori conici (soprattutto Dublin o Zulu), solo per il fatto che generalmente i flake hanno una maggiore umidità rispetto ai trinciati, e questo verso la fine della fumata potrebbe causare qualche problema.
Gli shape sopracitati sono da sempre i miei preferiti, ed ho provato molte volte ad usarli anche con flake sbriciolati, ponendo molta cura nel ritmo di fumata ma spesso qualche problemino sorgeva, soprattutto con flake SG, a mente i più ostici erano il FVF ed il Navy flake, comunque anche il Balkan non scherzava. Con POT o Prince e, se sbriciolati, con Billiard o Apple non c'erano problemi. POT su tutte, comunque (nel senso che è quella che mi creava meno problemi).
Ovviamente si tratta sempre e solo di impressioni personali, derivate dall'esperienza fatta fumando e nient'altro.
ricordo che ad esempio col Capstan (blu) o con il Patriot era molto difficile che insorgessero problemi, penso che il Park lane ne crei ancora meno, ho scritto penso perchè non ne ho fumato molto e non ne ho un ricordo nitido.

Salvo

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #31 il: 16 Marzo 2017, 23:41:02 »
Dopo quanto avete scritto, e soprattutto dopo la disamina di Nic, ci sarebbe ben poco da aggiungere.
Visto però che siamo in un forum nel quale trasferiamo le esperienze personali, penso di poter portare anche la mia.

Non sarò un raffinato esperto, ma non ho mai fatto grandi distinzioni tra un fornello e l'altro per questo o quel tabacco.
La mia piccola e personale esperienza mi porta a dire che con certe pipe puoi fumare proprio tutto senza alcuna difficoltà, mentre con altre, apparentemente facili, tutto diventa incredibilmente ed inspiegabilmente più difficile. Sarà un problema di qualità intrinseca di una pipa rispetto ad un'altra?...
Comunque, dovendo proprio valutare delle differenze, credo che il problema e la soluzione risiedano nella tecnica di caricamento.
Mi spiego meglio: per quanto mi consta, un flake sciolto equivale sostanzialmente a molti "ready rubbed", che di fatti presentano molti "pezzi" di tabacco tenuti ancora insieme dalla pressione alla quale sono stati sottoposti. In questo caso, l'importante, secondo me, è rendere il più uniforme possibile i frammenti di tabacco, in modo da evitare di avere grossi pezzi ancora pressati assieme a "briciole". basta comunque avere cura di non pressare troppo che la fumata si conduce senza alcuna difficoltà.
La differenza tra un fornello e l'altro per me è tutta qui: la pressione esercitata deve essere inversamente proporzionale alla conicità del fornello ed alla quantità di foglie compresse presenti.
Non so se sono risuscito ad essere chiaro, quindi provo ad esemplificare: se carico un fornello "cilindrico" posso permettermi di esercitare una pressione generale crescente molto superiore a quella che posso esercitare in un fornello conico; quindi, se ho un flake "poco" sciolto, dovrò seguire lo stesso principio caricando il fornello in modo da lasciare più spazio/aria sotto che nella parte superiore, eccetto che sulla superficie, dove posso mettere le briciole più piccole per favorire l'accensione. Fino a qui mi sembra che siamo in una logica lapalissiana nota più o meno a qualunque fumatore di pipa.
Ma per me il punto è proprio questo: il problema non è quale fornello uso, ma adeguare il sistema di caricamento alle differenti forme dei fornelli.
In generalo ho constatato che fornelli più regolari e/o larghi sopportano meglio un caricamento meno "attento", ragione per la quale è più facile e buono il fumare un flake in una pipa con queste caratteristiche rispetto ad una Dublin o ad una Zulu.
Ecco perché con il metodo Mac Baren risulta molto più difficile fumare un flake in un Dublin, visto che la conicità del fornello porta ad un'ulteriore compressione del tabacco nella parte inferiore, che è proprio quella in cui dovrebbe essere più sciolto.
D'altra parte, una Chmney richiederebbe davvero una particolare attenzione alla progressività della pressione per garantire una fumata gradevole con un flake.
Per il resto, posso solo dire che la pot, per quanto affascinante, ha comunque il "difetto" di tendere a mantenere e concentrare la "brace" verso il centro del fornello, lasciando spegnere il tabacco verso i bordi (ogni medaglia ha il suo rovescio).
Quindi, sempre dal mio personale punto di vista, credo che anche in questo caso si possa dire che "in medio stat virtus", ma più per una questione di semplicità che di altro. Mai troppe lodi, secondo me, ha ricevuto chi ha inventato la semplice ed intramontabile Billiard
« Ultima modifica: 17 Marzo 2017, 08:24:19 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline samael

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #32 il: 17 Marzo 2017, 00:38:38 »
Lapalissiano ma (anzi quindi) tutto giustissimo e condivisibile. Solo (per motivi a me ignoti) ceteris paribus io ho da sempre più difficoltà (relativa) coi fornelli larghi e bassi rispetto ai conici o ai chimney, nei quali fumo altrettanto da sempre benissimo e senza alcun problema.  ::)

Offline Nic Salamandra

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #33 il: 17 Marzo 2017, 08:34:23 »
Condivido Samael ma qui NON si tratta di fornelli larghi e bassi, ma che sembrano larghi in quanto bassi. Per il minchiatello di Escudo messo in piedi, un po' piu' alto e stretto sta bene... se no lo metti sbracato in queste, facendo la-le pallina-e ::)
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Offline Cristiano

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #34 il: 17 Marzo 2017, 10:36:13 »
Cristiano, concordo sostanzialmente con quanto hai scritto, nutro solo qualche riserva sui fori conici (soprattutto Dublin o Zulu), solo per il fatto che generalmente i flake hanno una maggiore umidità rispetto ai trinciati, e questo verso la fine della fumata potrebbe causare qualche problema.
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Salvo
certo, molto dipende dal taglio. Capstan e PL7 hanno fette molto sottili, che nel fornello non intoppano. Ugualmente il Best Brown e il Golden Glow di SG. Il St James Flake, o anche i Mc Clelland, necessitano, per avere fette assai più spesse e dure, di adeguata preparazione
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #35 il: 17 Marzo 2017, 10:37:24 »
Dice Vittorio: Ma per me il punto è proprio questo: il problema non è quale fornello uso, ma adeguare il sistema di caricamento alle differenti forme dei fornelli.

Questo è il risultato al quale io sono arrivato. Credo ci sia poco da aggiungere.
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #36 il: 17 Marzo 2017, 10:45:14 »
Con tutto il rispetto, è ovvio ma pure sbagliato, perché il caricamento può essere lo stesso cambiando la quantità, e spessore e dimensioni hanno utilità evidenti su evoluzione e calore, poi si fuma bene anche con altro ma mi pare inutile evidenza anche questa ::) :)
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #37 il: 17 Marzo 2017, 10:49:30 »
Evoluzione anche nella impegnabilità sciente dei recettori... Poi uno si fa la pugnetta infinita con una roba tipo flake di rango, ma questi sono casi tutti suoi.... ;D
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #38 il: 17 Marzo 2017, 11:16:10 »
Con tutto il rispetto, è ovvio ma pure sbagliato, perché il caricamento può essere lo stesso cambiando la quantità, e spessore e dimensioni hanno utilità evidenti su evoluzione e calore, poi si fuma bene anche con altro ma mi pare inutile evidenza anche questa ::) :)

Beh, Nic, forse ho peccato in eccesso di sintesi, ma mi sembrava implicito parlando di  modalità di caricamento che, a parità di fornello riempito fino al bordo, la differente pressione esercitata coincida con una diversa quantità di tabacco introdotto...
Comunque accetto di buon grado la tua precisazione chiarificatrice
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #39 il: 17 Marzo 2017, 11:36:13 »
No Rho, ti sento intimamente amico ma la disinvoltura impertinente la riservavo al Komm, con cui ho bazzicato più concretamente...anzi, scusa :-*
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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #40 il: 17 Marzo 2017, 11:40:58 »
Bisogna poi aggiungere che uno spessore da flake, commutato in una pia grande, peserebbe un sampietrino...insomma voto per quelle pipe ma degustibus, per quanto est disputandum-non disputandum sono i fatti-su questo problema lo accetto al suo senso consueto.... ;)
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« Risposta #41 il: 17 Marzo 2017, 12:19:06 »
Con tutto il rispetto, è ovvio ma pure sbagliato, perché il caricamento può essere lo stesso cambiando la quantità, e spessore e dimensioni hanno utilità evidenti su evoluzione e calore, poi si fuma bene anche con altro ma mi pare inutile evidenza anche questa ::) :)
Certo
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« Risposta #42 il: 17 Marzo 2017, 20:03:33 »
Con tutto il rispetto, è ovvio ma pure sbagliato, perché il caricamento può essere lo stesso cambiando la quantità, e spessore e dimensioni hanno utilità evidenti su evoluzione e calore, poi si fuma bene anche con altro ma mi pare inutile evidenza anche questa ::) :)

Beh, Nic, forse ho peccato in eccesso di sintesi, ma mi sembrava implicito parlando di  modalità di caricamento che, a parità di fornello riempito fino al bordo, la differente pressione esercitata coincida con una diversa quantità di tabacco introdotto...
Comunque accetto di buon grado la tua precisazione chiarificatrice

Nel cericamento con i flake interi, col cosiddetto metodo Mac Baren, io non presso, o per meglio dire non pressavo completamente il tabacco, solo una sistematina con il pollice, ma senza pressare il tabacco nel fornello.
Inizialmente piegavo il flake, prima dal lato lungo e poi dal lato corto, quindi, prendendolo dalle due estremità, esercitavo una torsione più o meno intensa in funzione del flake, più mi sembrava ostico e più lo sottoponevo alla torsione, cercando di ottenere che qualche fibra si sfilacciasse un pò. per lo stesso motivo passavo il pollice (nei casi più disperati con l'unghia) per cercare di rompere le fibre dal lato dell'accensione, cercando di facilitare appunto l'accensione, quindi infilavo il flake nella pipa ed accendevo. Quando la vedevo proprio nera, facevo un cappello con un pò di tabacco sbriciolato (sempre dello stesso tipo). A volte sbriciolavo la parte eccedente, che fuoriusciva dal fornello (nella POT capitava). In questo caso cercavo di romperlo con le mani, questo comunque favoriva la rottura o lo sfaldamento delle fibre, facilitando l'accensione.
L'ho fatta lunga, spero solo di non aver fatto troppo casino...

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #43 il: 17 Marzo 2017, 22:56:27 »


Nel cericamento con i flake interi, col cosiddetto metodo Mac Baren, io non presso, o per meglio dire non pressavo completamente il tabacco, solo una sistematina con il pollice, ma senza pressare il tabacco nel fornello...

L'ho fatta lunga, spero solo di non aver fatto troppo casino...


Nessun casino e certamente non lunghe quanto le faccio io...
Però sembra esemplificare perfettamente quanto ho cercato di esprimere: grande sforzo di adeguamento nel caricare, pressare, puntare... ecc.
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Offline Nic Salamandra

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Re:Fornelli da flake? Esperimento
« Risposta #44 il: 18 Marzo 2017, 09:06:23 »
Per democrazia sia concesso il motto: escluso il katafottimento, qualsiasi sistema è qualcosa di più complesso che l afferrare del tabacco e collocarlo in una cavità utile a fumarlo. Pressate se mai le mixture e katafottete, non vi sarà da pentirvene. Il Niubbo faccia come crede a parte quello che gli dico io :o ;D ;D
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