Autore Topic: Il fumatore di pipa  (Letto 208542 volte)

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #375 il: 28 Febbraio 2013, 14:19:47 »
ALAN  WATTS

Alan Wilson Watts (Chislehurst, 6 gennaio 1915 – 16 novembre 1973)

............................................................................. è stato un filosofo inglese.
 

Nato nel 1915 nel Kent da una famiglia della middle class, si trasferì negli USA nel 1938.
Noto per i suoi vasti studi di filosofia orientale (buddhismo Zen, taoismo, induismo), pubblicò nel 1957 The Way of Zen, la sua opera più significativa.
 
Poco tempo dopo, durante un tour in Europa, ebbe modo di conoscere lo psichiatra Carl Gustav Jung con cui approfondì alcune nuove tesi sulla moderna psicologia. Al suo ritorno negli Stati Uniti fu introdotto all'esperienza psichedelica dal Dr. Oscar Janiger.
 
Ebbe modo di insegnare nelle università di Cambridge, Cornell e Hawaii.
 
Negli ultimi anni della sua vita divenne uno dei punti di riferimento per tutta l'area di Controcultura.
 
Watts morì di scompenso cardiaco all'età di 58 anni dopo uno stancante tour di seminari.


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« Risposta #376 il: 28 Febbraio 2013, 14:27:17 »
KAREL SCHWARZENBERG

Karel Schwarzenberg (Karl Johannes Nepomuk Josef Norbert Friedrich Antonius Wratislaw Mena Prinz zu Schwarzenberg, o Carlo VII principe di Schwarzenberg; Praga, 10 dicembre 1937)

................................................. è un politico ceco, con doppia cittadinanza ceca e svizzera.

 
Dal 13 luglio 2010 è ministro degli esteri della Repubblica Ceca. Ricoprì lo stesso incarico una prima volta dal 9 gennaio 2007 all' 8 maggio 2009 e, dal gennaio al maggio 2009, fu presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea.
 
In qualità di capo della Casa principesca di Schwarzenberg, è noto come Seine Durchlaucht Fürst zu Schwarzenberg, Graf zu Sulz, gefürsteter Landgraf im Kleggau und Herzog zu Krummau (Principe di Schwarzenberg, conte di Sulz, langravio principesco in Kleggau, duca di Krummau).

Carlo di Schwarzenberg nacque nel 1937, secondo di quattro figli, nella famiglia cattolica del principe Carlo VI di Schwarzenberg (1911–1986) e della principessa Antonie zu Fürstenberg (1905–1988).
 
Nel 1948 dovette lasciare la Cecoslovacchia al seguito dei genitori, che vi possedevano nel 1947 undici castelli e 30.000 ettari di terreni.
 
Nel 1960 Schwarzenberg fu adottato da Enrico, fratello minore di Giuseppe III, divenendo in seguito Capo delle due Case di Schwarzenberg.
 
Nel 1967 ha sposato (div. 1988, risposati 2008) la contessa Therese von Hardegg auf Glatz und im Machlande (Vienna 17 febbraio 1940) ed ha tre figli:
 Johannes (1967), sposato con l'artista e nobile ungherese Diana Orgoványi-Hanstein (1972)
 Anna (1968), sposata con lo sceneggiatore Peter Morgan (1963)
 Karl Philipp (1979), adottato dal padre naturale, l'industriale e politico austriaco Thomas Prinzhorn[1]; ha sposato la contessa Anna von und zu Eltz genannt Faust von Stromberg (1982).
 
Schwarzenberg è un albergatore e selvicoltore e risiede a suo piacimento in Svizzera, nell'avito castello di Scheinfeld in Media Franconia, nel castello di Orlík nad Vltavou in Boemia, nel castello Obermurau in Stiria, a Praga o nel Palazzo Schwarzenberg a Vienna. Egli si definisce un Mitteleuropeo con passaporto svizzero[2].
 
Si occupa anche di editoria ed è stato fino al 2007 il principale azionista del settimanale ceco Respekt, del quale continua a possedere una quota di minoranza[3].
 
Secondo la rivista economica "Bilanz", Schwarzenberg dispone di un patrimonio di circa 200 milioni di franchi svizzeri
Negli anni sessanta, Schwarzenberg fu attivo nella politica austriaca dove lavorò insieme a Hermann Withalm e a Josef Klaus alla riforma del Partito Popolare Austriaco, che alle elezioni nazionali del 1966 ottenne la maggioranza assoluta.
 
Schwarzenberg appoggiò la resistenza cecoslovacca contro il regime comunista. Dopo la repressione della Primavera di Praga, si schierò con gli esponenti dell'opposizione e si impegnò per la protezione internazionale dei diritti umani. In particolare, dal 1984 al 1991, fu presidente della Federazione internazionale di Helsinki per i diritti umani. Nel 1986 fondò a Scheinfeld il centro di documentazione per sostenere la letteratura cecoslovacca indipendente denominato "Dokumentationszentrum zur Förderung der unabhängigen tschechoslowakischen Literatur". Nel 1989 ricevette insieme a Lech Wałęsa il premio per i diritti umani del Consiglio d'Europa.
 
Dopo la "rivoluzione di velluto" rientrò a Praga, divenendo consigliere del presidente Václav Havel dal 1990 al 1992.
 
Nel novembre del 2004 venne eletto al Senato Ceco tra le file dell'Unione della Libertà-Unione democratica (US-DEU). Nell'ambito del suo impegno per la protezione dei diritti umani, fece scalpore nel 2005 la sua espulsione da Cuba dove voleva incontrare dei dissidenti.
 
Il 9 gennaio 2007 è stato nominato ministro degli Esteri nel secondo governo Topolánek, dopo aver vinto l'opposizione del presidente Václav Klaus, che aveva messo in dubbio la sua lealtà alla Repubblica Ceca per gli stretti legami con l'Austria.
 
L'8 maggio 2009, a seguito della mancata fiducia in parlamento, il Governo Topolánek si dimette. Al principe di Schwarzenberg succede come ministro degli esteri e presidente del Consiglio europeo Jan Kohout


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #377 il: 28 Febbraio 2013, 14:33:58 »
JACK KEROUAC

Jack Kerouac, nato Jean-Louis Kerouac (Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969 - 47 anni ),

...................................................................... è stato uno scrittore e poeta statunitense.
 
Considerato uno dei maggiori e più importanti scrittori americani del proprio secolo, nonché "papà del movimento beat", il suo stile ritmato e immediato, chiamato dallo stesso Kerouac prosa spontanea, ha ispirato numerosi artisti e scrittori della Beat Generation, come il cantautore americano Bob Dylan. Le opere più conosciute sono Sulla strada, considerata il manifesto della Beat Generation, I sotterranei, I vagabondi del Dharma e Big Sur, che narrano dei suoi viaggi attraverso gli Stati Uniti e delle brevi permanenze in qualche località.
 
Jack Kerouac passò la maggior parte della sua vita diviso tra i grandi spazi dell'America settentrionale e centrale e l'appartamento della madre a Lowell in Massachusetts. Questo paradosso è emblematico; rispetto ai cambiamenti rapidi della sua epoca, provò grandi difficoltà nel trovare il suo posto al mondo, e ciò lo portò a rifiutare i valori tradizionali del sogno americano al benessere e alla felicità che l'American Way of life promettevano negli anni cinquanta, oltre che a contribuire alla nascita del movimento della Beat Generation. I suoi scritti, di fatto, riflettono questa volontà di liberarsi dalle soffocanti convenzioni sociali del tempo e dare un senso alla sua esistenza, un senso liberatorio da lui cercato nelle droghe (come la benzedrina e la marijuana), nella religione, cattolica e bhuddista e nell'alcolismo, oltre che nei suoi frenetici viaggi, alla ricerca di un luogo che gli desse stabilità interiore e riempisse quel vuoto creato dalla sopravvenuta mancanza del fratello maggiore, Gerard, all'età di quattro anni e poi del padre, Leo, all'età di ventiquattro anni.
 
Kerouac si definì poeta Jazz, per lo stile melodico Bebop della sua prosodia. Esaltò i benefici dell'amore (la passione carnale era per lui la porta del Paradiso) e proclamò l'inutilità del militarismo. Jack Kerouac e i suoi scritti  sono considerati precursori dello stile di vita della gioventù degli anni sessanta, quello degli Hippy, che scosse la società americana nelle sue certezze e ispirò direttamente i movimenti pacifisti, l'antimilitarismo contro la guerra del Vietnam e quelli del maggio 1968.

Jean-Louis Kerouac (soprannominato Ti Jean, il piccolo Jean) nacque da genitori franco-canadesi nella città industriale di Lowell, Massachusetts, ultimogenito dopo il fratello Gerard, nato nel 1916 e la sorella Caroline, nata nel 1918, detta Ti Nin (Piccola Nin). Suo padre, Leo Alcide Keroack (1889-1946) (modificò il suo nome in Kerouac al suo arrivo negli Stati Uniti), era imparentato con Conrad Kirouac, scrittore e botanico, mentre la madre, Gabrielle Ange Lévesque (1895-1972), chiamata Mémère (mammina) dallo scrittore, era cugina di René Lévesque, che fu primo ministro del Québec dal 1976 al 1985. I suoi genitori si sposarono nel mese di Ottobre 1915. La sua infanzia, come egli stesso scrisse, fu serena malgrado la morte prematura del fratello maggiore Gerard, avvenuta nel 1926, quando egli aveva soltanto quattro anni, lo avesse colpito fortemente.

« Ho avuto una bellissima fanciullezza, mio padre era un tipografo a Lowell, Mass., trascorsa correndo giorno e notte per i campi e lungo le banchine del fiume »

Nel 1928 iniziò a frequentare la scuola parrocchiale St. Louis de France, nel centro di Lowell dove l'insegnamento era in lingua francese e permeato di una religiosità cattolica, che insegnava ad avere senso di colpa e repressione nei confronti della sessualità. Questo atteggiamento verso il sesso e il corpo era qualcosa che Jack più tardi dovette consapevolmente combattere per riuscire a scrivere in modo veritiero le sue relazioni sessuali e pubblicarle in un paese giansenista come Lowell. Attraverso l'attività editoriale di suo padre, Kerouac da bambino andava al cinema con sua sorella, imparò il braccio di ferro da Armand Gautierun, un dipendente di suo padre e acquisì familiarità con la macchina per scrivere.
 
Nel 1932, all'età di dieci anni, in seguito al trasferimento nella zona di Pawtucketville, venne iscritto alla Barlett Junior High School. Il giovane Kerouac ebbe difficoltà a comunicare in inglese e gli ci vollero diversi anni per diventare perfettamente bilingue; qui conobbe Sebastian "Sammy" Sampas, un amico greco che condivise con Kerouac la passione per la letteratura e col quale strinse una profonda amicizia. Durante questo periodo perse il suo soprannome di Ti Jean per il nome più americano di Jack; tuttavia, in famiglia, Kerouac parlava ancora francese. Jack disponeva di una grande memoria, ma era anche molto bravo negli sport, il football e la corsa sopra tutti. Il giovane Jack era un running back, un giocatore veloce nella corsa, che guadagna preziose iarde, trovando varchi fra le linee opposte[14]. Il suo insegnante di inglese lo definì brillante e a undici anni Kerouac scriveva il suo primo romanzo, The Cop on the Beat. Gli affari del padre, però, andavano male ed egli iniziò a bere e a darsi al gioco d'azzardo. Così, a sedici anni, dopo il matrimonio della sorella diciottenne, Charlie Morissette, il 30 maggio 1937 che litigò con la madre per la sua scelta di lasciare il nucleo familiare tanto presto, si ritrovò solo a casa.
 
Le esperienze dell'infanzia e della prima adolescenza, insieme ai giochi che intratteneva con gli amici, furono al centro di una successiva opera, Il dottor Sax: la figura del Dottor Sax fu modellata da Kerouac su quella dell'Ombra, (The Shadow), protagonista di racconti polizieschi pubblicati sul quindicinale della Smith and Street[12] e in seguito mandati in onda per radio diffusione (WOR radio show). Nel 1939 si diplomò alla Lowell High School e in questo anno intrecciò una relazione amorosa, che non oltrepassò i confini di una casta infatuazione, con Mary Carney: questa relazione amorosa venne rievocata in Maggie Cassidy
Tra il 1939 e il 1940 frequentò la Horace Mann Preparatory School a New York: l'anno propedeutico trascorso alla Horace Mann sancì il punto più alto delle versatili potenzialità di Kerouac, sia in campo letterario che sportivo. Ebbe la possibilità di visitare la città e di frequentare locali di artisti, nei quali conobbe alcune delle persone più importanti della sua vita, come Henri Cru, che fu il personaggio Remi Boncoeur, nel romanzo Sulla strada[15], e Frankie Edith Parker[16], sua prima moglie.
 
A New York, nel 1940 si immatricolò alla Columbia University[17] grazie a una borsa di studio ottenuta per meriti atletici[1]. Un infortunio a una gamba lo esentò dagli allenamenti: il tempo così guadagnato lo trascorse visitando i locali jazz, dove si suonava in stile Bebop, i musei, i cinema, i teatri, e tutte le seduzioni che la vita di Times Square e di Harlem sono in grado di offrire. Abbandonato il football continuò la sua autoformazione: oltre a William Saroyan ed Hemingway comparvero, tra le letture di Kerouac, Dos Passos, Joyce, Dostoevskij e, soprattutto, Thomas Wolfe[18].
 
Nel 1942 Kerouac entrò nella marina mercantile e si imbarcò come sguattero su una nave mercantile con destinazione la Groenlandia. Tornato a New York riprese a frequentare la Columbia e soprattutto gli ambienti del Greenwich Village, frequentato da artisti, ribelli e bohémien, dove condusse la vita degli hipsters e dei beat, intrecciando una relazione amorosa con "Edie" Parker.
Il 1944 fu l'anno cruciale nel quale incontrò Lucien Carr, che gli fece conoscere William Burroughs e Allen Ginsberg, con i quali diede vita al nucleo originario della Beat Generation[22]. Una mattina Lucien Carr uccise un suo amante e Kerouac venne arrestato come testimone. Il padre si rifiutò di pagare la cauzione e la famiglia di Edith si offrì di coprire queste spese, a patto che Jack sposasse la ragazza. Continuò la conoscenza di artisti o aspiranti tali che lo iniziarono alla conoscenza delle droghe.
 
L'incontro più importante per la sua vita lo ebbe nel 1946, quando conobbe Neal Cassady[23], un giovane che aveva fatto l'esperienza del riformatorio e aveva interessi letterari, che divenne per Kerouac il simbolo della vera emarginazione e fonte di ispirazione letteraria
Da New York Kerouac e la madre si trasferiscono vicino a Orlando. Il clima familiare, ormai, non è più sereno: la madre, abbandonatasi anch'essa agli eccessi alcolici, non fa altro che criticare Jack, rinfacciandogli tutto quello che ha fatto, e paragonandolo al fratello Gerard. In questo clima Kerouac scrive Visioni di Gerard, la definitiva mitizzazione del fratello, considerato alla stregua di un martire cristiano. Dopo aver completato Angeli di desolazione a Città del Messico e dopo aver perso conoscenza dopo due settimane di ubriachezza, Jack decide di tornare a Lowell, dove incontra Stella Sampas, sorella di un suo amico di infanzia, che decide di prendersi cura di Jack, diventando la sua terza moglie.
 
La vita di Kerouac sprofonda sempre più. La Grove Press paga le spese di una trasferta in Francia, sperando che in questo modo l'autore trovi nuovi stimoli narrativi. Nulla va come previsto: Jack vagabonda per Parigi cercando conforto nelle prostitute e nelle immancabili bottiglie. Da questa nuova, tragica esperienza, nascerà Satori a Parigi. Ritornato a New York, Jack e la madre si trasferiscono nuovamente. Gabrielle viene colpita da un ictus che le paralizza il lato sinistro del corpo a causa del frequente abuso di alcolici a cui si è abbandonata.
 
La casa editrice Arnoldo Mondadori Editore lo invita in Italia per fare pubblicità alla collana della Medusa. Il 27 settembre 1966 sbarca in Italia in preda alle sue ossessioni da ubriaco e viene intervistato da Fernanda Pivano che, però, non riconosce più l'autore che aveva dato voce a un'intera generazione. In seguito tiene una serie di conferenze in alcune città italiane, facendosi accompagnare dal cantautore Gian Pieretti, terminate a Napoli dove Jack, ubriaco, difende l'intervento americano nel Vietnam e viene subissato dai fischi.
 
Nel 1967 Kerouac incomincia a scrivere l'ennesimo romanzo, Vanità di Duluoz, incentrato sul periodo fra Lowell e la Columbia. Il romanzo esce nel febbraio del 1968. Ma una nuova tragedia incombe su Kerouac: il 4 febbraio il suo amico Neal Cassidy fu trovato morto assiderato nei binari di una ferrovia fuori San Miguel de Allende (Messico): aveva preso barbiturici per calmare i sintomi dell'astinenza da anfetamine. Per tirarlo fuori dalla depressione i cognati Nick e Tracy lo portano in Europa, tra Lisbona, Madrid, Stoccarda e Ginevra: l'esperienza è disastrosa in quanto Kerouac non fa altro che ubriacarsi.
 
Trasferitisi nuovamente in Florida, a St.Petersburg, Kerouac continua la sua discesa verso l'oblio: è sempre più frequente vederlo partecipare alle classiche risse da bar in cui si è alzato troppo il gomito. La mattina del 20 ottobre 1969 si sveglia alle quattro del mattino in seguito all'ennesima sbornia. Verso mezzogiorno, mentre sta bevendo un liquore di malto e scarabocchiando appunti per un libro sul padre, accusa forti dolori addominali e vomita sangue: il fegato ha ceduto per la cirrosi epatica. Portato in ospedale, viene sottoposto a ventisei trasfusioni e a un'operazione chirurgica allo stomaco nel tentativo di contenere l'emorragia dovuta alla rottura spontanea delle varici esofagee. Alle cinque e mezzo del mattino del 21 ottobre, senza mai aver ripreso conoscenza, dopo l'intervento chirurgico, Jack Kerouac muore a quarantasette anni.
 
La città di San Francisco ha deciso d'intitolare allo scrittore una piccola strada (Jack Kerouac Alley) che da Chinatown porta a Colombus Street.
 
« Come è strano essere lontani da casa quando la distanza è un intero continente e non sai neanche più dove sia la casa tua e la casa che ti resta è quella che hai in testa »
(da una lettera scritta a Neal Cassady)

Si ritiene che il contributo letterario e sociale di Jack Kerouac, sia assai più profondo e qualitativo rispetto ai giudizi che inizialmente l'avevano emarginato in una nicchia della controcultura americana perché la sua prosa, dal particolare rifiuto del consumismo americano, fatto di ricchezza solo per pochi e per gli altri di rate da pagare, di speculazione delle banche, di sfruttamento dei lavoratori, si eleva a universale senso umano della vita, della disperazione di fronte alla crisi dei valori umani (l'amicizia, l'amore) e della cultura; Jack Kerouac ha esplicitato la sensazione di vuoto, che in una società simile ci aspetta a livello globale.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #378 il: 28 Febbraio 2013, 14:43:24 »
JOHN STEINBECK

John Ernst Steinbeck, Jr. (Salinas, 27 febbraio 1902 – New York, 20 dicembre 1968 - 66 anni )

.............................................................. è stato uno scrittore statunitense tra i più noti del XX secolo.


Autore di numerosi romanzi, racconti brevi e novelle. Fu per un breve periodo giornalista e cronista di guerra nella seconda guerra mondiale. Nel 1962 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "Per le sue scritture realistiche ed immaginative, unendo l'umore sensibile e la percezione sociale acuta".
 
Ha ricevuto anche la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Lyndon B. Johnson il 14 settembre 1964[1]. È considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta "Generazione perduta
John Steinbeck nacque il 27 febbraio 1902 nella cittadina rurale di Salinas, in California. Il padre, John Ernst Steinbeck Sr., era il tesoriere della contea di Monterey, mentre la madre, Olive Hamilton Steinbeck, donna dal carattere molto determinato, era insegnante. John ebbe un'infanzia serena, insieme alle due sorelle maggiori Esther (1892) ed Elizabeth (1894) e alla sorella minore Mary (1905), crebbe sviluppando un legame affettivo molto forte con l'ambiente della valle di Salinas e della vicina costa del Pacifico dove la famiglia soleva trascorrere i fine settimana estivi.
 
A 14 anni John, ragazzino timido e schivo, decise che avrebbe fatto lo scrittore e trascorse parte dell'adolescenza scrivendo racconti e poesie.
 
Nel 1919 iniziò gli studi presso la Stanford University e frequentò corsi di letteratura inglese e scrittura creativa. Dal 1919 al 1925, Steinbeck interruppe spesso gli studi per svolgere lavori occasionali e temporanei venendo a contatto con un ambiente che influenzerà notevolmente i suoi romanzi. Costretto ad abbandonare definitivamente l'università alle soglie della laurea, cercò di entrare nel mondo letterario pubblicando, sulle riviste e sui giornali disposti ad accoglierlo, articoli, racconti e poesie e nel 1925 tentò di trasferirsi a New York che era in quel periodo il centro della vita intellettuale americana, ma l'anno successivo dovette ritornare in California.
 Steinbeck racconterà questa sua esperienza, con maturità e auto-ironia in Come si diventa newyorkesi.
A New York Steinbeck lavorò per un brevissimo periodo come giornalista per il quotidiano New York American. Tornato in California lavorò dal 1926 al 1928 come custode di una residenza estiva sul lago Tahoe, quest'attività gli lasciò molto tempo libero e nell'agosto del 1929 pubblicò il suo primo romanzo Cup of Gold, tradotto in Italia con il titolo "La santa Rossa", appena due mesi prima del "giovedì nero" di Wall Street. Il 14 gennaio 1930 sposò Carol Henning e i due si trasferirono a Pacific Grove, dove vissero per qualche tempo con il sostegno economico della famiglia di John.
 Nello stesso anno Steinbeck conobbe il biologo marino e filosofo Edward Ricketts, il rapporto di amicizia e i lunghi scambi di idee con Ricketts influenzarono molto il pensiero di Steinbeck.Nel 1934 morì la madre, e l'anno successivo il padre. Il 1935 è anche l'anno dell'incontro con Pascal Covici, che sarà il suo editore per tutta la vita (anche quando si spostò alla Viking Press), e con Elizabeth Otis, che sarà (in società con Mavis McIntosh) la sua agente letteraria e cinematografica. I primi successi arrivarono giusto allora con la pubblicazione di Tortilla Flat (Pian della Tortilla).Dopo il grande successo ottenuto con Furore, Steinbeck continuò a scrivere e a viaggiare fino al 1942 quando, separatosi dalla moglie, lasciò la California per trasferirsi a New York dove convisse con la cantante Gwyndolyn Conger che sposò nel 1943.
 Aveva intanto girato, nel 1940, un documentario sulle condizioni di vita nelle aree rurali del Messico, The Forgotten Village e preso parte ad una spedizione marina a bordo del "Western Flyer", organizzata da Edward Ricketts, nel Golfo di California che verrà poi descritta nel libro scritto in collaborazione con l'amico, "The Sea of Cortez", che verrà pubblicato nel 1941.Steinbeck conobbe Ed Ricketts nell'ottobre del 1930 a Carmel, presso la villa di un amico, e nel brano del libro “About Ed Ricketts” egli narra del loro incontro ambientandolo in uno studio dentistico.
 Affini per carattere ed interessi, strinsero subito una forte amicizia e condivisero idee ed esperienze.
 
L'influenza che Ricketts ebbe sugli scritti e sul pensiero di Steinbeck fu grande e come scriverà Jackson Benson[4] nella sua biografia, i temi principali affrontati negli scritti di Steinbeck "furono sviluppati e nutriti dalla ricca fonte del loro reciproco e comune entusiasmo nell'approfondire teorie e le loro implicazioni."
 Il periodo, tra il 1930 e il 1941, che vide Steinbeck e Ricketts insieme fu senza dubbio per lo scrittore uno tra i più produttivi dal punto di vista letterario.
 
Ricketts ispirò a Steinbeck il personaggio di "Doc" nel romanzo Cannery Row (Vicolo Cannery) e Sweet Thursday (Quel fantastico giovedì), di "Doc Burton" in In Dubius Battle (La battaglia), la figura di "Casy" in The Grapes of Wrath (Furore) e del "Dottor Winter" in The Moon Is Down (La luna è tramontata).
 
Si deve a Steinbeck la parte di narrativa di Sea of Cortez e più tardi il breve e commovente saggio a carattere biografico About Ed Ricketts scritta nell'introduzione all'edizione Viking pubblicata come The Log from the Sea of Cortez nel 1951. Steinbeck rivide il saggio filosofico di Ricketts "Essay on Non-Teleological Thinking", e lo inserì come il capitolo "Easter Sunday" di "The Log from the Sea of Cortez", pubblicato con il mome dello stesso Steinbeck.
 
"The Log from the Sea of Cortez" del 1951 differisce da "The Sea of Cortez" del 1941 per l'omissione del catalogo filogenetico scritto da Ricketts, per la scomparsa del nome dell'autore e per il saggio About Ed Ricketts inserito nell'introduzione.
 In edizioni successive a quella dell'editore Living, venne però rimesso in copertina il nome di Ricketts.
Nel 1942, era nel frattempo scoppiata la guerra, Steinbeck scrisse La luna è tramontata, un romanzo sull'occupazione nazista in Norvegia che rappresenta un fatto nuovo nella narrativa steinbeckiana. La vicenda è ambientata in un piccolo villaggio norvegese sconvolto all'improvviso dall'arrivo delle truppe di occupazione naziste. Dopo un primo momento di disorientamento, tuttavia, il bisogno di libertà spinge i pacifici contadini a organizzarsi in una resistenza armata, mentre il sindaco Orden accetta di morire pur di non ostacolarla.
 
Nel 1943 trascorse sei mesi, dal 21 giugno al 10 dicembre, sul fronte europeo come inviato speciale del "New York Herald Tribune" e ne rimase sconvolto.
Sempre nel 1947 pubblicò un nuovo romanzo che si rifaceva allo stile fantasioso e allegro del picaresco Pian della Tortilla dal titolo The Wayward Bus (La corriera stravagante), storia di un autobus guidato da un conduttore mezzo irlandese e mezzo messicano sotto la protezione dell'Immacolata Vergine di Guadalupe che rimane bloccato con i suoi passeggeri nella verde vallata californiana.
 
Nel 1948, anno funestato dalla morte di Ricketts, pubblicò un diario di viaggio, A Russian Journal e divorziò da Gwyndolyn Conger per sposare, nel 1950, Elaine Anderson Scott.
Negli anni successivi alla guerra Steinbeck faticò a replicare il successo del periodo precedente, i suoi romanzi Cannery Row e Sweet Thursday furono criticati da alcuni che vi ravvedevano una replica di Tortilla Flat.
 L'America era profondamente cambiata e la sua visione pacifista e naturalista della realtà si rivela ai più superata.Dopo un periodo di viaggi in Europa e in Africa, scrive ancora racconti, sceneggiature e romanzi finché nel 1952 pubblicò il romanzo East of Eden (La valle dell'Eden) che fu nuovamente un successo.
 
Dal romanzo venne tratto da Elia Kazan, nel 1954, un famoso film dal titolo omonimo interpretato da James Dean.
 
Del 1952 è la sceneggiatura di Viva Zapata!, film diretto da Elia Kazan con Marlon Brando nel ruolo di protagonista.
 
A partire dal 1954, quando durante un lungo viaggio all'estero divenne corrispondente del giornale francese "Le Figaro" ed ebbe contatti con Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, Steinbeck visse con la moglie a Sag Harbor, sulla Long Island di New York, pur continuando a viaggiare (per esempio visse quasi tutto il 1959 a Bruton, in Inghilterra).
Nel 1961 scrive L'inverno del nostro scontento che è la storia del fallimento di un'esistenza e un atto d'accusa amaro contro l'America contemporanea.
Nel 1960, Steinbeck, in epoca di economia consumistica, si rimette in strada sopra un'auto-roulotte, che chiama Ronzinante attrezzata con tutti i ritrovati moderni per farla assomigliare il più possibile a una sua abitazione, e compie un viaggio attraversando gli Stati Uniti insieme al suo cane Charley.
 
Charley è un barboncino francese, ammalato di prostatite, che risponde ai comandi solamente in francese e ha i modi di un vecchio gentiluomo. Charley non è solamente un compagno di viaggio ma l'ascoltatore dei monologhi del padrone che, quando è sera o nelle pause di attesa, gli parla dei suoi scrittori preferiti, come Sinclair Lewis e Thomas Wolfe.
 
Nel libro, che venne pubblicato nel 1962 con il titolo di Travels with Charley (Viaggio con Charley) si sentono, sia all'inizio che alla fine, gli influssi di Moby Dick e di Palme selvagge di William Faulkner.
 
Altri viaggi lo portarono (questa volta con i figli Thom e John e un loro giovane tutore, Terrence McNally, che più tardi diventerà sceneggiatore e drammaturgo) a Dublino, Firenze, Roma, Capri, in Grecia, ma la salute malferma lo fece tornare a Sag Harbor, dove accendendo il televisiore per seguire la crisi dei missili di Cuba, che accadeva in quei giorni del 1962, sentì annunciare che gli era stato conferito il Premio Nobel per la letteratura.
 
Nel 1963 fece un viaggio a Mosca, Varsavia e Praga, mantenendo rapporti con scrittori oltre la cortina di ferro (ma in questi ultimi anni scrisse e ricevette lettere con personalità di rilievo, tra cui anche i presidenti John F. Kennedy e Lyndon Johnson). Nel 1966 viaggiò ancora nel Sud-est asiatico, scrivendo articoli per la rivista "Newsday".
 
Morì il 20 dicembre del 1968 e le sue ceneri sono sepolte al Garden of Memories Cemetery di Salinas.

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« Risposta #379 il: 01 Marzo 2013, 14:23:10 »
ANTHONY  QUINN

Anthony Quinn,
nome d'arte di Antonio Rodolfo Quinn-Oaxaca (Chihuahua, 21 aprile 1915 – Boston, 3 giugno 2001 - 86 anni )

.............................................................. è stato un attore statunitense di origine messicana.

 
Caratterista dal fisico imponente e dai lineamenti rudi, nell'arco di una carriera lunga oltre 60 anni, deve la sua notorietà all'interpretazione di personaggi "improntati a una virilità brutale ed elementare".
 
Ha lavorato in numerosi film di successo sia a Hollywood che a Cinecittà, ottenendo due premi Oscar come miglior attore non protagonista nel 1953 per l'interpretazione di Eufemio Zapata, fratello del Rivoluzionario messicano Emiliano Zapata nel film Viva Zapata! (regia di Elia Kazan, con Marlon Brando) e per l'interpretazione del pittore Paul Gauguin in Brama di vivere (1957, per la regia di Vincente Minnelli).
 
Oltre ai due film con cui si aggiudica l'Oscar, vanno ricordate celebri pellicole girate tra gli anni cinquanta e sessanta, in cui venne diretto da grandi registi quali Federico Fellini in La strada (1954, al fianco di Giulietta Masina), Nicholas Ray in Ombre bianche (1959) e David Lean in Lawrence d'Arabia (1962). Ma il ruolo più noto è indubbiamente quello del protagonista in Zorba il greco (1964), di Michael Cacoyannis[2], una delle due nomination all'Oscar come miglior attore protagonista, dopo Selvaggio è il vento (1958). L'ultima sua grande interpretazione, in una carriera che dagli anni settanta lo ha visto interprete in ruoli stereotipati[1] e produzioni televisive di medio livello, è con Spike Lee in Jungle Fever (1991).

Quinn nacque a Chihuahua, Messico, durante la rivoluzione messicana.
Sua madre, Manuela "Nellie" Oaxaca, aveva origini azteche. Il padre, Francisco Quinn, anche lui nato in Messico, era mezzo irlandese e mezzo maya, una combinazione che al figlio avrebbe in seguito permesso di interpretare ruoli di varie etnie. Anthony crebbe a Boyle Heights, nei pressi di Los Angeles, California, U.S.A.; abbandonò presto la scuola (molto più avanti, negli anni novanta, ricevette il suo primo diploma dalla scuola superiore di Tucson, Arizona) e si diede alla boxe e alla pittura prima di intraprendere la carriera da attore.Dopo una breve esperienza in teatro, Quinn cominciò la sua carriera cinematografica nel 1936, interpretando personaggi marginali in diverse pellicole, tra cui Parole (il suo debutto) e The Milky Way ("La via lattea"). Rimase poi relegato a ruoli "etnici" nelle pellicole della Paramount per buona parte degli anni quaranta.
 
Con più di 50 film al suo attivo, nel 1947 era già un veterano dello schermo ed aveva recitato come indiano, mafioso, hawaiiano, indipendentista filippino, guerrigliero cinese, sceicco arabo (ma in toni umoristici) e non era ancora diventato famoso; perciò tornò al teatro, dove per tre anni ebbe un discreto successo interpretando a Broadway ruoli come Stanley Kowalski in Un tram che si chiama desiderio, lo stesso personaggio che darà la fama a Marlon Brando.
 
Torna sugli schermi agli inizi degli anni cinquanta, principalmente in film di serie B come La maschera del vendicatore (1951), ma nel 1952 riesce a partecipare al film Viva Zapata! (1952) di Elia Kazan, recitando accanto a Marlon Brando: la sua interpretazione come fratello di Emiliano Zapata gli frutta il suo primo premio Oscar (come miglior attore non protagonista) e, da quel momento in poi, gli saranno assegnati ruoli ben più significativi.
Trasferitosi in Italia nel 1953, recita in molti film prodotti a Cinecittà, tra cui Ulisse (1954), nel ruolo di Antinoo, e regala una delle sue migliori interpretazioni, nel ruolo del rozzo e forzuto Zampanò, ne La strada di Federico Fellini, al fianco di Giulietta Masina (1954).
 
Tornato in patria, nel 1956 vince il suo secondo premio Oscar, sempre come attore non protagonista, interpretando il pittore Paul Gauguin in Brama di vivere (1956) di Vincente Minnelli, al fianco di Kirk Douglas; l'anno successivo riesce anche ad ottenere una candidatura per l'Oscar al miglior attore grazie al suo ruolo da protagonista in Selvaggio è il vento (1957) di George Cukor. Del 1958 è la sua unica regia, I bucanieri.
 
Negli anni cinquanta, si specializzò in ruoli da "duro", talvolta "macho", ma alla fine del decennio non nascose la sua età:
fisico non più scolpito, capelli ingrigiti, e la sua voce prima calda e vigorosa divenne roca ma altrettanto affascinante. Il suo nuovo aspetto lo rese però credibile in ruoli come l'ex-colonnello e combattente per la libertà greca Andrea Stavrou ne I cannoni di Navarone (1961), l'ex-boxeur Louis 'Mountain' Rivera in Requiem per un peso massimo (1962) e il beduino Awda Abū Tayy in Lawrence d'Arabia (1962). Il successo di Zorba il greco nel 1964 fu il punto più alto della sua carriera durante gli anni sessanta e gli fruttò un'altra nomination agli Oscar.
 
Col finire del decennio la sua forza interpretativa perse però vigore, i successi diminuirono e apparve solo in alcune serie televisive e in pochi film. Nel 1980 partecipò al film Il leone del deserto, accanto a Irene Papas, Oliver Reed, Rod Steiger e John Gielgud, incentrato sulla figura del capo beduino Omar al Mukhtar (Quinn), che combatté le truppe di Mussolini nel deserto della Libia; il film, finanziato da Muammar Gheddafi, fu ai tempi censurato con decreto del ministero dei beni culturali e la proiezione è tuttora vietata in Italia.
 
Nel 1983 rivisitò il suo personaggio più famoso recitando in una versione musical di Zorba, che a Broadway rimase in cartellone per 362 spettacoli.
 
Nel 1994, interpretò Zeus nella serie per la tv Hercules; la sua carriera cinematografica era ormai a una stasi, ma continuò a lavorare in film come Jungle Fever (1991) di Spike Lee, Last Action Hero (1993) di John McTiernan, e Il profumo del mosto selvatico (1995) di Alfonso Arau. Poco dopo la sua ultima interpretazione in Avenging Angelo (uscita postuma nel 2002), Anthony Quinn morì all'età di 86 anni per una crisi respiratoria causata da un cancro alla gola a Bristol (Rhode Island), dove aveva trascorso l'ultima parte della sua vita e dove è oggi sepolto in una cripta di famiglia.

Nella sua vita privata, Quinn si dimostrò tanto vigoroso e passionale quanto è sempre apparso sullo schermo; nel 1965 divorziò dalla sua prima moglie Katherine DeMille, da cui aveva avuto cinque figli. L'anno successivo si risposò con la costumista italiana Jolanda Addolori, dalla quale ebbe sei figli: fu un matrimonio burrascoso che si spezzò definitivamente nel 1993, allorché Quinn ebbe una relazione con la sua segretaria Kathy Benvin, dalla quale ebbe una figlia, Antonia; nel 1996 i due ebbero poi un secondo bambino, Ryan, e si sposarono nel 1997, dopo il divorzio di Quinn dalla Addolori. In totale, Quinn ebbe 13 figli (tra cui Alex, Francesco, Lorenzo, Valentina e Danny) e tre amanti ufficiali.

Quinn fu studente ed amico di Frank Lloyd Wright.
 
Nel suo tempo libero continuò a dipingere e scolpire, e giunse ad essere un artista apprezzato.
 
Scrisse, da solo e in collaborazione, due memorie: Il peccato originale (1972) e One Man Tango (1997); nell'ultimo, Quinn è sincero e apologetico su alcuni dei momenti più bui del suo passato.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #380 il: 01 Marzo 2013, 14:31:22 »
BERNARD HERRMANN

Bernard Herrmann, nato Max Herman (New York, 29 giugno 1911 – North Hollywood, 24 dicembre 1975 - 64 anni )

.................................................... è stato un compositore e direttore d'orchestra statunitense.


Uno dei più grandi autori di colonne sonore cinematografiche, ha lavorato con Alfred Hitchcock, Orson Welles, François Truffaut, Brian De Palma, Martin Scorsese.Nato a New York il 29 giugno 1911 da una famiglia ebraica di origini russe, fu incoraggiato dal padre allo studio della musica. Iniziò da giovane lo studio del violino e frequentò, assieme al padre, il teatro dell'opera.
 
All'età di tredici anni vinse un premio di 100 dollari per una composizione originale e decise definitivamente di studiare musica. Si iscrisse alla New York University e alla Juilliard School of Music, laureandosi con ottimi voti. All'età di 20 anni costituì una propria orchestra, la New Chamber Orchestra of New York.
 
Nel 1934 assunse l'incarico di direttore della CBS Symphony Orchestra che mantenne per nove anni. Si adoperò per introdurre nei suoi concerti lavori di compositori contemporanei fra cui Charles Ives.
 
Durante gli anni della CBS conobbe Orson Welles e realizzò per lui le musiche de La guerra dei mondi, Quarto potere e L'orgoglio degli Amberson. Quest'ultimo lavoro fu affidato all'orchestrazione di altri musicisti ed il risultato finale non fu gradito da Herrmann che chiese che venisse rimosso il suo nome dai titoli del film. In questo periodo scrisse la colonna sonora per L'oro del demonio per la quale gli venne assegnato l'unico Premio Oscar da lui vinto in carriera.
Herrmann collaborò molto con il regista Alfred Hitchcock per il quale compose diverse colonne sonore nel periodo che va dal 1955 al 1964, dal film La congiura degli innocenti (The Trouble with Harry, 1955) a Marnie (1964). In questo periodo si possono ricordare anche La donna che visse due volte (Vertigo), Intrigo internazionale (North by Northwest) e il rifacimento de L'uomo che sapeva troppo, che fu solo parzialmente composto da Herrmann in quanto non sono sue la canzone Que será será, cantata da Doris Day e la cantata Storm Clouds eseguita alla Royal Albert Hall, composta da Arthur Benjamin, della quale Herrmann curò soltanto l'orchestrazione e la direzione d'orchestra.
 
Altra colonna sonora è stata quella per il film Psyco, nella cui partitura il compositore usò solamente la sezione degli archi senza alcun ausilio degli strumenti a fiato. La scena del bagno, nella quale in origine non doveva esserci alcun commento musicale, resta invece fra le più emozionanti dell'intera colonna sonora per le note agghiaccianti dei violini.
 
La collaborazione con Hitchcock volse al termine quando, per la colonna sonora del film Il sipario strappato (Torn Curtain) il regista chiese delle musiche jazz e pop mentre Herrmann scrisse una partitura per orchestra. Dopo questo lavoro il compositore si trasferì in Inghilterra e ricevette l'incarico da François Truffaut di scrivere la colonna sonora di Fahrenheit 451.
Dalla fine degli anni cinquanta alla metà degli anni settanta, Herrmann scrisse le colonne sonore per una serie di film di fantascienza (Viaggio al centro della Terra del 1959, I viaggi di Gulliver, Ray Harryhausen Dynamation) ed epici (Gli argonauti 2, L'isola misteriosa del 1961, Il 7º viaggio di Sinbad).
 
Tra le ultime opere di Herrmann si ricordano Obsession - Complesso di colpa e Le due sorelle per il regista Brian De Palma e Taxi Driver per Martin Scorsese. Herrmann morì improvvisamente dopo l'ultima sessione di registrazione delle musiche per Taxi Driver.
L'uso di strumenti elettronici nelle sue partiture risale al 1948 quando scrisse Jennie's Theme per il film Il ritratto di Jennie. La musica era ispirata a temi di Claude Debussy ed era eseguita con il theremin, uno strumento musicale elettronico che userà anche nel suo film Ultimatum alla Terra (1951) in cui inserirà inoltre violino elettrico, basso elettrico e chitarra elettrica, oltre che a pianoforte, arpa, ottoni e percussioni.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #381 il: 01 Marzo 2013, 14:35:44 »
EDWARD ATKINSON

Edward Leicester Atkinson (Isole Sopravento meridionali, 23 novembre 1881 – Mar Mediterraneo, 20 febbraio 1929)

................................................................è stato un chirurgo ed esploratore britannico.

 
Nel 1908 entra nella Royal Navy. Nel 1910 si unisce alla spedizione Terra Nova di Robert Falcon Scott in Antartide. Sarà Atkinson a guidare la spedizione di ricerca del disperso gruppo del Polo Sud ed a ritrovare la tenda conc i corpi senza vita di Scott, Henry Robertson Bowers e Edward Adrian Wilson.
 
Atkinson è al centro di due controversie: una per non aver reso possibile l'utilizzo dei cani da slitta per aiutare il gruppo di Scott sulla via del ritorno e l'altra sui possibili segni di scorbuto sui corpi del gruppo di Scott.
 
Durante la prima guerra mondiale partecipa alla battaglia di Gallipoli
 
Ad Atkinson è dedicato Atkinson Cliffs nella terra della regina Victoria in Antartide.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #382 il: 01 Marzo 2013, 14:45:01 »
CLIVE STAPLES LEWIS

Clive Staples Lewis, in breve C. S. Lewis (Belfast, 29 novembre 1898 – Oxford, 22 novembre 1963 - 64 anni )

...................................................................... è stato uno scrittore e filologo britannico.
 

Fu docente di lingua e letteratura inglese all'Università di Oxford, dove divenne amico di J. R. R. Tolkien col quale - insieme anche a Charles Williams ed altri - fondò il circolo informale di discussione letteraria degli Inklings.
 
È noto al grande pubblico soprattutto come autore del ciclo di romanzi Le cronache di Narnia.

Le vicende biografiche di Lewis meritano di essere analizzate con una certa attenzione perché - contrariamente a quanto avrebbe forse sostenuto lo stesso Lewis nella sua veste di critico letterario - nel caso particolare di questo scrittore si possono ritrovare tematizzate nelle sue opere: si veda ad esempio la morte della madre avvenuta quando Lewis aveva solo 10 anni o la complessa evoluzione intellettuale del giovane Lewis sfociata nella conversione al cristianesimo anglicano, per non parlare dell'amicizia con i membri del club degli Inklings J.R.R. Tolkien e Charles Williams. Che Lewis ritenesse la sua biografia degna di interesse per i lettori è testimoniato - se non altro - dal fatto che egli stesso ha pubblicato un'autobiografia dei suoi anni giovanili.Clive Staples Lewis nasce nel 1898 a Belfast, Irlanda, da Albert James Lewis e Flora Augusta Hamilton, secondo di due figli. Il fratello Warren Hamilton Lewis era più grande di tre anni. Il padre di Lewis era un avvocato di origini gallesi trasferito in Irlanda del Nord per ragioni di lavoro, mentre la madre era figlia di un pastore protestante e aveva compiuto studi di matematica e logica.
 
All'età di sei anni Lewis trasloca con la sua famiglia a Strandtown, ed è lì che nel 1908 muore la madre. La morte della madre ha un impatto emotivo molto forte su Clive (che ha solo 10 anni) e viene considerato un evento molto importante per comprendere l'evoluzione della sua filosofia.
 
Successivamente, nel 1908 (lo stesso anno in cui muore la madre), Lewis viene iscritto alla Wynyard School di Watford (Hertfordshire), in Inghilterra. Deve quindi abitare nel convitto della scuola assieme al fratello. Ma la scuola chiude poco tempo dopo, anche perché il preside viene internato in manicomio. Quindi Lewis frequenta per pochi mesi Campbell College, non lontano dalla sua casa di Belfast, ma deve abbandonare per problemi respiratori. Successivamente viene poi iscritto prima a Cherbourg, e poi al Malvern College, nel Worcestershire.
 
All'età di 15 anni Lewis prende un'importante decisione: quella di abbandonare la fede cristiana. I motivi si possono leggere nella sua autobiografia Sorpreso dalla gioia.
 
Lewis descrive l'ambiente educativo delle scuole inglesi di quell'epoca con toni poco lusinghieri, paragonandole a campi di concentramento, ed è a causa delle sue difficoltà di integrazione che abbandona la scuola per passare ad una formazione privata. Questa viene affidata a William T. Kirkpatrick, un ex preside che era stato insegnante di suo padre. Kirkpatrick è un insegnante estremamente valido e professa una forma di razionalismo agnostico in tema di religione.
 
Tra le passioni giovanili di Lewis sono molto importanti le storie fantastiche con animali: era appassionato dei libri di Beatrix Potter e si divertiva a scrivere storie assieme al fratello, inventando un mondo di animali parlanti chiamati Boxen. Successivamente nel periodo dell'adolescenza Lewis comincia a interessarsi alle storie e alle leggende nordiche. Queste leggende influivano sulla sua percezione di un sentimento indistinto che lui chiamava joy (gioia). Anche l'amore per la bellezza della natura si inseriva in questo sentimento che le saghe nordiche evocavano.
Nel 1916, a 18 anni, Lewis vince una borsa di studio per lo University College di Oxford. Viene tuttavia richiamato subito alle armi nel 1917 per servire come ufficiale nel terzo battaglione del Somerset Light Infantry. Viene schierato in prima linea il giorno del suo diciannovesimo compleanno, nella valle della Somme, in Francia.
 
Durante il periodo di addestramento militare divide la stanza con un altro cadetto, “Paddy” Moore, che muore poco dopo nel corso dei combattimenti del 1918. Prima di morire Paddy presenta a Lewis sua madre, Janie King Moore. Ne nasce un'amicizia con la donna che a quel tempo aveva 44 anni. Lewis racconterà di aver promesso all'amico che se fosse morto in combattimento, si sarebbe preso cura della madre al posto suo.
 
Anche Lewis viene ferito nella battaglia di Arras e comincia a soffrire di depressione. Durante la convalescenza viene trasferito in Inghilterra dove poi viene congedato nel dicembre del 1918 e può ritornare ai suoi studi all'Università di Oxford.
 
È durante la convalescenza per le ferite che l'amicizia con Janie Moore, la madre quarantenne dell'amico Paddy morto in battaglia, diviene particolarmente importante. Ci sono disaccordi tra i biografi di Lewis sulla natura della relazione tra Lewis e Janie Moore. Lewis è sempre stato reticente su questo punto e nella sua autobiografia scrive solo una frase piuttosto oscura
« All I can or need to say is that my earlier hostility to the emotions was very fully and variously avenged. »
Molti - compresi i biografi di Lewis Hooper, Wilson e Sayer - pensano che i due furono probabilmente amanti nei primi anni della loro relazione. In ogni modo la loro amicizia è certamente molto stretta. Nel dicembre 1917 Lewis scrive in una lettera al suo amico di infanzia Arthur Greeves che Janie Moore e Arthur Greeves erano le due persone che contavano di più per lui nel mondo.
 
Dopo la guerra Lewis e Janie Moore vanno a vivere insieme. Nel 1930 Lewis si trasferisce assieme al fratello Warren in una casa vicino a Oxford (The Kilns). I fratelli Lewis e Janie Moore acquistano la casa suddividendosi le spese dell'appartamento; nel 1973 alla morte di Warren Lewis la casa passerà in eredità alla figlia di Janie Moore Maureen Dunbar divenuta baronessa Dunbar di Hempriggs.
 
Janie Moore viene descritta come autoritaria e possessiva da alcuni biografi di Lewis, tuttavia sembra che fosse anche una donna affettuosa e ospitale, ben vista dai sui vicini. Era generosa e mi ha insegnato ad essere generoso e buono dice Lewis al suo amico George Sayer.
Nel 1920 Lewis riceve il First in Honour Moderations (Letteratura greca e latina), nel 1922 il First in Greats (Filosofia e storia antica) e nel 1923 il First in English. Comincia così una carriera accademica che lo porterà ad ottenere l'incarico di docente temporaneo di Lingua e Letteratura Inglese presso l'University College di Oxford, dove insegna fino al 1954. Qui incontra J.R.R. Tolkien e, dopo la primitiva antipatia, i due diventano amici, passando molto tempo assieme a discorrere dei loro argomenti preferiti: Asgard e i miti nordici.
 
Discutono molto anche di religione e Tolkien, cattolico, contribuisce, assieme ad Hugo Dyson, al radicale cambiamento di Lewis che tra il 1929 e il 1931 decide di convertirsi al cristianesimo aderendo alla chiesa anglicana. Tolkien sperava di convincerlo a farsi cattolico, ma il retroterra culturale nord-irlandese di Lewis lo porta ad aderire a quella che definirà "una via media tra cattolicesimo e protestantesimo" cioè la chiesa anglicana. Lewis dapprima abbandona l'ateismo degli anni giovanili per professarsi genericamente teista poi decide di accettare la fede cristiana nella sua interezza. Un'analisi molto interessante delle varie fasi della sua conversione viene fatta dallo stesso Lewis nella sua autobiografia degli anni giovanili Sorpreso dalla gioia e nel romanzo allegorico Le due vie del pellegrino pubblicato nel 1933, due anni dopo la sua conversione.
 
Nelle modalità della conversione di Lewis vanno anche cercate importanti chiavi di lettura della sua opera. Come riferisce H. Carpenter nel libro Gli Inklings nella notte del 19 settembre 1931 è Tolkien a fornire all'amico una suggestione fondamentale per poter accettare pienamente il Cristianesimo, ricorrendo proprio all'amore di Lewis per la mitologia e alle teorie di Barfield.
« Tolkien chiese a Lewis se, godendo di tanti miti che parlavano di morte e resurrezione di antichi Dei, si fosse mai posto la domanda del loro “significato”. Naturalmente no, si limitava ad appassionarsi a quelle storie e ne ricavava intuitivamente qualcosa che i più astrusi ragionamenti teologici non avrebbero mai potuto dargli. Perché, allora, non poteva considerare la storia del Cristo come un racconto che si fa vero? Così come parlare è un'invenzione riguardante oggetti e idee, sosteneva Tolkien, il mito è un'invenzione a proposito della verità. »
Lewis pubblica nel periodo tra il 1930 e il 1950 la maggior parte delle sue opere, sia quelle prettamente accademiche che i romanzi. Importante in questi anni è la sua amicizia con Charles Williams che assieme a Tolkien è membro del circolo letterario degli Inklings. In quegli anni Lewis dichiara apertamente che Williams è l'autore che lo ha influenzato di più. Tolkien invece è molto diffidente nei confronti degli interessi esoterici di Williams. Mentre continua la sua carriera accademica Lewis già nel corso degli anni quaranta raggiunge una enorme popolarità grazie ai suoi romanzi e ai suoi saggi che vendono milioni di copie tanto da meritare nel 1947 l'articolo di copertina della rivista Time Magazine[1], che viene intitolato "Don v. Devil" con riferimento a Le lettere di Berlicche pubblicate nel 1942. Ma questa popolarità diventa se possibile ancora maggiore quando, a partire dal 1950, Lewis comincia a dedicarsi alla narrativa per l'infanzia pubblicando le storie delle Cronache di Narnia.Secondo alcuni biografi l'impegno letterario di Lewis viene reso più intenso da un episodio avvenuto nel 1948. In uno dei dibattiti organizzati presso il Club Socratico di Oxford Lewis si confronta con una giovane e brillante docente di filosofia, Elizabeth Anscombe, convertita al cattolicesimo e allieva di Ludwig Wittgenstein. Il tema del dibattito riguarda il naturalismo ed era stato trattato nell'opera di Lewis Miracoli - Uno studio preliminare. Nel corso del dibattito la Anscombe corregge in modo molto convincente l'argomento di Lewis sulle difficoltà del naturalismo. Egli – secondo la versione che danno di questo fatto George Sayer e Derek Brewer - si sentì così umiliato dall'esito del dibattito da decidere di abbandonare per sempre la saggistica filosofica e teologica per dedicarsi interamente alla letteratura.
 
Secondo la versione dell'episodio data dalla stessa Anscombe nell'introduzione alla sua opera Metaphysics and the Philosophy of Mind, Lewis avrebbe accolto le critiche con grande tranquillità tanto da modificare le successive edizioni dell'opera Miracles per tenere conto delle osservazioni della Anscombe.
 
L'argomento "a partire dalla ragione" contenuto nel saggio di Lewis Miracoli è stato considerato un suo contributo originale e oggetto di approfondimento e rielaborazione da parte di Victor Reppert, William Hasker, e Alvin Plantinga.
Lewis è ormai all'apice della sua fama quando, nel 1950, riceve la prima lettera di Helen Joy Davidman-Gresham, un'americana appassionata delle sue opere. Con lei inizia subito un lungo rapporto epistolare. Coincidenza singolare: nelle opere di Lewis il misterioso rapporto dell'uomo con l'assoluto e con il desiderio che ne è la manifestazione viene descritto con il concetto di ricerca della gioia (in inglese joy, si vede a questo proposito l'autobiografia Surprised by joy). All'età di 52 anni Lewis finisce con l'incontrare una donna che si chiama proprio Joy e si innamora di lei. Il rapporto continua in forma epistolare finché, nel 1952, Lewis incontra personalmente la donna ed inizia a frequentarla. Nel 1956 si unisce a lei con un matrimonio civile (ufficialmente solo per garantirle la cittadinanza inglese) e nel 1957 celebra anche le nozze religiose secondo il rito anglicano. Joy però si ammala di tumore alle ossa e muore nel 1960.
 
Il racconto dell'esperienza della morte della moglie e dei momenti successivi è affidato alle pagine di Diario di un dolore (A Grief Observed), pubblicato nel 1960 con lo pseudonimo di N. W.Clerk.
 
Clive Staples Lewis muore il 22 novembre del 1963 in seguito all'aggravarsi di problemi cardiaci. Viene sepolto nel cimitero di Headington Quarry Churchyard a Oxford. La morte viene praticamente ignorata dai media perché nello stesso giorno viene assassinato J.F.Kennedy e muore Aldous Huxley.
L'incontro di Lewis con Joy è anche la trama di un film del 1993, Viaggio in Inghilterra ((EN) Shadowlands), diretto da sir Richard Attenborough, che è a sua volta la trasposizione cinematografica di un dramma teatrale scritto nel 1985 per la tv inglese BBC da William Nicholson e successivamente portato in scena a Plymouth nel 1988 e in seguito a Broadway. Nella prima versione televisiva il ruolo di Lewis era interpretato da Joss Acklund, in quella cinematografica da sir Anthony Hopkins.
 
Quest'opera, pur avendo dei meriti per la perfetta ricostruzione del mondo di Lewis, non manca di alcune inesattezze rispetto alla biografia reale dello scrittore. Secondo il dramma, Lewis al momento del suo incontro con Joy sarebbe stato un professore un po' noioso deciso ad organizzare tutta la sua vita in modo da mantenere un distacco dagli altri esseri umani per non correre il rischio di soffrire per la loro perdita, pur insegnando nelle sue conferenze e nei suoi libri che la sofferenza non può essere usata per accusare Dio. In realtà la vita del vero Lewis era stata molto diversa. A parte la sua esperienza diretta dei combattimenti della prima guerra mondiale, durante la quale venne ferito, basta menzionare la sua relazione con la signora Jane Moore.
Consapevole dei limiti della sua opera, Nicholson (l'autore del testo teatrale) ha affermato:
« Shadowlands è basato su eventi della vita di due persone reali, ma non è un documentario. Ho utilizzato solo alcune parti delle loro storie, e ne ho escluse delle altre, immaginando il resto. La storia d'amore che ha legato Lewis e la Gresham è autentica, ma entrambi sono stati molto riservati sui loro sentimenti: nessuno dunque sa con esattezza come e perché si sono innamorati. È proprio in questa zona d'ombra che si sviluppa la storia che ho creato" (William Nicholson, The Theatre of Western Springs) »

Sulla vivacità e passionalità della personalità di Lewis esistono anche altre importanti testimonianze di Tolkien.
Nei romanzi di Lewis è sempre presente una visione filosofica abbastanza complessa anche se non esposta organicamente. Comprenderne i fondamenti è importante per cogliere a fondo anche gli altri aspetti delle sue opere. Poiché una parte importante della vita dell'autore è stata occupata dal percorso personale che lo ha portato dall'ateismo alla convinzione che esiste un Dio personale e che questo Dio è quello rivelato dal cristianesimo, l'analisi delle motivazioni razionali che stanno alla base della fede di Lewis è importante per comprenderne il pensiero. Ma un posto altrettanto importante (o forse più importante) va assegnato ad altre tematiche a cui Lewis dedica spazio nelle sue opere, e cioè il tema del desiderio come elemento essenziale costitutivo dell'esperienza umana e il tema della fondamentale continuità e affinità tra le religioni e i miti precristiani e la verità rivelata nel cristianesimo.L'argomento della moralità che Lewis aveva ampiamente sviluppato durante i suoi discorsi alla radio The Case for Christianity comincia con l'affermazione che noi siamo incondizionatamente costretti a fare il bene e ad evitare il male. Tutti gli esseri umani normali ritengono spontaneamente che certe azioni sono malvagie e non dovrebbero essere compiute. Ci possono essere disaccordi sui dettagli del codice morale, ma non sul suo carattere obbligatorio. Si sa che si dovrebbe essere onesti, sinceri, temperanti giusti verso gli altri e che bisogna evitare di commettere il furto, lo spergiuro, l'adulterio, l'omicidio e tutto questo genere di cose. Il problema è scoprire da dove viene questa obbligatorietà.
 
Secondo la tradizione classica della teologia cristiana che risale a san Paolo, questa obbligatorietà deriva da Dio che, per così dire, ha scritto la sua legge nel cuore dell'uomo.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #383 il: 01 Marzo 2013, 16:22:11 »
PETER FLEMING

Robert Peter Fleming (Londra, 31 maggio 1907 – 18 agosto 1971 - 64 anni )

.................................................... è stato uno scrittore, giornalista e militare britannico.

 
Fu insignito dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE, Officer of the Order of the British Empire) nel 1945 per meriti militari.
Peter Fleming è stato uno dei quattro figli dell'avvocato, e membro del parlamento, Valentine Fleming, perito in battaglia nel 1917, durante la Prima guerra mondiale. Ian Fleming, fratello minore di Peter, è l'autore dei romanzi di James Bond.
 
Peter Fleming fu educato presso l'Eton College e poi alla Christ Church di Oxford. Mentre era a Eton fu il direttore del Eton College Chronicle; e il Peter Fleming Owl (sinonimo di "Strix", lo pseudonimo con cui si firmò in seguito al giornale The Spectator) viene ancora assegnato ogni anno al miglior collaboratore del Chronicle.
 
Nell'aprile del 1932, rispondendo a un annuncio del Times, di cui fu anche inviato speciale, prese parte a una spedizione in Brasile alla ricerca del colonnello Percy Fawcett. Spedizione che si concluse in un insuccesso nel novembre dello stesso anno. Su quel viaggio pubblicò Brazilian Adventure.
 
Nel febbraio del 1935 affrontò, assieme ad Ella Maillart, una traversata di sette mesi della Cina, da Pechino verso il Kashmir, attraverso i deserti dell'Asia centrale (a quel tempo era già un agente dell'MI6[2]). Dopo quel viaggio, nel 1936, avrebbe pubblicato News from Tartary e One's Company; ed Ella Maillart Oasi proibite nel 1937.
 
Nel 1935, sposò l'attrice Celia Johnson (1908–1982), nota per aver interpretato il film Breve incontro.
 
Durante la Seconda guerra mondiale fece parte del corpo dei granatieri; in seguito, assieme al fratello Ian, fu incaricato dal generale di divisione Colin Gubbins di costituire le unità ausiliarie: un esercito segreto di volontari civili che avrebbe combattuto dietro le linee nemiche nell'ambito dei piani anti-invasione britannici. Prestò poi servizio in Norvegia e in Grecia; il suo ruolo principale, comunque, dal 1942 alla fine della guerra fu alla guida della "D Division," incaricata di operazioni militari nel sud-est asiatico.
 
Dopo la guerra, Peter Fleming si ritirò in campagna a Nettlebed, nell'Oxfordshire, nel cui cimitero è stato sepolto. Morì accidentalmente durante una battuta di caccia vicino a Glencoe nella contea di Argyll, in Scozia.


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« Ultima modifica: 04 Marzo 2013, 10:29:29 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #384 il: 01 Marzo 2013, 16:32:53 »
ROBERT CASADEUS

Robert Casadesus (Parigi, 7 aprile 1899 – Parigi, 19 settembre 1972 - 73 anni )

........................................................ è stato un pianista e compositore francese.


Egli fu un membro importante della celebre famiglia di musicisti essendo stato nipote di Henri Casadesus e Marius Casadesus, marito di Gaby Casadesus e padre di Jean Casadesus.

Robert Casadesus studiò al Conservatoire de Paris con Louis Diémer, ottenendo il Premier Prix nel 1913 ed il Prix Diémer nel 1920. Entrò poi a far parte della classe di Lucien Capet, che ebbe una grande importanza nella sua formazione di pianista. Capet fondò un famoso quartetto che portava il suo nome, nel quale suonarono gli zii di Robert, Henri e Marcel.
 
I componenti del quartetto provavano spesso a casa di Robert, e fu così che egli si interessò presto alla musica da camera. I quartetti di Beethoven non avevano segreti per lui, visto che li conosceva profondamente prima ancora di averli suonati.
 
A partire dal 1922, Casadesus collaborò con il compositore Maurice Ravel, nella stesura del catalogo delle sue opere, ed eseguì concerti, dividendo il palcoscenico con l'amico, in Francia, Spagna ed Inghilterra.
 
Casadesus girò il mondo per la sua attività di pianista, spesso in duo con la moglie Gaby, che aveva sposato nel 1921.
 
Dal 1935 Casadesus insegnò all'American Conservatory di Fontainebleau. Passò, assieme alla sua famiglia, il periodo della seconda guerra mondiale interamente negli Stati Uniti. Egli visse a Princeton nel New Jersey. Insegnò ad un grande numero di futuri pianisti, in tutta Europa, fra i quali si ricordano Claude Helffer e Monique Haas.
 
Il suo stile esecutivo ricalcava quello classico con un delicato approccio alla linea melodica delle composizioni. Egli fu un fine interprete delle musiche di Mozart. Fra le sue molte incisioni si ricordano opere di Ravel, e la sonata per violino e pianoforte a Kreutzer di Beethoven da lui eseguita con il violinista Zino Francescatti e riproposta poi in DVD.
 
Casadesus eseguì, assieme a sua moglie Gaby ed al loro figlio Jean i concerti di Mozart per 2 e 3 pianoforti. Registrarono questi concerti con la Columbia Symphony e la Cleveland Orchestra dirette da George Szell oltre che con l'Orchestra Sinfonica di Filadelfia diretta da Eugene Ormandy per la Sony Classical.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #385 il: 01 Marzo 2013, 16:42:41 »
THIERRY  JONQUET

Thierry Jonquet (19 gennaio 1954 - 9 agosto 2009)

............................................. è stato uno scrittore francese che Specializzato in romanzi polizieschi con temi politici.


E 'nato a Parigi, il suo più conosciuto e più recente romanzo pubblicato, fuori della Francia è Mygale (1995), poi anche pubblicato negli Stati Uniti nel 2003 da City Lights. Mygale era aussi pubblicato nel Regno Unito come Tarantula nel 2005  (Coda del Serpente). Ha scritto oltre 20 romanzi in lingua francese, tra cui The detriti palla, e Red Moloch è la vita.
 
Jonquet è morto 55 anni in ospedale a Parigi.
 
Tarantula è-stato girato da regista spagnolo Pedro Almodóvar, con il titolo La pelle che abito , è stato iscritto nel maggio 2011 in concorso per il Festival di Cannes.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #386 il: 05 Marzo 2013, 14:39:01 »
TIZIANO TERZANI

Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 – Orsigna, 28 luglio 2004 - 65 anni )

................................................................. è stato un giornalista e scrittore italiano.

Tiziano Terzani nacque mercoledì 14 settembre 1938 a Firenze in via Pisana nel quartiere popolare di Monticelli[1] sulla riva sinistra dell’Arno. Il padre, Gerardo Terzani, gestiva una piccola officina meccanica a Firenze vicino a Porta Romana e la madre, Lina Venturi, lavorava come cappellaia in un negozio di sartoria. Con la famiglia conviveva la nonna materna Elisa, rimasta vedova dopo i numerosi lutti familiari per tubercolosi – due zie e il nonno Giovanni. Preoccupati della salute i genitori lo porteranno fin da piccolo sull’Appennino pistoiese per godere di un clima salubre:
« L’Orsigna l’ha trovata mio padre [...]. Si era iscritto a quella che si chiamava l’università popolare, che non era un’università, era un club per fare gite. La domenica con un autobus andavano di qua e di là e con una di quelle gite negli anni Venti lui, giovanissimo e operaio, arrivò per la prima volta in questa valle. [...] ero spesso malato, avevo “le ghiandoline” e la carne di cavallo non mi bastava più. «Questo ragazzo ha bisogno d’aria buona, d’aria pulita» disse il medico. »
(Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, Longanesi 2006, 367)
Il legame con questi luoghi, e in particolare con la valle dell’Orsigna, lo accompagnò per tutta la vita.
Nei primi di agosto del 1944 la ritirata dei nazisti sulla Linea Gotica e l’avanzata alleata delle truppe britanniche portò alla liberazione di Firenze [2], ciò gli consentì di frequentare la prima elementare presso il convento femminile della Chiesa di San Piero a Monticelli. L’anno seguente, con la riapertura regolare degli istituti, proseguì gli studi nella Scuola di Legnaia [3]. Dal 1949 al 1952 frequentò le scuole medie Niccolò Machiavelli in piazza Frescobaldi. Dopo l’esame di terza media avvenne una svolta decisiva, il professor Ernesto Cremasco convocò i genitori:
« A lui debbo tutto perché lui prese la decisione importante di chiamare i miei genitori. Sai, a quei tempi, andare dal maestro... [...] e lui che dice “Guardate, dovete fare dei sacrifici. Lo dovete mandare al ginnasio”. [...] I miei si convinsero di mandarmi al ginnasio. E lì ci fu l’episodio
I genitori impegnarono gli averi al Monte di Pietà e acquistarono a rate i pantaloni che consentirono a Tiziano di frequentare la succursale della Machiavelli in piazza Pitti. Dal 1954 proseguì gli studi al liceo classico Galileo dove si diplomerà brillantemente nel 1957. In quegli anni frequentò i "Sabati dello studente" in via Gino Capponi, un circolo ricreativo in cui soddisfò la passione per il cinema e il teatro misurandosi anche in sporadiche recitazioni. Qui conobbe e avvicinò i rappresentanti del cattolicesimo democratico e progressista fiorentino come Dino Pieraccioni, Ernesto Balducci, Raffaele Bensi e Giorgio La Pira:
« Frequentavo l’oratorio di don Bensi, un bel personaggio cattolico; ho conosciuto La Pira e tanta altra gente con cui avrei potuto fare strada. Ma sentivo che quello non ero io. »
(Tiziano Terzani in La fine è il mio inizio, Longanesi 2006, 164)
Raccolse da questi incontri il valore dell’umanità e apprese il senso non solo del dialogo ma dell’autonomia delle proprie idee, già sperimentata in casa con il padre comunista e la madre cattolica.
Nel 1955 per guadagnare qualche soldo collaborò al Giornale del mattino diretto dal giovanissimo Ettore Bernabei. Nei panni di cronista sportivo ebbe il compito di documentare le corse podistiche, le gare in bicicletta e soprattutto le partite di calcio del Campionato nazionale Dilettanti coprendo in particolare la provincia di Firenze muovendosi con la Vespa del padre:
« Diventai giornalista perché alle corse podistiche arrivavo sempre ultimo. Ero studente in un liceo di Firenze e mi ostinavo a partecipare a tutte le campestri che si tenevano alle Cascine. Non avevo alcun successo tranne quello di far ridere i miei compagni. Una volta, alla fine di una di quelle corse in cui ero davvero arrivato quando il pubblico sta-va già andando via, venne da me un signore sui trent’anni con un taccuino in mano e mi disse qualcosa come: «Sei studente? E allora, invece di partecipare alle corse, descrivile!». Avevo incontrato il primo giornalista della mia vita e, a sedici anni, avevo avuto la mia prima offerta di lavoro: cronista sportivo al «Giornale del mattino». Cominciai con le corse a piedi, passai a quelle in bicicletta e poi alle partite di calcio. Le domeniche, invece che alle feste da ballo, le passai da allora andando a giro per i paesi e le cittadine della Toscana con una vecchia Vespa 98. «Largo, c’è i’ giornalista» dicevano gli organizzatori quando mi presentavo. Ero un ragazzino e di sport me ne intendevo poco o nulla, ma quella qualifica mi dava lì per lì il diritto a un buon posto d’osservazione e il giorno dopo il diritto alla mia firma in testa a un articoletto con tanto di descrizioni e giudizi sulle pagine rosa del giornale della città. A quei due diritti – direi privilegi – son rimasto attaccato tutta la vita. »
(Tiziano Terzani da in Asia in Tutte le opere 1993-2004, Mondadori 2011, 507)
Nel 1956, nel periodo drammatico della Rivoluzione ungherese, si iscrisse alla sezione fiorentina della Gioventù Federalista Europea, l’organizzazione giovanile del Movimento Federalista Europeo fondato da Altiero Spinelli. Un'adesione temporanea ma che rivela la capacità di non allinearsi ai pensieri dominanti dell'epoca, quello di matrice cattolica legata alla Democrazia Cristiana e quello marxista legato al Partito comunista.
Nell'estate del 1957 appena diplomato ricevette un'offerta di lavoro dalla Banca Toscana, che rifiutò.Sfidando il parere dei genitori tentò l’ammissione al collegio Medico-Giuridico annesso alla Scuola Normale di Pisa. Nel concorso nazionale che offriva solo cinque posti, arrivò secondo. Scelse la facoltà di giurisprudenza.Nel mese di settembre conobbe una ragazza di origini tedesche, Angela Staude[4], nata a Firenze nell'aprile 1939, figlia del pittore Hans-Joachim[5] e dell’architetto Renate Moenckeberg. Gli Staude abitavano in via della Campora sulla collina di Bellosguardo, erano noti per essere una famiglia colta ma non convenzionale che vantava tra i propri avi esploratori, accademici e amicizie eccellenti come Maria 'Maja' Einstein[6] o Maria José [7][8]. Tiziano fu colpito dall’atmosfera casalinga e poliglotta dove arte e musica si mescolavano alle biografie avventurose della famiglia Staude, un entusiasmo che gli fece avvertire la differenza con le proprie origini certamente più umili.Seppur divisi dagli studi − Tiziano a Pisa e Angela a Monaco − mantennero i contatti. All’università Tiziano conobbe e frequentò molti amici tra cui Alberto De Maio[9], Giuliano Amato[10], Carlo Donolo, Enrico Mugnaini[11]. La vita in collegio fu estremamente stimolante.Ma l'esperienza universitaria venne segnata da due eventi drammatici: nel 1958 una grave infezione tubercolotica lo costrinse a un lungo ricovero al Careggi e un anno più tardi una trombosi colpì il padre rendendolo inabile al lavoro. Le ristrettezze economiche e il bisogno di contribuire al sostentamento dei genitori alimentarono l’inquietudine e il desiderio di fuga immaginando una vita differente e autonoma. Si laureò nel 1961 a pieni voti presentando una impegnativa tesi di diritto internazionale con il giurista Giuseppe Sperduti[12] dal titolo Il Dominio riservato. Una tesi che richiama i caratteri, le inclinazioni e gli interessi che manifesterà più avanti nella professione giornalistica.
Dopo la laurea fallì il tentativo di continuare gli studi all’università di Leeds, avventura che durò appena 5 mesi.Rientrato in Italia accettò la proposta dell’Olivetti di Ivrea grazie ai contatti con l'ex collegiale Romano Gabriele[14]. Una scelta vicina al proprio modello di società.Qui, dopo un lungo tirocinio, giunse all’ufficio del personale dove conobbe Paolo Volponi, Ottiero Ottieri e Giancarlo Lunati ricevendo l’incarico di reclutare nuovi laureati per le consociate estere. L’Olivetti forte della sua rete globale di concessionarie e fabbriche gli consentì di viaggiare in tutto il mondo. Il 27 novembre 1962, pochi mesi dopo l'assunzione, sposò Angela a Vinci. Il lavoro dell’Olivetti lo portò prima a viaggiare in tutta Europa – con lunghi soggiorni in Danimarca, Portogallo, Olanda, Gran Bretagna – e successivamente in Oriente. Nel gennaio 1965 arrivò in Giappone, fu la sua prima volta in Asia. Qui visitò anche Hong Kong e il sogno della Cina iniziò a prendere forma. Nel 1966 acquistò con i primi risparmi un terreno nella valle dell’Orsigna dove negli anni a venire costruì una piccola abitazione.Nell'autunno 1967 l’Olivetti lo mandò in Sud Africa, a Johannesburg. Vi giunse pochi giorni dopo l'assassinio del Primo ministro Verwoerd in un clima di forti tensioni politiche. In questo paese segnato dall’apartheid raccolse materiali, interviste e fotografie per redigere i primi reportage che pubblicò su l’astrolabio, settimanale della sinistra indipendente diretto da Ferruccio Parri. Il primo reportage s'intitola Natale negro. Rapporto sulla segregazione in Sud Africa pubblicato il 25 dicembre 1966. La collaborazione con la rivista terminò nel novembre 1970. Dopo aver viaggiato in Australia e Thailandia, insoddisfatto del lavoro all'Olivetti, prese l’aspettativa, e su indicazione di Samuel Gorley Putt[16] - conosciuto per caso alla Hopkins University di Bologna[17] - si aggiudicò una borsa di studio che gli aprì le porte della Columbia University di New York dove scelse il corso di laurea in Affari internazionali.Continuò a scrivere per l’astrolabio raccontando le lotte civili del movimento nero intervistando Rap Brown, gli scontri tra gli studenti pacifisti che manifestavano contro la guerra in Vietnam e le forze di polizia nella rivolta della Columbia, e un evento storico come l'allunaggio dell'Apollo 11. Durante il biennio americano sfruttò l'occasione di uno stage nella redazione del New York Times.Nel 1968 si trasferì in California frequentando la Stanford University dove imparò la lingua cinese. Si interessò allo studio del maoismo e del comunismo cinese, incuriosito dalla grande eco che la Rivoluzione culturale di Mao stava avendo in tutto il mondo. Ebbe l'occasione di conoscere e intervistare William Hinton che lo affascinò con la sua esperienza cinese. Si convinse che la sua missione era di andare in Cina per verificare di persona quanto aveva studiato sui libri e sui giornali. Tra le fonti che ispirarono il suo sogno ci sono i testi di un grande reporter come Edgar Snow.Alla fine di novembre del 1969 iniziò il praticantato nella redazione del quotidiano milanese Il Giorno[18] diretto da Italo Pietra e Angelo Rozzoni[19]. Qui conobbe inviati già affermati come Natalia Aspesi, Giorgio Bocca, Giampaolo Pansa e uno dei giornalisti ai quali fu legato da profonda amicizia, Bernardo Valli[20]. Nel marzo del 1971 nacque la figlia Saskia e all'inizio dell'estate sostenne l'esame di Stato per diventare giornalista professionista. In autunno si confrontò con il direttore confidando in un incarico all'estero, ma la risposta fu lapidaria.Girò tutta l'Europa alla ricerca di un posto di lavoro finché l'occasione arrivò dal settimanale amburghese Der Spiegel diretto da Rudolf Augstein che gli offrì un contratto da free lance per coprire il Sud-est asiatico.Nel gennaio 1972 si stabilì a Singapore in Winchester Road aprendo il primo ufficio di Der Spiegel in Peck Hay Road.Impegnato al fronte pubblicò il suo primo vero reportage per il settimanale amburghese [21]. Contemporaneamente coltivò la collaborazione con L’Espresso - il settimanale romano diretto da Livio Zanetti con vicedirettore Nello Ajello - pubblicando importanti articoli e misurandosi sulle stesse pagine con le opinioni di Furio Colombo, Camilla Cederna e Alberto Moravia. A questo aggiunse il rapporto con il quotidiano milanese Il Giorno.Alla fine del 1975 si trasferì con tutta la famiglia a Hong Kong abitando sul Peak in Mount Austin Road in un caseggiato con altri giornalisti. Questo essere alle porte della Cina alimentò il suo interesse e il sogno di trasferirsi sul territorio cinese.Nel 1976 iniziò a collaborare con la Repubblica, il nuovo quotidiano diretto da Eugenio Scalfari finanziato da Carlo Caracciolo e Giorgio Mondadori che contava una settantina di redattori oltre a molti volontari tra cui Giorgio Bocca, Miriam Mafai e Barbara Spinelli. Alla fine di marzo pubblicò sempre per Feltrinelli Giai Phong! La liberazione di Saigon con cui si aggiudicò il Premio Pozzale Luigi Russo per la saggistica.Nel 1977 fu testimone della tragedia dei profughi indocinesi, dramma che preannunciava nel 1978 l'invasione della Cambogia da parte del Vietnam. Questo conflitto militare lo impegnò per molto tempo. Raccolse dapprima con incredulità e poi con sgomento i racconti e le atrocità di ciò che poi si rivelerà essere l'olocausto cambogiano [25] perpetrato da Pol Pot. La moglie Angela ha raccolto questa esperienza in una antologia postuma Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia [26] pubblicata nel 2008 dalla Longanesi.Dopo un viaggio preliminare per Der Spiegel tra fine del 1979 ed i primi giorni del 1980 Terzani riuscì a stabilirsi definitivamente a Pechino [27] come primo corrispondente di un magazine occidentale, anticipando i concorrenti Time e Newsweek, e realizzò così a 41 anni il sogno concepito nelle aule della Stanford University.Il libro Un altro giro di giostra tratta del suo modo di reagire alla malattia, un tumore all'intestino, viaggiando per il mondo e osservando con lo stesso spirito giornalistico di sempre le tecniche della più moderna medicina occidentale e le medicine alternative; il viaggio più difficile, alla ricerca di una pace interiore, che lo portò ad accettare serenamente la morte.Terzani si ritirò in Asia e in India per diversi anni, grazie all'amicizia dell'amico Pietro Della Torre che lo accostò alla realtà filomatica. In seguito trascorse i suoi ultimi giorni ad Orsigna, il rifugio di una vita, sull'Appennino tosco-emiliano (Pistoia), spegnendosi il 28 luglio 2004. La ricerca della verità si spostò dai fatti all'interiorità, portandolo a concepire il giornalismo solo come una fase della sua vita.[28]
 
Le sue ultime memorie sono registrate in un'intervista televisiva intitolata "Anam, il senzanome" (dove Terzani parla anche della sua scelta etica in favore del vegetarismo[29]) e nel libro postumo La fine è il mio inizio, in cui Terzani riferisce al figlio Folco le proprie riflessioni di tutta una vita.
 
La sua attività di scrittore ricade in buona parte nell'ambito della periegesi, termine con cui si intende quel filone storiografico che, intorno ad un itinerario geografico, raccoglie notizie storiche su popoli, persone e località, verificate, per quanto possibile, dall'esperienza diretta.
 
Terzani non fu molto conosciuto in Italia durante la sua attività giornalistica, poiché la testata per la quale lavorava principalmente era un periodico tedesco, Der Spiegel (anche se scrisse saltuariamente per molte testate italiane tra cui L'Espresso), ma oggi è riconosciuto[da chi?] quale uno dei massimi scrittori italiani di viaggi del XX secolo, appassionato cronista del proprio tempo, entusiasta ricercatore della verità degli avvenimenti, dei suoi protagonisti e degli uomini suoi compagni di viaggio, fisico e spirituale: una mente tra le più lucide, progressiste e non violente di inizio XXI secolo.

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« Risposta #387 il: 05 Marzo 2013, 14:48:07 »
PERCY WYNDHAM LEWIS

Percy Wyndham Lewis (18 novembre 1882 – 7 marzo 1957)

................................................................ è stato un pittore e scrittore britannico.
 

Nato in Canada e co-fondatore del movimento vorticista, viene ricordato per i suoi dipinti a soggetto bellico e per l'antisemitismo delle sue opere letterarie.
È opinione comune che Lewis sia nato su una nave al largo della regione canadese della Nuova Scozia da madre inglese e padre americano. Educato in Inghilterra presso la Rugby School e la Slade School of Art di Londra, passò il primo decennio del nuovo secolo in viaggio attraverso l'Europa e nelle scuole d'arte di Parigi. Dopo aver trasferito quasi definitivamente la sua residenza in Inghilterra nel 1908, l'anno successivo pubblicò il suo primo pezzo, una raccolta di appunti dai suoi viaggi, nell'English Review di Ford Madox Ford. Fu membro fondatore del Camden Town Group nel 1911 e nel 1912 espose le sue illustrazioni a Timon of Athens, a metà tra il cubismo e il futurismo, oltre a tre dipinti ad olio alla seconda esposizione post-impressionista. La sua attività lo portò ad avere maggiori contatti con il Bloomsbury Group, che già frequentava, e in particolare con Roger Fry e Clive Bell, ma la loro amicizia non durò molto.Tra il 1913 e il 1915, Wyndham Lewis trovò il proprio stile pittorico congeniale in una forma particolare che il suo amico Ezra Pound avrebbe poi etichettato vorticismo. Lewis trovava attraente la pittura cubista, ma la trovava "morta" rispetto a quella futurista che invece mancava di strutturazione. Il vorticismo nasceva quindi con l'ambizioso scopo di unire i pregi di entrambe le correnti in un movimento nuovo, fondato su una violenta critica alla modernità: nel 1914 e l'anno successivo, Lewis diede alle stampe anche una rivista vorticista dal titolo BLAST. Nelle sue prime opere, particolarissime scene di vita nella campagna britannica con danzatori (1910-12), Lewis potrebbe essere stato influenzato dal filosofo Henri Bergson, che teneva seminari a Parigi proprio durante la permanenza dell'artista. Nonostante sarebbe poi stato fortemente criticato da Bergson, in una lettera a Theodore Weiss (19 aprile 1949) ammise di aver iniziato proprio dal suo pensiero. Dopo una breve attività presso l' Omega Workshops, Lewis ebbe dei diverbi con il fondatore Roger Fry e abbandonò l' atelier con numerosi altri artisti: insieme a loro fondò uno studio concorrente chiamato The Rebel Art Centre.
 
Dopo l'unica esposizione del vorticismo nel 1915, il movimento si sciolse anche a causa della prima guerra mondiale: Lewis fu trasferito al fronte occidentale e servì come luogotenente d'artiglieria. Dopo la Battaglia di Passchendaele (1917), venne dichiarato artista ufficiale di guerra dal Canada e dalla Gran Bretagna per i suoi meriti, iniziando le sue manzioni a dicembre dello stesso anno. Per il Canada dipinse A Canadian Gun-Pit (1918, ora alla National Gallery of Canada di Ottawa), tratto da alcuni schizzi presi a Vimy. Per la Gran Bretagna dipinse la sua opera più nota, A Battery Shelled (1919, Imperial War Museum di Londra), basato sulla sua esperienza personale a Passchendaele. Lewis espose i suoi schizzi di guerra ed alcuni dipinti nel 1918, in occasione dell'esposizione 'Guns'. Il suo primo racconto dal titolo Tarr, ambientato a Parigi prima della guerra, fu pubblicato in quell'anno ed è considerato uno dei testi chiave del modernismo. Lewis scrisse inoltre alcune memorie di guerra, che raccolse nel volume Blasting and Bombardiering (1937). Tra i suoi romanzi successivi ha un ruolo importante la trilogia The Human Age, ambientata nell'aldilà e composta da The Childermass (1928), Monstre Gai e Malign Fiesta' (entrambi del 1955). Un quarto volume, The Trial of Man, venne iniziato nel 1957 ma lasciato incompiuto alla morte dell'autore.
Dopo la guerra, Lewis riprese l'attività di pittore partecipando alle grandi esposizioni Tyros e Portraits alla Leicester Gallery, nel 1921: in Tyros venivano esposte caricature di personaggi che stigmatizzavano la cultura post-bellica. A Reading of Ovid e Mr Wyndham Lewis as a Tyro sono gli unici dipinti ad olio rimasti di cui è certa l'appartenenza al gruppo esposto in queste occasioni. All'interno dello stesso progetto, Lewis lanciò inoltre la sua seconda rivista The Tyro, anch'essa pubblicata per due anni soltanto. Il secondo numero del 1922 conteneva un importante saggio estetico di Lewis, An Essay on the Objective of Plastic Art in our Time. Negli anni '20 riprese l'attività di scrittore e avviò un'altra rivista, The Enemy (che pubblicò tre numeri tra il 1927 e il 1929), in gran parte scritta da lui e riguardante argomenti bellici. Scrisse inoltre pezzi importanti di critica in The Art of Being Ruled (1926) e Time and Western Man (1927), un saggio culturale e filosofico che trattava anche alcuni aspetti della letteratura e del pensiero di James Joyce. Sul piano filosofico, Lewis si trovava in profondo disaccordo con Henri Bergson, Samuel Alexander, Alfred North Whitehead e altri della stessa corrente. Nel satirico The Apes of God (1930), invece, Lewis attaccava il panorama letterario londinese tra cui Osbert Sitwell e la sua famiglia: l'attacco gli valse numerosi nemici e un'insofferenza generale da parte del pubblico di Londra, che da quel momento in poi gli causò non pochi problemi. Il suo libro Hitler (1931), in cui difendeva Hitler definendolo un innocuo vegetariano i cui piani pacifici venivano minati dal comunismo, gli fece guadagnare anche l'antipatia di liberali e antifascisti, soprattutto dopo la salita al potere del dittatore nel 1933. Scrisse successivamente The Hitler Cult (1939) in cui rivedeva con veemenza le proprie posizioni, ma valse a poco. Nel 1930 Wystan Hugh Auden lo definì "quel vecchio solitario vulcano della destra". Tra il 1934 e il 1937 scrisse The Revenge for Love, ambientato durante la guerra civile spagnola e considerato il migliore dei suoi romanzi. Allo stesso periodo appartiene anche l'interessante raccolta di saggi critici Men without Art (1934) contenente uno dei primi brani su Faulkner ed il famoso saggio su Ernest Hemingway. I dipinti tra il 1930 e il 1940 furono probabilmente le sue opere migliori: si tratta principalmente di ritratto, tra cui quello a Edith Sitwell, T.S. Eliot e Ezra Pound.
 
Lewis passò la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti e in Canada: appartengono a questo periodo i suoi acquerelli sul tema della creazione realizzati a Toronto. Tornò in Inghilterra nel 1945 e nel 1951 divenne completamente cieco. Nel 1950 pubblicò la sua opera autobiografica Rude Assignment e nel 1952 un'altra raccolta di saggi contenente scritti su autori come George Orwell, Jean-Paul Sartre e André Malraux intitolato The Writer and the Absolute (Lo scrittore e l'assoluto). Gli succedette il romanzo semi-autobiografico Self Condemned (1954): Lewis morì nel 1957 senza convertirsi a quel cattolicesimo cui era sempre stato interessato.
 
I romanzi di Lewis sono noti soprattutto per il loro approccio satirico e ostile alle minoranze degli ebrei e degli omosessuali: la pubblicazione del saggio T.S. Eliot, Anti-Semitism, and Literary Form di Anthony Julius, nel 1995 e successivamente nel 2003, in cui l'antisemitismo di Lewis veniva descritto come "essenzialmente triviale" è stato probabilmente l'apice della disistima critica. La posizione dei critici moderni sembra essere più incline a riconoscergli alcuni meriti, pur senza rinnegare completamente molti validi punti della condanna di Julius. I principali elementi di antisemitismo nell'opera letteraria di Lewis sono il romanzo Tarr, nella cui seconda edizione del 1928 venne aggiunto il personaggio chiave di un ebreo che causa il dissidio all'interno dei protagonisti anglosassoni, e The Apes of God del 1930, che contiene numerose figure negative di ebrei tra cui l'autore ed editore modernista Jamesjulius Ratner, in cui si riconoscono stereotipi e parodie a personaggi esistenti quali John Rodker e James Joyce.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #388 il: 06 Marzo 2013, 12:37:22 »
FRED PERRY

Frederick John Perry (Stockport, 18 maggio 1909 – Melbourne, 2 febbraio 1995)

...................................... è stato un tennista britannico, vincitore per tre volte del torneo di Wimbledon.

Nato a Stockport nel Cheshire, in Inghilterra, il suo nome è legato oltre che alle sue imprese sportive al marchio di abbigliamento che porta il suo nome e che ha come riferimento una coroncina di alloro cucita sugli abiti.

Prima dei tanti successi da tennista, Fred Perry fu uno dei grandi pionieri del Tennis tavolo infatti all'età di soli 18 anni divenne campione del mondo a Budapest nel 1929.
 
Fred Perry è conosciuto per aver legato il suo nome al torneo di tennis di Wimbledon (dove ha vinto tre titoli), per la Coppa Davis vinta per l’Inghilterra o per aver dato il proprio nome ad una racchetta da tennis o per il successo imprenditoriale della linea omonima di abbigliamento.

Pochi sanno invece che prima di dedicarsi al tennis, Fred Perry è stato un campione nel tennistavolo tanto da vincere il titolo mondiale nel 1929 a Budapest (fu la sua seconda partecipazione dopo quella di Stoccolma del 1928 in cui si classificò terzo). In finale si trova di fronte uno dei fortissimi giocatori di casa: Michael Szabados. Fred viene da un’annata in cui non è riuscito a vincere nemmeno un torneo. La situazione è di quelle che fanno innervosire qualsiasi giocatore. Ma non Fred Perry. Durante il match, anche negli istanti più importanti, egli trova il tempo per sorridere e scherzare, al punto da sconcertare Szabados che gode il favore del pubblico di casa. Questo suo modo di fare piace talmente al pubblico che incomincia a simpatizzare per lui. Szabados è sempre più nervoso e sente il titolo sfuggirgli di mano. Fred non si fa pregare e vince il titolo. Il suo gioco è prevalentemente difensivo, poco spettacolare, ma molto solido. Il rovescio peraltro sa essere molto insidioso, grazie anche al fenomenale gioco di polso con cui esegue tutti i colpi. Ben presto lascia le competizioni di tennistavolo per dedicarsi interamente al tennis. Nel nuovo sport stupisce il mondo col suo diritto "di polso" e vien da chiedersi se sarebbe stato un colpo così efficace se Fred non avesse prima giocato a tennistavolo.
 
La sua vittoria nel singolo del torneo di Wimbledon 1936 è stata, finora, l'ultima di un tennista britannico nel prestigioso torneo londinese.

Amico di René Lacoste, negli anni trenta creò la linea di abbigliamento che porta il suo nome e che negli anni cinquanta e sessanta era considerata tra le migliori in fatto di indumenti per il tennis e il polo. Come per Lacoste il capo simbolo del marchio rimane la polo, che presenta come segno distintivo una corona d'alloro sulla sinistra del petto; si distingue da Lacoste per il fatto che il logo è ricamato nel tessuto piuttosto che essere cucito come invece avviene per il piccolo coccodrillo francese.
Fred Perry vide il successo della sua linea consolidarsi soprattutto negli anni Sessanta, allorché il marchio divenne molto popolare tra i giovani britannici. Buona parte del movimento giovanile degli anni Sessanta era conosciuto col nome di mod, abbreviazione di «modernist»; appartenendovi si seguiva tra l'altro un certo stile nel vestire, con abiti firmati Fred Perry, Lonsdale o Ben Sherman, marchi in voga nella Gran Bretagna di quel decennio.
 
È inoltre assieme a Lacoste l'inventore delle maglie cosiddette polo, poiché usate anche nell'ambito dell'omonimo sport, caratteristiche anche dal pregiato tipo di fabbricazione e lavorazione del cotone. Negli anni settanta nasceranno anche altre marche che produrranno polo, come la Polo Ralph Lauren, che ha preso spunto da Fred Perry e Lacoste, ma che non le ha inventate, e tante altre linee simili, che hanno in qualche modo imitato a modo loro lo stile delle Polo originali.


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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #389 il: 06 Marzo 2013, 12:50:27 »
BRIAN BARNES

Brian Barnes (nato il 3 giugno 1945)

............................................................... è un giocatore di golf professionista.

E 'nato a Addington, Surrey, in Inghilterra, e vive in Inghilterra, ma ha rappresentato la Scozia a livello internazionale.
Barnes è stato istruito a Millfield School di Somerset.
 
Barnes è nota per aver battuto Jack Nicklaus due volte in un giorno in gioco single match, durante la Ryder Cup 1975, il 21 settembre, vincendo 4 e 2 nel turno mattino e 2 & 1 nella sessione pomeridiana.

Barnes ha imparato  a giocare a golf da suo padre, che era segretario a Burnham e Berrow Golf Club e più tardi divenne un allievo (e futuro figlio-in-law) di Max Faulkner, campione Open del 1951. Egli è diventato professionista nel 1964.
 
Barnes è stato uno dei giocatori più importanti nel tour europeo del 1970. Egli ha posto tra il 4 e l'8 per l'Ordine di Merito ogni anno 1971-1980 (del 1971 money list era semi-ufficiale, e il tour europeo formalmente iniziata nel 1972). Ha vinto nove eventi del Tour tra il 1972 e il 1981, e ha vinto anche eventi professionali in Africa, Australia e Canada. Aveva tre top ten al The Open Championship.
 
Nel 1995, Barnes è diventato idoneo a giocare in tornei senior, e ha avuto molto successo. Ha vinto il Senior British Open Championship nel 1995 ed è diventato il primo uomo a difendere con successo il titolo nel 1996. Ha superato europea Tour Order of Merit Anziani nel 1995, e continuò il gioco degli Stati Uniti Champions Tour alla fine del 1990 con un moderato successo. L'artrite ha ostacolato la sua carriera e lo ha costretto a lasciare torneo di golf nel 2000.
 
Barnes ha giocato per Gran Bretagna e Irlanda e, infine, l'Europa in sei Coppe dei Campioni consecutive Ryder 1969-1979. Ha un 10-14-1 vittorie-sconfitte-tie record compresi un record di 5-5-0 in partite singole (ci sono due serie di incontri di singolare in alcune delle Coppe Ryder a cui ha partecipato). Aveva una partnership di successo con Bernard Gallacher in foursome e quattro-ball partite, ma è ricordato soprattutto per battere Jack Nicklaus due volte in un giorno nel 1975.

da wikipedia

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