Autore Topic: Versi sparsi - l'angolo della poesia -  (Letto 8632 volte)

rais

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #15 il: 17 Febbraio 2017, 20:38:04 »
La torcia fumosa.

E' fumoso, brutto e nodoso, mozza il fiato e anche il respiro, ma se lo fumi ti senti rinato, perchè cura la bile eppur l'apparato.
E' una torcia di fuoco tutta grinzosa,
che da tempo remoto appartiene alla Storia.
E' la storia d'Italia che ha creato il " Toscano" per la delizia di ogni palato.
Fumato da umili e da grandi signori,
è per tutti un "revival" di memorie.....di glorie.
Al momento attuale non puoi farne a meno, perchè ti senti qualcuno...... ti senti sereno.

Giulio Lazzeri

Questa poesia apparsa tantissimi anni fa sulla rivista Amici della Pipa, non rispecchia assolutamente lo stato di salute del toscano di MST, la vedrei però azzeccata con i Mastrotornabuoni sia long che scorciati e con il Toscano del Presidente.

CODEX

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #16 il: 18 Febbraio 2017, 10:18:28 »
Ti adoro

T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!

E tanto più t’amo quanto più mi fuggi, o bella,
e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #17 il: 20 Febbraio 2017, 11:34:53 »
E LASCIATEMI DIVERTIRE


Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi!

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.


Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la spazzatura
delle altre poesie

Bubububu,
fufufufu.
Friu!
Friu!

Ma se d'un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?


bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.


Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno
si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.


Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!


Ma giovanotto,
ditemi un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?


Huisc...Huiusc...
Sciu sciu sciu,
koku koku koku.


Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.


Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.


Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.


Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.


Certo è un azzardo un po' forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte.


Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!


Infine io ò pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non dimandano
più nulla dai poeti,
e lasciatemi divertire!
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

CODEX

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #18 il: 21 Febbraio 2017, 13:19:27 »
"One Too Many Mornings"

Down the street the dogs are barkin'
And the day is a-gettin' dark
As the night comes in a-fallin'
The dogs'll lose their bark
An' the silent night will shatter
From the sounds inside my minds
For I'm one too many mornings
And a thousand miles behind.

From the crossroads of my doorstep
My eyes start to fade
As I turn my head back to the room
Where my love and I have laid
An' I gaze back to the street
The sidewalk and the sign
And I'm one too many mornings
An' a thousand miles behind.

It's a restless hungry feeling
That don't mean no one no good
When ev'rything I'm a-sayin'
You can say it just as good
You're right from your side
I'm right from mine
We're both just too many mornings
An' a thousand miles behind.

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #19 il: 22 Febbraio 2017, 22:38:16 »
CODEX (NCH)

Mi manchi
come manca il mare a un'isola
come ad un bottone l'asola
come un mese a un calendario
e a un teatro il suo sipario
a una suora il suo rosario
come le ali a un aereoplano
l'altalena ad un bambino
la sua patria a un emigrato

Mi manchi
come l'ago ad un pagliaio
allo Yeti il suo ghiacciaio
come il vento agli aquiloni
come il cacio ai maccheroni
e la penna ad un notaio
come manca un pesce all'amo
come a volte manca il fiato
e a me dirti che ti amo

Lo nasconderò
questo nostro amore
perchè tu non lo veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi...

Mi manchi
come le radici a un albero
come il campo ad un trattore
come al lampo manca il tuono
e al peccato il suo perdono
al mercato il suo frastuono
al ciclista la discesa
a un altare la sua chiesa
ed a Dio la mia preghiera

Lo nasconderò
questo grande amore
perchè il mondo non veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
...che ti amo ancora...
e che mi manchi...
...quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi...

Mi manchi
come tela ad un pittore
come adesso le parole
come a me manca il tuo amore
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #20 il: 24 Febbraio 2017, 13:42:57 »
Come per la radica, esistono versi toscani e versi liguri.


    Fabrizio De André (1976)

    Un Giudice

Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d'una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d'un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell'ora dell'addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.
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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #21 il: 24 Febbraio 2017, 13:48:39 »
Un esercito di cavalieri, dicono alcuni,‎
altri di fanti, altri di navi,‎
sia sulla terra nera la cosa più bella:‎
io dico, ciò che si ama.‎
È facile far comprendere questo ad ognuno.‎
Colei che in bellezza fu superiore
a tutti i mortali, Elena, abbandonò
il marito
pur valoroso, e andò per mare a Troia;‎
e non si ricordò della figlia né dei cari
genitori; ma Cipride la travolse
innamorata…‎

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #22 il: 24 Febbraio 2017, 14:48:43 »
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Je suis né pour jouer
Donnez-moi un tréteau minable et sans chaleur
Je vais me surpasser
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Mais j'ai ça dans le sang
Donnez-moi quatre planches et quelques spectateurs
Et j'aurai du talent,
Du talent

Dans une pièce de trois murs
A ventre ouvert sur le public
Tout comme au bord d'un gouffre obscur
Avec mon trac, mes tics
Je viens donner la comédie
Vibrant d'un feu qui brûle en moi
Je parle, je pleure, et je ris
Et vis mon rôle chaque foi
Ne me condamnez pas sans comprendre mon cœur
Je sui d'une autre race


Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
La scène est mon espace

Ma vie commence alors
Que je vois le décor
Que j'entends les trois coups
Et je suis malgré moi
pris de peur et de joie
Quand le rideau se lève
Là , mon cœur bat si fort
Que je frôle la mort
Et que j'en oublie tout
Mais au moment exact
Je fais le premier pas
Pour entrer dans mon rêve

Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
J'ai choisi mon destin
Donnez-moi dix répliques et quelques projecteurs
Vous verrez mes moyens
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Et c'est toute ma vie
Donnez-moi un théâtre, un rôle à  ma hauteur
Et j'aurai du génie
Du génie

Sous un maquillage savant
ou le visage à  découvert
Emphatique ou discrètement
Je dis la prose ou bien le vers
Avec tendresse avec fureur
Selon la pièce et puis l'emploi
Je souffre, je vis ou je meurs
Et mens jusqu'à  ce que j'y croie
Soit dit sans vanité je connais ma valeur
Et si pour vous peut-être
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Je reste fier de l'être


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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #23 il: 24 Febbraio 2017, 17:27:30 »
Giorgio Baffo (1694-1768)

El regalo più caro alle donne

Caro Cazzo, che in fondo della panza
Ti xe là fatto, che ti par un palo,
Che se una Donna te vien a cavalo
Ti me deventi un Paladin de Franza.

D’ordinario ti gà la bell’usanza
De dormir su i cogioni, e farghe ’l calo,
Ma se d’un Cul te vien fatto regalo
Ti salti sù con tutta la baldanza.

De zuccaro ti è fatto, come un pan,
E le Donne te crede un donativo,
E ’l più bon, che se possa darghe in man;

Co le vuol, de sto gusto no le privo,
Ghe ’l dago ancuo piuttosto, che doman
E ghe ’l dago per bocca, o in lavativo.



Per chi desiderasse compenetrare meglio la poesia di Baffo indichiamo:
https://lombradelleparole.wordpress.com/2014/11/19/dodici-poesie-erotiche-di-giorgio-baffo-1694-1768-scelte-da-giorgio-linguaglossa-commento-di-gian-franco-torcellan/
ed anche:
Giorgio Baffo, Poesie, a cura di Piero del Negro, Arnoldo Mondadori Editore Milano, 1991.
« Ultima modifica: 24 Febbraio 2017, 17:30:38 da CVAB »
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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #24 il: 24 Febbraio 2017, 17:56:55 »
ALBIO TIBULLO. Elegiae. L'amore per la pace (I, 10)

    Quis fuit, horrendos primus qui protulit enses?
    Quam ferus et vere ferreus ille fuit!
    Tum caedes hominum generi, tum proelia nata,
    Tum brevior dirae mortis aperta via est.
    An nihil ille miser meruit, nos ad mala nostra
    Vertimus, in saevas quod dedit ille feras?
    Divitis hoc vitium est auri, nec bella fuerunt,
    Faginus astabat cum scyphus ante dapes.
    Non arces, non vallus erat, somnumque petebat
    Securus varias dux gregis inter oves.
    Tunc mihi vita foret, Valgi, nec tristia nossem
    Arma nec audissem corde micante tubam.
    Nunc ad bella trahor, et iam quis forsitan hostis
    Haesura in nostro tela gerit latere.
    Sed patrii servate Lares: aluistis et idem,
    Cursarem vestros cum tener ante pedes.
    Neu pudeat prisco vos esse e stipite factos:
    Sic veteris sedes incoluistis avi.
    Tunc melius tenuere fidem, cum paupere cultu
    Stabat in exigua ligneus aede deus.
    Hic placatus erat, seu quis libaverat uvam
    Seu dederat sanctae spicea serta comae:
    Atque aliquis voti compos liba ipse ferebat
    Postque comes purum filia parva favum.
    At nobis aerata, Lares, depellite tela,
    Hostiaque e plena rustica porcus hara.
    Hanc pura cum veste sequar myrtoque canistra
    Vincta geram, myrto vinctus et ispe caput.
    Sic placeam vobis: alius sit fortis in armis,
    Sternat et adversos Marte favente duces,
    Ut mihi potanti possit sua dicere facta
    Miles et in mensa pingere castra mero.
    Quis furor est atram bellis accersere Mortem?
    Imminet et tacito clam venit illa pede.
    Non seges est infra, non vinea culta, sed audax
    Cerberus et Stygiae navita turpis aquae:
    Illic peresisque genis ustoque capillo
    Errat ad obscuros pallida turba lacus.
    Quin potius laudandus hic est quem prole parata
    Occupat in parva pigra senecta casa!
    Ipse suas sectatur oves, at filius agnos,
    Et calidam fesso comparat uxor aquam.
    Sic ego sim, liceatque caput candescere canis
    Temporis et prisci facta referre senem.
    Interea Pax arva colat. Pax candida primum
    Duxit araturos sub iuga curva boves:
    Pax aluit vites et sucos condidit uvae,
    Funderet ut nato testa paterna merum:
    Pace bidens vomerque nitent, at tristia duri
    Militis in tenebris occupat arma situs.
    At nobis, Pax alma, veni spicamque teneto,
    Profluat et promis candidus ante sinus.

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #25 il: 25 Febbraio 2017, 11:21:04 »
Te possino dà tante cortellate
pe’ quante messe ha dette l'arciprete
pe’ quante messe ha dette l'arciprete
pe’ quante vorte ha detto orate frate

Er bene che te vojo nun lo dico
te vorebbe vede’ a ponte impiccato
te vorebbe vede’ a ponte impiccato
con la testa mozzata e pe panico
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

rais

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #26 il: 25 Febbraio 2017, 18:38:13 »
A MARI !

E' bellu lu mari pi li palumbari;
è bellu lu mari pi baddazza;
è bellu lu mari cu li rizzi;
è bellu lu mari cu li vitra;
è bellu lu mari nall'isolotto Brancati;
è bellu lu mari senza pipa;
è bellu lu mari co sucarru;
è bellu lu mari a Parigi;
è bellu lu mari che scaliddi;
Ma cu nun sapi di mari e fa finta di sapillu è a mari.

(anonimo)

« Ultima modifica: 25 Febbraio 2017, 18:56:55 da caporaiss »

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #27 il: 25 Febbraio 2017, 18:41:40 »
A MARI !

E' bellu lu mari pi li palumbari;
è bellu lu mari pi baddazza;
è bellu lu mari cu li rizzi;
è bellu lu mari cu li vitra;
è bellu lu mari nall'isolotto Brancati;
è bellu lu mari senza pipa;
è bellu lu mari co sucarru;
è bellu lu mari a Parigi;
è bellu lu mari che scaliddi;
Ma cu nun sapi di mari e fa finta di sapillu è proprio a mari.

(anonimo)

Questa te la sei inventata tu contro di me, ma non me ne può fregare di meno.
Divertiti, fa bene alla salute.

rais

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #28 il: 25 Febbraio 2017, 18:47:09 »
Non so chi sei, ti prego gentilmente di non importunarmi, se sei ignorante in poesie  studia.
Grazie

NCH

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Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #29 il: 27 Febbraio 2017, 08:50:06 »
PAUL VERLAINE

I lunghi singhiozzi
Dei violini
D'autunno
Mi feriscono il cuore
Con un languore
Monotono.

Tutto affannato
E pallido, quando
Rintocca l'ora,
Io mi ricordo
Dei giorni antichi
E piango;

E me ne vado
Nel vento maligno
Che mi porta
Di qua, di là,
Simile alla
Fogliamorta.

Les sanglots longs
Des violons
De l'automne
Blessent mon cœur
D'une langueur
Monotone.

Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l'heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure;

Et je m'en vais
Au vent mauvais
Qui m'emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.