Autore Topic: La fascinazione della marca  (Letto 30957 volte)

Offline Cristiano

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La fascinazione della marca
« il: 23 Marzo 2005, 13:36:36 »
Se ne parlava anche venerdi sera... solo taluni marchi hanno una capacità fascinativa ed evocativa. A torto o a ragine io certe ditte le considero "meglio" a priori, perchè l'aura del marchio mi condiziona.

Per me è così con tre grandi: Castello, Dunhill e, ma un po' meno, Charatan. Non a caso sono le marche in ordine alle quali c'è il maggior sviluppo collezionistico.

Dite la vostra, please
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Offline Slow

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La fascinazione della marca
« Risposta #1 il: 23 Marzo 2005, 15:30:34 »
Indubbiamente è così: il nome fa il suo effetto! Ai tre citati, io ci aggiungo Ashton (ma è questione mia personale).
Però tolto il nome, non sempre ....  :wink:
il pessimo Slow

pipaluce

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La fascinazione della marca
« Risposta #2 il: 23 Marzo 2005, 15:50:02 »
Il nome spesso è una garanzia, ma non sempre. Nella mia borsa, insieme alle pipe di blasone, ne tengo anche alcune rigorosamente anonime che tuttavia fumano benissimo. Il nome serve a far colpo sugli amici  :lol:

Offline samael

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« Risposta #3 il: 23 Marzo 2005, 21:40:19 »
Citazione da: "pipaluce"
Nella mia borsa, insieme alle pipe di blasone


chi è Blasone, un oscuro pipemaker emiliano?  :D  :D  :D  :D  :D


ehm... :oops:

Offline Cristiano

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« Risposta #4 il: 23 Marzo 2005, 23:08:23 »
Citazione da: "samael"
Citazione da: "pipaluce"
Nella mia borsa, insieme alle pipe di blasone


chi è Blasone, un oscuro pipemaker emiliano?  :D  :D  :D  :D  :D


ehm... :oops:
tremenda!
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Offline Centauro

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« Risposta #5 il: 09 Aprile 2005, 16:28:05 »
Il nome impresso può certamente dire molto sulla pipa che stiamo osservando, ma, probabilmente, non tutto. Se da una parte può esser una sorta di garanzia della bontà dell'oggetto, anche se non sempre è così, ad un profano quel nome può non significare assolutamente nulla. Credo che niente sia meglio dell'esperienza personale (osserva sperimenta e impara fa parte di me da sempre, nel bene o nel male). Una delusione piparia ottenuta da una Dunhill a seguito di un fortunato acquisto di una Brebbia possono sovvertire l'ordine dei marchi, per fare un estremo esempio.
Di certo c'è solo che il marchio della pipa evoca a grandi linee quanto spazio vuoto possa aver lasciato nel portafogli di colui che la addenta, qualificandone così o la grande passione per questi eleganti pezzi di radica, oppure un certo agio finanziario.
Dal canto mio, per il momento, non posso vantare di aver provato molti marchi; personalmente però, dinanzi ad una vetrina, dopo aver scrutato attentamente la/le pipa/e che mi interessa/no ne domando la marca... tanto se è amore, è amore a prima vista, o sbaglio? :wink:  :D
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Offline ismaele

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« Risposta #6 il: 09 Aprile 2005, 18:26:25 »
E il fascino delle Sasieni, dove lo metti Cristiano? :lol:  :wink:

Offline Cristiano

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« Risposta #7 il: 10 Aprile 2005, 10:56:49 »
Citazione da: "ismaele"
E il fascino delle Sasieni, dove lo metti Cristiano? :lol:  :wink:
vuoi proprio sapere dove TE lo metterei il fascino delle Sasieni? :twisted:
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Offline mificrozet

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« Risposta #8 il: 10 Aprile 2005, 16:45:41 »
Come in ogni cosa il nome è parte del gioco, certo è cosa diversa pavoneggiarsi con una Dunhill piuttosto che con un'anonima qualsiasi, io però rimango molto legato al rapporto qualità/prezzo e sono personalmente convinto che tenda sempre ad essere più vantaggioso nelle pipe senza grandi nomi, è un pò come comprarsi la Ferrari solamente per fare i 250 all'ora, però ci sono tante altre macchine che fanno i 250, costano molto meno e tante volte sono anche più comode, anche se la Ferrari è la Ferrari ...

Io comunque vado pazzo per le Butz-Coquin ...

 8O
Inglesi ... gente che correva nuda dietro una marmotta quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare !

Offline Centauro

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« Risposta #9 il: 10 Aprile 2005, 17:02:42 »
Citazione da: "mificrozet"
Come in ogni cosa il nome è parte del gioco, certo è cosa diversa pavoneggiarsi con una Dunhill piuttosto che con un'anonima qualsiasi, io però rimango molto legato al rapporto qualità/prezzo e sono personalmente convinto che tenda sempre ad essere più vantaggioso nelle pipe senza grandi nomi, è un pò come comprarsi la Ferrari solamente per fare i 250 all'ora, però ci sono tante altre macchine che fanno i 250, costano molto meno e tante volte sono anche più comode, anche se la Ferrari è la Ferrari ...

Io comunque vado pazzo per le Butz-Coquin ...

 8O


Tutte le automobili sono in grado di fare i 100kmh. Ci sono le Ferrari, che ci mettono appena 4 secondi (come la recentissima F430), ci sono auto sportive che ce ne mettono 9, ci sono utilitarie che ce ne mettono 15 o più; un dato emerge, ed è quello che prima o poi ci arrivano tutte. Una ottima fiammatura permette di arrivare prima a quell'Optimum di gusto che la pipa in radiac sa regalare (il caso F430), mentre altre pipe ci metteranno di più ma ugualmente arriveranno ad un Optimum di gusto spesso paragonabile alle altre.
Ora, i 100kmh a bordo di una Ferrari hanno un prestigio ed un'eleganza che magari sono distanti da una bella MG, e qua entra in gioco anche il fattore marchio e bellezza dell'insieme.
Poi, mentre talune macchine si fermano a 200kmh, la Ferrari prosegue oltre andando nel più pessimistico dei casi a 250kmh; si può dire altrettanto di alcune pipe non in grado di raggiungere la bontà ed il gusto di taluni modelli limitati prodotti con radiche d'eccezione... e qui entrano anche in gioco i fattori del costo di una Ferrari rispetto, che so, ad una BMW...

Grazie a mificrozet per lo spunto "motoristico pipario", e scusatemi per il dilungamento! :wink:

PS: io invece saluto Ferrari, Porsche, MG e BMW negli specchietti dopo uno 0-100 in 2,4".... :D  :P
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Offline Cristiano

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« Risposta #10 il: 13 Ottobre 2005, 17:36:13 »
in questi giorni nei quali mi sto godendo la nuova Dunhill, mi trovo a crogiolarmi nella contemplazione sia della meravigliosa - e unica !!! - sabbiatura propria dell'alma ditta londinese, ma anche, e parecchio, dello white spot.

Fra l'altro, dato che Pipaluce è tra i massimi esperti Dunhill, la sabbiatura segue un procedimento particolare, specie nelle Shell (la stessa bellezza la riscontravo sabato nella pipona di Bernardo presa da Agide)?
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pipaluce

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« Risposta #11 il: 13 Ottobre 2005, 22:46:24 »
Cristiano, io ti ringrazio, ma non sono per niente un massimo esperto Dunhill. Gli esperti, quelli veri, sanno vita, morte e miracoli delle Dunhill. Tanto per farti un esempio, a seconda della linea della pipa, sono in grando di dirti non solo l'anno di produzione, ma anche l'artigiano e il capomastro del laboratorio Dunhill che ci hanno messo le mani. Nel mio caso mi accontento di sapermi districare tra le varie sigle, anni di produzione, linee e stili.
Sono contento che ti ci stai trovando bene.  8)

Offline Cristiano

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« Risposta #12 il: 14 Ottobre 2005, 15:15:32 »
non ti sminuire...
sai rispondere alla mia curiosità? il procedimento della sabbiatura delle Shell è particolare o è solo una mia impressione che sia diverso da altre sabbiature ancorchè prestigiose?
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pipaluce

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« Risposta #13 il: 14 Ottobre 2005, 15:26:08 »
che la sabbiatura delle Dunhill sia particolarmente accurata, restituendo una impressione di una nitida scultura naturale, non è prerogativa assolutamente esclusiva. Ad esempio Mastro e, a suo tempo, Fiamma di Re, hanno prodotto sabbiature simili e anche più profonde rispetto a Dunhill. La nitidezza e la profondità della sabbiatura dipendono innanzitutto da un buon ciocco ben venato e poi dalla sottigliezza del getto di sabbia. Naturalmente un getto di sabbia sottile che produca una "scultura" particolareggiata e nitida, richiede più tempo e cura rispetto ad una sabbiatura fatta con una grana di sabbia più grossa. E' comunque documentato che Dunhill sabbiasse le pipe già a partire dagli anni 20 e che abbia sempre considerato una tale operazione per niente secondaria al finissaggio liscio, universalmente ritenuto più pregiato. Ad esempio, le sabbiate chiare Tanshell hanno prezzi non troppo dissimili dalle lisce.

Offline coureur-des-bois

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« Risposta #14 il: 14 Ottobre 2005, 16:07:35 »
Per la mia poca esperienza, trovo che Ceppo esegua una sabbiatura molto accurata e lasci una patina opaca alla radica, che a me sembra molto elegante. La vostra discussione mi ha mosso al confronto diretto ( della sabbiatura ) e francamente devo dire che Rossi è molto bravo!
N.B.: curva Ceppo 20€, Dunhill 300€.
Bernardo
Amplius invenies in sylvis quam in scriptis