Autore Topic: Il fumatore di pipa  (Letto 209085 volte)

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #90 il: 22 Gennaio 2013, 12:06:36 »
HELMUT SCMIDT

Altro fumatore di Pipa illustre :

A dire il vero non so quanto fumasse la pipa, ho trovato solo una sua immagine con la pipa e, risale agli anni 70.

Helmut Heinrich Waldemar Schmidt :
Amburgo, 23 dicembre 1918) è un politico tedesco.
È stato cancelliere della Repubblica federale tedesca dal 6 maggio 1974 al 1 ottobre 1982.
Dopo aver partecipato al conflitto mondiale, divenuto membro del Partito Socialdemocratico tedesco nel 1946, fu parlamentare del Bundestag nel 1953-1962. Mantenne il ruolo di ministro della difesa della RFD nel 1969-1972, diventando nel 1972 ministro dell’Economia e delle Finanze. Nel 1974 subentrò a Willy Brandt alla guida del governo, venendo sostituito nel 1982 da Helmut Kohl per mezzo di una mozione di sfiducia costruttiva, utilizzata per la prima volta nella storia della Repubblica Federale Tedesca, che fu presentata dai suoi alleati della FDP in seguito a disaccordi in tema di politica economica e politica estera. Resse il paese per otto anni, durante un periodo segnato dal terrorismo (banda Baader-Meinhof), dalla guerra fredda che coinvolgeva la RFD e la vicina Repubblica Democratica, dal rafforzamento dell'integrazione europea e dalla crisi energetica che provocò forti fiammate inflazionistiche in tutto l'Occidente industrializzato, segnato anche dalla recessione.
Nato ad Amburgo da due insegnanti, ottenne nel 1937 il diploma di scuola superiore. Partecipò nelle forze armate alla seconda guerra mondiale, durante la quale sposò, nel 1942, Hannelore Glaser ("Loki"), da cui ebbe due figli. Si laureò in economia nel 1949, condividendo un'impostazione keynesiana moderata.
Dal 1946 fu membro del Partito Socialdemocratico Tedesco, poi presidente della Lega degli studenti socialisti tra il 1947 e il 1948. Assurse alla dirigenza del partito nel 1958, diventandone vicepresidente federale dal 1968 al 1984, collocandosi nell'ala moderata dell'SPD.
Membro del Bundestag per Amburgo dall'ottobre 1953 al gennaio 1962 e dall'ottobre 1965 al febbraio 1987, senatore (ministro) dell'Interno del Land di Amburgo dal dicembre 1961 al dicembre 1965 (dove si distinse durante l'alluvione del febbraio 1962), presidente del gruppo parlamentare SPD dal 1967 all'ottobre 1969, ministro della Difesa della RFT dall'ottobre 1969 al luglio 1972 (contribuendo a rinsaldare i rapporti con il Patto Atlantico e a riformare le forze armate), ministro delle Finanze della RFT dal luglio 1972 al maggio 1974
Successe nel 1974 a Willy Brandt, in seguito allo scandalo che aveva coinvolto il segretario dell'ex cancelliere Günter Guillaume, smascherato come spia della Germania Est. Nel 1976 vinse le elezioni federali formando un secondo governo in alleanza col Partito liberal-democratico. Come cancelliere federale contribuì al percorso della costruzione dell'Unione Europea, in particolare istituzionalizzando il Consiglio Europeo nel 1974 e lanciando il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nel 1978, il Sistema Monetario Europeo (antesignano dell'euro) nel 1979 e favorendo la prima elezione diretta del Parlamento Europeo nello stesso 1979.
Favorì inoltre la nascita del G5 nel 1975, poi divenuto G8, e la "doppia decisione" con cui la NATO contrappose l'installazione dei Pershing-2 e dei Cruise, dispiegati sul suolo tedesco e per le pressioni di Schmidt anche su quello italiano, al mancato smantellamento dei missili SS-20 che l'URSS aveva collocato nel teatro europeo. Dapprima allacciando strette relazioni con Nixon, prese progressivamente le distanze dai successori di quest'ultimo, Carter e Reagan.
 Queste azioni di politica estera furono realizzate grazie al buon rapporto, politico e personale, con Valery Giscard d'Estaing, allora presidente della Francia: si iniziò a parlare da allora di asse franco-tedesco[1], cioè di una linea comune di intesa che poi ebbe nuovi fasti col buon rapporto tra François Mitterrand ed Helmut Kohl. Alla crisi energetica degli anni 70 rispose con politiche economiche disinflazionistiche, ma rifiutando di operare tagli della spesa sociale (non esitando a ricorrere all'indebitamento pubblico), che ebbero riverberi sull'impetuoso sviluppo del paese, frenato dopo venti anni di incessante ascesa.
 Riconfermato cancelliere nel 1980, sempre in alleanza con i liberali, cercò di favorire il dialogo tra le due Germanie, rilanciando i rapporti della Repubblica federale con i vicini orientali (Ostpolitik), sulla scia di Brandt, linea che ebbe risonanza negativa presso la NATO (ricevette per questo accuse di infedeltà dall'Alleanza). Il suo governo cadde nell'ottobre 1982, con l'utilizzo per la prima volta dell'istituto della sfiducia costruttiva, per il venir meno dell'appoggio del Partito liberale a seguito di varie divergenze in materia di spesa sociale, indebitamento pubblico, rapporti Est-Ovest, sostituito da una coalizione democristiano-liberale guidata da Helmut Kohl.
 Politico pragmatico, terminato il ruolo di membro del Bundestag, si ritirò dalla politica attiva nel 1986. Oggi si è pronunciato in termini critici sulla posizione di dominio che sembra occupare la Germania in Europa, mettendo in guardia sulle conseguenze funeste che una leadership tedesca costruita a spese dei paesi periferici, a suo dire, potrebbe avere in futuro sul progetto europeo.
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 12:59:37 da StefanoG »

Offline Cristiano

  • Moderatore globale
  • Sovrano Grande Pipatore Generale
  • *****
  • Post: 7134
    • Mostra profilo
    • http://www.studiolegaleciani.it
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #91 il: 22 Gennaio 2013, 12:14:42 »
era quello accanto a Pertini nella finalissima 1982???
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

Cave Secretarium

www.studiolegaleciani.it

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #92 il: 22 Gennaio 2013, 12:21:53 »
Cristiano non lo so  ;D
Non ho sottomano immagini della finale del 1982.
Ma può essere, dato che rimase in carica come cancelliere fino all'autunno del 1982.
Quindi, sicuramente fù invitato al palco delle autorità per assistere alla finale, nel posto centrale, in teroria vicino al capo di stato dell'altra squadra finalista, l'Italia, per noi Sandro Pertini e, vicino al capo di Stato della Nazione Ospitante dei giochi.
In teoria era lui.
Ma non ho immagini a suffragio.
« Ultima modifica: 22 Gennaio 2013, 12:42:58 da StefanoG »

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #93 il: 22 Gennaio 2013, 12:29:05 »
ALESSANDRO PIPERNO

Altro noto fumatore di pipa, questa volta giovane e in vita.

Alessandro Piperno. Scrittore, vincitore del Premio Strega 2012

Alessandro Piperno (Roma, 25 marzo 1972) è uno scrittore italiano.
Nato da padre ebreo e madre cattolica, si è laureato in letteratura francese presso l'Università di Roma Tor Vergata, dove ha insegnato a contratto la medesima materia ed è divenuto ricercatore dall'ottobre 2008.
Nel 2000 ha pubblicato per FrancoAngeli il saggio critico "Proust antiebreo" sulla figura di Marcel Proust.
È redattore della rivista Nuovi Argomenti.
Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo "Con le peggiori intenzioni", con quasi 200.000 copie vendute in pochi mesi, e con quale vince il premio Viareggio e il premio Campiello opera prima.
Il romanzo, che narra le vicende di mezzo secolo della famiglia Sonnino e in particolare del suo membro più giovane, Daniel, si caratterizza per lessico ricercato e uno stile ricco di aggettivi e di avverbi.
Nel 2010 ha pubblicato "Persecuzione", prima parte di un dittico intitolato Il fuoco amico dei ricordi; la seconda parte, Inseparabili, è stata pubblicata nel 2012.
Ha studiato chitarra e, fino al 2005, ha fatto parte di Random, una band rock-blues romana, in qualità di chitarrista solista e cantante.

È il vincitore del Premio Strega 2012 con "Inseparabili".

Seguono foto
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 12:59:57 da StefanoG »

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #94 il: 22 Gennaio 2013, 12:29:51 »
foto con pipa

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #95 il: 22 Gennaio 2013, 16:47:01 »
Film " La talpa ": David Dencik fuma la pipa in una scena del film...questo è un film che amo decisamente, e guarda caso c'è anche
chi fuma la pipa.

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #96 il: 22 Gennaio 2013, 17:12:40 »
ALBERTO LATTUADA

(Milano, 14 novembre 1914 – Orvieto, 3 luglio 2005)

E' stato un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano.
 Intellettuale dalla personalità eclettica, appassionato di letteratura, arte e fotografia, era noto soprattutto per aver trasposto sullo schermo molti celebri romanzi e alcuni kolossal anche per il piccolo schermo.
 Fautore di uno stile personale e rigoroso, ha raccontato l'individuo senza scrupoli tutto teso al raggiungimento di uno scopo, esplorando inoltre un erotismo quasi mai fine a se stesso (il corpo e la scoperta della sessualità femminile).
Nella sua lunga carriera ha scoperto e lanciato molte attrici come Marina Berti, Carla Del Poggio (divenuta poi sua moglie), Valeria Moriconi, Jacqueline Sassard, Catherine Spaak, Dalila Di Lazzaro, Therese Ann Savoy, Nastassja Kinski, Clio Goldsmith, Barbara De Rossi e Sophie Duez.
Figlio del compositore Felice Lattuada, crebbe fra la campagna lombarda e Milano. Durante gli studi liceali, nel dicembre 1932 fondò insieme ad Alberto Mondadori il periodico quindicinale Camminare... in cui svolse mansioni di critico d'arte, mentre Mario Monicelli si occupava di critica cinematografica. L'anno seguente ebbe la sua prima esperienza al cinema come scenografo del cortometraggio Cuore rivelatore, tratto da un racconto di Poe e diretto da un diciottenne Mario Monicelli. Insieme a Mario Baffico nel biennio 1935-1936, collaborò a Il museo dell'amore come consulente per il colore (si trattava del primo mediometraggio italiano girato interamente a colori) e come assistente alla regia al lungometraggio La danza delle lancette. Entrato in contatto con Gianni Comencini (fratello del regista Luigi) e Mario Ferrari, si mise alla ricerca sistematica di vecchie pellicole, salvandole dal macero presso i magazzini dei distributori e ponendo le basi della futura Cineteca Italiana di Milano.
 
Durante gli anni universitari si iscrisse ai GUF partecipando ai Littoriali della cultura e dell'arte. In questo modo riuscì ad organizzare delle proiezioni retrospettive, giacché solo le sezioni cinematografiche dei GUF erano autorizzate a svolgere queste attività. Dopo la laurea in architettura, a partire dal 1938 iniziò a collaborare a diverse riviste: su Tempo Illustrato scriveva come critico cinematografico, su Domus scriveva di architettura e arredamento; su Frontespizio pubblicò alcuni suoi racconti letterari. Nel 1940, nel difficile clima bellico riuscì ad allestire una retrospettiva di film francesi per la Triennale di Milano; il tumulto che seguì alla proiezione de La grande illusione provocò la sospensione delle proiezioni e il gruppo organizzatore dovette mettere in salvo le pellicole nascondendole alle ricerche della polizia fascista.
 
Nel 1941 organizzò anche una sua mostra e un libro di fotografie, Occhio Quadrato, ma passò subito al cinema a tempo pieno come aiuto regista per Mario Soldati (Piccolo mondo antico) e come sceneggiatore per Ferdinando Maria Poggioli (Sissignora). Tra il 1942 e il 1943 diresse i suoi primi due film, volutamente tratti da opere letterarie (il primo da Giacomo l'idealista di Emilio De Marchi e il secondo da La freccia nel fianco di Luciano Zuccoli) e non da soggetti originali per evitare le maglie della censura; definiti dalla critica «esercizi di stile formali e calligrafici», in realtà contenevano già quasi tutti gli elementi stilistici del suo cinema futuro. Equilibrio interno dell'inquadratura, uso sapiente delle luci e messa in risalto dei dettagli, calibrati movimenti di macchina e controllati stacchi di montaggio, saranno le cifre alle quali Lattuada rimarrà fedele.
 
Giacomo l'idealista segna l'esordio di Marina Berti, la prima di una serie di figure femminili alle quali Lattuada affida il compito di tracciare una psicologia, una cultura, un clima sociale o un'atmosfera. La freccia nel fianco, uno dei primi film italiani a esplorare (sia pure con tutte le prudenze di sorta) il mondo della sessualità infantile, ebbe anche una gestazione piuttosto travagliata; abbandonato dal regista dopo l'8 settembre 1943, venne ripreso e completato da Mario Costa, che tuttavia non risulta accreditato nei titoli.
 
Nell'immediato dopoguerra Lattuada si avvicinò al neorealismo con Il bandito, girato in una Torino devastata dai bombardamenti e dove sbandiera apertamente il suo amore per il cinema americano, e in particolare quello della gangster-story sullo stile di Scarface; su quel set debuttano in una parte drammatica la moglie Carla Del Poggio, da lui sposata il 2 aprile 1945 (da lei avrà due figli, Francesco, futuro direttore di produzione di fiction televisive, e Alessandro) e la sorella Bianca Lattuada come segretaria di edizione. Il film successivo, Il delitto di Giovanni Episcopo, tratto da D'Annunzio, si allontana da qualsiasi filone o corrente per iniziare a seguire la sua poetica base (l'individuo senza scrupoli in contrapposizione con una società inerte e indifferente a tutto) con maniacale puntiglio, organizzando alla perfezione scenografia e recitazione; in questo film si segnala in particolare quella di Aldo Fabrizi. Nel 1948, traendo suggestioni anche dal cinema francese, realizzò nella pineta di Tombolo insieme a Tullio Pinelli e Federico Fellini, il celebre Senza pietà, descrizione di un paese in rovina dove, con gli aiuti americani, sbarcano violenza, contrabbando e malavita.
 
Del 1949 è Il mulino del Po, tratto dal romanzo più famoso di Riccardo Bacchelli (che collaborò anche alla sceneggiatura). Curò la regia di Didone ed Enea di Henry Purcell al Teatro dell'Opera di Roma e insieme a Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Carlo Lizzani ed Elsa Morante, cominciò a progettare una serie di pellicole su temi scottanti come l'emigrazione, la speculazione edilizia, il sistema carcerario. Le pressioni della casa di produzione, che sceglierà poi di realizzare un film sul concorso di bellezza di Miss Italia e sul mondo dei fotoromanzi, lo spinsero a fondare una cooperativa insieme alla moglie, a Fellini e alla Masina, e a realizzare in totale autonomia Luci del varietà spaccato sul rutilante mondo dell'avanspettacolo, al quale collaborarono anche il padre e la sorella. Il film però si rivelò un disastro finanziario.
 
Con il film successivo, Anna Lattuada realizzò il suo più grande successo, grazie a protagonisti del livello di Silvana Mangano, Raf Vallone e Vittorio Gassman, e grazie a una canzone, El Negro Zumbon (ricavata da un vecchio standard ballabile cubano) che diventò un successo discografico mondiale. Riprendendo qualche tematica già presente in Riso amaro di Giuseppe De Santis, fornì più di uno spunto al successivo Mambo di Robert Rossen. Fu la prima pellicola italiana ad incassare oltre un miliardo di lire nelle prime visioni, e la prima ad essere presentata doppiata in inglese negli Stati Uniti. Il successo gli consentì di realizzare nel 1952 una delle sue opere più importanti, Il cappotto, dal racconto di Gogol, girato a Pavia, con protagonista Renato Rascel, uno dei primi film a svincolarsi definitivamente dal neorealismo, dove realtà e fantasia coesistono alla perfezione.
 
Nel film successivo, La lupa tratto dal celebre racconto di Giovanni Verga, Lattuada continuò il viaggio d'osservazione del corpo e della sessualità femminile che lo accompagnerà, tranne qualche eccezione, in tutta la sua filmografia. Nei film di Lattuada la forza della figura femminile rende per la prima volta esplicito l'aspetto della sottomissione dell'uomo, il quale di contro tende sempre al raggiungimento di un suo fine senza avere scrupoli morali: la proprietà, il denaro, il delitto e la vendetta. Con l'episodio Gli italiani si voltano, inserito in L'amore in città, Lattuada si fermò ad esaminare con la tecnica della candid camera il fenomeno del gallismo maschile; La spiaggia è antesignana della commedia di costume, critica feroce dell'ipocrisia borghese; Scuola elementare si basava sui desideri (economici e di donne) di un maestro e di un bidello (Billi e Riva), ma era anche una sorta di omaggio alla figura del padre, che era stato maestro elementare.
 
Nel dittico Guendalina e I dolci inganni il regista seguiva la trasformazione sentimentale e sessuale di due adolescenti, interpretate rispettivamente da Jacqueline Sassard e Catherine Spaak. Ad esse si contrappongono i kolossal La tempesta e La steppa tratti dai prediletti autori russi, Puškin e Čechov. Gli anni sessanta furono caratterizzati da trasposizioni di opere letterarie di Guido Piovene (Lettere di una novizia), Niccolò Machiavelli (La mandragola) e Vitaliano Brancati (Don Giovanni in Sicilia), fino a giungere a Venga a prendere il caffè da noi, tratto dal romanzo La spartizione di Piero Chiara, satira di una certa borghesia provinciale ipocrita e sessuofobica, interpretato da Ugo Tognazzi.
 
Nel 1970 Lattuada ebbe la sua seconda esperienza come regista lirico inaugurando il Maggio musicale fiorentino con La Vestale di Gaspare Spontini e fu inoltre membro della giuria del Festival di Berlino. Dopo due pellicole frutto di evidenti compromessi, Bianco, rosso e... con Sophia Loren, quasi un remake di Anna e Sono stato io!, dove Giancarlo Giannini, un anonimo lavavetri, immagina un gesto clamoroso che lo porti sulle prime pagine dei quotidiani, Lattuada dal 1974 volle trattare la tematica dell'erotismo, a partire da Le farò da padre e proseguendo con Oh! Serafina da un romanzo di Giuseppe Berto, Così come sei sul tema dell'incesto, fino agli ultimi suoi due film per il grande schermo, considerati artisticamente due fallimenti, La cicala e il tardo Una spina nel cuore, nuovamente tratto da Piero Chiara.
 
Nel 1981 iniziò a dirigere Nudo di donna, che dovette abbandonare quasi subito a causa di dissapori con l'attore protagonista, Nino Manfredi, che finì pertanto per dirigere sé stesso. Durante gli anni ottanta Lattuada firmò tre lavori per il piccolo schermo: il kolossal di successo Cristoforo Colombo, l'intensa miniserie Due fratelli e il mediometraggio Mano rubata, tratto da un racconto di Tommaso Landolfi, che esplora il mondo spietato del gioco d'azzardo. Nel 1994 fece una simpatica apparizione nel film Il toro diretto da Carlo Mazzacurati, e quattro anni dopo donò tutto il suo materiale d'archivio alla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, diretta all'epoca da Gianni Comencini. Morì a novant'anni nella sua casa di campagna a Orvieto, affetto da tempo dalla malattia di Alzheimer.

da Wikipedia

Segue foto con Pipa
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 13:00:47 da StefanoG »

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #97 il: 22 Gennaio 2013, 17:16:02 »
altre foto di Lattuada

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #98 il: 22 Gennaio 2013, 17:24:37 »
Perdonate se posterò ora la foto di un contadino tirolese che fuma la pipa, non sarà un personaggio famoso ma a me, questa
foto piace e poi, le mie origini montanare contadine escono fuori ...

di seguito alla stessa posterò altre foto di anziani fumatori di pipa, qualche contadino ...le trovo molto belle, spero di non deludere nessuno.

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #99 il: 22 Gennaio 2013, 17:27:45 »
ancora

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #100 il: 22 Gennaio 2013, 17:42:03 »
ALFONSO e NICOLA VACCARI :

PITTORI e SCRITTORI Alfonso e Nicola Vaccari , artisti gemelli classe 1961.
sono nati a Forlì dove vivono e lavorano.
 Si sono diplomati al liceo artistico di Ravenna e all’Accademia di Belle Arti di Bologna - corso di pittura; hanno esordito nell’85 con una mostra a cura di Achille Bonito Oliva a Bergamo, dal titolo DESIDERETUR, entrando a far parte della generazione successiva alla Transavanguardia italiana. La loro ricerca artistica negli anni è proseguita verso un ritorno all’ordine, nell’ambito del neorealismo, sino ad approdare nella Nuova Figurazione italiana. Hanno partecipato a numerose mostre collettive e personali a livello nazionale e internazionale, come artisti indipendenti; sono considerati fra i maggiori esponenti della pittura di paesaggio contemporaneo. La loro ricerca pittorica verge su soggetti di paesaggi notturni urbani e sulla centralità della figura femminile. Si sono occupati di critica d’arte e giornalismo, di performance teatrali di pittura sinestetica e di cinema, con un cortometraggio rivoluzionario dal titolo “Dietro l’angolo del sogno” - Tondini Production. Dal 1995 insegnano in un corso di formazione artistica a livello accademico, di disegno e pittura, sostenuto dal centro sportivo Libertas di Forlì. E’ uscito nel sett. del 2008 un loro romanzo edito da Azimut, dal titolo: “Angeli senza ali”. La loro pittura è un linguaggio artistico che guarda alla realtà quotidiana, al recupero della memoria attraverso scenari notturni, come luoghi vissuti nella contemporaneità. Ultimamente hanno eseguito opere importanti in luoghi prestigiosi, come la stanza N° 208 dal titolo “Nottetempo”, all’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro. Fra i critici e personaggi noti, che hanno maggiormente apprezzato le loro opere sono: Claudio Cerritelli, Claudio Spadoni, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Flaminio Gualdoni, Dacia Maraini, Red Ronnye, Francesco Gallo, Marco Dallari, Jean Blanchaert ed altri.

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #101 il: 22 Gennaio 2013, 17:46:35 »
Dag Hammarskjöld, eletto segretario generale delle Nazioni Unite, fuma la pipa durante una conferenza stampa al Ministero degli Affari Esteri svedese di Stoccolma, il 19 maggio 1953.

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #102 il: 22 Gennaio 2013, 17:59:38 »
WILLIAM FAULKNER

William Cuthbert Faulkner, nato Falkner  (New Albany, 25 settembre 1897 – Oxford, 6 luglio 1962),

.........................................è stato uno scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense.
 

Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1949 e considerato uno dei più importanti romanzieri statunitensi, autore di opere spesso provocatorie e complesse.
 
Le opere di William Faulkner sono caratterizzate da una scrittura densa di pathos e di grande spessore psicologico, da periodi lunghi e sinuosi e da una cura meticolosa nella scelta dello stile e del linguaggio. Nella pratica stilistica, fu considerato il rivale di Ernest Hemingway, che gli si oppone con il suo stile conciso e minimalista. È stato ritenuto forse l'unico vero scrittore modernista statunitense degli anni trenta: Faulkner si allaccia alla tradizione sperimentale di scrittori europei quali James Joyce, Virginia Woolf, e Marcel Proust, ed è noto per l'uso di strumenti espressivi innovativi: il flusso di coscienza, narrazioni elaborate da punti di vista multipli e salti temporali nella cronologia del racconto.

da wikipedia

seguono foto
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 13:01:46 da StefanoG »

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #103 il: 22 Gennaio 2013, 18:03:46 »
MAX FRISCH

Max Frisch (Zurigo, 15 maggio 1911 – Zurigo, 4 aprile 1991)
 
............................è stato uno scrittore e architetto svizzero-tedesco.


Figlio dell'architetto Franz Bruno Frisch e di sua moglie Karolina Bettina, nel 1930 si iscrisse all'Università di Zurigo in germanistica, ma dopo la morte del padre nel 1932 dovette interrompere gli studi per motivi finanziari, e iniziò a lavorare come corrispondente per il giornale Neue Zürcher Zeitung.
 
Tra il 1934 ed il 1936 intraprese molti viaggi per l'est ed il sud-est d'Europa. Il suo primo viaggio in Germania lo fece nel 1935.
 
Dal 1936 iniziò lo studio di architettura presso il politecnico federale di Zurigo (ETH Zürich: Eidgenössische Technische Hochschule Zürich), laureandosi nel 1942.
 
Dopo che nel 1942 vinse un concorso di architettura della città di Zurigo per la pianificazione e costruzione di una piscina comunale, che oggi porta il suo nome (Max-Frisch-Bad), aprì il suo studio di architettura. Sempre nello stesso anno sposò Gertrud Constanze von Meyenburg. Nel 1943 nacque la figlia Ursula e nel 1944 il figlio Hans Peter.
 
Nel 1947 incontrò Bertolt Brecht e Friedrich Dürrenmatt. Nel 1951 una borsa di studio della Fondazione Rockefeller gli permise di trascorrere un anno negli Stati Uniti. Nel 1954 si separò dalla sua famiglia, e dopo aver chiuso il suo studio di architettura nel 1955 iniziò a lavorare come libero scrittore.
 
Amante della cultura italiana e del suo popolo, visse a Roma poi nel 1964 acquistò una vecchia stalla a Berzona e la trasformò nella sua residenza preferita a partire dal 1965. È autore della famosa citazione inerente al periodo della grande emigrazione italiana in Svizzera: Volevamo braccia, sono arrivati uomini.

Da Wikipedia

seguono foto con pipa
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 13:02:36 da StefanoG »

Offline StefanoG

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2241
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #104 il: 22 Gennaio 2013, 18:19:54 »
Ferenc Pinter (Alassio, 19 ottobre 1931 –
Milano, 28 febbraio 2008)
 è stato un illustratore e pittore italiano.

Ferenc Pinter nacque ad Alassio, presso Savona, nel 1931. Suo padre, Jòzsef Pinter, era un pittore ungherese mentre la madre, Anna Antonazzi, veniva da Firenze. Nel 1940, la famiglia Pinter si trasferì a Budapest per curare una malattia tubercolare di Jòzsef, ma l’operazione chirurgica non ebbe buon esito e dopo pochi anni Ferenc rimase orfano di padre.
 Non fu ammesso all’Accademia di Belle Arti di Budapest per aver dimostrato una libertà di pensiero non conforme al totalitarismo comunista di quegli anni. In seguito alla rivolta del 1956 e all’arrivo dei carri armati sovietici, riuscì a fuggire in Italia. Appena arrivato a Milano, ottenne come primo lavoro la realizzazione di un gigantesco murale (80 m²) per la Radio Marelli. Nei tre anni successivi, Pinter continuò a realizzare manifesti pubblicitari per importanti aziende italiane finché, nel 1960, avviò una collaborazione con Arnoldo Mondadori Editore che durò 32 anni.
 Per la grande casa editrice milanese Pinter realizzava le copertine e le illustrazioni interne di libri. Iniziò con la collana Segretissimo, della quale dipinse le prime 14 copertine, ma è ricordato in particolare per il Commissario Maigret e i gialli di Agatha Christie; tuttavia, le tavole migliori le dipinse per la collana Oscar Mondadori. Il suo mezzo espressivo preferito era la tempera, che usava con straordinaria maestria dando vita a scene surreali, venate di una forte componente espressionista.
 Pinter è stato considerato uno dei più importanti illustratori europei e non a caso il suo nome rientra nei cataloghi internazionali Graphis e Gebrauchsgraphik.
 Nel 1989, con il suo inconfondibile stile, Pinter dipinse i 22 Trionfi dei Tarocchi dell’Immaginario[1], pubblicati da Lo Scarabeo di Torino con la presentazione dell’eminente storico dell’arte Federico Zeri. Tra il 2000 e il 2002, Pinter lavorò ai 56 Arcani Minori, anche questi editi da Lo Scarabeo.
 Sebbene fosse stato colpito da una grave malattia, Pinter continuò a lavorare fino al 28 febbraio 2008, data della sua scomparsa.

sa Wikipedia

seguono foto con pipa