Autore Topic: cellini  (Letto 31144 volte)

Offline ludwig

  • Cavaliere Latakita
  • *****
  • Post: 247
    • Mostra profilo
Re:cellini
« Risposta #45 il: 14 Giugno 2017, 15:48:11 »
Oh mannaggia ..non avrei mai pensato ad un casing/aromatizzazione cosi....... ???
Lo brucio nel camino quello che mi rimane....   :-[

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #46 il: 14 Giugno 2017, 16:07:27 »
Mah il Cellini a suo tempo era una innovazione: succoso, fresco e reditizio, negatore della classica panzana del "non mantiene quello che promette". Una vera spinta in avanti per la pipa tardo moderna e per gli appassionati. Flavoured Virginia e BC hanno sopra il 30% di non-tabacco come in qualsiasi legislazione. Gli agenti nocivi aggiunti su quanto di nocivo è la cosa in sè bruciando etc... sono ovunque confinati allo 1,5%, percentuale che non caratterizza le diffferenze motruose tra trinciati anche molto diversi. La riserva è che è stato subissato dall'evoluzione specifica del genere(v. Blue Note e simili) e che fa un passo indietro come rango gastronomico anche rispetto il più antico e spigoloso Sunday Fantasy..... Ma soprattutto non mi è mai piaciuto; a dispetto del 60% di tabacco, che per composti allotri di questa natura, potrebbe addirittura stupire per abbondanza ;)

ps.: se ti piace tiettelo. Per le cose che dispaicciono, non ci sono falò che tengano, e sono mediamente in schiacciante maggioranza
« Ultima modifica: 14 Giugno 2017, 16:42:17 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

Offline RHODESIAN

  • Gran Maestro Charatanico
  • *****
  • Post: 921
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #47 il: 14 Giugno 2017, 23:06:46 »
Oh mannaggia ..non avrei mai pensato ad un casing/aromatizzazione cosi....... ???
Lo brucio nel camino quello che mi rimane....   :-[

Guarda che è in ottima compagnia: praticamente tutti i Borkum Riff, e la maggior parte dei tabacchi in circolazione si attesta su questi valori, o di poco diversi (65% / 35% per moltissime miscele)
Anche Mac Baren; ma il nostro Nic ci conforta assicurandoci che in questo caso trattasi di integrazioni fatte con alimenti (dalla vaniglia al cioccolato, passando per varia frutta secca, miele, ecc.). Quindi, per me, non sempre gli "additivi" sono per forza di cose deleteri o assolutamente negativi. Credo dipenda da che tipo e di che qualità di additivi si parla, oltre che della quantità.
https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/monopoli/tabacchi/tabacchi_lav/produttori/produttori-ordine-alfabetico-k-z/planta-tabak_manufaktur
Qui, nell'anno 2013, puoi trovare l'esatta composizione del Cellini, dove puoi riscontrare che la percentuale di tabacco è del 59,6% del peso. Su 1000 mg. totali, ci sono 42 mg. di non meglio definiti "sapori", 22 mg di alcool, oltre alla classica liquirizia, ai preservanti, conservanti di rito, ecc.

D'altra parte anche tutti i Cavendish, come Nic insegna, sono/dovrebbero essere addizionati con buone quantità di alcolici (dovrebbe essere vino) durante la lavorazione.

Personalmente preferisco tabacchi con diverso rapporto tabacco /additivi.
Tieni presente che difficilmente si migliora il rapporto 80/20 e che i le miscele con oltre il 90% di tabacco si contano sulla punta delle dita (la maggior parte dei S. G., Rattray's Hal o the wind, Rattray's Old Gowrie, Mc Connel Scottish Flake e Scottish Cake, Dunhill Early Morning e 965, per fare alcuni esempi, qualche Peterson e pochi altri); non so il numero esatto nelle disponibilità nelle nostre tabaccherie, ma credo di non sbagliare se dico che non si superano i 20/25 prodotti che contengono oltre il 90% di tabacco.
D'altra parte, il solo zucchero, nelle sue varie forme, spesso da solo supera gli 80/100 mg di peso su 1000 mg. di tabacco...
« Ultima modifica: 15 Giugno 2017, 08:40:05 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline ludwig

  • Cavaliere Latakita
  • *****
  • Post: 247
    • Mostra profilo
Re:cellini
« Risposta #48 il: 15 Giugno 2017, 11:44:58 »
....ma in che mondo edulcorato viviamo,..  pensavo che nel tabacco ci fossero si umettanti conservanti etc...  ma non in queste percentuali..?!     Non so se sia buona o cattiva abitudine lasciar arieggiare tabacchi appena aperti,..ma lo faccio sempre.         Purtroppo aimè,.. i tabacchi con meno additivi che mi elenca Rhodesian sono proprio quelli che non riesco a reperire facilmente.
Mi consolo pensando che almeno lo zucchero nel caffè ho smesso di metterlo molto tempo fa .
Grazie per le informazioni.

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #49 il: 15 Giugno 2017, 12:10:41 »
E allora nel classico carillon forico come altre migliaia di volte arriva la figurina di Scotty delle Enterprise, "capo" ingegnere nella contingenza sistemato precariamente sulla plancia..

Il tabacco da Pipa, soprattutto quando di famiglia-genitura anglo-americana (come lo stesso Cellini) è un prodotto agro alimentare a base di tabacco.

Meno nel mondo rurale del Ns. Continente, in cui tabacco soprattutto scuro smistato a filiera breve, ha costituito un mondo diverso, che trasposto nella filiera commericale moderna ha dovuto, come appunto il Saint Claude, caricarsi del 14% di additivi (l'espressione per me ha senso solo nel salto di filiera-da rurale a lunga-di questi generi), pur essendo smerciato quasi secco.

Nel mondo Anglo Americano, elaborato dal commercio moderno molto sviluppato sia in fatto di colonie che di mezzi di tasporto e distribuzione, è nato un genere ispirato al mondo della sigaretta (orientali) e del gusto naturale europeo di continente, e queste sono le (ex) meravigliose EM, di cui qualcuno dice abbiano meno additivi del Saint Claude.

Io personalmente non ci credo, ma sulla interpretazione dei bugiardini aspetto il prossimo giro di carillone ;-). Però, una cosa la aggiungo: l'unico bugiardino capce di qualche influenza nlle nostre principali chiacchierate, l'ho linkato solo io tra milioni di ore di conversazioni foriche, ed è quello sulla (bufala) della Legislazione Britannica.... ma ho davvero poco da vantarmi ed essere felice ::) ;)

n.b.: preciso che la metafora del carillon, che spero graziosa, fa capo a un fenomeno inevitabile, tassativo ma positivo, perché la reiterazione dei temi-peraltro sempre apertissimi-significa incremento di presenze e interesse per la materia. Se ho sorriso di qualcosa, era di me ;-)
« Ultima modifica: 15 Giugno 2017, 12:41:57 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

Offline ludwig

  • Cavaliere Latakita
  • *****
  • Post: 247
    • Mostra profilo
Re:cellini
« Risposta #50 il: 15 Giugno 2017, 13:15:15 »
 :o.     .. chiarissimo,.. la metafora come il resto del tuo scritto .. mi rida' addirittura immagini visive vivissime,.. questo Scotty delle enterprise,  .. sulla plancia delle multinazionali mistificatrici del gusto.., 

Offline RHODESIAN

  • Gran Maestro Charatanico
  • *****
  • Post: 921
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #51 il: 15 Giugno 2017, 13:22:44 »
Concordo sul fatto che forse la "verità vera" non la dice nessuno, ma sul sito dei Monopoli di Stato è possibile reperire la composizione quali/quantitativa delle sostanze aggiunte al tabacco, non in termini percentuali ma di peso (mg. di sostanze aggiunte Vs. 1000 mg. di miscela in totale).
Questo, a quanto mi consta, è l'unico parametro considerabile "attendibile"...
Naturalmente non si fa distinzione tra aromi naturali ed artificiali, a meno che non venga citato espressamente il componente (p. es.: liquirizia o Rum, ecc.)
Caro Nic, in assenza di altri dati precisi forniti dalle aziende, quindi non avendo altre possibilità, devo prendere per buono il fatto che un produttore dichiara di aggiungere 80 mg, di zucchero invertivo, per fare un esempio, mentre un altro ne dichiara 200.
D'altra parte, gli stessi produttori che per alcune miscele dichiarano il 90% di tabacco ed il 10 di additivi, per altre dichiarano il 75% di tabacco ed il 25% di additivi, quindi non mi sembra particolarmente evidente che barino più di tanto...
Se poi andiamo a vedere, spesso, alla prova della fumata, casualmente i prodotti dichiarati più carichi di sostanze aggiunte sono anche quelli più irritanti per lingua e mucose, per esempio, confermando in un certo senso quanto anticipato dai dati distponibili.

P.S.: il Saint Claude, che sto fumando attualmente, dichiara sulla confezione una composizione con 89% di tabacco e 11% di agenti conservanti e preservanti.
 


...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #52 il: 15 Giugno 2017, 14:22:56 »
Ma sì Rho, te l'ho detto, ho 39 anni (ormai)... di.... Pubbblico Registro automobilistico.... E' diverso dal barare, i tabacchi hanno diverse addizioni gastronomiche (più o meno dirette e concentrate in estratti, più o meno rilevanti a seconda dei tipi evidenti di miscela).... fossero molecole "chimiche"  è sempre meglio della cicuta, se innocue, e peggio d'ogni escamotage che le evita su base di prodotto diretto.... e allora? Se uno sta bene con un estratto su base chimica e non può sostituire un prodotto gche gli SERVE con una altro, si informerà più che può ma poi è giusto che se ne freghi abbondantemente, se accerta di non aggiungere danni a danni. La confusione, o meglio, la nominazione opzionale di "chimica" per tecnologia alimentare delle essenze, piuttosto che una cosa ancora più sintetica e precisa, è un escamotage emotivo e dunque lievemente-se mi consenti, sai quanto ti apprezzo-demagogico.

Il problema sta nell'uso di queste argomentazioni per ssotenere vulgate su "tedeschi" quegli o quegli altri. Il caso della Timm 1000, modern senza Cavendish, uscita da  un mondo che ha meno segreti industriali e per cui anche l'unghia d'un casing la denunciano tutta, è emblematico. Il Black Mallory, preudo classico zeppo di Cavendish che non è solo alcol ma fermentazione con sostanze zuccherine aggiunte, non è mai stato impallinato come la Timm 1000 e consentimi di dire che queste discriminazioni, col loro portato di reiterazioni ormai pluri decennali, potrebbero lasciare il posto a qualcosa da aggiungere, se non altro perchè "hanno già dato", quasi sempre senza contraddittorio nella loro "epoca d'oro"  ::) ;)
« Ultima modifica: 15 Giugno 2017, 14:36:03 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:cellini
« Risposta #53 il: 15 Giugno 2017, 16:49:17 »
Credo che il Cellini sia il peggior tabacco che abbia mai fumato sul patrio suolo, battuto solamente da "bustone drugstore" americano usato poi come antitarme/profumazione armadio e successivamente come antiparassitario e concime per le orchidee. Ottimo in entrambi i casi.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #54 il: 15 Giugno 2017, 17:02:43 »
Mah il Celini è ottimo su parametri oggettivi (merceologici, poi parliamo di fumo e non poemi epici marziani); e personalmente pessimo per parametri non totalmente soggettivi (sono per il degustibus argomentato e definitorio), ma comunque molto più più soggettivi dei primi, nei quali funziona benissimo, contraramente a concimi ed antiparassitari impipati ;D
siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:cellini
« Risposta #55 il: 15 Giugno 2017, 17:18:10 »
Mah il Celini è ottimo su parametri oggettivi (merceologici, poi parliamo di fumo e non poemi epici marziani); e personalmente pessimo per parametri non totalmente soggettivi (sono per il degustibus argomentato e definitorio), ma comunque molto più più soggettivi dei primi, nei quali funziona benissimo, contraramente a concimi ed antiparassitari impipati ;D

Concordo!
Ottimo oggettivamente, pessimo soggettivamente per me personalmente di persona. I ricordi sono troppo lontani per argomentare in modo circostanziato lo shock subito, un po' come quando a 3 anni provai ad elettrificare il triciclo.
Se lo vendono piace, se non lo compro è perchè non mi piace. Se qualcuno mi chiede gli dico prova, se un amico mi chiede gli dico di non provare.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline RHODESIAN

  • Gran Maestro Charatanico
  • *****
  • Post: 921
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #56 il: 16 Giugno 2017, 00:18:55 »
Mi spiace caro Nic,  ma in questo caso riesco solo parzialmente ad essere d'accordo con te.
Dico parzialmente perché da una parte capisco che qualsiasi dato può essere utilizzato a proprio uso e consumo: di conseguenza chi vuole usare una percentuale per demonizzare la produzione tedesca, essendo libero di farlo, può far sembrare una vera schifezza anche ciò che non lo è realmente...
Ma questo non è affatto nelle mie intenzioni (basta pensare a quanto io apprezzi alcune produzioni Kholhase & K., per esempio) e credo che ci voglia ben poco, anche semplicemente gli stessi dati, per controbattere certi preconcetti.
Il punto sul quale proprio non riesco a condividere, pur con tutto il rispetto per la tua competenza, è quello relativo alla chimica non nociva.
Anche partendo dal presupposto che non aspiriamo il fumo della pipa, le nostre mucose assorbono; e un conto è assorbire qualcosa di biologico, altro è assorbire qualcosa di chimico che non sappiamo se e come possa essere smaltito.
Ne consegue che, pur sapendo che fumare la pipa non è comunque mai "una passeggiata di salute", preferisco a scopo preventivo non aggiungere danno a danno.
Ecco perché cerco le miscele che, almeno sulla carta, garantiscono una minore aggiunta di sostanze, quali che siano. Questo perché, per esempio, non è dato di sapere se il cacao, una volta bruciato non diventi nocivo perdendo le piacevoli caratteristiche che lo hanno reso famoso come il "cibo degli dei"...
Mi piacerebbe al riguardo sentire anche il parere di CVAB o da NCH che per formazione e competenza dovrebbero essere in grado di spiegare, almeno a me che ne so poco, qualcosa in più al riguardo.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #57 il: 16 Giugno 2017, 08:40:12 »
Mah Rho, sono d'accordo, basta aggiungere che un flavoured virginia BC è quella cosa lì, parlare solo di tabacco additivato non so... come dire che un gatto sono unghie additivate de cojoni e miagolio, o la gricia rigatonio additivati di guanciale e pecorino. Insomma, non in te ma nella congerie di queste osservazioni regna come un fondaccio di trite incongruenze scambiate per buon senso maggiortario. Scusami per esserci finito proprio tu, ma è un caso.

Pel resto, vivaddio... il pensiero anti-capiscitoriale è l'opposto del qualunquismo (anzi) e sane comparazioni tra uno che mettesse cacio e uno molecola similare sono Inthopia informativa obbligata... però l'importante è che un tabacco funzioni nella Nobiltà della Pipata che lo trascende, e una volta informato l'utente che si consola da mille k.zzi quotidiani ner k., se ne strafreghi e fumi....tranquillo?

Non so, tutto può essere, proprio per quello che dici un estratto occupando meno volume eviterebbe la combustione diretta del cacao, o o o.... tutto puoesse.

Poi, capisco il carillon, ma sui pizzicori abbiamo fatto un trattato insieme e lì giustamente notasti che c'erano molte eccezioni allo schema (per me già in sè problematico) che proponevi allora, parlando del Simple Unique etc.... infatti la tostatura e proprio l'additivazione gastronomica stemperano-diluiscono l'irritabilità del tabacco naturale, per cui le miscele moderne sono tollerabilissime e mantengono quello che promettono (contro le due classiche panzane contro gli aromatici)... insomma avesti un pensiero più sfaccettao allora di adesso che riparli di pizzicori etc... cmnq rimanderei a quel 3d col suo splendido campionamento anche del pensiero di Vittorio.... un abbraccio :)
siamo inthopici fino in fondo

Offline RHODESIAN

  • Gran Maestro Charatanico
  • *****
  • Post: 921
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #58 il: 17 Giugno 2017, 08:54:42 »


Poi, capisco il carillon, ma sui pizzicori abbiamo fatto un trattato insieme e lì giustamente notasti che c'erano molte eccezioni allo schema (per me già in sè problematico) che proponevi allora, parlando del Simple Unique etc.... infatti la tostatura e proprio l'additivazione gastronomica stemperano-diluiscono l'irritabilità del tabacco naturale, per cui le miscele moderne sono tollerabilissime e mantengono quello che promettono (contro le due classiche panzane contro gli aromatici)... insomma avesti un pensiero più sfaccettao allora di adesso che riparli di pizzicori etc... cmnq rimanderei a quel 3d col suo splendido campionamento anche del pensiero di Vittorio.... un abbraccio :)

Caro Nic Mi spiace che probabilmente ci siano stati dei fraintendimenti. Il mio pensiero, compresi dubbi, perplessità e difficoltà di comprendere a fondo ciò che "gira" intorno e dentro la pipa, è assolutamente invariato. O meglio: è invariato il mio approccio a questi temi.
Non sono abituato a fare "la caccia alle streghe" ne a parlare per assoluti, ma ci sono dati ed esperienza, sia personale che altrui, che portano in una o più direzioni.
Il fatto che ci siano delle eccezioni (Larsen e qualche altro) a quella che parrebbe una regola generale, non significa che la regola sia per forza sbagliata.
Io ho parlato di pizzicori dati dalla chimica forse in modo affrettato e sintetico, proprio perché l'argomento era stato ampiamente dibattuto e ne erano anche stati valutati vari aspetti, comprese le eccezioni dovute ad una sapiente tostatura che attenua effetti indesiderati.
Detto questo, però,l'esperienza diretta, oltre alle informazioni raccolte, comprese le tue preziose, mi inducono a trarre delle conclusioni di massima, ma che non sono affatto regole assolute e massificanti:
1) i tabacchi da me provati fino ad ora con minore contenuto di additivi (di qualsiasi natura siano) sono quelli che generalmente si sono mostrati meno aggressivi nei confronti delle mie mucose, anche quando composti da tabacchi teoricamente più "facili" a provocare irritazioni (virginia p.e.). In particolare mi riferisco ai tabacchi precedentemente citati: S.G. vari (f.v.f., Best Brown, St. James Flake, Golden Mellow. Sam's Flake), i Francesi in generale (compreso l'Amsterdamer che è il più "additivato" tra questi), Rattray's (Hal o' the Wind e Old Gowrie), Dhunill Early Morning, e qualche Robert Mc Connell.
2) Miscele particolarmente "arricchite" si sono mostrate, al contrario, piuttosto "aggressive" anche se  fumate con la massima attenzione. Mi riferisco in particolare ad alcuni Mac Baren (7 Seas e Mixture, per esempio). In questo caso l'eccezione è il Park Lane che, pur non essendo particolarmente ricco di additivi, per me è quasi sempre aggressivo...
3) Miscele con percentuali di additivi piuttosto importanti che diventano aggressive se fumate "distrattamente". Tra questi vari Mc Connell (Glen Piper, ecc.), il Capstan azzurro, il Mac Baren Golden Blend (ragione per cui, pur apprezzandolo, lo fumo solo miscelato), e vari altri...
4) Miscele, che annovero tra le eccezioni, che pur abbastanza pesantemente arricchite, non si rivelano aggressive. Tra queste il Mac Baren Navy Flake e alcuni Larsen

Come vedi, qui non si tratta di massificare o di "carillon", ma di esperienza personale che mi fa decisamente propendere, a prescindere, verso miscele con la maggior percentuale di tabacco possibile.

Esiste poi un altro parametro, forse poco indicativo per i più, per me abbastanza decisivo: spesso mi capita, per ragioni di lavoro, di lasciare una fumata "a metà" e di riprenderla dopo una mezz'ora. E' singolare constatare che la maggior parte delle miscele diventa acre, quasi acida, e poco fumabile. A questo fanno eccezione le miscele annoverate nel primo gruppo, cioè quelle sulla carta più ricche di tabacco e, di conseguenza, più povere di additivi.
Il fatto che siano proprio le miscele più arricchite quelle che si rivelano meno fumabili alla riaccensione (tra queste rientrano anche i non citati "pseudo" naturali come Forte e Comune, Allegro e Land tabak), mi fa decisamente propendere verso le miscele, almeno sulla carta, più "naturali".

Le eccezioni rispetto a questa mia esperienza, vedi Larsen, mi stupiscono. Per questo ne parlo e chiedo lumi.

Poi potremmo discutere su un altro aspetto, rilevante forse solo per me: ci sono tabacchi, anche teoricamente molto naturali, che "sporcano" molto la pipa (in genere i Samuel Gawith), cosa normale per i tabacchi "ricchi" di aggiunte varie, mentre altri, simili per quantità di tabacco/additivi ai Gawith, che non la sporcano quasi per niente (come il Saint Claude). Come si spiega?

Vedi Nic, forse io ho un preconcetto verso certe cose, che alla fine mi assimila al giudizio di massa, ma ciò che penso, chiedo o dico è generalmente e dettato anche dalla personale esperienza che, essendo individuale, potrebbe non essere comune, o comunque contraria a regole teoriche, ma è la mia, e questo per me la rende assolutamente valida, per lo meno ai mie fini personali. In questo devo dire che ho sempre trovato interessanti ed istruttive le tue considerazioni, almeno in teoria, anche se poi nella pratica la pur ristretta offerta di tabacchi in Italia, mi consente comunque di orientarmi verso ciò che più risponde alle mie personali esigenze.

Detto questo, un'ultima cosa: mi chiedo perché, avendo a disposizione miscele "di qualità", composte quasi interamente da tabacco e poco altro, dovrei andare a rischiare di assimilare anche sostanze chimiche non dichiarate ancorché ritenute innocue (ma per me potenzialmente nocive) quando posso tranquillamente farne a meno, senza privarmi di nulla. Spesso giocha il fattore prezzo, che spesso mi induce a miscelare miscele meno costose (Amphora Original, Golen Blend, Larsen, per esempio) per ridurre il costo totale della miscela. So che non è un parametro riferibile alla qualità, ma per me funziona anche così...
Un abbraccio
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:cellini
« Risposta #59 il: 17 Giugno 2017, 09:30:41 »
Mah chiedo a Samael se può di linKare "quelli che non pizzicano" e lì è chiaro anche il mio punto di vista che ripetere su smartphone.... pel resto ok a parte che trovo poco accettabile che a godersi un comunissimo Virginia BC moderno qualcuno rinunci al suo personale piacere per modi tanto legittimi ma altrettanto personali di intendere e descrivere queste cose. Cmnq i flake le miscele scure moderne e i Francofoni sono i più gentili nelle pipe moderne e i fattori sono principamente 3 cioè scurezia gestibilita' e forte manifatturizzazione mirata... soprattutto dei tabacchi chiari
« Ultima modifica: 17 Giugno 2017, 09:33:20 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo