Autore Topic: Tabaccai e pipa: una storia al termine?  (Letto 22795 volte)

Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« il: 24 Luglio 2007, 10:12:05 »
Ce ne siamo accorti bene nell'organizzare la serata con il Lions e già lo sapevamo: i tabaccai non hanno più interesse a trattare la pipa e i suoi tabacchi.
Tranne pochissime eccezioni (Castellana a Firenze, in qualche misura Cavour a Pistoia), nelle tabaccherie la pipa è relegata in un angolo.
Molteplici i motivi:
1) Il lotto e derivati assorbono la gran parte delle energie, data la redditività
2) Vendere pipe significa creare un magazzino che può restare immobilizzato per anni
3) Taluni produttori spacciano su ebay pipe a prezzo inferiore di quello a cui vendono ai tabaccai
4) I pipatori sono sempre meno
5) I tabacchi in Italia sono eccessivamente costosi e grossa parte dei pipatori acquistano all'estero

L'elenco non è esaustivo.

E allora cosa succederà? Resisteranno i negozi di alta specializzazione, tipo Musicò e, appunto, Castellana.
Il canale di approvvigionamento troverà sbocchi diversi:
contatto diretto col produttore
la rete web

Attendo contributi al dibattito
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Offline Karibil

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #1 il: 24 Luglio 2007, 11:31:27 »
Mah! Penso che resisterà solo chi già da anni si è creato una "tradizione" in senso pipario, e chi ha già un "giro" affermato, vedi Cavour Castellana etc. poi avremo la grande bottega multimediale sulla rete.
Comunque se alcuni rivenditori, ed anche alcuni produttori, si fossero approfittati in minor misura del cambio euro/lira forse, e sottolineo forse, la situazione sarebbe diversa...... :roll:


Karibil :)
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Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #2 il: 24 Luglio 2007, 11:46:02 »
Non credo sia il cambio il problema. E' chiaro che, come tutto, ciò che costava 100000 Lire ora costa 100 Euro...
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Offline ismaele

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #3 il: 24 Luglio 2007, 12:31:29 »
Comprare pipe e/o tabacchi da un tabaccaio in Italia oggidì vuol dire volersi fare del male: masochismo allo stato puro!
A parte le eccezioni elencate da Cristiano - e pochissime altre - i tabaccai italiani sono una manica di incompetenti e di ignoranti abissali in materia e lo erano anche in passato, quando dormivano tra due cuscini: sarà pur vero (e lo è) che i pipatori son diminuiti e sono sparutissima schiera, ma nulla han fatto i nostri spacciatori di "erba" legalizzata (fino a quando?) e di ràdica per imparare qualcosa e farsi una clientela se non vasta perlomeno fedele e sulla quale poter far conto. E nessuno sforzo  han saputo o voluto fare per attenuare certe asprezze della legge antifumo: e sì che la federazione tabaccai qualche forza ce l'avrebbe...
Basta andare in qualsiasi città tedesca o austriaca per trovare nelle città anche medio-piccole almeno una fornitissima bottega per fumatori con ogni ben di dio (almeno per i loro gusti  :?  :wink: ), con spazi a volte enormi, belle e ricche vetrine di pipe, accoglienza cortese e professionale, assaggio di miscele e sigari: almeno su questo punto la suddetta Federazione doveva puntare i piedi e chiedere a voce alta che nelle tabaccherie che lo consentirebbero per ampiezza si potesse fumare: persino negli USA questo accade!!!
. Eppure in Germania e Austria non è che i trinciati per pipa siano tanto a buon mercato neppure lì...
Certo, altra tradizione e storia, certo le leggi nazisalutiste lì non albergano (per ora), ma siamo alle solite: offri ai clienti un servizio come si deve e vedrai che arrivano e ne portano altri, non dar loro nulla o guardali infastidito se non ostile, esibisci squallidi scaffali semivuoti, dimostrati totalmente digiuno in materia e sarai certo che nessuno la pipa la fumerà mai!
Avrei certi esempi e certe storie da raccontarvi su certi personaggi della mia città... :cry:  8O  8)

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #4 il: 24 Luglio 2007, 12:35:09 »
Hai colto perfettamente il mio pensiero, Cristiano. Poco da aggiungere, semmai ci sarebbe da approfondire ogni singolo punto.
Aggiungo anche un altro paio di considerazioni: i prezzi sempre più alti finiscono necessariamente per restringere in assoluto il numero di pipe acquistate da un "appassionato medio" (e con medio intendo anche dal lato economico) ogni anno.
Se queste poche concessioni sono assorbite: da acquisti in rete, da acquisti direttamente dagli artigiani (che scardinano il circuito rappresentante-tabaccaio contrapponendosi in concorrenza in qualche modo "sleale"), da acquisti sul mercato dell'usato (non trattato dai tabaccai se non in rare eccezioni), la "quota annua" residua è ben poca. E magari si indirizzerà verso prodotti di estrema qualità o eccellenza, solitamente appannaggio dai negozi specializzati che rimarranno, e io non me ne dolgo poi tanto, gli unici deputati alla vendita "vis à vis" dei nostri legni preferiti.

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #5 il: 24 Luglio 2007, 12:41:40 »
La storia dei prezzi (ma anche delle varietà commerciate nei negozi) del tabacco, ma anche delle pipe, è quella classica del cane che si morde la coda (o circolo vizioso, o uovo-e-gallina): se sempre una maggior quantità di fumatori acquista dall'estero, il tabaccaio non vende, quindi (dati i prezzi stellari, non dipendenti direttamente nè da lui nè dai consumatori) ne terrà sempre meno. Se sempre una maggior quantità di fumatori acquista fuori tabaccheria, il tabaccaio non venderà più pipe perchè per offrire una vetrina soddisfacente agli appassionati (anche in termini di ricambio, di aggiornamento, di novità nel parco vendita) sarebbe costretto a immobilizzare una quantità di merce in magazzino sproporzionata alle prospettive di vendita.
E ogni attore in questa pantomima (cliente-tabaccaio) accuserà continuamente l'altro di aver innescato un tale meccanismo.

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #6 il: 24 Luglio 2007, 12:54:20 »
Pensate allora a come sono messo io, che a Sansepolcro (16.000 abitanti),
 non trovo  nemmeno un pigino e l'Italia è sconosciuto. Ad Arezzo si trova solo il Forte alla tabaccheria della Stazione ferroviaria!
E' chiaro che il pipatore medio si cautela: internet, negozi specializzati, acquisti direttamente dall'artigiano e raid in Svizzera.
Così va il (nostro) mondo!
Bernardo
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Offline Aqualong

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #7 il: 24 Luglio 2007, 13:11:45 »
Corre voce che anche da Cabianca ci sia stato un cambio negli addetti ai lavori,segnalano anche risultati disastrosi.
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Offline ismaele

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #8 il: 24 Luglio 2007, 13:27:39 »
Citazione da: "Aqualong"
Corre voce che anche da Cabianca ci sia stato un cambio negli addetti ai lavori,segnalano anche risultati disastrosi.


Già, a chi aveva chiesto del Kentuky sciolto è stato venduto del Kentuky...Bird!!!  8O  :(  :cry:  :wink:  :lol:

Ed è vera, mica balle!

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #9 il: 24 Luglio 2007, 14:04:04 »
Così si dice! Comunque resta sempre Dubini e con un po' di km in più, Leoni in via Nassa a Lugano.
Bernardo
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Offline RHODESIAN

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #10 il: 24 Luglio 2007, 23:04:23 »
Forse, oltre a tutte le interessanti ed acute osservazioni già fatte, c'è da considerare qualche altro aspetto più prettamente commerciale.

Se, come si ipotizza, la vendita delle pipe sarà sempre più concentrata in poche e superspecializzate tabaccherie, c'è il rischio di una crescente perdita di "neofiti" i quali, non trovando prodotti adeguati e non conoscendo i canali di vendità, rischiano da una parte di non essere stimolati a provare l'alternativa pipa, dall'altra parte rischiano di trovare incompetenti con qualche residuo di magazzino che, sfoggiando la loro eccelsa ignoranza, hanno molte probabilità di allontanare il potenziale pipatore dai suoi propositi pipari.
In fondo, in questo nostro mondo, manca la linfa vitale, cioè quella quantità di persone che iniziano, magari con prodotti economici, e proseguono affinando il proprio gusto e le proprie scelte, rivolgendosi forse a prodotti di più elevato (od elevatissimo) livello, consentendo di mantenere una corretta diversificazione delle qualità proposte.  
E' qui che si innesca un un'altra miccia perchè, proprio la produzione di pipe economiche e medie, quindi l'utilizzo di grande quantità di radica, permette ai produttori di sostenersi, evitando una quantità industriale di scarti che non sarebbero idonei a produrre i pezzi eccelsi che i collezionisti potrebbero acquistare.
In sostanza, la mancanza di "iniziandi", o neofiti, contribuisce a spingere verso l'alto i prezzi rendendo, con un circolo vizioso, sempre più difficle l'avvicinamento di nuovi pipatori.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline indiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #11 il: 24 Luglio 2007, 23:34:58 »
passando da questo sito ho letto questa delicata discussione ed eccomi quà come nuovo iscritto.
Abito a pochi Km dalla beneamata (solo per i tabachi!!!!) Svizzera e quindi sicuramente pù fortunato di altri, almeno per i prezzi, ma sicuramente con i problemi che chi mi ha preceduto ha citato. Partiamo dalle pipe:
- il cambio favorevole può risultare un beneficio negli acquisti ma anche quì c'è il problema di dove acquistare. A parte i soliti nomi (Dubini per ex) i tabaccai svizzeri vendono ma consigliano poco (per evidente carenza emulando i loro pari colleghi italiani).
- tabacchi sicuramente vantaggiosi (economicamente), sicuramente buona scelta, ma ormai si stanno omologando (le marche e tipi sono sempre più gli stessi). Anche la Svizzera ha problemi di importazione (leggi interne che richiedono al produttore i contenuti dei tabacchi). Parecchie marche e tipi sono spariti dagli scaffali. Bisogna spingersi sino alla Synieco per poter fare una buona scorta, ma in questo caso bisogna armarsi di tempo per fare acquisti e scorte.
- internet: sicuramente il futuro...purtroppo. Purtroppo perchè come ben mi insegnate la pipa è un "oggetto" che va toccato, soppesato, girato e rigirato e le sole foto rendono il tutto mollto freddo.....stile centro commerciale.
- futuro: non roseo
- futuro possibile: il passa parola. Occorrerà scambiarsi più informazioni, più "dritte" che possano indirizzare i "pipaioli" verso produttori fidati. Occorrerà che ci si faccia da tramite per aiutarsia vicenda segnalando possibili e sicuri acquisti anche a distanza.
- morale: AIUTIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hasta la victoria siempre

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #12 il: 25 Luglio 2007, 01:20:16 »
Citazione da: "RHODESIAN"

In fondo, in questo nostro mondo, manca la linfa vitale, cioè quella quantità di persone che iniziano, magari con prodotti economici, e proseguono affinando il proprio gusto e le proprie scelte, rivolgendosi forse a prodotti di più elevato (od elevatissimo) livello, consentendo di mantenere una corretta diversificazione delle qualità proposte.  


un po' come abbiamo iniziato tutti, immagino, la mia prima pipa l'ho acquistata su un banchino a una festa di paese. :)

C'è però da dire che il "salto" di qualità è avvenuto quasi contestualmente, tempo di collegarmi a internet perchè, incuriosito, volevo saperne di più. E qui mi riallaccio al discorso di Indiano (benvenuto!): siti come Toscopipa, e iniziative come l'RTP in generale, nascono anche per questo, avvicinare i neofiti al mondo della pipa utilizzando i "mezzi" che paiono, attualmente, i migliori o almeno i più immediati e efficaci. Non c'è niente da fare, la "nuova generazione" di fumatori, come la "nuova generazione" di molte altre cose, non può non passare dalla rete.
La "necessità" di rivolgersi al tabaccaio specializzato, per toccare con mano e condividere le esperienze di persona, viene magari immediatamente, ma in seguito. Almeno con me è andata così, e in quanto pipatore relativamente neofita (3 anni scarsi) penso di rappresentare un esempio abbastanza medio.

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #13 il: 25 Luglio 2007, 09:08:30 »
In effetti bisognerebbe tutti scalare qualche marcia, per convincere i giovani inesperti (e squattrinati!) che si può fumare magnificamente anche con una corn-cob o con una pipozza da 70/80 euri e con una busta di Comune, di Italia o di Landtabak, altrimenti "la puzzetta sotto il naso" è sempre in agguato e ci isola dai comuni mortali!
Bernardo
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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #14 il: 25 Luglio 2007, 10:06:34 »
Evidentemente internet non consente il contatto fisico con la pipa... se ci sono punti neri? te ne accorgi ad acquisto effettuato...

Per questo tendo a comprare sabbiate in rete... il rischio di sgradite sorprese è inferiore
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Offline Piero

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #15 il: 25 Luglio 2007, 17:54:54 »
Certo che se alla prima occasione attacchiamo un nuovo tabaccaio volenteroso (mi riferisco a Ca' Bianca) solo perchè compie un errore di fornitura si capisce il motivo per cui spariscono i tabaccai.
La nuova gestione di Ca' Bianca magari non eccelle ancora per competenza ma vi assicuro che sta cercando in tutti i modi di continuare l'opera meritoria di Gino e Filippo, anzi, ha già proposto iniziative meritevoli (Butera, GlPease, Esoterica, Mc Connell sono riapparsi dopo tanto tempo, i prezzi delle pipe sono scesi, la scelta di tabacchi sfusi è decisamente cresciuta, sconti in particolari periodi del 10% anche sui tabacchi....).  Personalmente inoltre ho già ricevuto diverse forniture senza alcun problema e cosa non da poco, il pagamento l'ho sempre pouto effettuare con il bollettino postale che ho trovato allegato alla fornitura.   Parlare di risultati disastrosi per una fornitura errata mi sembra ingiusto e inesatto.

Per quanto riguarda il "mercato" delle pipe e del tabacco avete già detto tutto. Certo, se fossi un tabaccaio ci penserei bene prima di spendere soldoni per farmi un buon magazzino.  Non dimentichiamo però che oggi compriamo direttamente le ns. pipe dagli artigiani a prezzo spesso inferiore di quello a cui loro le vendono ai tabaccai. E che per l'estero le grandi case distributrici fanno quello che vogliono a scapito di fumatori e tabaccai.  
Un passo importante potrebbe essere la reintroduzione di un sistema che permetta ai tabaccai di avere pipe in conto vendita (il tabaccaio paga il costruttore solo quando vende la pipa).

Offline Aqualong

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #16 il: 25 Luglio 2007, 18:57:51 »
Citazione da: "Piero"
 Parlare di risultati disastrosi per una fornitura errata mi sembra ingiusto e inesatto.



Bè ho scritto corre voce ,in quanto notizia riportatami di seconda ,terza mano,oltre tutto addolorava anche me se confermata.
Sono invece molto contento se si è trattato solamente di un fatto episodico e che la qualità è pressochè la stessa di sempre,nonostante le dificoltà di un cambio della guardia del genere. :D
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Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #17 il: 25 Luglio 2007, 19:00:10 »
Pare che "conto vendita" sia un'espressione che fa venire l'orticaria a produttori e distributori.

E parliamo, allora, dei distributori. Sarebbe interessante sapere cosa pensa Lubinski della politica commerciale della stagrande maggioranza delle tabaccherie.

MA ANCORA UN'ALTRA COSA: sappiamo che diversi tabaccai ci leggono. Mi piacerebbe molto un loro intervento.
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« Risposta #18 il: 25 Luglio 2007, 21:41:48 »
Citazione da: "Cristiano"
Pare che "conto vendita" sia un'espressione che fa venire l'orticaria a produttori e distributori.

E parliamo, allora, dei distributori. Sarebbe interessante sapere cosa pensa Lubinski della politica commerciale della stagrande maggioranza delle tabaccherie.

MA ANCORA UN'ALTRA COSA: sappiamo che diversi tabaccai ci leggono. Mi piacerebbe molto un loro intervento.


Cristiano, sarebbe interessante sapere che politica dei prezzi fa Lubinski sui tabacchi che lui importa e che i tabaccai devono applicare (e subire)!
E delle nuove miscele targate Lubinski e relativi prezzi che ne dite?  8O  :?

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #19 il: 25 Luglio 2007, 22:44:52 »
c'era una discussione ampiamente documentata qui

http://www.claudiorampini.com/pn/index.php?name=PNphpBB2&file=viewtopic&t=153&highlight=prezzo+tabacchi+lubinski

(non guardatemi così, il link è pienamente in tema  :P )

Offline Cristiano

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« Risposta #20 il: 26 Luglio 2007, 08:49:36 »
per piacere....
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« Risposta #21 il: 26 Luglio 2007, 09:42:18 »
Io sono convinto che il problema essenziale sia proprio la distribuzione. O meglio la grande distribuzione.  Se paragoniamo il sistema svizzero (Schneider importa e vende a tabaccai e a privati sul suo sito ma per il consumatore il prezzo è lo stesso) e quelli italiano (ho aiutato un giovane tabaccaio a crearsi un magazzino,  tra l'altro stava acquistando una pipa da un distributore al doppio del prezzo cui io ne vevo pagata una uguale direttamente al costruttore 2 mesi prima).  Il distributore/importatore dovrebbe guidare il tabaccaio negli acquisti anche magari ritirando merce invenduta da tempo (specialmente pipe) che magari in altro luogo avrebbe più successo. Dovrebbe istruire i giovani tabaccai. Dovrebbe proporre iniziative continuamente ecc.ecc. Tutte cose che un tabaccaio da solo non può fare!  
E una seconda piccola provocazione. Una sola volta mi è capitata di trovare una pipa allo stesso prezzo di quello che mi era stato proposto direttamente dal costruttore. Una Don Carlos da Dubini.   Questo per me è sintomo di grande serietà da parte di entrambi.

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« Risposta #22 il: 29 Luglio 2007, 21:20:31 »
Voglio un po' rinfrancarvi! Oggi ho conosciuto a Milano Marittima la tabaccheria di Loris Arfilli "la Habana" che, devo dirvi, ha veramente un occhio di riguardo per il nostro amato strumento.
Ovviamente il proprietario è un appassionato e fumatore, ma devo dire che accanto ad un grande assortimento di sigari, è presente un campionario di tabacchi da pipa assolutamente completo.
Sulle pipe mi è parso un po' monocorde, affidandosi quasi eslusivamente a Rinaldo, anche se non mancano buone Savinelli e qualche vintage di classe. Fa piacere vedere che si diletta anche di personali mescolanze, utilizzando i popolari Italia, Forte e Comune.
Insomma, un angolo fertile che completa un quadrilatero con Agide a Ravenna, Baldo a Cesena e Spinaci a Rimini.
Dimenticavo...ho fatto acquisti! :lol:
Bernardo
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Offline Cristiano

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« Risposta #23 il: 30 Luglio 2007, 13:36:46 »
Rinaldo è più che sufficiente....
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« Risposta #24 il: 30 Luglio 2007, 14:36:45 »
Citazione da: "ismaele"
Citazione da: "Cristiano"
Pare che "conto vendita" sia un'espressione che fa venire l'orticaria a produttori e distributori.

E parliamo, allora, dei distributori. Sarebbe interessante sapere cosa pensa Lubinski della politica commerciale della stagrande maggioranza delle tabaccherie.

MA ANCORA UN'ALTRA COSA: sappiamo che diversi tabaccai ci leggono. Mi piacerebbe molto un loro intervento.


Cristiano, sarebbe interessante sapere che politica dei prezzi fa Lubinski sui tabacchi che lui importa e che i tabaccai devono applicare (e subire)!
E delle nuove miscele targate Lubinski e relativi prezzi che ne dite?  8O  :?




Caro Cesare,
purtroppo la triste realtà è proprio quella che ho tentato di illustrare nel 3D che ha likato Samael...

Non è per difendere l'amico Mario Lubinski...la stessa cosa vale anche per gli altri impostatori...

Ho anche avuto la conferma una volta, mentre stavo nell'ufficio di Mario per fare quattro chiacchiere con lui:
ho avuto modo di "sbirciare" il monitor del suo pc nella schermata dei prezzi dei tabacchi.
Ho visto che il suo prezzo di vendita dei tabacchi che al pubblico costano sugli 11-12 Euro è sui 2 Euro. Quelli più costosi(17-18 Euro) li vende sui 3 Euro.

Vista questa cosa ho provato a fare domande.
Mi ha spiegato che i tabacchi "classici"(McConnell, Rattrays ecc.) riescono ad avere un prezzo al pubblico più "umano" rispetto a certi concorrenti(v. old ironside, BBBB ecc. che costano 1-2 Euro in più) solamente perchè la  Kohlhase & Kopp(ditta produttrice dei tabacchi in oggetto) non aumenta i prezzi da moltissimi anni.
In questo meccanismo non rientrano i nuovi tabacchi(v. il maxima ed il superba) che perciò costano di più.
Per il subdolo sistema di IVA ed accise basta un minimo aumento per far lievitare il prezzo al pubblico in modo disumano. Come potete notare dai calcoli pubblicati nel 3D che ha linkato samamel, un tabacco venduto a 2 Euro da Lubinski, finisce per avere un prezzo finale di c.a. 11 Euro.
Un tabacco venduto a 3 Euro lievita a 17.50...

La triste realtà, dunque, è che per un McConnell la Lubinski incassa c.a. 2 euro. Nei 2 euro deve essere compreso tutto(prezzo pagato a Kohlhase & Kopp, spese di trasporto e guadagno per se).

Il guadagno del tabaccaio, invece, è di circa 1 euro.
...e siamo a 3 Euro...

..il resto se lo prende lo Stato.

Il discorso naturalmente vale per tutti i tabacchi importati in Italia da qualsivoglia distributore(magazzino fiscale).

Cheers,

Fabio.


P.s. ah, dimenticavo...mi pare di ricordare che lo stato vuole le accise anticipate. Non aspetta che la latta sia venduta...

P.P.S. ribadisco ancora una volta che per i sigari non ci sono accise così pesanti.
I tabacchi da pipa, invece, sono trattati come quelli da sigaretta.

 :P
"E' duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine..." (Bill Watterson)

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« Risposta #25 il: 31 Luglio 2007, 08:28:54 »
Citazione da: "Cristiano"
Rinaldo è più che sufficiente....


Infatti ho preso una.... Castello! :lol:
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« Risposta #26 il: 04 Settembre 2007, 18:03:23 »
che dire dei "tabaccai semplici", quelli non specializzati, che hanno pochissima scelta e nessuna competenza.
Capita di vedere nelle loro vetrine delle Gasparini con bocchino ormai più bianco sudicio che non giallo, con l'incredibile cartellino Euro 300.
Questo fa bene alla pipa?
Per comprare dello stucco non sarebbe meglio rivolgersi alle mesticherie?
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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #27 il: 04 Settembre 2007, 22:04:23 »
Citazione da: "Cristiano"
che dire dei "tabaccai semplici", quelli non specializzati, che hanno pochissima scelta e nessuna competenza.
Capita di vedere nelle loro vetrine delle Gasparini con bocchino ormai più bianco sudicio che non giallo, con l'incredibile cartellino Euro 300.
Questo fa bene alla pipa?
Per comprare dello stucco non sarebbe meglio rivolgersi alle mesticherie?


E' però anche vero che, proprio da certi "tabaccai semplici" ed incompetenti si "rischia" di fare ottimi affari, come è capitato a me, e penso un po' a tutti.

L'ultimo esempio l'ho avuto a San Marcello dove, con la "folle" cifra di 60 euro ho portato a casa una Savinelli Corallo di Mare (che fuma splendidamente) ed una onorevolissima Stanwell.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline RHODESIAN

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #28 il: 04 Settembre 2007, 22:06:19 »
C'è poi un'altra categoria di tabaccai pericolosi: quelli che si fingono competenti e provano a "sparare" che Mastro de Paja stagiona la radica per 10 anni 8O   :lol:  :lol:  prima di lavorarla...
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Sw4n

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #29 il: 05 Settembre 2007, 02:31:54 »
Discussione molto interessante questa...
Io credo che in Italia il mestiere del tabaccaio sia un mestiere svuotato del suo senso.
Mi spiego: penso che, a differenza di altri commerci spinti anche dalla passione per la merce da vendere, siano davvero poche le persone che aprono una tabaccheria perchè affascinate dal mondo del tabacco, della pipa e di tutto il resto.
Da questo punto di vista poi, la legislazione non ci aiuta di certo: non è possibile, ad esempio, per un tabaccaio allestire uno spazio dove poter "annusare" o tastare il tabacco (come invece si fa in altri paesi UE).
Il tabaccaio quindi, anche grazie ai suoi miseri ricavi unitari, diventa solo un intermediario tra il monopolio e il fumatore o il giocatore di lotto/gratta e vinci.

E chi glielo fa fare a tenere fermo qualche migliaio di euro per quattro gatti che fumano la pipa?

Da questo punto di vista penso che il web sia la soluzione: come è già accaduto per altri mercati ormai "d'elitè", l'unico modo per mantenere in piedi una attività tanto specializzata consiste nell'aumentare il più possibile il proprio bacino di utenza.  :roll:  :roll:
Ma perchè non vai dal medico?! E che ci vado a fare... Non voglio mica smettere di bere o di fumare...

Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #30 il: 05 Settembre 2007, 09:24:43 »
Citazione da: "RHODESIAN"
Citazione da: "Cristiano"
che dire dei "tabaccai semplici", quelli non specializzati, che hanno pochissima scelta e nessuna competenza.
Capita di vedere nelle loro vetrine delle Gasparini con bocchino ormai più bianco sudicio che non giallo, con l'incredibile cartellino Euro 300.
Questo fa bene alla pipa?
Per comprare dello stucco non sarebbe meglio rivolgersi alle mesticherie?


E' però anche vero che, proprio da certi "tabaccai semplici" ed incompetenti si "rischia" di fare ottimi affari, come è capitato a me, e penso un po' a tutti.

L'ultimo esempio l'ho avuto a San Marcello dove, con la "folle" cifra di 60 euro ho portato a casa una Savinelli Corallo di Mare (che fuma splendidamente) ed una onorevolissima Stanwell.
In realtà il tabaccaio di San Marcello non è affatto non specializzato. In passato seguiva molto il settore pipe, oggi non più e cerca di monetizzare. Questo spiega i pressi molto convenienti.
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Offline Piero

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #31 il: 05 Settembre 2007, 13:30:54 »
Io penso che un tabaccaio in grado di tenere un piccolo magazzino di pipe scelte con gusto e competenza abbia ancora la possibilità di lavorare bene e di guadagnarci altrettanto.
Negli ultimi tempi ho acquistato 4/5 pipe da Bruno che espone nella propria bottega di giornalaio in un paesino della brianza un numero variabile di circa 20/30 pipe.  Soddisfatto??? Soddisfattissimo. Ho potuto scegliere tra ottimi prodotti di diverse marche e prezzi competitivi.
E se un domani mi capiterà di passare di nuovo dalla zona farò sicuramente un salto da lui sapendo che trovo una persona competente, che sono ben accetto anche se non compero nulla e che mal che vada mi lustrerò gli occhi e farò una bella chiaccherata.
Alla fine è tutto qui, basta un po' di buona volontà.

Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #32 il: 05 Settembre 2007, 16:09:34 »
è vero, basterebbe poco per sostenere il mercato della pipa
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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #33 il: 05 Settembre 2007, 17:40:02 »
Purtroppo i tabaccai ormai sono dei croupier ,hanno da gestire i gratta gratta,la cabala,il sueperenalotdelczz,le tante ricariche telefoniche,e tanti altri giochi  che non mi vengono a mente.
Non voglio commentare più di tanto la moralità dello stato,ormai tenutario di giochi d'azzardo e su quanto questi siano dannosi,è cronaca di tutti i giorni.
Resto sulle pipe e dico che se un tabaccaio le tiene ancora e ci dedica del tempo è una persona speciale.
Suerte!

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #34 il: 05 Settembre 2007, 23:29:44 »
Citazione da: "Cristiano"
In realtà il tabaccaio di San Marcello non è affatto non specializzato. In passato seguiva molto il settore pipe, oggi non più e cerca di monetizzare. Questo spiega i pressi molto convenienti.


Penso che ti manchi qualche passaggio nella gestione della tabaccheria di San Marcello, che ha cambiato gestione da poco tempo. Ti posso garantire che se l'attuale proprietario è competente in campo pipario, riesce davvero a nasconderlo molto bene...

A me ha detto chiaramente che lui di pipe capisce davvero poco ed i prezzi li ha fatti a suo tempo con il vecchio proprietario.

Da quei prezzi sembra disponibile a fare ulteriori sconti pur di "liberarsi" di quella merce.
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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #35 il: 06 Settembre 2007, 00:02:58 »
Citazione da: "Sw4n"
Da questo punto di vista penso che il web sia la soluzione: come è già accaduto per altri mercati ormai "d'elitè", l'unico modo per mantenere in piedi una attività tanto specializzata consiste nell'aumentare il più possibile il proprio bacino di utenza.  :roll:  :roll:


Per i miei gusti il web è utile per ottenere informazioni, scambiare opinioni, ecc.

Per quanto concerne l'acquisto, forse per una mia tara mentale, io ho bisogno di vedere l'oggetto, toccarlo, "sentirlo mio" prima ancora di averlo pagato. Per questo non acquisterei una pipa on-line, nemmeno se fosse il mio tabaccaio di fiducia a proporla.

Penso che il problema sia un po più complicato ed implichi un'analisi approfondita degli aspetti psicologici dei fumatori, delle dinamiche del "marketing", ecc.

Purtroppo, dal mio punto di vista, uno dei problemi principali sta proprio nell'aver portato il commercio della pipa ad un mercato di elite.

Solo per fare un esempio paradossale:
è un po' come se tutti gli automobilisti iniziassero a viaggiare a gpl: diventerebbe costosissimo perchè nel suo prezzo sarebbe compreso anche il costo della nafta che non verrebbe più utilizzate come combustibile, ma che è comunque necessaria per potere avere il gpl.

Allo stesso modo, in un mercato di elite, dove tutti vogliono scegliere le pipe migliori, si rischia di pagare, assieme alla pipa, anche tutta quella radica non utilizzata perchè non abbastanza buona per produre le pipe migliori, ma invendibile perchè pochissimi comprano le pipe di fascia medio bassa.

Su cento abbozzi, o placche, quanti realmente consentono di produrre pipe, non diciamo fiammate, ma almeno prive di impurità?
Una volta quegli abbozzi sarebbero finiti nelle produzioni meno pregiate ed avrebbero fornito pipe stuccate o di fascia bassa, ma avrebbero comunque consentito di tenere più basso il prezzo medio delle pipe.

Scarseggiando i "neofiti", i fumatori "semplici" (quelli che vedono la pipa solo come uno strumento per fumare), ecc. e rimanendo solo quello sparuto numero di "fissati", diventa molto difficile avere un mercato "sano".

In questo contesto inseriamo i tabaccai che, come bene fa notare anche Aqualong, sono troppo impegnati in altre cose per dedicarsi ad un settore impegnativo come quello della pipa, che richiede comunque passione e dedizione per il prodotto anche da parte di chi lo vende.

Il fumatore competente (o che si ritiene tale) difficilmente acquista da un tabaccaio poco competente. Quest'ultimo, anche volendo dedicarsi alla pipa, non conoscendone le "dinamiche" commerciali, difficilmente investe in prodotti di qualità, ma probabilmente fa piccoli tentativi con prodotti bassi e medio bassi che non implicano investimenti consistenti, ottenendo come unico risultato di vendere pochi pezzi a qualcuno che difficilmente tornerà a fare nuovi acquisti.
Di contro, i tabaccai specializzati non sono incentivati all'investimento in pipe di fascia economica e tendono a specializzare sempre di più i loro acquisti per fare fronte alle richieste di un'elite di clienti disponibili ad investire molto denaro nel loro hobby.

Si potrebbe andare avanti così con mille altre argomentazioni e divagazioni ma, in sostanza, mi sembra che si intraveda sempre più nettamente la figura del cane che si morde la coda.
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Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #36 il: 06 Settembre 2007, 08:47:08 »
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Citazione da: "Cristiano"
In realtà il tabaccaio di San Marcello non è affatto non specializzato. In passato seguiva molto il settore pipe, oggi non più e cerca di monetizzare. Questo spiega i pressi molto convenienti.


Penso che ti manchi qualche passaggio nella gestione della tabaccheria di San Marcello, che ha cambiato gestione da poco tempo. Ti posso garantire che se l'attuale proprietario è competente in campo pipario, riesce davvero a nasconderlo molto bene...

A me ha detto chiaramente che lui di pipe capisce davvero poco ed i prezzi li ha fatti a suo tempo con il vecchio proprietario.

Da quei prezzi sembra disponibile a fare ulteriori sconti pur di "liberarsi" di quella merce.
non c'è più il vecchino?
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