Da questo punto di vista penso che il web sia la soluzione: come è già accaduto per altri mercati ormai "d'elitè", l'unico modo per mantenere in piedi una attività tanto specializzata consiste nell'aumentare il più possibile il proprio bacino di utenza. :roll: :roll:
Per i miei gusti il web è utile per ottenere informazioni, scambiare opinioni, ecc.
Per quanto concerne l'acquisto, forse per una mia tara mentale, io ho bisogno di vedere l'oggetto, toccarlo, "sentirlo mio" prima ancora di averlo pagato. Per questo non acquisterei una pipa on-line, nemmeno se fosse il mio tabaccaio di fiducia a proporla.
Penso che il problema sia un po più complicato ed implichi un'analisi approfondita degli aspetti psicologici dei fumatori, delle dinamiche del "marketing", ecc.
Purtroppo, dal mio punto di vista, uno dei problemi principali sta proprio nell'aver portato il commercio della pipa ad un mercato di elite.
Solo per fare un esempio paradossale:
è un po' come se tutti gli automobilisti iniziassero a viaggiare a gpl: diventerebbe costosissimo perchè nel suo prezzo sarebbe compreso anche il costo della nafta che non verrebbe più utilizzate come combustibile, ma che è comunque necessaria per potere avere il gpl.
Allo stesso modo, in un mercato di elite, dove tutti vogliono scegliere le pipe migliori, si rischia di pagare, assieme alla pipa, anche tutta quella radica non utilizzata perchè non abbastanza buona per produre le pipe migliori, ma invendibile perchè pochissimi comprano le pipe di fascia medio bassa.
Su cento abbozzi, o placche, quanti realmente consentono di produrre pipe, non diciamo fiammate, ma almeno prive di impurità?
Una volta quegli abbozzi sarebbero finiti nelle produzioni meno pregiate ed avrebbero fornito pipe stuccate o di fascia bassa, ma avrebbero comunque consentito di tenere più basso il prezzo medio delle pipe.
Scarseggiando i "neofiti", i fumatori "semplici" (quelli che vedono la pipa solo come uno strumento per fumare), ecc. e rimanendo solo quello sparuto numero di "fissati", diventa molto difficile avere un mercato "sano".
In questo contesto inseriamo i tabaccai che, come bene fa notare anche Aqualong, sono troppo impegnati in altre cose per dedicarsi ad un settore impegnativo come quello della pipa, che richiede comunque passione e dedizione per il prodotto anche da parte di chi lo vende.
Il fumatore competente (o che si ritiene tale) difficilmente acquista da un tabaccaio poco competente. Quest'ultimo, anche volendo dedicarsi alla pipa, non conoscendone le "dinamiche" commerciali, difficilmente investe in prodotti di qualità, ma probabilmente fa piccoli tentativi con prodotti bassi e medio bassi che non implicano investimenti consistenti, ottenendo come unico risultato di vendere pochi pezzi a qualcuno che difficilmente tornerà a fare nuovi acquisti.
Di contro, i tabaccai specializzati non sono incentivati all'investimento in pipe di fascia economica e tendono a specializzare sempre di più i loro acquisti per fare fronte alle richieste di un'elite di clienti disponibili ad investire molto denaro nel loro hobby.
Si potrebbe andare avanti così con mille altre argomentazioni e divagazioni ma, in sostanza, mi sembra che si intraveda sempre più nettamente la figura del cane che si morde la coda.