Autore Topic: Pipe Angelino Fassi  (Letto 28417 volte)

rais

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #45 il: 08 Gennaio 2013, 14:39:16 »
Pensa che c'è chi si svena per una Fassi o Provenzano  ;D

Offline mificrozet

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #46 il: 08 Gennaio 2013, 14:41:45 »
Se è per questo io ho 4 Dunhill.

1 fa cagare con qualsiasi tabacco
1 senza infamia e senza lode, una pipa normale, niente di più
1 fuma bene solamente con i naturali, con tutti gli altri fa cagare
1 fuma bene ma nulla che ne giustifichi nome e prezzo
Inglesi ... gente che correva nuda dietro una marmotta quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare !

rais

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #47 il: 08 Gennaio 2013, 14:43:43 »
Mi è bastato fumarne solo 1 di dunhill

Offline StefanoG

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #48 il: 08 Gennaio 2013, 14:44:17 »
Io evito di spendere grandi cifre per pipe. Non rientra nella mia filosofia di vita, che non riguarda solo le pipe, voglio dire....nel limite delle mie capacità culturali cerco di dare
alle cose il senso che credo sia giusto loro abbiano, ogni cosa ha un posto, un posto ad ogni cosa, il giusto posto....che poi è il giusto valore.
Comprendo il senso dell'oggetto come status symbol, ma rientra poco o, per nulla nella mia mentalità.
Anche una cosa bella o, di lusso, per come sono fatto io deve essere viva, che significa che si deve usare altrimenti non ha senso.
Fino ad ora non ho sentito la necessità di avere oggetti come le pipe che, agissero da feticcio, che agissero come status symbol, ne che fossero opere d'arte da rimirare o far notare, a me per ora basta che una pipa mi piaccia in quanto tale e che, fondamentalmente, funzioni bene donandomi una fumata piacevole possibile.

Dunhill è per lo più marketing, è nomea, è nobiltà, noblesse oblige, è blasone, non è pipa come intendiamo noi. Non si paga Dunhill in quanto pipa ma, in quanto blasone, noblità,
status symbol, idea, oggetto fine a se stesso ecc ecc.
L'uomo è pazzo ! davvero non scherzo, la maggior parte di esseri umani viventi è pazza, le società in quanto insieme di pensieri di esseri pazzi è ancor più pazzoide, demente, poichè quando si arriva ai livelli di Dunhill, cos altro si può pensare ?.....oggettivamente, razionalmente, solo dei pazzi possono dare valore eccezzionale ad una cosa che non vale quasi nulla, che
vale poco, normalissima. Siamo pazzi noi umani. E ci facciamo fregare e rimbambire da altri ancor più pazzi che creano queste assurde mistificazzioni della realtà.
Gente è ora di capirlo, il blasone, la nobiltà, lo status symbol non esistono non sono realtà, esistono solo perchè creati da qualcuno ad arte che vuole distorcere la visione oggettiva e reale della vita , della verità, della reatà, per fregare tutti gli altri e vivere di rendita, speculando. Così una cosa che potrebbe costare il giusto, diventa opera d'arte battuta all'asta ad un valore
assurdo, e qualcuno si vanta di averla, ho una pipa che costa tremila e cinquecento euro. E bravo iodiota, io ne ho praticamente una uguale,  magari fuma meglio e l'ho pagata 70 euro.
Il problema non è in se l'idiota, che di suo poveretto non è nemmeno idiota poichè, è lecito che egli dia valore alle cose in modo personale, è giusto che lo faccia ma, è sbagliato che ci sia qualcuno pronto a speculare ed approfittarsene crerando mercati ad arte e cercando di creare un sistema, mirato a fare lauto profitto attraverso la mistificazione del reale, fregare tutti.....alla fine si rischia di creare un sistema che prende il posto del reale, che di fatto conviene solo a pochi. Che poi volendo guardare è il sistema economico moderno basato sulla economia moderna fatta di numeri non reali, quella della finanza ecc, o quella dei venditori di fumo, dei venditori di presunta arte ecc ecc.
In somma, torniamo sempre al solito punto, ogni cosa ha un valore oggettivo, che è il reale, questo è verità....solo esso decide davvero se una cosa ha senso che abbia un valore alto o basso, il valore soggettivo personale che diamo ad un oggetto resta soggettivo, può essere un valore enorme ed assoluto ma, ciò non vuol dire che per la massa deve divenire parametro di riferimento,  dovrebbe sempre essere il rapporto domanda offerta a dire l'ultima parola, ....ma se permettiamo a qualcuno di estromettere, baipassare il mercato reale, attraverso il sapiente furbesco gioco dell'opera d'arte, dello status simbol ecco che tutto è possibile, anche che espongano in vetrina a prezzi esorbitanti sterco di cavallo impacchettato pronto alla vendiita....con questa dinamica qualcuno sarà portato a pensare che è arte moderna e, che il costo della stessa non è mai troppo alto.
E siamo nella pazzia assoluta.
Sterco è sterco, un sasso è un sasso, un tozzo di legno di radice è un tozzo di radice, per quanto qualcuno possa dire che è arte e che ha un valore assoluto....
non basta l'opera umana a nobilitarla, serve altro, deve essere riconosciuta da tutti come tale per portatrice assoluta di Divinità, altrimenti tutte le copie del Cenacolo anche meglio riuscite
dovrebbero essere messe in vendita a costi da collezione museale, ma non è così.
In fine va ricordato che, ad influire sul costo di un oggetto conta la possibilità di saper riprodurre in quantità tali oggetti, se è semplice riprodurre l'oggetto ed è economico produrre in quantità allora....
il costo non può essere elevato, e se la domanda è bassa non può ancor più costare. E oggi il mercato è saturo di pipe.


Ho visto delle Dunhill, esposte in un negozio vicino al mio paese, invendute da anni che hanno un prezzo esorbitante, ogni anno il propietario ( dopo anni di gestione i propietari si sono passati di mano in mano il locale  e, con se le pipe ) abbassa i prezzi, ritocca verso il basso i prezzi nella speranza di vendere ed ora dopo anni inizia a dire all'eventuale acquirente " non guardi il prezzo sono quotazioni trattabili " ma, non vende nulla, alcune paiono di plastica, per assurdo sembrano fatte a macchina con uno stampino, un giorno stanco di vederle in vetrina
ho chiesto di poterle tenere in mano e vederle bene, le ho guardate e toccate, beh sembravano davvero di plastica ma ovviamente era radica, oggettivamente il costo sembrava davvero
uno sproposito, alcune mille e passa euro, le più economiche quattrocento euro, e parlo di pezzi di dimensioni medio e, medio piccole, un assurdità.
Ovvio che, per quanto  fossero ben costruite e, forse funzionino bene, si paga il marketing il blasone il marchio e.....stop.
Con ciò non voglio dire che le Dunhill facciano pena, tutt'altro, ve ne sono di ben funzionanti, che donano buon gusto, ben costruite e ben curate nei particolari, alcune a mio avviso
sono davvero belle da vedersi, il problema è che Dunhill un tempo si fece la nomea di costruttore di buone pipe, valide perchè, creava oltre che buoni tabacchi "buone pipe funzionali " in cui fumare bene soprattutto i propri tabacchi dunhill, o in genere tabacchi Em tipicamente english mixture latakiosi, morte le vere miscele dunhill, cambiato il mercato delle em latakiose, ecco che anche le radiche dunhill hanno forse perso il loro valore di un tempo, il loro senso, in fine un tempo dunhill produceva pipe non per nobiltà non per ragioni di status simbol e speculative ma, per fare buoni oggetti funzionali allo scopo di fumare i propri tabacchi em, e ci riusciva. Oggi non è più così. Si ha l'impressione che dunhill faccia pipe come se facesse ninnoli, soprammobili , pezzi da vetrina, pezzi di Capodimonte ecc.
Questo non è però il mondo della Pipa, e mi pare lontano dal senso del fumare la pipa del fù, vero Dunhill.
Per quanto mi riguarda nessuna pipa, per quanto possa funzionare bene e, fosse altrettanto ben costruita, può valere "se in radica di erika" tale prezzo, sia chiaro.
Almeno non quello di mercato, nel rapporto domanda-offerta.
Se usciamo da questa dinamica allora è tutta un altra cosa.
Ma non è più mercato..e forse non è più di pipe che parliamo.
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2013, 17:28:46 da StefanoG »

toscano f.e.

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #49 il: 08 Gennaio 2013, 14:45:31 »
rais
 ;D ;D ;D

di dunhill ne ho avute due.
una scaldava da morire e una senza infamia e senza lode.
molto molto meglio una semianonima sasieni che ho tutt'ora.

rais

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #50 il: 08 Gennaio 2013, 14:46:30 »
.......... fondamentalmente, funzioni bene donandomi una fumata piacevole possibile.

Senza questi requisiti posso tranquillamente affermare che si fuma un pezzo di legno.

Giala

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #51 il: 08 Gennaio 2013, 17:13:50 »
Se è per questo io ho 4 Dunhill.

1 fa cagare con qualsiasi tabacco
1 senza infamia e senza lode, una pipa normale, niente di più
1 fuma bene solamente con i naturali, con tutti gli altri fa cagare
1 fuma bene ma nulla che ne giustifichi nome e prezzo

Tanto per rimanere fortemente fuori tema:

Delle dunhill ne ho tenute solo 3. Buone pipe, nulla di più.
Sparite le vere EM hanno poco da dire per quel che riguarda il fumo. Le vecchie hanno un fascino particolare suprattutto alcune forme e finissaggi. Quelle attuali ne hanno perso abbastanza. Comunque, restano pipe abbastanza affidabili.
Le Gamboni di forma classica sono migliori delle dunhill sotto tutti i punti di vista.
Le Becker&Musicò prima e le Foundation non hanno molto da invidiare al marchio inglese. Non ho fumato le Gilli, ma mi sembrano ben fatte.
Non parliamo dei prezzi...
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2013, 17:15:39 da Giala »

toscano f.e.

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #52 il: 08 Gennaio 2013, 18:23:47 »
tanto per proseguire.
di gilli ne ho avuta una, molto ben fatta, ma non fumava benissimo.
una però non credo possa fare testo.
persona squisita.

Giala

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #53 il: 08 Gennaio 2013, 18:52:10 »
tanto per proseguire.
di gilli ne ho avuta una, molto ben fatta, ma non fumava benissimo.
una però non credo possa fare testo.
persona squisita.

Non concordo.
E' vero che ogni pipa fa storia a se stante, ma se il produttore è bravo ed affidabile è difficile che le pipe si discostino molto l'una dall'altra a parità di materiali ed epoca di costruzione. Se un nuovo costruttore entra nel mercato vero, come Gilli per esempio, non deve sbagliare un colpo altrimenti  si dimostra da subito non affidabile.
Per me la regola è quasi tassativa: compro UNA pipa se non è come dico io con quella marca/costruttore ho chiuso, non ci sono ulteriori appelli. Se però si scusano e mi restituiscono i soldi o meglio ancora mi danno un'altra pipa in sostituzione che si rivela valida, allora ne possiamo riparlare (forse).

Elenco:
savinelli
brebbia
santambrogio
ashton
peterson
...e altri





toscano f.e.

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #54 il: 08 Gennaio 2013, 19:13:54 »
allora mi spiace per gilli, con cui ho avuto il piacere di parlare per telefono e che mi ha dato diversi consigli.
menateme pure ma una marca che ho trovato sempre ad alti livelli è savinelli e non solo nelle fasce alte.

rais

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #55 il: 08 Gennaio 2013, 19:49:55 »
e le danesi (pipe) ?

gli shape e i nomi attuali mi fan solo ridere, prezzi da capogiro per semplici fumate, le Ser Jacopo le ritengo superiori; se penso alle danesi mi ritornano in mente le vecchie Stanwell (signore pipe con un ottimo rapporto qualità/prezzo) e un certo Karl Erik (pace all'anima sua) per fare dei nomi.

Ma in tutto questo ambaradam le Fassi che ruolo giocano ?  ::)
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2013, 19:52:11 da rais »

Giala

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #56 il: 08 Gennaio 2013, 19:59:36 »
Ho dimenticato Mastro de paja, pierlugi fatta a mano per gli amici e quindi tutti gli altri infiniti nomi che ha adottato
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2013, 20:02:01 da Giala »

Offline StefanoG

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #57 il: 08 Gennaio 2013, 22:21:02 »
Mah a mio avviso il discorso si sta notevolmente annodando e rischia di complicarsi davvero tutto...
Abbiamo messo molta carne al fuoco.
A mio avviso vi sono buone pipe in giro, prodotte da abili artigiani e, vi sono altrettante buone ditte semiartigianali.
L'elenco sarebbe assai lungo, Castello, Ser Jacopo, Mastro de Paja, L'Anatra dalle uova d' Oro, Moretti pipe, Amorelli, Armellini, Radice, Caminetto, Il Ceppo, Viprati, Brebbia e Savinelli ecc ecc...l'elenco solo in Italia è corposo, qui elencato solo alcuni tra i più noti.
A mio avviso quasi tutte le pipe create da questi artigiani e, aziende semiartigianali, sono quanto meno discrete e altre più che buone in fumata, però anche a loro ogni tanto sfugge
qualche pezzo che esce purtroppo insufficente al godimento di una miscela, vuoi per errori ( rari ) nella costruzione, vuoi per radica mal bollita o mal stagionata o altro ancora, purtroppo
può sempre capitare l'eccezzione tra le tante pipe.
Caso diverso invece è il discorso legato alle forme delle così dette Pipe Libere, esse proprio per la loro forma spesso, non sono facili da fumare, o non rendono giustizia al tabacco ecc..
ma qui non è tanto colpa del artigiano o azienda semiartigianale quanto di noi fumatori che, spesso, cerchiamo pipe astruse, ci fissiamo su pipe particolari che poi risultano poco
piacevoli in fumata , se noi fossimo più realisti e, cercassimo solo pipe con una logica di buon senso anche i produttori di pipe costruirebbero meno pipe astruse, farebbero netta
distinzione tra pipe normali di forma logica adatte al buon utilizzo, e pipe libere artistiche costruite più che altro per hobby in poche esemplari, per motivi di godimento personale da esporre più che da fumare, invece spesso avviene l'opposto.
Io per esempio mi trovo molto bene con pipe artigianali del signor Marco Biagini della Moretti Pipe, ne ho circa una dozzina, alcune fatte su mia ordinazione e mio disegno che, il sudetto Marco ha interpretato con logici adattamenti e, realizzato assai bene, ecco tutte fumano molto bene, buona la radica buone finiture costruzione buona e, il tabacco nella pipa rende sempre bene in gusto, parimenti mi trovo assai bene invece con pipe semiartigianali quasi piu industriali di costo contenuto come le Savinelli e Brebbia,  ne ho alcune non tante tre savinelli tre brebbia e, tutte non mi deludono, due Savinelli e una Brebbia di tipo economico addirittura spesso mi stupiscono poichè, donano molto alla miscela fumata.
Poi potrei citare altri artigiani come le pipe dell anatra dalle uova d'oro, ne ho due e non sono male ma credevo fossero meglio, ben costruite ma tal volta le loro forme sono un po troppo ardite, comunque non fumano male solo che per ora, in fumata non hanno esaltato le miscele, non quanto facciano le sopracitate Savinelli e Brebbia, e questo mi ha un po sorpreso, le peggiori mie pipe per ora sono le due stanwell, fumano un po come le Peterson di un tempo, dure e amarognole...spero migliorino... e poi qualche vecchia pipa risalente agli anni 80 di noti artigiani di cui non faccio nome che, nel passato andavano forte ed oggi, a me pare molto meno.
...In somma a mio avviso mediamente in Italia in europa vi sono ancora buoni produttori buoni prodotti abili artigiani. Vi ricordo che negli anni settanta ed, ottanta, in giro in commercio c'erano davvero montagne di pipe orride, infumabili, non causa forme improbabili ed astruse piuttosto invece causa cattiva lavorazzione e, non stagionatura delle radiche o cattiva bollitura, con bocchini grossi che a tenersi in bocca erano assurdi ecc ecc...prodotti che oggi non vedo in giro e che, nessun artigiano o, azienda semiartigianale oserebbe vendere,  le cose per fortuna sono migliorate, mediamente, abbiamo rispetto un tempo prodotti di fascia bassa e media di buon livello, decisamente superiori a molti lustri fa.
Perciò stiamo attenti ad non esagerare, in critiche e pretese, non facciamo l'errore di trasformare neppure la pipa in un opera d'arte un feticcio un gioiello.
Siamo realisti, la pipa è una pipa....un attrezzo, semplice in se ma non facile da realizzare soprattutto manualmente ma, che resta un opera povera, con un rapporto qualità prezzo che a mio
avviso dovrebbe essere basso, a vantaggio della economicità.
Un tempo ....anni ed anni fa, c'erano osterie, pub, locali taverne e club che avevano esposte pipe da fumare , per la clientela e con facile ricambio....con i prezzi odierni quale locale
potrebbe mai gettarsi in questa proposta ?...la pipa, l'ho detto e mi ripeto, deve tornare ad essere attrezzo che era, per quale è nato, semplice attrezzo per fumarci tabacco, non oggetto
di culto, feticcio, gioiello, opera d'arte o status symbol, poi ovviamente può avere anche queste connotazioni ma, dobbiamo noi per primi essere pratici realisti e logici ridando alla pipa il suo posto sociale a cui noi abbiamo tolto, per nostro complesso di inferiorità ed altro, per smania di mostrare ad altri chissà cosa....ben venga anche l'arte lo status symbol ecc ma, che resti relegato in una nicchia, si ridoni alla pipa il posto logico che aveva e, dovrebbe avere.
In ogni modo, a mio avviso se mai, lo scandalo, il problema, è il rapporto tra prezzo dell oggetto e, l ogetto stesso....
Fiammatura, occhio di pernice flock e mica flock,  eccc ecc..manualita o meno, maniacale scelta della finitura e particolari ecc rischiano di portare il semplice oggetto a perdere di senso reale per divenire altro che, cosí puo essere caricato di valore economico aggiunto non quantificabile, perciò l oggetto diventa di colpo assai caro e, cessa di essere quel semplice economico attrezzo che, è sempre stato. Dobbiamo uscire da questa logica. Dobbiamo noi per primi porre un limite al nostro modo moderno di concepire la pipa, ritornare ad una visione tradizionale,
umile, semplice, logica , di buon senso. Lasciamo sul banco dell'artigiano le pipe costose, artistiche, ricercate, o solo di quotazione eccessiva e, prendiamoci da fumare solo pipe economiche
pipe da maltrattare volendo, come quelle dei nostri nonni...noi siamo i fautori del sistema, noi possiamo condizionare gli artigiani.
Poi se vogliamo si potrebbe parlare del processo di speculazione intorno all euro, pipe che costavano 60 milalire 70 milalire( e non parlo di pipe di primo ingresso e dimensioni medie medio-grandi )  con l ingresso dell euro sono diventate pipe da 70 euro ovvero 140 milalire.
 Questa è stata una speculazione bella e buona, effettuata in primis da hobbisti ed artigiani.
Poi potremmo anche parlare del fatto che il mercato delle pipe è saturo eppure, almeno dalle mie parti, trovare pipe in negozi è cosa improba, ve ne sono pochissime e arrivano con il contagoccie e, costano sempre troppo rispetto a quello che sono,....ma allora, dove sono tutte queste pipe che saturano il mercato ?
perche si tengono nascoste  ? Perche hobbisti ed artigiani e ditte semiartigianali si nascondono si mostrano poco non distribuiscono quelle create ecc..?
In somma, a me pare che nonostante il mercato sia saturo davvero, qualcuno giochi a pilotare il mercato,  centellinando , per non arrivare a abbassare prezzi, per speculare e creare intorno alla pipa un mercato da collezione, e alzare così quotazioni di marchi di pipe ecc.....marketing, speculazione.Noi, dovremmo difenderci da questa logica, che è deleteria, il primo passo è  tornare a ridare il giusto semplice valore a, questo semplice povero oggetto, per far si che esso torni a costare il giusto ovvero, molto meno.
Ma per fare cio occorre che, per primi noi tutti, la finissimo con questo manicheismo attorno al mondo della pipa, la pipa è solo un attrezzo un mero attrezzo e, fine.....
...basta menate inutili che paiono discussioni tra professori di storia dell arte, la pipa deve tornare ad essere l oggetto del contadino del nonno che, andava per campi a lavorare o, al circolino a giocare a carte.....meno menate, piu senso realistico, pratico, buon senso...conserviamo la produzione di poche pipe di tipologia museale, ricca, da status symbol per ogni marca di fascia alta dimercato ma, che siano ripeto poche, che restino relegate ad un mercato di nicchia che non intacchi invece il grande mercato dell'attrezzo Pipa, abbassiamo i prezzi, che siano di primo ingresso, torniamo al buon senso...
« Ultima modifica: 09 Gennaio 2013, 10:50:24 da StefanoG »

Giala

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #58 il: 09 Gennaio 2013, 15:02:37 »
Mah a mio avviso il discorso si sta notevolmente annodando e rischia di complicarsi davvero tutto...
Abbiamo messo molta carne al fuoco.
A mio avviso vi sono buone pipe in giro, prodotte da abili artigiani e, vi sono altrettante buone ditte semiartigianali.
L'elenco sarebbe assai lungo, Castello, Ser Jacopo, Mastro de Paja, L'Anatra dalle uova d' Oro, Moretti pipe, Amorelli, Armellini, Radice, Caminetto, Il Ceppo, Viprati, Brebbia e Savinelli ecc ecc...l'elenco solo in Italia è corposo, qui elencato solo alcuni tra i più noti.
A mio avviso quasi tutte le pipe create da questi artigiani e, aziende semiartigianali, sono quanto meno discrete e altre più che buone in fumata, però anche a loro ogni tanto sfugge
qualche pezzo che esce purtroppo insufficente al godimento di una miscela, vuoi per errori ( rari ) nella costruzione, vuoi per radica mal bollita o mal stagionata o altro ancora, purtroppo
può sempre capitare l'eccezzione tra le tante pipe.
Caso diverso invece è il discorso legato alle forme delle così dette Pipe Libere, esse proprio per la loro forma spesso, non sono facili da fumare, o non rendono giustizia al tabacco ecc..
ma qui non è tanto colpa del artigiano o azienda semiartigianale quanto di noi fumatori che, spesso, cerchiamo pipe astruse, ci fissiamo su pipe particolari che poi risultano poco
piacevoli in fumata , se noi fossimo più realisti e, cercassimo solo pipe con una logica di buon senso anche i produttori di pipe costruirebbero meno pipe astruse, farebbero netta
distinzione tra pipe normali di forma logica adatte al buon utilizzo, e pipe libere artistiche costruite più che altro per hobby in poche esemplari, per motivi di godimento personale da esporre più che da fumare, invece spesso avviene l'opposto.
Io per esempio mi trovo molto bene con pipe artigianali del signor Marco Biagini della Moretti Pipe, ne ho circa una dozzina, alcune fatte su mia ordinazione e mio disegno che, il sudetto Marco ha interpretato con logici adattamenti e, realizzato assai bene, ecco tutte fumano molto bene, buona la radica buone finiture costruzione buona e, il tabacco nella pipa rende sempre bene in gusto, parimenti mi trovo assai bene invece con pipe semiartigianali quasi piu industriali di costo contenuto come le Savinelli e Brebbia,  ne ho alcune non tante tre savinelli tre brebbia e, tutte non mi deludono, due Savinelli e una Brebbia di tipo economico addirittura spesso mi stupiscono poichè, donano molto alla miscela fumata.
Poi potrei citare altri artigiani come le pipe dell anatra dalle uova d'oro, ne ho due e non sono male ma credevo fossero meglio, ben costruite ma tal volta le loro forme sono un po troppo ardite, comunque non fumano male solo che per ora, in fumata non hanno esaltato le miscele, non quanto facciano le sopracitate Savinelli e Brebbia, e questo mi ha un po sorpreso, le peggiori mie pipe per ora sono le due stanwell, fumano un po come le Peterson di un tempo, dure e amarognole...spero migliorino... e poi qualche vecchia pipa risalente agli anni 80 di noti artigiani di cui non faccio nome che, nel passato andavano forte ed oggi, a me pare molto meno.
...In somma a mio avviso mediamente in Italia in europa vi sono ancora buoni produttori buoni prodotti abili artigiani. Vi ricordo che negli anni settanta ed, ottanta, in giro in commercio c'erano davvero montagne di pipe orride, infumabili, non causa forme improbabili ed astruse piuttosto invece causa cattiva lavorazzione e, non stagionatura delle radiche o cattiva bollitura, con bocchini grossi che a tenersi in bocca erano assurdi ecc ecc...prodotti che oggi non vedo in giro e che, nessun artigiano o, azienda semiartigianale oserebbe vendere,  le cose per fortuna sono migliorate, mediamente, abbiamo rispetto un tempo prodotti di fascia bassa e media di buon livello, decisamente superiori a molti lustri fa.
Perciò stiamo attenti ad non esagerare, in critiche e pretese, non facciamo l'errore di trasformare neppure la pipa in un opera d'arte un feticcio un gioiello.
Siamo realisti, la pipa è una pipa....un attrezzo, semplice in se ma non facile da realizzare soprattutto manualmente ma, che resta un opera povera, con un rapporto qualità prezzo che a mio
avviso dovrebbe essere basso, a vantaggio della economicità.
Un tempo ....anni ed anni fa, c'erano osterie, pub, locali taverne e club che avevano esposte pipe da fumare , per la clientela e con facile ricambio....con i prezzi odierni quale locale
potrebbe mai gettarsi in questa proposta ?...la pipa, l'ho detto e mi ripeto, deve tornare ad essere attrezzo che era, per quale è nato, semplice attrezzo per fumarci tabacco, non oggetto
di culto, feticcio, gioiello, opera d'arte o status symbol, poi ovviamente può avere anche queste connotazioni ma, dobbiamo noi per primi essere pratici realisti e logici ridando alla pipa il suo posto sociale a cui noi abbiamo tolto, per nostro complesso di inferiorità ed altro, per smania di mostrare ad altri chissà cosa....ben venga anche l'arte lo status symbol ecc ma, che resti relegato in una nicchia, si ridoni alla pipa il posto logico che aveva e, dovrebbe avere.
In ogni modo, a mio avviso se mai, lo scandalo, il problema, è il rapporto tra prezzo dell oggetto e, l ogetto stesso....
Fiammatura, occhio di pernice flock e mica flock,  eccc ecc..manualita o meno, maniacale scelta della finitura e particolari ecc rischiano di portare il semplice oggetto a perdere di senso reale per divenire altro che, cosí puo essere caricato di valore economico aggiunto non quantificabile, perciò l oggetto diventa di colpo assai caro e, cessa di essere quel semplice economico attrezzo che, è sempre stato. Dobbiamo uscire da questa logica. Dobbiamo noi per primi porre un limite al nostro modo moderno di concepire la pipa, ritornare ad una visione tradizionale,
umile, semplice, logica , di buon senso. Lasciamo sul banco dell'artigiano le pipe costose, artistiche, ricercate, o solo di quotazione eccessiva e, prendiamoci da fumare solo pipe economiche
pipe da maltrattare volendo, come quelle dei nostri nonni...noi siamo i fautori del sistema, noi possiamo condizionare gli artigiani.
Poi se vogliamo si potrebbe parlare del processo di speculazione intorno all euro, pipe che costavano 60 milalire 70 milalire( e non parlo di pipe di primo ingresso e dimensioni medie medio-grandi )  con l ingresso dell euro sono diventate pipe da 70 euro ovvero 140 milalire.
 Questa è stata una speculazione bella e buona, effettuata in primis da hobbisti ed artigiani.
Poi potremmo anche parlare del fatto che il mercato delle pipe è saturo eppure, almeno dalle mie parti, trovare pipe in negozi è cosa improba, ve ne sono pochissime e arrivano con il contagoccie e, costano sempre troppo rispetto a quello che sono,....ma allora, dove sono tutte queste pipe che saturano il mercato ?
perche si tengono nascoste  ? Perche hobbisti ed artigiani e ditte semiartigianali si nascondono si mostrano poco non distribuiscono quelle create ecc..?
In somma, a me pare che nonostante il mercato sia saturo davvero, qualcuno giochi a pilotare il mercato,  centellinando , per non arrivare a abbassare prezzi, per speculare e creare intorno alla pipa un mercato da collezione, e alzare così quotazioni di marchi di pipe ecc.....marketing, speculazione.Noi, dovremmo difenderci da questa logica, che è deleteria, il primo passo è  tornare a ridare il giusto semplice valore a, questo semplice povero oggetto, per far si che esso torni a costare il giusto ovvero, molto meno.
Ma per fare cio occorre che, per primi noi tutti, la finissimo con questo manicheismo attorno al mondo della pipa, la pipa è solo un attrezzo un mero attrezzo e, fine.....
...basta menate inutili che paiono discussioni tra professori di storia dell arte, la pipa deve tornare ad essere l oggetto del contadino del nonno che, andava per campi a lavorare o, al circolino a giocare a carte.....meno menate, piu senso realistico, pratico, buon senso...conserviamo la produzione di poche pipe di tipologia museale, ricca, da status symbol per ogni marca di fascia alta dimercato ma, che siano ripeto poche, che restino relegate ad un mercato di nicchia che non intacchi invece il grande mercato dell'attrezzo Pipa, abbassiamo i prezzi, che siano di primo ingresso, torniamo al buon senso...

Bella sintesi!

toscano f.e.

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Re:Pipe Angelino Fassi
« Risposta #59 il: 09 Gennaio 2013, 15:21:09 »
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