Autore Topic: La pipa chioggiotta  (Letto 20365 volte)

Offline thor

  • Apprendista dell’Accensione Fatua
  • ****
  • Post: 39
    • Mostra profilo
La pipa chioggiotta
« Risposta #15 il: 22 Maggio 2005, 18:45:03 »
Citazione da: "tzi"
Io ho importato dal Sudafrica Calabash con fornello in gesso, come si facevano alla fine dell'800. Ne ho ancora qualcuna, l'ultima è stata acquistata da un ns associato di PES (Lupopipatore). Neppure lui credeva che le facessero di gesso e che questo potesse fumare meglio di ogni radica. Io vi sfido, provare per credere! Anche se non è molto difficile da credere, data la porosità del gesso da presa. Respira meglio di qualsiasi radica, quindi la fumata è  fresca e asciutta.


In effetti, non mi sembra così strano che ci siano pipe di gesso (naturalmente un gesso poroso e adatto all'uso, non quello che si usa nelle scuole! :? ). Personalmente non ne possiedo nessuna; però sarei molto curioso di comprarne dal momento che ho scoperto di essere particolarmente sensibile alle sfumature che forniscono alla fumata, con lo stesso tabacco, i diversi materiali. Sai darmi un recapito preciso dove trovarne o ordinarne? Resto scettico sulla porcellana ma, se trovassi una pipa di quel tipo, credo che la comprerei comunque...nel peggiore dei casi, la fumerei una volta e poi la terrei per collezione. Sto diventando un po' maniacale? :oops:  :wink:
"Ognuno dovrebbe sempre mantenere tra sé e il mondo uno strato sottile di fumo" (Mallarmé)

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #16 il: 22 Maggio 2005, 18:51:07 »
Quando avremo finalmente il sito operativo, vai nella pipa di PES e dai un'occhiata alle calabasse sudafricane.

Ne abbiamo ancora qualcuna per i soci

Tzi
age quod agis

pipaluce

  • Visitatore
La pipa chioggiotta
« Risposta #17 il: 22 Maggio 2005, 19:21:13 »
Citazione da: "tzi"
Io ho importato dal Sudafrica Calabash con fornello in gesso, come si facevano alla fine dell'800. Ne ho ancora qualcuna, l'ultima è stata acquistata da un ns associato di PES (Lupopipatore). Neppure lui credeva che le facessero di gesso e che questo potesse fumare meglio di ogni radica. Io vi sfido, provare per credere! Anche se non è molto difficile da credere, data la porosità del gesso da presa. Respira meglio di qualsiasi radica, quindi la fumata è  fresca e asciutta.

L'unico inconveniente a mio avviso è che il fornelloè fissato alla zucca, 1quindi difficilmente intercambiabile, quando sarà saturo. Ma quello è un altro discorso. Forse i signori di una volta le buttavano o le facevano rifare (che è quello che ho in mente io, sostituendo il fornello di gesso con uno di schiuma di mare.

Vedo cmq che ci sono tante opinioni in materia, ma poche esperienze.
Ma una chioggiotta che sia una chioggiotta, l'avete mai fumata? provate e poi mi direte...

saluti
Tzi

p.s.: Per una migliore leggibiltà dovresti accorciare la foto, grazie




Caro Pino, il discorso che hai fatto mi sembra un pò nebuloso e qui tento di riassumerne alcuni punti essenziali:
parli di una Calabash di provenienza africana e per la prima volta, cioè in questo forum, parli dell'esistenza di un fornello in gesso. Ne decanti le lodi come di una sostanza superiore a qualsiasi radica. Però il fornello è attaccato alla zucca e quindi non si è in grado di poter effettuare le normali e necessarie operazioni di pulizia. Poi, nonostante la meravigliosa bontà del fornello in gesso, dici che hai in mente di cambiarlo con uno in autentica schiuma di mare.
Ecco, questa mi sembra la dimostrazione che l'importante è sempre avere poche idee, ma confuse.  :lol:


ps
Le foto stanno bene come sono, tu intanto impara a pagare le bollette e a comprare Calabash vere.  :lol:

ps2
Spero di potere rivedervi presto online.

Saluti e baci.

Offline TheGatesOfFate

  • Cavaliere Latakita
  • *****
  • Post: 211
    • Mostra profilo
    • http://www.edonismo.org
    • E-mail
La pipa chioggiotta
« Risposta #18 il: 22 Maggio 2005, 20:33:14 »
Mi sa che ha ragione il Sire...

e come direbbero gli inglesi: what a mess!
Nel senso che anche a me piacciono gli esperimenti, perciò ben vengano calabasse africane, gessi, legni arditi ed altro. Però...

...eh si, c'è un però.
Di fatto i riferimenti assoluti sono inequivocabili.
Radica, Schiuma, Clay(terracotta) e Porcellana sono i riferimenti.
Il resto è sperimentale, specie se deriva da strane costruzioni di zucca, gesso ecc.
C'è anche da dire che alla fine restano solo Radica e schiuma(come riferimenti, naturalmente. Poi se uno vuole sperimentare ci sono mille altre cose...)
Dico radica e schiuma perchè oltre ad essere collaudate, sono concepite per fumare in modo "moderno". Cioè sono concepite per l'uso dei tabacchi in commercio, per gli accessori in commercio, per le abitudini e tradizioni tramandate.

La clay e la porcellana non sono concepite per i tabacchi moderni, tantomeno è pensabile di fumarci dentro l'old ironside.
Nelle clay andrebbe fumato il tabacco com'era nel 1700 o nel 1800. Idem per porcellana.
Questo è il motivo per cui a qualcuno la porcellana, coi moderni tabacchi, sembra inaccettabile, e che la clay ustiona.

Con la porcellana provateci i tabacchi traditional, ammesso che vi piacciano. Nei cataloghi dei negozi svizzeri ne sono presenti alcuni...o trinciateci finemente dei sigari...
Con la clay non vale la pena pensare neanche ai virginia puri attuali. Meglio il taglio fine del forte allora...o magari certi tabacchi da sigaretta...
Non saranno come quelli del 1800, ma almeno come taglio ed umidità sono più consoni per questi materiali.
Ve lo immaginate un pipatore fine settecento che si appresta ad aprire una scatola di timm london 1000, e siccome la scatola è da 100g si preoccupa di non perdere umidità? Questo paradosso è per dire che i tabacchi d'allora dovevano esser necessariamente più secchi(avete presente il forte?), non addizionati(cioè veramente puri) e di taglio molto più fine. La questione è che, per tradizione, si è voluto lasciare le forme delle clay simili a quelle storiche, ma i tabacchi per quelle pipe non si trovano più!
Anche le pipe in radica fine ottocento eran piccine, molto più piccine di quelle attuali, e i tabacchi eran diversi.

Perciò non mi si cantino meraviglie di terracotte e gessi...
Oggi si fuma radica e schiuma(come regola). Poi ci si può dedicare anche ad una clay, o una marasca o un bubinga africano, mettendoci magari l'odyssey di Pease...
"E' duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine..." (Bill Watterson)

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #19 il: 22 Maggio 2005, 21:20:14 »
Rispondo al Sire per primo. Forse sono stato poco chiaro e me ne scuso, davo per scontato che la letteratura sulla chioggiotta e le pipe in gesso fosse nota.

Le pipe di terracotta come ogni cosa al mondo hanno vita limitata. I ricchi le fumavano un certo numero di volte (non poche), ma poi le buttavano; i poveri le riciclavano mettendole nel camino per far sciogliere il grumo di catrame che si era formato (e che limitava la loro porosità), ripulendole con cura. Questo succedeva pure con le pipe di gesso, che per la loro fragilità duravano ancora meno. Anche il bocchino di marasca o di sanguinella ha una vita limitata. Io li preferisco al metacrilato: ne ho una scorta e al momento opportuno li cambio.

Corsellini scrisse chiaramente che le pipe di Sherlock erano di gesso, vi sarà sfuggito. Gli inglesi fumavano pipe di zucca sudafricana (importata dalle loro colonie) con fornelli di gesso. Quelle che ho fatto venire dovrebbero essere simili a quelle fumate dal famoso detective. Il fornello è di gesso fissato con una vera alla zucca. Ora da noi si sa che tutto ciò che si mette si può anche togliere, io non ci ho provato, ma penso che si possa anche fare.

Ricordo al Sire che gli inglesi avevano le loro calabasse, che chiamavano appunto Calabash dal nome della cucurbitacea sudafricana. Le imperial austroungariche le chiamavano Strambach dal suo mercante ed erano un'altra cosa per il rapporto privilegiato con la Sublime Porta, che forniva il silicato di magnesio. Come vedi è tutta questione di politica internazionale...

Per quanto riguarda il cambio di fornello, io intendevo (ma mi sono spiegato male) quando fosse l'ora di cambiarlo per l'usura. Una volta fumare la pipa era un'arte ancora più difficile di oggi. I nobili e ricchi lasciavano ai poveri il compito di rodare le pipe. Anche la pulizia non era così semplice come ai nostri dì. Avete mai visto una tirolese? o una Chemnitz? immaginate il sig. Rossi che se la fuma in macchina?

Per ciò che concerne i tabacchi, concordo con il fermano Gate: una esatta filologia della pipata richede tabacchi coevi. Dimentichi però che le pipe sono moderne, benchè di terracotta. Mi sembra piccola cosa, invece, dire che la pipa brucia. Fumata correttamente una pipa non deve scottare, nemmeno una chioggiotta. Prova a far durare tre grammi di tabacco a costo della vita, vedrai che il fornello sarà tutto, meno che infuocato.

Non so se con questa chiosa sono riuscito a farmi intendere. Voi ditemi quello che avete capito e non provatevi a fare esegesi di ciò che vi è rimasto nebuloso, il resto lo estrapolo io.

Una cosa è certa che la foto pecca di megalomania come il suo autore.

Domani avremo il ns bel sito, rinnovato e luccicante (si spera) con tanti nuovi articoli. Ne sto preparando uno sulla più antica fabbrica di pipe.

La pipa 2005 non mi dispiace, saluti
Tzi
age quod agis

Offline TheGatesOfFate

  • Cavaliere Latakita
  • *****
  • Post: 211
    • Mostra profilo
    • http://www.edonismo.org
    • E-mail
La pipa chioggiotta
« Risposta #20 il: 22 Maggio 2005, 22:19:50 »
Citazione da: "tzi"

Per ciò che concerne i tabacchi, concordo con il fermano Gate: una esatta filologia della pipata richede tabacchi coevi. Dimentichi però che le pipe sono moderne, benchè di terracotta.



Le pipe sono moderne solo per quel concerne la data di fabbricazione.
Le clay, siano esse italiane o inglesi o americane, hanno mantenuto le forme storiche. Quelle forme non sono adatte agli attuali tabacchi. Non che non ci si possano fumare dentro, s'intenda...è come mandare una "giulia"(anche fosse un'esatta replica moderna) con la benzina verde.





Citazione da: "tzi"

Mi sembra piccola cosa, invece, dire che la pipa brucia. Fumata correttamente una pipa non deve scottare, nemmeno una chioggiotta. Prova a far durare tre grammi di tabacco a costo della vita, vedrai che il fornello sarà tutto, meno che infuocato.


Mica parlavo del fornello...parlavo della lingua. Visto che qualcuno più sopra se l'ha ustionata. Colpa dell'abitudine del fumar "moderno", e dei tabacchi inadeguati. Come vedi, non è "piccola cosa".

Comunque già a quei tempi le preziosissime schiume viennesi erano di classe superiore, ed i legni si iniziarono ad usare proprio per stemperare l'asprezza dei tabacchi d'allora(con pipe d'essenze piacevoli).
"E' duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine..." (Bill Watterson)

Offline Cristiano

  • Moderatore globale
  • Sovrano Grande Pipatore Generale
  • *****
  • Post: 7134
    • Mostra profilo
    • http://www.studiolegaleciani.it
    • E-mail
La pipa chioggiotta
« Risposta #21 il: 22 Maggio 2005, 23:00:40 »
allora la calabassa che spacciavi l'anno scorso aveva il fornello interno di gesso e non di schiuma?

Truffa, raggiro, grassazione :D

Pino, da' retta... datti all'ippica!!!! :D  :D

Già me lo vedo equusergosum! :roll:
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

Cave Secretarium

www.studiolegaleciani.it

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #22 il: 22 Maggio 2005, 23:46:48 »
Le pipe sono moderne solo per quel concerne la data di fabbricazione.
Le clay, siano esse italiane o inglesi o americane, hanno mantenuto le forme storiche. Quelle forme non sono adatte agli attuali tabacchi. Non che non ci si possano fumare dentro, s'intenda...è come mandare una "giulia"(anche fosse un'esatta replica moderna) con la benzina verde.

Dai un'occhiata alle pipe di radica fine 800 e alle nostre: sono uguali eppure i tabacchi fumati erano diversi...




Mica parlavo del fornello...parlavo della lingua. Visto che qualcuno più sopra se l'ha ustionata. Colpa dell'abitudine del fumar "moderno", e dei tabacchi inadeguati. Come vedi, non è "piccola cosa".

A sentirti ragionare mi viene il sospetto che tu non abbia mai fumato una chioggiotta...
Tzi
age quod agis

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #23 il: 22 Maggio 2005, 23:52:40 »
Citazione da: "Cristiano"
allora la calabassa che spacciavi l'anno scorso aveva il fornello interno di gesso e non di schiuma?

Truffa, raggiro, grassazione :D

Pino, da' retta... datti all'ippica!!!! :D  :D

Già me lo vedo equusergosum! :roll:


Ho una magnifica pipa con testa di cavallo che potrei fumare...

Per quanto riguarda la calabassa, appena me ne sono accorto l'ho detto a chi voleva acquistarla, come ho anche detto che fumava benissimo: tutta cenere bianca alla fine...

Vi vedo un po' distratti, saranno i mille impegni...
tzi
age quod agis

Offline Aqualong

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 2240
    • Mostra profilo
    • http://www.pipe-aqualong.com/
    • E-mail
La pipa chioggiotta
« Risposta #24 il: 23 Maggio 2005, 00:35:22 »
Ogni tanto sfioriamo ,appena,un argomento molto interessante, che andrebbe approfondito in apposito 3d, ovvero il paragone con la pipa in tempi abbastanza lontani e l'uso odierno,in special modo l'uso che ne facciamo noi.
Per spegarmi meglio, una sessantina di anni or sono(ieri) un fumatore di pipa mediamente ne possedeva un paio, fumava in casa sempre la solita pipaccia e quella più bellina la fumava fuori,se andava all'osteria (da i' vinaio) a farsi i' mezzo litro portava sempre la brutta.
Quella bellina per andare al cinema o al varietà (a i' casino),quindi rotazioni di pipe dell'epoca,tabacchi dell'epoca,divertimenti,mezzi di locomozione, etc e molte spiegazioni ci apparirebbero spontanee su come erano i trinciati,la grossezza delle pipe e altro.

Ovvia mettiamolo sù questo 3d, sicuramente sarebbe utile e storico.
Suerte!

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #25 il: 23 Maggio 2005, 01:05:14 »
Fino alla fine dell'800 i poveri fumavono la pipa e i ricchi il nobile sigaro.

Poi qualche snob incominciò con la pipa. Ma rimase un arnese per poveri perchè si bruciava tutto il tabacco e non c'era spreco. Con le macchine automatiche per le sigarette, se ne poterono sfornare moltissime a costi molto ridotti, quindi i giovani poveri furono anch'essi attratti dalle sigarette. Status symbol e praticità. I vecchi continuarono a fumarsi le povere pipe che per lo più si fabbricavano da sé con legno di bosso, gelso o altri.

Nel frattempo anche qualche nobile e/o ricco si era convertito alla pipa: Edoardo VII e il senatore Agnelli, per citare solo due casi emblematici. Tutto l'entourage che faceva cornice ai due personaggi passò alla pipa: a Londra per il re sorsero le migliori fabbriche di pipe (che facevano fare anche  in Italia da terzisti - vedi Dunhill); e Torino divenne una capitale italiana della pipa, dove i migliori negozi (Diapede e altri) si facevano fabbricare le pipe con il loro nome.

La pipa povera sopravvisse nelle campagne fino alla II guerra mondiale. Gli Yankees ci portarono le loro ambite sigarette e l'amore per la pipa svanì, salvo poi rinascere come cult per intellettuali e snob.

Ora la pipa povera non esiste più, essa è sempre più uno strumento artistico, griffato e firmato con molti punzoni. Tutti gli artigiani giurano sulla verginità della nonna che la radica è ottima e calabrese. Pochi sanno invece che anche noi la importiamo dalla Corsica e dalla Francia.

Tzi
age quod agis

pipaluce

  • Visitatore
La pipa chioggiotta
« Risposta #26 il: 23 Maggio 2005, 01:09:52 »
A parte che "il famoso detective" era esistente solo nella fantasia di Sir Conan Doyle, l'attribuzione della calabash ad Holmes è cosa piuttosto recente e anche del tutto arbitraria, in quanto nei romanzi non si fa mai menzione di tale pipa. Inoltre lo scritto di Corsellini, seguendo il filo immaginativo di Conan Doyle e del suo personaggio, compie una specie di contro indagine semi seria ma con un certo carattere di intelligenza.
Ma siccome tu sei, a ragione, un esperto di pipe chioggiotte, forse sarebbe il caso di limitare il discorso delle pipe di gesso a queste, in quanto almeno io è la prima volta che sento parlare del gesso vero e proprio anche per le chioggiotte. Ricordo, a scanso di equivoci, che se una qualsiasi argilla è passata per un forno di cottura, non si può chiamare gesso. Il gesso è veramente un'altra sostanza (solfato di calcio e, qualche volta, carbonato di calcio per i gessetti da lavagna), che a tutt'oggi mi risulta totalmente estranea nell'uso pipario. Le uniche pipe di gesso che ho visto in vita mia sono state quelle nel tiro al bersaglio del luna park. Però attendo lumi.

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #27 il: 23 Maggio 2005, 01:36:50 »
Credimi, Sire, si son fatte pipe di gesso (solfato di calcio - gesso da presa) e di altri tantissimi materiali, direi tutti i legni, prima di approdare alla radica. Limone, ulivo, gelso, ciliegio, faggio e altri. Ma anche i metalli erano usati per fare attrezzi da fumo.

Io stesso da ragazzino le facevo col legno di gelso, allora abbondante nel ns povero Veneto, per nutrire i bachi da seta, che nelle campagne chiamavano cavalieri. Rendevano nulla ma davano l'impressione di aiutare il meschino bilancio. Così tutte le campagne e le aie erano circondate da siepi di gelso che davano bacche bianche dolcissime, simili a more.
Il legno era percorso da una linfa simile all'odierno polistirolo che si toglieva con un ferro incandescente. Svuotato il fornello e il bocchino, si incastravano i due dopo averli temprati al fuoco, attenti a non farli ardere. Come per il caffé si usava la cicoria, così invece del tabacco si fumava semi di finocchio e altri surrogati.

Mi hanno portato un sacchetto dall'Ukraina e sembran semi di finocchio, segno che anche oggi qlc usa il surrogato del tabacco. Quando lo aprirò potrò dirti che cosa contiene, di sicuro non è trinciato.

Hai visto le pipe ukraine? le fanno con legni bizzarri.

Hai letto l'articolo su Gruszevski, che ha fatto le prime pipe di pietra per non potersi permettere un ciocco di radica?

Saluti
Tzi
age quod agis

pipaluce

  • Visitatore
La pipa chioggiotta
« Risposta #28 il: 23 Maggio 2005, 11:33:19 »
Caro Pino, mi spiace ma quanto tu dici mi appare piuttosto ambiguo: se andiamo a guardare bene, sono ben pochi i materiali che non sono stati usati per costruire le pipe. Ma qui parliamo di pipe vere e di materiali che hanno costituito una tradizione nel tempo. Quindi la mia domanda era:
esistono chioggiotte in gesso?
In quali altri ambiti è rappresentata ed è documentabile la produzione di pipe in gesso?
(per gesso intendo il solfato di Calcio).

E, per favore, non mi portare ad esempio la calabash dei poveri, perchè non ci sarebbe nemmeno una base per discutere.  :lol:

Offline tzi

  • Grande Illuso dal Cellini Bianco
  • *****
  • Post: 67
    • Mostra profilo
    • http://www.pipaergosum.it
La pipa chioggiotta
« Risposta #29 il: 23 Maggio 2005, 12:32:38 »
Tutte le olandesi erano di gesso

tzi
age quod agis