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Post - Aqualong

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Ho gia detto chi era,in un precedente post,ma ho trovato una sua foto giovanile dove ostenta una lovat bellissima
Il tutto assieme due delle sue pipe aliene e come sempre bucoliche. 8)

Clifford Simak

Infinito

Amos Hicklin raccolse un altro ceppo, e lo buttò nel fuoco. Il fuoco era un fuoco da boscaiolo, un falò circoscritto e allegro.
La cena era finita, e la padella e la caffettiera erano già state lavate sulla riva del fiume inargentato dalla luna, con una manciata di sabbia per sostituire il detersivo. E adesso era il momento, con il cadere dell'oscurità, era il momento in cui un uomo dei boschi doveva appoggiarsi a un tronco d'albero, e fumare la pipa come la si doveva fumare, lentamente, pacificamente, prendendo tempo per riflettere.
Da un lontano angolo del bosco un animale solitario fece udire la sua canzone della sera, un richiamo lamentoso e interrogativo, che pareva venire da un altro mondo. Nel fiume, un pesce fece udire un vigoroso tonfo, uscendo per un istante dall'acqua per inghiottire un insetto che aveva volato troppo vicino alla superficie del fiume. Hicklin allungò la mano verso la catasta di legna da ardere, prese due ceppi e li gettò nel fuoco. Poi si appoggiò al tronco d'albero ed estrasse dalla tasca della camicia la pipa e la borsa del tabacco.
Era bello, pensò... era giugno e il tempo era buono, la luna splendeva sul fiume, un vecchio uccello cantava nel bosco, e le mosche non davano troppo fastidio.
E domani, forse...
Il tabacco era finito, e la pipa gorgogliava. Se la tolse di bocca, e la batté contro un sasso, per farne uscire la cenere.
Il mattino dopo avrebbe trovato dei pesci, appesi alle lenze che aveva lasciato nell'acqua, e gli restava ancora un sacco di farina, e aveva delle altre provviste. Si alzò in piedi, e si avvicinò alla canoa, per prendere il sacco a pelo.

Oltre L'Invisibile

Sutton lasciò il marciapiede della stazione e prese un viottolo
appena tracciato che portava al fiume. Scendeva badando a
dove metteva i piedi, perché il sentiero era sdrucciolevole e
cosparso di pietre che rotolavano sotto i piedi.
Alla fine del viottolo s'imbattè nel vecchio.
Stava seduto su un grosso sasso mezzo affondato nella
melma, tenendo tra le ginocchia una canna da pesca. Una
vecchia pipa spuntava da due mustacchi grigiastri e una
bottiglia che aveva per tappo mezza pannocchia era posata lì accanto, a
portata di mano.
Cautamente, Sutton si mise a sedere, sulla malagevole
sponda vicino al vecchio, piacevolmente sorpreso dalla frescura
che si godeva in quel posto, doppiamente benvenuta dopo il
sole feroce che picchiava spietato sul villaggio pochi metri più
in alto.
— Preso niente? — chiese, rivolgendosi al pescatore.
— No — rispose il vecchio.
Tirò dalla pipa un paio di boccate, e Sutton restò a osservarlo
affascinato. Avrebbe giurato che i mustacchi stessero per
prendere fuoco.
— E neanche ieri ho preso niente — aggiunse il vecchio. Si
tolse la pipa di bocca con un gesto meditato e sputò netto nel
centro di un gorgo. — E neanche l'altro ieri ho preso niente.
— Ma volete prendere qualcosa, vero? — disse Sutton.
— No. — Il vecchio afferrò la bottiglia, estrasse il tappo e
pulì accuratamente il collo del recipiente con la mano sudicia.
— Prendete un sorso — disse gentilmente.
Sutton, reprimendo l'istinto di rifiutare, accettò il sorso
nonostante la mano sudicia. Alzò la bottiglia alle labbra e
bevve.
Il liquido gli gorgogliò in gola: sembrava fuoco misto a bile,
con in più una goccia di zolfo. Depose la bottiglia e rimase a
bocca aperta, affinché l'aria fresca entrasse a rinfrescargli e a
deodorargli le mucose.
A sua volta il vecchio bevve una lunga sorsata e, dopo essersi
pulito la bocca con il dorso della mano, tirò un grosso sospiro
di soddisfazione. Posò di nuovo la bottiglia vicino a sé e rimise
a posto la pannocchiatappo.
— Siete forestiero, vero? — disse. — Non mi ricordo di
avervi mai visto in giro, da queste parti. Siete in vacanza
perché domani è il quattro luglio, no?
Sull'acqua passò una cavalletta su una foglia galleggiante.
L'insetto cercò di spiccare un salto fino a riva, ma saltò troppo
corto. La corrente l'afferrò e lo trasportò lontano in un attimo.
— È il fiume più birbante di tutti gli Stati Uniti, questo
Wisconsin — disse il vecchio. — Non ci si può fidare. Molti
anni fa hanno tentato di farci navigare i piroscafi, ma è stato un
fiasco: dove oggi c'è un canale, domani c'è un banco di sabbia.
La corrente trasporta una quantità spaventosa di sabbia, sapete?
Da molto lontano venne il rumore di un treno che
sferragliava, sbuffando, sul ponte metallico gettato sopra il
fiume: un lungo treno merci che risaliva faticosamente la
vallata. Dopo che il convoglio ebbe passato il fiume, Sutton
sentì ancora a lungo il suo ansimare.
— Il destino — disse il vecchio — non è stato propizio per
quella cavalletta, vi pare?
Sutton trasalì. — Che cos'avete detto?
— Non ci badate — gli rispose il vecchio. — Borbotto tra
me.
— Ma il destino... avete detto qualcosa del destino.
— Vi interessa, eh? Ho scritto un romanzo sul destino, una
volta. Quand'ero giovane passavo il tempo scrivendo.
Sutton tentò di rilassare i propri nervi e si distese supino.
Presso la sponda, un po' più a valle, un piccolo pesce spiccò un
salto fuori dell'acqua e scomparve, lasciando un cerchio di
piccole onde concentriche.
— Avete l'aria di uno a cui non importa gran che di tirar su
qualcosa — disse Sutton.
— Preferisco di no — disse il vecchio. — Quando prendete
qualcosa dovete tirar su l'amo. Poi infilare un'altra esca e
tornare a gettare l'amo nell'acqua. Quindi dovete mettervi a
pulire il pesce. Una cosa orribile. — Si tolse la pipa di bocca e
sputò nel fiume: — Avete mai letto Thoreau, giovanotto?
Sutton fece segno di no. Tutto ciò che riusciva vagamente a
ricordare era un frammento in un testo di letteratura antica,
durante gli anni dell'università.
— Peccato — continuò il vecchio. — Dovreste leggerlo.
Thoreau vedeva giusto.
Sutton si alzò, spazzolandosi la polvere dai calzoni.
— Potete restare — disse il vecchio. — Non mi date nessun
fastidio, davvero.
— Devo continuare per la mia strada — disse Sutton.
— Passate a trovarmi un'altra volta. Faremo quattro
chiacchiere.
— Lo farò senz'altro — disse gentilmente Sutton.
— Lo gradireste un altro sorso, prima di riprendere il
cammino?
— No, grazie — rispose Sutton indietreggiando. — Davvero,
no.
— Come volete — fece il vecchio. Afferrò la bottiglia e
ingollò un'altra lunga sorsata gorgogliante.







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I ritrovi / Re:Cena degli Auguri 2012
« il: 26 Dicembre 2012, 21:31:12 »
Anche io sto nell'orto e zappo i frati.
Dicitincello vuie quann' iammo all'Amalfi.

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I ritrovi / Re:Cena degli Auguri 2012
« il: 26 Dicembre 2012, 10:36:12 »
Ma le mogli sono ammesse?

Aquacort

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BOB SHAW 1931  1996
Nato e cresciuto a Belfast, nell'Irlanda del Nord, negli anni settanta si trasferì in Inghilterra con moglie e figli a causa dell'instabilità della situazione politica.
Laureato in ingegneria meccanica, lavorò anche come giornalista prima di dedicarsi interamente alla letteratura

Fire Pattern

PROLOGO
«Quando poi riuscirai a prendere fuoco» disse Maeve Starzynski «non venire a lamentarti da me.»
«Molto divertente» commentò suo padre spazzando via dal cardigan diversi minuzzoli di tabacco ardente. Stava fumando la sua più vecchia pipa di radica, che aveva il cannello avvolto in nastro isolante verde, quando era stato colpito da un accesso di tosse.
«Non avevo intenzione di essere divertente. Fumare è un'abitudine di-sgustosa. I dottori sono tutti d'accordo nel dire che è dannoso alla salute.»
«Parlano di sigarette. La pipa è diversa» Art Starzynski sorrise in quel modo particolare di quando era arrabbiato, e abbassò le palpebre per iso-larsi dalle opposizioni al suo punto di vista. «La pipa fa bene. Gli uomini che la fumano sono più longevi degli altri.»
«Sì, perché avvelenano chi gli sta vicino.»
Gli occhi di suo padre erano quasi chiusi. La faccia del Buddha. «Caffè» disse con voce accattivante. «Buono e bollente, buono e appena fatto e che non sia caffè istantaneo.»
«Oh, vorrei che morissi bruciato!» sbottò Maeve dominando l'esaspera-zione mentre si avviava verso la cucina sul retro della casa.
Suo padre aveva solo sessant'anni, ma aveva preso le abitudini e le esi-genze di un uomo anziano, dando l'impressione di approfittare della malattia che lo aveva colpito un mese prima.
Maeve cercò di fare il minimo rumore possibile mentre preparava il caffè e disponeva due tazze -sbatacchiare le stoviglie era un modo troppo ovvio per rivelare il proprio risentimento - e mentre l'acqua cominciava a bol-lire andò alla finestra e aspirò una profonda boccata d'aria per rilassarsi. Il dottor Pitman le aveva dichiarato che l'esito delle radiografie era stato ina-spettatamente buono. A quanto sembrava i dolori addominali che accusava suo padre erano dovuti solo a una colica. Fra un paio di giorni i medici sa-rebbero stati più precisi in merito, gli avrebbero ordinato la terapia del caso e lei avrebbe potuto riprendere il suo lavoro e la sua vita normale.
Smettila di pensare a questo si ammonì. Sii positiva!
Mentre aspettava che il caffè terminasse di filtrare, cominciò a sentire un odore dolciastro di bruciato che stava pervadendo la cucina e pensò che suo padre stesse provando, com'era sua abitudine, qualche nuova marca di tabacco esotico. Versò il caffè e dispose le due tazze su un vassoio per portarlo in soggiorno. L'odore si accentuò mentre attraversava l'ingresso e Maeve notò alcune volute azzurrine nell'aria, primo indizio che stava suc-cedendo qualcosa di insolito.
«Papà?» Aprì la porta del soggiorno e trattenne il fiato, scioccata nel vedere che era pieno di fumo azzurrino. Lasciando cadere il vassoio, corse nella stanza aspettandosi di vedere che una poltrona aveva preso fuoco. Aveva sentito dire che i mobili moderni possono incendiarsi con facilità e sapeva come fosse d'importanza vitale evitare che si respirasse troppo a lungo il fumo.
Ma non si vedevano fiamme e nemmeno suo padre era visibile.
Era difficile distinguere qualcosa in mezzo a quelle strane volute di fu-mo azzurro, ma Maeve ebbe l'impressione che vicino al televisore ci fosse una chiazza scura. Si avvicinò, respirando a fatica quell'aria fumosa e per-vasa da un odore dolce e disgustoso, e si portò le mani alla bocca quando vide che quello che aveva scambiato per una chiazza scura era in realtà un buco che metteva a nudo il tavolato del pavimento sotto la copertura di vi-nile. La superficie del tavolato era annerita e ricurva, ma non c'erano fiamme. Nella cavità, sostenuta dalle travi del soffitto della cantina sotto-stante, c'era un mucchio di fine cenere grigia.
Papà?
Maeve si guardò intorno incerta, spaventata, e aggiunse con voce appena percettibile: «Papà, cos'hai?...»
In quella le scivolò il piede su un oggetto. Lo guardò - ancora inconsa-pevole, non ancora in preda al panico - e quando vide cos'era cominciò a urlare.
L'oggetto, facilmente riconoscibile dall'anello a sigillo, era la mano sinistra di suo padre.

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Generale / Re:Modi di dire...
« il: 20 Dicembre 2012, 13:28:00 »
Dalle cronache di Fra Salmastro da Venegono:   (chi non lo ricorda?) 8) ;D

Faber est suae quisque pipe
pipa jacta est
pipe non verba
pipa magistra vitae
Memento pipare semper
Omnia vincit pipa
pipa artis omnis perdocet
in pipa veritas
erba volant pipa manent
Aurora pipa in ore habet

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I ritrovi / Re:Buone feste a tutti noi
« il: 20 Dicembre 2012, 12:27:56 »

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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« il: 19 Dicembre 2012, 12:29:06 »


Elio ad xfactor di un paio di anni fa, aveva una bellissima pipa in mano,corbezzolo,bocchino in corno e l'ha maneggiata per tutte le puntate,in tv non poteva fumarla. 8)

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Generale / Re:un tuffo dove l'acqua è(ra) più blu
« il: 16 Dicembre 2012, 14:20:30 »
aqualongo ho la vaga sensazione di averti messo nei guai.
 ;D ;D ;D
Trank Iacopo ha già visto una parte delle mie scorte,ho qualche scatola magica che non aprirò,ho sempre avuto lo spirito del collezionista.
"Quello buono" che ho fumato con piacere e che non esiste più,se ne ho una scatola ormai è diventata una reliquia,non ha senso aprirla rinfocolare la nostalgia,mi faccio qualche bella carica di semois o SanBruno e mi basta. 8) ;D

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Generale / Re:un tuffo dove l'acqua è(ra) più blu
« il: 15 Dicembre 2012, 23:15:11 »
Se parteciperemo numerosi,porterò anche qualcosa di altrettanto mistico. 8)

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Generale / Re:un tuffo dove l'acqua è(ra) più blu
« il: 15 Dicembre 2012, 13:02:22 »
Buono il 3d!!  ;D
Ci metto questo,era bello tosto all'epoca,ora è abbastanza piatto.

L'amico "Carsipe" pipemaker di Andorra ,l'anno scorso me ne fornì una decina di scatole vintage,ne ho consumata soltanto una,
mi manca il coraggio di dare fondo alla scorta,devo decidermi prima o poi. 8)

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E.M. / Re:sull'evoluzione del latakia negli anni
« il: 14 Dicembre 2012, 22:52:25 »
Anche se non ho 80 anni ,nella metà degli anni 60 fumavo EM e tutte quelle che fumavo le ho viste sparire piano piano,le ricordo tutte molto bene.
Il triste elenco è lungo,cito i più famosi :virginia della Balkan ,759,ForSquare,Derby,Bankers,(lo rifanno ma non è + lui)e molti altri caduti nella lotta.
Fino ai più recenti ma non meno illustri Boemian Scandal,Crown Achivement, Il Latkia della Vellauer perfetto per mixare etc..
Affogo il dispiacere con i mediterranei,quando anche questi spariranno,sigari rotti nella pipa,oppure orto coltivato a kentucky. ;D


27
Antanico Natale e buon ritorno. 8)

28
Generale / Re:Le novità Toscopipa verso il decennale
« il: 12 Dicembre 2012, 17:10:53 »
Anche se la notizia che gli anni passano non mi entusiasma quasi più,per il decennale di Toscopipa innalzo il "labaro viola".
Bisogna organizzare qualcosa col botto,direi una manifestazione di pipe e lampredotto,oppure ribollita e grandi fumate etc.....
Gente cominciamo a pensarci e parliamone. 8)

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E.M. / Re:sull'evoluzione del latakia negli anni
« il: 12 Dicembre 2012, 16:57:15 »
Un paio di mesi or sono ero ad un pranzo,presenti varii commensali del  Gotha pipario e anche un paio di produttori di tabacchi.
La discussione fra gli antipasti si è focalizzata sulle mix latakiose, elenco alcune dichiarazioni sentite fra un'ostrica un gamberone e un bicchiere di bianco secco.
Nessuno brucia più sterco di cammello per aromatizzare,la chimica è più economica.
In Siria si stanno uccidendo nessuno sta più dietro al tabacco.
Il cavendish costa molto meno poi ci mettono un po' di aroma latakioso.
La Cina è adesso il maggior produttore di tabacco,la maggior parte per il loro mercato interno,sono i maggiori consumatori di sigarette.
Ma produce anche vilginia bulley latakia etc.. che in maggiranza vengono esportati,nessuno era però a conoscenza di chi usasse latakia cinese,
perchè come dicono laggiù "la velità molì fanciulla"
 8) :o

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I ritrovi / Re:Cena degli Auguri 2012
« il: 12 Dicembre 2012, 13:14:46 »
OK!!! (e non KO) 8)

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