Autore Topic: Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche  (Letto 32201 volte)

Offline Nic Salamandra

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Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 01 Dicembre 2012, 10:33:29 »
                                         Prime Considerazioni
                                         +++++++++++++++

Credo che cimentarsi in un thopic di questo genere sia il sogno più torbido e segreto di ogni Inthopic writer, per la natura terribilmente complessa e inesplorata dell'argomento, in assoluto il meno scandagliato ed il più archiviato come "esaurito e poco meritevole".

Sono felicissimo di dedicare tale studio a questo "Ritrovo" e mi tremano un po' polsi. Nelle varie considerazioni "a puntate" inserirò quegli elementi di classificazione che solo alla fine proverò a sintetizzare in una tabella. La discussione può nondimeno inserirsi, e sarebbe un gran bene, tra le varie considerazioni numerate, che risulterebbero così accorpabili proprio grazie ai titoli in cima, per chi desiderasse metterli insieme.

Comincerei proprio rendendo un giusto onore al "senso comune": le distinzioni mediante profumi per i men che principianti, hanno qualcosa di sanamente definitivo, anche se definirei diversamente la natura dell'opzione prioritaria. Ad esempio la definirei  in Cigar Style (per chi opta per i tabacchi "naturali") e Pipe Style (per tutti gli altri). Il Tabacco da Pipa è infatti estremamente elaborato e conciato sia nel suo terminale etnico (Amerindiano, vicino orientale e africano), che originario-moderno (trattamento flake&Cavndish) che tardo moderno (miscele moderne di tipo nordamericano e-per delega imitazione-nordeuropeo). Estremamente "pipe stile" è altresì l'uso rurale nelle comunità a filiera breve e ritardata cultura commerciale e coloniale, che riguarda trinciati assai apprezzati dal filone Cigar Style, ma che nelle loro versioni profumate arcaiche (interessi di room note per ambienti chiusi) sono diventati addirittura l'emblema dell'opzione "ciucciazzucchero", che di per sè ci rientrerebbe assai poco.

Fine di questa prima parte, ritengo che la pregnanza dell'argomento emerga già da queste prime considerazioni ::) :D
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 11:34:01 da samael »
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #1 il: 01 Dicembre 2012, 13:10:43 »
Scusa non capisco il nesso del filone Cigar Style con l'opzione ciucciazucchero, fra i Cigar Stile e mi riferisco ai tabacchi non riscontro zucchero o room note dolciastre, ma floreali si.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #2 il: 01 Dicembre 2012, 13:35:41 »
Benissimo Rais... Intendevo che il tabacco molto elaborato è "pipe style" (per storia cui accenno) e che il "natural style" avvicinava quest'ultima opzione al mondo del sigaro. Se non che, per il mondo rurale "a filiera breve" (altrove dico "ecclesiale" contrapposto a "navale") è molto "pipa style" proprio il tabacco sommamente naturale: però  questa è una storia certo a noi molto vicina, ma ai margini-fin'ora-rispetto lo strapotere "navale" (Angloamericano e baltico).

Questo mondo rurale-continentale ha "inventato" una room note propria, soprattutto a Nord in cui il freddo più facilemte "stipava" nelle bettole, a finestre e porte chiuse. Qui siamo alle versioni profumate dell'Amsterdamer, del Narval (francese) di Clan e Fliyng. Il mondo "ciucciazzucchero" poco c'entra con queste, anche se proprio una di queste (il Clan Aromatic) ne è diventato l'emblema nei luoghi comuni.... Tra questi distingo e questi crinali ho messo un primo germe di classificazioni, che in parte già si potrebbero intravvedere....

In caso d'Emikrania, ho Moment Akt alla Kumatina :-X :P ;)
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rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #3 il: 01 Dicembre 2012, 14:25:40 »
Quando sarà il momento della Kumatina ti mando MP  ;)

Ma aromatiche o aromatizzate ?
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 14:46:34 da rais »

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #4 il: 01 Dicembre 2012, 16:01:05 »
Arrivi direttamente alla classificazione?
Così facendo ci neghi tutto il gusto della ricerca e dell'identificazione.
Apriamo apposita discussione?

Oppure no? Metto faccina?

Comunque, qui si tratta in principio di minestra. Cioè di acqua calda.
Tutti i giorni la stessa minestra...dai e dai...si è iniziato a metterci qualcosa dentro.
Quindi su una base di tabacco povero, nel senso di tabacco per tutto il giorno per tutti i giorni, si è provato a dare un gusto diverso. Più costoso, da conservare per la domenica e le feste comandate.

Fatto salvo il movente, uguale per tutti, le strade si dividono subito: quella ammerrecana e quella europea.
Quindi poi nord e sud.
Tabacchi diversi. Gastronomie diverse. Additivi diversi. Gusti diversi.

Così si delinea uno scacchiere seguendo i meridiani e i paralleli.

So' stanco, continuate voi (se così vi pare).   
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2012, 16:19:00 da Giala »

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #5 il: 03 Dicembre 2012, 09:43:40 »
Caro Stefanino , tranquillo, le classificazioni sono nessuna o quindici. Non ripeterò la nenia che classificare una variante con un altro genere anziché con la sua base (ad es.: Clan Aromatic col Mac Baren  Black Ambrosia e non col Clan Regular) equivale a trasformare Bruno Vespa in Toscanini se si mette il dopobarba. Queste cose le dicevo 10 anni fa e sono acquisitiissime. Come ad  esempio acquisitissimo che le classificazioni per “eccellenza” non vanno confuse con quelle per tipo, e che dunque non c’è nessunissima ragione di dare una corsia preferenziale al Kob Flake e negarla al Clan Aromatic: e che dovendo proprio scegliere, tra i due il meno dissimile al Black Amborosia è proprio il primo.

Poi, volessi farla questa classificazione (e la farò) bisogna farne prima altre. Ad esempio degli “additivi”. Infatti qui la confusione è macroscopica, si confonde ad esempio quanto di chimico serve ad allungare la filiera d’un trinciato rustico (ad esempio, quel 10% d’una Caporal in cubo, secco, che diventa 15% nel corrispettivo semisecco in ribbon imbustato) con la tecnologia alimentare adattata (sciroppazione, distillazione, essensializzazione) in un Pressato Tradizionale, alla tecnologia alimentare dedicata (stesse cose preparate per l’industria ad hoc, che può riguardare qualsiasi miscela) alla cottura e gastronomizzazione che è in-vece della chimica e non la sua esaltazione (il Tabacco  è l’unica cosa in cui si va in avanti tornando indietro, e le miscele moderne le fanno TUTTI dovendo aggiornare poco o punto i propri macchinarii).

Ormai, i tempi che si pensava che la Mac Baren avesse un retrobottega di pasticcieri stregoni per falsificare il falsificabile, barbari orfani della Legislazione Britannika, sono passati, 10 anni dopo che Jensen è venuto a spiegarci che media cottura e moderata induzione alimentare (dispositivo “regular” semimoderno) “devitalizza” un po’ un preparato comunque sapido, genuino, adatto a fumarci con soddisfazione nella pipa, a chimica di sintesi zero. Strapassati i tempi del Cavendish come carattere inthopico tedesco:  ormai si sa perfettamente  che equivarrebbe a dire che i Bucatini all’Amatriciana sono la pietanza più popolare degli Esquimesi.

Tranquillo,dunque, Stefanino, non ti ripeterò queste acquisitissime cose, e quanto prima avrai la tabellina che “agogni”.
 ;D :-*
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 13:29:22 da Borpega »
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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #6 il: 04 Dicembre 2012, 11:09:57 »
Seconde considerazioni: suggerimenti e spunti d’un simile lavoro
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Affrontare questo argomento comporta il ribaltamento radicale di molti luoghi comuni: abbiamo già infatti visto che la Pipa, rispetto al Sigaro che pure Le collima in una opzione-base (posto che la realtà pullula di opzioni miste, come ad esempio la mia), ha una predisposizione al composto: tra tabacchi, come scontato, ma anche allotrio (tra cose altre), dai più antichi moventi rituali (assunzione e condivisione dello “Spirito del Territorio” attraverso campionatura), alle più disparate  globali  e tradizionali cure e confetturazioni.

I Tabacchi c.d. Aromatici, insomma, no sono né finti (adattati per una somministrazione declassata) e né chimici, nel senso che la chimica non ne caratterizza la natura, che anzi, concettualmente , detta chimica sostituisce ed evita. Inoltre, promettono fin troppo quello che mantengono e anzi spesso offrono molto di più (casi di cavendish black e-o golden americani, pacchiani all’annuso e divini all’assunzione); o, se varianti d’un trinciato rustico, non importa che mantengano, bastando la loro base:  anche se è sciocco e davvero infantile considerare tale la pratica di fumare ad esempio un Clan (soprattutto quando era un ottimo tabacco), giostrando d’avangusti e retrogusti anche annusando la room note… se questa non è Pipa, la sua cultura, i suoi modi, la cinquecento non è FIAT.

Con ciò, nessuno conosce segreti industriali o sta dentro le buste di commercio, dunque, potrebbe darsi benissimo che nel c.d. aromatico x, convivano Satana, Dracula e il Conte Ugolino; mentre per altre fattispecie magari bastano uno o 2 dei tre. Valorizzare-e dunque identificare classificare- gli Aromatici serve per un nuovo “format culturale”,  per  uscire da una acefalia  di luoghi  comuni che rischia di affondare la comunicazione inthopica su vasta scala nell’irrilevanza, proprio in un momento in cui il relegamento a “nicchia” può inaugurare un rapporto totalmente diverso e più attivo, rispetto al passato, con i produttori; sottolineando certo che in questo rapporto deve essere acuto e continuo lo stimolo alla conservazione soprattutto delle specie “a rischio” degli Orientali, del Latakia, del Perique e dei composti d’eccellenza che contengono detti tabacchi.

Seguirà una prima classificazione delle miscele Aromatiche per l’appunto come “cosidette”: cioè tutte le varianti “flavoured” di composti che hanno una base “natural” (escludendo le EM che fanno caso a sé e i pressati tradizionali per pur arbitraria consuetudine) e tutte le miscele moderne, anche se “dolci, torrefatte” sarebbe di loro più esatto dire. Insomma, tante, quasi tutte le specie oppure, letteralmente, nessuna.

Volgeremmo poi alla conclusione agganciando alla ri-trattazione-in altro 3d- di “Inthopia” (utopia inthopica), come luogo in cui, banditi gli apparentamenti per negatività (non inglese, biondo e confinante, dunque simildanese), intravvederemmo assieme il “nuovo impero” dei Paesi che hanno sonnecchiato nella filiera breve medievale, in primis noi (con distinguo proprio Granducali, marinari e Borbonici, ma ancora sotto monopolio) e i Tedeschi (con risveglio recente in produttività “all’americana” e scelta “anglofila”, relativamente ai prodotti di punta), che abbiamo attraversati ed espulsi nella più totale afasia critica.
 :-X :)
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Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #7 il: 04 Dicembre 2012, 12:17:41 »
Per non disperdere il tutto come sempre, sarebbe il caso di preparare un documento che possa servire come riferimento per eventuali proposte.

Ciao miao bau.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #8 il: 04 Dicembre 2012, 14:41:16 »
Servirebbe ?
Il primo imbecille che passa da qui ti direbbe che per fumare la pipa ci vuole un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.

Giala

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #9 il: 04 Dicembre 2012, 15:24:30 »
Servirebbe ?
Il primo imbecille che passa da qui ti direbbe che per fumare la pipa ci vuole un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.

Un saggio non un imbecille.

Infatti, quello è un punto di arrivo, certamente non di partenza.
O meglio, si può credere all'inizio che sia così (l'imbecille qualsiasi che si nasconde in agguato in ognuno di noi) ma poi bisogna fare tanta strada per scoprire che si può  fumare BENE ANCHE (il saggio) con un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.
Quello è il vertice del fumo pipario, l'essenza dell'equilibrismo tabagifero, il decimo dan della filosofia fumosa al quale si arriva (forse) dopo un lungo e mai finito rodaggio.

Ma, come diceva Catalano: "E' meglio fumare in una pipa bella, di ottima radica stagionata e tecnicamente perfetta un ottimo tabacco di eccelsa qualità che un pessimo tabacco chimico in una pipaccia brutta e pesante, di radica scadente e forata male con un bocchino scomodo e puzzolente!"

Caro Rais, pensa positivamente!
« Ultima modifica: 04 Dicembre 2012, 15:27:05 da Giala »

Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #10 il: 04 Dicembre 2012, 16:00:59 »
Concordo con Giala, quando scrive :
"ma poi bisogna fare tanta strada per scoprire che si può  fumare BENE ANCHE (il saggio) con un pezzo di legno con due fori e una manciata di tabacco qualsiasi.
Quello è il vertice del fumo pipario, l'essenza dell'equilibrismo tabagifero, il decimo dan della filosofia fumosa al quale si arriva (forse) dopo un lungo e mai finito rodaggio."
Perfetto.

rais

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #11 il: 04 Dicembre 2012, 19:38:42 »
Condivido Giala, ma io mi riferivo a chi ancora non sa cosa sia l'oggetto pipa e dice la sua senza capire dove si può arrivare, mi hai frainteso.
E forviante che chi ha fatto tanta strada si può cimentare in qualsiasi avventura, ma appunto durante il cammino ci son sempre novità.

Caro Giala pensa a 360 °  :)
« Ultima modifica: 04 Dicembre 2012, 19:44:23 da rais »

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #12 il: 05 Dicembre 2012, 09:33:21 »
Preambolo terze considerazioni: Mha, io faccio dei saggi all'impronta e li metto nei 3d, per ora, e lo faccio per tutti, il che non vuol dire per chiunque. La Rete inthopica ha delle storture, ma la amo... le nostre midolla stanno dappertutto, e il Dappertutto ha le nostre midolla, bisogna dire. Segare il ramo in cui si è seduti significa fondere miracolosamente due cose normalmente inconciliabili: immoralità e stupidità estreme. E di estremismi ne conosco e frequento, ma non questi. Le mie critiche alla Rete inthopica sono dunque  inevitabilmente affettuose e costruttive: del resto, per dieci pernacchi in superficie, c’è sempre una pepita (metaforica) che mi viene elargita sottotraccia.

E con affetto e costruttività sorrido su un ricordo, qualcuno che disse che l'Ashton 1 non era una EM perché aveva del Burley (legittimo, eh!?). Il neofita che ne chiedeva, credo sia uscito dal 3d ragionando su 2 possibilità: o l'Ashton 1 è un aromatico; o le categorie non sono più 2 ma almeno 3: EM Aromatici e Ashtoniuni. Un altro neofita aveva intuito un apparentamento tra 2 miscele che nessuno citerebbe mai assieme, ma che pure avevano  in comune un tratto e un tabacco singolari, che gli altri non sapevano. Alla sua faccina rossa per lo "sfondone" fattogli presente, giustificato con imbarazzato neofitismo, Borpega il prolisso lo ha incoraggiato e complimentato, spiegando in cosa aveva indovinato, dando però amichevolmente la parte di ragione anche agli altri…. Quasi meglio di Superpippo, non c’è che dire.

Su supponenza e servizi ai neofiti avrei molto, molto da dire. Sul problema base appena sollevato, basterebbe mettere un 3d per i “Sapientoni”, magari fisso,  in cui i presunti tali possono sfogare tutte le problematiche più complicate e sofisticate, con una nota redazionale che spiega il 3d esclusivo non  per ragione di creare una elite, ma per preservare quel genere di utenza dalla critica di boria ed esclusivismo, con detti “sapientoni” invitati cmnq a trattare problemi REALI e nel modo più utile che gli riesce, con ovvia libertà di accesso e di intervento a chiunque. Basta volerlo e poi vale la concimazione imponderabile: piano piano il gap tra informazione doc e democrazia (e demagogia) d’utenza, se non colmato, andrebbe a calare. Poi ci sono problemi basilari di SNODO epocale (vale per tutto e anche per i ns. temi, piccoli piccoli ma qui siamo) e allora un sano buonsenso si dovrebbe adoperare per non sottilizzare troppo sui sottilizzatori.

Circa quella che sembrerebbe la massima caricatura dell’episodio nel secondo capoverso (EM tabacchi senza additivo, Aromatici con additivi, scoperto additivo nel Trinciato Forte, allora è aromatico) è invece il punto da cui vorrei partire con le terze considerazioni vere e proprie. Se infatti il dispositivo EM Aromatici (sto per parlare di classificazione per “così detti”, ricordo, poi ne verranno altre) crea l’enorme  problema di sistemare un lago nei vanetti del portaghiaccio, una certa partaccia di verità, in quello schema,  mi consente almeno di creare una macrocategoria di miscele tradizionali, americane britanniche e baltiche in soluzione unica, a motivo di una “paleo globalizzazione” che le fa somigliare, se non per additivo e profumo, per  una certa “concia” all’antica, per un umidastro  “flake flavour”, per elementi e tagli difformi ricorrenti, per V&B certo… insomma, tornare decisamente  IT e introdurre il prossimo capitolo, è qui tutt’uno.
 :o :P
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Offline StefanoG

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #13 il: 05 Dicembre 2012, 10:48:33 »
Ciao ragazzi.
Rais scrive : " Condivido Giala, ma io mi riferivo a chi ancora non sa cosa sia l'oggetto pipa e dice la sua senza capire dove si può arrivare, mi hai frainteso.
E forviante che chi ha fatto tanta strada si può cimentare in qualsiasi avventura, ma appunto durante il cammino ci son sempre novità."

Credo che anche questa nozione di Rais, sia corretta.
Poichè aggiungo io che, in effetti, si può fare tanta strada senza alcuna evoluzione, zero esperienze, nessuna consapevolezza, nessuna evoluzione in qualsiasi direzione si guardi, come se camminassimo stando sul nostro posto come se, le nostre gambe girassero a vuoto. C'è gente che passa una vita a camminare e, nel fare mille e più chilometri ma, se ben si guardasse si noterebbero persone che, sembra che non si siano mai mosse, non hanno imparato nulla di rilevante, nessuna evoluzione rilevante, degna di nota ecc ecc.
Si, in ogni movimento c'è una evoluzione, ma il problema non è in se l'evoluzione naturale che si genera dal movimento, non è
la casualità o meno della nascita di una novità ma, essere in grado di notarla, ascoltarla, accoglierla, comprenderla, diventarne
padroni e consapevoli. In assenza di ciò, la novità è cosa mera...fine a se stessa, non genera un più alle nostre vite ma se mai si richia genri un caos che, non comprendiamo e non sappiamo gestire ne sfruttare.
Ogni Movimento genera energia ma, l'energia che si genera è sempre inferiore alle scorie prodotte.
Ciò potrebbe non essere per forza un male se si fosse consci , consapevoli, se si sapesse usare anche ciò positivamente ecc.
In conclusione, per fare comprendere meglio la mia opinione e, credo l'idea di Rais, noi uomini siano ricercatori, il nostro compito è scavare, ricercare....comprendere, non solo viaggiatori o avventurieri, l'avventura per l'avventura come, il fumare per il fumare in se non dice e non porta a nulla. Come disse il filosofo K Popper l'essere umano è un ricercatore di verità.
Ecco, se guardiamo ciò in ogni direzione dello scibile umano ecc, ciò potrebbe valere e, vale, anche per il tabacco-pipa.

Offline Nic Salamandra

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Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« Risposta #14 il: 05 Dicembre 2012, 11:57:44 »
Bene, Stefano, ma un po' di precisione e di approfondimento serve anche per cose terra terra: tipo, la torrefazione toglie nicotina e aggiunge tollerabilità... le miscele moderne, possono servire-tra l'altro-a chi ha avuto problemi di salute e non vuole o riesce proprio a smettere? O sono solo monnezza venefica come specchio per le allodole dei koglionacci.

Poi, abbiamo perso il Blue Note, vero Giulebbe dei Ciuccizzucchero, e ci siamo tenuti i vari quartetti da camera... chi faceva inoltre il Blue Note, ha inondato il mercato di EM diverse e alternative alle poche rimaste, e ha intensificato la ghiottissima fascia intermedia (Enghlish Blend all'altica, sebbene spesso rivisitati), tanto per essere ulteriormente IT... Non è che una certa mancanza di cognizione comincia a entrare troppo nel-o a svuotarci troppo il-piatto della Pappa?

Poi, lo ammetto, le dissertazioni inthopiche sono un meraviglioso format di pensiero tout court, e per di più piacevole :o :P
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