Autore Topic: Versi sparsi - l'angolo della poesia -  (Letto 8626 volte)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« il: 08 Febbraio 2017, 12:03:08 »
Un topic off-topic sulla poesia mancava, questo serve per porre rimedio. Qui potremo discorrere in tutta tranquillità tra una pipata e l'altra, fumando un toscano, sorseggiando un caffè.


E' d'obbligo, per onorare chi ci ospita, cominciare con il Sommo Poeta.

Canto decimottavo, le Malebolge, i peccatori dannati per la loro malizia o frode. Costoro poi si distinguono in fraudolenti e in traditori. Ottavo cerchio, prime due bolge.


Le ripe eran grommate d’una muffa 106
  Per l’alito di giù che vi si appasta,
  Che con gli occhi e col naso facea zuffa.                       

Lo fondo è cupo sì, che non ci basta 109
  L'occhio a veder senza montare al dosso
  Dell’arco, ove lo scoglio più sovrasta.     

Quivi venimmo, e quindi giù nel fosso 112
  Vidi gente attuffata in uno sterco
  Che dagli uman privati parea mosso:                     

E mentre ch’io là giù con l’occhio cerco, 115
  Vidi un col capo sì di merda lordo,
  Che non parea s’era laico o cherco.                             

Quei mi sgridò: Perché se' tu sì gordo 118
  Di riguardar più me, che gli altri brutti?
  Ed io a lui: Perché, se ben ricordo,                               

Già t’ho veduto coi capelli asciutti, 121

Immagine viva, forte, ripugnante che in questo caso, a mio parere, il Dorè riesce solo parzialmente a rendere. Interessante e molto intopico quel "grommate" al verso 106, incrostate, una crosta di muffa, che, visto il luogo dove si è formata, probabilmente aveva un sentore poco gradevole.

Una Castello Sea Rock Briar  KKK nel famoso shape 55.
« Ultima modifica: 08 Febbraio 2017, 12:26:47 da CVAB »
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #1 il: 08 Febbraio 2017, 12:19:12 »
e tu se' Alessio Interminei da Lucca.... Ed egli allor battendosi la zucca: fin qui m'hanno sommerso le lusinghe, ond'io non ebbe mai la lingua stucca....

Siamo nel girone degli adulaturi... a memoria Eh...

Essì quando ci vuole ci vuole, persino in Poesia!!!! :o :D, cioè l'opposto di inflazione e slang...
« Ultima modifica: 08 Febbraio 2017, 12:20:54 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #2 il: 08 Febbraio 2017, 12:55:50 »
Concordo con Nic.

Con volo di uccello padulo, ma legato da un logico filo rosso, sempre per onorare chi ci ospita, passiamo ad un altro illustre toscano,  premiato con l'Oscar come miglior attore protagonista. Infatti, i versi che seguono sono quelli di una celebre canzone scritta dal grande Benigni, il quale, per il nostro diletto, ha portato in piazza i versi del Sommo Poeta.

L'Inno del corpo sciolto

È questo l'inno-o
del corpo sciolto
lo può cantare solo chi caca di molto
se vi stupite
la reazione è strana
perché cacare soprattutto è cosa umana.

Noi ci svegliamo e
dalla mattina
il corpo sogna sulla latrina
le membra posano
in mezzo all'orto
è questo l'inno
l'inno sì del corpo sciolto.

Ci han detto vili
brutti e schifosi
ma son soltanto degli stitici gelosi
ma il corpo è lieto
lo sguardo è puro
noi siamo quelli che han cacato di sicuro.

Pulirsi il culo dà gioie infinite
con foglie di zucca di bietola o di vite
quindi cacate
perch'è dimostrato
ci si pulisce il culo dopo aver cacato.

Evviva i cessi
sian benedetti
evviva i bagni, le toilettes e gabinetti
evviva i campi
da concimare
viva la merda
e chi ha voglia di cacare.

E se parlo con un demente un fetente un ignorante
mi levo la giacca
e la cacca gli fo

Il bello nostro è che ci si incazza parecchio
e ci si calma solo dopo averne fatta un secchio
la vogl'arreggere
per una stagione
e colla merda poi far la rivoluzione!
pum-pa pum

Pieni di merda andremo a lavorare
poi tutt'a un tratto si fa quello che ci pare
e a chi ci dice, dice te
fai questo o quello
gli cachiam addosso e lo copriam fino al cervello

Non sono mai stato cosí giocondo.
Viva la merda che ricopre tutto il mondo:
e' un mondo libero, un mondo squacchera,
perché spillaquera di qua e di la'.

Cacone, merdone, stronzone, puzzone:
la merda che mi scappa si spappa su di te.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #3 il: 08 Febbraio 2017, 16:45:46 »
Saffo

I sottili lacci di fumo
che si dipanano dalle tue pupille
disegnano nell'aria azzurre spirali.
Sfiorando la mia pelle
mi avviluppano in un vortice di trame irregolari.
Si estingue in un fiato il mio grido disperato
sognante
mi avvolgo nel tepore spento
di un amore immaginato.

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #4 il: 08 Febbraio 2017, 19:52:52 »
U MARI

Era carusu e taliava u mari,
l'unna batti a 'nsichitanza,
a cosa mi faceva pinsari
a so pacenzia e a so custanza.

Di millanni fa a stissa cosa
si tira a rina e c'ha rimetti
mai una vota si riposa
mai una vota ci la smetti.

Avi a forza do Signuri,
mancu a petra ci risisti
'nta millanni fa sculturi,
ca su a 'miria di l'artisti.

L'omu 'nchinu di 'ncuscenza
u inchi sempri di lurdia,
ma u mari cu custanza,
subutu dopu pulizia.

A pacenzia di lu mari
è vecchia di mill'anni,
nuddu mai u pò stancari
nuddu ci procura affanni.

Tanti anni ha na passatu,
u mari è chinu di munnizza,
pò essiri ca l'omu ha vinciutu,
ca ha stancatu 'sta rannizza?

Haiu firucia 'nta lu mari,
l'omu è vili e nun a dura,
a spiranza mi fa pinsari
ca a fini vinci la natura.

Pero, l'omu mi spaventa,
è forti e ostinatu,
cu tutti si cimenta
supra a tutti ha cumannatu.

Sta cosa nun pò durari
pirchì l'omu accussi intelligenti
lotta sempri cu lu mari
e pa natura è nun fa nenti?

Pirchì l'omu nun capisci
ca da natura è 'mpizzuddu
ca su chista a spirisci
puru iddu diventa nuddu.

Alfredo Ossino
« Ultima modifica: 08 Febbraio 2017, 19:56:28 da caporaiss »

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #5 il: 09 Febbraio 2017, 13:28:35 »
Beh dopo la cloaca di pischio di cammello e corposciolto, naufragando nello splendido Mari del Capo, mi sovviene di Colui che-volendo anche essere inthopici-secondo Gianni Brera aveva la "dinamite nella Gobba".... di chi parliamo, naturalmente di Luchino Visconti (naaaaaaaa) :-X :) :) :)



Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Quante immagini un tempo, e quante fole
Creommi nel pensier l'aspetto vostro
E delle luci a voi compagne! allora
Che, tacito, seduto in verde zolla,
Delle sere io solea passar gran parte
Mirando il cielo, ed ascoltando il canto
Della rana rimota alla campagna!
E la lucciola errava appo le siepi
E in su l'aiuole, susurrando al vento
I viali odorati, ed i cipressi
Là nella selva; e sotto al patrio tetto
Sonavan voci alterne, e le tranquille
Opre de' servi. E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!
Ignaro del mio fato, e quante volte
Questa mia vita dolorosa e nuda
Volentier con la morte avrei cangiato.

Nè mi diceva il cor che l'età verde
Sarei dannato a consumare in questo
Natio borgo selvaggio, intra una gente
Zotica, vil; cui nomi strani, e spesso
Argomento di riso e di trastullo,
Son dottrina e saper; che m'odia e fugge,
Per invidia non già, che non mi tiene
Maggior di se, ma perchè tale estima
Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori
A persona giammai non ne fo segno.
Qui passo gli anni, abbandonato, occulto,
Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza
Tra lo stuol de' malevoli divengo:
Qui di pietà mi spoglio e di virtudi,
E sprezzator degli uomini mi rendo,
Per la greggia ch'ho appresso: e intanto vola
Il caro tempo giovanil; più caro
Che la fama e l'allor, più che la pura
Luce del giorno, e lo spirar: ti perdo
Senza un diletto, inutilmente, in questo
Soggiorno disumano, intra gli affanni,
O dell'arida vita unico fiore.

Viene il vento recando il suon dell'ora
Dalla torre del borgo. Era conforto
Questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
Quando fanciullo, nella buia stanza,
Per assidui terrori io vigilava,
Sospirando il mattin. Qui non è cosa
Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro
Non torni, e un dolce rimembrar non sorga.
Dolce per se; ma con dolor sottentra
Il pensier del presente, un van desio
Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Quella loggia colà, volta agli estremi
Raggi del dì; queste dipinte mura,
Quei figurati armenti, e il Sol che nasce
Su romita campagna, agli ozi miei
Porser mille diletti allor che al fianco
M'era, parlando, il mio possente errore
Sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche,
Al chiaror delle nevi, intorno a queste
Ampie finestre sibilando il vento,
Rimbombaro i sollazzi e le festose
Mie voci al tempo che l'acerbo, indegno
Mistero delle cose a noi si mostra
Pien di dolcezza; indelibata, intera
Il garzoncel, come inesperto amante,
La sua vita ingannevole vagheggia,
E celeste beltà fingendo ammira.

O speranze, speranze; ameni inganni
Della mia prima età! sempre, parlando,
Ritorno a voi; che per andar di tempo,
Per variar d'affetti e di pensieri,
Obbliarvi non so. Fantasmi, intendo,
Son la gloria e l'onor; diletti e beni
Mero desio; non ha la vita un frutto,
Inutile miseria. E sebben vóti
Son gli anni miei, sebben deserto, oscuro
Il mio stato mortal, poco mi toglie
La fortuna, ben veggo. Ahi, ma qualvolta
A voi ripenso, o mie speranze antiche,
Ed a quel caro immaginar mio primo;
Indi riguardo il viver mio sì vile
E sì dolente, e che la morte è quello
Che di cotanta speme oggi m'avanza;
Sento serrarmi il cor, sento ch'al tutto
Consolarmi non so del mio destino.
E quando pur questa invocata morte
Sarammi allato, e sarà giunto il fine
Della sventura mia; quando la terra
Mi fia straniera valle, e dal mio sguardo
Fuggirà l'avvenir; di voi per certo
Risovverrammi; e quell'imago ancora
Sospirar mi farà, farammi acerbo
L'esser vissuto indarno, e la dolcezza
Del dì fatal tempererà d'affanno.

E già nel primo giovanil tumulto
Di contenti, d'angosce e di desio,
Morte chiamai più volte, e lungamente
Mi sedetti colà su la fontana
Pensoso di cessar dentro quell'acque
La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco
Malor, condotto della vita in forse,
Piansi la bella giovanezza, e il fiore
De' miei poveri dì, che sì per tempo
Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso
Sul conscio letto, dolorosamente
Alla fioca lucerna poetando,
Lamentai co' silenzi e con la notte
Il fuggitivo spirto, ed a me stesso
In sul languir cantai funereo canto.

Chi rimembrar vi può senza sospiri,
O primo entrar di giovinezza, o giorni
Vezzosi, inenarrabili, allor quando
Al rapito mortal primieramente
Sorridon le donzelle; a gara intorno
Ogni cosa sorride; invidia tace,
Non desta ancora ovver benigna; e quasi
(Inusitata maraviglia!) il mondo
La destra soccorrevole gli porge,
Scusa gli errori suoi, festeggia il novo
Suo venir nella vita, ed inchinando
Mostra che per signor l'accolga e chiami?
Fugaci giorni! a somigliar d'un lampo
Son dileguati. E qual mortale ignaro
Di sventura esser può, se a lui già scorsa
Quella vaga stagion, se il suo buon tempo,
Se giovanezza, ahi giovanezza, è spenta?

O Nerina! e di te forse non odo
Questi luoghi parlar? caduta forse
Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita,
Che qui sola di te la ricordanza
Trovo, dolcezza mia? Più non ti vede
Questa Terra natal: quella finestra,
Ond'eri usata favellarmi, ed onde
Mesto riluce delle stelle il raggio,
E' deserta. Ove sei, che più non odo
La tua voce sonar, siccome un giorno,
Quando soleva ogni lontano accento
Del labbro tuo, ch'a me giungesse, il volto
Scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi
Furo, mio dolce amor. Passasti. Ad altri
Il passar per la terra oggi è sortito,
E l'abitar questi odorati colli.
Ma rapida passasti; e come un sogno
Fu la tua vita. Ivi danzando; in fronte
La gioia ti splendea, splendea negli occhi
Quel confidente immaginar, quel lume
Di gioventù, quando spegneali il fato,
E giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna
L'antico amor. Se a feste anco talvolta,
Se a radunanze io movo, infra me stesso
Dico: o Nerina, a radunanze, a feste
Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Se torna maggio, e ramoscelli e suoni
Van gli amanti recando alle fanciulle,
Dico: Nerina mia, per te non torna
Primavera giammai, non torna amore.
Ogni giorno sereno, ogni fiorita
Piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento,
Dico: Nerina or più non gode; i campi,
L'aria non mira. Ahi tu passasti, eterno
Sospiro mio: passasti: e fia compagna
D'ogni mio vago immaginar, di tutti
I miei teneri sensi, i tristi e cari
Moti del cor, la rimembranza acerba.


siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #6 il: 09 Febbraio 2017, 14:16:19 »
Beh dopo la cloaca di pischio di cammello e corposciolto, naufragando nello splendido Mari del Capo...

Concordo ancora con Nic.

A mari!
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Nic Salamandra

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1687
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #7 il: 09 Febbraio 2017, 16:01:07 »
Volentiari!
Così la rima è nel thopic :-*
siamo inthopici fino in fondo

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #8 il: 09 Febbraio 2017, 19:03:29 »
che poeta !!
a mari !!

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #9 il: 12 Febbraio 2017, 08:42:31 »
« Freude, schöner Götterfunken
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder
Was der Mode streng geteilt;
Bettler werden Fürstenbrüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt.
Chor
Seid umschlungen, Millionen!
Diesen Kuß der ganzen Welt!
Brüder, über'm Sternenzelt
Muß ein lieber Vater wohnen. »

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #10 il: 13 Febbraio 2017, 13:10:52 »
Di...Vento Poesia - eventi estate 2011 città di Cagli
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #11 il: 13 Febbraio 2017, 14:05:45 »
Ristorante "Il Poeta" a Cagli
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #12 il: 13 Febbraio 2017, 14:07:08 »
A Cagli Silvia Cecchi legge una poesia dedicata a  Pasolini

https://www.youtube.com/watch?v=jeyKqjC2lnY
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #13 il: 14 Febbraio 2017, 14:08:06 »
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
Oh barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
Amorosamente
È forse morto disperso o invece vive ancora
Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non è più cosi e tutto si è guastato
È una pioggia di morte desolata e crudele
Non è nemmeno più bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'è più niente

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #14 il: 15 Febbraio 2017, 09:04:14 »
E l’ora in cui s’ode tra i rami

È l’ora in cui s’ode tra i rami
la nota acuta dell’usignolo;
è l’ora in cui i voti degli amanti
sembrano dolci in ogni parola sussurrata
e i venti miti e le acque vicine
sono musica all’orecchio solitario.
Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore
e in cielo sono spuntate le stelle
e c’è sull’onda un azzurro più profondo
e nei cieli quella tenebra chiara,
dolcemente oscura e oscuramente pura,
che segue al declino del giorno mentre
sotto la luna il crepuscolo si perde.

Lord Byron

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #15 il: 17 Febbraio 2017, 20:38:04 »
La torcia fumosa.

E' fumoso, brutto e nodoso, mozza il fiato e anche il respiro, ma se lo fumi ti senti rinato, perchè cura la bile eppur l'apparato.
E' una torcia di fuoco tutta grinzosa,
che da tempo remoto appartiene alla Storia.
E' la storia d'Italia che ha creato il " Toscano" per la delizia di ogni palato.
Fumato da umili e da grandi signori,
è per tutti un "revival" di memorie.....di glorie.
Al momento attuale non puoi farne a meno, perchè ti senti qualcuno...... ti senti sereno.

Giulio Lazzeri

Questa poesia apparsa tantissimi anni fa sulla rivista Amici della Pipa, non rispecchia assolutamente lo stato di salute del toscano di MST, la vedrei però azzeccata con i Mastrotornabuoni sia long che scorciati e con il Toscano del Presidente.

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #16 il: 18 Febbraio 2017, 10:18:28 »
Ti adoro

T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!

E tanto più t’amo quanto più mi fuggi, o bella,
e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #17 il: 20 Febbraio 2017, 11:34:53 »
E LASCIATEMI DIVERTIRE


Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi!

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.


Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la spazzatura
delle altre poesie

Bubububu,
fufufufu.
Friu!
Friu!

Ma se d'un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?


bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.


Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno
si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.


Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!


Ma giovanotto,
ditemi un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?


Huisc...Huiusc...
Sciu sciu sciu,
koku koku koku.


Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.


Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.


Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.


Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.


Certo è un azzardo un po' forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte.


Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!


Infine io ò pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non dimandano
più nulla dai poeti,
e lasciatemi divertire!
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

CODEX

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #18 il: 21 Febbraio 2017, 13:19:27 »
"One Too Many Mornings"

Down the street the dogs are barkin'
And the day is a-gettin' dark
As the night comes in a-fallin'
The dogs'll lose their bark
An' the silent night will shatter
From the sounds inside my minds
For I'm one too many mornings
And a thousand miles behind.

From the crossroads of my doorstep
My eyes start to fade
As I turn my head back to the room
Where my love and I have laid
An' I gaze back to the street
The sidewalk and the sign
And I'm one too many mornings
An' a thousand miles behind.

It's a restless hungry feeling
That don't mean no one no good
When ev'rything I'm a-sayin'
You can say it just as good
You're right from your side
I'm right from mine
We're both just too many mornings
An' a thousand miles behind.

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #19 il: 22 Febbraio 2017, 22:38:16 »
CODEX (NCH)

Mi manchi
come manca il mare a un'isola
come ad un bottone l'asola
come un mese a un calendario
e a un teatro il suo sipario
a una suora il suo rosario
come le ali a un aereoplano
l'altalena ad un bambino
la sua patria a un emigrato

Mi manchi
come l'ago ad un pagliaio
allo Yeti il suo ghiacciaio
come il vento agli aquiloni
come il cacio ai maccheroni
e la penna ad un notaio
come manca un pesce all'amo
come a volte manca il fiato
e a me dirti che ti amo

Lo nasconderò
questo nostro amore
perchè tu non lo veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi...

Mi manchi
come le radici a un albero
come il campo ad un trattore
come al lampo manca il tuono
e al peccato il suo perdono
al mercato il suo frastuono
al ciclista la discesa
a un altare la sua chiesa
ed a Dio la mia preghiera

Lo nasconderò
questo grande amore
perchè il mondo non veda
perchè tu non ci creda
quando ti dirò che ti amo ancora
...che ti amo ancora...
e che mi manchi...
...quando ti dirò che ti amo ancora
e che mi manchi...

Mi manchi
come tela ad un pittore
come adesso le parole
come a me manca il tuo amore
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #20 il: 24 Febbraio 2017, 13:42:57 »
Come per la radica, esistono versi toscani e versi liguri.


    Fabrizio De André (1976)

    Un Giudice

Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d'una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d'un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell'ora dell'addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

NCH

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #21 il: 24 Febbraio 2017, 13:48:39 »
Un esercito di cavalieri, dicono alcuni,‎
altri di fanti, altri di navi,‎
sia sulla terra nera la cosa più bella:‎
io dico, ciò che si ama.‎
È facile far comprendere questo ad ognuno.‎
Colei che in bellezza fu superiore
a tutti i mortali, Elena, abbandonò
il marito
pur valoroso, e andò per mare a Troia;‎
e non si ricordò della figlia né dei cari
genitori; ma Cipride la travolse
innamorata…‎

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #22 il: 24 Febbraio 2017, 14:48:43 »
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Je suis né pour jouer
Donnez-moi un tréteau minable et sans chaleur
Je vais me surpasser
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Mais j'ai ça dans le sang
Donnez-moi quatre planches et quelques spectateurs
Et j'aurai du talent,
Du talent

Dans une pièce de trois murs
A ventre ouvert sur le public
Tout comme au bord d'un gouffre obscur
Avec mon trac, mes tics
Je viens donner la comédie
Vibrant d'un feu qui brûle en moi
Je parle, je pleure, et je ris
Et vis mon rôle chaque foi
Ne me condamnez pas sans comprendre mon cœur
Je sui d'une autre race


Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
La scène est mon espace

Ma vie commence alors
Que je vois le décor
Que j'entends les trois coups
Et je suis malgré moi
pris de peur et de joie
Quand le rideau se lève
Là , mon cœur bat si fort
Que je frôle la mort
Et que j'en oublie tout
Mais au moment exact
Je fais le premier pas
Pour entrer dans mon rêve

Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
J'ai choisi mon destin
Donnez-moi dix répliques et quelques projecteurs
Vous verrez mes moyens
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Et c'est toute ma vie
Donnez-moi un théâtre, un rôle à  ma hauteur
Et j'aurai du génie
Du génie

Sous un maquillage savant
ou le visage à  découvert
Emphatique ou discrètement
Je dis la prose ou bien le vers
Avec tendresse avec fureur
Selon la pièce et puis l'emploi
Je souffre, je vis ou je meurs
Et mens jusqu'à  ce que j'y croie
Soit dit sans vanité je connais ma valeur
Et si pour vous peut-être
Je suis un cabotin dans toute sa splendeur
Je reste fier de l'être


Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #23 il: 24 Febbraio 2017, 17:27:30 »
Giorgio Baffo (1694-1768)

El regalo più caro alle donne

Caro Cazzo, che in fondo della panza
Ti xe là fatto, che ti par un palo,
Che se una Donna te vien a cavalo
Ti me deventi un Paladin de Franza.

D’ordinario ti gà la bell’usanza
De dormir su i cogioni, e farghe ’l calo,
Ma se d’un Cul te vien fatto regalo
Ti salti sù con tutta la baldanza.

De zuccaro ti è fatto, come un pan,
E le Donne te crede un donativo,
E ’l più bon, che se possa darghe in man;

Co le vuol, de sto gusto no le privo,
Ghe ’l dago ancuo piuttosto, che doman
E ghe ’l dago per bocca, o in lavativo.



Per chi desiderasse compenetrare meglio la poesia di Baffo indichiamo:
https://lombradelleparole.wordpress.com/2014/11/19/dodici-poesie-erotiche-di-giorgio-baffo-1694-1768-scelte-da-giorgio-linguaglossa-commento-di-gian-franco-torcellan/
ed anche:
Giorgio Baffo, Poesie, a cura di Piero del Negro, Arnoldo Mondadori Editore Milano, 1991.
« Ultima modifica: 24 Febbraio 2017, 17:30:38 da CVAB »
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

NCH

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #24 il: 24 Febbraio 2017, 17:56:55 »
ALBIO TIBULLO. Elegiae. L'amore per la pace (I, 10)

    Quis fuit, horrendos primus qui protulit enses?
    Quam ferus et vere ferreus ille fuit!
    Tum caedes hominum generi, tum proelia nata,
    Tum brevior dirae mortis aperta via est.
    An nihil ille miser meruit, nos ad mala nostra
    Vertimus, in saevas quod dedit ille feras?
    Divitis hoc vitium est auri, nec bella fuerunt,
    Faginus astabat cum scyphus ante dapes.
    Non arces, non vallus erat, somnumque petebat
    Securus varias dux gregis inter oves.
    Tunc mihi vita foret, Valgi, nec tristia nossem
    Arma nec audissem corde micante tubam.
    Nunc ad bella trahor, et iam quis forsitan hostis
    Haesura in nostro tela gerit latere.
    Sed patrii servate Lares: aluistis et idem,
    Cursarem vestros cum tener ante pedes.
    Neu pudeat prisco vos esse e stipite factos:
    Sic veteris sedes incoluistis avi.
    Tunc melius tenuere fidem, cum paupere cultu
    Stabat in exigua ligneus aede deus.
    Hic placatus erat, seu quis libaverat uvam
    Seu dederat sanctae spicea serta comae:
    Atque aliquis voti compos liba ipse ferebat
    Postque comes purum filia parva favum.
    At nobis aerata, Lares, depellite tela,
    Hostiaque e plena rustica porcus hara.
    Hanc pura cum veste sequar myrtoque canistra
    Vincta geram, myrto vinctus et ispe caput.
    Sic placeam vobis: alius sit fortis in armis,
    Sternat et adversos Marte favente duces,
    Ut mihi potanti possit sua dicere facta
    Miles et in mensa pingere castra mero.
    Quis furor est atram bellis accersere Mortem?
    Imminet et tacito clam venit illa pede.
    Non seges est infra, non vinea culta, sed audax
    Cerberus et Stygiae navita turpis aquae:
    Illic peresisque genis ustoque capillo
    Errat ad obscuros pallida turba lacus.
    Quin potius laudandus hic est quem prole parata
    Occupat in parva pigra senecta casa!
    Ipse suas sectatur oves, at filius agnos,
    Et calidam fesso comparat uxor aquam.
    Sic ego sim, liceatque caput candescere canis
    Temporis et prisci facta referre senem.
    Interea Pax arva colat. Pax candida primum
    Duxit araturos sub iuga curva boves:
    Pax aluit vites et sucos condidit uvae,
    Funderet ut nato testa paterna merum:
    Pace bidens vomerque nitent, at tristia duri
    Militis in tenebris occupat arma situs.
    At nobis, Pax alma, veni spicamque teneto,
    Profluat et promis candidus ante sinus.

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #25 il: 25 Febbraio 2017, 11:21:04 »
Te possino dà tante cortellate
pe’ quante messe ha dette l'arciprete
pe’ quante messe ha dette l'arciprete
pe’ quante vorte ha detto orate frate

Er bene che te vojo nun lo dico
te vorebbe vede’ a ponte impiccato
te vorebbe vede’ a ponte impiccato
con la testa mozzata e pe panico
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #26 il: 25 Febbraio 2017, 18:38:13 »
A MARI !

E' bellu lu mari pi li palumbari;
è bellu lu mari pi baddazza;
è bellu lu mari cu li rizzi;
è bellu lu mari cu li vitra;
è bellu lu mari nall'isolotto Brancati;
è bellu lu mari senza pipa;
è bellu lu mari co sucarru;
è bellu lu mari a Parigi;
è bellu lu mari che scaliddi;
Ma cu nun sapi di mari e fa finta di sapillu è a mari.

(anonimo)

« Ultima modifica: 25 Febbraio 2017, 18:56:55 da caporaiss »

NCH

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #27 il: 25 Febbraio 2017, 18:41:40 »
A MARI !

E' bellu lu mari pi li palumbari;
è bellu lu mari pi baddazza;
è bellu lu mari cu li rizzi;
è bellu lu mari cu li vitra;
è bellu lu mari nall'isolotto Brancati;
è bellu lu mari senza pipa;
è bellu lu mari co sucarru;
è bellu lu mari a Parigi;
è bellu lu mari che scaliddi;
Ma cu nun sapi di mari e fa finta di sapillu è proprio a mari.

(anonimo)

Questa te la sei inventata tu contro di me, ma non me ne può fregare di meno.
Divertiti, fa bene alla salute.

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #28 il: 25 Febbraio 2017, 18:47:09 »
Non so chi sei, ti prego gentilmente di non importunarmi, se sei ignorante in poesie  studia.
Grazie

NCH

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #29 il: 27 Febbraio 2017, 08:50:06 »
PAUL VERLAINE

I lunghi singhiozzi
Dei violini
D'autunno
Mi feriscono il cuore
Con un languore
Monotono.

Tutto affannato
E pallido, quando
Rintocca l'ora,
Io mi ricordo
Dei giorni antichi
E piango;

E me ne vado
Nel vento maligno
Che mi porta
Di qua, di là,
Simile alla
Fogliamorta.

Les sanglots longs
Des violons
De l'automne
Blessent mon cœur
D'une langueur
Monotone.

Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l'heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure;

Et je m'en vais
Au vent mauvais
Qui m'emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #30 il: 27 Febbraio 2017, 09:38:21 »
A MARI !

E' bellu lu mari pi li palumbari;
è bellu lu mari pi baddazza;
è bellu lu mari cu li rizzi;
è bellu lu mari cu li vitra;
è bellu lu mari nall'isolotto Brancati;
è bellu lu mari senza pipa;
è bellu lu mari co sucarru;
è bellu lu mari a Parigi;
è bellu lu mari che scaliddi;
Ma cu nun sapi di mari e fa finta di sapillu è proprio a mari.

(anonimo)

Questa te la sei inventata tu contro di me, ma non me ne può fregare di meno.
Divertiti, fa bene alla salute.

Siccome hai il dente avvelenato contro di me e nonostante le ultime riappacificazioni continui a perseverare, t'informo che la poesia da me inserita è data per anonimo, ma pare che la paternità, mai scoperta, appartenga al compianto Nuzzo Neri - 1° premio 1986 città di Sorrento, brutta bestia l'ignoranza !! Studia prima di diffamare gratuitamente.
« Ultima modifica: 27 Febbraio 2017, 09:44:35 da caporaiss »

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #31 il: 27 Febbraio 2017, 09:53:24 »
PAUL VERLAINE

I lunghi singhiozzi
Dei violini
D'autunno
Mi feriscono il cuore
Con un languore
Monotono.

Tutto affannato
E pallido, quando
Rintocca l'ora,
Io mi ricordo
Dei giorni antichi
E piango;

E me ne vado
Nel vento maligno
Che mi porta
Di qua, di là,
Simile alla
Fogliamorta.

Les sanglots longs
Des violons
De l'automne
Blessent mon cœur
D'une langueur
Monotone.

Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l'heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure;

Et je m'en vais
Au vent mauvais
Qui m'emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.

Invece vedo che ti diverti tu pubblicando poesie sulla mia figura, dove sono inseriti insulti verso di me fra le righe; e questa purtroppo non è l'unica.
Gradirei che la smettesi, se sei venuto qui a cercare zizzanie potevi startene dov'eri. Mi pare che predichi bene ma razzoli male.

NCH

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #32 il: 27 Febbraio 2017, 10:06:34 »
Hai le traveggole, è una delle poesie sue più celebri ed i primi versi furono usati come codice prima del D day, mi piace molto e fu la prima poesia che misi quando aprii il topic du ADFL.

http://accademiafumolento.forumfree.it/?t=59003379

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #33 il: 27 Febbraio 2017, 10:13:33 »
Ti prego di esprimerti più educatamente se io ho le traveggole tu ormai ad una certa età dovresti andare in una casa di riposo.
Non giustificarti, capisco che hai il carbone bagnato è finito il tempo di arrampicarti sugli specchi.
Smettila e basta !!
« Ultima modifica: 27 Febbraio 2017, 11:11:28 da caporaiss »

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #34 il: 27 Febbraio 2017, 10:32:06 »
Hai le traveggole, è una delle poesie sue più celebri ed i primi versi furono usati come codice prima del D day, mi piace molto e fu la prima poesia che misi quando aprii il topic du ADFL.

http://accademiafumolento.forumfree.it/?t=59003379

Questo è l'angolo della poesia. Tutto il resto è noia.



    Si, d'accordo l'incontro

    un'emozione che ti scoppia dentro

    l'invito a cena dove c'è atmosfera

    la barba fatta con maggiore cura

    la macchina a lavare ed era ora

    hai voglia di far centro quella sera

    si d'accordo ma poi.

    Tutto il resto è noia

    no, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia

    maledetta noia.

    Si, lo so il primo bacio

    il cuore ingenuo che ci casca ancora

    col lungo abbraccio l'illusione dura

    rifiuti di pensare a un'avventura.

    Poi dici cose giuste al tempo giusto

    e pensi il gioco è fatto è tutto a posto

    si, d'accordo ma poi...

    Tutto il resto è noia

    no, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia

    maledetta noia.

    Poi la notte d'amore

    per sistemare casa un pomeriggio

    sul letto le lenzuola color grigio

    funziona tutto come un orologio.

    La prima sera devi dimostrare

    che al mondo solo tu sai far l'amore

    si, d'accordo ma poi.

    Tutto il resto è noia

    no, non ho detto noia

    ma noia, noia, noia

    maledetta noia.

    Si d'accordo il primo anno

    ma l'entusiasmo che ti resta ancora è brutta copia di quello che era

    cominciano i silenzi della sera

    inventi feste e inviti gente in casa

    così non pensi almeno fai qualcosa

    si, d'accordo ma poi.

    Tutto il resto è noia

    no, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia

    maledetta noia


Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

  • Cavaliere di San Dunillo
  • *****
  • Post: 1219
    • Mostra profilo
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #35 il: 27 Febbraio 2017, 10:39:47 »
Venticinquesima ora

Non
Ci sei
Hai un
Pezzo senza arti
Di uomo contorto
Me nel mezzo
R...rimani...
Da domani


"La vita arida" - Arlnaldo Catalano - Dambrogio edizioni (1976)
« Ultima modifica: 27 Febbraio 2017, 11:38:20 da CVAB »
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

rais

  • Visitatore
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #36 il: 27 Febbraio 2017, 11:26:21 »
Imparerai a tue spese che ne lungo
tragitto della vita
incontrerai tante maschere e pochi volti.

Luigi Pirandello

Offline Cristiano

  • Moderatore globale
  • Sovrano Grande Pipatore Generale
  • *****
  • Post: 7134
    • Mostra profilo
    • http://www.studiolegaleciani.it
    • E-mail
Re:Versi sparsi - l'angolo della poesia -
« Risposta #37 il: 27 Febbraio 2017, 13:31:40 »
Chiudo per un pochino, per dar modo a chi non è calmo di acquietarsi...
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

Cave Secretarium

www.studiolegaleciani.it