Si è scritto :"Se non troviamo abbiamo sprecato un sacco di tabacco, e tutta la vita se non troviamo il collegamento tra tutto ciò che facciamo e il piano spirituale sueriore. Dobbiamo lasciarci guidare dal senso del sacro naturalmente e dopo varie peregrinazioni giungeremo alla meta, perlopiù morti.Lasciarsi guidare dal “senso del sacro”. Se pensiamo che quello che stiamo facendo è in qualche modo “sacro” lo faremo in maniera “sacra”.Ogni gesto deve rispettare la Divinità racchiusa nella materia che stiamo maneggiando (la radica, che rappresenta la nostra Madre e Progenitrice Terra), in vista dell’uso che ne fate.Il microcosmo è la manifestazione del macrocosmo, ogni cosa materiale corrisponde a qualcosa di spirituale (l'idea, l'archetipo) declinata in tutte le forme possibili, tutto l'universo è in una goccia d'acqua, etc, etc, etc, salute, grazie. "Ok ok ok ci siamo.Questo è ....ZEN.Purtroppo la vita del quotidiano del mondo occidentale, e pur troppo anche in quello orientale, non si dipana seguendo logiche filosofiche Buddiste Zen, ne Cattoliche Gesuite o, spirito Monacali ecc..noi viviamo nel mondo occidentale del Materialismo.Viviamo in quella era che è capitalista e pur, social-democratica se non addirittura comunista, in cui tutto vige o, quasi, tranne logiche di vita Zen.E questo è il nostro male. Il materialismo non da senso spirituale alle cose, non c'è un anima in loro, arriva a negare e soffocare il bisogno umanotrascendentale del rapporto tra uomo e cose in se cariche di spirito proprio, che potremmo solo per facilità di comprensione chiamare Dio,o, Bellezza. ma è solo un manierismo un etichetta che non dice, solo indica ma non dice....Il problema è il materialismo. Il Cartesiano. Lo Squarness.Poichè, come da me già espresso in altro post, tutto ciò fa venir meno a mozioni di bellezza, l'uomo si nutre di bellezza ancor più che di acqua e pane. Senza di essa l'uomo è perso, si abbruttisce in se.Di conseguenza distrugge, muore in se. Distrugge e muore in se poichè, non trova senso in quel che fa. Non è sufficente per l'essere umanoaver un senso meramente materialistico delle cose, non basta, non nutre la sua anima, lo spirito, il trascendente, l'emozione, il bambino cheè in lui.Il senso di cui tu parli, crea ed alimneta proprio quel senso di bellezza di cui io parlo e, parlavo altrove, in un altro post.E' il senso dello Zen. Senso di cui l'antico Giappone ne era ricolmo.Ma non si pensi che le religioni tutte, monoteistiche e non, ne siano vuote. Anche il nostro Cattolicesimo ne è portatore, solo che in questi tempi moderni in cui, a dominare le vite è il Materialismo etico, sociale, morale, tutto per sopravvivere non ha che adeguarsi ad esso......ma senza bellezza intesa come senso del rapporto tra materia e spirito in se, non c'è uomo, non c'è felicità, non c'è Dio, Consapevolezza, bellezza o....come preferite chiamare la cosa.Buone fumate gustose e piene in pipe mosse da gesti .....ricchi di bellezza consapevole, a tutti voi
...Circa Riccardo, il tenore delle domande lo ha portato su piani molto "rarefatti", che per lui rappresentano un risultato, non una generalizzazione misticoide d'antan. La sua penna è di una lucidità analitica e spietata, per chi lo ha conosciuto (e spero lo ri-conoscerà) come inthopic writer anche di tabacchi (o di pipe viste anche orizzontalmente, come apprezzato nell'allegato di altro 3d).La mia terza domanda infatti sarà sull'oggetto in sè; pesi, numeri, misure... anche nelle eventuali allusioni macrocosmiche, ma attraverso rapporti geometrici e matematici. Altrimenti, ri-cominci da dove meglio crede ...
... Altrimenti, ri-cominci da dove meglio crede ...
Ma se è un segreto e tu lo dici, che cazzo de segreto è?
...è il caso forse che sulla "formula aurea" e quanto sotto, ci precisassi qualcosa di più Diametro esterno del fornello / diametro interno = 1,618Altezza interna del fornello / diametro interno = 1,618Altezza della testa / lunghezza all’innesto del bocchino = 1,618e così via, tutte le altre misure derivate da queste in una sequenza architettonica logica e inesorabile, entasi e rastremature comprese, come in un manuale vitruviano sull’ordine dorico.