Autore Topic: La fascinazione della marca  (Letto 30973 volte)

rais

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #60 il: 28 Maggio 2015, 20:33:30 »
Infatti anticamente Castello pisciava adesso ha bisogno del catetere, collezionisti di bo nordh, sixten, bang e altri mostri sacri della pipa, adesso chissà perchè preferiscono Becker e Gamboni.

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Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #61 il: 13 Novembre 2015, 21:15:28 »
Sentoparlare di queste pipe di radice e però di radice di quale pianta?
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

Offline slipknor

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #62 il: 14 Novembre 2015, 15:19:47 »
Non saprei, però per me son valide

rais

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #63 il: 14 Novembre 2015, 18:20:07 »
Io leggendo qua e la ho visto scrivere che è come la radice della liquirizia e si estrae con falce e martello o se preferite pala e picu, e quello che si estrae da sotto la terra è un pezzo grosso di legno di dimensioni suppergiù quando la testa di colui che ha vissuto da giovane a Parigi (che purtroppo non è una giostra mobile, considerati gli ultimi avvenimenti) spesso c'azzecco, poi ci sono molte fase di lavorazione fino a formare il prodotto finito, nella fasi di lavorazione non ci ho capito un gran chè, pero ho capito che prima viene fatta riposare  sotto i teloni di tela, poi fatta bollire, ecco alcuni artigiani mi hanno detto che è importante il contenitore, ma quasi tutti ormai bollono dove gli viene prima, spesso anche nelle pentole Lagostina e quelle dell'Ikea, poi ho letto che viene fatta stagionare, ecco c'è chi stagiona pochi anni e quindi cerca subito il guadagno e poi t'imbroglia che è stagionata 10 anni, e poi invece c'è chi stagiona veramente 10 anni e anche di più e molti scrivono che è impossibile e bastano anche pochi mesi, io francamente sotto questo aspetto ho molta confusione perchè ognuno dice la sua, e poi comprano pipe ovunque e la fanno vedere nei forum e tutti gli dicono che è bellissima, spesso ho detto che facevano cagare e mi hanno bannato, quindi ho capito che i forum servono per scrivere quello che dicono loro e non puoi mai dire la tua, tornando alla radica poi si fa la pipa quindi dopo la stagionatura, ma questo io l'ho sempre visto scrivere nei forum, qualcuno scrive che smacchina, ma non so che significa mentre altri le fanno a mano, poi però a visto i video su iu tube e ho visto invece che ci sono molti macchinari, per esempio seghe elettriche, torni, trapani di precisione e quindi mi è sorta sempre più confusione fra quello che scrivono e quello che ho visto su iu tube, poi mi sono accertato che fatto a mano è forse l'autoerotismo e quindi non saprei.
Spero di esservi stato d'aiuto se qualcuno ne sa di più è meglio così mi toglie molti dubbi.

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Offline Cristiano

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #64 il: 07 Aprile 2017, 16:30:25 »
Tiro su questa discussione, che ne pensate?
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Offline enrikon

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #65 il: 07 Aprile 2017, 17:39:00 »
Non sono particolarmente sensibile al marchio, però purtroppo il marchio spesso ha anche a che vedere con una qualità superiore, e siccome fumare la pipa per me è un piacere e non un vizio, ho finito per avere quasi solo Castello e Dunhill.
Castello per una qualità dei materiali fantastica, una vera Rolls Royce della pipa; Dunhill per gli shape, i più belli e perfetti per purezza di linee.

Offline Nic Salamandra

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #66 il: 07 Aprile 2017, 19:54:41 »
Confesso d avere il vizio della Patonza, ma selettivo anziché no   ;D
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Offline Cristiano

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #67 il: 09 Aprile 2017, 22:15:25 »
Vizio invero assai diffuso
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Offline Nic Salamandra

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #68 il: 10 Aprile 2017, 08:19:53 »
Vizio invero assai diffuso

Einfatti... per cui metafora cogente. Sono stato bravo dai... ::) ;D
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Offline RHODESIAN

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #69 il: 12 Aprile 2017, 00:42:40 »
Interessante quanto difficile argomento, che meriterebbe davvero un'ampia ed approfondita analisi (parlo delle pipe, perché per le "patonze" ho capito che è molto difficile sia analizzarle che classificarle, non parliamo poi di capirle...)

Intanto, giusto per buttare due o tre spunti qua e la, direi che bisogna distinguere tra fascinazione del marchio per moda o per qualità.

Sotto questo aspetto, mi sembra prima di tutto evidente che molti marchi oggi hanno ormai ben poche delle caratteristiche che le hanno rese famose ed affascinanti. Mi riferisco in particolare a quei marchi passati sotto l'egida di grandi gruppi come Cadogan, per esempio.

Più in generale, mi chiedo quanto qualunque marca di pipe, artigianale o seriale che sia, possa mantenere gli standard qualitativi di produzione che l'hanno resa famosa nel tempo, data la minor reperibilità di materia prima e, con essa, la minor reperibilità di materia prima di qualità.

Non voglio fare il solito discorso per cui era senz'altro tutto migliore quello che si faceva prima, ma ci sono situazioni oggettive: Charatan di oggi può essere davvero paragonata a quella degli anni 70 / 80, prima che diventasse "francese" per poi tornare "inglese"?

E ancora: una moderna Caminetto, vale davvero di più di un'Ascorti di 20/30 anni fa?

La domanda nasce dalla considerazione che la fascinazione del marchio derivi dalla qualità. Ma è sempre così?

Mi chiedo, per esempio, perchè pipe che sono costruite con radica eccelsa, come Grenci, piuttosto che Posella, per non parlare del compianto Tom Spanu, non hanno realmente mai "sfondato" rispetto a molti marchi nettamente inferiori (alla prova della fumata) senza stare a farne i nomi, visto che si tratta di giudizi personali.

Eppure mi rendo conto che anche io, quando allungo la mano per prendere una pipa dalle rastrelliere, spesso sono più portato in automatico verso pipe che sono semplicemente più "blasonate" di altre e solo la razionalità mi richiama verso pipe che, puntualmente, mi danno grandi soddisfazioni anche se teoricamente di livello inferiore.
Quindi so che io stesso subisco la "fascinazione" del marchio.
Dunhill è DUNHILL e il solo fatto che susciti tante discussioni da la misura di quanto grande sia questo marchio e del fascino che esercita... Lo stesso vale per Castello...

Io temo che la fascinazione del marchio sia purtroppo spesso legata al prezzo: se una pipa costa tanto le viene attribuita quasi automaticamente più importanza di una pipa che costa meno, indipendentemente dalle qualità reali degli oggetti in questione.

Ho spesso letto di fumatori orgogliosi delle proprie reject Savinelli, ma mai gliele ho viste fumare in pubblico... Chissà perchè...
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

NCH

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #70 il: 12 Aprile 2017, 08:38:27 »
La fascinazione della.......... boh! ;D

Offline Nic Salamandra

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #71 il: 12 Aprile 2017, 10:17:04 »
Einfatti, Rho ha ripreso il senso. Oltre la Patonza subisco la fascinazione di molte-non tutte-singole Marche, e ho una specie di vizio per Spanu senza aver mai conoscito nè Lui nè una Sua Pipa. Subisco la fascinazione persino per Dunhill s Castello: ma come pei tabacchi, la "riduzione" al (presunto) Alto, che conterrebbe e supererebbe il resto rendendolo inutile o utile solo a fumatori minori se non addirittura minorati, rappresenterebbe, ove prendesse piede (l'ha già preso?), una ctastrofe culturale... inthopicamente intendendo, ma il discorso vale anche per molto OT. :)
« Ultima modifica: 12 Aprile 2017, 10:20:25 da Nic Salamandra »
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Offline Cristiano

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #72 il: 12 Aprile 2017, 11:59:05 »
Vittorio il prezzo fa la sua parte. Questo perchè gli si ascrive prestigio. Ma come ogni regola c'è l'eccezione. Una Penzo costa quanto una Castello, però Castello è Castello. Torniamo a Castello, la fascinazione deriva anche dal fatto che Scotti le distribuiva con grande parsimonia. E' noto che tabaccai che salivano a Cantù per chiedere 50 pipe venivano via con 3. Quindi, esclusività.
Poi viene la moda. vedi la 55. Tutto giusto quello che dici di Grenci-Posella-Spanu
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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #73 il: 13 Aprile 2017, 00:55:04 »
Vittorio il prezzo fa la sua parte. Questo perchè gli si ascrive prestigio. Ma come ogni regola c'è l'eccezione. Una Penzo costa quanto una Castello, però Castello è Castello. Torniamo a Castello, la fascinazione deriva anche dal fatto che Scotti le distribuiva con grande parsimonia. E' noto che tabaccai che salivano a Cantù per chiedere 50 pipe venivano via con 3. Quindi, esclusività.
Poi viene la moda. vedi la 55. Tutto giusto quello che dici di Grenci-Posella-Spanu

Sono perfettamente d'accordo ed è un po' quello che cercavo di dire quando ho scritto che Dunhil è Dunhill e tutte le discussioni con sostenitori e detrattori confermano il fatto.
Ciò che tu scrivi, però aggiunge un elemento importante alla questione fascinazione perchè porta in risalto la "leggenda" che ingigantisce il mito e contribuisce così pesantemente al  fascino del marchio. Infatti si diceva che "Castello è famoso per le pipe che non ha..."
E penso che si possa essere tutti concordi sul fatto che tra pipe apparentemente simili per concezione, come Ashton e Dunhill, non c'è paragone in termini di fascinazione del marchio, anche se i prezzi sono simili e le caratteristiche qualitative di Ashton, dal mio punto di vista, non hanno nulla (ma proprio nulla) da invidiare a Dunhill.
Però una cosa manca ad Asthon: la storia, la leggenda, il mito che Dunhill ha saputo creare ed alimentare.
Credo che questo si possa ascrivere al fatto che alcuni marchi come Ashton, anche se di ottima qualità, sono nati in diversa epoca, quando i miti (tutti o quasi) erano già in decadenza ed il mercato della pipa si stava già riducendo di parecchio.
A questo possiamo aggiungere che la storia di molti marchi è ed era circoscritta a questo o quel dirigente, piuttosto che artigiano, di questa o quell'azienda che hanno  aperto il loro laboratorio ed hanno iniziato a produrre e commercializzare in proprio oggetti costruiti in base ad un know how acquisito altrove, in un periodo di contrazione del mercato dovuta a cambiamenti di costumi e cultura che ci hanno relegati ad un manipolo di appassionati. Forse troppo pochi per creare nuovi miti. Un mercato ristretto, quindi, nel quale l'attenzione all'economia, le regole del mercato stesso, oltre al cambiamento dei ritmi e dei gusti, hanno forse contribuito ad impedire ai produttori stessi di potersi creare la propria storia, la propria leggenda...
Famosi fumatori di pipa, uomini di sport, politica e spettacolo (da Bearzot a Pertini e Lama, passando per Sadat e continuando con Bing Crosby o il nostro Mike Bongiorno, Simenon, ecc.) non esistono più da anni e con la loro scomparsa hanno contribuito a rendere sempre meno "visibile" la pipa nel mondo facendo si che, più di altri, i pipatori si trovano spesso costretti a guardare al passato, per ritrovare una adeguata "dimensione", di cui fanno parte solo alcuni marchi di grande fascino.
« Ultima modifica: 13 Aprile 2017, 00:58:04 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

NCH

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Re:La fascinazione della marca
« Risposta #74 il: 13 Aprile 2017, 09:19:06 »
Come acquistare una pipa a 390 euro senza sapere da chi e dove è stata fatta!

Davidoff

Davidoff's first pipes date from 1974 and were commissioned by various companies, notably Butz-Choquin and the Cuty Fort Group.

It appears the pipes are now made in Italy, as the website states the following about their pipes:

Creation of the Davidoff Pipe entails a meticulous, detailed process performed by only the most skilled Italian pipemakers. This dedication is why the Davidoff Pipe upholds a standard of quality and design found in no other pipe in the world. Made of the finest and carefully selected briar, each Davidoff Pipe features a flawless, hand-finished bowl and perfectly fitted, hand-cut acrylic stem. The Davidoff Pipe is available in three beautiful designs and finishes -- sandblasted black, red brilliant and natural light brown.
Da Pipedia

foto da un negozio