Autore Topic: Tabaccai e pipa: una storia al termine?  (Letto 22777 volte)

Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« il: 24 Luglio 2007, 10:12:05 »
Ce ne siamo accorti bene nell'organizzare la serata con il Lions e già lo sapevamo: i tabaccai non hanno più interesse a trattare la pipa e i suoi tabacchi.
Tranne pochissime eccezioni (Castellana a Firenze, in qualche misura Cavour a Pistoia), nelle tabaccherie la pipa è relegata in un angolo.
Molteplici i motivi:
1) Il lotto e derivati assorbono la gran parte delle energie, data la redditività
2) Vendere pipe significa creare un magazzino che può restare immobilizzato per anni
3) Taluni produttori spacciano su ebay pipe a prezzo inferiore di quello a cui vendono ai tabaccai
4) I pipatori sono sempre meno
5) I tabacchi in Italia sono eccessivamente costosi e grossa parte dei pipatori acquistano all'estero

L'elenco non è esaustivo.

E allora cosa succederà? Resisteranno i negozi di alta specializzazione, tipo Musicò e, appunto, Castellana.
Il canale di approvvigionamento troverà sbocchi diversi:
contatto diretto col produttore
la rete web

Attendo contributi al dibattito
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Offline Karibil

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #1 il: 24 Luglio 2007, 11:31:27 »
Mah! Penso che resisterà solo chi già da anni si è creato una "tradizione" in senso pipario, e chi ha già un "giro" affermato, vedi Cavour Castellana etc. poi avremo la grande bottega multimediale sulla rete.
Comunque se alcuni rivenditori, ed anche alcuni produttori, si fossero approfittati in minor misura del cambio euro/lira forse, e sottolineo forse, la situazione sarebbe diversa...... :roll:


Karibil :)
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Offline Cristiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #2 il: 24 Luglio 2007, 11:46:02 »
Non credo sia il cambio il problema. E' chiaro che, come tutto, ciò che costava 100000 Lire ora costa 100 Euro...
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Offline ismaele

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #3 il: 24 Luglio 2007, 12:31:29 »
Comprare pipe e/o tabacchi da un tabaccaio in Italia oggidì vuol dire volersi fare del male: masochismo allo stato puro!
A parte le eccezioni elencate da Cristiano - e pochissime altre - i tabaccai italiani sono una manica di incompetenti e di ignoranti abissali in materia e lo erano anche in passato, quando dormivano tra due cuscini: sarà pur vero (e lo è) che i pipatori son diminuiti e sono sparutissima schiera, ma nulla han fatto i nostri spacciatori di "erba" legalizzata (fino a quando?) e di ràdica per imparare qualcosa e farsi una clientela se non vasta perlomeno fedele e sulla quale poter far conto. E nessuno sforzo  han saputo o voluto fare per attenuare certe asprezze della legge antifumo: e sì che la federazione tabaccai qualche forza ce l'avrebbe...
Basta andare in qualsiasi città tedesca o austriaca per trovare nelle città anche medio-piccole almeno una fornitissima bottega per fumatori con ogni ben di dio (almeno per i loro gusti  :?  :wink: ), con spazi a volte enormi, belle e ricche vetrine di pipe, accoglienza cortese e professionale, assaggio di miscele e sigari: almeno su questo punto la suddetta Federazione doveva puntare i piedi e chiedere a voce alta che nelle tabaccherie che lo consentirebbero per ampiezza si potesse fumare: persino negli USA questo accade!!!
. Eppure in Germania e Austria non è che i trinciati per pipa siano tanto a buon mercato neppure lì...
Certo, altra tradizione e storia, certo le leggi nazisalutiste lì non albergano (per ora), ma siamo alle solite: offri ai clienti un servizio come si deve e vedrai che arrivano e ne portano altri, non dar loro nulla o guardali infastidito se non ostile, esibisci squallidi scaffali semivuoti, dimostrati totalmente digiuno in materia e sarai certo che nessuno la pipa la fumerà mai!
Avrei certi esempi e certe storie da raccontarvi su certi personaggi della mia città... :cry:  8O  8)

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #4 il: 24 Luglio 2007, 12:35:09 »
Hai colto perfettamente il mio pensiero, Cristiano. Poco da aggiungere, semmai ci sarebbe da approfondire ogni singolo punto.
Aggiungo anche un altro paio di considerazioni: i prezzi sempre più alti finiscono necessariamente per restringere in assoluto il numero di pipe acquistate da un "appassionato medio" (e con medio intendo anche dal lato economico) ogni anno.
Se queste poche concessioni sono assorbite: da acquisti in rete, da acquisti direttamente dagli artigiani (che scardinano il circuito rappresentante-tabaccaio contrapponendosi in concorrenza in qualche modo "sleale"), da acquisti sul mercato dell'usato (non trattato dai tabaccai se non in rare eccezioni), la "quota annua" residua è ben poca. E magari si indirizzerà verso prodotti di estrema qualità o eccellenza, solitamente appannaggio dai negozi specializzati che rimarranno, e io non me ne dolgo poi tanto, gli unici deputati alla vendita "vis à vis" dei nostri legni preferiti.

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #5 il: 24 Luglio 2007, 12:41:40 »
La storia dei prezzi (ma anche delle varietà commerciate nei negozi) del tabacco, ma anche delle pipe, è quella classica del cane che si morde la coda (o circolo vizioso, o uovo-e-gallina): se sempre una maggior quantità di fumatori acquista dall'estero, il tabaccaio non vende, quindi (dati i prezzi stellari, non dipendenti direttamente nè da lui nè dai consumatori) ne terrà sempre meno. Se sempre una maggior quantità di fumatori acquista fuori tabaccheria, il tabaccaio non venderà più pipe perchè per offrire una vetrina soddisfacente agli appassionati (anche in termini di ricambio, di aggiornamento, di novità nel parco vendita) sarebbe costretto a immobilizzare una quantità di merce in magazzino sproporzionata alle prospettive di vendita.
E ogni attore in questa pantomima (cliente-tabaccaio) accuserà continuamente l'altro di aver innescato un tale meccanismo.

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #6 il: 24 Luglio 2007, 12:54:20 »
Pensate allora a come sono messo io, che a Sansepolcro (16.000 abitanti),
 non trovo  nemmeno un pigino e l'Italia è sconosciuto. Ad Arezzo si trova solo il Forte alla tabaccheria della Stazione ferroviaria!
E' chiaro che il pipatore medio si cautela: internet, negozi specializzati, acquisti direttamente dall'artigiano e raid in Svizzera.
Così va il (nostro) mondo!
Bernardo
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Offline Aqualong

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #7 il: 24 Luglio 2007, 13:11:45 »
Corre voce che anche da Cabianca ci sia stato un cambio negli addetti ai lavori,segnalano anche risultati disastrosi.
Suerte!

Offline ismaele

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #8 il: 24 Luglio 2007, 13:27:39 »
Citazione da: "Aqualong"
Corre voce che anche da Cabianca ci sia stato un cambio negli addetti ai lavori,segnalano anche risultati disastrosi.


Già, a chi aveva chiesto del Kentuky sciolto è stato venduto del Kentuky...Bird!!!  8O  :(  :cry:  :wink:  :lol:

Ed è vera, mica balle!

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #9 il: 24 Luglio 2007, 14:04:04 »
Così si dice! Comunque resta sempre Dubini e con un po' di km in più, Leoni in via Nassa a Lugano.
Bernardo
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Offline RHODESIAN

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #10 il: 24 Luglio 2007, 23:04:23 »
Forse, oltre a tutte le interessanti ed acute osservazioni già fatte, c'è da considerare qualche altro aspetto più prettamente commerciale.

Se, come si ipotizza, la vendita delle pipe sarà sempre più concentrata in poche e superspecializzate tabaccherie, c'è il rischio di una crescente perdita di "neofiti" i quali, non trovando prodotti adeguati e non conoscendo i canali di vendità, rischiano da una parte di non essere stimolati a provare l'alternativa pipa, dall'altra parte rischiano di trovare incompetenti con qualche residuo di magazzino che, sfoggiando la loro eccelsa ignoranza, hanno molte probabilità di allontanare il potenziale pipatore dai suoi propositi pipari.
In fondo, in questo nostro mondo, manca la linfa vitale, cioè quella quantità di persone che iniziano, magari con prodotti economici, e proseguono affinando il proprio gusto e le proprie scelte, rivolgendosi forse a prodotti di più elevato (od elevatissimo) livello, consentendo di mantenere una corretta diversificazione delle qualità proposte.  
E' qui che si innesca un un'altra miccia perchè, proprio la produzione di pipe economiche e medie, quindi l'utilizzo di grande quantità di radica, permette ai produttori di sostenersi, evitando una quantità industriale di scarti che non sarebbero idonei a produrre i pezzi eccelsi che i collezionisti potrebbero acquistare.
In sostanza, la mancanza di "iniziandi", o neofiti, contribuisce a spingere verso l'alto i prezzi rendendo, con un circolo vizioso, sempre più difficle l'avvicinamento di nuovi pipatori.
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline indiano

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #11 il: 24 Luglio 2007, 23:34:58 »
passando da questo sito ho letto questa delicata discussione ed eccomi quà come nuovo iscritto.
Abito a pochi Km dalla beneamata (solo per i tabachi!!!!) Svizzera e quindi sicuramente pù fortunato di altri, almeno per i prezzi, ma sicuramente con i problemi che chi mi ha preceduto ha citato. Partiamo dalle pipe:
- il cambio favorevole può risultare un beneficio negli acquisti ma anche quì c'è il problema di dove acquistare. A parte i soliti nomi (Dubini per ex) i tabaccai svizzeri vendono ma consigliano poco (per evidente carenza emulando i loro pari colleghi italiani).
- tabacchi sicuramente vantaggiosi (economicamente), sicuramente buona scelta, ma ormai si stanno omologando (le marche e tipi sono sempre più gli stessi). Anche la Svizzera ha problemi di importazione (leggi interne che richiedono al produttore i contenuti dei tabacchi). Parecchie marche e tipi sono spariti dagli scaffali. Bisogna spingersi sino alla Synieco per poter fare una buona scorta, ma in questo caso bisogna armarsi di tempo per fare acquisti e scorte.
- internet: sicuramente il futuro...purtroppo. Purtroppo perchè come ben mi insegnate la pipa è un "oggetto" che va toccato, soppesato, girato e rigirato e le sole foto rendono il tutto mollto freddo.....stile centro commerciale.
- futuro: non roseo
- futuro possibile: il passa parola. Occorrerà scambiarsi più informazioni, più "dritte" che possano indirizzare i "pipaioli" verso produttori fidati. Occorrerà che ci si faccia da tramite per aiutarsia vicenda segnalando possibili e sicuri acquisti anche a distanza.
- morale: AIUTIAMOCI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hasta la victoria siempre

Offline samael

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #12 il: 25 Luglio 2007, 01:20:16 »
Citazione da: "RHODESIAN"

In fondo, in questo nostro mondo, manca la linfa vitale, cioè quella quantità di persone che iniziano, magari con prodotti economici, e proseguono affinando il proprio gusto e le proprie scelte, rivolgendosi forse a prodotti di più elevato (od elevatissimo) livello, consentendo di mantenere una corretta diversificazione delle qualità proposte.  


un po' come abbiamo iniziato tutti, immagino, la mia prima pipa l'ho acquistata su un banchino a una festa di paese. :)

C'è però da dire che il "salto" di qualità è avvenuto quasi contestualmente, tempo di collegarmi a internet perchè, incuriosito, volevo saperne di più. E qui mi riallaccio al discorso di Indiano (benvenuto!): siti come Toscopipa, e iniziative come l'RTP in generale, nascono anche per questo, avvicinare i neofiti al mondo della pipa utilizzando i "mezzi" che paiono, attualmente, i migliori o almeno i più immediati e efficaci. Non c'è niente da fare, la "nuova generazione" di fumatori, come la "nuova generazione" di molte altre cose, non può non passare dalla rete.
La "necessità" di rivolgersi al tabaccaio specializzato, per toccare con mano e condividere le esperienze di persona, viene magari immediatamente, ma in seguito. Almeno con me è andata così, e in quanto pipatore relativamente neofita (3 anni scarsi) penso di rappresentare un esempio abbastanza medio.

Offline coureur-des-bois

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Tabaccai e pipa: una storia al termine?
« Risposta #13 il: 25 Luglio 2007, 09:08:30 »
In effetti bisognerebbe tutti scalare qualche marcia, per convincere i giovani inesperti (e squattrinati!) che si può fumare magnificamente anche con una corn-cob o con una pipozza da 70/80 euri e con una busta di Comune, di Italia o di Landtabak, altrimenti "la puzzetta sotto il naso" è sempre in agguato e ci isola dai comuni mortali!
Bernardo
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« Risposta #14 il: 25 Luglio 2007, 10:06:34 »
Evidentemente internet non consente il contatto fisico con la pipa... se ci sono punti neri? te ne accorgi ad acquisto effettuato...

Per questo tendo a comprare sabbiate in rete... il rischio di sgradite sorprese è inferiore
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