Autore Topic: Il fumatore di pipa  (Letto 202400 volte)

toscano f.e.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #75 il: 30 Dicembre 2012, 13:56:54 »
visto che oggi ricorre il decennale dalla scomparsa, vorrei ricordare giorgio gaber, altro fumatore di pipa.

Giala

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #76 il: 30 Dicembre 2012, 14:05:06 »
visto che oggi ricorre il decennale dalla scomparsa, vorrei ricordare giorgio gaber, altro fumatore di pipa.

http://josephcrusejohnson.blogspot.it/2009/04/giorgio-gaber.html

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #77 il: 14 Gennaio 2013, 18:11:42 »
Bill Tilman :

Harold William Bill Tilman (Wallasey, 14 febbraio 1898 – disperso nell'Oceano Atlantico, 1977) è stato un alpinista ed esploratore britannico.
Nato nella contea del Cheshire, in Inghilterra, da una benestante famiglia di mercanti, può senza difficoltà essere definito l'ultimo vero esploratore ed eroe romantico nel senso più ottocentesco del termine. Ancor prima di compiere 18 anni fece carte false per partecipare alla Prima guerra mondiale, riuscì ad arruolarsi nella Royal Artillery e fu mandato a combattere sulla Somme. Sopravvisse oltre due anni in una zona dove la speranza di vita media non superava i dieci giorni, guadagnando due Military Cross per coraggio in azione.
 
Dopo la guerra cercò il romanticismo in Africa e divenne piantatore di caffè, ma senza molto entusiasmo, e presto l'unica ragione per restare nelle colonie africane di Sua Maestà Britannica divennero le montagne. Insieme ad Eric Shipton, con il quale formerà una delle più famose coppie d'alpinisti nella storia di questo sport, scalarono il Monte Kenya, nel 1929, il Kilimangiaro e il Ruwenzori. Alla fine della sua esperienza nel continente nero, non particolarmente felice di tornare a casa in aereo o in nave, pensò bene che sarebbe stato più interessante attraversare il continente in bicicletta e imbarcarsi sulla costa occidentale.
 
Negli anni trenta la coppia Shipton-Tilman divenne presto la punta di diamante nelle esplorazioni coordinate dalle Società Reali inglesi. Nel 1934 la coppia scoprì la via d'accesso al Nanda Devi, 7434 metri, che Tilman conquistò senza ossigeno insieme a Neal Odell nel 1936. La spedizione, costruita sul modello amundseniano di esplorazione, ovvero favorendo rapidità e leggerezza, in netto contrasto dalle infinite colonne di portatori usate spesso ancora oggi, portò gli inglesi sulla vetta più alta conquistata dall'uomo fino al 1950.
Grazie alla meritata fama, Tilman fu incaricato di organizzare il primo serio tentativo di conquistare l'Everest dopo la sfortunata spedizione di George Mallory del 1924. Nel 1938 la spedizione giunse, senza l'aiuto dell'ossigeno, fino a circa 8150 metri.
L'arrivo della seconda guerra mondiale impedì agli inglesi e a Tilman di organizzare quella che probabilmente sarebbe stata la conquista della montagna, dal momento che la spedizione del 1938 fornì le informazioni geografiche e climatiche necessarie per un attacco definitivo. Tilman, manco a dirlo, si arruolò di nuovo volontario, combattendo come ufficiale di collegamento dietro alle linee nemiche in Albania, Jugoslavia e nel Veneto, insieme ai partigiani (per un periodo fu nella Brigata Garibaldina Antonio Gramsci), a Feltre, meritando la cittadinanza onoraria di Belluno.
Il suo racconto della vita partigiana e degli eventi di quegli anni difficili è descritto con vivida trasparenza e con una buona dose di humour inglese.
Negli anni immediatamente successivi alla guerra Tilman, resosi conto dei limiti fisici portati dall'età, smise di partecipare alle spedizioni d'alta quota per dedicarsi a lunghe campagne d'esplorazione negli angoli più remoti dell'Asia. Pakistan, Xinjihang, Kirghizistan, Tibet, Karakorum e Nepal furono il teatro di strenue marce e lunghi viaggi, frutto d'insaziabile curiosità.
 
I racconti degli anni dal Kenya all'Asia sono raccolti nel volume The Seven Mountain Exploration Books. Già dai primi volumi di questa raccolta risalta uno stile scorrevole ma notevolmente evoluto e ricco, che hanno fatto di Tilman uno dei più grandi scrittori di libri di viaggio del secolo. Le citazioni dalle sue righe potrebbero riempire un'interessante raccolta. Tra le altre citazioni:
 
«L'avversione per i sentieri battuti è prova di un intelletto indipendente, anche se tale indipendenza può a volte rivelarsi molto cara»,
 
«Viaggiare nella direzione sbagliata è probabilmente meglio che seguire le proprie orme».
 
Verso la fine degli anni cinquanta, in un periodo della vita in cui molti appendono i sogni e gli scarponi al chiodo, Tilman, quasi sessantenne, si rese conto che esistevano ancora molte montagne ancora vergini, anche se non eccessivamente alte, e terre inesplorate, solo che si concentravano in luoghi particolarmente inaccessibili: Patagonia, Antartide, Groenlandia, Pacifico meridionale. Ecco che un uomo mai stato in mare decide di acquistare una barca, particolarmente robusta, e partire, senza alcuno sponsor e aiuto di organizzazioni esterne, all'esplorazione di vette e terre che solo un certo Lord inglese, il quale definì il Sahara come "un suolo molto leggero" avrebbe potuto considerare semplicemente come "difficilmente accessibili".
 
Memorabile la sua prima spedizione, che si estese tra il 1958 e il 1959. Raccolse i partecipanti tramite un annuncio sul 'Times' che divenne in seguito un suo marchio di fabbrica "Cercasi marinai (uomini) per un lungo viaggio in mare. Nessuna paga, nessuna ambizione, non troppo comfort". L'avventuroso gruppo di sei "vittime" così raccolte si imbarcò sul 'Mischief', una barca-pilota in servizio al porto di Bristol dal 1906, partì dall'Inghilterra meridionale e giunse in Patagonia dopo aver fatto scalo alle Canarie e in Uruguay. Da Punta Arenas, dopo un breve scalo tecnico per riparare il motore, Tilman percorse lo stretto di Magellano e si introdusse nell'Estero Peel, il fiordo più lungo e meno conosciuto dei tanti che penetrano nel versante occidentale delle Ande.
 
Qui lasciò la barca all'equipaggio e insieme a due compagni compì la prima traversata nei due sensi della sterminata Calotta Glaciale Patagonica, ritornò alla barca e tornò in Inghilterra via Panamá, dopo aver percorso complessivamente circa 20 mila miglia in mare. Da quel momento in poi Tilman organizzò una spedizione di simile calibro ogni 1-2 anni, portando Mischief e le sue diverse squadre di "vittime", più o meno entusiaste della naturale spartanità militare del loro capitano, in Antartide, intorno all'Africa, alle isole Kerguelen, alle Spitzbergen, in Groenlandia oltre sei volte, sull'isola di Baffin e in varie isole che tuttora oggi pochi conoscono. In Groenlandia perse 'Mischief', che sostituì prima con 'Sea Breeze' poi con 'Baroque', entrambe gemelle della prima.
Da notare che nessuna donna ha mai navigato sulla sua barca né incrociato i suoi sentieri, sia nel mondo che nella vita. Tra le sue massime favorite
«Sono certo che una donna potrebbe essere un ottimo membro di un equipaggio, ma io non verrò mai trascinato in un atto di follia. Perché se è dubbio il fatto che la discordia venga dell'opera di Dio, è fatto certo che sia distribuita dalle donne»
Nel 1977, a quasi 80 anni, fu invitato a capitanare una grossa barca per una spedizione in Antartide, accettò ma durante la seconda tappa della traversata, tra Rio de Janeiro e Stanley, nelle isole Falkland, la nave scomparve il 1 novembre 1977 e non si ebbe più notizia di nessun membro dell'equipaggio. Secondo il Royal Geographical Society venne dichiarato morto nel 1979.
Per onorare la partecipazione alla lotta di Liberazione nazionale del maggiore inglese e l'attività di alpinista internazionale di Tilman il CAI di Asiago e di Falcade gli hanno dedicato un sentiero, l'alta via Tilman, che collega l'Altipiano di Asiago a Falcade. Nel punto di partenza di Falcade gli è stato dedicato anche un bassorilievo in bronzo, opera dello scultore Franco Murer.

FUMATORE DI PIPA DI SEGUITO VEDESI IMMAGINI

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #78 il: 14 Gennaio 2013, 18:13:48 »
ancora

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #79 il: 14 Gennaio 2013, 18:28:53 »
DomandaaaAAAAAA...

Ma voi sapete quali miscele fumassero, nelle loro amate pipe, i noti bravi artisti, politici , sndacalisti, musicisti, sportivi , attori ecc ecc....postati e, non postati nelle nostre pagine ?
Io solo di pochi so cosa fumassero, Pertini, Bearzot, Tolkien, Simenon ecc...ma per lo più di altri non so nulla.
Mi dite qualcosa in merito ?....

rais

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #80 il: 14 Gennaio 2013, 18:32:03 »
Luciano Lama fumava Balkan bianco e Italia in parti uguali e teneva il tabacco nella tasca della giacca sfuso.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #81 il: 14 Gennaio 2013, 21:38:51 »
Io di Luciano Lama ero al corrente che si dicesse fumasse solo in Peterson System. Sempre un unica stessa pipa che fumava fino alla sua morte ed, essendo egli un grande fumatore non posso non credere al fatto che la sua pipa durasse poco, anche perchè credo non fosse un maniaco della cura della pipa, tutt'altro, morta la stessa per troppo uso ne comprava una identica e, ricominciava. Ero al corrente che si dicesse che, tenesse tabacco sfuso nella tasca della giacca e, che caricasse spesso la pipa infilando la stessa nella tasca, a modi pesca. Ma sapevo anche che girasse la voce che, non avesse un tabacco abituale ma, che fumasse un po di tutto, senza particolari preferenze.
Se quel che mi dici è vero beh, mi hai dato una notizia nuova che in parte, cambia la visione che avevo di Lama. Il Balkan Bianco era un signor
tabacco, tagliato con italia un signor tabaccone.
« Ultima modifica: 15 Gennaio 2013, 09:43:00 da StefanoG »

toscano f.e.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #82 il: 15 Gennaio 2013, 09:57:22 »
ora che rais lo ha detto anche a me è tornato in mente del balkan bianco di lama.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #83 il: 21 Gennaio 2013, 10:04:01 »
GIOVANNI PELLEGRINO

Ho scovato un altro più o, meno, noto fumatore di pipa. A dire il vero non ero a conoscenza nella della sua persona ne di altro che, riguardasse
la sua figura istituzzionale e, politica.
Parlo di Givanni Pellegrino, Presidente Commissioni Stragi. Si occupò e, credo se ne occupi ancora, del famoso caso Aldo Moro.
Rapimento ( con la morte dei 5 poliziotti di scorta ) , detenzione, ritrovamento del corpo esanime dello statista democristiano e, tutte le future
indagi che seguirono per mettere o, cercare di mettere luce.
Ieri sera, ho seguito in televisione uno speciale sulla morte e, sui funerali di Prospero Gallinari, famoso fondatore con Renzato Curcio e, Mario
Moretti della Br, Gallinari fù fondatore della Colonna Romana, si definiva il capo militare delle Br. Il programma che avrebbe dovuto
essere incentrato su Prospero Gallinari e, sui funerali ai cuali pare, abbiano aderito vecchi compagni d'arme e, affezionati e/o nostaligici ha, smosso nuovamente le acque intorno agli anni bui di quei famosi 1970/80. Dico avrebbe dovuto poichè il programma, a mio avviso, è andato
in vacca, poco tempo per sviscerare argomenti, troppi argomenti sul tavolo, e troppi argomenti sorti senza prima essersi preparati a dovere,
peccato perchè l'argomento avrebbe meritato più vasta platea su ben più importanti retitelevisiive e, più tempo per trattare il tutto,
in ogni modo si è avuto modo di capire che, molto ancora giace nel buio delle vicende legate alle cose delle Br, specie il sequestro Moro.
In questo programma ho potuto conoscere, televisivamente parlando di tale Giovanni Pellegrino Presidente Commisioni Stragi e, ho notato
che per tutta la serata giocherellava con una pipa, senza mia accenderla, credo fosse seduto comodo su una poltrona in pelle a casa sua, per
tanto ha potuto tenere in mano una pipa, e credo che avrebbe potuto accenderla e fumarla....comunque ho pensato di fare una breve ricerca
su Tale Pellegrino e, postare di seguito notizie e, immagini della sua persona con pipa.
Un nuovo affezionato tra le nostre file di amanti delle pipe.
Di seguito immagine.
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 12:57:35 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #84 il: 21 Gennaio 2013, 10:13:39 »
Altre brevi notizie su Giovanni Pellegrino : ( quanto segue è del 2009/2010 )
Giovanni Pellegrino (Lecce, 4 gennaio 1939) è un politico italiano.

Sposato, due figli, laureato in Giurisprudenza, avvocato amministrativista, è stato senatore della Repubblica dal 1990 al 2001, presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle stragi, della Giunta elezioni e immunità parlamentari e membro della Commissione Bicamerale sulla riforma istituzionale.
 
Esponente dei Democratici di Sinistra, fu eletto Presidente della Provincia di Lecce nel turno elettorale del 2004 (elezioni del 12 e 13 giugno), raccogliendo il 51,8% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra e battendo il candidato della Casa delle Libertà Raffaele Baldassarre.
 
Era sostenuto, in Consiglio provinciale, da una maggioranza costituita da DS, Margherita. SDI, Lista Pellegrino per il Salento, UDEUR, PRC, Unità Socialista, Verdi, Italia dei Valori, Comunisti Italiani.
 
Il mandato amministrativo è scaduto nel 2009 e Pellegrino non si è ricandidato.

Critico con il Pd. Invece molto vicino ad Io Sud, del quale ha apprezzato l'attività. Un inedito Giovanni Pellegrino, al fianco di Adriana Poli Bortone.
"Per uno di sinistra non sarebbe immaginabile l'adesione ad un movimento nato a destra". Parole di Giovanni Pellegrino, ex presidente della Provincia di Lecce. Si riferisce ad una sua ipotetica iscrizione ad Io Sud, movimento fondato da Adriana Poli Bortone. Ed è seduto lì, accanto a lei, ( vedi foto sopra postata e tagliata ) in qualità di legale però, per commentare assieme alla diretta interessata la sentenza del Consiglio di Stato (che ha confermato la decisione di Paolo Perrone, sindaco di Lecce, di estromettere dalla Giunta la Poli ed i due assessori di Io Sud, Severo Martini e Luciano Battista). Ma non si limita, Pellegrino, a commentare la sentenza. Subito il discorso cade sull'attività di Io Sud, e su come stia portando avanti la propria attività in maniera seria e costruttiva. "A Lecce le cose si decidono tra pochi intimi – dice – e il movimento di Adriana Poli Bortone ha avuto il merito di opporsi a tutto questo. Finché Io Sud continuerà a farlo – aggiunge – io sarò al suo fianco perché questo, per me, non è un territorio nemico. Qui mi sento a mio agio. Il Pd - conclude – continua a peccare di critica a questo tentativo: un silenzio davvero assordante".
 Parole dure e forse inaspettate. Poi l'avvocato continua, dichiarando – ma senza fare nomi – il proprio appoggio alla Poli nella battaglia contro l'egemonia del Pdl in Puglia. Senza fare nomi, ma è chiaro che il riferimento è a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali. Insomma, una battaglia comune contro un "nemico" comune. Senza tessere, questo è vero, ma senza troppi giri di parole.

Libri pubblicati da Pellegrino :
 La guerra civile, ISBN 88-17-00630-0 (Bur 2005)
 Segreto di Stato. La verità da Gladio al caso Moro (Einaudi 2000)
 Luci sulle stragi per la comprensione dell'eversione (Lupetti 1996)
 Cavallo Pazzo (Lupetti 1995)
 Il Processo Andreotti. Palermo chiama Roma (Lupetti 1995)

 

Offline StefanoG

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #85 il: 21 Gennaio 2013, 10:19:44 »
Ultime foto...purtroppo senza pipa annessa del Giovanni Pellegrino.

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #86 il: 21 Gennaio 2013, 12:22:51 »
PELLIZZETTI

Oggi sono in forma, ecco trovato un altro fumatore di pipa.
Posto di seguito foto e breve cenni sulla di sua persona.

Pierfranco Pellizzetti

Saggista.

Di se dice : Sono nato  nel lontano 1947 in quel di Genova, dove ho fatto ritorno da un quinquennio dopo un lungo peregrinare, alla ricerca di radici che, con il passare degli anni, sono diventate sempre più importanti. Scoprendomi d’un tratto d’accordo con Simone Weil: "Il problema delle radici è che non te le puoi portare appresso". Borghese senza classe di appartenenza, liberale senza partito di riferimento, disperdo da sempre carte variegate su riviste e fogli della clandestinità.
Ogni tanto le raccolgo in libretti che qualche amico legge e – magari, proprio perché mi è amico – riesce pure a trovare di un qualche interesse (Lettere da Sant’Olcese, Politica e Organizzazione, La politica dopo la politica, Italia disorganizzata, La Quarta via una Sinistra vera dopo la catastrofe, Fenomenologia di Berlusconi, Liberista sarà lei! e, buon ultimo, Fenomenologia di Antonio Di Pietro).
Da qualche tempo sono uscito dal cono d’ombra scrivendo su testate “ufficiali”: Il Fatto Quotidiano, MicroMega, Critica Liberale… Ho vagabondato tra consulenza e insegnamento (attualmente sono docente di Politiche globali nella Facoltà di Scienza della formazione di Genova), sempre cercando di “vendere” le tecnologie relazionali e strategiche apprese dalla politica. Prima nella sinistra del Pli malagodiano, poi nel Pri e - in seguito ancora - nelle rappresentanze di categoria (ho fatto pure il piccolo imprenditore). Esperienze che presto mi hanno fatto maturare un giudizio critico, ormai moneta corrente: la politica quale l’abbiamo conosciuta è in profonda crisi. Eppure, senza di essa, siamo tutti spaventosamente disarmati. Da qui l’impegno nel dare un modesto contributo alla sua rifondazione, utilizzando gli altrettanto modesti mezzi a mia disposizione: qualche paradigma verificato sul campo e una certa praticaccia con la parola (scritta e orale).

« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 12:58:03 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #87 il: 21 Gennaio 2013, 12:54:56 »
eee si proprio in forma sono.
Altra immagine, questa volta di una giovanissima attrice contemporanea, nota tra il pubblico dei ragazzi amanti del genere fantasy ecc..

Kristen Stewart.

Nota star,  protagonista del film Twilight.
La splendida bella è stata paparazzata sui gradini esterni di una casa con il fidanzato Michael Angarano intenta a fumare da una pipa. Ovviamente i Tabloid non hanno perso tempo a scrivere d'indecenza nel vizio del fumo lento, aggiungendo che sicuramente avrà
fumato qualche droga pesante.....ma, e se invece avesse solo fumato un semplice Dunhill ?...mah
comunque a voi la foto incriminata

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #88 il: 22 Gennaio 2013, 11:37:46 »
BORISLAW GEREMEK

Proseguiamo con un altro fumatore di pipa illustre, che nobilita le nostre file, un grande fumatore per passione.

Haimè scomparso.

Borislaw Geremek, padre della democrazia europea.
(Varsavia, 6 marzo 1932 – Poznan, 13 luglio 2008) ( 76 anni )
Bronisław Geremek è stato un politico, storico e saggista polacco. Uno dei principali dirigenti di Solidarnosc durante gli anni '80, fu un importante consigliere politico di Lech Wałęsa. 
Imprigionato dopo il colpo di stato del Generale Wojciech Jaruzelski del 1981, divenne uno dei leader del movimento democratico polacco.
Dopo la democratizzazione della Polonia del 1989, fu eletto Deputato per 12 anni. Come consigliere di fiducia di Walesa, ebbe un ruolo di enorme rilievo nell'impostazione dei processi di transizione politica, sociale ed economica della Polonia degli anni '90.
Ministro degli Affari Esteri della Polonia tra il 1997 ed il 2000, fu eletto come eurodeputato nella sesta legislatura del Parlamento europeo (2004).
Durante il periodo 2006 - 2007 ebbe duri scontri politici con i due gemelli Lech e Jarosław Kaczyński, rispettivamente Presidente e Premier della Polonia, di ispirazione nazionalista.
È deceduto il 13 luglio 2008 in un incidente stradale vicino a Poznan, mentre si recava a Bruxelles presso una riunione del Parlamento
Europeo.

Di lui Gad Lerner tempo fa scrisse nel Luglio del 2008 :

Apprendo con dolore a Beirut della morte per incidente stradale di un uomo saggio e lungimirante: Borislaw Geremek, fondatore di Solidarnosc, tra gli artefici della democrazia polacca e i costruttori di un’Europa davvero unita.
 Lo piango pensando al nostro ultimo incontro, lunedi’ 16 giugno, quando abbiamo pranzato insieme alla Casa della Carita’ di Milano di don Virginio Colmegna. Dopo avere visitato la struttura, con la competenza dello storico che studia le vicende della poverta’ dal medioevo al tempo moderno, seduto a fumare la sua pipa nella biblioteca ci aveva anticipato il suo ultimo gesto di liberta’: votare al Parlamento europeo di Strasburgo contro la direttiva sui rimpatri forzati e il fermo prolungato a 18 mesi degli immigrati senza documenti. Cosi’ ha fatto, pochi giorni dopo, in disobbedienza all’indicazione favorevole del suo gruppo liberaldemocratico.
 Un gesto che gli rende onore, cosi’ come il rifiuto di sottoporre il suo curriculum vitae alla verifica dell’inquisizione anticomunista escogitata dai gemelli Kaczynski, lui che le galere comuniste le aveva purtroppo conosciute bene.
 A tavola ci aveva raccontato i suoi studi storici sull’arrivo dei primi zingari in Italia, nel XV secolo, su invito di un papa che aveva promesso loro indulgenza plenaria. Poi, nella conferenza organizzata dalla Fondazione Unidea e dalla Casa della Carita’, aveva manifestato la sua preoccupazione per la piu’ recente patologia della politica: leader che preferiscono la scorciatoia della seduzione alla fatica della persuasione, quando i cittadini sono chiamati a scelte razionali complesse. Temeva per il futuro dell’Europa dopo il no irlandese alla Costituzione, ma era ottimista sul lungo periodo. Citava in proposito la svolta liberale della sua Polonia dopo una parentesi reazionaria di pochi anni.
 Intellettuali come lui, Jacek Kuron e Adam Michnik, seppero unirsi a leader popolari come Lech Walesa per dare forma e sostanza alla transizione democratica post-comunista.
 Lo accompagni nel suo ultimo viaggio tutta la mia ammirazione.

Segue immagine
« Ultima modifica: 18 Febbraio 2013, 12:58:52 da StefanoG »

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Re:Il fumatore di pipa
« Risposta #89 il: 22 Gennaio 2013, 11:55:47 »
foto