E certamente anche grazie ad un mercato indiscutibilmente dinamico! Il tabaccco occupa un ruolo poco importante in una macroeconomia globalizzata e globalizzante quanto fondamentale negli aspetti di microeconomia locale di realtà mondiali locali e localizzate. Un commercio in espansione così come appare il commercio mondiale di ogni genere e natura, vede ormai marginalizzato il tabacco collocandolo quasi al fondo mentre fino a qualche decennio fa era, in particolare nelle Americhe, posizionato tra i primi dieci prodotti agrari scambiati sulle piazze internazionali. Lo scacchiere del commercio mondiale di tabacco deve tenere conto non solo della produzione, della trasformazione, della commercializzazione e della distribuzione grossistica e minutistica. Inoltre, va detto che gli sbocchi esteri sono importanti nel caso del tabacco, in quanto circa i due terzi della produzione mondiale di tabacco sono destinati ai mercati mondiali mentre noi siamo alla periferia del mondo. Un altro aspetto da tenersi in considerazione veniva posto allattenzione dei forumisti su queste colonna già da tempo, ma ovviamente snobbato (non entro in merito), è quello della produzione del tabacco da rollo che ha dato un duro colpo al tabacco da pipa. Oggi, in Italia la situazione non è felice ma non è tragica. Come già detto ed evidenziato la scelta è notevole e la qualità non manca. Costa? Certo che costa. Tutto costa. E quello di una volta? Certo che non è quello, ma non è detto che sia peggiore. Aspettiamo per vedere la prossima manovra finanziaria per fare ulteriori considerazioni.+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Kuoto, senza le Major del Tabacco ad esempio il mondo era nazista (poi dicono faccia male ), ed è assolutamente vero (contributo in spese belliche e pagamento rivoltando per patto a loro favore il tabagismo etnico degli sconfitti).... ora gli affari sono sempre spaventosi, la Pipa ha un ruolo ancillare, per capiscitores atkue esibitores atkue denarosensis, con rare eccezioni lì e soprattutto QUI, ma il dato della de-localizzazione, della economia e della ecologia "sostenibili", toccherebbe proprio l'Italia che avrebbe il doppio vantaggio d'aver coltivato tutte le specie come manco la wets coast (abbiamo pure gli Orientali diretti), gli è stato conservato un monopolio e una relativa autonomia grazie il ruolo finale nel Secondo Conflitto, e non abbiamo miscele nostre all'altezza... in questo è collocabile una "sana elegia agreste"; i pur ottimi ed emblematici stronzi e cordoni albionici, al di là d'una congrua salvaguardia, inducono evocazioni "rustiche" un tantinello kitsch.... Prima gli ITaliani!
Poi ci sono i Charatan ed i Wellauer