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Post - Nic Salamandra

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 06 Dicembre 2012, 13:07:34 »
3) Non parlo di salutismo in generale (se mi conoscessi, ti piegheresti in 2) ma di gestione della passione piparia dopo un problema CARDIACO (e sono cose fottutissimamente comuni e terra terra)...

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 06 Dicembre 2012, 12:57:02 »
Stefano, il tema-per niente provocatorio, ma serissimo-è abbondantemente trattato proprio nel thopic in cui stai scrivendo... Per non fare il Paganini, almeno in brevissima sintesi ripeto: NO, gli aromatici moderni spingono al massimo torrefazione e gastronomizzazione, che DO :)VREBBERO eliminare o limitare almeno la chimica...

1) Non posso giurare sui singoli preparati, ma il concetto è sacrosanto

2) Gli stessi processi portati solo a metà nel "Regular Modern Taste" di cui tratterò, per lo meno nei Mac Baren sarebbe (e per me è) a chimica zero.

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 06 Dicembre 2012, 11:51:20 »
Guarda Stefano, certo che c'è compatibilità e infatti parlo di visioni complementari, "integrabili" di rilevazioni "medie".... Le mie sono quelle di uno che ha addirittura visto il prorpio iniziatore, che mi ha "insegnato" il Balkan Bianco, finire la carriera pipatoria col Da Vinci (della DAN), e sono casi innumerevoli, ripeto, nelle mie rilevazioni medie.

Poi c'è un discorso "sanitario" che è obiettivo e riguarda l'ipotesi di non snobbare il principio delle Miscele Moderne (in primis, torrefazione con effetto anche denicotinizzante) per le persone che amano la Pipa, hanno avuto un guaio serio, e non vogliono  e-o non sanno rinunciare alla loro pipata.... qui la sottigliezza non è nel topic.

Poi c'è Rais, che a suo dire c'è un "affinamento" che porta ragionevolmente ad apprezzare sempre di più il "natural taste".

Poi tu che au tuo dire c'è un affinamento globale e policentrico.... va benissimo tutto e continuo davvero a non capire di incompatibilità di vedute (che pure sarebbero auspicabili) :)

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 06 Dicembre 2012, 10:52:50 »
Terze Considerazioni: la Classifica
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1a puntata:-Le miscele “Naural taste” e Traditional Flakes,ovvero i tabacchi che escludiamo.

 Le EM e i cosidetti Trinciati Naturali, costituiscono l’autentica forte base del "lato a" della classificazione bipolare neofitaria, e non senza ragione. A vederli bene, però, a parte il celeberrimo “Natural Taste”, non hanno quasi niente altro in comune. Le EM sono l’esempio unico di gusto decisamente naturale all’interno delle cultura “navale” (angloalmericana e baltica); mentre i Trinciati Naturali sono l’espressione d’un consumo rurale, a filiera breve, del Centro e Sud d’Europa. Le EM sono dunque miscele semicomplesse, coloniali, da scatola per commercio allargato, semi moderne, a base di VOL. I Trinciati Naturali sono a filiera breve, autoctona, conservati mediante sottrazione d’acqua, adatti all’imbustamento  anche nella filiera allargata (con congrua additivazione), fondati su due filoni principali di tabacco scuro, uno Italiano (Italian Kentucky, fire cured) e uno tedesco (Havanna Forcheimer, dark air cured), che è il genitore di tutto il tabacco trinciato scuro centro europeo. In proporzioni variabili, possono partecipare  anche Virginia, ibridi del Burley e di altri tropicali ed orientali (nel caso Italiano, come autoctoni; nel caso Olandese, importati). A proposito dei trinciati olandesi, molto complessi e commercialmente “navali e borghesi” anche se con caratteristiche “continentali”, tradiscono fin dalle origini la filiera breve per essere i loro autori degli specialisti nel commercio globale, soprattutto di sigari Tropicali. Complessità, tropicalità, e generi importati, oltre il cleberrimo taglio lungo e sottile, sono le principali caratteristiche degli olandesi naturali; oltre una spiccata penetrante room note in certe varianti, che ci farà collocare queste ultime nella classificazione richiamata nel thopic. Inseriamo i Traditional Flakes  tra questi “esclusi”, semplicemente  per attenerci alla logica del “cosidetto”; limitandoci nondimeno a citarli.
(segue….)
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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 06 Dicembre 2012, 08:30:02 »
Parlate di cose fuori da qualsisi mia rilevazione media (aumenta con gli anni la duttilità, l'apprezzamento della mitezza full time, lo sfizio prezioso per l'attività fine a sè stessa) ma non certo fuori dal mondo, anche se i vostri modelli, certo plausibili, stanno tra il carisma del Vecchio della Campagna (che per lo più da mezzo secolo almeno ha cornificato la terracotta con le Alfa), e la vostra idea personale d'ascensione pipatoria, che segue i modelli da me in questo 3d un po', diciamo, "integrati di varianti".

Io ho succhiato Borkum Riff Original dalla Pipa di un ottantenne ex infartuato, ed era ambrosia... e di certo lo era per lui, che per più di mezzo secolo aveva fumato tutto. Ma nel mio caso, possono aver agito fascinazioni complementari a quelle dell'ottimo Rais.

Circa altri tipi di rappresentazione, sarò più crudo.... per un cardiopatico che volesse "cadere" per darsi una cosolazione, catafottersi cimette o Borkum Riff Original,  fa senza meno la differenza tra una crisi tachicardica, e no.... e non credo serva aggiungere altro.

Appena posso, si mena di classifikha ::) ;D :-*

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 05 Dicembre 2012, 15:51:29 »
ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa)....  Stefano dai :)... 1,5% e 30%... quello che inturgida benbene, come anche fa la liquirizia (vera, invitano a controllare) d'una Larsen  Verde, e se non c'è liquirizia hai altro....

Non credo che in quel 1,5% (triplo dello 0,5 mmesso per sigari e sigarette, MAI inalare, dunque) sia compresa la nicotina, che già c'è....

Per il resto condivido, la incomprensibile fottutissima Utopia in Thopic (o Inthopia)  serve anche per queste cose, ma sempre in equilibro tra consapevole filiera cognitiva e sacrosanto libero piacere e VIZIO.... insomma un fottutissimo flavoured toasted Burley, torrefatto, deconitizzato e gastronomizzato, farà vomitare molti ma... esplorate fino in fondo le risorse gustative in stile "american taste", ad esempio? Poi, dopo un malanno, e la Pipa e Pipa, sempre miscela Ramazzotti "Trinciato Forte e Toscani sbriciolati"?.... la terza età s'accosta alla Rete, non a caso Giala vi alligna già da almeno un lustro :o ;)

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 05 Dicembre 2012, 15:15:59 »
Apprendista all'Ascensione Fatua????? :-X, Rivoglio l' Attendente agli Skovolini Assorbenti!!! Subito e per sempre!!!!!  ;D 8)

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 05 Dicembre 2012, 15:13:07 »
Stefanino, non sono per le banche dati ma per le informazioni suffcienti per le buone argomentazioni (sono un pasoliniano.... ;))... cmnq, nel 2000 in Inghilterra era ammesso un 0,5% di sostanze molto nocive e un 15% di altre,  per sigari e sigarette (quanto denuncia ad esempio un Saint Claude, presentando quell'aspetto solo molto "specialisticamente" allettante"; ed esattamente il triplo e il doppio per i Trinciati per Pipa (1,5% e 30%, cioè ben un terzo della massa).... che la gastronomizzazione precedeva-prima-e mutua-dopo la chimica (tutta o in parte), è un dato di fatto.

Per il resto, so che vuoi l'Inthopia pure qui,  per quello che ti e ci sta a cuore... ma anche qui ho "spizzato" abbastanza, non ti pare? Inthopia come categorie nuove e adeguate, come accrescimento e non affondamento della cognizione nell'accumulo da new technology, come ripensamento in chiave almeno salutista delle miscele moderne, come nuove frontiere e nuovo dominio inthopico dopo il crollo delll' Impero, con noialtri (in quanto italici) protagonisti... non ti basta per pazientare ancora un pokino? :-*

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 05 Dicembre 2012, 11:57:44 »
Bene, Stefano, ma un po' di precisione e di approfondimento serve anche per cose terra terra: tipo, la torrefazione toglie nicotina e aggiunge tollerabilità... le miscele moderne, possono servire-tra l'altro-a chi ha avuto problemi di salute e non vuole o riesce proprio a smettere? O sono solo monnezza venefica come specchio per le allodole dei koglionacci.

Poi, abbiamo perso il Blue Note, vero Giulebbe dei Ciuccizzucchero, e ci siamo tenuti i vari quartetti da camera... chi faceva inoltre il Blue Note, ha inondato il mercato di EM diverse e alternative alle poche rimaste, e ha intensificato la ghiottissima fascia intermedia (Enghlish Blend all'altica, sebbene spesso rivisitati), tanto per essere ulteriormente IT... Non è che una certa mancanza di cognizione comincia a entrare troppo nel-o a svuotarci troppo il-piatto della Pappa?

Poi, lo ammetto, le dissertazioni inthopiche sono un meraviglioso format di pensiero tout court, e per di più piacevole :o :P

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 05 Dicembre 2012, 09:33:21 »
Preambolo terze considerazioni: Mha, io faccio dei saggi all'impronta e li metto nei 3d, per ora, e lo faccio per tutti, il che non vuol dire per chiunque. La Rete inthopica ha delle storture, ma la amo... le nostre midolla stanno dappertutto, e il Dappertutto ha le nostre midolla, bisogna dire. Segare il ramo in cui si è seduti significa fondere miracolosamente due cose normalmente inconciliabili: immoralità e stupidità estreme. E di estremismi ne conosco e frequento, ma non questi. Le mie critiche alla Rete inthopica sono dunque  inevitabilmente affettuose e costruttive: del resto, per dieci pernacchi in superficie, c’è sempre una pepita (metaforica) che mi viene elargita sottotraccia.

E con affetto e costruttività sorrido su un ricordo, qualcuno che disse che l'Ashton 1 non era una EM perché aveva del Burley (legittimo, eh!?). Il neofita che ne chiedeva, credo sia uscito dal 3d ragionando su 2 possibilità: o l'Ashton 1 è un aromatico; o le categorie non sono più 2 ma almeno 3: EM Aromatici e Ashtoniuni. Un altro neofita aveva intuito un apparentamento tra 2 miscele che nessuno citerebbe mai assieme, ma che pure avevano  in comune un tratto e un tabacco singolari, che gli altri non sapevano. Alla sua faccina rossa per lo "sfondone" fattogli presente, giustificato con imbarazzato neofitismo, Borpega il prolisso lo ha incoraggiato e complimentato, spiegando in cosa aveva indovinato, dando però amichevolmente la parte di ragione anche agli altri…. Quasi meglio di Superpippo, non c’è che dire.

Su supponenza e servizi ai neofiti avrei molto, molto da dire. Sul problema base appena sollevato, basterebbe mettere un 3d per i “Sapientoni”, magari fisso,  in cui i presunti tali possono sfogare tutte le problematiche più complicate e sofisticate, con una nota redazionale che spiega il 3d esclusivo non  per ragione di creare una elite, ma per preservare quel genere di utenza dalla critica di boria ed esclusivismo, con detti “sapientoni” invitati cmnq a trattare problemi REALI e nel modo più utile che gli riesce, con ovvia libertà di accesso e di intervento a chiunque. Basta volerlo e poi vale la concimazione imponderabile: piano piano il gap tra informazione doc e democrazia (e demagogia) d’utenza, se non colmato, andrebbe a calare. Poi ci sono problemi basilari di SNODO epocale (vale per tutto e anche per i ns. temi, piccoli piccoli ma qui siamo) e allora un sano buonsenso si dovrebbe adoperare per non sottilizzare troppo sui sottilizzatori.

Circa quella che sembrerebbe la massima caricatura dell’episodio nel secondo capoverso (EM tabacchi senza additivo, Aromatici con additivi, scoperto additivo nel Trinciato Forte, allora è aromatico) è invece il punto da cui vorrei partire con le terze considerazioni vere e proprie. Se infatti il dispositivo EM Aromatici (sto per parlare di classificazione per “così detti”, ricordo, poi ne verranno altre) crea l’enorme  problema di sistemare un lago nei vanetti del portaghiaccio, una certa partaccia di verità, in quello schema,  mi consente almeno di creare una macrocategoria di miscele tradizionali, americane britanniche e baltiche in soluzione unica, a motivo di una “paleo globalizzazione” che le fa somigliare, se non per additivo e profumo, per  una certa “concia” all’antica, per un umidastro  “flake flavour”, per elementi e tagli difformi ricorrenti, per V&B certo… insomma, tornare decisamente  IT e introdurre il prossimo capitolo, è qui tutt’uno.
 :o :P

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 04 Dicembre 2012, 11:09:57 »
Seconde considerazioni: suggerimenti e spunti d’un simile lavoro
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Affrontare questo argomento comporta il ribaltamento radicale di molti luoghi comuni: abbiamo già infatti visto che la Pipa, rispetto al Sigaro che pure Le collima in una opzione-base (posto che la realtà pullula di opzioni miste, come ad esempio la mia), ha una predisposizione al composto: tra tabacchi, come scontato, ma anche allotrio (tra cose altre), dai più antichi moventi rituali (assunzione e condivisione dello “Spirito del Territorio” attraverso campionatura), alle più disparate  globali  e tradizionali cure e confetturazioni.

I Tabacchi c.d. Aromatici, insomma, no sono né finti (adattati per una somministrazione declassata) e né chimici, nel senso che la chimica non ne caratterizza la natura, che anzi, concettualmente , detta chimica sostituisce ed evita. Inoltre, promettono fin troppo quello che mantengono e anzi spesso offrono molto di più (casi di cavendish black e-o golden americani, pacchiani all’annuso e divini all’assunzione); o, se varianti d’un trinciato rustico, non importa che mantengano, bastando la loro base:  anche se è sciocco e davvero infantile considerare tale la pratica di fumare ad esempio un Clan (soprattutto quando era un ottimo tabacco), giostrando d’avangusti e retrogusti anche annusando la room note… se questa non è Pipa, la sua cultura, i suoi modi, la cinquecento non è FIAT.

Con ciò, nessuno conosce segreti industriali o sta dentro le buste di commercio, dunque, potrebbe darsi benissimo che nel c.d. aromatico x, convivano Satana, Dracula e il Conte Ugolino; mentre per altre fattispecie magari bastano uno o 2 dei tre. Valorizzare-e dunque identificare classificare- gli Aromatici serve per un nuovo “format culturale”,  per  uscire da una acefalia  di luoghi  comuni che rischia di affondare la comunicazione inthopica su vasta scala nell’irrilevanza, proprio in un momento in cui il relegamento a “nicchia” può inaugurare un rapporto totalmente diverso e più attivo, rispetto al passato, con i produttori; sottolineando certo che in questo rapporto deve essere acuto e continuo lo stimolo alla conservazione soprattutto delle specie “a rischio” degli Orientali, del Latakia, del Perique e dei composti d’eccellenza che contengono detti tabacchi.

Seguirà una prima classificazione delle miscele Aromatiche per l’appunto come “cosidette”: cioè tutte le varianti “flavoured” di composti che hanno una base “natural” (escludendo le EM che fanno caso a sé e i pressati tradizionali per pur arbitraria consuetudine) e tutte le miscele moderne, anche se “dolci, torrefatte” sarebbe di loro più esatto dire. Insomma, tante, quasi tutte le specie oppure, letteralmente, nessuna.

Volgeremmo poi alla conclusione agganciando alla ri-trattazione-in altro 3d- di “Inthopia” (utopia inthopica), come luogo in cui, banditi gli apparentamenti per negatività (non inglese, biondo e confinante, dunque simildanese), intravvederemmo assieme il “nuovo impero” dei Paesi che hanno sonnecchiato nella filiera breve medievale, in primis noi (con distinguo proprio Granducali, marinari e Borbonici, ma ancora sotto monopolio) e i Tedeschi (con risveglio recente in produttività “all’americana” e scelta “anglofila”, relativamente ai prodotti di punta), che abbiamo attraversati ed espulsi nella più totale afasia critica.
 :-X :)

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 03 Dicembre 2012, 09:43:40 »
Caro Stefanino , tranquillo, le classificazioni sono nessuna o quindici. Non ripeterò la nenia che classificare una variante con un altro genere anziché con la sua base (ad es.: Clan Aromatic col Mac Baren  Black Ambrosia e non col Clan Regular) equivale a trasformare Bruno Vespa in Toscanini se si mette il dopobarba. Queste cose le dicevo 10 anni fa e sono acquisitiissime. Come ad  esempio acquisitissimo che le classificazioni per “eccellenza” non vanno confuse con quelle per tipo, e che dunque non c’è nessunissima ragione di dare una corsia preferenziale al Kob Flake e negarla al Clan Aromatic: e che dovendo proprio scegliere, tra i due il meno dissimile al Black Amborosia è proprio il primo.

Poi, volessi farla questa classificazione (e la farò) bisogna farne prima altre. Ad esempio degli “additivi”. Infatti qui la confusione è macroscopica, si confonde ad esempio quanto di chimico serve ad allungare la filiera d’un trinciato rustico (ad esempio, quel 10% d’una Caporal in cubo, secco, che diventa 15% nel corrispettivo semisecco in ribbon imbustato) con la tecnologia alimentare adattata (sciroppazione, distillazione, essensializzazione) in un Pressato Tradizionale, alla tecnologia alimentare dedicata (stesse cose preparate per l’industria ad hoc, che può riguardare qualsiasi miscela) alla cottura e gastronomizzazione che è in-vece della chimica e non la sua esaltazione (il Tabacco  è l’unica cosa in cui si va in avanti tornando indietro, e le miscele moderne le fanno TUTTI dovendo aggiornare poco o punto i propri macchinarii).

Ormai, i tempi che si pensava che la Mac Baren avesse un retrobottega di pasticcieri stregoni per falsificare il falsificabile, barbari orfani della Legislazione Britannika, sono passati, 10 anni dopo che Jensen è venuto a spiegarci che media cottura e moderata induzione alimentare (dispositivo “regular” semimoderno) “devitalizza” un po’ un preparato comunque sapido, genuino, adatto a fumarci con soddisfazione nella pipa, a chimica di sintesi zero. Strapassati i tempi del Cavendish come carattere inthopico tedesco:  ormai si sa perfettamente  che equivarrebbe a dire che i Bucatini all’Amatriciana sono la pietanza più popolare degli Esquimesi.

Tranquillo,dunque, Stefanino, non ti ripeterò queste acquisitissime cose, e quanto prima avrai la tabellina che “agogni”.
 ;D :-*

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Off topic / Re:mi sono appena iscritto
« il: 01 Dicembre 2012, 13:40:49 »
Un nome e un luogo adattissimi tra loro. Complimenti per la scelta e buon divertimento caro Toscano f.e. :)

borpega

1664
Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 01 Dicembre 2012, 13:35:41 »
Benissimo Rais... Intendevo che il tabacco molto elaborato è "pipe style" (per storia cui accenno) e che il "natural style" avvicinava quest'ultima opzione al mondo del sigaro. Se non che, per il mondo rurale "a filiera breve" (altrove dico "ecclesiale" contrapposto a "navale") è molto "pipa style" proprio il tabacco sommamente naturale: però  questa è una storia certo a noi molto vicina, ma ai margini-fin'ora-rispetto lo strapotere "navale" (Angloamericano e baltico).

Questo mondo rurale-continentale ha "inventato" una room note propria, soprattutto a Nord in cui il freddo più facilemte "stipava" nelle bettole, a finestre e porte chiuse. Qui siamo alle versioni profumate dell'Amsterdamer, del Narval (francese) di Clan e Fliyng. Il mondo "ciucciazzucchero" poco c'entra con queste, anche se proprio una di queste (il Clan Aromatic) ne è diventato l'emblema nei luoghi comuni.... Tra questi distingo e questi crinali ho messo un primo germe di classificazioni, che in parte già si potrebbero intravvedere....

In caso d'Emikrania, ho Moment Akt alla Kumatina :-X :P ;)

1665
Aromatici / Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 01 Dicembre 2012, 10:33:29 »
                                         Prime Considerazioni
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Credo che cimentarsi in un thopic di questo genere sia il sogno più torbido e segreto di ogni Inthopic writer, per la natura terribilmente complessa e inesplorata dell'argomento, in assoluto il meno scandagliato ed il più archiviato come "esaurito e poco meritevole".

Sono felicissimo di dedicare tale studio a questo "Ritrovo" e mi tremano un po' polsi. Nelle varie considerazioni "a puntate" inserirò quegli elementi di classificazione che solo alla fine proverò a sintetizzare in una tabella. La discussione può nondimeno inserirsi, e sarebbe un gran bene, tra le varie considerazioni numerate, che risulterebbero così accorpabili proprio grazie ai titoli in cima, per chi desiderasse metterli insieme.

Comincerei proprio rendendo un giusto onore al "senso comune": le distinzioni mediante profumi per i men che principianti, hanno qualcosa di sanamente definitivo, anche se definirei diversamente la natura dell'opzione prioritaria. Ad esempio la definirei  in Cigar Style (per chi opta per i tabacchi "naturali") e Pipe Style (per tutti gli altri). Il Tabacco da Pipa è infatti estremamente elaborato e conciato sia nel suo terminale etnico (Amerindiano, vicino orientale e africano), che originario-moderno (trattamento flake&Cavndish) che tardo moderno (miscele moderne di tipo nordamericano e-per delega imitazione-nordeuropeo). Estremamente "pipe stile" è altresì l'uso rurale nelle comunità a filiera breve e ritardata cultura commerciale e coloniale, che riguarda trinciati assai apprezzati dal filone Cigar Style, ma che nelle loro versioni profumate arcaiche (interessi di room note per ambienti chiusi) sono diventati addirittura l'emblema dell'opzione "ciucciazzucchero", che di per sè ci rientrerebbe assai poco.

Fine di questa prima parte, ritengo che la pregnanza dell'argomento emerga già da queste prime considerazioni ::) :D

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