Autore Topic: Autori con la pipa in bocca  (Letto 319632 volte)

Giala

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #495 il: 19 Gennaio 2013, 14:58:03 »
Lo steddazzu

L’uomo solo si leva che il mare è ancor buio
e le stelle vacillano. Un tepore di fiato
sale su dalla riva, dov’è il letto del mare,
e addolcisce il respiro. Quest’è l’ora in cui nulla
può accadere. Perfino la pipa tra i denti
pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquìo.
L’uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami
e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare
tra non molto sarà come il fuoco, avvampante.

Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno
in cui nulla accadrà. Non c’è cosa più amara
che l’inutilità. Pende stanca nel cielo
una stella verdognola, sorpresa dall’alba.
Vede il mare ancor buio e la macchia di fuoco
a cui l’uomo, per fare qualcosa, si scalda;
vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne
dov’è un letto di neve. La lentezza dell’ora
è spietata, per chi non aspetta più nulla.

Val la pena che il sole si levi dal mare
e la lunga giornata cominci? Domani
tornerà l’alba tiepida con la diafana luce
e sarà come ieri e mai nulla accadrà.
L’uomo solo vorrebbe soltanto dormire.
Quando l’ultima stella si spegne nel cielo,
l’uomo adagio prepara la pipa e l’accende.

Cesare Pavese (inverno 1935 – 36, mentre era al confino in Calabria)


Questa mattina mi sono svegliato con in testa alcuni versi di questa poesia che non leggevo da tantissimo tempo e mi ero completamente dimenticato di un particolare importante...

Giala

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #496 il: 20 Gennaio 2013, 12:43:51 »
Sooft ich meine Tabakspfeife

Sooft ich meine Tabakspfeife,
Mit gutem Knaster angefüllt,
Zur Lust und Zeitvertreib ergreife,
So gibt sie mir ein Trauerbild -
Und füget diese Lehre bei,
Dass ich derselben ähnlich sei.

Die Pfeife stammt von Ton und Erde,
Auch ich bin gleichfalls draus gemacht.
Auch ich muss einst zur Erde werden -
Sie fällt und bricht, eh ihr's gedacht,
Mir oftmals in der Hand entzwei,
Mein Schicksal ist auch einerlei.

Die Pfeife pflegt man nicht zu färben,
Sie bleibet weiß. Also der Schluss,
Dass ich auch dermaleinst im Sterben
Dem Leibe nach erblassen muss.
Im Grabe wird der Körper auch
So schwarz wie sie nach langem Brauch.

Wenn nun die Pfeife angezündet,
So sieht man, wie im Augenblick
Der Rauch in freier Luft verschwindet,
Nichts als die Asche bleibt zurück.
So wird des Menschen Ruhm verzehrt
Und dessen Leib in Staub verkehrt.

Wie oft geschieht's nicht bei dem Rauchen,
Dass, wenn der Stopfer nicht zur Hand,
Man pflegt den Finger zu gebrauchen.
Dann denk ich, wenn ich mich verbrannt:
O, macht die Kohle solche Pein,
Wie heiß mag erst die Hölle sein?

Ich kann bei so gestalten Sachen
Mir bei dem Toback jederzeit
Erbauliche Gedanken machen.
Drum schmauch ich voll Zufriedenheit
Zu Land, zu Wasser und zu Haus
Mein Pfeifchen stets in Andacht aus.



Edifying Thoughts of a Tobacco Smoker

Whene’re I take my pipe and stuff it
And smoke to pass the time away,
My thoughts as I sit there and puff it,
Dwell on a picture sad and grey:
It teaches me that very like
Am I myself unto my pipe.
Like me, this pipe so fragrant burning
Is made of naught but earth and clay;
To earth I too shall be returning.
It falls and, ere I’d think to say,
It breaks in two before my eyes;
In store for me a like fate lies.
No stain the pipe’s hue yet doth darken;
It remains white. Thus do I know
That when to death’s call I must harken
My body too, all pale will grow
To black beneath the sod ’twill turn.
Or when the pipe is fairly glowing,
Behold then, instantaniously,
The smoke off into thin air going,
Till naught but ash is left to see.
Man’s frame likewise away will burn
And unto dust his body turn.
How oft it happens when one’s smoking:
The stopper’s missing from the shelf,
And one goes with one’s finger poking
Into the bowl and burns oneself.
If in the pipe such pain doth dwell,
How hot must be the pains of Hell.
Thus o’er my pipe, in contemplation
Of such things, I can constantly
Indulge in fruitful meditation
And so, puffing contentedly,
On land, on sea, at home, abroad,
I smoke my pipe and worship God.

Johann Sebastian Bach (Eisenach, 31 marzo 1685 secondo il calendario gregoriano, 21 marzo 1685 secondo quello giuliano – Lipsia, 28 luglio 1750)


Musica 1.
http://www.youtube.com/watch?v=fkgKdVzexsI

Musica 2.
http://www.youtube.com/watch?v=eIWaL8qqiqs


Caporal in Castello natural vergin kk

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #497 il: 20 Gennaio 2013, 15:14:09 »
Grandeee Giala  !!!

Cesare Pavese è stato un grande, immenso scrittore, putroppo poco famoso, non almeno quanto meriterebbe ed avrebbe meritato essere.
Specie tra i giovani di oggi, Cesare Pavese è poco conosciuto.....i giovani d'oggi meriterebbero più altre illustri letture che, le varie ameni sfumature di grigio.....anzi sfumature di gigio ;)

Si, Pavese nel 1935 fu in confino in Calabria, in confino perchè all'epoca la Calabria non faceva parte ancora dell' Italia, ci voleva il
passaporto per andarci, l'unità arrivò solo molto molto dopo  ;)

A parte di scherzi, l'altro giorno mi sono bloccato su una frase letta su un libro che, mi fece pensare, Giuseppe Verdi ( 1813-1901 ) da Roncole ( Busseto ) a Milano, doveva viaggiare con il passaporto dato che, Milano era governata dall'Austria e, per attraversare i confini da uno stato all'altro necessitava di passaporto ed, ad ogni viaggio doveva prima farsi convalidare , credo da un prefetto o, chi per lui , il passaporto ecc....ed erano solo pochi chilometri, attualmente sono più o meno cento chilometri che, si fanno un una oretta abbondante.
Questa notizia fa il paio con quella letta quanche giorno prima sul libro di A. Penacchi, Canale Mussolini in cui, si racconta che
per andare da un comune del nord Italia ad un altro comune, mettiamo Milano - Ferrara, occorreva che il prefetto o, chi per lui, dasse
prima il nulla osta, si doveva avere in mano un documento convalidato altrimenti non ci si poteva spostare, ecc.
Ed eravamo in pieno ventennio.
Spostamenti di persone, erano strettamente controllati e, disciplinati. Non si poteva mica spostare con facilità da un posto all'altro
per cercare nuovo impiego di lavoro....occorrevano carte firmate dallo stato ecc.


« Ultima modifica: 21 Gennaio 2013, 11:06:24 da StefanoG »

rais

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #498 il: 20 Gennaio 2013, 16:39:46 »
te possino ...

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #499 il: 21 Gennaio 2013, 10:46:16 »
...ma che se fa così, Giala ?

Offline coureur-des-bois

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #500 il: 21 Gennaio 2013, 11:26:25 »
Oggi si può viaggiare a piacimento, mentre devi dare giustificazioni per spendere il tuo denaro.
Bernardo
Amplius invenies in sylvis quam in scriptis

Giala

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #501 il: 21 Gennaio 2013, 11:29:43 »

Si, Pavese nel 1935 fu in confino in Calabria, in confino perchè all'epoca la Calabria non faceva parte ancora dell' Italia,

Non ho notizie certe, ma credo che ancora oggi non faccia parte dell'Italia, come il Salento.

rais

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #502 il: 21 Gennaio 2013, 11:41:01 »
Sul Salento ci son notizie certe per la Calabria non saprei.

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #503 il: 21 Gennaio 2013, 11:57:07 »
Le mie notizie non sono di prima mano ma, mi dicono che, entrambe sono già fuori dall' italia causa...fallimentoooo...  ;)


" Oggi si può viaggiare a piacimento, mentre devi dare giustificazioni per spendere il tuo denaro."
 - Bernardo -
A chi,....?  a tu moglie ?  iihh eeehhh aaahhh  ;D
Se scherzaa Bernarduccio caro  :D
E meno male che io non ho moglie ne socera, la metà dei miei amichetti spostati c'ha la paghetta della moglie e la socera che gli fa
da portinaia so tempi duri, so tempi molto durii...
Hai ragionisimissimo Bernardo, oggi in Italia entrano tutti e di tutto, tranne il tabacco ovviamente, guarda caso, è un tutto correre di qui e di là
in modo isterico che non se capisse nagot, solo una cosa non si muove, IL DENARO !!!
Aho...fatelo circolà  ;)

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #504 il: 22 Gennaio 2013, 11:28:24 »
Aooo.... che state leggendo in sti giorni ?
Io ho finito di leggere l'ultimo di Camilleri e, ho iniziato un simpatico romanzetto di Marco Malvaldi.
Ho un po di libri sul comodino che attendono e, ne ho ordinati due nuovi in libreria....voi che state leggendo ?
Ieri sera o, l'altro ieri, hanno ridato per la seconda volta in un mese Maigret a Pigalle. Me lo sono rivisto....per amor di pipe e tabacco....

Offline mificrozet

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #505 il: 22 Gennaio 2013, 13:15:55 »
Maigret a Pigalle è pallido (nonostante sia l'unico girato a colori), è stato un tentativo, fallimentare, di portare sul grande schermo il successo del Maigret Televisivo, che aveva un taglio teatrale, quindi completamente diverso, persa l'ambientazione familiare quel Maigret a Pigalle sembra fare il paio con "Una Testa in Gioco", unico romanzo di Maigret che Simenon scrisse espressamente per la trasposizione cinematografica e del quale ebbe sempre a pentirsi poiché tradiva lo spirito di Maigret.

Dagli scrittori italiani mi sono disintossicato da molto tempo, incapaci di suscitare emozioni, solamente narcisi intenti a leggersi e rileggersi beandosi delle idiozie che scrivono, l'ultimo libro italiano che ho letto è stato Quattro Gocce di Acqua Piovana, di Valpreda.

L'ultimo libro che ho letto è stato L'Ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafón.
Inglesi ... gente che correva nuda dietro una marmotta quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare !

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #506 il: 22 Gennaio 2013, 14:24:15 »
Oooo si si Pietro Valpreda, quattro goccie di acqua piovana, l'ho letto è carino.
Ho letto tutti i romanzi di Pietro Valpreda e, Piero Colaprico. Memorabili. Adesso che la copia si è persa, causa la morte di uno dei due, siamo
un po tutti orfani di questa felice coppia giallista. Iniziai a leggerli poichè ambientavano le vicende a Milano, ed essendo io di Milano avevo
piacere che si raccontasse di vicende Milanesi, si luoghi e sensazioni o stati d'animo tipici delle mie parti...
Carlos Zafòn l'ho letto pure io, tempo fa, con il suo più famoso romanzo " L'ombra del Vento ".
Storia carina, ben costruita, libro avvincente, ma in questi romanzi esteri commerciali trovo sempre una forma lessicale tropo primitiva, banale, per noi italiani abituati ad una lingua più complessa ma, assai bella....forse però complice c'è la difficoltà di tradurre in Italiano, e rendere giustizia all'autore.
Molto abile, credo sia tra gli scrittori Iberici come Zafon, Montalban.
Chi ama il giallo non può non provare a leggere Montalban, così tanto amato da Camilleri che, decise di scippare il nome e donarlo al suo
noto commissario Montalbano. Montalban pur essendo solo un autore squisitamente di romanzi gialli ha in se la peculiarità di, toccare
campi sociali-politici e, far riflettere ma, soprattutto, scirve bene, non usa un lessico banale, non gioca a fare frasi semplici ma, di buon livello letterario, scrive gialli che non sono già più gialli ma, letteratura vera.
Altro autore Ispanico sudamericano Argentino che merita di leggere, lo consiglio è....Bolano, da noi poco noto, in Argentina molto noto.
Consiglio la letteratura ispanica poichè, il linguaggio letteraio è assai dimile al nostro Italiano, e forse conserva note più aracaiche una capacità stilistica narrativa e lessicale più, classica ed antica.
A me piace molto leggere gialli, polizieschi, noire, thriller, ecc....mi dedico molto a questi generi, contemporanei e, non contemporanei, ho una
vasta libreria a casa ricca di autori sul genere, di Camilleri ho per esempio tutto, Simenon ho moltissimo e non solo di gialli, ho autori Italiani
che riguardano i primi gialli storici italiani, anni 30 ecc.
Preferisco la letteratura Italiana, romanzi Italiani.
Forse perchè amo la scrittura la forma letteraria italina più che quella estera, spesso mal tradotta o, poco adatta a traduzioni in italiano.
Trovo per esempio che tradurre romanzi dall' Inglese se pur sia facile non renda bene allo stile letterario.....difficilmente trovo un romanzo
inglese, americano, bello a titolo puramente letteraio.
Non leggo solo ovviamente gialli.
Questi sono la mai passione, ma leggo in realtà di tutto. Non amo però il fantasy che lessi solo verso i 14 anni poi....zero.
Evito i generi femminili rosa e, similari....non considero per nulla i generi che strizzano l'occhio al fantasy-gotico, horror ecc...ed il commerciale
del genere Dan Brown, meno che meno tutto il genere commerciale americano-inglese ecc....aborro il tipo le sfumature di grigio....ecc
Di autori esteri mi piacciono solo quelli belli di spessore, tipo Cormac Mc Carthy che adoro....fantastico.

In questi giorni mi sto concentrando su cose più leggere e, carine, tutti i romanzi scritti dal nostro italianissimo Malvaldi, toscano verace,
se non lo conoscere beh, provate a leggere uno dei suoi, merita. Non è romanzo di spessore ma vi divertire senza d'ubbio.
« Ultima modifica: 22 Gennaio 2013, 14:34:07 da StefanoG »

Offline mificrozet

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #507 il: 22 Gennaio 2013, 14:43:09 »
E' vero Zafon ama spesso scrivere per il solo gusto di far vedere quanto è bravo a scrivere perdendo talvolta lo scopo principale: raccontare una storia. Tuttavia essendo quel romanzo ambientato nella Barcellona Franchista e Gotica l'ho trovato molto ben fatto e soprattutto se si ha avuto modo di visitare, in precedenza, il luoghi della narrazione, se ne ha una visione perfetta.

Leggo prevalentemente autori francesi e non disdegno le letture "per donne", sono l'unico modo per tentare di capirci qualcosa.

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Inglesi ... gente che correva nuda dietro una marmotta quando noi già s'accoltellava un Giulio Cesare !

Offline StefanoG

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #508 il: 22 Gennaio 2013, 15:24:38 »
" Leggo prevalentemente autori francesi e non disdegno le letture "per donne", sono l'unico modo per tentare di capirci qualcosa".

Io ho smesso da tempo di cercare di capir qualcosa sulle donne ed, il loro mondo...

L'ombra del Vento ha una storia avvincente, ben costruita, i luoghi e le atmosfere ben rese.....l'unica pecca a mio avviso, è che si parla
di scrittura commerciale, semplice, poco ricercata, per cui un po monotona, veloce ecc....

Se sei interessato al genere " Franchismo " ti segnalo un libro che a me è piaciuto tantissimo, anche se ad essere franco non è sul Franchismo
ma, imbientato in Portogallo sul di Salazarismo, assai simile al franchismo. Il clima è lo stesso e, i luoghi sono assai simili o, lo paiono.
Autore Tabucchi, titolo  " Sostiene Pereira". Letteratura vera, altro che Zafon, Tabucchi sapeva scrivere molto bene.
Scritto divinamente, in fine è un libricino che si divora in poco tempo, ma una gemma.

Non conosco la letteratura moderna, contemporanea Francese, mia grande pecca, ho letto davvero poco autori francesi e per lo più commerciali, tipo Grangè con tutta la sua seria di thriller, come per esempio il noto " Fiumi di Porpora " da cui tratto il famoso film. Poi ovviamente ho letto tutto ciò che ha scritto Pennac. Ho letto piuttosto quella Inglese, Irlandese, Americana e Sud Americana, di quella Belga solo, la famosa Amelie Nothomb che ti consiglio molto vivamente davvero fantastico il suo "Metafisica dei tubi" ma, mi sto concentrando su quella Italina, ora mi piace riscoprire autori Italiani del passato del 900 meno noti ecc...ma anche i contemporanei,
mi piace la lingua Italina.

Offline mificrozet

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Re:Autori con la pipa in bocca
« Risposta #509 il: 22 Gennaio 2013, 19:09:54 »
Di Tabucchi ho letto "La testa perduta di Damasceno Monteiro", non mi è sembrato un capolavoro, anzi, l'ho trovato piuttosto noioso, ridondante, quasi scritto con l'intento di non essere commerciale, il che è non certo una buona idea visto che, al di là di ogni altra considerazione, i libri si scrivono per venderli.
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