.. l'unica attenuante che invochero' e' che almeno non ci ho messo il cellini.... :wink:
Ho spesso questo incubo: mi alzo la mattina e non ho più una pipa da fumare,si sono tutte volatilizzate, forse la sera devo cenare più leggero.
A proposito: stasera Mix 73 in Dunhill Red Bark, di cui si fesetggerà l'anniversario del trattamento famoso.
Le Dunhill sono inferiori solo alle Enzo... nota marca pratese che invito il Bardo a degustare.
Le dunhill non sono aristocratiche: le dunhill sono borghesi, nel senso più profondo, storico, vero e bello del termine.
Be', se Sir. Alfred all'epoca le avesse già "inventate" anche il londinese Karl Marx avrebbe fumato Dunhill. Tanto pagava Engels.
Per esempio, prendiamo la nozione di “valore d’uso” e chiediamoci se è più soddisfacente fumare una billiard DR*** con una fiamma pazzesca o un’omologa Tanshell o Schilling con una bella sabbiatura profonda e rugosa che segue sinuosa le venature del legno.
Gli americani - gente pratica - adorano Savinelli e guardano con sospetto Dunhill. Prediligono le rusticate perché costano meno e hanno una lavorazione in più. Tutto l'opposto di noi che stiamo attenti all'estetica, alla fatuità, alla moda, all'apparire.Naturalmente non dico che mi cambierei con un americano, né ammetterei mai che abbiano ragione loro a pensare così, però questa mentalità mi affascina.
non penso che il fumatore di pipa americano (USA) non sappia distinguere una pipa buona da una ciofeca.Ma poi basta guardare il culto per le pipe in pannocchia che hanno negli Stati Uniti.