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Post - Nic Salamandra

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Sigaretti & aromatizzati / Re:De Medici Vari
« il: 22 Gennaio 2013, 09:53:14 »
".... Voglio parlare con Borpa!...." (Tonino Guerra, quando chiamava in ufficio in settori non miei, ma mi aveva preso in simpatia...). Poi le sue scelte, dove e come viveva... quella pubblicità era talmente assurda da sembrare una reale presa pel k.... Come Simmenhtalmentebuona di Walter Chiari, tutti pensavano al Sarchiapone ma funzionava lo stesso....

Per il resto, passare da utopista a cervellotico mi sta molto bene, perché credo non vi sia utopia senza ragione, ma anche viceversa. In questo senso, le Multinazionali e i loro doni solitamente avvelenati, quando entrano in un abbozzo di mercato concorrenziale (tra MST, Amazon entro il loro perimetro border line, Pedroni in quanto stranieri benché italiofoni, loro in quanto a metà strada visto che sono quello che sono ma non omettono di scrivere "Roma"), il problema è sottoporli al ns. pelo e contropelo, che diventa più inefficace quando rinuncia alla distinzione, anche in questo caso "positiva", perché la "novità" è evidente (sia per quanto concerne questo coagulo italiano-semi italiano, che configura il prossimo passo di una buona e completa privatizzazione e concorrenza; sia per quanto riguarda la proposta di questi De Medici, del tutto inadeguatamente trattati e indagati nella Rete che ci compete, IMHO).

Purtroppo, non sono più in grado di giocare a pallone (spiegerotti)... Però, vicino al "gabbiotto" dove mi prelevavi, c'è un ottimo ristorante... Ci aggiorneremo :D

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Sigaretti & aromatizzati / Re:De Medici Vari
« il: 22 Gennaio 2013, 08:25:14 »
L'illustre prof. Raffaello Franchini, discepolo diretto di Benedetto Croce e maestro diretto d'un caro nostro compipero, Acchiappasorci alias  Greymouser, parlava di "giudizio prospettico", come soluzione dialettica alla crociana "distinzione" tra teoria e prassi. In buona sostanza, trattasi di pensiero che coglie aspetti dinamici della storia, entro i quali intrudurre una prassi "edotta", nella prospezione d'un intravisto risultato.

Tradotto: qui, l'aspetto dinamico è la più grande multinazionale del tabacco che lascia la gestione del Sigaro Toscano, continua a promuove un sigaro simile ma non ovviamente identico (ma guarda), copre il buco del Senese, e come lo fa?: utilizzando i potentissimi  propri terminali per manifatturare a mano un ibrido presso paesi terzomondisti come mano d'opera, ma primomondisti e campioni mondiali assoluti nel lato inthopico, per offrirci sigari fatti a mano strutturalmente perfetti ai prezzi d'un Pedroni.

Poi ci siamo noi (la famosa Inthopia dell'entrare in gioco) che possimo elencare e selezionare in base ai nostri gusti, tranciare senza provare, motteggiare, o entrare ad esempio in un gioco critico per perfezionare un movimento NUOVO in atto, al fine di orientarlo verso il nostro gusto, o per una maggiore soddisfazione e salvaguardia del gusto degli altri...

un sohepratihantato elettroniha ma tettutittotta Stefahnino, se ssittuvvoi l'inthopiha nova, tettufattehapì mejo ;D :P

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Sigaretti & aromatizzati / De Medici Vari
« il: 21 Gennaio 2013, 12:57:49 »
Il ri-approvvigionamento, a distanza di un anno dai primi, da parte del mio bar-tabacchi, e il superamento-mi parrebbe-dell'unico problema funzionale manifestato (occlusione occasionale del tiraggio, ottimale in mancanza dell' inconveniente), potrebbero alludere a un relativo "successo" del prodotto, o per lo meno a un "rimando" scolastico.

Come sappiamo, sotto questa fattispecie abbiamo un ammezzato (gli interi si vedono illustrati ma nessuno li vende) base, e tre versioni aromatizzate (arancia, rhum, caffè)... Io li piazzerei tutti in questa fascia, se non altro perché le altre (grande sigaro italiano o tropicale) sono da escludersi... ma, e questa è già una singolarità non da poco, da escludersi anche perché qui COMBINATE.

Due fasce, per me già in miscela (KY-tropicale, o KY italiano e KY altro, ma il risultato è come nella prima ipotesi), assolutamente e integralmente "fascianti" tanto che si può fumare anche "sbucciato"; Concessione ATC Roma (v., sede locale della BAT, che per un periodo ha fatto i toscani toscani) ma manifattura caraibica; estetica cromatica e strutturale stupende-e manuali- ed assolutamente inedite e spiazzanti per questa fascia di prezzo; almeno le versioni arancia e rhum (qui molto IMHO), si pongono a metà strada tra i sigari naturali e aromatizzati, avendo qualcosa della "via di mezzo" (un po' come l'Erinmore primitivo, per intenderci).

Poi, "non è toscano, non è italiano, è pallido, non evolve, na porcheria" etc..., quasi qualcosa di cui parlare non varrebbe neanche la pena... ma, non vi sembra che da quanto accennato, di parlare ce ne sarebbe un sacco? Non foss'altro appunto per "singolarità" che magari inaugurano un "format" su cui lavorare nel futuro? :o 8)

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 21 Gennaio 2013, 10:29:19 »
Vero quanto diceva Eva V. tabaccaia, il Pedroni è meglio,  la storia del trans anetolo richiama l'ANICE, e un principio di imbevimento per contatto.

Il Pedroni in sè, è un po' più adattato rispetto al Toscano nostrale, rispetto cui è soprattutto più "dimesso" in tutti i sensi... Ma la versione aromatizzata, è aurea (cumarinosimile) è migliore di tante altre. Bene, cominciamo a poter distinguere anche tra sigari aromatizzati; e presto qualcuno si dovrà ben occupare di quegli UFO (aromatizzati su un fatto a mano, benché ai Caraibi) che sono i De Medici.

Con tutto che siamo abbastanza OT (il mondo della Pipa e del Sigaro sono "complementari opposti"), e altra cosa sia parlare del tema in oggetto in un campo e nell'altro, abbiamo trovato dei gangli di contatto, e soprattutto spunti di notevole interesse e anche utilità :D :-*

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 21 Gennaio 2013, 09:46:14 »
un sigaro aromatizzato è un alieno; un tabacco da pipa assolutamente naturale, altrettanto. La chimica non può caratterizzare-ci sia o non ci sia-la versione aromatic d' un naturale, perché a caratterizzarlo è la base... Insomma, il Clan aromatic non sta al Regular come un toscanello al caffè a un Toscano. Circa le miscele moderne, la loro deformazione pirica e le induzioni alimentari annesse, non possono avere nulla a che vedere con un tabacco "a crudo", partito da selezione bassa e merceologicamente deformato per una (s)vendita da "sfusi ammucchiati". Con ciò, esistono pre-trattamenti (fin dal Campo) e obblighi tradizionali d'etichetta, che potrebbero sottacere alcuni aspetti anche dei Toscani più puri... spero di no, me ne frego abbastanza, e continuo a preferire questi ultimi. Poi, ad esempio, tra Pedroni base e Anisette, lo scarto sembrerebbe monore... Lavoro per Bekkaccia... L'associazione di Fire Cured con certi aromi è molto interessante, essendo scomparsi o quasi i flake antichi che avevano questo principio... Inoltre, si può desiderare un sigaro aromatizzato per motivi di sfizio, mitezza, appetito brutale, roba che nessuno di noi cmnq pervertiti dal vizio, vizio di bruciatori d'erbaccia velenosa, può guardare dall'alto.... Poi c'è Inthopia, in cui finalmente di tutte le specie e fattispecie sia fatta solo la formula migliore, in qualità e naturalezza... e questo, statene certi, è possibile per TUTTE le categorie di miscele ::) :D

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Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 18 Gennaio 2013, 12:30:35 »
Siamo inthopici fino in fondo.... (preambolo punto finale).

Io diho (dico io), se fate la radiografia ai dati riportati da Bekkaccia nel 3d sul Golf Armonia, non sfuggirà che il rapporto tra il Forte e il Golf è un po’ quello tra un carpaccio di manzo e uno spezzatino. Tenuto conto che come tipologie merceologiche hanno in mezzo uno scalino mancante (miscela “natural” moderna), quanto fa la vera differenza tra i due la farebbe anche con detto intermedio (presumibilmente, anche una EM); mentre quanto caratterizza l’ “aromatico” in sé, è meno attinente alla chimica e più alla gastronomia… (zuccheri, alimenti, aromi).

Insomma, pur non essendo mai sufficienti buon senso e prove provate, occorre qui sottolineare per l’ennesima volta che non è la chimica a caratterizzare gli “aromatici”,  né culturalmente e né industrialmente, che questa è una balla macroscopica, riguardando la chimica più la conservazione (uno 0,1 in più nel Forte) e la tenuta  merceologicamente “funzionale” del prodotto (fibrosità, estetica a crudo,  combustibilità etc).

Il problema della cucina inthopica, non è la sua inadeguatezza alla cosa (anzi, in Pipa è il “natural taste” l’eccezione); né una sua-ulteriore- innaturalezza industriale (lo abbiamo visto), quanto piuttosto la scarsa prestazione  per motivi di costo e mercato. In buona sostanza, un aromatico moderno è qualitativamente allineabile a una EM, a un Pressato etc., solo spostandoci di Continente (America) o in un’altra era (Amphora Nero d’antan, ma non da dopo il 1985).

Al di là del fatto che per Inthopia avere la bufala grigliata o in gulash in salsa agrodolce è fine unico (tradotto, aridatece il Three Nuns e l’Amphora Nero pre 1985, senza idiote “rivalità” tra i generi), questo raffronto con la gastronomia ci potrebbe a un’altra suggestione nel rapporto “cigar e pipe style”): il Sigaro, in buona sostanza, avrebbe attinenze parallele con l’enologia (mono-bi vitigno come regola, scarsi elementi allotri, incartonamento); la Pipa con la gastronomia (monovitigno come eccezione, elementi e composti allotri quasi come regola, confetturazioni etc.). E anche le forme (cannula da una parte, cucchiara dall’altra) potrebbero a loro volta alludere a somministrazioni potatorie (sigaro) e solide (pipa).

Siamo inthopici fino in fondo: pensiamo a un Chardonnay pugliese quando sorseggiamo un Partagas; e a uno spaghetto (Burley) con pomodoro (virginia) e basilico (Latakia e-o Perique e-o Cavendsh condente) quando fumiamo la Pipa. Posto che, ovviamente, assunzioni liquide e solide hanno i loro punti di contatto; come certo anche i diversi stili e strumenti di fumo.
 :D

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Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 17 Gennaio 2013, 11:05:58 »
kuokue tu, Bekkacce, fili di... :'( (sempre santa mammeTa ;))

Credo che tutte quelle belle cosette, sorprendentemente più di tecnologia alimentare adattata (miele, cacao, mela etc...) che dedicata (industrialmente specializzata); e sorprendentemente poche, tenuto conto che il "pepetto" nero internazionale di suo dovrebbe essere una santabarbara; credo che se messe sopra majonese fritta, si otterrebbe un risultato diverso, non credi? Dunque è il Tabacco, gran Cerimoniere rappresentativo-olografico dalle Origini, a dare ulteriori mostre di sè.

Natura cultuale e culturale, cure merceologiche e gastronomiche etc... ma cosa opineresti? Grazie, caro amico mio :-*

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Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 17 Gennaio 2013, 08:19:17 »
 :D ehehe, io lavoro di esperienza, lojka e saperi personali.... ma che io fossi un filosofo e Voi degli inthernauti phavae, era dieci anni che si era capito, si era ;D.... Skeeerzo, v.v.b. :-*.

W la Bekkazzuolha!!!! :P

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Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 16 Gennaio 2013, 16:43:20 »
Alt Alt Alt, l'Amphora Nero è un altra cosa, doppia fermentazione di Virginia, Burley Cavendish, ma chiaro etc... Un assoluto capolavoro-era-un numero uno nel mondo.

Cmnq siamo nell'altro topic è ho già anticipato come il Black Amphora faccia da trampolino verso l'ultimo capitolo. Cmnq, nel suo sentiero si è "antichizzato", perdendo quella dote moderna americana, binaria in chiaroscuro netto, omologandosi agli altri Dutch Cavendish, con KY, orientali etc... e mantenendo il nome solo per la restante componente "black" di Virginia Cavendish (moderna ma non ancora neomoderna).

I tre trattati prima hanno in toto i trattamenti "in scuro" della fase evolutiva successiva.

Cmnq, tornerò nel tema solo nel thopic idoneo, e qui ritratterei solo del Golf, magari automobile, ma del Golf :D

1600
Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 16 Gennaio 2013, 15:56:51 »
Non ricalcherei troppo la storia del Bourbon, quanto del tipo di miscela, che a ben vedere meriterebbe una fattispecie propria, anziché essere ammucchiata addirittura all'Amsterdamer azzurro e-o dire che siamo affogati dagli aromatici salvo poi non distinguerli e-o (assai più "grave") far affondare nella indifferenza una operazione ultrainglesizzante come quella della DanCao, neniando il solito fondamentalismo qualunquistico, secondo cui tutto il vino sta diventando cocacola... Poi ti portano un tir di-compatibile- Barbaresco, e ci sputiamo sopra, e lo facciamo espatriare a calci, perchè c'è una "D" vicino la targa.

Questo tipo, quando compare, si chiama Black (Ambrosia, & Buorbon, e Luxury), il terzo non si trova più, ma era molto buono anche quello.

Non so risponderti sugli Ibridi, e non so vi sia una risposta... Ibrido poi di che grado? Tra simili, specie diverse, etc... La verità, è che nessuno può sapere bene dove finisce il loro limite in merceologia nobile, e dove inizia la scarsa capacità o volontà di farlo fruttare al meglio. Per non sbagliarmi, parlo di potenza italiana come Melange e KY, perché esistono degli antecedenti e delle evidenze... Non parlo di un Capstan Giallo fatto di "Italia" solo perché davvero non ho idea di cosa serva o manchi per rendere ciò possibile ::).

1601
Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 16 Gennaio 2013, 13:17:16 »
Caro Stefano, io prediligo un dosaggio di saperi sufficienti  per poter interagire  tra loro ed essere unificabili dal e nel nel ragionamento. Dunque sono botanico topo di laboratorio o di biblioteca quel tanto che basta per farli convivere nell'argomentazione, ma nella sostanza nessuna delle 3 cose.

Comunque, un ibrido riguarda un mutamento genetico, vuoi per mutazione spontanea (tipo il Burley dal KY, alla fine del 19°sec.), dovuta all'intervento di radiattività naturale-si spera-nella catena genetica; vuoi per impollinazione allotria pilotata; vuoi per selezione naturale altrettanto pilotata. Penso sia un problema di lana caprina definire la qualità merceologica d'un ibrido, in quanto tale.

Il problema degli aromatici ultramoderni-specie quelli neri neri- non è l'umidità, ma la muffa e lo scollamento della tenuta (dopo molto tempo). Essi sono compatti, essiccabili, devitalizzati ma lo stesso dotati di fibra resistente, grazie al Burley, a una carbonizzazione anche qui pilotata, e agli ingredienti che dette fibre hanno totalmente in sè assunte. Taluni, asciugandosi totalmente, migliorano (provate col Mac Baren Original Choice marrone, e avrete delle sorprese folli,  comprese note aride, secche  e sazievolissime di Burley punto e basta).

I Tabacchi questi sconosciuti... quando al sacrosanto motto: il t. ha da sapere di tabacco", si accosterà senza contraddizione quello: "il t. sa sempre di tabacco", cominceremo a capirlo sul serio :D

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Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 16 Gennaio 2013, 08:44:41 »
Gli orientali vengono dal Vicino Oriente e prima ancora dall' Estremo Oriente (CINA), e costituiscono una sorta di autoctonato extra americano, perché si è totalmente perso il loro antecedente oltreoceanico, se mai ci è stato. Probabile, infatti, che la strepitosa "ingegneria genetica" delle dinastie del loro Basso Medioevo (per noi già modernità andante) lo abbia ricavato magari da un Virginia, visto poi come proprio da noi siamo stati capaci di re-ibridarci proprio un Virginia.

Dunque, quello da questo da quell'altro ancora, i ns. Orientali hanno il loro particolare autoctonato dalla similitudine climatica con le terre da cui i Borboni (?) lo hanno prelevato... ovviamente, distillate da soli la parte fondativa da quella supponitiva delle mie argomentazioni.

Appunti, TUTTI... mi riferivo solo all'uso dei nostri prodotti, visto che ne coltiviamo;  essendo noi l'Atlantide Inthopica (Noi siamo America, siamo Continente, siamo Anatolia e siamo Cina), cosa che suggerirebbe finalmente nuovi adeguati usi.

La potenza italiana non è solo il KY, ma anche il MELANGE complesso (il Nazionale è (ra) una cosa favolosa, ma trinciato quasi per sfregio in taglio ancor più piccolo che quello di certe sigarette), che ci consentirebbe di fare dei tradizionali similolandesi, ma AUTOCTONI. Poi, certo, la calibratura delle eccellenze attraverso scuole allotrie, dunque pressati etc..., come del resto è stato già fatto con lo executive ::) :)

1603
Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 15 Gennaio 2013, 12:58:57 »
Mha, si possono fare tanti appunti su come usano-hanno usato il Patrimonio Nazionale Naturale la MST (ora) e il Monopolio e poi BAT (prima).... non credo se ne possano fare sulla questione di usare prodotto nostrano, sarebbe folle l'ipotesi contraria (gli orientali sono da considerarsi praticamente autoctoni, tenuto conto che il Vicino Oriente e la ns. Puglia fanno parte della stessa area climatica e botanica...).

Il problema del Black & Buorbon invece ci azzecca parecchio... Miscela di categoria ultramoderna (Cavendish moderno, Burley tostato), è la sola all'altezza vaga di quanto di buono si possa fare in questa fattispecie, poco reperibile nelle sue forme estreme (checché), che paradossalmente sono le migliori (freschezza, sazievolezza, lentezza, mitezza, tenuta in fumata). E ci azzecca proprio perché il suo essere "oro nero pervertito" può consentirne usi anche conditorj e parcellizzati, ad esempio proprio nel Trinciato Italia, con risultati facilmente superiori alla "novità" in oggetto.

Ecco, se il Golf è una interessante via mediana tra un "filiera continentale  breve" aromatizzato tra spirito francese e  moderno (non è la via che avrei battuto, ma non è priva di qualche significato), la sua probabile scarsa utilità si dovrebbe a risultati analoghi-e migliori- ottenibili altrimenti, con quanto di non troppo OT alluso nel 3d :o ;)

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Aromatici / Re:Golf Armonia (MST)
« il: 15 Gennaio 2013, 11:14:09 »
"Italia" è semplicemente il nome di un Virginia Bright, ibridato qui da noi con un orientale (se ricordo bene)... Poi è diventato un' altra cosa, ma non è consuetudine del tutto sbagliata attribuire il nome a una caratura "nazionale" in sè, visto che le ragioni del nome primevo sono oggi del tutto inconsapevoli.

Solo l'Italia è paragonabile alla East Coast degli USA... con in più (noi) gli orientali... abbiamo tutte le classi di tabacco, forché forse i tropicali chiari... è un discorso lungo. Tornando all'Italia il Burley non ci dovrebbe essere, ci sarebbero quei tre, ma col tempo non è cambiato (non si è arricchito) solo di componenti... si è anche "appoggiato" a una sorta di regolar modern taste, che lo ha un po' ammollato e devitalizzato. Il Golf di ora è strano, il Burley di condimento dovrebbe essere internazionale (non ne dovremmo fare, in quel modo), ma la base è un misto più vicino al Forte e al Comune che all'Italia.... Insomma, speriamo che alcune minori scontatezze, preludano a sorprese positive ::)

1605
Aromatici / Re:Classificazione delle miscele c.d. Aromatiche
« il: 15 Gennaio 2013, 10:54:23 »
Apprezzo il sondaggio, ma non sono in grado di parteciparvi... Mi sono sfondato di Ropp, Parker e Bartoli (per via della manifattura a Massa Marittima, frequentata direttamente). Ho fumato benissimo in molte Brebbia, ma ho provato anche Dunhill, Caminetto, Pesaresi anche dedicate e tante altre. Mai Castello, devo dire... Una lacuna che quella di Venezia al confronto è una inezia :-X. Ah, schiume e pannocchie. Ottime le Calabash ma non vanno spremute (per via della condensa nella zucca)... fino allo splendido Corbezzolo di Enzo. Ah, terre cotte e crude... a continuare raddoppio o triplico le righe già usate, ma diamo un senso al fermarci qui. ;)

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