Autore Topic: Amarcord, le mie prime pipe  (Letto 14069 volte)

rais

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #15 il: 09 Settembre 2016, 12:41:30 »
Iniziai con una Savinelli Rolex ma fortuna volle che dopo qualche mese possedevo molte Amorelli quando ancora era un emergente  :) credetti in lui come ci credette il compianto Nello Privitera che praticamente lo lanciò, facendo all'epoca il verso a blasonati marchi nazionali; che coraggio che ebbe Totò.

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #16 il: 09 Settembre 2016, 13:27:04 »
@ Rhodesian Il tabaccaio di cui parli era forse il vecchio titolare della Tab. Cavour di Pistoia?


No, si tratta del valdostano Chez Delio (allora vivevo li)

Grande!

...dopo le salite con Franco Garda una puntatina alla Maison de Filippo...le ragazze delle Merit...anni 70-80...oggi si direbbe "tanta robba"...

"Tanta robba" davvero! Non voglio sembrare nostalgico e sono consapevole anche dei vantaggi attuali, ma il periodo pre-cellulari-internet-tecnologia varia, per me, per tanti aspetti era davvero "troppo meglio"!
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline RHODESIAN

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #17 il: 09 Settembre 2016, 13:36:19 »
Iniziai con una Savinelli Rolex ma fortuna volle che dopo qualche mese possedevo molte Amorelli quando ancora era un emergente  :) credetti in lui come ci credette il compianto Nello Privitera che praticamente lo lanciò, facendo all'epoca il verso a blasonati marchi nazionali; che coraggio che ebbe Totò.

Di che anni parli? La mia prima ed unica Amorelli l'acquistaicda Delio a metà anni '80: una  semicurca sabbiata dublin venatissima. Che dire: eccellente, so, o che poi la "fascinazione del marchio" mi ha spinto a provare altri marchi e poi a cercare i miti del settore come Dunhill e Castello, sottovalutando un po' quella, tra l'altro molto "onesta", ottima pipa, oggi tra le mie preferite....
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

Offline Cristiano

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #18 il: 09 Settembre 2016, 14:29:31 »
Ricordo grandi mangiate alla Maison de Filippo ad Entreves...
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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rais

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #19 il: 09 Settembre 2016, 18:41:35 »
Iniziai con una Savinelli Rolex ma fortuna volle che dopo qualche mese possedevo molte Amorelli quando ancora era un emergente  :) credetti in lui come ci credette il compianto Nello Privitera che praticamente lo lanciò, facendo all'epoca il verso a blasonati marchi nazionali; che coraggio che ebbe Totò.

Di che anni parli? La mia prima ed unica Amorelli l'acquistaicda Delio a metà anni '80: una  semicurca sabbiata dublin venatissima. Che dire: eccellente, so, o che poi la "fascinazione del marchio" mi ha spinto a provare altri marchi e poi a cercare i miti del settore come Dunhill e Castello, sottovalutando un po' quella, tra l'altro molto "onesta", ottima pipa, oggi tra le mie preferite....

Io parto dal 1982 anno fantastico, in particolare Pablito ai mondiali, ma diciamo che la folgorazione fu intorno al 1985-1986, la collezione Natale 1986 in via Etnea a Catania rimane indelebile, vidi gente che entrava per comprare Peterson o Stanwell e usciva con una Amorelli, tabaccai concorrenti mi dissero di lasciar perdere gli artigiani della domenica e puntare su Savinelli perchè lui aveva pannelli zeppi di tutte le serie, ma la mia testardaggine mi portava a quei bocchini, che fino allora erano stati parte secondaria dello strumento da fumo, adesso invece erano il completamento artistico di favolose boccette, dublin, curve e dritte classiche; spettacolo puro e tutt'oggi ancora moltissimi esemplari lo dimostrano, a volte però entra nel ridicolo con fantasie da circo, l'importante saper scegliere basta guardare per esempio le Penne con bocchino busby (prima busbee) per me fantastiche !!

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #20 il: 09 Settembre 2016, 19:16:30 »
Credo gli abbia dato grande risonanza nazionale un articolo di Veronelli su Epoca nei primi anni '70.
Consigliato per noi giovani era il menù a prezzo fisso: nel 1980 30000 lire antipasto primo secondo contorno frutta fresca secca dolce. L'antipasto comprendeva una sfilza di affettati e formaggi valdostani inclusi i mitici tomini sott'olio e il prosciutto cotto con le patate lesse. Il prosciutto cotto era veramente un intero coscio che arrivava fumante a tavola. Il carrello dei dolci e della frutta secca era eccezionale. Le mangiate erano pantagrueliche. Per riposarsi dopo pranzo c'era il prato e qualche sdraio, c'erano anche un paio di stanze al piano superiore dove, volendo, si poteva trovare compagnia. Nell'87 era già tutto cambiato.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #21 il: 09 Settembre 2016, 20:08:08 »
Ricordo gli affettati...
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Offline Nic Salamandra

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #22 il: 09 Settembre 2016, 21:41:07 »
@ Samael: un grande Inthopic Writer definì il Brebbia 8 "miscela perfetta"....VBL, ciò a cui punta il Latakista compulsivo che bada al sodo, al full time schietto e soddisfacente, insomma il cappello che gradisce alla perfezione dello schema pipico VB, senza intromissioni e irritazioni di tabacco per sigaretta. Di cui era invece gravido il 6, fragrante di macedoni capaci di forti evocazioni balcaniche. In mezzo l americana in granuli VBLP, cioè la copula della Perfezione, ma un po bizzosa e poco addomesticabile. 6-7-8 un Trio pop incredibile dentro una congiuntura temo irripetibile, su cui il Pensiero Unico si è spremuto per vanificare e non capirci ma mazza ::)
« Ultima modifica: 09 Settembre 2016, 21:43:41 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

Offline Claudio Villa AldoBrandini CVAB

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #23 il: 10 Settembre 2016, 18:53:49 »
All'epeca le pipe che fumavo non erano mie, ma fumavo già i wilde havana, i mercador e quando avevo i soldi i cavour, subito arrivò il toscano e il resto lentamente sparì tranne la pipa.
Io studio l'ignoranza, sondo la stupidaggine, anatomizzo la puerilita', faccio la vivisezione di cio' che e' grottesco e imbecille sull'esistenza del prossimo...documento adattissimo per arricchire il museo della cretineria (Petrolini)

rais

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #24 il: 11 Settembre 2016, 18:51:43 »
Il tosco venne dopo la pipa e fu subito antico.

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #25 il: 12 Settembre 2016, 11:04:05 »
per forza
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Offline Chauncey Gardiner

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #26 il: 12 Settembre 2016, 21:51:08 »
per quanto agli inizi abbia acquistato decine di pipe, savinelli in tutte le edizioni e qualche mastro pajata, la prima pipa che ricordo avermi offerto una fumata vera, fu una piccola bbb sabbiata chiara.
si parla dei primi anni 90: con quella pipetta che purtroppo sarebbe andata smarrita e una riscoperta 965 mi auto-iniziai all'inglesismo.
seguirono altre britanniche, ma soprattutto dunhill perchè, lo dico candidamente, il pallino ha il suo fascino discreto :)

your smoking as it has ever been, is over.
from this time forward, you will smoke black cavendish.

Offline Cristiano

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #27 il: 13 Settembre 2016, 09:55:35 »
il pallino è sempre il pallino
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rais

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Re:Amarcord, le mie prime pipe
« Risposta #28 il: 13 Settembre 2016, 10:25:15 »
Infatti, tira più un pallino che un carro di buoi  ;D

Offline enrikon

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Come avete iniziato, quando e perché?
« Risposta #29 il: 19 Gennaio 2018, 16:49:08 »
Come vi è nata la passione per la pipa?