qualcosa dall'Austria?
Bombardano Cortina! ... Oilą
dicon che gettan fiori! ... Oilą
tedeschi traditori
č giunta l'ora, subito fora,
subito fora dovete andar.
E proseguendo poi! ... Oilą
per valle Costeana! ... Oilą
giunti sulla Tofana
su quella vetta, la baionetta,
la baionetta scintillerą.
Non mancherą poi tanto! ... Oilą
che anche il Lagazuoi! ... Oilą
conquisteremo noi
quando l'artiglieria
Sasso di Stria,
Sasso di Stria battuto avrą.
Son prese le "Tre Dita"! ... Oilą
il "Masarč" č gią nostro! ... Oilą
l'Aquila ha perso il rņstro
e gią s'invola spennata e sola,
spennata e sola la sul Caval.
Fatta č la galleria! ... Oilą
č pronta la gran mina! ... Oilą
e una bella mattina
anche Gigetto col Castelletto,
col Castelletto in aria andņ.
Giunti sul Canalone! ... Oilą
schierati i suoi soldati! ... Oilą
tiri ben aggiustati
la pasta asciutta vi fece tutta,
vi fece tutta lasciare lģ.
Per Valle Travenanzes! ... Oilą
e Strada Dolomiti! ... Oilą
v'inseguiremo arditi;
e voi scappate finchč arrivate,
finchč arrivate dal vostro Re.
Giunti da Cecco Peppe! ... Oilą
stringetegli le mani ...Oilą
ditegli che gli alpini
vi fan la guerra, su questa terra
su questa terra vi voglion pił!
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorņ: "Non passa lo straniero!"
Ma in una notte triste si parlņ di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir gił, lasciare il tetto,
per l'onta consumata a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorņ: "Ritorna lo straniero!"
E ritornņ il nemico per l'orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassł: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai pił il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l'onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandņ: "Indietro va', straniero!"
Indietreggiņ il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovņ né oppressi, né stranieri!