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Generale / Re:Il fumatore di pipa
« Ultimo post da StefanoG il 22 Luglio 2021, 18:22:11 »Serge Gainsbourg
Da Wikipedia
Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris), pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese di origini ucraine.
Ebbe successo internazionale a partire dalla seconda metà degli anni sessanta specialmente grazie alla canzone Je t'aime... moi non plus, cantata in coppia con Jane Birkin.
Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris)[9], pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese[10] di origini ucraine.
Biografia
Origini e primo matrimonio
Figlio di immigrati ebrei ucraini, suo padre, Joseph Ginsburg, nato a Costantinopoli[12] il 27 marzo 1896 e morto il 22 aprile 1971 a Houlgate, entrò nel Conservatorio di Pietrogrado, poi in quello di Mosca per studiare musica: Joseph scelse il pianoforte. Poi, in Crimea, incontrò Brucha Goda Besman (1894-1985), soprannominata Olia o Olga, un mezzosoprano che divenne sua moglie il 18 giugno 1918. Nel 1919, Joseph e Olga lasciarono Odessa, si esiliarono in Georgia, poi a Istanbul prima di sbarcare il 25 marzo 1921 a Marsiglia e trasferirsi a Parigi, dove ritrovarono il fratello di Olga che lavorava per la banca Louis-Dreyfus. Joseph lavorò come pianista di bar e di cabaret, e Olga come cantante al conservatorio russo. Vivevano in Rue de la Chine nel 20º arrondissement di Parigi. Nel 1922 nacque il loro primo figlio, Marcel, che morì a sedici mesi per una polmonite, poi una figlia, Jacqueline, nel 1926, infine i gemelli, Liliane e Lucien, nati nel 1928 alla maternità dell'Hôtel-Dieu di Parigi nell'Île de la Cité.
La famiglia Ginsburg ottenne la nazionalità francese il 9 giugno 1932[senza fonte] e continuò a vivere a Parigi, dove venne presto identificata durante il periodo dell'occupazione da parte dei nazisti e fu quindi costretta a fuggire nelle campagne fino al 1944. In quegli anni, Lucien fu costretto ad appuntare una stella gialla sulla sua uniforme di studente e iniziò a suonare, da autodidatta, il pianoforte.[11]. Venne quindi iscritto dal padre a un istituto d'arte per studiare pittura. Lì incontrò la modella russa Elizabeth Levitsky, segretaria di Georges Hugnet, amico di Salvador Dalí. La frequentazione con la donna, e anche con l'artista surrealista, diventarono habitat ideale per Lucien. Nel 1951, infatti, si sposò con Elizabeth, da cui divorziò nel 1957.
Dalla vita da chansonnier al rapporto con Brigitte Bardot (anni 1957–1968)
In omaggio alle proprie origini russe, Lucien adottò il nome d'arte Serge e tramutò il proprio cognome scegliendo Gainsbourg, in omaggio al pittore inglese Thomas Gainsborough.[11]- Pronto a dare una svolta alla propria carriera, iniziò a interpretare da sé le proprie canzoni, fino ad allora nobilitate dall'icona Juliette Gréco, e venne ingaggiato al nightclub Milord L'Arsouille, anche grazie all'amica Michèle Arnaud, giovane intellettuale e filosofa. La figura di chansonnier, ispirata dall'amore per le donne, sarà quella che lo contraddistinguerà per il resto della vita.
Nel 1962 venne pubblicato N° 4, quarto album in studio per Serge in cui iniziò ad approcciarsi anche all'inglese (Intoxicated Man). Il brano Vilaines filles et Mauvis Garçons verrà infatti registrato anche come EP in Inghilterra con Harry Robinson, futuro collaboratore di Nick Drake e Sandy Denny. Nel 1963 Serge fu chiamato per realizzare la colonna sonora del film Strip-Tease del suo amico Jacques Pointrenaud, a cui partecipò un'ancora sconosciuta Christa Paffgen (Nico).
Nel 1964 Serge sposò Béatrice Pancrazzi, una donna aristocratica dall'indole possessiva, che limitò anche il rapporto di Gainsbourg con Juliette Gréco e persino col vecchio pianoforte del padre. Questa parentesi di quiete domestica venne utilizzata per registrare in soli due giorni l'album Gainsbourg Confidentiel insieme al chitarrista Michel Gaudry e al contrabbassista Elek Bacsik. Il quinto album in studio fu per Serge un gioiello jazz, elettrificato dalle chitarre, che venne salutato dalla critica come uno dei suoi migliori lavori.[11] Nel 1964 fu la volta di Gainsbourg Percussions che, come dice il titolo stesso, si avvalse di percussioni (cinque per la precisione) e di un coro di dodici fanciulle francesi oltre che, come sempre, del pianista e arrangiatore Goraguer. In questo disco quindi venne sperimentata la musica afro, reinterpretando anche Kiyakiya (che diventò Joanna), Akiwowo (New York - USA) e Gin-go-lo-ba (Marabout) di Babatunde Olatunji. Gainsbourg Percussions segnò anche il debutto di France Gall. Le recensioni del disco non furono confortanti, ma questo a Serge non importava, essendo un artista che rinunciava al raggiungimento del successo a tutti i costi, in favore di una libertà espressiva che lo soddisfacesse personalmente a 360 gradi.
Nel 1964 nacque la sua prima figlia, Natascha. In questo periodo Serge iniziò a comporre canzoni pop, orientandosi verso lo yéyé, per popstar giovani e ingenue come France Gall (che vinse con Poupée de Cire, Poupée de Son l'Eurofestival 1965). Nel 1965, inoltre, Michèle Arnaud, vecchia amica di Gainsbourg diventata produttrice televisiva, tornò sulla scena discografica con un album contenente Les Papillons Noirs, scritta proprio da Serge. E fu proprio Michèle che presentò a Serge il regista Pierre Koralnik, con cui girò il telefilm Anna. Ne venne fuori anche un album, appunto Anna, realizzato con Michel Colombier e a cui partecipò (come nel telefilm) la danese Anna Karina. Durante la messa in onda del telefilm (1967), Serge si era già trasferito in un appartamento presso la Cité Internationale Des Arts e Lettres, dove realizzò diversi EP e prese parte a numerose pellicole.
In questi anni ritornò a frequentare Béatrice, ma l'evento che più di altri lascerà un segno nella vita e nella produzione di Serge è l'incontro con Brigitte Bardot, avvenuto durante il Sacha Show, programma televisivo condotto da Sacha Distel. I due attori e cantanti reinterpretarono assieme il classico di Burt Bacharach Raindrops Keep Fallin' on My Head. Nacque un'immediata e incontenibile passione che li portò a porre fine ai conti in sospeso coi relativi partner, ossia Beatrice da una parte e Gunther Sachs dall'altra. I due diventarono inseparabili e Serge scrisse per Brigitte diverse canzoni, tra cui una prima versione di Je t'aime... moi non plus, registrata in una notte del 1967 a Parigi con l'arrangiamento di Michel Colombier. La coppia, durante le registrazioni, interpretò un cortometraggio in cui si lasciò andare a un vero e proprio petting. L'album che ne scaturì è Bonnie and Clyde (1968), ispirato dalla coppia di rapinatori Bonnie e Clyde. Il disco contiene tracce già edite (cantate precedentemente da Anna Karina o dalla Gréco), revisioni di classici jazz (come Everybody Loves My Baby, scritta da Spencer Williams) e inediti, come la canzone che dà il titolo all'album.
Nello stesso 1968 venne pubblicato Initials B.B., che sancì la fine del rapporto tra Serge e Brigitte, che nel frattempo diede un'altra chance al marito Sachs.[11] Disperato da quanto accaduto, Serge portò a termine l'album da solo. Il disco contiene nuove rivisitazioni e altri inediti, come la title track, Shu Ba Du Ba Loo Ba e Ford Mustang.
Jane Birkin e i concept album (1969–1977)
Dopo la fine del rapporto con Brigitte Bardot, il quarantenne Serge si dedicò alla realizzazione di colonne sonore per il cinema. Nel 1969 proprio il cinema diventò, grazie al regista Pierre Grimblat e in particolare al film Slogan, anello di congiunzione che lo legò all'inglese Jane Birkin. Nel film Serge fu attore e autore della colonna sonora, mentre Jane (già conosciuta per Blow-Up) fu protagonista femminile, sostituendo all'ultimo momento Marisa Berenson. Tra i due iniziò una relazione che portò Serge a lasciare la moglie incinta, ben consapevole che quella avrebbe potuto essere l'ennesima effimera conquista.[11] A dire il vero, l'inizio di questo legame fu disastroso, in quanto Jane era ancora un'innocente ventenne e non conosceva il francese, mentre Serge era uno snob che arrivava spesso a denigrare sul set la giovane inglese. Successivamente però, i due dimenticarono i primi approcci e iniziarono un sodalizio artistico e sentimentale.
Serge propose a Jane di reinterpretare Je t'aime... moi non plus, e lei accettò superando gli ostacoli, dovuti innanzitutto al fatto che quella canzone era legata a Brigitte Bardot e in secondo luogo alla lingua. La nuova versione del brano aprì l'album Jane Birkin - Serge Gainsbourg inciso a Londra nel 1969. Lo scandalo di B.B. lasciò spazio, nella nuova versione, ad un pudore malizioso e perverso, sensuale e fragile[senza fonte]. Il singolo, pubblicato nel febbraio del 1969 su etichetta Philips, divenne immediatamente oggetto di scandalo. Giunto in Italia, nell'estate successiva, fu dapprima censurato dalla Rai, che ne proibì la diffusione e vietò categoricamente a Lelio Luttazzi di pronunciarne il titolo nella trasmissione radiofonica Hit Parade, nonostante il disco si trovasse allora ai primi posti della classifica. In seguito il Vaticano, attraverso L'Osservatore Romano appoggiò la decisione della RAI e Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano, che nel Regno Unito fu bandito dalla BBC, mentre il disco venne ritirato, anche grazie alla regina Giuliana dei Paesi Bassi, che possedeva parte della Philips.[13] Le altre dieci canzoni che compongono il disco fecero semplicemente da contorno: in esse c'era molto spazio per Jane, oltre che per "chanteuse" folk (Le canari est sur le bancon), si può trovare un irriverente charleston (18-39), un brano la cui musica è il Preludio No. 4 in Mi minore, Op. 28 di Chopin (Jane B.) e una delicata L'anamour, composta originariamente per Françoise Hardy.
Nel 1970 la coppia si concesse un viaggio intorno al mondo, con una tappa in India che pose le basi per un'esperienza di musica psichedelica. Al ritorno, infatti, nel 1971, arrivò l'opera di consacrazione per il duo, ossia Histoire de Melody Nelson. Il progetto del concept album nacque dall'acquisto nell'Est Europa di una Rolls-Royce del 1910, alla cui guida Serge si imbatte una quindicenne Melody Nelson (trasfigurazione di Jane).[11] Nel frattempo Jane rimase incinta e, cinque mesi dopo la pubblicazione di Histoire de Melody Nelson, nacque Charlotte Gainsbourg.
Nel 1973 Serge, all'età di 45 anni, mai appagato dalla sua passione per le gitanes, venne colto da un attacco cardiaco. Tuttavia non smise di fumare, anzi la sua convalescenza si trasformò in un recupero del vizio. Successivamente si spostò in Inghilterra e ingaggiò il tastierista Alan Hawkshaw per gli arrangiamenti del suo nuovo album, mettendo quindi fine alla collaborazione con Jean-Claude Vannier, che aveva curato il disco precedente. Vu de l'extérieur fu pubblicato nello stesso anno (1973) ed è un concept album incentrato sull'ano, tema che farà discutere e suscitare imbarazzi. L'album spiazzò pubblico e critica e rimane incompreso. Al contempo Serge divenne sempre più l'ombra di Jane, impegnata da parte sua in film piuttosto leggeri.
Il successivo lavoro fu Rock Around the Bunker, scritto sul traghetto Calais-Dover e consegnato ad Hackshaw in forma scarna, prima di essere completato e arrangiato.[11] Questo lavoro si caratterizza per un rock blues, in controcorrente sia nello stile di quei tempi, che rispetto alla psichedelia fornita dall'Historie. Nelle tematiche il disco affrontò il tema della Germania nazista in chiave grottesca e di humour nero.
Tra il 1975 e il 1976 Serge tentò di esorcizzare il mancato successo e l'indifferenza del pubblico inglese nei confronti degli ultimi due album puntando sulla sua immagine mediatica. Si cimentò quindi con la pubblicità, per cui compose temi musicali e di cui divenne protagonista con Jane: per molto tempo restò fissato nell'immaginario collettivo per lo spot del detersivo Woolite. Fu comunque capace di muoversi con disinvoltura da questi progetti a quelli musicali: nel 1976 realizzò infatti L'Homme à tête de chou (il titolo è preso dall'opera di Claude Lalanne), un altro concept album, questa volta cupo e opprimente, che si incentra su una storia di amore e morte di cui sono protagonisti l'esuberante Marilou e l'uomo a testa di cavolo.[11] Il disco, visionario e morboso, può essere definito un'immagine al negativo di Histoire de Melody Nelson.
Il legame tra Gainsbourg e Jane Birkin, nel frattempo, diventò sempre più problematico. Dopo aver tentato il suicidio gettandosi nella Senna, una Jane ormai donna matura e da tempo madre, decise di lasciare Serge per il regista Jacques Doillon, da cui avrà una figlia.
Nel 1980 Serge ritornò a essere un uomo solo e disperato, più che mai dedito all'alcol. Per quanto riguarda la sua attività artistica, il nome Serge Gainsbourg lasciò il posto a quello di Gainsbarre. Il suo alter ego pittore Evguénie Sokolov sconvolse come protagonista di Gasogramma, romanzo sull'arte del segno inciso da una mano attraverso le vibrazioni del peto. Il discorso continuò su Mauvaises nouvelles des étoiles, album del 1981 che trasse il titolo da un'opera di Paul Klee e che venne realizzato con gli stessi musicisti di Aux armes et cætera. Sempre nel 1981 scrisse per Catherine Deneuve l'album Souviens-toi de M'Oublie e per Isabelle Adjani Pull Marine. Dalla relazione con la modella Caroline von Paulus, in arte Bambou, nacque il suo quarto figlio, Lucien, detto Lulu.
Nonostante la dipendenza dall'alcool, l'imminente cecità e i sintomi di una cirrosi, Serge continuò a lavorare con colonne sonore e altro. In televisione, nel marzo 1984, fu protagonista di un altro scandalo: bruciò una banconota da 500 franchi per ribellarsi al sistema fiscale troppo pressante.[11] In un'altra ospitata televisiva dichiarò a Whitney Houston, ospite con lui del programma, l'intenzione di voler portarla a letto alla fine della trasmissione.
Nello stesso periodo uscì il suo album Love on the Beat che venne registrato nel New Jersey con il chitarrista Billy Rush e altri musicisti (Larry Fast, Stan Harrison, Steve e Gorge Simms). Il risultato fu un disco synth pop la cui copertina ritrae Serge truccato da donna (il tema dell'omosessualità ricorre anche in Kiss Me Hardy). Altro discorso vale per Lemon Incest in cui l'adolescente Charlotte Gainsbourg e suo padre si dichiarano amanti su una base di Chopin, con tanto di videoclip.
La Morte
L'ultimo capitolo in studio della produzione di Gainsbourg è You're Under Arrest (1987), dedicato alla polizia. Negli ultimi quattro anni della sua vita, quasi cieco e al limiti dell'alienazione, Serge si consacrò definitivamente al suo vizio e iniziò a ricorrere abitualmente all'ospedale. Il suo ultimogenito Lucien, detto Lulu, cresceva con Bambou. La notte del 2 marzo 1991, nella sua casa di Rue De Verneuil, Serge, poco più che sessantenne, morì a causa di un attacco cardiaco.[15] Venne sepolto pochi giorni dopo al cimitero di Montparnasse.
Gainsbourg e il cinema
Il percorso cinematografico di Gainsbourg iniziò parallelamente a quello musicale: nel corso della sua carriera realizzò oltre 40 colonne sonore, interpretò e diresse decine di film. Tra il 1959 e il 1969 lavorò con registi come Jacques Doniol-Valcroze, Hervé Bromberger, Claude Chabrol, Jean Luc Godard, Jacques Rouffio, Jean Aurel, Jean Gabin, William Klein, Pierre Grimblat e altri.
Nei primi anni settanta realizzò colonne sonore per Pierre Koralnik e Claude Berri. Nel 1976 uscì l'opera prima da regista di Gainsbourg, intitolata Je t'aime moi non plus, che prese il nome dalla leggendaria canzone del 1969. La trama ruota intorno a un ménage à trois tra un camionista gay (interpretato da Joe Dallessandro), il suo compagno e una giovane donna androgina (interpretata dalla sua allora compagna Jane Birkin). Negli anni seguenti compose musiche per i film di Joe D'Amato e Patrice Leconte. Nel 1980 lavorò come attore in Je vous aime di Claude Berri. L'anno seguente girò il cortometraggio Le Physique et le Figuré, mentre nel 1983 uscì Equator - L'amante sconosciuta (Équateur), terzo lavoro alla regia e secondo lungometraggio. Ricevette diverse nomination al premio César per la migliore musica da film, che vinse solo nel 1996 per Élisa. Nel 1986 realizzò con la figlia il semi-autobiografico Charlotte for Ever.
L'ultimo film diretto e musicato da Serge è Stan the Flasher (1990), a cui partecipò come attore Claude Berri.
Da Wikipedia
Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris), pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese di origini ucraine.
Ebbe successo internazionale a partire dalla seconda metà degli anni sessanta specialmente grazie alla canzone Je t'aime... moi non plus, cantata in coppia con Jane Birkin.
Serge Gainsbourg, anche noto come Julien Grix (o Julien Gris)[9], pseudonimo di Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, attore, regista, compositore e paroliere russo naturalizzato francese[10] di origini ucraine.
Biografia
Origini e primo matrimonio
Figlio di immigrati ebrei ucraini, suo padre, Joseph Ginsburg, nato a Costantinopoli[12] il 27 marzo 1896 e morto il 22 aprile 1971 a Houlgate, entrò nel Conservatorio di Pietrogrado, poi in quello di Mosca per studiare musica: Joseph scelse il pianoforte. Poi, in Crimea, incontrò Brucha Goda Besman (1894-1985), soprannominata Olia o Olga, un mezzosoprano che divenne sua moglie il 18 giugno 1918. Nel 1919, Joseph e Olga lasciarono Odessa, si esiliarono in Georgia, poi a Istanbul prima di sbarcare il 25 marzo 1921 a Marsiglia e trasferirsi a Parigi, dove ritrovarono il fratello di Olga che lavorava per la banca Louis-Dreyfus. Joseph lavorò come pianista di bar e di cabaret, e Olga come cantante al conservatorio russo. Vivevano in Rue de la Chine nel 20º arrondissement di Parigi. Nel 1922 nacque il loro primo figlio, Marcel, che morì a sedici mesi per una polmonite, poi una figlia, Jacqueline, nel 1926, infine i gemelli, Liliane e Lucien, nati nel 1928 alla maternità dell'Hôtel-Dieu di Parigi nell'Île de la Cité.
La famiglia Ginsburg ottenne la nazionalità francese il 9 giugno 1932[senza fonte] e continuò a vivere a Parigi, dove venne presto identificata durante il periodo dell'occupazione da parte dei nazisti e fu quindi costretta a fuggire nelle campagne fino al 1944. In quegli anni, Lucien fu costretto ad appuntare una stella gialla sulla sua uniforme di studente e iniziò a suonare, da autodidatta, il pianoforte.[11]. Venne quindi iscritto dal padre a un istituto d'arte per studiare pittura. Lì incontrò la modella russa Elizabeth Levitsky, segretaria di Georges Hugnet, amico di Salvador Dalí. La frequentazione con la donna, e anche con l'artista surrealista, diventarono habitat ideale per Lucien. Nel 1951, infatti, si sposò con Elizabeth, da cui divorziò nel 1957.
Dalla vita da chansonnier al rapporto con Brigitte Bardot (anni 1957–1968)
In omaggio alle proprie origini russe, Lucien adottò il nome d'arte Serge e tramutò il proprio cognome scegliendo Gainsbourg, in omaggio al pittore inglese Thomas Gainsborough.[11]- Pronto a dare una svolta alla propria carriera, iniziò a interpretare da sé le proprie canzoni, fino ad allora nobilitate dall'icona Juliette Gréco, e venne ingaggiato al nightclub Milord L'Arsouille, anche grazie all'amica Michèle Arnaud, giovane intellettuale e filosofa. La figura di chansonnier, ispirata dall'amore per le donne, sarà quella che lo contraddistinguerà per il resto della vita.
Nel 1962 venne pubblicato N° 4, quarto album in studio per Serge in cui iniziò ad approcciarsi anche all'inglese (Intoxicated Man). Il brano Vilaines filles et Mauvis Garçons verrà infatti registrato anche come EP in Inghilterra con Harry Robinson, futuro collaboratore di Nick Drake e Sandy Denny. Nel 1963 Serge fu chiamato per realizzare la colonna sonora del film Strip-Tease del suo amico Jacques Pointrenaud, a cui partecipò un'ancora sconosciuta Christa Paffgen (Nico).
Nel 1964 Serge sposò Béatrice Pancrazzi, una donna aristocratica dall'indole possessiva, che limitò anche il rapporto di Gainsbourg con Juliette Gréco e persino col vecchio pianoforte del padre. Questa parentesi di quiete domestica venne utilizzata per registrare in soli due giorni l'album Gainsbourg Confidentiel insieme al chitarrista Michel Gaudry e al contrabbassista Elek Bacsik. Il quinto album in studio fu per Serge un gioiello jazz, elettrificato dalle chitarre, che venne salutato dalla critica come uno dei suoi migliori lavori.[11] Nel 1964 fu la volta di Gainsbourg Percussions che, come dice il titolo stesso, si avvalse di percussioni (cinque per la precisione) e di un coro di dodici fanciulle francesi oltre che, come sempre, del pianista e arrangiatore Goraguer. In questo disco quindi venne sperimentata la musica afro, reinterpretando anche Kiyakiya (che diventò Joanna), Akiwowo (New York - USA) e Gin-go-lo-ba (Marabout) di Babatunde Olatunji. Gainsbourg Percussions segnò anche il debutto di France Gall. Le recensioni del disco non furono confortanti, ma questo a Serge non importava, essendo un artista che rinunciava al raggiungimento del successo a tutti i costi, in favore di una libertà espressiva che lo soddisfacesse personalmente a 360 gradi.
Nel 1964 nacque la sua prima figlia, Natascha. In questo periodo Serge iniziò a comporre canzoni pop, orientandosi verso lo yéyé, per popstar giovani e ingenue come France Gall (che vinse con Poupée de Cire, Poupée de Son l'Eurofestival 1965). Nel 1965, inoltre, Michèle Arnaud, vecchia amica di Gainsbourg diventata produttrice televisiva, tornò sulla scena discografica con un album contenente Les Papillons Noirs, scritta proprio da Serge. E fu proprio Michèle che presentò a Serge il regista Pierre Koralnik, con cui girò il telefilm Anna. Ne venne fuori anche un album, appunto Anna, realizzato con Michel Colombier e a cui partecipò (come nel telefilm) la danese Anna Karina. Durante la messa in onda del telefilm (1967), Serge si era già trasferito in un appartamento presso la Cité Internationale Des Arts e Lettres, dove realizzò diversi EP e prese parte a numerose pellicole.
In questi anni ritornò a frequentare Béatrice, ma l'evento che più di altri lascerà un segno nella vita e nella produzione di Serge è l'incontro con Brigitte Bardot, avvenuto durante il Sacha Show, programma televisivo condotto da Sacha Distel. I due attori e cantanti reinterpretarono assieme il classico di Burt Bacharach Raindrops Keep Fallin' on My Head. Nacque un'immediata e incontenibile passione che li portò a porre fine ai conti in sospeso coi relativi partner, ossia Beatrice da una parte e Gunther Sachs dall'altra. I due diventarono inseparabili e Serge scrisse per Brigitte diverse canzoni, tra cui una prima versione di Je t'aime... moi non plus, registrata in una notte del 1967 a Parigi con l'arrangiamento di Michel Colombier. La coppia, durante le registrazioni, interpretò un cortometraggio in cui si lasciò andare a un vero e proprio petting. L'album che ne scaturì è Bonnie and Clyde (1968), ispirato dalla coppia di rapinatori Bonnie e Clyde. Il disco contiene tracce già edite (cantate precedentemente da Anna Karina o dalla Gréco), revisioni di classici jazz (come Everybody Loves My Baby, scritta da Spencer Williams) e inediti, come la canzone che dà il titolo all'album.
Nello stesso 1968 venne pubblicato Initials B.B., che sancì la fine del rapporto tra Serge e Brigitte, che nel frattempo diede un'altra chance al marito Sachs.[11] Disperato da quanto accaduto, Serge portò a termine l'album da solo. Il disco contiene nuove rivisitazioni e altri inediti, come la title track, Shu Ba Du Ba Loo Ba e Ford Mustang.
Jane Birkin e i concept album (1969–1977)
Dopo la fine del rapporto con Brigitte Bardot, il quarantenne Serge si dedicò alla realizzazione di colonne sonore per il cinema. Nel 1969 proprio il cinema diventò, grazie al regista Pierre Grimblat e in particolare al film Slogan, anello di congiunzione che lo legò all'inglese Jane Birkin. Nel film Serge fu attore e autore della colonna sonora, mentre Jane (già conosciuta per Blow-Up) fu protagonista femminile, sostituendo all'ultimo momento Marisa Berenson. Tra i due iniziò una relazione che portò Serge a lasciare la moglie incinta, ben consapevole che quella avrebbe potuto essere l'ennesima effimera conquista.[11] A dire il vero, l'inizio di questo legame fu disastroso, in quanto Jane era ancora un'innocente ventenne e non conosceva il francese, mentre Serge era uno snob che arrivava spesso a denigrare sul set la giovane inglese. Successivamente però, i due dimenticarono i primi approcci e iniziarono un sodalizio artistico e sentimentale.
Serge propose a Jane di reinterpretare Je t'aime... moi non plus, e lei accettò superando gli ostacoli, dovuti innanzitutto al fatto che quella canzone era legata a Brigitte Bardot e in secondo luogo alla lingua. La nuova versione del brano aprì l'album Jane Birkin - Serge Gainsbourg inciso a Londra nel 1969. Lo scandalo di B.B. lasciò spazio, nella nuova versione, ad un pudore malizioso e perverso, sensuale e fragile[senza fonte]. Il singolo, pubblicato nel febbraio del 1969 su etichetta Philips, divenne immediatamente oggetto di scandalo. Giunto in Italia, nell'estate successiva, fu dapprima censurato dalla Rai, che ne proibì la diffusione e vietò categoricamente a Lelio Luttazzi di pronunciarne il titolo nella trasmissione radiofonica Hit Parade, nonostante il disco si trovasse allora ai primi posti della classifica. In seguito il Vaticano, attraverso L'Osservatore Romano appoggiò la decisione della RAI e Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano, che nel Regno Unito fu bandito dalla BBC, mentre il disco venne ritirato, anche grazie alla regina Giuliana dei Paesi Bassi, che possedeva parte della Philips.[13] Le altre dieci canzoni che compongono il disco fecero semplicemente da contorno: in esse c'era molto spazio per Jane, oltre che per "chanteuse" folk (Le canari est sur le bancon), si può trovare un irriverente charleston (18-39), un brano la cui musica è il Preludio No. 4 in Mi minore, Op. 28 di Chopin (Jane B.) e una delicata L'anamour, composta originariamente per Françoise Hardy.
Nel 1970 la coppia si concesse un viaggio intorno al mondo, con una tappa in India che pose le basi per un'esperienza di musica psichedelica. Al ritorno, infatti, nel 1971, arrivò l'opera di consacrazione per il duo, ossia Histoire de Melody Nelson. Il progetto del concept album nacque dall'acquisto nell'Est Europa di una Rolls-Royce del 1910, alla cui guida Serge si imbatte una quindicenne Melody Nelson (trasfigurazione di Jane).[11] Nel frattempo Jane rimase incinta e, cinque mesi dopo la pubblicazione di Histoire de Melody Nelson, nacque Charlotte Gainsbourg.
Nel 1973 Serge, all'età di 45 anni, mai appagato dalla sua passione per le gitanes, venne colto da un attacco cardiaco. Tuttavia non smise di fumare, anzi la sua convalescenza si trasformò in un recupero del vizio. Successivamente si spostò in Inghilterra e ingaggiò il tastierista Alan Hawkshaw per gli arrangiamenti del suo nuovo album, mettendo quindi fine alla collaborazione con Jean-Claude Vannier, che aveva curato il disco precedente. Vu de l'extérieur fu pubblicato nello stesso anno (1973) ed è un concept album incentrato sull'ano, tema che farà discutere e suscitare imbarazzi. L'album spiazzò pubblico e critica e rimane incompreso. Al contempo Serge divenne sempre più l'ombra di Jane, impegnata da parte sua in film piuttosto leggeri.
Il successivo lavoro fu Rock Around the Bunker, scritto sul traghetto Calais-Dover e consegnato ad Hackshaw in forma scarna, prima di essere completato e arrangiato.[11] Questo lavoro si caratterizza per un rock blues, in controcorrente sia nello stile di quei tempi, che rispetto alla psichedelia fornita dall'Historie. Nelle tematiche il disco affrontò il tema della Germania nazista in chiave grottesca e di humour nero.
Tra il 1975 e il 1976 Serge tentò di esorcizzare il mancato successo e l'indifferenza del pubblico inglese nei confronti degli ultimi due album puntando sulla sua immagine mediatica. Si cimentò quindi con la pubblicità, per cui compose temi musicali e di cui divenne protagonista con Jane: per molto tempo restò fissato nell'immaginario collettivo per lo spot del detersivo Woolite. Fu comunque capace di muoversi con disinvoltura da questi progetti a quelli musicali: nel 1976 realizzò infatti L'Homme à tête de chou (il titolo è preso dall'opera di Claude Lalanne), un altro concept album, questa volta cupo e opprimente, che si incentra su una storia di amore e morte di cui sono protagonisti l'esuberante Marilou e l'uomo a testa di cavolo.[11] Il disco, visionario e morboso, può essere definito un'immagine al negativo di Histoire de Melody Nelson.
Il legame tra Gainsbourg e Jane Birkin, nel frattempo, diventò sempre più problematico. Dopo aver tentato il suicidio gettandosi nella Senna, una Jane ormai donna matura e da tempo madre, decise di lasciare Serge per il regista Jacques Doillon, da cui avrà una figlia.
Nel 1980 Serge ritornò a essere un uomo solo e disperato, più che mai dedito all'alcol. Per quanto riguarda la sua attività artistica, il nome Serge Gainsbourg lasciò il posto a quello di Gainsbarre. Il suo alter ego pittore Evguénie Sokolov sconvolse come protagonista di Gasogramma, romanzo sull'arte del segno inciso da una mano attraverso le vibrazioni del peto. Il discorso continuò su Mauvaises nouvelles des étoiles, album del 1981 che trasse il titolo da un'opera di Paul Klee e che venne realizzato con gli stessi musicisti di Aux armes et cætera. Sempre nel 1981 scrisse per Catherine Deneuve l'album Souviens-toi de M'Oublie e per Isabelle Adjani Pull Marine. Dalla relazione con la modella Caroline von Paulus, in arte Bambou, nacque il suo quarto figlio, Lucien, detto Lulu.
Nonostante la dipendenza dall'alcool, l'imminente cecità e i sintomi di una cirrosi, Serge continuò a lavorare con colonne sonore e altro. In televisione, nel marzo 1984, fu protagonista di un altro scandalo: bruciò una banconota da 500 franchi per ribellarsi al sistema fiscale troppo pressante.[11] In un'altra ospitata televisiva dichiarò a Whitney Houston, ospite con lui del programma, l'intenzione di voler portarla a letto alla fine della trasmissione.
Nello stesso periodo uscì il suo album Love on the Beat che venne registrato nel New Jersey con il chitarrista Billy Rush e altri musicisti (Larry Fast, Stan Harrison, Steve e Gorge Simms). Il risultato fu un disco synth pop la cui copertina ritrae Serge truccato da donna (il tema dell'omosessualità ricorre anche in Kiss Me Hardy). Altro discorso vale per Lemon Incest in cui l'adolescente Charlotte Gainsbourg e suo padre si dichiarano amanti su una base di Chopin, con tanto di videoclip.
La Morte
L'ultimo capitolo in studio della produzione di Gainsbourg è You're Under Arrest (1987), dedicato alla polizia. Negli ultimi quattro anni della sua vita, quasi cieco e al limiti dell'alienazione, Serge si consacrò definitivamente al suo vizio e iniziò a ricorrere abitualmente all'ospedale. Il suo ultimogenito Lucien, detto Lulu, cresceva con Bambou. La notte del 2 marzo 1991, nella sua casa di Rue De Verneuil, Serge, poco più che sessantenne, morì a causa di un attacco cardiaco.[15] Venne sepolto pochi giorni dopo al cimitero di Montparnasse.
Gainsbourg e il cinema
Il percorso cinematografico di Gainsbourg iniziò parallelamente a quello musicale: nel corso della sua carriera realizzò oltre 40 colonne sonore, interpretò e diresse decine di film. Tra il 1959 e il 1969 lavorò con registi come Jacques Doniol-Valcroze, Hervé Bromberger, Claude Chabrol, Jean Luc Godard, Jacques Rouffio, Jean Aurel, Jean Gabin, William Klein, Pierre Grimblat e altri.
Nei primi anni settanta realizzò colonne sonore per Pierre Koralnik e Claude Berri. Nel 1976 uscì l'opera prima da regista di Gainsbourg, intitolata Je t'aime moi non plus, che prese il nome dalla leggendaria canzone del 1969. La trama ruota intorno a un ménage à trois tra un camionista gay (interpretato da Joe Dallessandro), il suo compagno e una giovane donna androgina (interpretata dalla sua allora compagna Jane Birkin). Negli anni seguenti compose musiche per i film di Joe D'Amato e Patrice Leconte. Nel 1980 lavorò come attore in Je vous aime di Claude Berri. L'anno seguente girò il cortometraggio Le Physique et le Figuré, mentre nel 1983 uscì Equator - L'amante sconosciuta (Équateur), terzo lavoro alla regia e secondo lungometraggio. Ricevette diverse nomination al premio César per la migliore musica da film, che vinse solo nel 1996 per Élisa. Nel 1986 realizzò con la figlia il semi-autobiografico Charlotte for Ever.
L'ultimo film diretto e musicato da Serge è Stan the Flasher (1990), a cui partecipò come attore Claude Berri.