Dario FoUn morto non morto ,una pipa che non pipa,ma Dario è sempre Dario
Un morto da vendereMARIA (raccattando la pistola da terra) E adesso cambiamo musica...
UBRIACO Perché cambiar musica? Era così bella quella di prima... Oh! ma guardali... Tutti con le pistole... che bello... anch'io, anch'io con la pistola!... (Estrae da tasca la pipa e la impugna come se fosse un'arma) E adesso, cosa si fa?
Parte un colpo. Marco e il Padre cadono di schianto. Dopo qualche secondo anche il Cliente stramazza al suolo ribattendo la testa contro la pianola che, questa volta, attacca a suonare una marcia funebre.
UBRIACO E no, non vale... Se si spara prima di fare la conta... Avanti, ricominciamo da capo...
MARIA Non facciamo scherzi... Qui ci sono due morti di troppo... Il colpo è stato uno solo... papà, papà... (Si getta sul corpo del Padre) Meno male, il cuore batte ancora. Su, papà, sveglia... non sei morto.
PADRE (sollevando appena la testa) No, no... tu dici così per tirarmi su il morale... ma io lo so che sono morto-Cosa credi, che non abbia sentito lo sparo? No, con me le bugie pietose non attaccano...
MARIA Smettila, papà... ti dico che è stato un colpo solo... non potete essere morti tutti e tre...
MARCO (sollevando la testa) Hai detto un colpo solo?... Allora se il morto sei tu, io sono vivo... Meno male! Maria, ti faccio le mie condoglianze più sentite. Povero Arturo. Eri così buono... Mi mancherai...
Intanto l'Ubriaco è andato vicino al corpo del Cliente ed ha cominciato a scuoterlo.
UBRIACO Su, giovanotto, su con la vita. Il morto l'abbiamo trovato... si alzi che ricominciamo da capo... Ma questa volta facciamo la conta... eh? (Il Cliente ricade). Ehi! Ma questo è morto sul serio...
MARIA L'abbiamo ammazzato...
PADRE Chi l'ha ammazzato?
MARCO Ah!... io no di sicuro... sarai stato tu o tua figlia...
MARIA Mascalzone! Spergiuro! Prima spara e poi finge di essere morto per buttare la colpa su di noi... E tu me lo volevi dare per marito!
PADRE Spergiuro! Avanti! Giura sui tuoi morti più stretti che non sei stato tu a far fuori il morto!
MARCO Che io possa essere morto... se il morto... Un momento. Ma chi vi ha detto che debba essere stato proprio uno di noi tre a farlo fuori? (Indicando l'Ubriaco) C'era anche lui al momento dello sparo.
PADRE È vero! Mi ricordo che ha detto: chi spara per primo?
MARIA Ma non dite sciocchezze... Mica ha potuto sparare con una pipa...
UBRIACO Eh no... io non sono capace di sparare con la pipa...
MARCO Quando uno è sbronzo non sa mai quello che fa... e non avete idea di cosa sanno fare questi ubriaconi quando perdono la trebisonda... sono capaci di tutto...
PADRE Perfino di sparare con la pipa come ha fatto lui...
UBRIACO Ma, a dir la verità, io non me ne sono neanche accorto della pipa che ha sparato...
MARIA Poveretto... Ma tu guarda che scherzi fanno certe volte le pipe...
MARCO Eh!... Sono aggeggi pericolosi... Io mi ricordo di un mio zio che con una sola pipata ha ammazzato cinque buoi e un mulo...
PADRE Con una sola pipata?
MARCO E... sì, era sbronzo naturalmente ed era andato a fumare la pipa proprio nel pagliaio sopra la stalla... Una pipata andata a male e... trac... tutti bruciati vivi, lui compreso...
MARIA Ne ho sentito parlare anch'io. È stata quella volta che hanno levato il porto di pipa a tutti gli ubriachi del paese...
PADRE A proposito... tu ce l'hai il porto di pipa?
UBRIACO (con l'aria del ragazzino che dice la bugia) ... Mi è scaduto!
PADRE E allora avrai delle grane con la polizia... Ti conviene dire che l'hai ammazzato con la pistola... Tieni la mia...
UBRIACO Grazie... Come è buono lei.
MARCO Potrai sempre dire che ti è scappato un colpo...
UBRIACO Come siete buoni voi... che mi aiutate... Be', non mi resta che andare alla polizia e raccontare com'è andata...
PADRE Sì, sì, ma vacci subito...
MARCO E mi raccomando... se non vuoi grane non dir niente della pipa...
UBRIACO No, no... non dico... dico che ero sul pagliaio a fumarmi la pistola, un tiro andato male... ho ammazzato tre buoi e un mulo... lui era sotto il mulo... è morto soffocato. Come siete buoni voi... (Esce).
I rimasti si buttano sul morto per cercare quattrini.
PADRE Giù le mani... dividi tutto per tre...
MARCO Perché, per tre?
MARIA Perché, fino a prova contraria, c'ero anch'io con la pistola in mano... E questo che cos'è? (Spiega un foglio e legge) «Taglia di mille marenghi d'oro a chi consegnerà vivo o morto il brigante Pietro Gambone detto il Magnaccio colpevole di ben trenta omicidi per rapina»... Oh, Dio!
MARCO Ma che c'è?
MARIA Guardate la fotografia!
PADRE (confrontando la foto col morto) È lui! Abbiamo ammazzato il Magnaccio!
MARCO Piano, abbiamo ammazzato il Magnaccio... L'avete detto voi che sono stato io a sparare... Quindi, il morto è mio e i mille marenghi me li becco io...
PADRE Tu non ti becchi niente... Giù le mani dal morto o sei morto! (Gli punta la pistola proprio mentre l'altro si sta caricando il morto sulle spalle).
MARCO No, non facciamo scherzi. (Facendosi scudo del
morto) Non vorrai far morto il futuro marito di tua figlia... per un morto estraneo. (Solleva le braccia del morto nella posizione di «mani in alto»),
MARIA Non farti incantare, papà... ammazzalo... con un morto come quello in dote troverò tutti i mariti che vuoi.
PADRE E chi ti dice che lo darò in dote proprio a te... per poi vedermelo sperperare dal primo cacciatore di dote che troverai...
MARCO Ben detto, Arturo... questo si chiama ragionare da uomo intelligente... (Fa gesticolare il morto manovrandolo dal di dietro) Se abbassi un momento la pistola... ti faccio una proposta saggia e onesta.
PADRE Sentiamo questa proposta...
MARCO (manovrando sempre le braccia del morto come fossero quelle di una marionetta) Giochiamocelo a carte: se vinco io tu mi dài tua figlia in moglie e vieni a vivere con noi... Se vinci tu io sposo tua figlia e veniamo a vivere con te... In ciascuno dei casi il morto rimarrà sempre in famiglia...
MARIA E se vinco io?...
PADRE Tu?!... No, tu non giochi... Queste son faccende da uomini... Avanti, Marco, dài le carte... E questo mettiamolo a sedere qui... (Afferra il morto per il colletto della giacca e lo fa saltellare fino all'altezza della sedia) Ci faremo un bel tressette col morto...
MARIA Ah, ah... adesso che ci penso... state giocando la pelle del morto prima ancora di averlo ammazzato...
MARCO Ma cosa stai dicendo?
MARIA Vi state dimenticando dell'ubriaco... Quello è già dal brigadiere a raccontare che il morto è suo...
PADRE Già... e pensare che siamo stari proprio noi a regalarglielo... con la bella trovata delle pipe che sparano... (Indica Marco).
MARCO (rispondendo a tono) E col porto di pipa!
PADRE Ci sarebbe proprio di che sputarci in faccia!
UBRIACO (appare sulla porta) Sputarsi in faccia? Cos'è un nuovo gioco, un gioco che si sputa? Ah, che bel gioco... anch'io, anch'io... Questa volta però facciamo la conta eh!
MARIA Un momento... e il brigadiere?
UBRIACO Quale brigadiere?
MARCO Ma come? Non sei andato dalla polizia?
UBRIACO (scoppiando in lacrime) Ecco, adesso lo so già che mi sgridate! Ma... ho avuto vergogna... Il brigadiere è così nervoso che se uno gli va a dire che ha ammazzato un altro... lui diventa nervoso... che mi fa diventare nervoso... così nervoso... che nervoso quel brigadiere... nervoso...
PADRE Come? Come?... Allora nessuno sa niente del morto...
UBRIACO No, nessuno... Ma vi prego... aspettiamo almeno fino a domani... perché oggi mi sento così buono-che se poi mi dicono che sono cattivo... (Piange).
MARCO No... nessuno... ti dirà che sei cattivo... ma santo... vieni, fratello. (Lo bacia sulla fronte).
PADRE Beati i poveri di spirito... beato il vino che ti ha fatto così beota... (Lo abbraccia).
MARIA Beota beato!
UBRIACO Come siete buoni voi: davvero mi perdonate?
PADRE Perdonarti? Sei tu che ci devi perdonare... Tu non immagini quale rimorso ci ha presi per averti lasciato andare solo e indifeso a costituirti... Ma adesso che sei tornato, figliol prodigo... ripareremo subito... Saremo noi a prenderci la colpa del delitto commesso...
UBRIACO Voi? No, non posso... Il morto è mio e il castigo me lo prenderò io...
MARCO No... il morto ce lo becchiamo noi...
UBRIACO Ma il castigo?
PADRE Non sarà un castigo, figliolo... ma un premio... il più bel premio della nostra vita...
UBRIACO No, non posso... se accettassi sarei un cattivo, e siccome io voglio rimanere buono...
MARCO Va a finire che comincio a diventare cattivo io, ma sul serio! (Lo afferra per il bavero).
L'Ubriaco reagisce mettendosi nell'atteggiamento del gatto aggredito dal cane... soffia e porta le mani ad artiglio all'altezza della faccia di Marco che molla la preda e indietreggia terrorizzato.
MARIA Adesso non trascendiamo... Piuttosto voi non stavate giocandovelo a carte? (Indica il morto).
PADRE (ha capito il suggerimento) Maria, sei una ragazza in gamba. Vieni qua, fratello, siediti... e gioca... deciderà la sorte...
MARCO Ben detto... ce lo disputeremo al gioco che abbiamo interrotto al tuo arrivo...
UBRIACO Ah, allora sì che ci sto... Chi comincia per primo?
PADRE Comincia pure tu...
UBRIACO (sputando in faccia al Padre e a Marcò) Sptu... sptuu! Ah, ah, che bel gioco questo di sputare!...
MARIA Ma che ti succede? Sei impazzito?
UBRIACO Perché? Quando sono entrato non stavate giocando a sputarvi in faccia?
MARCO Disgraziato! Io giocherei a staccarti la testa!... (Fa il gesto di colpirlo).
L'Ubriaco si rimette nell'atteggiamento da gatto arrabbiato soffiando e mostrando i denti.
PADRE Calma... calma!...
UBRIACO Ho vinto io... è mio il morto...
MARIA D'accordo... hai vinto tu... ma se permetti vorrei... parlarti da solo...
MARCO Come ha vinto lui? Ma sei rinscemita?
PADRE Sei tu rinscemito! Non hai ancora capito? Ci pensa lei... Su, vieni, andiamo di là.
I due escono e la ragazza scoppia in un pianto dirotto.
MARIA Lo sapevo... lo sapevo che sarebbe finita così!... Adesso non mi resta che andare in convento...
UBRIACO Ma signorina, perché piange?... Cosa le è successo? Perché deve andare in convento? (Afferra per il colletto della giacca il morto e lo appende per il colletto stesso all'attaccapanni).
Il morto scivola dentro la giacca e le braccia si sollevano fino a farlo sembrare uno spaventapasseri. Ha inizio una vera e propria competizione fra l'Ubriaco che vuole farlo stare diritto e il morto che si ritira dentro la giacca come una lumaca nel suo guscio.
MARIA (sempre tra i singhiozzi) Era l'ultima speranza, capisci... l'ultima...
UBRIACO Chi era l'ultima speranza?
MARIA Quel morto... Senza di lui non mi potrò più sposare...
UBRIACO Vuol sposarsi questo morto che si ritira?
MARIA Sì, cioè no... Vedi, quel giovanotto che sta di là... è il mio fidanzato che di mestiere fa il becchino...
L'Ubriaco non si dà per vinto, afferra un ombrello dall'attaccapanni, lo apre, e costringe il morto ad impugnarne il manico, così che l'ombrello funge da paracadute e il morto ora sta ritto.
UBRIACO (soddisfatto, facendo il gesto dei giocolieri al termine di ogni esercizio riuscito) Oplà!... sta' su. Cosa diceva? Il suo fidanzato fa il becchino? Oh! il becchino!...
MARIA Lo so, non è un lavoro molto romantico... ma quando l'ho conosciuto io era il più bravo becchino della provincia... Venivano anche dall'estero per farsi seppellire da lui... Aveva una palata così leggera...
UBRIACO E adesso non ce l'ha più la palata leggera?
MARIA No, ce l'ha ancora... è un po' giù d'allenamento, se vogliamo...
UBRIACO Come mai?
MARIA È proprio qui il fatto... In questo maledetto paese sono più di dieci mesi che non muore più nessuno... e così il Comune ha deciso di fare chiudere il cimitero e lui, poverino, verrà licenziato...
UBRIACO E già, per mancanza di clientela... Accidenti che tempi: adesso incominciano a fallire anche i cimiteri!
MARIA Purtroppo mio padre non mi permetterà mai di sposare un disoccupato...
UBRIACO Be'... un po' ha ragione... È già grave dare la figlia a un becchino... ma a un becchino disoccupato è troppo!... Piuttosto non ha provato a cambiare mestiere?
MARIA Sì, ha provato a fare il macellaio, ma era tanta l'abitudine che appena gli capitava di ammazzare qualche bestia, la seppelliva subito. È fallito in due mesi...
UBRIACO Quando si dice l'abitudine...
MARIA Capisci adesso perché quel morto era la nostra salvezza? Se fosse stato suo, avrebbe potuto seppellirlo... il Comune gli avrebbe rinnovato il contratto, avrebbe fatto riaprire il cimitero... e noi ci saremmo potuti sposare.
UBRIACO (commosso alle lacrime) Nella chiesetta del camposanto... coi fiori su tutte le tombe...
I due uomini che erano usciti rientrano proprio in quell'istante e rimangono perplessi davanti a quella scena di sconforto.
PADRE Che succede?...
MARCO Perché piangete?
UBRIACO Senti, becchino, mi devi scusare, ma io non sapevo. (Stacca il morto dall'attaccapanni e lo libera dell'ombrello) Prenditi il morto con tutti i miei auguri. È il mio regalo di nozze... E adesso scusatemi se me ne vado... ma mi sento così buono che se resto qui ancora va a finire che vi ammazzo il padre per darlo in dote alla figlia! (Afferra una pistola dal tavolo e la punta).
PADRE Grazie! Ma non è il caso che ti scomodi... (Gli toglie la pistola di mano).
MARIA Ah! grazie, grazie davvero...
MARCO Grazie, è davvero un bel regalo...
UBRIACO Si figuri! Morto più morto meno... E poi se certi regali non si fanno ai becchini... a chi si dovrebbero fare? (Esce).
MARCO Non ho capito con chi ce l'ha con 'sto fatto del becchino.
PADRE Evidentemente ce l'ha con te... Deve essere stata qualche trovata della mia Maria...
MARCO Ad ogni modo è una trovata che non mi piace.
MARIA Ma ti piacerà la taglia che riscuoterai!
PADRE Come, che riscuoterai? Che riscuoteremo, vorrai dire! Fino a prova contraria sei stata tu a fargli avere il morto...
MARCO E io le farò avere una bella casa!
PADRE Nella quale verrò a vivere anch'io, come d'accordo!
MARCO E no, caro! Quello era l'accordo nel caso l'avessi vinto a carte! Ma dal momento che mi è stato regalato!
MARIA Hai sentito, papà?... Bel farabutto mi volevi dare per marito... Fuori! Fuori di qui... Io gli faccio regalare il morto e lui ti sbatte fuori di casa.
PADRE Mascalzone, ladro... rompo il fidanzamento !... (Lo aiuta a caricarselo in spalla).
MARIA Avanti! Prenditi anche questa, è roba tua! (Gli consegna una busta).
MARCO Che cos'è?
MARIA Ah, non so proprio... Gli è cascata dalla giacca... Se è tuo il morto è tua anche questa.
Marco, che è riuscito a trascinare il morto sul piccolo ballatoio, incuriosito se ne libera mettendolo lungo disteso sulla pianola.
PADRE (afferrando la lettera e aprendola) Ah... ah... questa è bella... è proprio bella! Ah... ah... Oh, Dio! Mi fa morire... Non mi sono mai divertito tanto...
MARCO Cos'è? (Gli strappa la lettera di mano) No... non è vero! (Scoppia a piangere disperato) Non voglio morire!
MARIA (leggendo la lettera) «Al fortunato giustiziere che ammazzandomi avrà la possibilità di ritirare la taglia di ben mille marenghi... faccio tutti i miei complimenti e le mie più sentite condoglianze... poiché con quei soldi potrà pagarsi un magnifico funerale. Infatti i miei due fratelli Antonio e Gilberto non lasceranno trascorrere nemmeno un giorno dalla mia morte per vendicarmi. La morte sia con te. Arrivederci in cielo... tuo Pietro Gambone detto il Magnaccio». Ah... ah... è bella da morire! ... il becchino che si fa seppellire... È bella... è bella... e per aver accettato un morto non suo... ah... ah...
MARCO (riavendosi aggressivo) L'avete detto! Un morto che non è mio! Ma che è nostro! (Gira la manovella della pianola, il morto si risolleva come sospinto da un ingranaggio, fino a trovarsi seduto).
PADRE Ma sentilo!... Prima, quando valeva un sacco di marenghi era soltanto suo. Adesso che il morto scotta... lo vuole mettere in cooperativa...
MARCO E allora sentiamo; quando verrà il brigadiere quali prove avrete per dimostrargli che sono stato io ad accopparlo? E non dimentichiamo che la responsabilità di tutto quello che succede in un locale pubblico è sempre del gestore... E chi è il gestore qui dentro? Avanti, ridi adesso!
PADRE (fa qualche smorfia cercando di ridere) Non ce la faccio... (Si mette a piangere istericamente).
MARIA Di' un po', tu che poco fa parlavi di prove; mi sai dire chi di noi ha i soldi del morto?
MARCO Come chi li ha?... Li hai tu in tre parti, no?
MARIA Sì, ma a te ho dato quelli del morto e a noi due il resto del piatto...
MARCO Stai scherzando? Da quando in qua i marenghi si possono riconoscere da quelli di un vivo?
MARIA Eppure, certe volte, anche i marenghi fanno certi scherzi...
MARCO (nel frattempo ha estratto il malloppo dei quattrini) Ma sono falsi!... Tutti falsi... Che brigante... giocava con soldi falsi... Ci ha giocati! (Scaraventa il malloppo sul torace del morto che per il colpo solleva di scatto la testa in un atteggiamento minaccioso. Marco retrocede terrorizzato).
MARIA Be'? Che cosa ti aspettavi da un brigante? Era il minimo che potesse fare... Ad ogni modo la polizia non avrà difficoltà ad individuare il colpevole... cioè il meritevole... Ti beccherai un bel premio e anche una bella pallottola in testa... (Marco scoppia in lacrime sulla spalla del Padre che piange a sua volta). Ma non vi vergognate, grandi e grossi come siete? Smettetela! Va bene, vorrà dire che il morto me lo prenderò io.
PADRE Ma sei impazzita!...
MARCO Be'... non è poi un cattivo affare...
PADRE Nient'affatto! Non permetterò mai che mia figlia si sacrifichi per un mascalzone come te!,..
MARCO Ma non è detto che Maria si debba proprio sacrificare... Una volta denunciato il delitto... cioè l'atto di giustizia... potrà sempre squagliarsela...
MARIA Sì, ma senza ritirare il premio...
PADRE E già, se aspettasse la consegna della taglia... passerebbero sempre due o tre giorni... e i fratelli del Magnaccio avrebbero tutto il tempo... no... no... non posso permettere una cosa simile... tu te la squaglierai senza ritirare il premio.
MARIA D'accordo... però il premio me lo darete voi...
MARCO e PADRE (insieme) Noi???
MARIA E si, per squagliarmela come si deve, bisognerà che io me ne vada il più lontano possibile... Magari in America... e mi ci vorranno parecchi quattrini... mille marenghi e forse più...
PADRE Mille marenghi??
MARCO Facciamo cinquecento...
MARIA Mille.
PADRE Settecento...
MARIA Mille...
MARCO Novecento...
MARIA Mille!...
PADRE E va bene, mille...
MARIA ... e cinquecento !
PADRE Come... e cinquecento?...
MARIA E sì, mille e cinquecento... Intanto che contrattavate, mi è venuto in mente che mille erano pochi... e può darsi che ripensandoci... anche mille e cinquecento.
MARCO No! no... non ripensarci... Va bene così!... Avanti, Arturo, settecento cinquanta a testa! Accidenti, cosa ci costa 'sto morto!
PADRE È il morto più caro che abbia conosciuto… Mentre Marco conta i soldi il Padre solleva il sedile di una sedia e ne estrae un malloppo di quattrini.
MARIA Ah! Ecco dove li nascondevi... E piangevi miseria... (Rivolta a Marco) È inutile che conti quelli, te l'ho già detto che sono falsi! (Marco li scaraventa con forza contro la pianola che ricomincia a suonare. Quindi si sbottona la camicia e ne estrae un enorme pacco di banconote). E ti vantavi di avere il più bel torace del paese... Adesso capisco perché!
MARCO Sanguisuga!
MARIA (contando i soldi) Sicuro! Ma non pensi che con questo salasso ti salvo la vita? Piuttosto datevi da fare… andate a tirar fuori il cavallo e attaccatelo al biroccio se volete che vi tolga dai piedi questo impiastro...
PADRE Sì... sì... ci andiamo subito. Ma mi raccomando, non dire al brigadiere che lo hai accoppato nella mia osteria!
MARIA Stai tranquillo! Racconterò di averlo ammazzato sulla strada che va al convento per difendermi da una aggressione...
PADRE Grazie, figlia mia, sei un angelo!
MARCO Sì, sì, sei un angelo... Ma ti prego, una volta partita non ti far più viva... Neanche per lettera... Capirai, sarebbe pericoloso...
MARIA Già, pericoloso... soprattutto per voi... (Escono. Il morto, mentre Maria si affretta a mettere in una borsa il malloppo dei quattrini, solleva pian piano la testa, si alza in piedi e si avvicina quatto quatto alle spalle della ragazza con le mani protese per afferrarla. Vedendosi comparire le mani davanti al viso, la ragazza emette un grido soffocato) Ah!... (Poi si rivolge al resuscitato) Stupido! Mi hai fatto paura!...
CLIENTE Bravo tesoro! Sei stata formidabile! Se non fosse stato perché avevo paura di mandare tutto all'aria sarei sbottato a ridere chissà quante volte!... (L'abbraccia teneramente).
MARIA Però anche tu sei stato bravo... tanto da vivo che da morto! Ah... ah... come li abbiamo imbrogliati bene... Guarda che per riuscire a farsi pagare il viaggio di nozze dal promesso sposo e da un taccagno come mio padre bisogna proprio essere furbacchioni come noi due!
CLIENTE E che bel viaggio di nozze !... Ce n'è di che farlo durare tutta la vita!... Pensare che se tu non avessi avuto questa idea... Per colpa di tuo padre, non avresti mai potuto diventare mia moglie... (Fa per baciarla).
MARIA (scansandosi dolcemente) Oh, ti prego... togliti quella parrucca, che mi fa impressione... (Il Cliente si leva la parrucca rossa e i baffi, fanno per riabbracciarsi ma si fermano di colpo. Dall'esterno giunge il rumore di una carrozza). Il biroccio è pronto! Stiamo pronti anche noi!
MARCO (entra da sinistra seguito dal Padre; ma nello stesso istante, non visti, i due escono a destra) Ecco fatto, Maria, puoi partire!
PADRE Ma dov'è Maria?...
MARIA (la cui voce giunge dall'esterno) Sono qui, papà... (Rumore di ruote).
PADRE Aspetta, è troppo pesante... perché tu lo possa caricare da sola...
MARIA Ho già fatto... addio papà!
PADRE Addio, Maria, grazie!...
MARIA Grazie a voi...
MARCO Arrivederci! Mi raccomando... non scrivere...
PADRE (commosso) Che ragazza d'oro! Sacrificarsi per me!... Proprio non se lo meritava un padre simile...
MARCO Bando alle malinconie... L'abbiamo scampata bella... Avanti, porta qui una bottiglia e le carte... e crepi la miseria... Mi voglio rifare!
PADRE E ti vorresti rifare con me?... E va bene... a che gioco giochiamo?
UBRIACO (riapparendo in quell'istante) Giochiamo a quel gioco del mio cugino d'America?
MARCO Rieccolo un'altra volta...
PADRE Ah! Ma sei proprio un tormentone!
MARCO Fammi un piacere! Lasciaci in pace!
UBRIACO Ah, bella accoglienza che mi fate! E poi vai a regalare i morti agli amici!
MARCO Bel regalo davvero! Lo sai chi era quel tale che avevamo fatto fuori?
UBRIACO Chi?
PADRE Il Magnaccio!
UBRIACO Il Magnaccio? Ah... ah... questa è bella!
MARCO E allora, se è bella, guarda qui! (Gli sbatte sotto
gli occhi il manifesto della taglia).
UBRIACO Accidenti!
PADRE Come mai non ridi più, adesso? Ma stai tranquillo; il Magnaccio è morto!
UBRIACO (toccandosi dappertutto) No... no... sì... sì... Meno male, sono ancora vivo!
MARCO (scoppiando a ridere) Sì... sì... sei vivo, ma l'hai scampata bella anche tu!
UBRIACO (sempre rimirando la foto) Come assomiglia!... Però a pensarci bene, stavo meglio coi baffi... bisogna che me li faccia crescere...
PADRE Sì, a pensarci bene... se ti lasciassi crescere i baffi e ti tingessi anche i capelli di rosso...
UBRIACO (togliendosi il cappello che gli è rimasto calcato fino alle orecchie) Non ce n'è bisogno, io ce li ho già rossi...
I due alla vista dei capelli rossi hanno un attimo di terrore.
MARCO (riavendosi) Ah... ah... accidenti... quasi quasi mi sembravi davvero il Magnaccio resuscitato!...
UBRIACO Come resuscitato? Io non sono mai morto...
PADRE D'accordo, tu no, ma il Magnaccio sì!
UBRIACO No... se non è morto il Magnaccio... non sono morto neanch'io... Perché il Magnaccio, se non vi dispiace, sono io!...
PADRE Ma non dire stupidaggini!... E allora, quello che abbiamo accoppato prima, chi era?
UBRIACO Che accoppato, se l'ho visto poco fa sul biroccio che si sbaciucchiava con tua figlia. Da quando in qua i morti sbaciucchiano?... ridacchiano?... canticchiano? Li abbiamo fregati, cantavano, fregati tutti e due...
PADRE Fregati?... Adesso che ci penso... mi sembra che assomigliasse a qualcuno, quel morto...
MARCO Ma sicuro... assomigliava al figlio del calzolaio... quello che faceva la corte a tua figlia... Era lui! ...
PADRE E allora se era lui... lui... è... il Magnaccio!?...
MARCO Il Magnaccio!
Indietreggiano terrorizzati.
UBRIACO Il Magnaccio! Sicuro... e adesso che abbiamo fatto le presentazioni... facciamoci questa partita e beviamoci qualche cosa perché sento che mi sta ritornando la cattiveria... (Estrae dei soldi, catene d'oro ed orologi) ... E invece io voglio essere tanto buono...
MARCO (rimanendo sempre a rispettosa distanza) Sì, sì, buono, tanto buono... Ma da dove viene tutta questa roba?
UBRIACO Oh... niente, ho fatto pam pam a dei signori che ho incontrati...
PADRE Ma allora... anche quei soldi e quegli orologi di prima?
UBRIACO Sì, sempre pam pam...
MARCO Ma non diciamo sciocchezze!... Pam pam con la pipa!
UBRIACO Sì, con la pipa. (Punta la pipa contro la pianola e ne fa uscire un colpo fragoroso. La pianola si mette in moto).
PADRE e MARCO Una pipa che spara?
UBRIACO Sì, è stata una mia trovata. È una pistola camuffata da pipa. Così, anche se mi prendono di sorpresa, l'ultima sorpresa ce l'ho sempre io... E adesso, giochiamo... Avanti, mettetevi a sedere, ma vi avverto che il primo che fa scherzi gli arriva una pipata nel cervello!
