Autore Topic: Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia  (Letto 10825 volte)

Offline Cristiano

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Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« il: 19 Maggio 2016, 14:19:13 »
L'esempio di Capo (pipe da cesto di Privitera a Catania) ci fa capire come un tempo con 100.000 Lire si poteva prendere l'entry level, magari un po' sfigato, di una grande marca (tale era ancora la Charatan). Oggi anche lo sciuparadiche che bolle il ciocco nella pentola degli spaghetti si sente autorizzato a non vendere nulla a meno di 200 Euro. Su questo ha inciso in maniera devastante il commercio on line. Un tempo, quando le pipe si vendevano nei negozi, gli sciuparadiche non esistevano. Quando arrivava un nuome nuovo (a caso, Viprati, Sordini) già avevano fatto la loro brava gavetta e la loro brava esperienza. In certi templi (Bongi per restare a Firenze, o Fincato a Roma), dove pure si vendevano anche pipe andanti (io da Fincato ho comprato alcune Chacom di poco prezzo), i bollitori da cucina non entravano. Chi mi insegnò a fumare la pipa, che pure se ne intendeva, mi disse (primi 90) che con 100.000 Lire si comprava una bella pipa. Con il cambio di valuta mettiamo 100 Euro. E' una somma con cui, ancora oggi e senza andare sul rodato, si possono prendere ottimi prodotti. Guarda caso non presso gli sciuparadiche, ma presso gli affermati. E non dico solo i grandi produttori tipo Savinelli. Con poco più della somma di cui sopra un grande come Amorelli ti dà una pipa di tutto rispetto. Diceva Enea Buzzi che il mondo della pipa è un mondo piccolo, dove i margini di profitto non sono elevati. Credo anch'io che sia così. Quindi questo mondo deve cambiare. Prima di tutto perchè c'è una crisi che non consente più alla maggioranza dei fumatori di spendere cifre elevate. Io stesso un tempo acquistavo pipe molto costose e nuove, oggi non più.Allora, sono mutati i canali di vendita (on line, mentre i negozi specializzati soffrono, salvandosi al massimo con il mercato del sigaro, che pure non vive più i fasti di qualche anno fa). Esiste la vendita diretta dei produttori (maxime sciuparadiche). Soprattutto è il mercato del rodato, veicolato dai social, che la fa da padrone. DUNQUE, e concludo, spetta ai nomi storici riprendere le redini di questo nostro mondo e ripristinare le regole che hanno fatto grande la pipa italiana. Così non si va da nessuna parte.
Nel 2005 Pino Romanin, con pes, riunì a Chioggia produttori e club. Tanti discorsi che non ebbero gran costrutto. Forse sarebbe il caso di organizzare un'altra Chioggia, magari non a Chioggia. Mettere ad un tavolo i club storici, dediti o non dediti al lento fumo, e le ditte vere, quelle importanti. L'intento è chiaro: via i mercanti dal tempio! Spero di essere stato comprensibile.
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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #1 il: 19 Maggio 2016, 14:50:32 »
sono cambiati i tempi, lo hai evidenziato proprio tu citando le vendite online.

rais

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #2 il: 19 Maggio 2016, 15:18:17 »
Più delle vendite on-line hanno inciso "le sberle" di MP degli sciuparadiche nei forum dei professori, coglioni e capiscitori con portaborse annessi, hanno fatto lievitare i prezzi di rusticate e sabbiate alla pari con le lisce, quando ai tempi delle pipe da cesto una gran sabbiata la prendevi massimo a 50.00 mila lire, per i pischelli parliamo dei 50 euro di adesso.
Ho comprato tanto anch'io adesso mi limito a qualche pezzo dell'artigiano di casa mia, come accennato da Cristiano, e non lo faccio per campanilismo, mi son detto ma se le Amorelli fumano così bene perchè devo dirigermi altrove, durante un raduno un invitato mi disse: "ma vuoi mettere le Castello" d'accordissimo gli risposi, la differenza sta solo nel prezzo: costano un botto con una identica resa.

Totò ha pipe per tutte le tasche con un rapporto qualità/prezzo da primati, l'unico neo, secondo me, è quando inizia a fare shape che trascende nel ridicolo, ma che potrebbero fare la loro figura fra i soprammobili di casa.  ;D

Offline Chauncey Gardiner

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #3 il: 19 Maggio 2016, 15:27:24 »
diciamo che con l'avvento del dispositivo internet si è passati dallo sciuparadica di quartiere a quello internazionale, ma la figura quasi-manzoniana del devastore di radica  c'è sempre stata e sempre ci sarà.
non posso certo dimenticare gli orpelli di certi hobbisti attivi trent'anni fa, in piena era pre-internet, così come vorrei non vedere tutta la spazzatura lignea che infesta il quotidiano web di settore.
la questione prezzo è dettata soprattutto da un bias verso l'alto, dovuto in parte alle note politiche commerciali del passamano-a-raddoppio, in parte all'indentità sbagliata c=q, dove a costo maggiore corrisponderebbe maggiore qualità.
cazzate!
come nel ciclismo, a parità di dopaggio, sono sempre esistiti corridori fortissimi in salita, altri imprendibili in volata e altri, la maggioranza... semplicemente brocchi :)

ps.

amorelli, secondo me, è il migliore nelle forme classiche, nel rapporto qualità/prezzo; mentre -come dice il capo- potrebbe benissimo evitare di sciupare ottime placche di radica nei mesti tentativi di sconfinare nel manolibera, che non è evidentemente il suo campo.
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rais

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #4 il: 19 Maggio 2016, 15:49:39 »
I prezzi degli sciuparadiche di allora erano di gran lunga più bassi di adesso, anzi un piatto di ceci per dirla in siculo, li chiamavamo artigiani della domenica, ora sono hobbisti o nella peggiore dei casi, ed è una bestemmia internettiana, maestro.

io sono convinto che il perdurare di questa situazione vedrà molti negozi on-line a rivedere i prezzi e con un conseguenziale minor profitto, qualche avvisaglia già c'è, chi è scritto alle new letters riceve quasi settimanalmente buoni sconto del 10 o 20 per cento, anche chi non è iscritto spesse volte riceve scontistiche particolari; se navighi su un determinato negozio ti spunta il pop up di lasciare l'email che sarai ricontattato, insomma già sta cambiando qualcosa.

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #5 il: 19 Maggio 2016, 16:00:36 »
comunque di gente con i piedi ancora a terra ce ne è ancora.
uno su tutti il nostro amico join - il ciocco

rais

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #6 il: 19 Maggio 2016, 16:05:01 »
Sante parole, ottima radica, qualcuna pecca di costruzione altre sono fantastiche, ho visto una gran rhodesian fiammata venduta veramente per un piatto di pasta.
Ne ho ordinata una, un mese fa, per ora è affaccendato, ma la farà.
« Ultima modifica: 19 Maggio 2016, 16:06:54 da caporaiss »

Offline Cristiano

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #7 il: 19 Maggio 2016, 16:12:49 »
Se il mercato è drogato, e lo è, mandiamolo a disintossicarsi. No?
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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #8 il: 19 Maggio 2016, 16:20:05 »
Io mi sto disintossicando da un lustro e più, ma la maggior parte  sono per gli sciuparadiche, e non è facile, siamo in pochi.

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #9 il: 19 Maggio 2016, 16:27:03 »
Sante parole, ottima radica, qualcuna pecca di costruzione altre sono fantastiche, ho visto una gran rhodesian fiammata venduta veramente per un piatto di pasta.
Ne ho ordinata una, un mese fa, per ora è affaccendato, ma la farà.


anche io ne ho ordinata una ma ci tocca aspettare, in questo momento sta facendo qualcosa per Cagli

Offline Cristiano

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #11 il: 19 Maggio 2016, 17:51:02 »
Se il mercato è drogato, e lo è, mandiamolo a disintossicarsi. No?


Cristiano l'importante è che noi non lo si sia, poi il resto lascia il tempo che trova

rais

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #12 il: 20 Maggio 2016, 08:14:33 »
Se il mercato è drogato, e lo è, mandiamolo a disintossicarsi. No?

Ci ho provato in tutte le salse, i miei ban per i forum non si contano, come quelli di tanti altri, contenti loro ...........

Offline Chauncey Gardiner

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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #13 il: 20 Maggio 2016, 12:39:42 »
Se il mercato è drogato, e lo è, mandiamolo a disintossicarsi. No?

Ci ho provato in tutte le salse, i miei ban per i forum non si contano, come quelli di tanti altri, contenti loro ...........

quello dei prezzi  è un fatto di mera ecologia comportamentale, e, come in ogni ecosistema, i parametri biologici devono tendere all'equilibrio, pena la grave alterazione, se non la fine del sistema stesso.
i primatologi la chiamano imitazione e così, nella stessa misura, lo sciuparadica ennesimo imita, oltre alle forme di qualche costruttore vero, anche i prezzi, fino a quel limite-etologico che il bilanciamento delle istanze locali-morali, leggi forum-mercatino-negozio-affiliato-online, impone.
il movimento xiloclasta non si ferma e nostri magnifici capiscitori sono sempre pronti a lodare il nuovo xiloclasta di turno con i soliti schemi da porchetta game!
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Re:Dove va il mondo della pipa? Un'altra Chioggia
« Risposta #14 il: 20 Maggio 2016, 17:01:10 »
Sono assolutamente d'accordo con quanto avete detto. C'è qualcosa di profondamente sbagliato nel mercato di oggi. Non è possibile che un emergente si faccia pagare delle pipe sabbiate come Amorelli o Radice o  Ardor o Castello e mi limito ai nomi italiani. Ci dovrebbe essere una sorta di "protezione" per salvaguardare un poveraccio avventato che desideri prendere una pipa e rischi così di pagare una "blocchettaro's pipe" quanto una buona. Altrimenti per me è fregare il prossimo. Non mi convince neanche troppo il discorso del tipo " se uno trovo che glieli da..." .Qui c'è a monte un discorso diverso: si rischia di non rispettare il duro lavoro di gavetta, oltre che dell'abilità, dell'artigiano affermato! Vogliamo fare un po' di nomi?? E facciamoli va'!
Per esempio Penzo. L'ottimo Giacomo è un ragazzo di 24 anni, 25 ad agosto. Vi sembra normale che una sua pipa liscia o sabbiata costi più di una Ceppo o Amorelli o Radice?? Pari ad una Castello? Donde viene questa prosopopea? Volendo esaminare i costi dove la mettiamo la scorta di radice che Totò Amorelli ad esempio va accumulando da decenni??? Per sua stessa ammissione Totò utilizza radica di 8/10 anni di Sicilia. E' un capitale fermo e dunque un costo notevole sull'acquisto di una pipa.... Dunque??
Per quanto possa fare bene le pipe Penzo non potrebbe mai assurgere per almeno altri 8 anni ai prezzi dei suddetti. Poi ognuno è padrone di buttare i suoi soldi come vuole per carità, ma queste cose vanno dette e sottolineate molto bene e fatte capire anche a chi partecipa a festicciole varie come Cagli.  ;)  Poi ci sono i blocchettari tout court ma quelli si evidenziano facile.. o no??