Autore Topic: Cornell & Diehl presto in Italia  (Letto 32680 volte)

Offline Nic Salamandra

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #45 il: 17 Ottobre 2016, 08:30:01 »
A differenza del buon Santj non ne ho fumato nessuno, ma ho letto le composizioni e personalmente dagli USA quello che mi aspetto è il mix qualtattivo ambivalente Natura-Manifattura. Dunque prodotti tipici (VBPC), varianti interne a questi e forte impronta manifatturiera. Sono tante quindi ok anche al Wesminster: dopo quarant'anni di Lattakia in bokka orekkie k. tastiere e ogni dove, vedremo se lo "shock" oltreoceanico riuscirà a regalare qualche brivido da 759 tardo adolescenziale. Dubito ma vedremo.

Il resto ha ancora ragione Santj, ma questa è una legge economica supportata da una "ideologia" fortissima: nicchia denarosa, prezzi folli, robba ancorché buona (e manco sempre) che va comperata tutta, non miscelabile, ovviamente (chiaro che nessuno, io per primo, manco gli viene in mente).

Vedo in giro parlare contro gli stereotipi del Vecchio Savio, al caminetto con la caminetto. Porello, altro che sparare la bomba atomica sulla crocerossina. Però sono temi interessanti, essendo ormai inthopico un 3d, che forse aprirò, dal titolo: è più attuale-pericoloso Babbo Natale o Paperon de' Paperoni  (o Inthopòn degli Inthoponi) ::) ;)
« Ultima modifica: 17 Ottobre 2016, 08:32:00 da Nic Salamandra »
siamo inthopici fino in fondo

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #46 il: 17 Ottobre 2016, 10:43:52 »
Sicuramente saranno ottimi prodotti. Personalmente ritengo immorale pagare 70mila lire per una latta di tabacco. Ipse dixit.
"Bohhh tieniti le tue adorate dunhill e pipe da snobe i tuoi tabacchi da bancarella del mercato" Cit. toscano f.e.

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #47 il: 17 Ottobre 2016, 12:34:28 »
concordo pienamente con cristiano: è immorale porre a 70.000 una lattina di tabacco!

invece, per soddisfare la curiosità dell'anfibio caudato, posso asserire che i pease-c&d, per quanto più abilmente catafratti dei makbaren, con cui condividono la philosophia genotopica-antanica-del-tutto-uguale-ma-vorebbero-senbrà"ma-anke-no", sono riassumibili, senza considerare i prodotti dolciari, in quattro classi: burley-come-il-takkino-di-natale, virginia/perikk, english-kon-virginia-rosso, amerikan-english-kon-burley.
da questi quattro ancestors prendono consistenza svariate classi isomorfiche, impressionanti, non tanto nella tassonomia, ma piuttosto per la skaltrezza con cui sono state progettate a tavolino, anal-i-tik-a-mente, facendo leva sulla bonarietà palatale del babbeo che crede de fumà kissakke.
nelle infinite sfumature delle decine&ventine di miscele, atte a cromatizzare, dekategorizzate, nell'ottika andante del forumista-gonzo, un'ipotetika kappella sistina del fumatore-iper-esperto, si celano invece immensi saragoni d'acqua bassa, facili prede di bagnanti & subaqqkuei.
in sostanza sti cazzi di tabbakki so tutti ugguali e alla lunga stankeno.
quello che varia è solo la proporzione degli elementi di base.
i più indovinati sono senz'altro il westminster e chelsea morning di pease, rajah's court e, inaspettatamente, il bow legged bear per quanto riguarda c&d.
your smoking as it has ever been, is over.
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #48 il: 17 Ottobre 2016, 13:57:10 »
Io ho fatto un discorso un po' diverso. Per me possono far pagare anche 150 Euro. E' il mercato. E' immorale per me pagare 35 Euro un po' di tabacco. Alla fine non è un genere di prima necessità. Non li comprerò. Del caso, se faccio una girata oltre confine li prenderò lì. Su facebook dicevano che alla fine questa operazione fa apparire il pur non vilio Lubinski quale un santo. Bisognerà anche chiedere scusa a Mario...
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #49 il: 17 Ottobre 2016, 14:47:46 »
Io ho fatto un discorso un po' diverso. Per me possono far pagare anche 150 Euro. E' il mercato. E' immorale per me pagare 35 Euro un po' di tabacco. Alla fine non è un genere di prima necessità. Non li comprerò. Del caso, se faccio una girata oltre confine li prenderò lì. Su facebook dicevano che alla fine questa operazione fa apparire il pur non vilio Lubinski quale un santo. Bisognerà anche chiedere scusa a Mario...

Quoto pienamente: è il mercato e i prezzi sono determinati anche dalla ipotetica domanda e gradimento di più o meno consapevoli appassionati.

Ergo, se questi non acquistassero / acquisteranno quel prodotto i casi dovrebbero essere due: o ritirato dal mercato il prodotto o calarne il prezzo.

Comunque mi sembra che la follia dei prezzi del tabacco da pipa sia realmente ingiustificata: 40 gr. di sigarette, o trinciato per rollo, non costano più di 8/9 euri (ma la media è 5/6). Come si può arrivare a fare pagare un tabacco 25 o 30 e più euro? Va bene che c'è la scatola metallica, ma è semplice latta ed arrugginisce facilmente...

Tra l'altro c'è una differenza importante tra il prezzo in bulk o in tin: ho acquistato un Rattray's Old Gowrie a, mi sembra, 32 euro; se fosse stato in due scatole da 50 g. lo avrei pagato circa 40 euro. I S.G., per chi li apprezza, acquistati in scatola da 250 g, costerebbero 14,00 euro per 50 grammi, al posto di 22,00!

Mah davvero capisco poco questo mercato...

« Ultima modifica: 17 Ottobre 2016, 14:49:42 da RHODESIAN »
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #50 il: 17 Ottobre 2016, 15:11:29 »
se prendi le tabelle per il calcolo delle accise sui tabacchi,  vedi come -insanamente- a piccola variazione all'origine, consegua grande variazione sul prezzo di vendita.

per esempio l'amphora marrone, in germania, costava 50 centesmi più che in italia; sempre in germania un gawith lattinato costa esattamente la metà.

nella filiera, tanto cara all'anfibio caudato, gli iterativi passaggi di spiccioli, implicano le ridicole impennate dei prezzi finali.

tronando inthopik: secondo me a 35 euro, vendono ben poco... ma staremo a vedere.
peraltro le basi pure c&d, sono probabilmente i tabacchi più diffusi ed economici degli usa e vengono -senza troppi sotterfugi- impiegate dai vari club e tabaccai di tutta la nazione per la realizzazione delle proprie miscele.
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #51 il: 17 Ottobre 2016, 16:36:18 »
Altro aspetto. Per i tabaccai non esiste conto vendita. Dunque, se vorranno tenere quei prodotti dovranno sborsare ingenti somme per l'assortimento. Con grande incognita. A quel prezzo quanti ne venderanno? Si, qualcuno comprerà una latta per la fumata di Natale. Ma poi?
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #52 il: 17 Ottobre 2016, 16:37:21 »
Guardate le tabaccherie che si erano riempiti di Mc Connell, Rattrays, S&G. Molte ce li hanno ancora sul groppone da anni.
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #53 il: 17 Ottobre 2016, 16:56:16 »
Guardate le tabaccherie che si erano riempiti di Mc Connell, Rattrays, S&G. Molte ce li hanno ancora sul groppone da anni.

Fino a pochissimo tempo fa McConnell e Rattray's venivano via a 18 euro per 50 g o 29,30 euro per latta da 100 g.

Erano ancora, sebbene alti, prezzi relativamente accettabili...

Di sicuro già i Peterson a € 25,00 se li possono terere e fumare tutti loro, come anche i McConnell da quando sono passati a 21 euro, salvo la latta un volta ogni tanto.

Al momento, per me l'unica alternativa restano i Rattray's in latta da 100 g. (circa 16 euro per 50 g.), che arrivano a costare quanto un Capstan ma, a mio parere, sono nettamente "molto più migliori"...

Dopo di chè resta il P.L. 7, trovandolo fresco, e poco altro. Purtroppo!!!!
...e attribuirete alla vostra pipa la strana facoltà di fumarvi

rais

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #54 il: 17 Ottobre 2016, 16:58:56 »
Guardate le tabaccherie che si erano riempiti di Mc Connell, Rattrays, S&G. Molte ce li hanno ancora sul groppone da anni.

eccerto, quando uscirono i Rattray's all'inizio del 2000 era un tabacco adesso ne sono un altro, che si li tengano negli scaffali per nartro decennio

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #55 il: 17 Ottobre 2016, 17:17:05 »
Guardate le tabaccherie che si erano riempiti di Mc Connell, Rattrays, S&G. Molte ce li hanno ancora sul groppone da anni.

a parte i gawith, che nun piaceno a tanti, è inutile giracci attorno, gli altri sono fatti da k&k e piaceno ancora a meno der gawits.

non è un caso che abbiano ri-tirato fuori i dunhil 965&early, che, a dispetto di quando blaterano u professuri,  sono gli unici tabacchi non economici che ancora vendono.
che se fumamo dunkue?
er comune, forte, pl7, anfora marone, castan, irli mornin... li stessi che c'ereno 30 anni fa. nun se scappa.
nun se scordamo poi  la frase borg, che nun è der tennista: your pipe smoking as it has been is over, from this time forward, you will smoke cellini bianco!
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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #56 il: 17 Ottobre 2016, 18:44:49 »

eccerto, quando uscirono i Rattray's all'inizio del 2000 era un tabacco adesso ne sono un altro, che si li tengano negli scaffali per nartro decennio

Citazione da: Chauncey Gardiner
a parte i gawith, che nun piaceno a tanti, è inutile giracci attorno, gli altri sono fatti da k&k e piaceno ancora a meno der gawits.

Resta il fatto che diversi di questi tabacchi, sia Rattray's che McConnell sono tra i meno additivati in assoluto (Old Gowrie o Hal O' the Wind Rattray's, o gli Scottish e Oriental McConnell), al pari di alcuni Dunhill...
Poi, naturalmente, è questione di gusti...

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rais

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #57 il: 17 Ottobre 2016, 19:25:36 »
cmq nu giru e n'appicciata di corna e dillo me lo farei e anche di pissi, cettu no pi tutti i iorna, per esempiu  comu Pissi per chi ama il KY invecchiato in botti di rovere è da pruvà il Cumberland, poi a chi piace il sucarro c'è il key largo, ottima co latakia il Westiminster, u Cairo è favolosa sarebbe na VOL senza tabaccu niuru e pi finiri i Jacknife ca si tagghia co cuteddu e nu mattuni po prifissuri plugghi di vigginia-burley e kintachi; poi ci sunu i corna e dillo na cosa bella è l'Exhausted rooster nu viggini/barley stracarico di pericche e macari u Bayon Morning è bonu e nu VA/PE ma u London Flake di Peretti nunnu batte nessuno, e comu al solito a varianti ro Mississippi Mud co brack cavendishi.
N'summa c'è da provari appiddaveru ma tutti virginia russi e limuni.
« Ultima modifica: 17 Ottobre 2016, 19:52:38 da caporaiss »

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #58 il: 17 Ottobre 2016, 20:41:01 »
concordo pienamente con cristiano: è immorale porre a 70.000 una lattina di tabacco!

invece, per soddisfare la curiosità dell'anfibio caudato, posso asserire che i pease-c&d, per quanto più abilmente catafratti dei makbaren, con cui condividono la philosophia genotopica-antanica-del-tutto-uguale-ma-vorebbero-senbrà"ma-anke-no", sono riassumibili, senza considerare i prodotti dolciari, in quattro classi: burley-come-il-takkino-di-natale, virginia/perikk, english-kon-virginia-rosso, amerikan-english-kon-burley.
da questi quattro ancestors prendono consistenza svariate classi isomorfiche, impressionanti, non tanto nella tassonomia, ma piuttosto per la skaltrezza con cui sono state progettate a tavolino, anal-i-tik-a-mente, facendo leva sulla bonarietà palatale del babbeo che crede de fumà kissakke.
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i più indovinati sono senz'altro il westminster e chelsea morning di pease, rajah's court e, inaspettatamente, il bow legged bear per quanto riguarda c&d.

ammazza che dragata il Bow è na leggenda, ma poi te stufa pure quello, t'ambriachi er ricordo è sempre nel suntuoso 965, il levigato Night Cap e la bestia del 759.

rais

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Re:Cornell & Diehl presto in Italia
« Risposta #59 il: 17 Ottobre 2016, 20:46:34 »
a norbità englese nun se discute, gli american son forti e t'anno trasformato a gigomma (pubblegum) ner tabacco, ma vo metter na gruppo 2/3 de Charattanne, Barlingh, Sasieni, Pakker, GBD, BBB, Hilson, Ashton-Taylor caricata a VOL er King Charles e annavi de lusso artro che pissi pissi e corna e dillo.