La vecchia tradizione contadina aveva fra i molti legni per costruire pipe l'Ornello,sinonimi: Avorniello,Avornello,Alburno,Laburno,maggiociondolo,falso ebano,nome scientifico Alburnus Anagyroides.
Il legno è uno dei più duri e resistenti che esistano in natura,veniva usato anche per costruire ingranaggi per ruote di mulini,ne parla anche il calafato Subbia nel "Mulino del Po" di Bacchelli,vantandosi di essere uno dei pochi capaci a lavorare l'ornello,in epoca più moderna viene usato per costruire archi,stecche da biliardo e vari usi di piccola ebanisteria.
La pianta è fortemente velenosa,infatti fiori foglie e radici contengono la Citisina un potente alcaloide,con proprietà anche allucinogene,ma come il Pentothal o altre droghe del tipo induce arresto cardiorespiratorio anche in piccole dosi.

La scorza,invece è un ottimo lassativo,veniva usato anticamente in erboristeria,credo che i Certosini confezionino ancora le loro pillole,insieme a cascara,boldo etc.
L'alburno e il durame del tronco sono con tracce inferiori al nanogrammo per milionesimo di litro,di entrambe le molecole.
La spiritualità e la superstizione legata a questo legno viene da molte citazioni es:
Don Augustin Calmet "Dei vampiri di Ungheria"
......Trapassano loro il cuore con un paletto che deve essere di frassino,carpine o laburno..
Un'altra teoria di ignoto che riporto:
...a causa della sua tossicità che ne fa un arbusto piuttosto pericoloso se ingerito incautamente, nel medioevo pare le streghe lo adoperassero per realizzare alcune bevande psicoattive che davano loro il senso dell' abbandono del peso corporeo. Questo fatto che si può interpretare come il così detto "volo della strega", in quanto durante i loro raduni estatici esse cercavano di trasferire la loro coscienza e consapevolezza in altri mondi, portava le streghe a farsi riconoscere tra di loro utilizzando una verga, un bastone (simbolo fallico della natura al maschile),che rappresentava l' emblema della loro arte, questi era di maggiociondolo, simbolo del volo e della vittoria sui vincoli del corpo e della materia. Ora forse da qui nasce il mito della strega che vola sulla scopa. Infatti durante l' inquisizione molte "verghe sospette" furono camuffate da scope infilate in mazzi di saggina e passarono così per normali utensili. Però dato che la verga era di maggiociondolo (tradizione versiliese) che faceva "volare" ora la strega vola sulla scopa.....
Una descrizione da un vecchio trattato del Giardino dei seplici:
L' avornio è arbore piccolo, il quale simigliantemente nasce nell' alpi, la cui corteccia data in cibo, o in beveraggio, mirabilmente muove il ventre.
Una delle tante descrizioni in rete:
(Laburnum anagyroides, fam. Leguminose), detto anche avorniello, vive allo stato spontaneo nei boschi delle regioni montagnose di tutta l'Europa centro-meridionale fino ai 1500 metri, ed è una delle specie arboree caratteristiche delle faggete. È presente anche a quote superiori, dove però viene spesso sostituito dal maggiociondolo alpino (Laburnum alpinum).
Viene spesso piantato per consolidare ed arricchire il terreno, onde preparare l'insediamento di specie più esigenti. Ha una chioma irregolare, formata da rami ascendenti e arcuati, e può raggiungere i 7 metri di altezza; la corteccia, liscia e bruna, ha lenticelle evidenti; le foglie sono composte da tre foglioline ovali, appuntite, verde-grigiastre nella pagina superiore e grigie-blu, coperte da una peluria argentea, nella pagina inferiore. I fiori gialli, riuniti in grappoli penduli, in primavera creano un piacevole effetto a cascata, emanando un delicato profumo; i frutti, che rimangono sulla pianta in inverno, sono baccelli brunastri della lunghezza di 3-4 centimetri, contenenti semi neri.Fino a qualche tempo fa il legno, molto duro, era richiesto come sostituto dell'ebano (era conosciuto anche come "falso ebano"). Tutte le leguminose sono piante che migliorano il terreno, perché vivono in simbiosi con batteri azotofissatori (Rhizobium leguminosarum) siti entro particolari "tumori" delle radici.
All'ombra del maggiociondolo dormiva il gattopuzzolo da "Le cronache di Narnali"